DESCRIZIONE
Il rimedio omeopatico Silicea si ottiene dalla triturazione con lattosio della silice pura precipitata e dalle successive diluizioni-dinamizzazioni in soluzione idroalcolica.
Per ulteriori informazioni sulla preparazione, consultare l’articolo “Rimedi omeopatici: origine” della sezione del sito “Approfondimenti”.
La silice è il biossido di silicio avente formula chimica SiO2. Il composto ha dato il nome all’elemento silicio (dal latino silex), che in natura non esiste allo stato libero, ma solo allo stato combinato come silice o come silicato. Dopo l’ossigeno è il costituente più abbondante della crosta terrestre, in cui è presente nella percentuale del 26% circa in peso.
Lo stato fisico più comune della silice che si trova in natura è quello solido cristallino di minerali come il quarzo ed anche come costituente principale di diverse rocce sedimentarie tra cui la sabbia. A temperatura ambiente è un solido poco solubile in acqua e di durezza piuttosto elevata. Il quarzo ha lucentezza vitrea ed in genere i cristalli hanno abito prismatico; è incolore allo stato puro o può assumere diverse colorazioni a seconda delle inclusioni. Importanti giacimenti di quarzo si trovano in Brasile, Madagascar, USA, Canada, Francia, Russia, Svizzera. In Italia cristalli perfettamente limpidi e incolori si trovano nelle cavità del marmo di Carrara.
La silice è di fondamentale importanza per moltissimi animali e piante in quanto è utilizzata come impalcatura per lo sviluppo delle strutture scheletriche.
Era conosciuta fin dai tempi più antichi e veniva utilizzata correntemente per la fabbricazione del vetro.
Ancora oggi la silice è impiegata dall’industria del vetro, la quale assorbe enormi quantità di quarzo, specialmente sotto forma di sabbia, dalla cui purezza dipendono le caratteristiche dei vetri prodotti. E’ altresì adoperata nella produzione della ceramica, della porcellana, degli smalti e del cemento. Altri utilizzi ne vedono l’impiego come materiale refrattario nei forni, come composto di isolanti termici ceramici, come abrasivo, come mescola nei pneumatici per ridurre la resistenza al rotolamento e migliorare la tenuta sul bagnato ed altro ancora.
I cristalli di quarzo possiedono un’importante proprietà, la piezoelettricità, scoperta nel 1880 dai fratelli Jacques e Pierre Curie, che oggi viene utilizzata per tantissime applicazioni industriali. La piezoelettricità è la capacità di alcuni cristalli di generare una differenza di potenziale elettrico se sottoposti a stress meccanico (effetto diretto) e viceversa di vibrare ad una frequenza costante, impostabile dal particolare taglio del cristallo, se sottoposti ad una sollecitazione elettrica (effetto inverso). L’effetto diretto consente la realizzazione di diversi strumenti ed apparecchiature, dal semplice accendigas da cucina, agli strumenti sismici, ai microfoni, ai dispositivi musicali, ai rivelatori di pressione, ecc. L’effetto inverso, combinato con quello diretto, trova la sua più nota applicazione nella fabbricazione degli orologi al quarzo, ove la misura dello scorrere del tempo è determinata dalle oscillazioni di un cristallo di quarzo.
La silice è anche la materia prima per la produzione del silicio elementare che, per la sua natura di semiconduttore, è ampiamente usato dall’industria elettronica per la costruzione di transistor, circuiti integrati, chip ed altri componenti elettronici. Cristalli di silicio costituiscono il materiale maggiormente utilizzato per la costruzione dei moduli fotovoltaici atti a convertire l’energia solare in energia elettrica.
La silice per l’uso omeopatico viene ottenuta come precipitato di un processo chimico che utilizza del quarzo puro in polvere.
CARATTERISTICHE DEL RIMEDIO
Silicea è un grandissimo rimedio costituzionale, forse è il maggiore fra tutti, atteso che il silicio ed il suo ossido, contenuti nell’organismo umano in quantità infinitesimali, svolgono un ruolo importantissimo attraverso le trasformazioni biologiche a bassa energia (il cosiddetto “effetto Kervran”). La silice è presente nei tessuti connettivi, per la qual cosa agisce su pelle, tendini, legamenti, corde vocali, cartilagini, ossa, mucose, ecc. ed è fondamentale per gli scambi nutritizi cellulari dell’organismo, per la qual cosa una sua carenza può determinare astenia fisica e mentale, nonché un rallentamento dello sviluppo nei bambini.
Per una migliore comprensione delle caratteristiche del rimedio è utile ricercare la sua “similitudine” con la sabbia dei litorali marini di cui, per l’appunto, la silice è il principale costituente.
Pertanto il tipo Silicea (che più usualmente è di sesso femminile, ma può essere anche maschile) ha una costituzione esile, minuta e sottile, proprio come i granelli di sabbia. E’ longilineo, pallido, magro, con scarsa muscolatura e debole capacità respiratoria; può presentare segni di demineralizzazione come le unghie fragili e ricoperte da macchie bianche. La sua costituzione è quindi prevalentemente fosforica.
E’ un soggetto perennemente stanco, sia fisicamente che cerebralmente (e questo richiama la sua costituzione). Qualsiasi attività lo stanca facilmente, è privo di energia, astenico, ancor prima di iniziare la giornata ha già esaurito le sue forze, ha grosse difficoltà di concentrazione, si sente stressato. Nello stesso tempo è uno sfiduciato per eccellenza (probabilmente Silicea è il più sfiduciato di tutta la Materia Medica), ripone poca fiducia in sé stesso e negli altri. Ciò lo rende tendenzialmente apatico, depresso, abulico, senza volontà, privo di qualsiasi stimolo ad agire, annoiato dalla vita e dal mondo che lo circonda. Si sente inadeguato, insicuro, indifeso, per cui teme che chiunque possa essere nei suoi confronti offensivo, aggressivo e pericoloso. Di conseguenza rivela una vera e propria fobia degli oggetti appuntiti (aghi, spilli, forbici, coltelli, ecc.), al punto che la sola vista gli provoca uno stato di ansia e di tensione. Il sonno è agitato e disturbato da incubi.
Ma è anche un soggetto molto nervoso, facilmente irritabile, ipersensibile (ai rumori, agli odori, alle luci), che si eccita per un nonnulla, che si infastidisce, che cambia improvvisamente umore e subito si spazientisce. Proprio come il cielo del litorale marino (ricordiamoci la similitudine) che da sereno diventa improvvisamente nuvoloso. Il suo temperamento è quindi prevalentemente nervoso, accompagnato però da diverse connotazioni tipiche del linfatico, nel senso che all’impetuosità del biotipo nervoso segue la stanchezza del linfatico, alla rabbia la calma, all’aggressività l’indifferenza e viceversa.
Inoltre il soggetto Silicea è molto freddoloso, sente sempre freddo, spesso è scosso da brividi anche durante l’esercizio fisico, ha piedi e mani gelidi, le donne avvertono ancora più freddo nel periodo mestruale. Prende freddo alla minima corrente d’aria e questo gli procura angine, dolori, nevralgie, cefalee. Sta bene solo al caldo o esponendosi al sole e ciò ricorda proprio la spiaggia d’estate (continua la similitudine).
Questo biotipo stanco, sfiduciato, nervoso e freddoloso suda abbondantemente, ha cioè una traspirazione eccessiva alla testa, alle mani e soprattutto ai piedi ove il sudore si manifesta con un odore insopportabile. Facilmente è affetto dal cosiddetto “piede d’atleta”, termine con il quale si indica una micosi che colpisce prevalentemente i piedi degli atleti che frequentano luoghi umidi come piscine e docce comuni. D’altro canto poiché è sabbia, Silicea inevitabilmente tiene tutto il giorno i piedi a macerare nell’acqua di mare e ciò crea le condizioni per l’attecchimento e la proliferazione dei funghi (ritorna la similitudine).
Ma la caratteristica fondamentale del soggetto Silicea, ossia il sintomo chiave più importante, è la spiccata tendenza alla suppurazione, talché ogni minima ferita o lesione o piaga (cutanea, di mucosa o ossea) tende ad infettarsi formando pus. Silicea è il grande rimedio dei processi di suppurazione cronica (Hepar sulphur lo è per le suppurazioni recenti), che cioè si trascinano a lungo ostacolando la cicatrizzazione. E’ il caso ad esempio degli ascessi che non si svuotano completamente e che ricompaiono formando delle fistole (tipica è quella anale). Si può pertanto affermare che Silicea è pus (cronico).
Altri segni di richiamo sono la voglia di cibi e bevande freddi (nonostante la freddolosità), l’avversione per il latte, la sensazione di avere un capello sulla punta della lingua, le labbra secche e screpolate, la pelle delicata, la stipsi ostinata, le mestruazioni abbondanti accompagnate da sensazioni di freddo.
I sintomi peggiorano con il freddo umido, con le correnti d’aria, d’inverno, durante le mestruazioni, di sera e di notte, durante l’attività fisica, a seguito di vaccinazioni. Migliorano con il caldo e le applicazioni calde, con la testa coperta, d’estate.
I principali sinergici (complementari) di Silicea sono Calcarea carbonica, Pulsatilla, Sanicula, Thuya.
I principali antidoti (ma che aiutano la sua azione) sono Camphora, Fluoricum acidum, Hepar sulphur.
USO DEL RIMEDIO
Il rimedio omeopatico Silicea si usa nei seguenti principali casi, quando i sintomi corrispondono e si associano alle caratteristiche del rimedio descritte in precedenza.
1) PELLE. Eczemi, foruncoli, piaghe suppuranti, ascessi cronici, fistole, psoriasi, unghie deformate o incarnite con macchie biancastre, micosi. Sudorazione abbondante alla testa, al collo, alle mani, ai piedi ove è particolarmente fetida.
2) APP. RESPIRATORIO. Rinofaringite o rinite cronica con rinorrea purulenta. Sinusite. Adenopatie infantili. Laringite con raucedine cronica. Tosse con espettorato muco-purulento. Tracheiti. Bronchiti con tendenza alla suppurazione. Asma bronchiale.
3) ORECCHIO. Otiti frequenti con ostruzione della tromba d’Eustacchio. Otorrea purulenta.
4) OCCHI. Dolore, prurito e bruciore agli occhi, specie al mattino, come da presenza di sabbia. Infiammazione degli occhi. Fistola lacrimale. Orzaiolo. Annebbiamento del cristallino.
5) DENTI. Parodontite. Ascessi gengivali. Odontalgia da cibo caldo o da introduzione di aria fredda in bocca.
6) APP. MUSCOLO-SCHELETRICO. Dolori dorsali e articolari, alle dita della mano o alle piante dei piedi. Stanchezza cronica, astenia. Fratture che guariscono molto lentamente.
7) SISTEMA NERVOSO. Nervosismo, irritabilità, cambio repentino di umore, ipersensibilità agli stimoli esterni, esagerazione dei riflessi, episodi di sonnambulismo e di epilessia, sonno disturbato, nevralgie, cefalee croniche.
8) APP. DIGERENTE. Stipsi cronica con la caratteristica che le feci escono un poco per poi risalire nel retto (feci a molla). Fistola anale. Disgusto marcato per gli alimenti caldi. Vomito e diarrea nei neonati dopo la poppata. Stati di denutrizione dovuti a cattiva assimilazione.
9) APP. GENITALE FEMMINILE. Mestruazioni abbondanti con sensazione di freddo in tutto il corpo. Perdite intermestruali. Possibile blenorragia.
10) APP. GENITALE MASCHILE. Blenorragia. Erezione notturna senza libido.
11) APP. URINARIO. Tenesmo vescicale. Stranguria. Iscuria. Possibili infezioni delle vie urinarie con urine torbide purulenti.
12) APP. CARDIOVASCOLARE. Palpitazioni ad ogni movimento. Polso impercettibile.
DOSI
Per tutti i casi, diluizione 6CH, 2-3 granuli 1-3 volte al dì.
Diluizioni più alte, consigliabili per curare nel profondo gli stati cronici, per la loro incidenza sull’organismo possono essere prescritte solo dal medico omeopata.
(*) V. Note esplicative

grazia dice
Buonasera Dott.sa,
soffro di sinusite cronica da diversi anni, sono già stata operata per sinusite mascellare e turbinati ipertrofici.
Quest’anno da novembre ogni 3-4 settimane, si è riacutizzata e il medico mi ha prescritto clavulin e deflan, ora ho di nuovo dolore sopra gli occhi e il naso e mi è stato prescritto R49.
Vorrei fare una terapia preventiva per evitare queste crisi acute: silicea potrebbe essere adatta o mi consiglia qualche altro rimedio omeopatico?
grazie mille
Grazia
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Grazia, Silicea è un grandissimo rimedio omeopatico costituzionale che contribuisce ad irrobustire l’intero organismo ed a rafforzare le difese del sistema immunitario. Se lei quindi si riconosce nelle caratteristiche del rimedio, ampiamente rilevabili dal presente articolo, allora Silicea può considerarsi il rimedio omeopatico adatto. Ciò, com’è noto, nel rispetto della Legge di Similitudine su cui l’Omeopatia pone le basi del suo principio terapeutico. Se così non fosse, occorrerà individuare per lei il rimedio omeopatico di costituzione e di diatesi più somigliante, vale a dire il rimedio che coincide o che si avvicina al Simillimum, ossia quello che assomiglia in tutto e per tutto al paziente, che ne interpreta i caratteri morfologici, fisiologici e psicologici, che ne traduce le predisposizioni patologiche, che ne copre l’intero quadro clinico o la parte più significativa di esso. Ovviamente un “lavoro” del genere lo può svolgere con la dovuta precisione solo un medico omeopata, visitando ed esaminando il paziente. In relazione al tipo di sinusite ed alla sintomatologia specifica, i principali rimedi omeopatici che vengono più spesso utilizzati, tra cui lo stesso Silicea, sono consultabili all’articolo “Sinusite” nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi”. Sarebbe opportuno concordare qualsiasi iniziativa con il suo medico. Cordiali saluti.
Irene dice
Buongiorno Dottoressa ho due bimbi che hanno preso la congiuntivite. Occhi che lacrimano rossore e molto pus che fuoriesce. Vorrei sapere se posso dare ad entrambi la silicea 6 CH. La ringrazio anticipatamente
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Irene, Silicea è uno dei rimedi omeopatici che viene adoperato in caso di congiuntivite infettiva, anche se si dimostra maggiormente specializzato per la cheratocongiuntivite flittenulare, che è l’infiammazione corneale e congiuntivale associata a piccole lesioni nodulari (flittenule) che vanno incontro ad ulcerazioni. Tra gli altri rimedi omeopatici che vengono spesso utilizzati nella congiuntivite infettiva troviamo: Euphrasia se la secrezione è acre e irritante; Mercurius quando la secrezione è particolarmente purulenta; Apis quando la secrezione è molto densa e spesso comporta l’agglutinazione delle palpebre; Belladonna se vi è anche la suppurazione delle aperture lacrimali; Tellurium se la congiuntivite è pustolosa e vi è molta secrezione purulenta. Come primo approccio e per un trattamento sintomatico generalmente ci si orienta verso le basse diluizioni (quelle ad es. fino a 7CH), che solitamente si utilizzano in ragione di pochi granuli pro-dose più volte al dì, lontano dai pasti. Sarebbe comunque opportuno non fare da sola ma rivolgersi ad un medico omeopata, che saprà prescrivere la terapia appropriata ai casi specifici dei suoi bambini. Cordiali saluti.
Antonella dice
Gentile Dottoressa, ho 56 anni e con la menopausa le gambe si sono riempite di cellulite che prima non avevo mai avuta. La silicea potrebbe servire ?
Grazie, Antonella
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Antonella, Silicea è un importante rimedio omeopatico che viene adoperato per il trattamento della cellulite, ma non è l’unico. Ad esempio, tra gli altri troviamo Apis, Lachesis, Rhus toxicodendron, Thuya. Pertanto se lei si riconosce nelle caratteristiche di Silicea, ampiamente rilevabili dal presente articolo, allora il rimedio può considerarsi adatto. Ciò, com’è noto, nel rispetto della Legge di Similitudine su cui l’Omeopatia pone le basi del suo principio terapeutico e quanto maggiore è la suddetta somiglianza tanto migliori saranno i risultati. Sempre a titolo esclusivamente informativo, in diversi casi viene utilizzato qualche gemmoterapico della Fitoterapia rinnovata (si tratta di macerati glicerici di gemme vegetali con diluizione alla prima decimale hahnemanniana, che si pongono a cavallo tra la l’Omeopatia e la Fitoterapia classica), in gocce, come Castanea vesca M.G. D1 che è un drenante elettivo per i vasi linfatici, per cui è particolarmente indicato negli edemi e nella stasi di origine linfatica, negli edemi da insufficienza venosa degli arti inferiori e nella cellulite. Per quanto riguarda la Fitoterapia classica, sono diverse le piante che consentono di curare la cellulite, contrastando la formazione di cellule adipose nel tessuto sottocutaneo, riducendo la ritenzione idrica, migliorando la circolazione venosa e linfatica. Ad esempio tra le piante più adoperate troviamo Amamelide, Ananas, Betulla, Centella, Gramigna, Ippocastano, Pilosella ed altre. I preparati di tali piante sono reperibili in erboristeria con vari formati (tintura madre, estratto secco, estratto fluido, ecc.). Sono altresì molto utili i massaggi locali con la posa del caffè. Anche l’alimentazione deve fornire il suo contributo, preferendola sana ed equilibrata, particolarmente ricca di frutta e verdura e povera di grassi animali. Inoltre è opportuno bere molta acqua, meglio se oligominerale. Bisognerebbe poi evitare la sedentarietà e tenere un minimo di attività fisica. Il consiglio comunque è di non fare da sola ma di rivolgersi ad un medico omeopata che saprà prescrivere la terapia appropriata al suo caso specifico, spettando a lui la decisione se avvalersi dell’Omeopatia e/o della Gemmoterapia o della Fitoterapia. Cordiali saluti.
Antonella dice
Dottoressa buonasera e innanzi tutto grazie per la sua tempestiva risposta.
Nelle numerevoli visite omeopatiche della mia vita, sono sempre stata riconosciuta come fosforica, ma leggendo il suo articolo su Silicea devo dire che mi ci riconosco tantissimo, per cui sarei tentata di assumerlo per il mio problema di cellulite,.. silicea 9ch, 5 granuli mattina e sera potrebbero andare bene?
Sto gia’ assumendo capsule fitoterapiche di vite rossa, rusco e amamelide, mentre cerco di bere ogni giorno almeno mezzo litro di acqua con 100 gocce di betulla linfa MG.
Mi sono sottoposta inoltre a cicli di pressoterapia , … ma i risultati di tutto questo sono stati veramente pochi.
Confido in Silicea, ma sono veramente sfiduciata
Grazie ancora per la sua collaborazione, Antonella
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Antonella, com’è noto, in Omeopatia ogni entità terapeutica (rimedio, diluizione, posologia, durata della cura, ecc.) è molto personale, non generalizzabile, in quanto legata alla situazione individuale del paziente ed a tutte quelle peculiarità che rendono lo stesso unico rispetto a tutti gli altri affetti dalla stessa patologia o dallo stesso disturbo. In particolare la diluizione, con la posologia che ne consegue, è legata alla reattività e sensibilità individuale del paziente allo stimolo del rimedio omeopatico, alla profondità della patologia o disturbo, al livello d’intervento terapeutico necessario, nonché al grado di somiglianza rimedio-paziente. Come primo approccio, per un trattamento sintomatico e nelle more di rivolgersi ad un medico omeopata, generalmente ci si orienta verso le basse diluizioni (quelle ad es. fino a 7CH), che solitamente si utilizzano in ragione di pochi granuli pro-dose più volte al dì, lontano dai pasti. Le ricordo che la prescrizione della terapia appropriata alla sua situazione la può garantire solo un medico omeopata. Cordiali saluti.
Adriana dice
Gentilissima,dottoressa Rita..Io ho una bimba di quasi 4anni(ad aprile)che sin da piccola ha iniziato stare sempre male,febbri sopra febbri e tantissimi episodi di placche alla.gola al inizio di meno ma mano mano anche (6-7 al anno).A gennaio 2014ho deciso di andare da un medico omeopata ,che ci aveva fatto fare un cura di tre mesi (citomix tutte le.mattine,,Herat sulfur tutte le sere,e ogni domenica, in alternanza silicea 200ch e calcarea fosforica 200) è i FERMENTI biosimpa….per sei mesi è stata bene…dopo di che ogni mese febbre e placche anche due volte al mese(che curavo a volte con.antibiotico a volte omeopatia),,,ogni.tampone alla gola negativo…a ottobre 2015siamo andati anche da un motorino molto nominato a Roma,che.ci.diede.una cura antibiotica di zitromax(un misurino a settimana),che.dove durare 4 mesi,ma.dopo un solo mese preciso di nuovo febbre e placche,,quindi ci. Ha fatto fare delle analisi al sangue dove ci risultava che aveva avuto la mononucleosi,questo a dicembre 2015…allora l otorino ha detto di metterla in lista per l operazione alle tonsille e adenoidi……Ma io sono totalmente contraria…..Secondo lei esiste una bella cura per mia.figlia che possa fare in modo di non essere operata???omeopatica naturalmente….(Per adesso prende solo immuno mix sciroppo)..Grazie di cuore.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Adriana, la cura omeopatica per la sua bambina esiste, a condizione però che si individui quella giusta, fatta dei rimedi omeopatici adatti, delle diluizioni, delle posologie, dei tempi di cura, ecc. Con la terapia corretta, a misura del caso specifico, i risultati sono generalmente incoraggianti e solo successivamente si potrà valutare se effettivamente l’intervento chirurgico è scongiurabile oppure no. Comprenderà benissimo che un “lavoro” del genere lo può svolgere solo un medico omeopata, per cui, se intende avvalersi dell’Omeopatia, le consiglio di ritornare dal medico omeopata di due anni fa, oppure ricorrere ad un altro. A titolo esclusivamente informativo, dia un’occhiata all’articolo “Mal di gola” nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi”. Ad esempio, per una tonsillite i rimedi omeopatici da prendere in considerazione potrebbero essere Argentum nitricum, Baryta carbonica, Belladonna, Bromum, Ferrum phosphoricum, Guaiacum, Iodum, Kali bichromicum, Lachesis, Nux vomica, Phytolacca decandra, Psorinum, Sabadilla ed altri. Com’è noto, nel rispetto della Legge di Similitudine su cui l’Omeopatia pone le basi del suo principio terapeutico, il rimedio adatto sarà quello che assomiglia al paziente, nelle caratteristiche e nella sintomatologia, e quanto maggiore è tale somiglianza tanto migliori saranno i risultati. Tra i rimedi omeopatici sopra citati Baryta carbonica è proprio il rimedio dei bambini con tonsilliti ostinate e recidivanti, che tra un episodio e l’altro non si sgonfiano mai completamente. Sempre a titolo informativo, in diversi casi vengono associati dei gemmoterapici della Fitoterapia rinnovata (si tratta di macerati glicerici di gemme vegetali con diluizione alla prima decimale hahnemanniana, che si pongono a cavallo tra la l’Omeopatia e la Fitoterapia classica), in gocce, come Ribes nigrum M.G. D1 che ha delle ottime proprietà antinfiammatorie ed è un ottimo regolatore e stimolatore del sistema immunitario, oppure Carpinus betulus M.G. D1 che ha una specifica attività sul rino-faringe e sulle mucose respiratorie ed ha un’azione antinfiammatoria e curativa delle mucose affette da processi flogistici. Sarebbe importante adottare un’alimentazione appropriata, sana ed equilibrata, che possa rafforzare le difese immunitarie, privilegiando i cibi ricchi di vitamine (in particolare le vitamine A, B5, B12, C, E), di grassi polinsaturi (omega-3 e omega-6), di minerali (in particolare rame, manganese, selenio e zinco), di prebiotici (cibi ricchi di fibre) e probiotici (cibi fermentati). Ripeto, solo un medico omeopata con la visita potrà prescrivere la terapia giusta per la sua bambina. Cordiali saluti.
sara dice
mi scusi avevo lasciato un commento ieri, ma oggi mi sono resa conto di aver scritto male la mai mail.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Sara, come potrà constatare, nonostante la e-mail sbagliata la risposta al suo commento è stata comunque pubblicata ieri su questa pagina. Cordiali saluti.
sara dice
Salve,
il nostro medico omeopata ci ha prescritto una terapia pre e post vaccino, composta da Sulfur 30ch (2 granuli prima del vaccino), Thuya 30ch (2 granuli dopo il vaccino) Silcea 30 ch – 2 granuli tutte le sere per 20 gg (dopo la terapia). Non trovando riferimenti simili nel suo articolo (l’uso della Silicea post vaccino) mi potrebbe spiegare in questo caso, secondo lei, su cosa aggisce e quale è la sua utilità? Grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Sara, come riportato nel presente articolo, i sintomi che appartengono alla patogenesi di Silicea, che quindi il rimedio è in grado di curare, possono peggiorare a seguito di vaccinazioni e ciò ne fa un ottimo rimedio nella lotta contro gli effetti iatrogeni delle vaccinazioni stesse, nel rispetto della Legge di Similitudine su cui, com’è noto, l’Omeopatia pone le basi del suo principio terapeutico. La somministrazione di Silicea nel post-vaccino serve, in particolare, a scongiurare che in conseguenza della vaccinazione per via cutanea possa prodursi un ascesso o una suppurazione. Infatti Silicea è il grande rimedio delle suppurazioni che si trascinano senza fine. È tra i più importanti rimedi della diatesi psorico-tubercolinica (anche se si intuisce, tale appartenenza non è espressamente menzionata nell’articolo per motivi di semplicità ed anche di sintesi), per cui è particolarmente indicato, oltre che per le affezioni suppuranti della cute, anche per le malattie broncopolmonari. Da non dimenticare poi che Silicea è un grandissimo rimedio costituzionale che contribuisce ad irrobustire l’intero organismo ed a rafforzare le difese del sistema immunitario. Cordiali saluti.
Daniela dice
Gentile Dottoressa, ho un bimbo di quasi 5 anni affetto da adenoidi. 2 anni fa il nostro otorino ci ha prescritto silicea 200 ch. 1 dose al mese da settembre a dicembre. Abbiamo fatto 2 cicli e devo dire che si è ammalto ma un po’ meno. Questo inverno la mia pediatra mi ha fatto provare sankombi d5 con rinowash. Posso continuare anche silicea? Il mio bimbo ha apnee notturne, e’ un bambino che è sempre agitato di notte e suda tantissimo, soprattutto la notte. Da Dicembre si è già ammalato 3 volte, fortunatamente niente bronchiti ma febbre alta(in un caso anche convulsioni).
Grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Daniela, Silicea non è incompatibile con il prodotto omeopatico da lei citato, per cui volendo può essere adoperato. Ovviamente sarebbe opportuno che l’otorino omeopata continuasse a seguire il bambino, oltre alla pediatra. Cordiali saluti.
GLORIA dice
Gent.ma Dottoressa, mi era stata prescritta diversi anni fa, credo 15, la Silicea 6ch. Ho 63 anni e vorrei fare dei cicli per non favorire l’osteoporosi. Qual’è il suo consiglio del periodo di somministrazione e il periodo di sospensiione tra un ciclo e l’altro? Prendo 3 granuli 3 volte al giorno. La ringrazio per la cortesia e l’impegno profuso. Gloria
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Gloria, nella prevenzione uno dei protocolli terapeutici che viene generalmente adottato consiste in cicli di cura di circa tre mesi con pausa di circa un mese, salvo diversa prescrizione medica. Silicea è un importante rimedio omeopatico che può essere di aiuto nel trattamento dell’osteoporosi, anche se trova una più specifica indicazione nell’osteonecrosi. Ovviamente occorrerà verificare la sussistenza della somiglianza con il quadro clinico attuale, nel rispetto della Legge di Similitudine su cui, com’è noto, l’Omeopatia pone le basi del suo principio terapeutico. Tra gli altri rimedi omeopatici meglio adatti a trattare l’osteoporosi troviamo Argentum metallicum, Cocculus, Fluoricum acidum, Mercurius, Mercurius corrosivus, Mezereum, Natrum silicofluoricum, Phosphorus, Phytolacca decandra, Radium bromatum, Sarsaparilla, Theridion. L’alimentazione svolge anch’essa un ruolo importante, preferendola sana, corretta ed equilibrata, con poco sodio (contenuto maggiormente nel sale), con meno proteine animali e con più proteine vegetali (una dieta con troppi alimenti di origine animale e quindi troppo proteica aumenta la perdita di calcio con le urine), con meno o senza bevande alcoliche e caffeina, moderata nel consumo di cibi integrali, ricca di calcio (ad es. latte, formaggi, yogurt, pesce azzurro, cavolo, broccoli, legumi, sesamo, noci, mandorle, ecc.), di frutta fresca, di verdure a foglia verde scuro (diminuendo il consumo di alcune verdure come spinaci e barbabietole che, contenendo molti ossalati, riducono l’assorbimento intestinale del calcio), di ortaggi, di vitamine C e D, in particolare del calciferolo o vitamina D3 (ad es. uova, salmone, burro, latte, ecc.). Inoltre è altresì importante un’adeguata esposizione al sole per la sintesi cutanea di detta vitamina ed una regolare attività fisica che se praticata all’aperto coniuga entrambe le esigenze. In effetti i minerali che concorrono alla formazione delle ossa sono soprattutto il calcio e il fosforo, che devono stare nel giusto rapporto (circa 1:1), ed è la vitamina D a permettere il loro assorbimento a livello intestinale e quindi la relativa deposizione a livello del tessuto osseo. Mentre l’assunzione del fosforo necessario al fabbisogno giornaliero non desta alcuna preoccupazione, in quanto il minerale è presente in moltissimi alimenti, non si può dire la stessa cosa per il calcio e per la vitamina D. L’alimentazione deve perciò opportunamente propendere per i cibi ricchi di calcio e di vitamina D, anche se per quest’ultima il fabbisogno giornaliero è difficilmente raggiungibile con la sola alimentazione e quindi occorrerà una corretta esposizione alla luce solare. La vitamina C inoltre contribuisce alla produzione della matrice ossea, per cui un’eventuale carenza può contribuire all’insorgere dell’osteoporosi. L’attività fisica stimola la formazione ed il mantenimento della struttura ossea, oltre a rinforzare la massa muscolare che protegge l’osso stesso dagli effetti dei traumi. Anche alcuni gemmoterapici (si tratta di macerati glicerici di gemme vegetali con diluizione alla prima decimale hahnemanniana, che si pongono a cavallo tra l’Omeopatia e la Fitoterapia classica) possono essere utilmente adoperati per la cura e la prevenzione dell’osteoporosi, come ad es. Abies pectinata M.G. D1, Pinus montana M.G. D1 (specifico per l’osteoporosi post-menopausa), Rubus fructicosus M.G. D1. Sono altresì diversi i fitoterapici classici che possono venire in aiuto, quali ad es. quelli a base di piante come Equiseto, Gramigna, Tarassaco, Altea, Frassino, Achillea, ecc. Il consiglio comunque è di non fare da sola ma di rivolgersi ad un medico omeopata, che con la visita saprà prescrivere la terapia appropriata al caso specifico. Cordiali saluti.
Valentina dice
Buongiorno soffro di placche criptiche e la dottoressa mi ma consigliato silicea 6ch 10 granuli in 500 ml di acqua da bere un sorso ogni ora ( 20 sorsi in 20 ore) per 3 giorni. solo che poi mi è sorto un dubbio.. La giornata è di 24 h e come faccio? Quando dormo?Allora alle volte facevo anche 2 o 3 sorsi…. Solo che adesso ho più fastidio di prima, solo a deglutire o parlare mi sento la gola indolenzita come se la sforzassi. È normale?
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Valentina, generalmente non è necessario assumere i rimedi omeopatici di notte. Per quanto riguarda l’esaltazione dei sintomi è possibile che sia in corso il transitorio aggravamento omeopatico (con l’occasione si legga l’articolo “Aggravamento omeopatico” nella sezione del sito “Approfondimenti”), che non deve affatto preoccupare perché, anche se fastidioso, è indice prognostico di percorso terapeutico favorevole. Se così fosse tale aggravamento dovrebbe attenuarsi fino a scomparire del tutto in un arco di tempo ragionevolmente breve, senza lasciare alcuna conseguenza. Sarebbe comunque consigliabile informare la dottoressa omeopata, anche per valutare se non sia opportuno, in caso di conclamato aggravamento omeopatico, diradare le somministrazioni del rimedio o sospenderle temporaneamente. Cordiali saluti.
Lia dice
Buonasera.
Vorrei un’informazione, se possibile.
Dovrei iniziare a prendere silicea ma ho alcune domande. Posso utilizzarla insieme ad altri rimedi? Nello specifico, lycopodium e magnesia phosporica.
Quante volte devo assumerla se e è in gocce? E quante gocce?
Non mi è possibile chiedere queste cose a chi mi ha prescritto il rimedio purtroppo.
Grazie mille.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Lia, Silicea, Lycopodium e Magnesia phosphorica sono rimedi abbastanza indifferenti tra loro (l’unica annotazione è che Lycopodium “segue bene” Silicea), non sono incompatibili, per cui volendo possono essere associati, laddove sia necessario. Per quanto riguarda la posologia, vale il contenuto della precedente risposta sulla pagina “Lycopodium” ed il consiglio di rivolgersi ad un medico omeopata, considerato che stiamo pur sempre parlando di farmaci e che un loro uso sbagliato o non appropriato può portare a inconvenienti ed a risultati controproducenti. Cordiali saluti.