DESCRIZIONE
E’ un rimedio omeopatico che si ottiene dalla Tintura Madre di Phytolacca (o Fitolacca), che è una pianta erbacea perenne appartenente alla famiglia delle Phytolaccaceae. E’ originaria dell’America Settentrionale ed oggi cresce selvatica nei Paesi temperati d’Europa, nelle siepi, nelle rupi, lungo le strade di campagna, sia in pianura che nelle zone montane. Ha radice carnosa ricca di un glucoside (fitolaccina) ad azione purgativa; presenta fusti rossi, ramosi, alti anche 3 m; le foglie sono glabre, ovato-allungate; i fiori hanno colore bianco-roseo e sono riuniti a grappoli, appaiono da luglio a ottobre; i frutti sono a bacca, rossastri e poi nerastri, con succo di colore intensamente porporino. Le bacche mature industrialmente venivano utilizzate per produrre un colorante naturale per dolci e liquori. Tale colore ha dato origine al nome della pianta, che si compone della parola greca phyton e della radice araba lakk (lacca, colore). Il nome scientifico completo è Phytolacca decandra o anche Phytolacca americana L. con riferimento alla sua origine nord americana. La pianta comunemente è chiamata anche Erba amaranta o ancora Uva turca. Tutte le sue parti sono velenose, però i giovani germogli, resi innocui dalla bollitura, sono molto buoni e possono essere consumati come gli asparagi. La pianta contiene potassa caustica in quantità prossima al 45%. La droga utilizzata per la preparazione del rimedio omeopatico è la radice, raramente le bacche.
CARATTERISTICHE DEL RIMEDIO
Il rimedio agisce:
• sugli organi linfatici e su quelli ricchi di reti linfatiche, principalmente su tonsille e mammelle;
• sui tessuti connettivi fibrosi, prediligendo la zona del calcagno, la tibia, la regione cranica, dove la rete fibrosa è particolarmente fitta.
Quindi Phytolacca corrisponde a tutte le affezioni acute e croniche che interessano sia il sistema linfatico che i tessuti fibrosi. Inoltre normalizza il sistema endocrino femminile.
Il tipo Phytolacca è depresso, malinconico, ha un’aria triste e sofferente, è irrequieto, non ama il lavoro e soprattutto quello intellettuale; è molto abbattuto, guarda la vita con indifferenza ed ha paura di non guarire. Ha guance incavate, occhiaie, colorito pallido. Ha cefalee e dolori muscolari generalizzati, mani chiuse e dita dei piedi flesse, desiderio di stringere i denti.
Un sintomo particolare di Phytolacca, che però non è sempre presente ma quando c’è è fortemente indicativo per la scelta del rimedio, è il dolore al tallone tale da rendere molto difficoltoso o addirittura impedire il camminare; tale dolore migliora tenendo i piedi sollevati.
In Phytolacca le secrezioni lacrimali, salivari, biliari e urinarie risultano più abbondanti del normale e perciò il rimedio si dimostra particolarmente utile anche in alcuni casi di albuminuria. La bocca si riempie di saliva filamentosa con gusto metallico. Sono presenti eruzioni cutanee pruriginose di tipo squamoso che hanno tendenza ulcerativa.
Il soggetto Phytolacca è fortemente idrogenoide, cioè ha una spiccata sensibilità all’umidità, ai cambiamenti del tempo, alla pioggia, al freddo umido, che aggravano i sintomi. Sta peggio la notte, i suoi dolori peggiorano con il movimento (come Bryonia) e migliorano solo con il riposo, con il calore, con il tempo secco e caldo. E’ ipersensibile e perciò mal sopporta i dolori.
Phytolacca è il miglior rimedio omeopatico per la cura delle affezioni della mammella, poiché nessun altro rimedio in Omeopatia concentra la sua azione sulla ghiandola mammaria e solo pochi rimedi sono veramente così efficaci nella cura degli indurimenti delle mammelle e degli ascessi nel puerperio.
Latte, sale e caffè sono i suoi antidoti.
In estrema sintesi Phytolacca è il rimedio degli organi ghiandolari, in particolare delle tonsille e delle mammelle.
USO DEL RIMEDIO
Si usa nei seguenti principali casi, quando i sintomi corrispondono e si associano alle caratteristiche del rimedio:
1) TONSILLE: in presenza di tonsillite sia acuta che cronica con tonsille rosse e gonfie tendenti alla suppurazione, linfonodi sottomascellari gonfi, mucose faringee di colore rosso scuro, deglutizione dolorosa, bruciore, secchezza e sensazione di un corpo estraneo in gola. Il dolore si irradia anche alle orecchie e alle parotidi, oltre che alla radice della lingua; l’ugola è gonfia. In queste manifestazioni il rimedio è molto simile a Kali iodatum ed anche a Mercurius, tanto che il dott. James Tyler Kent (1849-1916, US) definisce Phytolacca “il mercurio vegetale”. I sintomi peggiorano con l’uso di bevande calde. Si usa anche nei casi di LARINGITE di CRUP e di PSEUDOCRUP. E’ l’ideale nei casi di SINDROME INFLUENZALE con tosse secca, raucedine, mal di gola, infiammazione delle tonsille, raffreddore, febbre.
2) MAMMELLA: per affezioni quali mastiti, ascessi, nodosità, adenoma, ulcere dolorose (ragadi), galattorrea nelle puerpere quando il capezzolo è screpolato, fessurato e c’è dolore durante la suzione; il dolore parte dal capezzolo e si estende a tutto il corpo. Si usa anche nei casi di DOLORE AL SENO dovuto all’avvicinarsi delle mestruazioni ed in tutti i casi in cui c’è INDURIMENTO DELLA MAMMELLA con dolori al seno che si irradiano alla schiena e alle braccia.
Spesso Phytolacca completa l’azione di Bryonia: entrambi i rimedi agiscono sulla mammella femminile.
3) GHIANDOLE ASCELLARI e PAROTIDEE ingrossate, indurite, dolenti. Si usa anche nei casi di PAROTITE.
4) INFIAMMAZIONI REUMATICHE, con dolori muscolari e ossei, colpo della strega, nevralgia, sciatalgia, artrosi. I dolori muscolari sono simili a scosse elettriche, si spostano rapidamente e si irradiano dall’alto verso il basso. Il malato si agita ed è irrequieto, perché quando si muove i dolori aumentano, come in Bryonia. Questa condizione di indolenzimento generale dà al malato la sensazione di come se fosse stato picchiato, come in Arnica. I dolori alla testa e al torace vanno dalla zona anteriore a quella posteriore, quelli alle ossa sono principalmente localizzati alla tibia ed al calcagno.
5) RENI: nei casi in cui c’è albuminuria (elevata concentrazione di albumina nelle urine) dovuta principalmente ad alterazione dei reni.
6) RAFFREDDORE, accompagnato da faringite, tonsillite e rinite con secrezione filamentosa (quest’ultima tipica anche di Kali bichromicum).
7) BOCCA: poiché il rimedio ha tendenza ulcerativa è indicato nei casi di STOMATITE ulcerosa.
8) PELLE: eruzioni cutanee di tipo squamoso come PITIRIASI (dermatosi benigna che colpisce prevalentemente il busto, gli arti superiori ed il cuoio capelluto; è caratterizzata da formazione di macchie ove la pelle manca di elasticità e idratazione), PSORIASI (malattia infiammatoria della pelle solitamente cronica e recidivante che si presenta in varie forme; si manifesta con la comparsa di macchie rossastre e rotondeggianti, ricoperte di squame; colpisce prevalentemente il cuoio capelluto, gomito e ginocchio, la zona lombo-sacrale), TIGNA (infezione della pelle dovuta a un fungo, spesso trasmessa da cani e gatti; si manifesta con chiazze rosa a forma di anello, il cui bordo è rilevato e squamato), FOLLICOLITE da barba (infezione del follicolo pilifero che si manifesta con papule rossastre senza pelo esterno; nella gran parte dei casi è dovuta al batterio Staphylococcus aureus; la forma più lieve può essere dovuta ad una rasatura troppo profonda), ESANTEMI (eruzioni cutanee di pustole, vescicole e bolle) come nel morbillo, ERITEMI scarlattiniformi su tutto il corpo. Le manifestazioni cutanee prediligono le pieghe, le fessure, le zone dove la circolazione è più debole, come dietro le orecchie (lo stesso comportamento si ha in Graphites). Le eruzioni presentano indurimento e tendenza ad ulcerare, sono pruriginose, si aggravano con il grattarsi.
DOSI
□ Casi 1), 3) e 6): se acuti, 3 granuli o 5 gocce 5CH, ogni 3 ore; se cronici, 3 granuli o 5 gocce 5CH, 3 volte al dì. Nei casi 1) e 6) effettuare anche gargarismi con 5 gocce di TM in ½ bicchiere d’acqua, 2 volte al dì.
□ Caso 2): 3 granuli o 5 gocce 2D, 3 volte al dì; in presenza di febbre alta, pulsazioni e congestione della testa si ripete 2 volte, nell’arco della giornata, il seguente ciclo: 2 granuli di Bryonia 5CH, dopo 2-3 ore 2 granuli di Belladonna 4CH, dopo altre 2-3 ore 2 granuli di Phytolacca 4CH, il tutto per alcuni giorni, allungando i tempi ai primi miglioramenti, fino a guarigione.
□ Caso 4): 3 granuli o 5 gocce 4CH, 3 volte al dì.
□ Casi 5) e 8): 3 granuli o 5 gocce 7CH, 3 volte al dì.
□ Caso 7): 3 granuli o 5 gocce 6CH, 2-3 volte al dì secondo gravità; risciacqui con 10 gocce di TM in 1 bicchiere d’acqua.
(*) V. Note esplicative
andrea dice
Salve Dottoressa, ottimo sito il vostro; vorrei chiederle un consiglio.
Soffro di infezione da stafilococco aureus con formazione abbastanza frequente e casuale di “palline dure piene di pus”(scusi non sò darle un nome perchè nella diagnosi non v’è friferiment) in diverse zone del corpo. Mammela,vicino al capezzolo, parte esterna dei genitali, in corrispondenza dell’osso sacro e ogni tanto anche sula fronte o vicino alla bocca vengono dei brufoletti che hanno le sembianze delle succitate “palline”.
Ne ho sofferto per un pò non preoccupandomene perchè non erano dolorose e comunque così come si formavano, nel giro di 3/5 giorni si sgonfiavano/scoppiavano e la pelle si ricicatrizzava anche se asciando un leggero segno. Questo per circa un annetto. Ultimamente stanno recidivando più di frequente così ho deciso di tronare a fare un esame. Hanno prelevato con tampone del pus sia da quella sula memmella sia da quella sulla cute appena esterna alla vagina. Hanno riscontrato presenza di stafilocco in quantità superiore a 100000 (++++) quindi presumo molto alta la concentrazione. Fatto l’antibiogramma hanno optato per “amoxicillina” * 6 giorni due al dì. Ora sto iniziando la cura, ma siccome ho etto in giro che l’antibiotico può non essere abbastanza in questi casi, dopo aver trovato il vostro sito e letto cose interessanti mi chiedevo se potesse darmi informazioni in merito a rimedi omeopatici di difesa contro questo batterio. Grazie anticipatamente, A.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Andrea, poiché ha iniziato la cura con l’antibiotico non è opportuno associare alcun rimedio omeopatico in quanto l’azione di quest’ultimo potrebbe essere inficiata o annullata. Sarebbe il caso di continuare e completare la terapia antibiotica, per la quale ci sono tutti i presupposti affinché possa essere risolutiva e perciò evitarle ogni recidiva. Infatti i medici hanno fatto l’antibiogramma proprio per stabilire a quale antibiotico il suo batterio stafilococco aureo è sensibile (e non resistente) e qundi deve avere fiducia che l’amoxicillina è la scelta giusta. Cordiali saluti.
caterina dice
Buongiorno Dottoressa il Phytolacca puo’ curare anche la sindrome della bocca urente?
grazie per farmi sapere e per la sua gentilezza
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Caterina, piuttosto che Phytolacca, poiché il sintomo predominante è il bruciore, viene spontaneo pensare a rimedi omeopatici che hanno molto marcata tale affinità, quali ad esempio Arsenicum album, se i sintomi migliorano con il caldo, o Phosphorus, se migliorano con il freddo, o ancora Luffa operculata, se migliorano all’aria aperta. Cordiali saluti.
Kamilla Anna dice
Gentile dott.ssa, ho letto che Phytolacca può essere usata nel caso delle mammelle gonfie a causa della montata lattea. La mia canina di 9 anni e mezzo soffre della gravidanza isterica e, anche se prende già un medicinale veterinario per ridurre il latte ed altri sintomi, due giorni fà ho notato un indurrimento vicino ad una delle mammelle. Da oggi presenta anche del sangue nel latte (nella stessa mammella). Vorrei aiutarla con l’omeopatia ed ho pensato a Phytolacca ma non so a quale diluizione usarla e se associarla ad un altro rimedio. Ho veramente bisogno del suo consiglio… So che non è un sito veterinario ma ho saputo che molti rimedi possono essere usati nello stesso modo dalle persone e dagli animali.
Grazie e cordiali saluti,
Kamilla Anna
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Kamilla Anna, può provare con 5 gocce, 3 volte al dì, di Phytolacca D2. Cordiali saluti.
sergio dice
da poco più di due anni soffro di una specie di eritema, prima è comparso su tutto il busto e le braccia, adesso è rimasto fisso solo sulla parte in basso a destra del busto grande circa 30 cm qudrati con tanti piccoli foruncolini e una piccola parte sulla schiena ma sempre dalla stessa parte anch’essa con i foruncoli, la sera si infiammo e diventano particolarmente rossi,
inoltre sulle braccia a livello del muscolo bicipite, si formano le stesse chiazze di foruncolini e alcuni qua e là sparsi.
può funzionare una cura con questo tipo di pianta omeopatica?
grazie per la risposta
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Sergio, innanzitutto occorrerebbe comprendere se la sua è la manifestazione di un problema soltanto di pelle oppure è la manifestazione esterna di un problema interno. Tenga presente che la pelle rappresenta la via di eliminazione di tossine e di prodotti del metabolismo da parte dell’organismo, per cui ogni affezione cutanea deve essere opportunamente trattata ed assolutamente non deve essere soppressa per evitare il rischio di provocare manifestazioni più dannose. Pertanto l’uso di rimedi omeopatici sintomatici è consigliabile ed anche risolutivo solo se, ripeto, il problema è strettamente cutaneo, altrimenti deve essere accompagnato da una cura del “terreno” per evitare le recidive. Per questo dovrà rivolgersi ad un medico. I rimedi omeopatici sintomatici sono diversi a seconda del tipo di manifestazione cutanea: ad es. Phytolacca è più adatta per le eruzioni cutanee suppuranti, Calendula per le manifestazioni cutanee di tipo infiammatorio, Rhus toxicodendron per pelle arrossata e piccole vescichette pruriginose, Arsenicum album per le affezioni cutanee secche con prurito e bruciore, Sulphur per eruzioni cutanee pruriginose di ogni tipo, e così via. Si ricordi infine di osservare anche una dieta alimentare appropriata, ricca cioè di frutta e verdura e povera di grassi, e di mantenere una buona igiene personale senza però esagerare. Cordiali saluti.
valeria dice
Gentile dott.ssa, vorrei sapere se Phytolacca decandra può essere assunta anche in gravidanza (prime settimane). In caso contrario, quale rimedio alternativo mi suggerirebbe (ho placche in gola, tornate dopo una cura di antibiotici conclusa, e una lieve alterazione)? Grazie, V.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Valeria, a differenza dei farmaci tradizionali, molti dei quali non possono essere assunti durante la gravidanza, generalmente i rimedi omeopatici, tranne quelli che possono avere effetti sulla regolarità della gestazione, possono essere assunti. La parola però spetta sempre al medico. Cordiali saluti.
G. dice
gentile dottoressa,
ogni qual volta sta per verificarsi un cambiamento del tempo, specie se si passa da bel tempo secco a brutto tempo umido avverto malesseri vari che vanno da dolori addominali, disturbi gastrointestinali, giramenti di testa, lievi tremori, tachicardia, dolori muscolari in particolare al petto e dietro la schiena. Inoltre l’ugola si ingrossa e tocca leggermente la parte inferiore del palato e la pelle si screpola sempre negli stessi punti. Una volta arrivato il cattivo tempo appena inizia a piovere mi passa tutto! Molto spesso i medici a cui mi sono rivolto hanno risolto tutto con la parola stress… oppure “e’ una tua convinzione” perchè non è possibile che in qualche modo il mio corpo “preveda” il cattivo tempo. Il fatto è che spesso mi è capitato mentre dormivo quindi cade l’ipotesi che sia una mia fissazione perchè se dormivo non potevo mica guardare che tempo stesse facendo… E’ come se il corpo subisca piccole e continue infiammazioni in varie parti del corpo divenute ormai croniche credo… Mi sono ritrovato in molti punti nella definizione di tipo Phytolacca…anche per quanto riguarda la descrizione fisica! Il guaio è che non essendoci sintomi molto forti da poter far pensare a qualche malattia precisa navigo nel buio, ho provato molte cure, dai farmaci per la colite, a qualche calmante, ecc… ne ho tratto sicuramente dei benefici pero’ quando c’e’ cattivo tempo non c’e’ farmaco che tenga.
Sinceramente anche se non sono un medico credo che ci sia un collegamento per molti sintomi e che la radice di questi problemi sia in falle del sistema nervoso e immunitario e/o nel DNA, faccio molte ipotesi tra me e me, alcune forse anche ridicole, magari è una questione di cariche elettriche portate dal cattivo tempo che interferiscono con le cariche del nostro corpo?! Mi chiedevo dov’e’ che questa pianta agisce e in che modo. Inoltre ho letto che pare sia velenosa, come si concilia con la sua proprieta’ di farmaco omeopatico???
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egr. G., come riportato nell’articolo, Phytolacca decandra è il rimedio principe degli organi ghiandolari in soggetti i cui sintomi si aggravano con l’umidità e con i cambiamenti del tempo. Anche se la pianta è velenosa il rimedio omeopatico, contenendone quantità infinitesimali, è assolutamente innocuo ed è in grado di curare tutti quei sintomi che invece in quantità elevate produce. Ciò secondo la legge di similitudine su cui si basa l’omeopatia. Ulteriori informazioni al riguardo sono reperibili nella sezione del sito “Approfondimenti”. In linea generale l’omeopatia potrebbe dare una risposta al suo caso, per cui le suggerisco di rivolgersi ad un medico omeopata. Cordiali saluti.
francesca dice
Gentile dottoressa, mi è stato riscontrato un fibroadenoma di quasi 2 cm lateralmente al seno destro. Mi è stato subito proposto di toglierlo ma io mi curo da sempre con l’omeopatia e vorrei proprio evitare…
Il problema però è che, soprattutto la sera, mi da alcune fitte fastidiose e anche rigirandomi nel letto sento la sua presenza che mi disturba. Leggendo la descrizione di Phytolacca mi sembra che potrebbe essere un rimedio adatto…cosa ne pensa? e in caso quale sarebbe il dosaggio più indicato?
Tenga presente che ho già provato senza buoni risultati ad utilizzare Thuya 30ch su indicazione della mia omeopata… attualmente sto facendo degli impacchi con argilla ventilata e olio di mandorle. Attendo un suo consiglio. Grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Francesca, i rimedi omeopatici che potrebbero essere indicati sono diversi, tra cui Phytolacca, Thuya, Carbo animalis, Asterias rubens, Bromum, Conium maculatum, Bryonia, Clematis recta. Solo il medico omeopata può individuare la cura più adatta al suo caso ed alla sua persona. Cordiali saluti.
elisa dice
Gentile dott.ssa, desidero sapere se Phytolacca 5 ch è indicata per un bambino di 5 anni, buona corporatura che spesso si ammala di tonsillite, e che tiene le tonsille sempre un po’ grossette. La somministro quando inizia ad avere mal di gola, un po’ di raffreddore per far fronte all’infiammazione che poi si trasforma in tonsillite. Insieme a Ribes nigrum 50 gocce. (la mattina prima di andare all’asilo). Che ne pensa? Grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Elisa, per il suo bambino potrebbe essere più indicato Baryta carbonica 5 o 7CH che sembrerebbe corrispondere meglio al suo caso ed alla sua costituzione. Consulti comunque l’articolo “Mal di gola” della sezione del sito “Affezioni-Rimedi”, recentemente pubblicato. Per quanto riguarda il fitoterapico Ribes nigrum (ritengo che sia il macerato glicerico), il suo uso potrebbe essere appropriato considerato che ha una spiccata azione antinfiammatoria ed antiallergica, sia a carattere preventivo che curativo. La inviterei soltanto a controllare il dosaggio della somministrazione giornaliera, tenuto conto che in genere per i bambini non si supera la dose di 20-25 gocce per volta, a causa essenzialmente del contenuto di alcool, per cui potrebbe essere meglio praticare due somministrazioni quotidiane anziché una sola. Cordiali saluti.
ROSAMARIA dice
vs. sito esaustivo e di immediato consulto. desidero sapere, quale rimedio omeopatico è più indicato nel caso di glossite angolare (lati della bocca). grazie.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Rosa Maria, dalle sue indicazioni ritengo che lei sia afflitta da stomatite o cheilite angolare, che è un’infiammazione degli angoli della bocca, dovuta a diverse cause che comunque vanno indagate. I rimedi omeopatici generalmente utilizzati sono diversi, quali ad es. Natrum muriaticum, Mercurius, Pulsatilla, Sulphur, Apis, Arsenicum album, Nitricum acidum, Lachesis, Belladonna, Argentum nitricum, Echinacea, Phytolacca, Graphites, Silicea, Borax. Sarebbe pertanto opportuno consultare un medico omeopata per poter individuare il rimedio giusto alla sua persona ed al suo caso. Possono essere utili anche i lavaggi con il decotto di radici di Malva o di Calendula. Le invio cordiali saluti e la ringrazio per l’apprezzamento. Rita della Volpe
m.grazia Ruzza dice
Molto interessante le caratteristiche curative di phytolacca-decandra.
Le vorrei chiedere però che cosa si intende per antidoto(latte sale caffè)
se vanno evitati in quanto eliminano l’effetto curativo del medicinale,
oppure si devono prenderein quanto eliminano la tossicità del suddetto.
Perdoni la mia ignoranza in materia,ma vorrei esserne sicura.Attendo al più
presto una sua e-mail. Grazie. M.GRAZIA RUZZA
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile M. Grazia, in merito alla sua richiesta le fornisco volentieri i seguenti chiarimenti.
In Omeopatia si chiama antidoto un rimedio che ha la proprietà di annullare o attenuare l’azione del rimedio somministrato in precedenza, come pure di far scomparire gli effetti sgradevoli o aggravanti dello stesso. Anche l’assunzione di alcuni alimenti può esercitare la stessa funzione. Perciò è molto importante conoscere l’antidoto di ogni rimedio omeopatico, proprio per poter tenere sotto controllo l’eventuale azione eccessiva del rimedio somministrato. Nel caso specifico di Phytolacca decandra, latte, sale e caffè debbono essere evitati, in quanto, essendo degli antidoti, indeboliscono l’azione del rimedio e possono essere eventualmente assunti per eliminare qualche disturbo che potrebbe comparire durante la cura, quale il vomito.
Continui a visitarci. Cordiali saluti. Rita della Volpe