DESCRIZIONE
Il rimedio omeopatico Nux vomica si ottiene dalla tintura dei semi del frutto della pianta Strychnos Nux vomica o Noce vomica, prima essiccati e poi polverizzati e dalle successive diluizioni-dinamizzazioni in soluzione idroalcolica.
Per ulteriori informazioni sulla preparazione, consultare l’articolo “Rimedi omeopatici: origine” della sezione del sito “Approfondimenti”.
Strychnos Nux vomica o Noce vomica è un albero della famiglia delle Loganiaceae, dalle dimensioni medie, originario dell’Asia subtropicale, coltivato nello Sri Lanka (già isola di Ceylon), nell’Arcipelago Malese e nell’Australia settentrionale. Il tronco è corto e spesso. I rami sono irregolari con corteccia liscia color cenere. Le foglie sono opposte, ovali, intere. I fiori sono piccoli, bianchi e bianco-verdastri, riuniti in corimbi (tipiche infiorescenze in cui i fiori si trovano tutti alla stessa altezza). La pianta fiorisce nella stagione fredda. I frutti sono delle bacche globose, delle dimensioni di un’arancia, con epicarpo (buccia) duro, di colore verde prima, aranciato poi e con polpa bianca, gelatinosa, amara, che racchiude parecchi semi. Questi sono discoidali, da 2 a 2,5 cm di diametro per 1/2 cm di spessore, di colore grigio cenere, ricoperti da una sottile peluria setosa. Tali semi contengono alcuni alcaloidi ed in particolare due che hanno la maggiore concentrazione, la stricnina e la brucina, che sono molto tossici ed amari e costituiscono i due principi farmacologicamente più attivi.
Ricordiamo che gli alcaloidi sono sostanze organiche azotate di origine vegetale dotate di grande effetto farmacologico a fronte dell’assunzione di piccole dosi di sostanza (ad es. caffeina, nicotina, morfina, papaverina, cocaina, stricnina, brucina, ecc.). In quanto sostanze altamente reattive con le attività biologiche, sono tra le più studiate ed utilizzate in farmacologia. Esplicano numerose azioni sull’organismo quali quella di ipereccitabilità del sistema neuromuscolare, di penetrare facilmente la barriera emato-encefalica, di esercitare effetti depressivi o stimolanti sul sistema nervoso centrale, di interagire con vari recettori neurotrasmettitori ed altro. Hanno sapore amaro e non sono molto solubili in acqua ma lo sono in alcool.
La stricnina, come detto, è un alcaloide molto tossico ed è una delle sostanze più amare conosciute. Si presenta come una polvere bianca, cristallina, inodore. Se si aggiunge acido nitrico o un nitrato si produce una soluzione dal colore giallo-arancio molto intenso. La stricnina si ottiene dalla farina dei semi delle piante appartenenti al genere Strychnos, in particolare della Strychnos Nux vomica: ciò per tradizione e per la maggiore disponibilità di questa pianta. Agisce sul sistema nervoso centrale come potente eccitante e su quello periferico ove causa il blocco di particolari terminazioni nervose. Questo comporta che ogni stimolo diventa uno spasmo. La dose mortale media per l’uomo è di 1 mg/kg. La morte sopravviene per blocco respiratorio o per esaurimento fisico.
La stricnina è stata usata come pesticida per topi ed altri animali indesiderati. Nella prima metà del secolo scorso è stata adoperata in medicina a piccole dosi come stimolante, come lassativo o come rimedio contro i disturbi dell’apparato digerente. Unitamente all’amfetamina era il dopante sportivo più usato intorno agli anni ’50-’60. Attualmente in Italia il commercio di stricnina e dei suoi derivati è vietato.
La brucina dal punto di vista farmacologico esplica un’azione analoga alla stricnina, anche se, pur rimanendo pericolosamente tossica, è meno attiva e meno amara della stricnina. A temperatura ambiente si presenta anch’essa come una polvere bianca inodore. L’aggiunta di acido nitrico o di nitrati produce soluzioni dal colore rosso molto intenso.
Contrariamente a quanto ritenuto da diversi omeopati, anche autorevoli, non è la Strychnos Nux vomica la pianta che ha la più alta concentrazione di stricnina esistente in natura. Ad esempio i semi della Strychnos Ignatia, da cui si ottiene il rimedio omeopatico Ignatia amara, ne contengono una quantità nettamente superiore.
CARATTERISTICHE DEL RIMEDIO
Nux vomica è un rimedio costituzionale ed è uno dei principali policresti dell’omeopatia. Agisce prevalentemente sul sistema nervoso, sia centrale che periferico e sull’apparato digerente (fegato innanzitutto), con importanti riflessi sugli apparati cardiovascolare, muscolo-scheletrico, urinario, respiratorio, genitale femminile e maschile. I sintomi caratteristici sono simili a quelli prodotti dall’avvelenamento di stricnina e/o di brucina, che come visto sono gli alcaloidi maggiormente contenuti nei semi della Noce vomica da cui ha origine il rimedio. Di conseguenza le note chiave del rimedio sono lo spasmo e l’iperestesia (sensibilità esagerata), cui segue la freddolosità.
Gli spasmi, violenti ed incessanti, colpiscono tutti i muscoli volontari del corpo (esofago, laringe, schiena, arti, ecc.) ed anche quelli involontari (stomaco, intestino, retto in particolare, ano, vescica, utero, vasi sanguigni, ecc.), ai quali si accompagna la congestione del fegato, talché si determina uno stato spastico generalizzato dovuto all’intossicazione del soggetto. Ogni qualvolta un organo tenta di compiere un normale sforzo di contrazione, questo diventa esagerato ed automaticamente si trasforma in uno spasmo. Si può quindi dire che in Nux vomica i movimenti normali dell’organismo si compiono in un’anormale tensione spastica.
L’iperestesia riguarda sia la sfera fisica che quella psichica. C’è irritabilità e sensibilità eccessiva di diversi sistemi, organi ed apparati, tali da provocare, unitamente agli spasmi, numerose disfunzioni organiche. Il sistema sensoriale è quello particolarmente colpito, per cui il soggetto è ipersensibile a livello di tutti i sensi, provando particolare fastidio per i rumori, la luce, gli odori, non sopportando il dolore ed il minimo contatto, subendo cefalee di tipo congestizio che sopraggiungono spesso dopo un eccesso di collera, un pasto troppo abbondante, un’indigestione, ecc. Come negli altri tipi ipersensibili (Chamomilla, Hepar sulphur, ecc.) è sempre sproporzionato rispetto ai sintomi. La forte azione che il rimedio ha sul sistema nervoso rende il soggetto estremamente irritabile, impaziente, collerico, sempre di cattivo umore, ansioso, dispettoso, vendicativo, litigioso, scontento, insoddisfatto, esigente nei confronti degli altri come verso se stesso, incapace di sopportare la minima contraddizione, il minimo ostacolo. Si tratta in sostanza di soggetti che hanno prevalentemente un temperamento nervoso – bilioso, visto che prima si arrabbiano e poi pensano (al contrario di Lycopodium). Solitamente hanno colorito giallastro (l’ittero per i problemi epatici), guance incavate, capelli scuri, occhi neri e sono magri.
Anche il comportamento e lo stile di vita sono contraddistinti da esagerazioni. Il tipo Nux vomica fa abuso di sostanze irritanti ed eccitanti (caffè, tè, vino, alcool, farmaci di ogni specie, spezie, cibi piccanti, ecc.), gli piace fumare, mangia troppo e dopo soffre di indigestione, di dispepsia, di senso di pienezza, di crampi allo stomaco (insieme a Argentum nitricum è il rimedio più usato per problemi gastrici), è un intossicato epatico, ha bisogno frequente di urinare e di evacuare ma non si svuota del tutto, è prevalentemente stitico, soffre di iperlipidemia (aumento dei lipidi nel sangue, quali trigliceridi e colesterolo) e di ipertensione. Si addormenta facilmente ma si sveglia intorno alle 4 del mattino assalito dai suoi pensieri e dalle sue preoccupazioni. Si riaddormenta quando è ora di alzarsi, per cui è stanco, affaticato e di pessimo umore al risveglio. Lavora troppo, si sovraccarica intellettivamente, conduce la vita sedentaria e frettolosa della metropoli. E’ l’uomo d’affari della città, il manager, il dirigente di una grande azienda, il medico che non va mai in pensione, è cioè il superattivo per eccellenza. Manca però di equilibrio e di senso della misura, ad es. rimane al suo tavolo di lavoro finché non è sfinito, la sua mente passa da una problematica all’altra fino ad essere spossato, si preoccupa eccessivamente di mille cose, ecc.
La freddolosità è la terza nota chiave che contraddistingue Nux vomica. Il soggetto sente freddo per tutto il corpo, ha mani e cute livide, punta del naso particolarmente fredda, non riesce a scaldarsi a letto di notte, deve essere sempre molto coperto, avverte freddo al minimo movimento e ciò aggrava ulteriormente la sua sedentarietà. Il semplice spostamento d’aria sotto il lenzuolo aggrava il raffreddore, la tosse, i dolori. Anche durante la febbre, nonostante il corpo sia urente e la faccia rossa e calda, non può muoversi o scoprirsi senza provare freddo. Rabbrividisce al minimo contatto con qualcosa di freddo o alla minima sensazione di freddo.
Tutti i sintomi migliorano con il riposo, anche un breve sonnellino, di sera, con il tempo umido, con il caldo, in una camera calda, con applicazioni calde, bagno caldo, bevande calde.
I sintomi peggiorano con il freddo secco, dopo i pasti, con l’assunzione di sostanze eccitanti o irritanti, fumando, di mattina presto, con il lavoro intellettuale, al minimo contatto.
Per quanto il rimedio sia tendenzialmente predisposto per curare le patologie croniche, può essere adoperato per fronteggiare con successo anche le manifestazioni acute.
I principali sinergici (complementari) di Nux vomica sono Kali carbonicum, Phosphorus, Sepia, Sulphur.
I principali antidoti sono Aconitum, Arsenicum album, Belladonna, Coffea, Opium, Pulsatilla, Thuya, Vinum.
L’altro importante rimedio della materia medica omeopatica, che ha un’azione generale eccitante sul sistema nervoso ed i cui sintomi fondamentali sono essenzialmente spastici, è Ignatia amara. Però le diverse concentrazioni di stricnina e di brucina e degli altri alcaloidi minoritari presenti, fanno sì che i due rimedi, pur avendo notevoli somiglianze, hanno patogenesi completamente differenti. In Nux vomica, come abbiamo visto, prevale la sfera dell’irritabilità, per cui i suoi spasmi sono conseguenti ad un’irritazione, un affaticamento, una collera, ecc. In Ignatia prevale invece la sfera dell’emotività o meglio della instabilità emotiva, per cui gli spasmi sono causati da emozioni perturbanti, pensieri, dispiaceri, ecc.
USO DEL RIMEDIO
Il rimedio omeopatico Nux vomica si usa nei seguenti principali casi, quando i sintomi corrispondono e si associano alle caratteristiche del rimedio stesso.
1) SISTEMA NERVOSO. Iperestesia (sensibilità esagerata) di tutti i sensi. Aumento eccessivo dell’attenzione e dei riflessi. Nervosismo con spasmi, irritabilità, collera, cattivo umore. Risveglio precoce e sonno inquieto, con sonnolenza di mattina, in soggetti affaticati. Sonnolenza post-prandiale, migliorata da un breve sonno. Ipersensibilità e parestesia (alterazione della sensibilità degli arti, ad es. formicolio, o di altre parti del corpo) delle estremità. Nevralgie con dolore tirante simile ad una trazione.
2) FEGATO. Fegato ipertrofico, congestionato, duro, sensibile, dolente al tatto. Insufficienza epatica con leggero ittero. Colica biliare dovuta a calcolosi.
3) APP. GASTROENTERICO. Dispepsia. Gastrite acuta o cronica con bruciore e rigurgiti acidi. Predisposizione verso l’ulcera gastroduodenale. Dolori epigastrici di tipo crampiforme. Eruttazioni, singhiozzo, flatulenza. Stipsi spastica, ossia con forte stimolo ad evacuare senza riuscire ad espellere le feci. Nausea mattutina con tendenza al vomito. Lingua con patina bianco-giallastra e gusto amaro al risveglio. Alitosi. Coliche flatulenti. Colite spastica. Possibile diarrea con vomito. Il rimedio si rivela utile anche per le intossicazioni alimentari e per i postumi di una sbronza. Possibili dolori e bruciori all’ano. Emorroidi sanguinanti.
4) TESTA. Emicrania angiospastica. Cefalea con la sensazione di un chiodo conficcato nella testa, che si aggrava dopo aver mangiato o dopo esposizione al sole. Cefalea di tipo nevralgico. Emicrania da stress. Emicrania in soggetti con la personalità del rimedio. Sensazione di confusione alla testa, sopra gli occhi, in modo particolare la mattina presto. Il mal di testa è spesso associato a nausea, bocca pastosa, dispepsia, emorroidi e vertigini.
5) APP. MUSCOLO-SCHELETRICO. Lombaggine con difficoltà a girarsi nel letto e che migliora con la posizione seduta. Sciatalgia che si aggrava sdraiandosi sul lato dolente, col movimento e col freddo. Spasmi e crampi di varia localizzazione. Rachialgia con dolore lungo tutta la colonna vertebrale, con nuca sensibile, rigida, con sensazione di pesantezza e di rottura nella zona lombo-sacrale. Reumatismo delle grandi articolazioni con muscoli rigidi, crampi e formicolio (come Aconitum).
6) APP. CARDIOVASCOLARE. Ipertensione arteriosa in fumatori con dolore nella regione precordiale. Palpitazioni cardiache accompagnate da angoscia e dall’insieme dei sintomi del rimedio.
7) APP. GENITALE FEMMINILE. Metrite (infiammazione dell’utero). Mestruazioni irregolari, solitamente anticipate, abbondanti, dolorose e prolungate. Ipermenorrea. Dismenorrea. Irritazione dei genitali esterni. Dolori post-partum del tipo crampiforme.
8) APP. GENITALE MASCHILE. Erezioni eccessive, alla minima eccitazione, anche durante il sonno, che creano spossamento e frustrazione.
9) APP. RESPIRATORIO. Raffreddore con prurito delle narici che fluidifica con il caldo e migliora all’aria aperta, sebbene il freddo l’aggravi. Naso chiuso e secchezza delle mucose durante la notte. Starnuti spasmodici al mattino e dopo i pasti. Episodi di asma alle 3 del mattino in soggetti con le caratteristiche del rimedio. Raucedine con catarro, irritazione della laringe e tosse spasmodica. Mal di gola con senso di costrizione che peggiora dopo aver mangiato ed all’aria fresca.
10) APP. URINARIO. Episodi di Cistite con brividi di freddo. Stranguria con bisogno urgente ed inefficace di urinare e con dolore vescicale che si irradia alla schiena.
DOSI
Nel caso 1), diluizione 30CH, 3 granuli 1-2 volte al dì, fino ad un massimo di 2 settimane.
Nel caso 9), diluizione 9CH, 3 granuli o 5 gocce 3 volte al dì.
Negli altri casi, diluizione 5CH, 3 granuli o 5 gocce ogni 2-3 ore.
(*) V. Note esplicative
Alessandro dice
Gentile Dottoressa Rita della Volpe, il mio caso credo sia complesso ma cercherò di sintetizzarlo in breve. Ho 69 anni e un anno fa ho scoperto di avere un cancro maligno alla prostata. 6 mesi fa sono stato a Milano per operarmi con la robotica e mi sono ritrovato poco dopo in sala di rianimazione, poichè mentre tentavano di operarmi, ho avuto un blocco respiratorio e quindi mi fu detto che persi 20 KG potevo ritornare in ospedale per operarmi. Dal mese di maggio assumo Casodex per tenere sotto controllo il mio PSA ( oggi a 1,18) che come vede si è notevolmente abbassato. Consigliato da un amico medico di fare ulteriori e pù approfonditi accertamenti si è scopreto dalla RMN e dalla Pet che ho delle piccole metastasi ai condotti seminali e ai linfonodi, quindi mi hanno consigliato di fare prima dell’operazione ( ammesso che io riesca a perdere 20 KG) la radioterapia. Dopo mille riflessioni, sempre attraverso voci amiche, sto facendo il digiuno totale sotto controllo medico per 2/3 settimane per rimuovere le tante tossine accumulate nel mio corpo e per migliorare il mio stato fisico. Questo digiuno ( che ho appena iniziato da tre giorni) mi provoca vuoti di stomaco e lo stesso medico che mi ha consigliato si assumere Nux vomica Heel
(ed è così che sono giunto a questa pagina WEB) Dopo aver letto le tante testimonianze ed i tanti consigli da lei generosamente consigliati, le faccio soltanto due domande: Se io fossi una persona a lei cara, mi consiglierebbe di fare la radioterapia? La seconda domanda è questa: Non essendo convinto di farla e avendo letto decine e decine di trattamenti alternativi (inutile farle l’elenco) cosa mi consiglierebbe? Sento di farle queste domande, poichè anche se non la conosco, leggendo i suoi consigli dati a tante persone con problemi diversi, mi sono convinto, come se io fossi un suo amico reale, che tipo di soluzione alternativa tentare tra le tante che ho letto. La ringrazio in anticipo e le chiedo scusa se il mio tono potrà sembrarle troppo confidenziale, ma mi creda…SONO MOLTO CONFUSO e non so più a chi chiedere aiuto. Chissa se puo’ darmi Lei un consiglio spassionato. GRAZIE
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Alessandro, il consiglio che mi sento di darle è di affidarsi completamente alla struttura medica alla quale lei si è rivolto, ritenendola di fiducia, all’avanguardia nel settore e professionalmente all’altezza. Non si lasci fuorviare o disorientare dalle tante notizie reperibili in giro, perché deve valutare i rischi che potrebbe correre se i rimedi alternativi non dovessero essere efficaci per lei. Ascolti soltanto la scienza della medicina ufficiale, che per la patologia in argomento è l’unica in grado di dare risposte positive e risolutive. Cordiali saluti.
franco dice
Cara d,ssa della Volpe volevo approfittarne prima di trovare un omeopata di fiducia se possibile.Le parlavo del mio acufene fluttuante che nasce al mattino al risveglio per poi rimanere per tutto il giorno o per piu’giorni per poi andarsene seguendo uno svutamento,faccio presente che di notte dormo e devo dire bene e fregandomene. Vivo in questo periodo con una madre affetta da morbo di alzhaimer e non riesco a staccarmene per la paura di perderla ,capisco sia una cosa abbastanza patologica anche perche’tutto questo mi preclude di portare avanti la mia vita che dal punto di vista razionale e’ del tutto legittimo,ma la paura non me lo permette.Fin da quando ero piccolo ho avuto questa sensazione ma ora che questa situazione mi porta davanti la probabile perdita di mia madre ho al risveglio una sensazione di angoscia come se non potessi immaginare una vita senza di lei.Chiedo a lei drssa se e puo’esserci un rimedio che somiglia al mio disagio. Grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Franco, l’individuazione del rimedio omeopatico (o dei rimedi omeopatici) che potrebbero aiutarla a superare la sua eccessiva dipendenza affettiva richiede una serie di approfondimenti della sua persona che solo un medico omeopata, con la visita omeopatica, potrà essere in grado di effettuare. Per l’occasione la invito a consultare l’articolo “Ansia, Depressione, Attacchi di panico” nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi”, dove sono riportati i principali rimedi omeopatici più frequentemente adoperati nei disturbi emotivi, con i loro profili psicologici. Ovviamente il rimedio (o i rimedi) che assomiglia di più potrà produrre i risultati migliori. Ad esempio, a titolo informativo, in diversi casi la dipendenza affettiva è stata trattata con successo utilizzando Natrum muriaticum o Kali phosphoricum. Cordiali saluti.
Alessandra dice
Buongiorno, intanto complimenti per il bellissimo sito.
Le scrivo perché ho un problema che mi porto dietro da 3 anni e non so come risolvere.
Ho 30 anni, sono leggermente sotto peso, non fumo, sono astemia e ho un’alimentazione sana e varia ma nonostante questo soffro terribilmente di digestione lenta. Spesso sento che il cibo mi rimane nello stomaco per ore e ore, anche se mangio cose molto semplici da digerire, mangio poco e a orari regolari. Ma la cosa che più mi distrugge è un tremendo dolore retrosternale, circa 3-4 dita più in alto rispetto al seno, proprio al centro del petto: a volte mi fa talmente male da non potermi muovere, mi sento chiudere la gola, mi si tappa il naso (ma se soffio non esce muco) e faccio fatica a respirare, non riesco a deglutire quello che ho in bocca. Altre volte invece mi sento la gola “troppo aperta” come se avessi mangiato della menta forte, col risultato che, seppur l’aria passi facilmente, mi sembra di non riuscire a respirare bene….”omissis”.
Ho provato a prendere ignatia sia 5 che 30 CH e un pochino di sollievo me lo ha dato, ma non troppo. Ho preso anche nux vomica, lycopodium e argentum notricum, tutti 9 ch, su consiglio di un mio amico che sta studiando medicina; si, qualcosa hanno fatto, ma il dolore in mezzo al petto rimane ed è più invadente che mai. Ormai non posso fare sforzi o salire le scale perché mi viene il fiatone e il batticuore e il dolore diventa insopportabile. Sempre questo mio amico mi ha consigliato di prendere argentum nitricum e arsenicum album (lui crede sia ernia iatale ed esofagite da reflusso, sono in attesa di fare la gastroscopia, anche il mio medico curante crede che si tratti di questo) ma la pediatra di mio figlio (che è omeopata) mi ha detto che assolutamente non li devo mischiare. A questo punto sono disperata e confusa! Sono triste e arrabbiata perché mi rendo conto che ho una vita a metà, io sono un tipo a cui piace molto fare, sono sempre in movimento, lavoro molto, mi piace fare, studiare, aiutare… ma così riesco a fare ben poco e anzi mi sento un peso per gli altri!
Sono molto freddolosa, non sudo mai, non ho mai sete ma bevo molto, adoro le cose calde e mi piacciono i cibi sani.
Ah, soffro anche di colon irritabile, quindi alterno periodi di stipsi ostinata e dolorosa a periodi di diarrea con feci non formate e cibo non digerito.
Se può mi aiuti lei, io sono davvero disperata, il dolore continuo mi ha tolto la voglia di vivere…
purtroppo la mia situazione economica attuale non mi consente di andare da un omeopata (che qua sono tutti a pagamento). La prego, se può darmi qualche indicazione le sarei davvero molto grata… la ringrazio in anticipo e scusi per la lunghezza del commento!
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Alessandra, la sua gastralgia richiede sicuramente un approfondimento di indagine per comprendere se alla sua base ci possano essere delle cause organiche (gastrite, ulcere, malattia da reflusso gastroesofageo, ecc.). E’ vero che l’omeopatia guarda più al malato ed ai suoi sintomi piuttosto che alla malattia, ma l’individuazione della malattia e della relativa causa diventerebbero importanti per conoscere i risultati ottenibili con la cura omeopatica e per stabilire la strategia terapeutica più adatta al caso in esame. Talvolta la gastralgia, con tutti i sintomi associati (dolore vivo all’epigastrio, retrosternale, con possibile irradiazione alle zone circostanti), è collegabile a stati di eccitazione psichica. E’ quindi possibile che una situazione di stress, nervosismo, ansia, emotività sia la maggiore responsabile di una somatizzazione a livello gastrico e addominale con una distonia del sistema nervoso autonomo in zona, ma è possibile anche che si scateni il meccanismo inverso, cioè che i sintomi della gastralgia possano far peggiorare gli stati emotivi. Non si può neppure escludere che ci possano essere intolleranze o allergie alimentari, probabilmente subentrate o recentemente esplose, quale ad esempio l’intolleranza al lattosio che provoca una sintomatologia simile. Ovviamente sono soltanto delle ipotesi che solo un medico e le relative indagini diagnostiche potranno o meno confermare. Da quanto descritto, volendo sintetizzare in un solo rimedio omeopatico tutto ciò che l’affligge, verrebbe da pensare proprio a Nux vomica. Infatti Nux vomica è il rimedio più utile e più utilizzato tra tutti i farmaci omeopatici, sia per i disturbi dell’apparato digerente, anche di natura psicosomatica, che per i disturbi psichici connotati da vari stadi di eccitabilità nervosa. Sul pano digestivo presenta i sintomi tipici della gastralgia (dispepsia, pesantezza, bruciori, rigurgiti acidi, pirosi, eruttazioni, nausea, dolori di tipo anginoso, gonfiore addominale, ecc.). Sul piano nervoso presenta ansia da sovraffaticamento e da stress, iperestesia di tutti i sensi, spasmi a localizzazione varia, cefalee, ecc. Si può anche ipotizzare che l’uso in passato del rimedio non sia avvenuto con le modalità giuste, o per la durata della cura o per una diluizione non adatta del rimedio. Tenga comunque presente che nelle sindromi gastriche Nux vomica viene frequentemente associato a Argentum nitricum. Potrebbe risultare altresì utile l’abbinamento con un gemmoterapico della fitoterapia rinnovata (o gemmoderivato, si tratta di un macerato glicerico di gemme vegetali con diluizione alla prima decimale hahnemanniana) che, oltre ad avere delle contingenti attività terapeutiche, espleta anche un’importante attività di “drenaggio” capace di stimolare gli organi emuntori, liberare l’organismo dalle tossine e rendere lo stesso più recettivo alla cura omeopatica. Nel caso specifico si potrebbe ricorrere a un gemmoterapico come Ficus carica (Fico) M.G. D1, gocce, che ha un’importante azione su molti disturbi del digerente, come la normalizzazione dei succhi gastrici, un’azione cicatrizzante sulla mucosa, il ristabilire una fisiologica funzionalità gastro-intestinale, ecc., per cui è particolarmente indicato in caso di dispepsia, gastrite, aerofagia, eruttazioni, meteorismo, gonfiore addominale, reflusso gastroesofageo, colite, colon irritabile ed altro. Però, nonostante le difficoltà manifestate, la migliore garanzia è di rivolgersi ad un medico omeopata, che con la visita omeopatica potrà essere in grado di prescrivere la terapia personale più appropriata. Cordiali saluti.
franco dice
Grazie drssa per la sua risposta e mi trovo in completo accordo su quanto lei mi scrive.Io abito a Milano e devo dire di avere contattato qualche anno fa un medico omeopata ma credo di non essermi trovato bene . Chiedo a lei gentilmente se conosce qualcuno di bravo che puo’ aiutarmi .GRazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Franco, purtroppo non saprei, se non ha altri riferimenti potrebbe fare una ricerca in rete relativamente a siti sicuri e organizzazioni omeopatiche affidabili, oppure rivolgersi ad una farmacia di fiducia con vendita omeopatica per essere indirizzato verso un bravo medico omeopata. Cordiali saluti.
Franco dice
Da parecchi anni soffro di un ronzio auricolare avuto in seguito ad un attacco di panico.Non è fisso.Ci sono dei giorni in cui se ne và per un giorno e poi riprende.Fatti tutti gli accertamenti e di organico all’orecchio e tutti risulta negativo.Mi rendo conto che sotto stress è più intenso.È come si fosse instaurato un circolo vizioso.Chiedo alla Dr.ssa se ci sono dei rimedi omeopatici che mi possono aiutare.Grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Franco, nel suo caso, avendo escluso eventuali patologie o lesioni a carico dell’orecchio o in altre sedi, è possibile che l’acufene di cui soffre sia conseguente ad una situazione particolarmente stressante sul piano emotivo (l’attacco di panico), ma è altrettanto possibile che l’acufene possa innescare o aggravare una condizione di sofferenza psicologica più o meno già in atto. Infatti la presenza di uno stato ansioso e depressivo abbassa la soglia di sopportabilità ed aumenta la percezione del disturbo uditivo. I rimedi omeopatici più frequentemente utilizzati per il trattamento degli acufeni sono Chininum sulphuricum e Glonoinum, ma ci sono anche Actaea racemosa, Kalium iodatum, Mercurius solubilis, Natrum salicylicum, Nux vomica, Phosphorus, Secale cornutum. Così come richiede l’omeopatia con la “legge dei simili”, la scelta dovrà ricadere sul rimedio (o sui rimedi) che assomiglia di più al paziente e alla sua sintomatologia, perché quanto più è calzante tale somiglianza tanto migliori saranno i risultati. A maggior garanzia sarebbe opportuno che la suddetta scelta la effettuasse un medico omeopata. Cordiali saluti.
Elisa dice
Buongiorno,
Sono Elisa, a causa del mio carattere ansioso e della vita sedentaria credo, ho problemi di digestione, gonfiore, evacuazione con emorroidi sanguinanti, difficoltà nel dormire, emicranie con aura e cefalee, asma, dermatite atopica, rinite allergica, acidità di stomaco. Sto prendendo Malox al bisogno, Movicol sciroppo prima di coricarmi per facilitare l’evacuazione e Nux vomica 5ch 3granuli 3 volte al dì e volevo sapere se dovrei smettere il Movicol e il Malox per far sì che Nux vomica agisca in modo migliore. Sono stanca di prendere medicine tradizionali che curano il sintomo per il periodo dell’assunzione ed appena lo smetto questi ricompaiono. Grazie per l’attenzione
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Elisa, un protocollo che viene frequentemente utilizzato è di smettere gradualmente i farmaci tradizionali di pari passo con cui la cura omeopatica produce i suoi benefici terapeutici. Ciò per evitare possibili interferenze a danno dei rimedi omeopatici. Però un quadro clinico così articolato come il suo richiederebbe, a ulteriore ragione, l’intervento di un medico omeopata. Cordiali saluti.
Agostino dice
Dottoressa, già ho fatto visita con una omeopata.solo lui che dato quell cura che indicata nel primo e mail. Solo che nessuna miglioramento.notte non riesco dormire. Tutti giorni dopo alle 3 di notte non riesco prendere il sonno.. Per favore mi puoi consigliare qualcosa per dormire abbastanza.cura è nux vomica 3volte,antimonium crudum arsenico iodatum 5 granuli 3 volte,ignatia amara200ch,e calcarea carbonica 200ch una volta a settimana
grazie tante
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Agostino, nella prima risposta su questa pagina le avevo fornito diversi spunti per cercare di conciliare il sonno, riguardanti cioè l’alimentazione, le abitudini, i comportamenti, le tisane rilassanti ed altro. Sarebbe opportuno che ne facesse tesoro. Ad esempio una tisana molto valida, da assumere la sera prima di andare a letto, è quella a base del mix di Escolzia, Passiflora, Biancospino e Arancio dolce. Altrimenti potrebbe rivelarsi molto utile un gemmoterapico della fitoterapia rinnovata (o gemmoderivato, si tratta di un macerato glicerico di gemme vegetali con diluizione alla prima decimale hahnemanniana) come Tilia tormentosa M.G. D1, in gocce, che è un regolatore del sistema nervoso, un tranquillante, indicato per vari stati di eccitabilità nervosa, ansia, stress, nervosismo, nevrosi varie, insonnia. Inoltre tale preparato espleta anche un’importante azione di “drenaggio” capace di stimolare gli organi emuntori, liberare l’organismo dalle tossine e rendere lo stesso più recettivo alla cura omeopatica. La posologia solitamente utilizzata è di 50-100 gocce al giorno, da suddividere nelle assunzioni prima dei pasti, sciolte in un poco d’acqua. Ne parli però con il suo omeopata. Cordiali saluti.
Valentina dice
Buongiorno Dottoressa,
Mia figlia 11 anni ha sofferto in passato di una sensazione di nausea che si è rivelata essere un sintomo di una condizione ansiosa. Il pediatra mi ha prescritto Nux Vomica heel mezza compressa tre volte al giorno. Con questa terapia che si è protratta per un paio di mesi sono scomparsi tutti i sintomi e anche le emicranie si sono notevolmente ridotte.
Da una decina di giorni ho sospeso la cura e mia figlia, alla notte soffre di sonnambulismo, evento mai accaduto prima. Si alza di scatto, beve, va in bagno ma ciò che mi preoccupa è che sembra avere difficoltà resiratorie: tossisce fino a perdere il respiro sebbene non abbia alcun problema di rinite bronchite o affezioni al sistema respiratorio,poi si corica e dorme tranquilla.
Al mattino si sveglia serena e non ricorda nulla.
Tutto ciò potrebbe essere dovuto alla sospensione di Nux Vomica? Potrebbero essere “crisi di astinenza” dal prodotto? Dovrei ricominciare il trattamento ? Per quanto tempo posso somministrarla senza avere controindicazioni? Il dosaggio e’ corretto?
La ringrazio fin da ora
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Valentina, i due fenomeni dovrebbero essere indipendenti, nel senso che non dovrebbe essere possibile che la sospensione di Nux vomica Heel abbia potuto provocare il sonnambulismo, perché il rimedio complesso serve unicamente per i disturbi gastrici. Si tratta verosimilmente di un fenomeno nuovo. Nel caso dei bambini comunque il disturbo tende a diradarsi negli episodi ed a scomparire da sé con l’adolescenza. Il più delle volte non occorre effettuare alcuna terapia specifica, ma solo vigilare che la bambina non si faccia male. Ne parli comunque con il pediatra che saprà consigliarla al meglio e ciò anche per quanto riguarda il trattamento con Nux vomica Heel, che se ha comportato la scomparsa dei sintomi potrebbe essere sospeso. Cordiali saluti.
Agostino dice
Dotterssa sono Agostino grazie per la risposta, volvo dire che tanto tempo che non assumo il caffè e adesso ho tolto anche cibi contieni grano e,patate e pomodori salse,uso invece kamut.sto facendo questa cura omeopatico da 15 gironi,ancora non ho nessuno miglioramento, anzi un po’ situazione peggiorato.e normale che fa questa cambiamento con cura omeopatico?perche ho soffro diarrea e indolinzamento del corpo quasi 3 anni. Ho fatto una colon una retto, una gastro .esito del colon una infiamazione aspecifica .altre analisi tutto normale.quando aumenta la diarrea e aumenta anche la indolinzamento.per favore puoi indicarmi una strada giusta che può eliminare questa disturbo.tante grazie di nuovo
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Agostino, la strada giusta da prendere è di rivolgersi ad un medico omeopata, a meno che lei non l’abbia già fatto e stia seguendo la terapia che le è stata prescritta, la quale è abbastanza articolata e fatta di più rimedi con diluizione alta. Una cura omeopatica potrebbe comportare inizialmente un peggioramento dei sintomi nell’ambito del noto fenomeno transitorio dell’aggravamento omeopatico. Se così fosse, il peggioramento dovrebbe regredire gradualmente fino a scomparire del tutto senza lasciare alcuna conseguenza. L’omeopatia è una medicina molto personale, che richiede lo studio del malato e della sua sintomatologia per giungere alla prescrizione più appropriata al singolo caso. Questo “lavoro”, con la dovuta precisione, lo può svolgere solo un medico omeopata visitando il paziente. Cordiali saluti.
Agostino dice
Cara dottoressa Diverse anni soffro di diarrea e indolinzamento muscolare,soffro di insonnia .ultimamente ho cominciato una cura omeopatico con nux vomica homaccord 3 volte ,antimonium crudum,arsenico iodatum ,ignatia amara200ch,calcarea carbonica200ch(una volta a settimana).ancora non riesco dormire.volevo chiedere posso assumere melotonina pura (quello di farmacia)insieme questa cura omeopatico.tante grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Agostino, le terapie miste possono disturbare l’azione terapeutica dei rimedi omeopatici, per cui, durante lo stesso periodo di cura, sarebbe da evitare l’uso congiunto con farmaci tradizionali o integratori, salvo diversa indicazione medica. L’omeopatia, poiché stimola e incanala correttamente la capacità propria di guarigione dell’organismo, avrebbe bisogno di un ambiente il più possibile privo di “rumori di fondo”, soprattutto quando i rimedi omeopatici ed i farmaci tradizionali servono per curare la stessa patologia o disturbo. Sarebbe perciò opportuno chiedere all’omeopata che le ha prescritto la terapia se è il caso di assumere melatonina, considerato anche che di rimedi ne assume già abbastanza. Per conciliare il sonno sarebbe opportuno adottare anche alcuni accorgimenti. La sera consumare un pasto leggero, limitando i cibi grassi, le salse, i farinacei che appesantiscono la digestione. Evitare comunque di coricarsi subito dopo mangiato, se possibile camminare almeno per un quarto d’ora – mezz’ora, oppure praticare un esercizio fisico leggero, ascoltare della musica rilassante (es. classica, romantica), o fare una lettura distensiva (evitando quelle eccitanti o angoscianti), evitare le discussioni e le dispute familiari, non rinviare l’andata a letto se si avverte un principio di sonnolenza. Integrare al pasto della sera gli alimenti che esercitano un’azione sedativa, come aglio, cipolle, scalogni, basilico, avena, cavolo, zucca, maggiorana, lattuga, melissa, mela, albicocche, pesche, miele. Preferire sempre un’alimentazione con cibi ricchi di vitamine (in particolare le vitamine A, B1, B2, C, D, E), con un buon contenuto di fibre e di sali minerali e abolire le sostanze eccitanti come tè, caffè, tabacco. Prendere l’abitudine di bere la sera, prima di andare a letto, una tisana di foglie d’arancio o di tiglio o di passiflora. Controllare anche alcuni fattori nella camera da letto, come ad es. la temperatura, la rumorosità, l’idoneità del letto, del materasso, del cuscino, delle coperte, del pigiama. Anche la posizione del corpo nel letto potrebbe avere la sua importanza. Cordiali saluti.