DESCRIZIONE
Il rimedio omeopatico Silicea si ottiene dalla triturazione con lattosio della silice pura precipitata e dalle successive diluizioni-dinamizzazioni in soluzione idroalcolica.
Per ulteriori informazioni sulla preparazione, consultare l’articolo “Rimedi omeopatici: origine” della sezione del sito “Approfondimenti”.
La silice è il biossido di silicio avente formula chimica SiO2. Il composto ha dato il nome all’elemento silicio (dal latino silex), che in natura non esiste allo stato libero, ma solo allo stato combinato come silice o come silicato. Dopo l’ossigeno è il costituente più abbondante della crosta terrestre, in cui è presente nella percentuale del 26% circa in peso.
Lo stato fisico più comune della silice che si trova in natura è quello solido cristallino di minerali come il quarzo ed anche come costituente principale di diverse rocce sedimentarie tra cui la sabbia. A temperatura ambiente è un solido poco solubile in acqua e di durezza piuttosto elevata. Il quarzo ha lucentezza vitrea ed in genere i cristalli hanno abito prismatico; è incolore allo stato puro o può assumere diverse colorazioni a seconda delle inclusioni. Importanti giacimenti di quarzo si trovano in Brasile, Madagascar, USA, Canada, Francia, Russia, Svizzera. In Italia cristalli perfettamente limpidi e incolori si trovano nelle cavità del marmo di Carrara.
La silice è di fondamentale importanza per moltissimi animali e piante in quanto è utilizzata come impalcatura per lo sviluppo delle strutture scheletriche.
Era conosciuta fin dai tempi più antichi e veniva utilizzata correntemente per la fabbricazione del vetro.
Ancora oggi la silice è impiegata dall’industria del vetro, la quale assorbe enormi quantità di quarzo, specialmente sotto forma di sabbia, dalla cui purezza dipendono le caratteristiche dei vetri prodotti. E’ altresì adoperata nella produzione della ceramica, della porcellana, degli smalti e del cemento. Altri utilizzi ne vedono l’impiego come materiale refrattario nei forni, come composto di isolanti termici ceramici, come abrasivo, come mescola nei pneumatici per ridurre la resistenza al rotolamento e migliorare la tenuta sul bagnato ed altro ancora.
I cristalli di quarzo possiedono un’importante proprietà, la piezoelettricità, scoperta nel 1880 dai fratelli Jacques e Pierre Curie, che oggi viene utilizzata per tantissime applicazioni industriali. La piezoelettricità è la capacità di alcuni cristalli di generare una differenza di potenziale elettrico se sottoposti a stress meccanico (effetto diretto) e viceversa di vibrare ad una frequenza costante, impostabile dal particolare taglio del cristallo, se sottoposti ad una sollecitazione elettrica (effetto inverso). L’effetto diretto consente la realizzazione di diversi strumenti ed apparecchiature, dal semplice accendigas da cucina, agli strumenti sismici, ai microfoni, ai dispositivi musicali, ai rivelatori di pressione, ecc. L’effetto inverso, combinato con quello diretto, trova la sua più nota applicazione nella fabbricazione degli orologi al quarzo, ove la misura dello scorrere del tempo è determinata dalle oscillazioni di un cristallo di quarzo.
La silice è anche la materia prima per la produzione del silicio elementare che, per la sua natura di semiconduttore, è ampiamente usato dall’industria elettronica per la costruzione di transistor, circuiti integrati, chip ed altri componenti elettronici. Cristalli di silicio costituiscono il materiale maggiormente utilizzato per la costruzione dei moduli fotovoltaici atti a convertire l’energia solare in energia elettrica.
La silice per l’uso omeopatico viene ottenuta come precipitato di un processo chimico che utilizza del quarzo puro in polvere.
CARATTERISTICHE DEL RIMEDIO
Silicea è un grandissimo rimedio costituzionale, forse è il maggiore fra tutti, atteso che il silicio ed il suo ossido, contenuti nell’organismo umano in quantità infinitesimali, svolgono un ruolo importantissimo attraverso le trasformazioni biologiche a bassa energia (il cosiddetto “effetto Kervran”). La silice è presente nei tessuti connettivi, per la qual cosa agisce su pelle, tendini, legamenti, corde vocali, cartilagini, ossa, mucose, ecc. ed è fondamentale per gli scambi nutritizi cellulari dell’organismo, per la qual cosa una sua carenza può determinare astenia fisica e mentale, nonché un rallentamento dello sviluppo nei bambini.
Per una migliore comprensione delle caratteristiche del rimedio è utile ricercare la sua “similitudine” con la sabbia dei litorali marini di cui, per l’appunto, la silice è il principale costituente.
Pertanto il tipo Silicea (che più usualmente è di sesso femminile, ma può essere anche maschile) ha una costituzione esile, minuta e sottile, proprio come i granelli di sabbia. E’ longilineo, pallido, magro, con scarsa muscolatura e debole capacità respiratoria; può presentare segni di demineralizzazione come le unghie fragili e ricoperte da macchie bianche. La sua costituzione è quindi prevalentemente fosforica.
E’ un soggetto perennemente stanco, sia fisicamente che cerebralmente (e questo richiama la sua costituzione). Qualsiasi attività lo stanca facilmente, è privo di energia, astenico, ancor prima di iniziare la giornata ha già esaurito le sue forze, ha grosse difficoltà di concentrazione, si sente stressato. Nello stesso tempo è uno sfiduciato per eccellenza (probabilmente Silicea è il più sfiduciato di tutta la Materia Medica), ripone poca fiducia in sé stesso e negli altri. Ciò lo rende tendenzialmente apatico, depresso, abulico, senza volontà, privo di qualsiasi stimolo ad agire, annoiato dalla vita e dal mondo che lo circonda. Si sente inadeguato, insicuro, indifeso, per cui teme che chiunque possa essere nei suoi confronti offensivo, aggressivo e pericoloso. Di conseguenza rivela una vera e propria fobia degli oggetti appuntiti (aghi, spilli, forbici, coltelli, ecc.), al punto che la sola vista gli provoca uno stato di ansia e di tensione. Il sonno è agitato e disturbato da incubi.
Ma è anche un soggetto molto nervoso, facilmente irritabile, ipersensibile (ai rumori, agli odori, alle luci), che si eccita per un nonnulla, che si infastidisce, che cambia improvvisamente umore e subito si spazientisce. Proprio come il cielo del litorale marino (ricordiamoci la similitudine) che da sereno diventa improvvisamente nuvoloso. Il suo temperamento è quindi prevalentemente nervoso, accompagnato però da diverse connotazioni tipiche del linfatico, nel senso che all’impetuosità del biotipo nervoso segue la stanchezza del linfatico, alla rabbia la calma, all’aggressività l’indifferenza e viceversa.
Inoltre il soggetto Silicea è molto freddoloso, sente sempre freddo, spesso è scosso da brividi anche durante l’esercizio fisico, ha piedi e mani gelidi, le donne avvertono ancora più freddo nel periodo mestruale. Prende freddo alla minima corrente d’aria e questo gli procura angine, dolori, nevralgie, cefalee. Sta bene solo al caldo o esponendosi al sole e ciò ricorda proprio la spiaggia d’estate (continua la similitudine).
Questo biotipo stanco, sfiduciato, nervoso e freddoloso suda abbondantemente, ha cioè una traspirazione eccessiva alla testa, alle mani e soprattutto ai piedi ove il sudore si manifesta con un odore insopportabile. Facilmente è affetto dal cosiddetto “piede d’atleta”, termine con il quale si indica una micosi che colpisce prevalentemente i piedi degli atleti che frequentano luoghi umidi come piscine e docce comuni. D’altro canto poiché è sabbia, Silicea inevitabilmente tiene tutto il giorno i piedi a macerare nell’acqua di mare e ciò crea le condizioni per l’attecchimento e la proliferazione dei funghi (ritorna la similitudine).
Ma la caratteristica fondamentale del soggetto Silicea, ossia il sintomo chiave più importante, è la spiccata tendenza alla suppurazione, talché ogni minima ferita o lesione o piaga (cutanea, di mucosa o ossea) tende ad infettarsi formando pus. Silicea è il grande rimedio dei processi di suppurazione cronica (Hepar sulphur lo è per le suppurazioni recenti), che cioè si trascinano a lungo ostacolando la cicatrizzazione. E’ il caso ad esempio degli ascessi che non si svuotano completamente e che ricompaiono formando delle fistole (tipica è quella anale). Si può pertanto affermare che Silicea è pus (cronico).
Altri segni di richiamo sono la voglia di cibi e bevande freddi (nonostante la freddolosità), l’avversione per il latte, la sensazione di avere un capello sulla punta della lingua, le labbra secche e screpolate, la pelle delicata, la stipsi ostinata, le mestruazioni abbondanti accompagnate da sensazioni di freddo.
I sintomi peggiorano con il freddo umido, con le correnti d’aria, d’inverno, durante le mestruazioni, di sera e di notte, durante l’attività fisica, a seguito di vaccinazioni. Migliorano con il caldo e le applicazioni calde, con la testa coperta, d’estate.
I principali sinergici (complementari) di Silicea sono Calcarea carbonica, Pulsatilla, Sanicula, Thuya.
I principali antidoti (ma che aiutano la sua azione) sono Camphora, Fluoricum acidum, Hepar sulphur.
USO DEL RIMEDIO
Il rimedio omeopatico Silicea si usa nei seguenti principali casi, quando i sintomi corrispondono e si associano alle caratteristiche del rimedio descritte in precedenza.
1) PELLE. Eczemi, foruncoli, piaghe suppuranti, ascessi cronici, fistole, psoriasi, unghie deformate o incarnite con macchie biancastre, micosi. Sudorazione abbondante alla testa, al collo, alle mani, ai piedi ove è particolarmente fetida.
2) APP. RESPIRATORIO. Rinofaringite o rinite cronica con rinorrea purulenta. Sinusite. Adenopatie infantili. Laringite con raucedine cronica. Tosse con espettorato muco-purulento. Tracheiti. Bronchiti con tendenza alla suppurazione. Asma bronchiale.
3) ORECCHIO. Otiti frequenti con ostruzione della tromba d’Eustacchio. Otorrea purulenta.
4) OCCHI. Dolore, prurito e bruciore agli occhi, specie al mattino, come da presenza di sabbia. Infiammazione degli occhi. Fistola lacrimale. Orzaiolo. Annebbiamento del cristallino.
5) DENTI. Parodontite. Ascessi gengivali. Odontalgia da cibo caldo o da introduzione di aria fredda in bocca.
6) APP. MUSCOLO-SCHELETRICO. Dolori dorsali e articolari, alle dita della mano o alle piante dei piedi. Stanchezza cronica, astenia. Fratture che guariscono molto lentamente.
7) SISTEMA NERVOSO. Nervosismo, irritabilità, cambio repentino di umore, ipersensibilità agli stimoli esterni, esagerazione dei riflessi, episodi di sonnambulismo e di epilessia, sonno disturbato, nevralgie, cefalee croniche.
8) APP. DIGERENTE. Stipsi cronica con la caratteristica che le feci escono un poco per poi risalire nel retto (feci a molla). Fistola anale. Disgusto marcato per gli alimenti caldi. Vomito e diarrea nei neonati dopo la poppata. Stati di denutrizione dovuti a cattiva assimilazione.
9) APP. GENITALE FEMMINILE. Mestruazioni abbondanti con sensazione di freddo in tutto il corpo. Perdite intermestruali. Possibile blenorragia.
10) APP. GENITALE MASCHILE. Blenorragia. Erezione notturna senza libido.
11) APP. URINARIO. Tenesmo vescicale. Stranguria. Iscuria. Possibili infezioni delle vie urinarie con urine torbide purulenti.
12) APP. CARDIOVASCOLARE. Palpitazioni ad ogni movimento. Polso impercettibile.
DOSI
Per tutti i casi, diluizione 6CH, 2-3 granuli 1-3 volte al dì.
Diluizioni più alte, consigliabili per curare nel profondo gli stati cronici, per la loro incidenza sull’organismo possono essere prescritte solo dal medico omeopata.
(*) V. Note esplicative

Marco dice
Gentile dott.ssa Rita della Volpe,
mio figlio di 4 anni rientra perfettamente nella descrizione del tipo Silicea.
Scopro ora questo rimedio omeopatico, vorrei iniziare a somministrargli Silicea.
Va bene come dosi 3 granuli due volte al giorno con diluzione 5 CH ? Ho trovato questo invece del 6 CH.
Finora prendeva Munostim, dobbiamo continuare a somministrarglielo oppure fa interferenza con Silicea? Grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Marco, giusto per informarla, Munostim non è un rimedio dell’Omeopatia classica bensì dell’Omotossicologia, che nonostante abbia diversi punti di contatto con l’Omeopatia, alla quale si ispira, adotta orientamenti terapeutici, rimedi e criteri di scelta degli stessi completamente differenti. Il rimedio è pertanto un omotossicologico (o antiomotossico), è un rimedio complesso, costituito cioè da un mix selezionato di omeoterapici e fitoterapici, scelti per sinergismo, complementarietà e completezza d’azione terapeutica, che risulterebbe indicato per stimolare le difese immunitarie dell’organismo. L’Omeopatia classica, quella propriamente detta, invece fa uso esclusivamente di rimedi unitari. Comunque in generale i rimedi omeopatici ed i rimedi omotossicologici sono compatibili. La 5CH e la 6CH sono entrambe delle basse diluizioni con comportamenti terapeutici molto simili, con la leggera differenza che la 5CH ha un’azione di poco più sintomatica, più superficiale e più veloce della 6CH. Il consiglio comunque è di rivolgersi ad un medico omeopata, meglio se pediatra, che saprà esprimersi anche sull’opportunità d’uso dei rimedi in parola per il suo bambino. Le difese immunitarie si possono altresì rafforzate in modo naturale con un’alimentazione sana ed equilibrata, che, compatibilmente con l’età del bimbo, privilegi i cibi ricchi di vitamine (in particolare le vitamine A, B5, B12, C, E), di grassi polinsaturi (omega-3 e omega-6), di minerali (in particolare rame, manganese, selenio e zinco), di prebiotici (cibi ricchi di fibre) e probiotici (cibi fermentati). Cordiali saluti.
claudia dice
Buongiorno!
mio figlio di 9 anni è perennemente stanco vive in un mondo tutto suo non riesce a concentrarsi in nessuna attività, neanche mangiando… si perde in un bicchiere d’acqua! Spesso ha occhiaie scure. Volevo sapere se il rimedio Silicea potrebbe in qualche modo aiutarlo e se si con quale polsologia.
Grazie.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Claudia, Silicea è un importante rimedio omeopatico costituzionale che viene utilizzato quando si è presenza di una grande stanchezza (astenia) fisica e cerebrale. Il soggetto è longilineo, pallido, magro, senza muscoli, si concentra con difficoltà, è privo di energie, è spesso di cattivo umore ed irritabile. I segni di richiamo (cioè quelli che vengono utilizzati per avvalorare la scelta del rimedio, ovviamente non tutti) sono la debole capacità respiratoria, la demineralizzazione (in particolare le unghie fragili), la sensazione di freddo (il soggetto è molto freddoloso, è privo di calore vitale), la predisposizione a raffreddarsi alla minima corrente d’aria, la traspirazione abbondante, l’avversione per cibi e bevande caldi e voglia di quelli freddi, la paura di aghi e spilli. Il bambino che richiede Silicea è gracile, fragile, freddoloso, palliduccio, magro e timoroso, non sopporta di venire toccato o avvicinato, piange per un nonnulla. Se il suo bambino si ritrova in tali caratteristiche, qui sintetizzate ma ampiamente rilevabili nel presente articolo, allora Silicea può considerarsi il rimedio omeopatico adatto. Per quanto riguarda la diluizione e la posologia, queste, come tutte le entità terapeutiche omeopatiche, sono molto personali, non generalizzabili, perché essenzialmente legate alla reattività e sensibilità del singolo organismo allo stimolo del rimedio omeopatico, alla profondità della patologia o disturbo, nonché al grado di somiglianza rimedio-paziente. Nelle situazioni di primo approccio e nelle more di rivolgersi ad un medico omeopata, generalmente ci si orienta verso le basse diluizioni (ad es. quelle fino a 7CH) che solitamente vengono utilizzate in ragione di pochi granuli più volte al dì, lontano dai pasti, salvo diversa prescrizione medica. Il consiglio comunque è di non fare da sola ma, come già accennato, di rivolgersi ad un medico omeopata che con la visita medica omeopatica sarà in grado di prescrivere la terapia perfettamente adatta al suo bambino, perché difficilmente con l’auto-prescrizione si potranno ottenere dei risultati importanti e stabili, a maggior ragione quando sono in gioco gli aspetti mentali e comportamentali. Cordiali saluti.
Elena dice
Il silicece si può usare per la sindrome di Meniere? Grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Elena, come lei sa la sindrome di Meniere è la responsabile di disturbi come vertigini, mancanza di equilibrio, nausea, vomito, sudori, ipoacusia, acufeni e ciò che ne consegue. Le cause esatte della malattia sono a tutt’oggi sconosciute, anche se si è osservato che è sempre concomitante un accumulo di endolinfa (idrope) nel labirinto con la conseguente alterazione del segnale nervoso tra orecchio e cervello. Purtroppo la malattia non ha una cura specifica risolutiva, però è possibile ricorrere a diversi interventi terapeutici in grado di attenuarne i sintomi e quindi di migliorare la qualità di vita del paziente. L’omeopatia è certamente una medicina che dispone di rimedi capaci di fare ciò, in maniera dolce e non invasiva, a condizione però che si individui la terapia giusta e la giusta strategia terapeutica. I rimedi omeopatici che vengono prevalentemente utilizzati nel trattamento dell’idrope endolinfatica e quindi della sindrome di Meniere sono Chenopodium anthelminticum, Chininum sulphuricum, Cocculus, Conium maculatum, Glonoinum, Natrum salicylicum, Phosphorus, Secale cornutum. Nel rispetto della “legge di similitudine” su cui l’omeopatia fonda il suo principio terapeutico, il rimedio (o i rimedi) più adatto a produrre i risultati migliori sarà quello con la sintomatologia specifica più somigliante a quella del paziente. Silicea è un importante rimedio omeopatico che in genere viene adoperato anche per le vertigini di vari tipi con nausea e conati di vomito, laddove è verificata la somiglianza rimedio-paziente. Sarebbe comunque opportuno rivolgersi ad un medico omeopata che saprà prescrivere la terapia personalizzata maggiormente adatta, definendo il rimedio (o i rimedi) somigliante, la diluizione relativa (anche questa scelta è strategica per il successo della terapia), la posologia conseguente, l’uso di eventuali bioterapici di supporto, la durata della cura, ecc. Sarebbe anche da non sottovalutare l’importanza di un corretto stile di vita che potrebbe contribuire a mitigare la malattia, come ad es. adottare una dieta alimentare iposodica, moderare il consumo di alcool e caffè, non fumare, tenere un regolare esercizio fisico moderato, evitare ogni affaticamento fisico e intellettuale, il rumore, il vento, l’altitudine, ecc. Cordiali saluti.
Sabrina dice
Gentilissima Dottoressa,
la mia omeopata mi ha prescritto, per il mio problema di cui le ho già scritto, 3 globuli di thuya 50.000 sciolti in mezzo litro di acqua e assumere un sorsetto alla mattina per una settimana, poi ci aggiorneremo.
In questo modo risultano più efficaci?
La ringrazio per la sua consueta cortesia.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Sabrina, il metodo di assunzione prescritto dalla sua omeopata è di provata efficacia ed è quello utilizzato dai Maestri omeopati del passato, tuttora utilmente adoperato. Tra l’altro la forma liquida può consentire, volendo, tramite l’agitazione del contenitore o il travaso rapido del contenuto, di aumentare leggermente ogni volta la potenza energetica del rimedio. Cordiali saluti.
veronca dice
Buongiorno ,
sto assumendo silicea xmk ..la mia ginecologa mi ha prescritto una cura di agnocasto e magnesio per 3 mesi , a causa di un iperprolattemia. Posso assumerli, non ci sono controindicazioni con il rimedio ?
Grazie,
Veronica
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Veronica, è sempre preferibile, laddove possibile, evitare l’uso contemporaneo di rimedi omeopatici e di prodotti terapeutici con un diverso principio attivo, soprattutto se servono a curare la stessa patologia o disfunzione o disturbo, perché a soffrirne potrebbero essere i rimedi omeopatici e non il viceversa. Comunque i fitoterapici hanno un grado di compatibilità migliore dei farmaci di sintesi, mentre i minerali sono compatibili. Cordiali saluti.
elisa dice
Salve,cortesemente volevo sapere se lei visita a Roma o in caso contrario se saprebbe indicarmi un omeopata a Roma di sua fiducia .
Grazie,
cordiali saluti.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Elisa, come potrà rilevare nella sezione del sito “Chi sono”, non sono un medico bensì una biologa appassionata e studiosa di omeopatia che cerca di fornire con il presente sito web un’informazione chiara, comprensibile, oggettiva, responsabile e disinteressata su ciò che l’omeopatia e i rimedi naturali possono fare per la nostra salute e il nostro benessere. Anche attraverso le risposte ai commenti cerco di offrire notizie e spunti utili, ragionamenti e chiavi di lettura, sia agli interessati che agli altri visitatori, ma il medico rimane sempre la figura centrale di riferimento imprescindibile e insostituibile. Se non ha alcun riferimento potrebbe fare una ricerca in rete relativamente a siti sicuri e ad associazioni omeopatiche accreditate, molte delle quali hanno un’organizzazione sul territorio nazionale, oppure rivolgersi ad una farmacia di fiducia con vendita omeopatica per essere indirizzata verso un bravo medico omeopata. Cordiali saluti.
LORENA dice
Buongiorno dott.ssa, sono stata operata alla tiroide con asportazione completa per un nodulo benigno che cresceva nonostante la terapia con Eutirox, ora assumo Eutirox 100 e nonostante i dosaggi ematici sino buoni ho incremento di peso notevole ma soprattutto mi è aumentato il seno e. dato che avevo già una 3/4 e ho 48 anni mi dà un pò fastidi ,in 15 gg. sono cresciuta 2 kg. sono sempre stata longilinea e credo con un bel metabolismo mai a dieta e buona forchetta, ho letto che l’omeopatia può aiutare e coaudivare la terapia ormonale sostitutiva e il metabolismo a funzionare meglio senza incidere con il dosaggio dell’eutirox Mi può consigliae?
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Lorena, i rimedi omeopatici che possono fornire un aiuto sono tantissimi e diversi nelle patogenesi, tra cui, così come richiede l’omeopatia con la “legge di similitudine”, occorrerà individuare il rimedio (o i rimedi) più assomigliante al paziente, nelle caratteristiche e nella sintomatologia, sia dal punto di vista fisico che da quello psichico, e quanto maggiore è tale somiglianza tanto migliori saranno gli effetti terapeutici. Bisogna cioè tenere presente che l’omeopatia è la medicina per la cura di una persona con una determinata sintomatologia e non per un disturbo o una disfunzione o una malattia in generale. Ad esempio all’interno della serie carbonica, dove facilmente si riscontra il sovrappeso, l’ipotiroidismo, il metabolismo rallentato, la ritenzione idrica, l’amore per il mangiare, la sedentarietà, la vita di routine, ecc., possiamo trovare rimedi omeopatici che possono coadiuvare nel sopperire alla mancanza della tiroide e nel ridurre il peso superfluo, come Belladonna, Calcarea carbonica, Carbo vegetabilis, Graphites, Kali carbonicum, Magnesia carbonica, Natrum carbonicum ed altri. Ripeto, solo il rimedio (o i rimedi) che rispecchia meglio la globalità dei sintomi del paziente potrà essere quello più adatto. Le consiglio, pertanto, se vuole avere delle concrete possibilità di cura con l’omeopatia, di rivolgersi ad un medico omeopata che saprà prescrivere la terapia personalizzata per lei, individuando il rimedio (o i rimedi) somigliante, la diluizione relativa (anche questa scelta è strategica per il successo della terapia), la posologia conseguente, i tempi di cura, ecc., oltre a stabilire le condizioni per la migliore convivenza della cura omeopatica con l’Eutirox. Cordiali saluti.
GIULIANA dice
Buongiorno
mi hanno da poco diagnosticato osteoporosi alle anche. Sto prendendo vitamina D ( 1 fiala al mese dibase 100.000 u.t.) Posso assumere anche silicea oppure è controindicato? e soprattutto posso trarne dei benefici per le ossa e in quale quantità devo assumere Silicea?
Grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Giuliana, in genere le vitamine e i rimedi omeopatici sono compatibili e non creano reciproche interferenze. Silicea è un grandissimo rimedio omeopatico costituzionale, forse il maggiore fra tutti, che, come la silice da cui il rimedio trae origine, interviene nella mineralizzazione del sistema scheletrico e dell’apparato tegumentario. Di conseguenza potrebbe essere utile nell’osteoporosi, anche se trova una più specifica indicazione nell’osteonecrosi. Tra i rimedi omeopatici più frequentemente adoperati nell’osteoporosi troviamo Argentum metallicum, Cocculus, Fluoricum acidum, Mercurius, Mercurius corrosivus, Mezereum, Natrum silicofluoricum, Phosphorus, Phytolacca, Radium bromatum, Sarsaparilla, Theridion. Nel rispetto della “legge di similitudine” su cui l’omeopatia fonda il suo principio terapeutico, il rimedio più adatto sarà quello che assomiglia al paziente, nelle caratteristiche e nella sintomatologia, e quanto maggiore è tale somiglianza tanto migliori saranno gli effetti terapeutici. Alla cura omeopatica spesso vengono associati, oppure utilizzati da soli, dei rimedi gemmoterapici (o gemmoderivati, si tratta di macerati glicerici di gemme vegetali con diluizione alla prima decimale hahnemanniana), che sono dei fitoterapici di nuova generazione posti a cavallo tra la fitoterapia e l’omeopatia, con la caratteristica che la diluizione D1 dei principi attivi li rende praticamente privi di effetti collaterali. Per l’osteoporosi i gemmoterapici che vengono adoperati sono Abies pectinata M.G. D1, Pinus montana M.G. D1 (specifico per l’osteoporosi post-menopausa), Rubus fructicosus M.G. D1. Come lei saprà è molto importante una dieta alimentare sana ed equilibrata, ricca di calcio (ad es. latte, formaggi, yogurt, pesce azzurro, cavolo, legumi, sesamo, noci, mandorle, ecc.) e di vitamina D, in particolare del calciferolo o vitamina D3 (ad es. uova, salmone, burro, latte, ecc.). Inoltre è altresì importante un’adeguata esposizione al sole, per la sintesi cutanea di detta vitamina, e una regolare attività fisica che se praticata all’aperto coniuga entrambe le esigenze. Sarebbe però opportuno rivolgersi ad un medico omeopata che con la visita medica omeopatica potrà essere in grado di prescrivere la terapia meglio appropriata al caso specifico, decidendo i rimedi somiglianti, le diluizioni relative (anche questa scelta è strategica per il successo della terapia), le posologie conseguenti, i tempi di cura, l’uso di eventuali bioterapici di supporto, ecc. Cordiali saluti.
Lav dice
Gentile dottoressa, mi rispecchio nel soggetto Silicea sia per le caratteristiche della personalità che per i sintomi fisici. E’ da qualche anno che durante il periodo invernale è aumentata la sudorazione dei miei piedi e puntualmente compare il cosiddetto “piede d’atleta”, si ingialliscono e si sfaldano le unghie degli alluci a causa di micosi. Sin da piccola soffro di dermatite intorno alla base delle narici che mi provoca rossore, prurito e fastidio.
Inoltre la peluria che è comparsa sul mio viso, forse come conseguenza dell’ovaio policistico, mi fa sentire brutta. sporca e inadeguata. Il mio viso è pallido e ho sempre avuto difficoltà ad accettare la mia magrezza. Sono una persona insicura, sensibile ed irascibile. Vorrei provare per la prima volta il rimedio omeopatico Silicia. Lei pensa che possa essermi d’aiuto?In particolare quali potrebbero essere gli effetti positivi su mente e corpo? Quanto dura la cura e quali sono le dosi? La ringrazio in anticipo. Saluti
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Lav, le risposte alle sue domande le può fornire con la dovuta precisione solo un medico omeopata, che con la visita medica omeopatica può essere in grado di individuare la cura più adatta al caso specifico, in termini di rimedi, diluizioni, posologie, durate. Come lei sa l’omeopatia è una medicina con una personalizzazione molto spinta, ove ogni paziente richiede la sua terapia che è facilmente diversa da quella di un altro, quand’anche entrambi affetti dalla stessa patologia o dallo stesso disturbo. Il medico omeopata con la visita procede all’esame ed allo studio del paziente, all’indagine dell’anamnesi, alla valutazione del quadro clinico, al vaglio della sintomatologia, sia a livello fisico che a livello psichico, alla considerazione dello stile di vita, alla disamina delle relazioni sociali e familiari ed alla valorizzazione di tutte quelle peculiarità che rendono il soggetto unico rispetto a tutti gli altri. Solo dopo di ciò l’omeopata perviene alla prescrizione della terapia più adatta all’individuo-paziente, decidendo i rimedi omeopatici somiglianti, le relative diluizioni (anche questa scelta è strategica per il successo della terapia), le posologie, le durate di cura, i cicli di cura, l’eventuale associazione di bioterapici di supporto (ad es. gemmoterapici e/o organoterapici), gli eventuali adattamenti in corso d’opera in base ai risultati che via via si conseguono, ecc. Silicea è un grandissimo rimedio omeopatico costituzionale, forse il maggiore fra tutti, che come la silice da cui il rimedio trae origine interviene nella mineralizzazione del sistema scheletrico e dell’apparato tegumentario (pelle, capelli, peli, unghie, ecc.). Silicea è anche un importantissimo rimedio per la cura dei disturbi emotivi che rientrano nelle sue caratteristiche, ossia, come avrà potuto rilevare dall’articolo, corrispondenti ad un soggetto molto freddoloso, gracile, fragile, magro, sfiduciato, insicuro, con traspirazione abbondante, con grande astenia fisica e cerebrale a tendenza depressiva che si accompagna a forte nervosismo con eccitazione di tutti i sensi. Se lei si ritrova in tali caratteristiche allora Silicea potrebbe essere adatto, aiutandola in tutte le sue problematiche, sia a livello fisico che psichico. Per quanto riguarda la diluizione, questa, come già accennato, è strettamente personale e non generalizzabile, in quanto dipendente dal grado di somiglianza rimedio-paziente, dalla reattività e sensibilità del singolo organismo allo stimolo del rimedio omeopatico, nonché dal livello d’intervento terapeutico necessario. La posologia conseguente è legata alla durata di copertura terapeutica del rimedio, la quale a sua volta è crescente con la diluizione. Infine relativamente alla tempistica, una cura omeopatica generalmente si protrae finché si registrano benefici e, ovviamente, si interrompe alla guarigione o al raggiungimento di un risultato soddisfacente e stabile. In conclusione, per quanto detto finora, se lei vuole avere delle concrete possibilità di superare con l’omeopatia i suoi disturbi le consiglio di rivolgersi ad un medico omeopata. Cordiali saluti.
renata dice
Salve, volevo chiederle, ho una parente malata di tumore, che viene sottoposta a trattamento chemioterapico. Fin dalla prima applicazione ha riscontrato i fastidiosi sintomi della Candida albicans; può provare a contrastarla con la silicea 7 ch? e in che modalità può assumerla?
grazie per la sua cortese risposta, Renata Luciani
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Renata, Silicea è uno dei rimedi omeopatici che viene utilizzato nelle manifestazioni da Candida albicans e quando occorre intervenire a livello sintomatico vengono preferite le basse diluizioni, in ragione di alcuni granuli più volte al giorno sotto la lingua. Altri rimedi omeopatici che vengono utilizzati sono Kreosotum, Borax, Mercurius corrosivus, Nitricum acidum, Robinia ed altri. Com’è noto, nel rispetto della “legge dei simili” su cui l’omeopatia fonda il suo principio terapeutico, il rimedio più adatto sarà quello che contiene la sintomatologia più somigliante a quella del paziente. In molti casi si rivelano utili le applicazioni locali di tintura madre di Calendula oppure di olio di Melaleuca (noto anche come Tea Tree Oil), da sciogliere nelle opportune quantità in acqua sterilizzata, previa bollitura. Il consiglio però è di non fare da sole ma di rivolgersi ad un medico omeopata, che potrà prescrivere la terapia più adatta al caso specifico, tenendo conto anche del quadro clinico generale e del trattamento chemioterapico. Cordiali saluti.