DESCRIZIONE
Il rimedio omeopatico Silicea si ottiene dalla triturazione con lattosio della silice pura precipitata e dalle successive diluizioni-dinamizzazioni in soluzione idroalcolica.
Per ulteriori informazioni sulla preparazione, consultare l’articolo “Rimedi omeopatici: origine” della sezione del sito “Approfondimenti”.
La silice è il biossido di silicio avente formula chimica SiO2. Il composto ha dato il nome all’elemento silicio (dal latino silex), che in natura non esiste allo stato libero, ma solo allo stato combinato come silice o come silicato. Dopo l’ossigeno è il costituente più abbondante della crosta terrestre, in cui è presente nella percentuale del 26% circa in peso.
Lo stato fisico più comune della silice che si trova in natura è quello solido cristallino di minerali come il quarzo ed anche come costituente principale di diverse rocce sedimentarie tra cui la sabbia. A temperatura ambiente è un solido poco solubile in acqua e di durezza piuttosto elevata. Il quarzo ha lucentezza vitrea ed in genere i cristalli hanno abito prismatico; è incolore allo stato puro o può assumere diverse colorazioni a seconda delle inclusioni. Importanti giacimenti di quarzo si trovano in Brasile, Madagascar, USA, Canada, Francia, Russia, Svizzera. In Italia cristalli perfettamente limpidi e incolori si trovano nelle cavità del marmo di Carrara.
La silice è di fondamentale importanza per moltissimi animali e piante in quanto è utilizzata come impalcatura per lo sviluppo delle strutture scheletriche.
Era conosciuta fin dai tempi più antichi e veniva utilizzata correntemente per la fabbricazione del vetro.
Ancora oggi la silice è impiegata dall’industria del vetro, la quale assorbe enormi quantità di quarzo, specialmente sotto forma di sabbia, dalla cui purezza dipendono le caratteristiche dei vetri prodotti. E’ altresì adoperata nella produzione della ceramica, della porcellana, degli smalti e del cemento. Altri utilizzi ne vedono l’impiego come materiale refrattario nei forni, come composto di isolanti termici ceramici, come abrasivo, come mescola nei pneumatici per ridurre la resistenza al rotolamento e migliorare la tenuta sul bagnato ed altro ancora.
I cristalli di quarzo possiedono un’importante proprietà, la piezoelettricità, scoperta nel 1880 dai fratelli Jacques e Pierre Curie, che oggi viene utilizzata per tantissime applicazioni industriali. La piezoelettricità è la capacità di alcuni cristalli di generare una differenza di potenziale elettrico se sottoposti a stress meccanico (effetto diretto) e viceversa di vibrare ad una frequenza costante, impostabile dal particolare taglio del cristallo, se sottoposti ad una sollecitazione elettrica (effetto inverso). L’effetto diretto consente la realizzazione di diversi strumenti ed apparecchiature, dal semplice accendigas da cucina, agli strumenti sismici, ai microfoni, ai dispositivi musicali, ai rivelatori di pressione, ecc. L’effetto inverso, combinato con quello diretto, trova la sua più nota applicazione nella fabbricazione degli orologi al quarzo, ove la misura dello scorrere del tempo è determinata dalle oscillazioni di un cristallo di quarzo.
La silice è anche la materia prima per la produzione del silicio elementare che, per la sua natura di semiconduttore, è ampiamente usato dall’industria elettronica per la costruzione di transistor, circuiti integrati, chip ed altri componenti elettronici. Cristalli di silicio costituiscono il materiale maggiormente utilizzato per la costruzione dei moduli fotovoltaici atti a convertire l’energia solare in energia elettrica.
La silice per l’uso omeopatico viene ottenuta come precipitato di un processo chimico che utilizza del quarzo puro in polvere.
CARATTERISTICHE DEL RIMEDIO
Silicea è un grandissimo rimedio costituzionale, forse è il maggiore fra tutti, atteso che il silicio ed il suo ossido, contenuti nell’organismo umano in quantità infinitesimali, svolgono un ruolo importantissimo attraverso le trasformazioni biologiche a bassa energia (il cosiddetto “effetto Kervran”). La silice è presente nei tessuti connettivi, per la qual cosa agisce su pelle, tendini, legamenti, corde vocali, cartilagini, ossa, mucose, ecc. ed è fondamentale per gli scambi nutritizi cellulari dell’organismo, per la qual cosa una sua carenza può determinare astenia fisica e mentale, nonché un rallentamento dello sviluppo nei bambini.
Per una migliore comprensione delle caratteristiche del rimedio è utile ricercare la sua “similitudine” con la sabbia dei litorali marini di cui, per l’appunto, la silice è il principale costituente.
Pertanto il tipo Silicea (che più usualmente è di sesso femminile, ma può essere anche maschile) ha una costituzione esile, minuta e sottile, proprio come i granelli di sabbia. E’ longilineo, pallido, magro, con scarsa muscolatura e debole capacità respiratoria; può presentare segni di demineralizzazione come le unghie fragili e ricoperte da macchie bianche. La sua costituzione è quindi prevalentemente fosforica.
E’ un soggetto perennemente stanco, sia fisicamente che cerebralmente (e questo richiama la sua costituzione). Qualsiasi attività lo stanca facilmente, è privo di energia, astenico, ancor prima di iniziare la giornata ha già esaurito le sue forze, ha grosse difficoltà di concentrazione, si sente stressato. Nello stesso tempo è uno sfiduciato per eccellenza (probabilmente Silicea è il più sfiduciato di tutta la Materia Medica), ripone poca fiducia in sé stesso e negli altri. Ciò lo rende tendenzialmente apatico, depresso, abulico, senza volontà, privo di qualsiasi stimolo ad agire, annoiato dalla vita e dal mondo che lo circonda. Si sente inadeguato, insicuro, indifeso, per cui teme che chiunque possa essere nei suoi confronti offensivo, aggressivo e pericoloso. Di conseguenza rivela una vera e propria fobia degli oggetti appuntiti (aghi, spilli, forbici, coltelli, ecc.), al punto che la sola vista gli provoca uno stato di ansia e di tensione. Il sonno è agitato e disturbato da incubi.
Ma è anche un soggetto molto nervoso, facilmente irritabile, ipersensibile (ai rumori, agli odori, alle luci), che si eccita per un nonnulla, che si infastidisce, che cambia improvvisamente umore e subito si spazientisce. Proprio come il cielo del litorale marino (ricordiamoci la similitudine) che da sereno diventa improvvisamente nuvoloso. Il suo temperamento è quindi prevalentemente nervoso, accompagnato però da diverse connotazioni tipiche del linfatico, nel senso che all’impetuosità del biotipo nervoso segue la stanchezza del linfatico, alla rabbia la calma, all’aggressività l’indifferenza e viceversa.
Inoltre il soggetto Silicea è molto freddoloso, sente sempre freddo, spesso è scosso da brividi anche durante l’esercizio fisico, ha piedi e mani gelidi, le donne avvertono ancora più freddo nel periodo mestruale. Prende freddo alla minima corrente d’aria e questo gli procura angine, dolori, nevralgie, cefalee. Sta bene solo al caldo o esponendosi al sole e ciò ricorda proprio la spiaggia d’estate (continua la similitudine).
Questo biotipo stanco, sfiduciato, nervoso e freddoloso suda abbondantemente, ha cioè una traspirazione eccessiva alla testa, alle mani e soprattutto ai piedi ove il sudore si manifesta con un odore insopportabile. Facilmente è affetto dal cosiddetto “piede d’atleta”, termine con il quale si indica una micosi che colpisce prevalentemente i piedi degli atleti che frequentano luoghi umidi come piscine e docce comuni. D’altro canto poiché è sabbia, Silicea inevitabilmente tiene tutto il giorno i piedi a macerare nell’acqua di mare e ciò crea le condizioni per l’attecchimento e la proliferazione dei funghi (ritorna la similitudine).
Ma la caratteristica fondamentale del soggetto Silicea, ossia il sintomo chiave più importante, è la spiccata tendenza alla suppurazione, talché ogni minima ferita o lesione o piaga (cutanea, di mucosa o ossea) tende ad infettarsi formando pus. Silicea è il grande rimedio dei processi di suppurazione cronica (Hepar sulphur lo è per le suppurazioni recenti), che cioè si trascinano a lungo ostacolando la cicatrizzazione. E’ il caso ad esempio degli ascessi che non si svuotano completamente e che ricompaiono formando delle fistole (tipica è quella anale). Si può pertanto affermare che Silicea è pus (cronico).
Altri segni di richiamo sono la voglia di cibi e bevande freddi (nonostante la freddolosità), l’avversione per il latte, la sensazione di avere un capello sulla punta della lingua, le labbra secche e screpolate, la pelle delicata, la stipsi ostinata, le mestruazioni abbondanti accompagnate da sensazioni di freddo.
I sintomi peggiorano con il freddo umido, con le correnti d’aria, d’inverno, durante le mestruazioni, di sera e di notte, durante l’attività fisica, a seguito di vaccinazioni. Migliorano con il caldo e le applicazioni calde, con la testa coperta, d’estate.
I principali sinergici (complementari) di Silicea sono Calcarea carbonica, Pulsatilla, Sanicula, Thuya.
I principali antidoti (ma che aiutano la sua azione) sono Camphora, Fluoricum acidum, Hepar sulphur.
USO DEL RIMEDIO
Il rimedio omeopatico Silicea si usa nei seguenti principali casi, quando i sintomi corrispondono e si associano alle caratteristiche del rimedio descritte in precedenza.
1) PELLE. Eczemi, foruncoli, piaghe suppuranti, ascessi cronici, fistole, psoriasi, unghie deformate o incarnite con macchie biancastre, micosi. Sudorazione abbondante alla testa, al collo, alle mani, ai piedi ove è particolarmente fetida.
2) APP. RESPIRATORIO. Rinofaringite o rinite cronica con rinorrea purulenta. Sinusite. Adenopatie infantili. Laringite con raucedine cronica. Tosse con espettorato muco-purulento. Tracheiti. Bronchiti con tendenza alla suppurazione. Asma bronchiale.
3) ORECCHIO. Otiti frequenti con ostruzione della tromba d’Eustacchio. Otorrea purulenta.
4) OCCHI. Dolore, prurito e bruciore agli occhi, specie al mattino, come da presenza di sabbia. Infiammazione degli occhi. Fistola lacrimale. Orzaiolo. Annebbiamento del cristallino.
5) DENTI. Parodontite. Ascessi gengivali. Odontalgia da cibo caldo o da introduzione di aria fredda in bocca.
6) APP. MUSCOLO-SCHELETRICO. Dolori dorsali e articolari, alle dita della mano o alle piante dei piedi. Stanchezza cronica, astenia. Fratture che guariscono molto lentamente.
7) SISTEMA NERVOSO. Nervosismo, irritabilità, cambio repentino di umore, ipersensibilità agli stimoli esterni, esagerazione dei riflessi, episodi di sonnambulismo e di epilessia, sonno disturbato, nevralgie, cefalee croniche.
8) APP. DIGERENTE. Stipsi cronica con la caratteristica che le feci escono un poco per poi risalire nel retto (feci a molla). Fistola anale. Disgusto marcato per gli alimenti caldi. Vomito e diarrea nei neonati dopo la poppata. Stati di denutrizione dovuti a cattiva assimilazione.
9) APP. GENITALE FEMMINILE. Mestruazioni abbondanti con sensazione di freddo in tutto il corpo. Perdite intermestruali. Possibile blenorragia.
10) APP. GENITALE MASCHILE. Blenorragia. Erezione notturna senza libido.
11) APP. URINARIO. Tenesmo vescicale. Stranguria. Iscuria. Possibili infezioni delle vie urinarie con urine torbide purulenti.
12) APP. CARDIOVASCOLARE. Palpitazioni ad ogni movimento. Polso impercettibile.
DOSI
Per tutti i casi, diluizione 6CH, 2-3 granuli 1-3 volte al dì.
Diluizioni più alte, consigliabili per curare nel profondo gli stati cronici, per la loro incidenza sull’organismo possono essere prescritte solo dal medico omeopata.
(*) V. Note esplicative

Fernanda dice
Gentile dottoressa ho una bimba di 4 anni che da sempre soffre di stitichezza (cronica),
a 17 mesi ha avuto orticaria durata una trentina di giorni, nel tempo una cistite e
nel sonno spesso piangeva, un’orecchio era sempre pieno di cera
e sul lato dell’unghia del piccolo piedino era gonfio e rosso, inoltre ci sono stai 3 casi in cui
le sue feci erano secchissime e sanguinava.
…abbiamo tolto glutine latte e latticini anche se non risultava intollerante,
abbiamo cmq riscontrato un miglioramento nel sonno e nell’umore, ma non la risoluzione della stipsi e nella sua debolezza nel camminare, nel carattere (non so come spiegarle la fragilita’ nel suo essere,,,,,, nel suo faccino pallido) anche se crescita normale.
Da poco siamo andati da un dottore per cura omeopatica
ed ha individuato nella bimba una costituzione natrum muriaticum(3 granuli 30 ch senza lattosio la mattina)
ha dato poi ammonium muriaticum 5 ch granuli 3 volte al giorno da regolare per stipsi
( la bimba prende da quasi sempre macrogol circa 8 gr) silicea 15 ch 3 granuli la sera ed fmc epato per fegato ( lo ha trovato un pò intossicato insieme alla milza)
Purtroppo la mia paura e’ quella di non saper riconoscere quello che puo’ essere un aggravamento omeopatico da qualcosa che viene chiamata direzione sbagliata della malattia……all’inizio la bimba ha peggiorato la stipsi ed ho aumentato macrogol , c’e’ stato un miglioramento nel suo colorito meno pallido nel suo essere + certa in tutto ma la cosa peggiore e’ che la notte dopo aver preso silicea russava molto e con la bocca sembrava come se succhiasse il ciuccio quindi per paura ho cominciato a dare 2 granuli invece di 3
dopo qualche giorno si sono infiammate tonsille e gonfiate adenoidi e qualche decimo di febbre
ha ancora tonsille rosse e adenoidi che la fanno russare molto nonostante abbia preso per una settimana circa r1 (che avrei dovuto dare 3 volte al giorno nella misura di 10 gocce alla volta)
ho dovuto dare 4 gocce perche’ la bimba era troppo nervosa e annichilita,
nel frattempo che ha preso r1 ho smesso di dare le altre cose anche se il dottore mi aveva detto di dare tutto insieme nell’arco della giornata.
Domande:
secondo lei a questo punto potrebbe essere corretto ricominciare con natrum etc etc aggiungere argento proteinato
e fitorigenera spray per bocca e Silicea 2 granuli la sera, questo potrebbe aiutarla a guarire la gola?
o è stata silicea ad innescare l’infiammazione?
( r1 non mi sembra essere adatto a lei)
Sbaglio a dare 2 granuli invece di 3 di silicea?
La bimba è particolarmente sensibile ai prodotti e mi somiglia molto in questo dato che io
da adulta…..e solo da adulta..(da piccola forse non capivo cosa mi succedeva, ma stavo male…..)
ho potuto constatare di non sopportare antibiotici e altri tipi di medicine convenzionali nonostante risultasse
solo una lieve allergia alla penicellina….faccio male a personalizzare i prodotti omeopatici
in base all’osservazione della bimba?
Sono in crisi cosa è meglio fare ora?
Mi scuso pe la lunghezza dell’e-mail.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Fernanda, la cosa più saggia e più opportuna da fare è di informare il medico omeopata per dargli la possibilità di valutare la situazione, perché avendo in cura la bimba è l’unico che può darle risposte precise. I rimedi e i prodotti sono talmente tanti da rendere il quadro di difficile decifrazione. Potrebbe trattarsi di aggravamento omeopatico o di aggravamento iatrogeno oppure di fenomeni completamente estranei. In caso di aggravamento omeopatico, l’esacerbazione dei sintomi da curare dovrebbe gradualmente regredire fino ad annullarsi in un tempo relativamente breve. In caso di aggravamento iatrogeno, anche qui i nuovi sintomi, che sono il risultato dello sviluppo del potere patogenetico dei rimedi, dovrebbero gradualmente sparire senza lasciare alcuna conseguenza. In casi diversi si tratta evidentemente di fenomeni nuovi sui quali probabilmente occorrerà intervenire e se così fosse la conferma la si avrebbe dalla direzione sbagliata dei sintomi, che è inversa a quella di guarigione (la quale deve avvenire dall’alto al basso), in quanto si è aggravata la gola che è posta più in alto di fegato e intestino, a meno che la problematica alla gola non sia un vecchio sintomo. Per quanto riguarda i granuli, 2 o 3 non fa differenza, perché in omeopatia è molto più importante la distanza tra le assunzioni piuttosto che la quantità della singola dose. Per quanto riguarda il resto, sarebbe indispensabile, ripeto, che lei si confrontasse quanto prima con il medico omeopata, facendogli anche presente che la bimba è particolarmente sensibile ai farmaci e se ritiene di doverne tenere conto nel prosieguo della terapia. Cordiali saluti.
Massimiliano dice
Salve. Leggo da tempo che gli zuccheri semplici rappresentano un veleno per il nostro corpo. Io non ne consumo più da mesi ormai. Ora il quesito che voglio sottoporvi è questo: debbo bere una bevanda reidratante soffrendo di RCU dove è presente il “glucosio anidro” nella quantità di 20 gr. Acquistato in farmacia. Anche questo è da considerare uno zucchero semplice? Grazie anticipate e buon lavoro, utile e prezioso per tutti noi. Un cordiale saluto!!!
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Massimiliano, è proprio la parola “glucosio” contenuta nella sua denominazione che ne rivela la natura, trattasi perciò di uno zucchero semplice, cioè di un monosaccaride. Si chiama “glucosio anidro” perché non contiene acqua di cristallizzazione. Il glucosio anidro è meno dolce dello zucchero da cucina (saccarosio, anche questo zucchero semplice) e si presta a svariati usi alimentari, come ad es. in bibite, snack, salse, pasticceria e soprattutto nei gelati, perché dona maggiore consistenza, corposità e plasticità. Cordiali saluti.
Massimiliano dice
Salve. Ho sofferto in passato di una fistola entero vescicale. Se non ricordo male l’ho curata con Silicea. Adesso il problema si è ripresentato, forse perchè i sintomi sono quelli ma devo fare ancora la ecografia vescicale. Ho letto però che la Silicea aiuta per chi soffre di stipsi, nel quadro generale dei benefici. Io soffrendo di RCU non ho bisogno di questo aiuto diciamo. E’ vera questa cosa? Ho letto pure che la hanno data ad un bambino che soffriva di vomito e diarrea ed è guarito, avendo altri sintomi simili a quelli previsti da Silicea. Chi mi sa schiarire le idee, per favore? Grazie.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Massimiliano, all’interno delle loro patogenesi i rimedi omeopatici contengono una moltitudine di sintomi che sono in grado di curare, laddove esiste la somiglianza rimedio-paziente, cioè la somiglianza tra il quadro patogenetico del rimedio ed il quadro clinico del paziente, nel rispetto della “legge di similitudine” su cui l’omeopatia fonda il suo principio terapeutico. Nell’ipotesi che il rimedio sia stato scelto correttamente, come detto poc’anzi, sono perciò evidenti due cose: 1) il paziente ovviamente non può possedere tutti i sintomi del rimedio; 2) il rimedio interviene a curare solo quei sintomi che il paziente possiede, risultando indifferente su tutto il resto. Facciamo proprio un esempio su quanto da lei citato. Silicea è uno dei rimedi omeopatici in grado di curare sia la stitichezza che la diarrea. Se queste sono alternativamente presenti nel paziente, allora le cura entrambe, altrimenti cura o solo la stitichezza, se presente, o solo la diarrea, se presente, o nessuna delle due, se non presenti. Cordiali saluti.
Sabrina dice
Gentilissima dottoressa, potrebbe darmi delle delucidazioni su thuya?
La sto utilizzando, sotto controllo omeopatico, per una fistola.
Grazie infinite.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Sabrina, Thuya è un policresto omeopatico, cioè un “rimedio ad azione generale” con attività profonda, polivalente e sistemica, che trova moltissime indicazioni terapeutiche. E’ innanzitutto il rimedio principale della “sicosi” (più recentemente chiamata “reticoloendoteliosi” cronica o “reticolosi”), la diatesi hahnemanniana che comporta la predisposizione alla formazione localizzata di escrescenze benigne come verruche, condilomi, papillomi, fibromi, epiteliomi, pustole, polipi, ecc. Thuya è anche un ottimo rimedio mentale, laddove è presente uno stato depressivo connotato da manie. Ha sfera d’azione anche su apparati digerente, respiratorio, urinario e genitale, su dismenorrea, pelle, reumatismi e nevralgie. E’ caratterizzato da una lateralità marcatamente sinistra, miglioramento con il caldo, aggravamento con l’umidità e con il freddo, di notte con l’insonnia per rimuginare le proprie preoccupazioni e nel primo pomeriggio. La costituzione di riferimento è la carbo-fluorica, il temperamento è linfatico-nervoso. Thuya viene anche utilizzato nel trattamento delle fistole vaginali, laddove la sintomatologia locale e generale trova riscontro nelle caratteristiche del rimedio. Ad esempio, relativamente ai sintomi locali, possiamo trovare tipicamente la sensazione di scheggia infissa nella pelle, di bruciori e trafitture, di dolori taglienti, ecc. Come abbiamo avuto modo di dire in occasioni precedenti, il percorso di guarigione di una fistola è sempre molto articolato e lungo, richiede la sorveglianza medica e la scelta oculata dei rimedi omeopatici specificamente adatti, seguendo attentamente sia la sintomatologia del paziente che l’evoluzione della formazione patologica. Cordiali saluti.
Francesco dice
Gentile Dottoressa,
mi hanno diagnosticato una fistola intra o transfinterica dopo accertamento con risonanza magnetica. dall’immagine non è chiarissima.
Allo stato attuale, pur avendo una sorta di cista grossa circa 2 cm, per mia fortuna non ho ancora nessun fastidio. Il proctologo che mi ha controllato dopo cura antibiotica mi ha detto di attendere visto la stato in stand by in cui essa si trova. Cercando su internet mi sono imbattuto sul sito e sui Suoi cortesi e puntuali interventi. La domanda è la seguente:
A quale rimedio omeopatico posso ricorrere per tentare il riassorbimento e la cura della fistola?
Quale consiglio omeopatico può darmi?
Grazie
Francesco (Catania)
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Francesco, senza ombra di dubbio Silicea è il più grande rimedio omeopatico per la cura di ascessi, cisti, fistole e suppurazioni croniche che stentano a guarire. A titolo informativo, altri rimedi omeopatici per le fistole anali sono Aurum muriaticum, Berberis vulgaris, Cactus grandiflorus, Calcarea sulphurica, Hydrastis, Fluoricum acidum, Nitricum acidum, Pryogenium. Ovviamente per il caso specifico sarebbe opportuno che la scelta la operasse un medico omeopata. Sarebbe anche importante adottare un’alimentazione sana ed equilibrata, che possa essere di supporto e che possa rafforzare le difese del sistema immunitario, come, ad esempio, limitare l’assunzione degli zuccheri semplici, moderare l’introito delle proteine, privilegiare i cibi ricchi di vitamine (in particolare le vitamine A, B5, B12, C, E), di grassi polinsaturi (omega-3 e omega-6), di minerali (in particolare rame, manganese, selenio e zinco), di prebiotici (cibi ricchi di fibre) e probiotici (cibi fermentati). Cordiali saluti.
ilenia dice
Buongiorno, il soggetto siliceo mi rappresenta al 95 %. Tranne aghi e poco altro.. volevo un parere se possibile su un’acne cistica. E questo stato emotivo totalmente poco sereno.
Cordiali saluti.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Ilenia, con il suo ottimo grado di somiglianza Silicea potrebbe essere il rimedio omeopatico adatto per l’acne cistica, considerato infatti che è uno dei principali rimedi omeopatici, se non il principale, che viene impiegato per trattare cisti, ascessi, fistole e suppurazioni croniche. Silicea è anche uno dei più importanti rimedi per curare i disturbi emotivi che rientrano nelle sue caratteristiche, ossia, come avrà potuto rilevare dall’articolo, se corrispondono ad un soggetto molto freddoloso, con traspirazione abbondante, con grande astenia fisica e cerebrale a tendenza depressiva che si accompagna a forte nervosismo con eccitazione di tutti i sensi. Ovviamente la migliore garanzia la può fornire solo un medico omeopata con la visita omeopatica. Specificamente per l’acne, sarebbe altresì importante adottare un’alimentazione sana ed appropriata, che aumenti il consumo di verdure, frutta poco zuccherina, lievito di birra e riduca quello di carboidrati, grassi, formaggi fermentati, dolciumi, alcool, caffè. Cordiali saluti.
emanuela dice
salve. Mi ritrovo a scrivere sulla pagine di silicea per la ricerca di un rimedio che possa aiutare il mio bimbo, ma non ha tutte le caratteristiche del rimedio. Il mio bambino ha 10 mesi e come silicea è da sempre ipersensibile a suoni, rumori, è piuttosto nervoso ed irritabile e con un sonno molto agitato, con risvegli piangenti, circa 4 a notte, anche della durata di brevi secondi. Riposa poco o nulla di giorno e capita che pianga nel sonno. Non sono veri e propri risvegli. Sembrano incubi di breve durata, molto breve. Ricerca il seno che gli do sempre! Dorme solo in braccio, disteso su di me! È un bel bimbo di quasi 10 kg, molto in linea con le tappe di sviluppo. Ho passato una gravidanza orrenda per tanti problemi e credo che il mio bimbo possa aver risentito di questo. È un bimbo che vuole sempre la mamma, che ha passato i primi mesi sempre e solo in braccio. Ha avuto difficoltà con l’allattamento e ha preso e prende latte artificiale, più il seno materno. Mangia molto e con gusto, specie pasta. Non sopporta i cibi caldi ed è sempre piuttosto accaldato. Soffre di reflusso, ma senza vomito, solo rigurgiti acidi e credo che anche questo sia la causa di tanta agitazione! Inoltre non c’è modo metterlo a dormire a pancia in su o non disteso su di me. Cerca sempre il contatto. È un bimbo molto vigoroso e forte! Ha una solida costituzione fisica, piuttosto imponente tanto che tutti credono, medici compresi, che sia più grande dei suoi 10 mesi. I pediatri consultati dicono che per queste alterazioni sonno veglia ci vuole il neurologo, Ho preso appuntamento ma ci vogliono mesi e mi chiedevo se poteva esserci un rimedio adatto a lui. Non riusciamo a trovare un pediatra omeopata. Abbiamo inoltre deciso di non vaccinarlo per il momento perché al primo vaccino ebbe una reazione avversa. Sono molto in ansia, mio grande problema, ma cerco di risolverlo per dare al mio bambino una madre equilibrata. Può darmi qualche indicazione? Le sarei molto grata! Grazie mille!
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Emanuela, un rimedio omeopatico che in genere viene utilizzato in situazioni simili è Chamomilla (si legga l’articolo omonimo nella medesima sezione del sito). Infatti Chamomilla è classicamente il rimedio dei neonati o dei bambini nervosi, agitati, irrequieti, irritabili, ipersensibili, che hanno un sonno disturbato, che si calmano solo in braccio alla mamma. Inoltre Chamomilla è un rimedio adatto anche per vari disturbi gastrici e digestivi. Però l’opportunità dell’uso del rimedio, la scelta della diluizione e la posologia conseguente le può stabilire solo un medico omeopata, possibilmente anche pediatra, che sarebbe opportuno riuscire a trovare. Potrebbe anche essere utile adoperare, nei periodi di maggiore eccitazione e non per lungo tempo, una tisana leggera di fiori di camomilla, dolcificata con zucchero o ancora meglio con miele, che, presa calda soprattutto la sera, calma e concilia il sonno. Cordiali saluti.
serena dice
Quindi lei non lo consiglia per infoltire i capelli? La ringrazio per la risposta.distinti saluti
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Serena, Silicea Heel, è vero che contiene Silicea che è rimedio omeopatico unitario adatto anche per la caduta dei capelli, ma la combinazione dei suoi componenti lo rende maggiormente specializzato, ripeto, per le fistole suppurative e per le ulcere venose degli arti inferiori. Silicea omeopatico da solo è un rimedio potenzialmente indicato in caso di caduta dei capelli, specialmente se questa è accompagnata da prurito intenso al cuoio capelluto, che spesso si presenta sensibile alla pressione e al tatto, umido, con sudorazione eccessiva ed a volte crostoso. Giusto per informarla, tra gli altri principali rimedi omeopatici unitari più frequentemente utilizzati per contrastare la perdita dei capelli troviamo: Thuya se il cuoio capelluto si presenta ricoperto da piccole squame bianche ed i capelli sono secchi e fragili; Fluoricum acidum se i capelli sono secchi e sfibrati e la caduta peggiora con il caldo; Selenium se la perdita di capelli interessa un soggetto esaurito sia psichicamente che fisicamente; Phosphoric acidum se il soggetto è cresciuto troppo in fretta oppure è esaurito da eccessivo impegno o ancora per dispiaceri o malattie; Thallium metallicum se i capelli cadono molto rapidamente. Anche la fitoterapia potrebbe fornire il suo contributo con diversi preparati, come quelli di cui all’articolo “Capelli a posto” della sezione del sito “Rimedi della nonna”. Tra i preparati erboristici troviamo: Betulla succo, da usare in frizioni anche più volte al dì; Equiseto succo, da usare in frizioni più volte al dì in presenza di seborrea; Pilocarpo TM (tintura madre) + Garofano TM + Olmo TM, in parti uguali, da usare in frizioni in caso di cute secca; Nasturzio TM + Bardana TM, in parti uguali, da usare in frizioni in caso di forte presenza di forfora; Alloro EF (estratto fluido), da usare in frizioni alle prime avvisaglie di cadute di capelli. Sarebbe importante avere riguardo anche per l’alimentazione che deve essere sana ed equilibrata, con cibi ricchi di vitamine (in particolare del gruppo B) e di oligoelementi (in particolare ferro, rame, manganese, magnesio, zinco, zolfo, iodio, litio). Gli alimenti che vengono particolarmente consigliati sono avena, cavolo, germe di grano, lievito di birra, mirtillo, polline, soia. Ovviamente la migliore garanzia per il caso specifico la può offrire solo un medico omeopata. Cordiali saluti.
serena dice
gentile dottoressa, il mio ragazzo ha iniziato ad assumere le compesse di silicea heel ieri sera perchè gli è stato consigliato per infoltire i capelli. Dopo poco però ha iniziato ad essere inspiegabilmente irritato e un pò depresso, quando di norma è sempre allegro…è possibile che sia una conseguenza di questa compressa? ringrazio anticipatamente
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Serena, Silicea Heel è un rimedio complesso, costituito cioè da un mix di rimedi omeopatici a diluizioni decimali, che sarebbe indicato per le ulcere venose delle gambe e per le fistole suppurative. L’uso di rimedi complessi rende abbastanza indecifrabile qualsiasi situazione, per cui è sempre problematico stabilire con precisione se trattasi di aggravamento omeopatico o di una spiccata sensibilità verso uno dei componenti o di un fenomeno estraneo. Nelle prime due circostanze i disturbi dovrebbero regredire fino a scomparire in breve tempo, senza lasciare alcuna conseguenza. Per prudenza sarebbe opportuno sospendere l’assunzione del rimedio. Se i sintomi dovessero persistere sarebbe opportuno rivolgersi ad un medico, che sarà un medico omeopata se si intende seguire la strada dell’omeopatia. Cordiali saluti.
Maurizio dice
Buonasera dottoressa,
Io ho un bambino di anni 13 che soffre da oramai da due anni di una forma di alopecia arenata , difatti come inizia il periodo scolastico inizia a perdere i capelli a ciocche ed il tutto si arresta verso luglio.
Parlando con una amica mi consigliava di somministrare del biossido di silicio, non nascondo di aver già somministrato vari integratori ma con esiti negativi.
La prego cosa mi consigli.
Grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Maurizio, com’è noto, l’alopecia areata è una patologia cronica infiammatoria che colpisce prevalentemente i follicoli piliferi del cuoio capelluto provocando un’improvvisa caduta dei capelli in piccole chiazze a contorno netto (da qui il nome areata). Le origini sono multifattoriali con una non trascurabile componente autoimmune e genetica che spesso si combina con altri elementi come ad es. lo stress psicologico. Nella stragrande maggioranza dei casi i capelli caduti per l’alopecia areata tendono a ricrescere spontaneamente, ma la malattia può recidivare. Tra i principali rimedi omeopatici che vengono utilizzati troviamo: Thuya se il cuoio capelluto si presenta ricoperto da piccole squame bianche ed i capelli sono secchi e fragili; Fluoricum acidum se i capelli sono secchi e sfibrati e la caduta peggiora con il caldo; Selenium se la perdita di capelli interessa un soggetto esaurito sia psichicamente che fisicamente; Phosphoric acidum se il soggetto è cresciuto troppo in fretta oppure è esaurito da eccessivo impegno o ancora per dispiaceri o malattie; Thallium metallicum se i capelli cadono molto rapidamente. Anche la fitoterapia potrebbe fornire il suo contributo con diversi preparati, come quelli di cui all’articolo “Capelli a posto” della sezione del sito “Rimedi della nonna”. Tra i preparati erboristici troviamo: Betulla succo, da usare in frizioni più volte al dì; Equiseto succo, da usare in frizioni più volte al dì in presenza di seborrea; Pilocarpo TM (tintura madre) + Garofano TM + Olmo TM, in parti uguali, da usare in frizioni in caso di alopecia con cute secca; Nasturzio TM + Bardana TM, in parti uguali, da usare in frizioni in caso di alopecia con forte presenza di forfora; Alloro EF (estratto fluido), da usare in frizioni alle prime avvisaglie di cadute di capelli. Sarebbe importante avere riguardo anche per l’alimentazione che deve essere sana ed equilibrata, con cibi ricchi di vitamine (in particolare del gruppo B) e di oligoelementi (in particolare ferro, rame, manganese, magnesio, zinco, zolfo, iodio, litio). Per quanto riguarda gli integratori a base di silicio, questi vengono maggiormente utilizzati per motivi di tipo estetico, più precisamente per migliorare il trofismo dei capelli, delle unghie e del tessuto connettivo cutaneo. Occorre però considerare che il mondo medico-scientifico ha sempre un atteggiamento molto prudente nei confronti degli integratori alimentari e sulla loro reale utilità, consigliandone comunque una certa cautela d’uso ed in ogni caso sotto controllo medico. Concludendo le consiglio di rivolgersi ad un medico omeopata per la garanzia di vedersi prescritta la terapia più adatta al suo bambino con la dovuta precisione e sicurezza. Cordiali saluti.