DESCRIZIONE
E’ un rimedio omeopatico che si ottiene dalla Tintura Madre di Phytolacca (o Fitolacca), che è una pianta erbacea perenne appartenente alla famiglia delle Phytolaccaceae. E’ originaria dell’America Settentrionale ed oggi cresce selvatica nei Paesi temperati d’Europa, nelle siepi, nelle rupi, lungo le strade di campagna, sia in pianura che nelle zone montane. Ha radice carnosa ricca di un glucoside (fitolaccina) ad azione purgativa; presenta fusti rossi, ramosi, alti anche 3 m; le foglie sono glabre, ovato-allungate; i fiori hanno colore bianco-roseo e sono riuniti a grappoli, appaiono da luglio a ottobre; i frutti sono a bacca, rossastri e poi nerastri, con succo di colore intensamente porporino. Le bacche mature industrialmente venivano utilizzate per produrre un colorante naturale per dolci e liquori. Tale colore ha dato origine al nome della pianta, che si compone della parola greca phyton e della radice araba lakk (lacca, colore). Il nome scientifico completo è Phytolacca decandra o anche Phytolacca americana L. con riferimento alla sua origine nord americana. La pianta comunemente è chiamata anche Erba amaranta o ancora Uva turca. Tutte le sue parti sono velenose, però i giovani germogli, resi innocui dalla bollitura, sono molto buoni e possono essere consumati come gli asparagi. La pianta contiene potassa caustica in quantità prossima al 45%. La droga utilizzata per la preparazione del rimedio omeopatico è la radice, raramente le bacche.
CARATTERISTICHE DEL RIMEDIO
Il rimedio agisce:
• sugli organi linfatici e su quelli ricchi di reti linfatiche, principalmente su tonsille e mammelle;
• sui tessuti connettivi fibrosi, prediligendo la zona del calcagno, la tibia, la regione cranica, dove la rete fibrosa è particolarmente fitta.
Quindi Phytolacca corrisponde a tutte le affezioni acute e croniche che interessano sia il sistema linfatico che i tessuti fibrosi. Inoltre normalizza il sistema endocrino femminile.
Il tipo Phytolacca è depresso, malinconico, ha un’aria triste e sofferente, è irrequieto, non ama il lavoro e soprattutto quello intellettuale; è molto abbattuto, guarda la vita con indifferenza ed ha paura di non guarire. Ha guance incavate, occhiaie, colorito pallido. Ha cefalee e dolori muscolari generalizzati, mani chiuse e dita dei piedi flesse, desiderio di stringere i denti.
Un sintomo particolare di Phytolacca, che però non è sempre presente ma quando c’è è fortemente indicativo per la scelta del rimedio, è il dolore al tallone tale da rendere molto difficoltoso o addirittura impedire il camminare; tale dolore migliora tenendo i piedi sollevati.
In Phytolacca le secrezioni lacrimali, salivari, biliari e urinarie risultano più abbondanti del normale e perciò il rimedio si dimostra particolarmente utile anche in alcuni casi di albuminuria. La bocca si riempie di saliva filamentosa con gusto metallico. Sono presenti eruzioni cutanee pruriginose di tipo squamoso che hanno tendenza ulcerativa.
Il soggetto Phytolacca è fortemente idrogenoide, cioè ha una spiccata sensibilità all’umidità, ai cambiamenti del tempo, alla pioggia, al freddo umido, che aggravano i sintomi. Sta peggio la notte, i suoi dolori peggiorano con il movimento (come Bryonia) e migliorano solo con il riposo, con il calore, con il tempo secco e caldo. E’ ipersensibile e perciò mal sopporta i dolori.
Phytolacca è il miglior rimedio omeopatico per la cura delle affezioni della mammella, poiché nessun altro rimedio in Omeopatia concentra la sua azione sulla ghiandola mammaria e solo pochi rimedi sono veramente così efficaci nella cura degli indurimenti delle mammelle e degli ascessi nel puerperio.
Latte, sale e caffè sono i suoi antidoti.
In estrema sintesi Phytolacca è il rimedio degli organi ghiandolari, in particolare delle tonsille e delle mammelle.
USO DEL RIMEDIO
Si usa nei seguenti principali casi, quando i sintomi corrispondono e si associano alle caratteristiche del rimedio:
1) TONSILLE: in presenza di tonsillite sia acuta che cronica con tonsille rosse e gonfie tendenti alla suppurazione, linfonodi sottomascellari gonfi, mucose faringee di colore rosso scuro, deglutizione dolorosa, bruciore, secchezza e sensazione di un corpo estraneo in gola. Il dolore si irradia anche alle orecchie e alle parotidi, oltre che alla radice della lingua; l’ugola è gonfia. In queste manifestazioni il rimedio è molto simile a Kali iodatum ed anche a Mercurius, tanto che il dott. James Tyler Kent (1849-1916, US) definisce Phytolacca “il mercurio vegetale”. I sintomi peggiorano con l’uso di bevande calde. Si usa anche nei casi di LARINGITE di CRUP e di PSEUDOCRUP. E’ l’ideale nei casi di SINDROME INFLUENZALE con tosse secca, raucedine, mal di gola, infiammazione delle tonsille, raffreddore, febbre.
2) MAMMELLA: per affezioni quali mastiti, ascessi, nodosità, adenoma, ulcere dolorose (ragadi), galattorrea nelle puerpere quando il capezzolo è screpolato, fessurato e c’è dolore durante la suzione; il dolore parte dal capezzolo e si estende a tutto il corpo. Si usa anche nei casi di DOLORE AL SENO dovuto all’avvicinarsi delle mestruazioni ed in tutti i casi in cui c’è INDURIMENTO DELLA MAMMELLA con dolori al seno che si irradiano alla schiena e alle braccia.
Spesso Phytolacca completa l’azione di Bryonia: entrambi i rimedi agiscono sulla mammella femminile.
3) GHIANDOLE ASCELLARI e PAROTIDEE ingrossate, indurite, dolenti. Si usa anche nei casi di PAROTITE.
4) INFIAMMAZIONI REUMATICHE, con dolori muscolari e ossei, colpo della strega, nevralgia, sciatalgia, artrosi. I dolori muscolari sono simili a scosse elettriche, si spostano rapidamente e si irradiano dall’alto verso il basso. Il malato si agita ed è irrequieto, perché quando si muove i dolori aumentano, come in Bryonia. Questa condizione di indolenzimento generale dà al malato la sensazione di come se fosse stato picchiato, come in Arnica. I dolori alla testa e al torace vanno dalla zona anteriore a quella posteriore, quelli alle ossa sono principalmente localizzati alla tibia ed al calcagno.
5) RENI: nei casi in cui c’è albuminuria (elevata concentrazione di albumina nelle urine) dovuta principalmente ad alterazione dei reni.
6) RAFFREDDORE, accompagnato da faringite, tonsillite e rinite con secrezione filamentosa (quest’ultima tipica anche di Kali bichromicum).
7) BOCCA: poiché il rimedio ha tendenza ulcerativa è indicato nei casi di STOMATITE ulcerosa.
8) PELLE: eruzioni cutanee di tipo squamoso come PITIRIASI (dermatosi benigna che colpisce prevalentemente il busto, gli arti superiori ed il cuoio capelluto; è caratterizzata da formazione di macchie ove la pelle manca di elasticità e idratazione), PSORIASI (malattia infiammatoria della pelle solitamente cronica e recidivante che si presenta in varie forme; si manifesta con la comparsa di macchie rossastre e rotondeggianti, ricoperte di squame; colpisce prevalentemente il cuoio capelluto, gomito e ginocchio, la zona lombo-sacrale), TIGNA (infezione della pelle dovuta a un fungo, spesso trasmessa da cani e gatti; si manifesta con chiazze rosa a forma di anello, il cui bordo è rilevato e squamato), FOLLICOLITE da barba (infezione del follicolo pilifero che si manifesta con papule rossastre senza pelo esterno; nella gran parte dei casi è dovuta al batterio Staphylococcus aureus; la forma più lieve può essere dovuta ad una rasatura troppo profonda), ESANTEMI (eruzioni cutanee di pustole, vescicole e bolle) come nel morbillo, ERITEMI scarlattiniformi su tutto il corpo. Le manifestazioni cutanee prediligono le pieghe, le fessure, le zone dove la circolazione è più debole, come dietro le orecchie (lo stesso comportamento si ha in Graphites). Le eruzioni presentano indurimento e tendenza ad ulcerare, sono pruriginose, si aggravano con il grattarsi.
DOSI
□ Casi 1), 3) e 6): se acuti, 3 granuli o 5 gocce 5CH, ogni 3 ore; se cronici, 3 granuli o 5 gocce 5CH, 3 volte al dì. Nei casi 1) e 6) effettuare anche gargarismi con 5 gocce di TM in ½ bicchiere d’acqua, 2 volte al dì.
□ Caso 2): 3 granuli o 5 gocce 2D, 3 volte al dì; in presenza di febbre alta, pulsazioni e congestione della testa si ripete 2 volte, nell’arco della giornata, il seguente ciclo: 2 granuli di Bryonia 5CH, dopo 2-3 ore 2 granuli di Belladonna 4CH, dopo altre 2-3 ore 2 granuli di Phytolacca 4CH, il tutto per alcuni giorni, allungando i tempi ai primi miglioramenti, fino a guarigione.
□ Caso 4): 3 granuli o 5 gocce 4CH, 3 volte al dì.
□ Casi 5) e 8): 3 granuli o 5 gocce 7CH, 3 volte al dì.
□ Caso 7): 3 granuli o 5 gocce 6CH, 2-3 volte al dì secondo gravità; risciacqui con 10 gocce di TM in 1 bicchiere d’acqua.
(*) V. Note esplicative
Cristina dice
in seguito a Sua cortese risposta, e per completare la mia richiesta , vorrei aggiungere che per quanto riguarda il rimedio “phitolacca berry” tranne che per l’aspetto prima di prendere peso , longilineo, l’aspetto caratteriale è completamente l’opposto cioè ottimista di natura , tendenza a vedere sempre il lato positivo , amante della vita e del bello in generale , ma con presenza di stati d’ansia legati all’ infazia per aver vissuto momenti tristi legati alla depressione della mamma, presumibilmente, quindi attacchi di panico paura della morte delle persone care e in generale dei pericoli. Una volta passati quest ultimi una gran forza e coraggio anche in situazioni critche. Pertanto , approffitando della Sua competenza e professionalità , torno a chiedere se usare cmq phitolacca o un altro rimedio che in seguito a ciò , Lei ritiene più adatto a me e in quale dosaggio al di .
Rinnovo i saluti.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Cristina, a questo punto, viste le ulteriori precisazioni da lei fornite, è molto probabile che bisogna cambiare completamente indirizzo. Le condizioni che bisogna cercare di coniugare sono due: l’esigenza di perdere peso e la necessità di migliorare la situazione emotiva per superare lo stato ansioso. Un rimedio omeopatico che potrebbe consentire di fare entrambe le cose è Ignatia amara, che sembra assomigliarle molto, sia dal punto di vista fisico che psichico. Dal punto di vista fisico la costituzione dovrebbe corrispondere, considerato che Ignatia ha una costituzione prevalentemente fosforica, equivalente al longitipo (ovviamente sempre prima del sovrappeso). Dal punto di vista psicologico, con riscontri anche nello stesso ambito costituzionale, Ignatia presenta degli stati ansiosi che sono soprattutto di tipo “esogeno”, cioè innescati da avvenimenti esterni vissuti in maniera traumatica, con tutte le somatizzazioni che inevitabilmente sono in grado di comportare. Infatti l’ansia, il panico, la paura, l’angoscia, la depressione, ecc. di Ignatia sono conseguenti a emozioni perturbanti, dispiaceri, pensieri, preoccupazioni, delusioni ed hanno la caratteristica di ripresentarsi spesso o periodicamente instaurando una condizione di instabilità emotiva. Il soggetto, cioè, ha una predisposizione emotiva che lo porta a vivere cambiamenti di umore e di atteggiamento mentale, alternando momenti di gioia, gaiezza, ottimismo, positività a momenti di ansia, panico, angoscia, paura, pessimismo, depressione, ecc. di cui sopra. Ignatia omeopatico risulta quindi particolarmente adatto per risolvere situazioni psicologiche di questo tipo e nello stesso tempo per contribuire a sistemare tutte quelle condizioni fisiche scompensate dal disordine della vita neuro-vegetativa, stimolando un miglioramento delle prestazioni di tutto il corpo ed in particolare del sistema digerente e del metabolismo con conseguente riduzione degli accumuli di grasso e quindi del peso corporeo. Inoltre allentando le tensioni psichiche, Ignatia rende vano anche il bisogno di divagare con il cibo e riduce il desiderio irresistibile per alcune tipologie di cibi, come ad es. i dolciumi. La conferma di tutto ciò ovviamente la può fornire solo un omeopata, il quale potrà analizzare a fondo la situazione e prescrivere una cura strettamente personale, che potrebbe non escludere il ricorso alle alte diluizioni per un’azione terapeutica più profonda e sistemica. Nelle more ci si potrebbe orientare verso le basse diluizioni, ad es. non superiori alla 7CH, che solitamente vengono utilizzate in ragione di 3 granuli 3-4 volte al dì. Resta confermata, infine, l’utilità di associare l’attività fisica ed un’alimentazione appropriata. Cordiali saluti.
Cristina dice
Salve, Dott.ssa,
desidero perdere peso, sono una 47 enne taglia 48 che si riconosce in alcune descrizioni sia per argentum nitricum che per phytolacca berry, soprattutto per il desiderio di dolci e cioccalato, per il resto alimentazione mella norma dieta mediterranea , ma che da circa dieci anni ha accumulato peso da 65 a 80 kg. , provato a togliere dolci ma poi ritorno a consumarli ancora , le forme deòl corpo sono armoniche seno 6 ma almen o perdere 5/6 kili sarei già felice. cosa posso usare , considerando che sono una persona sana sia per analisdel sangue che per il resto, ancora ciclo regolare senza pillola, l’ unico problema attacchi di panico da sempre , curati anche tutt ora come mantenimento ma benessere.
Grazie anticipatamente.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Cristina, dei due rimedi omeopatici da lei citati quello che potrebbe essere di aiuto per perdere peso è Phytolacca decandra, che è potenzialmente in grado di produrre un’azione di tale tipo. Le somiglianze da considerare, per essere certi di scegliere il rimedio giusto, devono riguardare soprattutto gli aspetti costituzionali e psicologici, non trascurando i fattori motivazionali che coinvolgono la sfera mentale ed emotiva. Phytolacca, anche se non è un rimedio costituzionale, risulta essere più vicino ai soggetti dalla diatesi luesinica, che a sua volta si riscontra preferibilmente nei soggetti dalla costituzione fluorica (fisico longilineo, ovviamente prima del sovrappeso, con presenza di asimmetrie). Dal punto di vista psicologico il soggetto Phytolacca si dimostra prevalentemente malinconico, depresso, irrequieto, irritabile, ipersensibile, pessimista ed è attanagliato dal senso di paura (paura di morire, di non guarire, ecc.). Se lei si ritrova in gran parte di queste note caratteristiche, allora il rimedio potrebbe aiutarla. Tenga comunque presente che i rimedi omeopatici più frequentemente utilizzati per dimagrire sono Calcarea carbonica, Antimonium crudum, Graphites, Belladonna, Carbo vegetabilis, Kali bichromicum, Fucus vesicolosus, ecc., la gran parte dei quali hanno una costituzione prevalentemente carbonica o a questa riferibile, dove com’è noto il sovrappeso si trova frequentemente associato. Ovviamente l’omeopatia può fornire un valido aiuto ma da sola potrebbe non bastare, per cui occorre anche adeguare il proprio stile di vita, come ad es. tenere un’attività fisica regolare e continua ed adottare una dieta alimentare equilibrata che preveda il consumo di pasti leggeri e nutrienti, con fibre ed acqua per garantire la regolarità delle funzioni intestinali. Cordiali saluti.
anna dice
carissima dr.ssa, mio figlio soffre di tonsillite cronica. Ai primi freddi gli compaiono pustole di pus piuttosto grosse su una delle sue tonsille. Per 2 anni si è sottoposto alle cure termali di inalazione e di aerosol ed’inverno il problema non si era più presentato. Quest’anno causa forza maggiore ha dovuto rinunciare alle sue canoniche 12 inalazioni con l’acqua di Telese effettuate a Fiuggi ed ecco che con queste temperature il problema si è ripresentato. Visto che le gocce R1, R6 ed R9 non sortiscono alcuno effetto saprebbe indicarmi il rimedio migliore tra Bryonia e Phitolacca? e in quale posologia? Queste manifestazioni solo raramente sono accompagnate da febbre, ma sono oltremodo fastidiose. Grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Anna, la tonsillite in omeopatia spesso è trattata con Phytolacca decandra, che è il grande rimedio degli organi linfoghiandolari ed a volte per rafforzarne l’azione, specialmente contro le placche di pus, si utilizza in associazione con Silicea (si legga l’articolo omonimo nella stessa sezione del sito “Rimedi omeopatici”), considerato che i due rimedi sono dei sinergici complementari e quindi l’uno completa o migliora l’azione dell’altro. Dovendo intervenire a livello sintomatico le diluizioni saranno basse, ad es. non superiori alla 7CH, che solitamente si utilizzano in ragione di 3 granuli 3-6 volte al dì. Come al solito la parola spetta sempre al medico. Cordiali saluti.
Margherita dice
Gentile Dottoressa,
sono all’8′ settimana di gravidanza e ho un costante dolore al seno che si acutizza la mattina coi primi movimenti del corpo. Mi è stata consigliata della Phytolacca in granuli da prendere regolarmente o al bisogno. Cosa ne pensa? Per quanto tempo posso prendere i globuli?
Grazie mille per l’attenzione, coriali saluti.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Margherita, generalmente i rimedi omeopatici sono ben tollerati in gravidanza, grazie soprattutto alla loro innocuità ed efficacia, escludendo per prudenza soltanto quelli che possono indurre spasmi o contrazioni e Phytolacca decandra non è tra questi. Phytolacca è uno dei principali rimedi omeopatici utilizzati per le varie problematiche riguardanti le mammelle e quindi anche per la tensione ed il dolore al seno durante la gravidanza, che, com’è noto, è una condizione tutt’altro che insolita. Dovendo agire a livello sintomatico, è opportuno orientarsi verso le basse diluizioni (ad es. la 7CH), che solitamente si adoperano in ragione di 3 granuli 3-4 volte al dì, allungando i tempi con i miglioramenti. La parola però spetta sempre al medico. Può essere di aiuto anche un’alimentazione con pochissimo sale, il bere molta acqua, un’attività fisica moderata (ad es. passeggiare), praticare impacchi o spugnature di acqua tiepida e acqua fredda ai seni, l’uso di reggiseni idonei che sorreggano il seno senza creare costrizioni. Cordiali saluti.
Nicoletta dice
Gentile Dott.ssa Della Volpe,
spero tanto che mi possa aiutare. Ho fatto un paio di anni fa un trattamento con Phytolacca decandra 15 ch per un adenoma al seno, con buoni risultati visto che è diminuito di 0,5 cm (da 2 cm). Ora lo vorrei rifare ma non mi ricordo bene il modo di amministrazione – erano 2 o 3 granuli per 2 o tre volte al dì… e per quanto tempo si dovrebbe seguire (non trovo più l’omeopata a cui mi ero rivolta e neanche qualcun’altro nella mia città).
La ringrazio anticipatamente.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Nicoletta, come lei ben sa in omeopatia non esiste la regola generale applicabile a tutti o in tutti casi, ma esiste il trattamento legato alla persona ed al caso specifico quale risultato di una buona opera di individualizzazione, con la quale si sceglie il rimedio giusto, la diluizione e la dose. Tra l’altro proprio la diluizione e la dose dipendono molto dalla capacità di reazione del singolo organismo. Comunque, in linea del tutto generale, le posso dire che abbastanza spesso la 15CH è utilizzata in ragione di 3 granuli 2 volte al dì. Per quanto riguarda la durata, fermo restando le precisazioni di cui sopra, generalmente le cure omeopatiche per poter produrre un risultato stabile e duraturo possono durare anche qualche mese. Cordiali saluti.
Ivan dice
Comunque la cosa principale è il pus sulle tonsille. Poi leggevo (riguardo fitolacca) da accompagnare a 5 gocce di TM cos’è??
Ivan dice
Gentile dottoressa, ho pus alla gola ormai da un mese, senza febbre, ho preso belladonna e merc. cianatus alternati, 30 ch ogni 3 ore per 1 sett e mezzo ma non e’ andato via.
Ogni tanto tosse e raffreddore e lievissimo mal di gola che va e viene. A volte dolori nelle tempie e orecchio e sensazione di bolo in gola.
Va bene phytolacca 30 ch ogni 3 ore?
Oppure è meglio merc. solubilis 30 ch ogni 3 ore?
Grazie dell’attenzione
Cordiali saluti
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Ivan, dobbiamo ritenere che, se a distanza di circa due settimane la situazione non è migliorata, la terapia non è adatta al suo caso ed alla sua persona. Tenga presente che Belladonna va utilizzata specialmente quando i sintomi compaiono in modo acuto, improvviso e violento, se c’è febbre elevata, abbondante sudorazione e grande sete per la secchezza delle mucose. Mercurius cyanatus va utilizzato quando il dolore è simile a quello di una ferita o di una piaga e se sono presenti patine bianco-giallastre in tutto il cavo orale. Phytolacca decandra è indicata quando il dolore si irradia alle orecchie e peggiora assumendo bevande calde, la gola è di colore rosso scuro e le tonsille sono ricoperte da membrane biancastre, se si sente il bisogno di deglutire ma la deglutizione è molto dolorosa. Mercurius solubilis, che è tra i più utilizzati, è indicato quando le tonsille sono purulente, grosse e tendenti all’ulcerazione, se la lingua è ricoperta da una spessa patina giallastra e se sono presenti alitosi marcata e salivazione abbondante. La invito quindi a consultare l’articolo “Mal di gola” nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi” ove potrà rilevare le caratteristiche principali dei rimedi omeopatici più utilizzati. Per un eventuale ricorso a rimedi sempre naturali dell’antica tradizione, la invito altresì a consultare l’articolo “Mal di gola subito via” nella sezione del sito “Rimedi della nonna”. Sarebbe comunque consigliabile sottoporsi alla visita di un medico omeopata. Infine le gocce di TM richiamate nell’articolo si riferiscono alla tintura madre (acronimo TM) della pianta Phytolacca decandra, che è un fitoterapico e costituisce anche la base di partenza (ceppo omeopatico) da cui si ottiene il rimedio omeopatico omonimo. Cordiali saluti.
Nadia dice
Gent.ma dottoressa,
ho 40 anni e da circa tre anni accuso dei dolori alle ghiandole mammarie e, in particolare, nella parte alta vicino le ascelle. Questi dolori sono altalenanti come intensità, ma continui. Addirittura aumentano dopo le mestruazioni. Il seno sinistro è quello più compromesso. Ho preso svariate volte la belladonna che tende a sfiammare un po’ la situazione, ma non la risolve. Mi piacerebbe molto avere una sua opinione riguardo la phytolacca.
La ringrazio anticipatamente per la sua risposta. Cordiali saluti.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Nadia, Phytolacca decandra potrebbe essere idonea a dare una risposta positiva alla sua mastalgia, tenuto conto che è uno dei migliori rimedi omeopatici per tutti gli organi ghiandolari ed in particolare proprio delle mammelle. Le consiglio però, se non l’avesse ancora fatto, di sottoporsi ad una visita senologica. Cordiali saluti.
Lucia dice
Buona sera dottoressa,
la contatto per chiederle un’informazione riguardo alla phytolacca assunta in concomitanza con l’anello contraccettivo nuvaring.
ho assunto per parecchi giorni phytolacca decandra 6H in granuli, e vorrei sapere se c’è un’interazione con l’anello, dato che essa deriva dalla tintura madre (in alcuni siti internet pare che la tintura madre interferisca con l’efficacia contraccettiva del nuvaring).
Spero vivamente che lei possa darmi una risposta perchè ho già interpellato farmacista e ginecologa ma nessuno ha saputo darmi una risposta.
cordiali saluti.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Lucia, è difficile dare una risposta certa, anche perché non esistono evidenze cliniche al riguardo. Possiamo solo ragionare secondo il principio della precauzione. Innanzitutto occorre precisare che la Phytolacca omeopatica è ben altra cosa rispetto alla Phytolacca tintura madre, che invece è un fitoterapico, anche se la prima si ottiene dalla seconda. Infatti nel rimedio omeopatico la tintura madre della pianta è presente in quantità infinitesimale e questo dovrebbe scongiurare una possibile interferenza con le capacità contraccettive dell’anello vaginale. Però se si tiene conto che il rimedio omeopatico Phytolacca decandra ha influenza sul sistema endocrino femminile, forse sarebbe opportuno, per il citato principio della precauzione, evitarne l’uso. Cordiali saluti.
stefania nolli dice
Salve Dottoressa, le scrivo sperando di poter trovare in lei e nell’omeopatia una risposta al mio malessere di anni…
Credo di soffrire di una sorta di allergia all’aria condizionata, non appena entro in un ambiente dove è presente l’aria condizionata, benchè io sia sempre molto attenta ad indossare sciarpe, immediatamente mi si infiammano le tonsille e compaiono le placche e a volte la febbre.
Per me è diventato un vero incubo, che compromette ovviamente le mie scelte di vita(anche andare semplicemente a fare la spesa in estate è un problema).
C’è un rimedio omeopatico per questo?
La ringrazio.
Saluti.
Stefania.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Stefania, per far fronte agli effetti conseguenti agli sbalzi di temperatura e di umidità causati dall’aria condizionata, spesso viene utilizzato il rimedio omeopatico Belladonna, laddove i sintomi da raffreddamento compaiono in modo acuto, improvviso e violento. Se c’è presenza di pus usualmente si associa Phytolacca o Mercurius. Per una maggiore sicurezza di risultato, si è soliti ricorrere ad un prodotto omeopatico complesso che contiene più rimedi in sinergia tra di loro, quale ad es. HOMEOGENE 9 compresse, oppure BELLADONNA PTK 14 gocce. La parola però spetta sempre al medico. Cordiali saluti.