DESCRIZIONE
Il rimedio omeopatico Nux vomica si ottiene dalla tintura dei semi del frutto della pianta Strychnos Nux vomica o Noce vomica, prima essiccati e poi polverizzati e dalle successive diluizioni-dinamizzazioni in soluzione idroalcolica.
Per ulteriori informazioni sulla preparazione, consultare l’articolo “Rimedi omeopatici: origine” della sezione del sito “Approfondimenti”.
Strychnos Nux vomica o Noce vomica è un albero della famiglia delle Loganiaceae, dalle dimensioni medie, originario dell’Asia subtropicale, coltivato nello Sri Lanka (già isola di Ceylon), nell’Arcipelago Malese e nell’Australia settentrionale. Il tronco è corto e spesso. I rami sono irregolari con corteccia liscia color cenere. Le foglie sono opposte, ovali, intere. I fiori sono piccoli, bianchi e bianco-verdastri, riuniti in corimbi (tipiche infiorescenze in cui i fiori si trovano tutti alla stessa altezza). La pianta fiorisce nella stagione fredda. I frutti sono delle bacche globose, delle dimensioni di un’arancia, con epicarpo (buccia) duro, di colore verde prima, aranciato poi e con polpa bianca, gelatinosa, amara, che racchiude parecchi semi. Questi sono discoidali, da 2 a 2,5 cm di diametro per 1/2 cm di spessore, di colore grigio cenere, ricoperti da una sottile peluria setosa. Tali semi contengono alcuni alcaloidi ed in particolare due che hanno la maggiore concentrazione, la stricnina e la brucina, che sono molto tossici ed amari e costituiscono i due principi farmacologicamente più attivi.
Ricordiamo che gli alcaloidi sono sostanze organiche azotate di origine vegetale dotate di grande effetto farmacologico a fronte dell’assunzione di piccole dosi di sostanza (ad es. caffeina, nicotina, morfina, papaverina, cocaina, stricnina, brucina, ecc.). In quanto sostanze altamente reattive con le attività biologiche, sono tra le più studiate ed utilizzate in farmacologia. Esplicano numerose azioni sull’organismo quali quella di ipereccitabilità del sistema neuromuscolare, di penetrare facilmente la barriera emato-encefalica, di esercitare effetti depressivi o stimolanti sul sistema nervoso centrale, di interagire con vari recettori neurotrasmettitori ed altro. Hanno sapore amaro e non sono molto solubili in acqua ma lo sono in alcool.
La stricnina, come detto, è un alcaloide molto tossico ed è una delle sostanze più amare conosciute. Si presenta come una polvere bianca, cristallina, inodore. Se si aggiunge acido nitrico o un nitrato si produce una soluzione dal colore giallo-arancio molto intenso. La stricnina si ottiene dalla farina dei semi delle piante appartenenti al genere Strychnos, in particolare della Strychnos Nux vomica: ciò per tradizione e per la maggiore disponibilità di questa pianta. Agisce sul sistema nervoso centrale come potente eccitante e su quello periferico ove causa il blocco di particolari terminazioni nervose. Questo comporta che ogni stimolo diventa uno spasmo. La dose mortale media per l’uomo è di 1 mg/kg. La morte sopravviene per blocco respiratorio o per esaurimento fisico.
La stricnina è stata usata come pesticida per topi ed altri animali indesiderati. Nella prima metà del secolo scorso è stata adoperata in medicina a piccole dosi come stimolante, come lassativo o come rimedio contro i disturbi dell’apparato digerente. Unitamente all’amfetamina era il dopante sportivo più usato intorno agli anni ’50-’60. Attualmente in Italia il commercio di stricnina e dei suoi derivati è vietato.
La brucina dal punto di vista farmacologico esplica un’azione analoga alla stricnina, anche se, pur rimanendo pericolosamente tossica, è meno attiva e meno amara della stricnina. A temperatura ambiente si presenta anch’essa come una polvere bianca inodore. L’aggiunta di acido nitrico o di nitrati produce soluzioni dal colore rosso molto intenso.
Contrariamente a quanto ritenuto da diversi omeopati, anche autorevoli, non è la Strychnos Nux vomica la pianta che ha la più alta concentrazione di stricnina esistente in natura. Ad esempio i semi della Strychnos Ignatia, da cui si ottiene il rimedio omeopatico Ignatia amara, ne contengono una quantità nettamente superiore.
CARATTERISTICHE DEL RIMEDIO
Nux vomica è un rimedio costituzionale ed è uno dei principali policresti dell’omeopatia. Agisce prevalentemente sul sistema nervoso, sia centrale che periferico e sull’apparato digerente (fegato innanzitutto), con importanti riflessi sugli apparati cardiovascolare, muscolo-scheletrico, urinario, respiratorio, genitale femminile e maschile. I sintomi caratteristici sono simili a quelli prodotti dall’avvelenamento di stricnina e/o di brucina, che come visto sono gli alcaloidi maggiormente contenuti nei semi della Noce vomica da cui ha origine il rimedio. Di conseguenza le note chiave del rimedio sono lo spasmo e l’iperestesia (sensibilità esagerata), cui segue la freddolosità.
Gli spasmi, violenti ed incessanti, colpiscono tutti i muscoli volontari del corpo (esofago, laringe, schiena, arti, ecc.) ed anche quelli involontari (stomaco, intestino, retto in particolare, ano, vescica, utero, vasi sanguigni, ecc.), ai quali si accompagna la congestione del fegato, talché si determina uno stato spastico generalizzato dovuto all’intossicazione del soggetto. Ogni qualvolta un organo tenta di compiere un normale sforzo di contrazione, questo diventa esagerato ed automaticamente si trasforma in uno spasmo. Si può quindi dire che in Nux vomica i movimenti normali dell’organismo si compiono in un’anormale tensione spastica.
L’iperestesia riguarda sia la sfera fisica che quella psichica. C’è irritabilità e sensibilità eccessiva di diversi sistemi, organi ed apparati, tali da provocare, unitamente agli spasmi, numerose disfunzioni organiche. Il sistema sensoriale è quello particolarmente colpito, per cui il soggetto è ipersensibile a livello di tutti i sensi, provando particolare fastidio per i rumori, la luce, gli odori, non sopportando il dolore ed il minimo contatto, subendo cefalee di tipo congestizio che sopraggiungono spesso dopo un eccesso di collera, un pasto troppo abbondante, un’indigestione, ecc. Come negli altri tipi ipersensibili (Chamomilla, Hepar sulphur, ecc.) è sempre sproporzionato rispetto ai sintomi. La forte azione che il rimedio ha sul sistema nervoso rende il soggetto estremamente irritabile, impaziente, collerico, sempre di cattivo umore, ansioso, dispettoso, vendicativo, litigioso, scontento, insoddisfatto, esigente nei confronti degli altri come verso se stesso, incapace di sopportare la minima contraddizione, il minimo ostacolo. Si tratta in sostanza di soggetti che hanno prevalentemente un temperamento nervoso – bilioso, visto che prima si arrabbiano e poi pensano (al contrario di Lycopodium). Solitamente hanno colorito giallastro (l’ittero per i problemi epatici), guance incavate, capelli scuri, occhi neri e sono magri.
Anche il comportamento e lo stile di vita sono contraddistinti da esagerazioni. Il tipo Nux vomica fa abuso di sostanze irritanti ed eccitanti (caffè, tè, vino, alcool, farmaci di ogni specie, spezie, cibi piccanti, ecc.), gli piace fumare, mangia troppo e dopo soffre di indigestione, di dispepsia, di senso di pienezza, di crampi allo stomaco (insieme a Argentum nitricum è il rimedio più usato per problemi gastrici), è un intossicato epatico, ha bisogno frequente di urinare e di evacuare ma non si svuota del tutto, è prevalentemente stitico, soffre di iperlipidemia (aumento dei lipidi nel sangue, quali trigliceridi e colesterolo) e di ipertensione. Si addormenta facilmente ma si sveglia intorno alle 4 del mattino assalito dai suoi pensieri e dalle sue preoccupazioni. Si riaddormenta quando è ora di alzarsi, per cui è stanco, affaticato e di pessimo umore al risveglio. Lavora troppo, si sovraccarica intellettivamente, conduce la vita sedentaria e frettolosa della metropoli. E’ l’uomo d’affari della città, il manager, il dirigente di una grande azienda, il medico che non va mai in pensione, è cioè il superattivo per eccellenza. Manca però di equilibrio e di senso della misura, ad es. rimane al suo tavolo di lavoro finché non è sfinito, la sua mente passa da una problematica all’altra fino ad essere spossato, si preoccupa eccessivamente di mille cose, ecc.
La freddolosità è la terza nota chiave che contraddistingue Nux vomica. Il soggetto sente freddo per tutto il corpo, ha mani e cute livide, punta del naso particolarmente fredda, non riesce a scaldarsi a letto di notte, deve essere sempre molto coperto, avverte freddo al minimo movimento e ciò aggrava ulteriormente la sua sedentarietà. Il semplice spostamento d’aria sotto il lenzuolo aggrava il raffreddore, la tosse, i dolori. Anche durante la febbre, nonostante il corpo sia urente e la faccia rossa e calda, non può muoversi o scoprirsi senza provare freddo. Rabbrividisce al minimo contatto con qualcosa di freddo o alla minima sensazione di freddo.
Tutti i sintomi migliorano con il riposo, anche un breve sonnellino, di sera, con il tempo umido, con il caldo, in una camera calda, con applicazioni calde, bagno caldo, bevande calde.
I sintomi peggiorano con il freddo secco, dopo i pasti, con l’assunzione di sostanze eccitanti o irritanti, fumando, di mattina presto, con il lavoro intellettuale, al minimo contatto.
Per quanto il rimedio sia tendenzialmente predisposto per curare le patologie croniche, può essere adoperato per fronteggiare con successo anche le manifestazioni acute.
I principali sinergici (complementari) di Nux vomica sono Kali carbonicum, Phosphorus, Sepia, Sulphur.
I principali antidoti sono Aconitum, Arsenicum album, Belladonna, Coffea, Opium, Pulsatilla, Thuya, Vinum.
L’altro importante rimedio della materia medica omeopatica, che ha un’azione generale eccitante sul sistema nervoso ed i cui sintomi fondamentali sono essenzialmente spastici, è Ignatia amara. Però le diverse concentrazioni di stricnina e di brucina e degli altri alcaloidi minoritari presenti, fanno sì che i due rimedi, pur avendo notevoli somiglianze, hanno patogenesi completamente differenti. In Nux vomica, come abbiamo visto, prevale la sfera dell’irritabilità, per cui i suoi spasmi sono conseguenti ad un’irritazione, un affaticamento, una collera, ecc. In Ignatia prevale invece la sfera dell’emotività o meglio della instabilità emotiva, per cui gli spasmi sono causati da emozioni perturbanti, pensieri, dispiaceri, ecc.
USO DEL RIMEDIO
Il rimedio omeopatico Nux vomica si usa nei seguenti principali casi, quando i sintomi corrispondono e si associano alle caratteristiche del rimedio stesso.
1) SISTEMA NERVOSO. Iperestesia (sensibilità esagerata) di tutti i sensi. Aumento eccessivo dell’attenzione e dei riflessi. Nervosismo con spasmi, irritabilità, collera, cattivo umore. Risveglio precoce e sonno inquieto, con sonnolenza di mattina, in soggetti affaticati. Sonnolenza post-prandiale, migliorata da un breve sonno. Ipersensibilità e parestesia (alterazione della sensibilità degli arti, ad es. formicolio, o di altre parti del corpo) delle estremità. Nevralgie con dolore tirante simile ad una trazione.
2) FEGATO. Fegato ipertrofico, congestionato, duro, sensibile, dolente al tatto. Insufficienza epatica con leggero ittero. Colica biliare dovuta a calcolosi.
3) APP. GASTROENTERICO. Dispepsia. Gastrite acuta o cronica con bruciore e rigurgiti acidi. Predisposizione verso l’ulcera gastroduodenale. Dolori epigastrici di tipo crampiforme. Eruttazioni, singhiozzo, flatulenza. Stipsi spastica, ossia con forte stimolo ad evacuare senza riuscire ad espellere le feci. Nausea mattutina con tendenza al vomito. Lingua con patina bianco-giallastra e gusto amaro al risveglio. Alitosi. Coliche flatulenti. Colite spastica. Possibile diarrea con vomito. Il rimedio si rivela utile anche per le intossicazioni alimentari e per i postumi di una sbronza. Possibili dolori e bruciori all’ano. Emorroidi sanguinanti.
4) TESTA. Emicrania angiospastica. Cefalea con la sensazione di un chiodo conficcato nella testa, che si aggrava dopo aver mangiato o dopo esposizione al sole. Cefalea di tipo nevralgico. Emicrania da stress. Emicrania in soggetti con la personalità del rimedio. Sensazione di confusione alla testa, sopra gli occhi, in modo particolare la mattina presto. Il mal di testa è spesso associato a nausea, bocca pastosa, dispepsia, emorroidi e vertigini.
5) APP. MUSCOLO-SCHELETRICO. Lombaggine con difficoltà a girarsi nel letto e che migliora con la posizione seduta. Sciatalgia che si aggrava sdraiandosi sul lato dolente, col movimento e col freddo. Spasmi e crampi di varia localizzazione. Rachialgia con dolore lungo tutta la colonna vertebrale, con nuca sensibile, rigida, con sensazione di pesantezza e di rottura nella zona lombo-sacrale. Reumatismo delle grandi articolazioni con muscoli rigidi, crampi e formicolio (come Aconitum).
6) APP. CARDIOVASCOLARE. Ipertensione arteriosa in fumatori con dolore nella regione precordiale. Palpitazioni cardiache accompagnate da angoscia e dall’insieme dei sintomi del rimedio.
7) APP. GENITALE FEMMINILE. Metrite (infiammazione dell’utero). Mestruazioni irregolari, solitamente anticipate, abbondanti, dolorose e prolungate. Ipermenorrea. Dismenorrea. Irritazione dei genitali esterni. Dolori post-partum del tipo crampiforme.
8) APP. GENITALE MASCHILE. Erezioni eccessive, alla minima eccitazione, anche durante il sonno, che creano spossamento e frustrazione.
9) APP. RESPIRATORIO. Raffreddore con prurito delle narici che fluidifica con il caldo e migliora all’aria aperta, sebbene il freddo l’aggravi. Naso chiuso e secchezza delle mucose durante la notte. Starnuti spasmodici al mattino e dopo i pasti. Episodi di asma alle 3 del mattino in soggetti con le caratteristiche del rimedio. Raucedine con catarro, irritazione della laringe e tosse spasmodica. Mal di gola con senso di costrizione che peggiora dopo aver mangiato ed all’aria fresca.
10) APP. URINARIO. Episodi di Cistite con brividi di freddo. Stranguria con bisogno urgente ed inefficace di urinare e con dolore vescicale che si irradia alla schiena.
DOSI
Nel caso 1), diluizione 30CH, 3 granuli 1-2 volte al dì, fino ad un massimo di 2 settimane.
Nel caso 9), diluizione 9CH, 3 granuli o 5 gocce 3 volte al dì.
Negli altri casi, diluizione 5CH, 3 granuli o 5 gocce ogni 2-3 ore.
(*) V. Note esplicative
Maria Francesca dice
Buongiorno Dottoressa!
a seguito di una ecografia addominale mi è stata riscontrata una colecisti.
Attualmente assumo deursil 2 volte al giorno e all’occorrenza spasmex cpr.
Dopo l’assunzione di un pasto (relativamente )abbondante mi sveglio la mattina presto
con un forte dolore al quadrante destro e bruciori alla bocca dello stomaco.
Premetto che pur essendo consapevole della situazione non riesco a far a meno dei cibi grassi
(insaccati-zuccheri-carni rosse-)Soffro di stitichezza, flatulenza, bocca amara, cistiti ricorrenti ,tiroidite di Hashimoto insomma da rottamare.
Posso prendere nux vomica(eventualmente in quale diluizione) per ridurre i dolori al fianco causati dalla infiammazione della mucosa gastrica e dalla attività della cistifellea in seguito alla assunzione dei suddetti cibi irritanti?
E ovvio che una dieta non sarebbe male e in questo caso la nux vomica mi può aiutare?
cordiali saluti e grazie per la disponibilità
PSPurtroppo ,dalle mie parti, non vi è un omeopata al quale fare riferimento
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Maria Francesca, va da sé che l’alimentazione deve essere appropriata altrimenti con c’è rimedio omeopatico che tenga o altro tipo di medicinale. Un’alimentazione corretta, com’è noto, ha una funzione salutare e terapeutica importantissima, senza la quale qualsiasi cura è destinata al fallimento perché si continua a introdurre una delle cause scatenanti la patologia o il disturbo. A guarigione avvenuta si potrà ritornare ad un’alimentazione più libera, ma sempre sana ed equilibrata. Nux vomica è indubbiamente uno dei migliori rimedi omeopatici da poter utilizzare nei vari disturbi dell’apparato digerente, tra cui molti di quelli da lei descritti, a condizione però che lei si riconosca nelle caratteristiche del rimedio, ampiamente rilevabili dal presente articolo. Quindi se lei assomiglia a Nux vomica, sia sul piano fisico che sul piano psichico, allora il rimedio può considerarsi adatto. Ciò nel rispetto della Legge di Similitudine su cui l’Omeopatia fonda il suo principio terapeutico. A titolo informativo, una panoramica dei principali rimedi omeopatici che hanno un’azione elettiva sull’apparato digerente e che quindi vengono più spesso utilizzati nelle affezioni relative, è consultabile all’articolo “Disturbi gastrici” nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi”. Per quanto riguarda la diluizione, questa, come tutte le entità terapeutiche omeopatiche, è strettamente personale in quanto legata alla reattività e sensibilità individuale dell’organismo allo stimolo del rimedio omeopatico, al livello d’intervento terapeutico necessario, nonché al grado di somiglianza rimedio-paziente. Invece i parametri terapeutici riportati negli articoli di questo sito sono inevitabilmente generici, non personalizzati, possono orientare per un primo approccio e per un’azione sintomatica, nelle more di rivolgersi ad un medico omeopata. Il consiglio pertanto è di non fare da sola ma di rivolgersi ad un medico omeopata che saprà prescrivere la terapia più appropriata per lei, a maggior ragione con un quadro clinico complesso come il suo. Se non ha alcun riferimento potrebbe fare una ricerca in rete relativamente a siti sicuri e ad associazioni omeopatiche accreditate, molte delle quali hanno un’organizzazione sul territorio nazionale, oppure rivolgersi ad una farmacia di fiducia con vendita omeopatica per essere indirizzata verso un bravo medico omeopata che sicuramente esisterà nei pressi della sua zona. Cordiali saluti.
elisa dice
buonasera,
da ormai due settimane prendo nux vomica 5ch e sto molto meglio per quanto riguarda intestino ed emorroidi, volevo chiederle due cose:
1) per quanto tempo si può assumere nux vomica 5ch? io lo sto prendendo tre volte al giorno 3 granuli a volta…è giusta la posologia?
2) mio padre ha frequenti problemi di digestione e spesso ha evacuazioni improvvise che gli creano molto disagio, mi chiedevo se potesse assumere anche lui nux vomica NB:ha 66anni, diabetico,sovrappeso e con pressione alte, non vorrei consigliargli qualcosa che interagisse con la sua sindrome plurimetabolica in maniera negativa. Nel caso potesse assumere Nux vomica senza preoccupazioni, quale sarebbe la giusta posologia? ringrazio per l’attenzione e la saluto cordialmente
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Elisa, è utile precisare che in Omeopatia ogni entità terapeutica (rimedio, diluizione, posologia, durata della cura, ecc.) è strettamente personale, non generalizzabile, in quanto intimamente legata alle peculiarità individuali del paziente. Ciò premesso, venendo al suo primo quesito, in genere le cure omeopatiche possono continuare finché si registrano benefici, senza porsi dei limiti temporali particolarmente stringenti ed ovviamente si smettono alla guarigione o al raggiungimento di un risultato soddisfacente e stabile. La posologia da lei utilizzata rientra tra quelle che solitamente vengono adoperate con le basse diluizioni, qual è appunto una 5CH. Per quanto riguarda il secondo quesito, se suo padre si riconosce nelle caratteristiche generali e specifiche di Nux vomica, ampiamente rilevabili dal presente articolo, allora il rimedio può considerarsi adatto. A titolo informativo, una panoramica dei principali rimedi omeopatici che vengono più spesso utilizzati nei vari disturbi dell’apparato digerente è consultabile all’articolo “Disturbi gastrici” nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi”. Com’è noto, nel rispetto della Legge di Similitudine su cui l’Omeopatia fonda il suo principio terapeutico, il rimedio adatto sarà quello che assomiglia al paziente, nelle caratteristiche e nella sintomatologia, sia a livello fisico che psichico e quanto maggiore è tale somiglianza tanto migliori saranno i risultati. I parametri terapeutici riportati nel suddetto articolo o in qualsiasi altro articolo del sito (diluizione e posologia in particolare) sono inevitabilmente generici, non personalizzati, possono orientare per un primo approccio e per un’azione sintomatica, nelle more di rivolgersi ad un medico omeopata. Il consiglio pertanto è di non fare da soli ma di rivolgersi ad un medico omeopata che saprà prescrivere le terapie più appropriate, a maggior ragione con quadri clinici articolati e complessi. Cordiali saluti.
Armando dice
Buongiorno dottoressa. Volevo saper qual ‘è il metodo più preciso per scegliere il rimedio giusto per ogni singola persona, come lei ripetete spesso nei suoi ciommenti “la Legge di Similitudine su cui l’Omeopatia fonda il suo principio terapeutico”. Questa scelta da parte dell’ omeopata si basa essenzialmente dal colloquio con il paziente, tenendo conto dei sintomi fisici e psicologici, la personalità ecc. ? Ma può essere valido anche il test kinesiologico per scegliere il rimedio giusto?
Ringrazio e saluto.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Armando, il cuore della medicina omeopatica, il focus, il punto centrale è la visita medica omeopatica, l’unico atto valido, imprescindibile e insostituibile. Altri mezzi o strumenti, come quello da lei citato, per quanto affascinanti non fanno parte del mondo dell’Omeopatia, quella propriamente detta, quella vera e propria. La visita medica omeopatica, che ricordiamolo è un atto medico a tutti gli effetti, anche di medicina generale, si svolge visitando, osservando, interrogando ed ascoltando il paziente, inquadrando il suo biotipo dal punto di vista omeopatico, esaminando l’intero quadro clinico, sia sul piano fisico che sul piano psichico, considerando lo stile di vita, l’ambiente, il lavoro, le relazioni sociali e familiari, ecc., valorizzando quindi ogni aspetto peculiare che rende il soggetto unico rispetto a tutti gli altri affetti dalla stessa patologia o disfunzione o disturbo. Il paziente si presenta alla visita con le eventuali analisi cliniche e indagini mediche, che se mancanti e necessarie verranno prescritte dallo stesso medico omeopata, insieme al quale verrà ricostruita la propria storia biopatografica. Il medico provvede quindi alla raccolta dei sintomi attuali descritti dal paziente, fisici, generali e psichici, li vaglia, li elabora e li gerarchizza, approfondendo le causalità e le modalità di manifestazione degli stessi, in modo che ciò, insieme agli altri elementi raccolti durante la visita, gli permette di formulare la diagnosi e quindi di pervenire alla prescrizione della terapia appropriata. Nel rigoroso rispetto della Legge di Similitudine, diventa fondamentale l’individuazione del rimedio omeopatico “giusto”, che deve assomigliare al paziente e per riuscire in ciò diventa indispensabile un accurato esame del paziente, sotto tutti gli aspetti, un’accurata repertorizzazione ed un’eventuale diagnosi differenziale tra più rimedi. Solo così si riesce a fare della buona medicina omeopatica. Cordiali saluti.
Mauri dice
Gentile Dottoressa, la ringrazio per la risposta e per i consigli.
Per quanto riguardo (visita dottore a parte che farò settimana prossima) Nux Vomica, che vorrei comunque cominciare a provare, che dosaggio mi consiglia ?
Grazie ancora e buona giornata.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Mauri, in Omeopatia ogni entità terapeutica (rimedio, diluizione, posologia, durata della cura, ecc.) è strettamente personale, non generalizzabile, in quanto intimamente legata alle peculiarità individuali del paziente. Ammesso che il rimedio omeopatico sia quello giusto, nelle more di rivolgersi al medico omeopata e come primo approccio generalmente ci si orienta verso le basse diluizioni (quelle ad es. fino a 7CH) che solitamente si utilizzano in ragione di pochi granuli più volte al dì, lontano dai pasti, salvo diversa prescrizione medica. Cordiali saluti.
Alina dice
Buonasera,
Vorrei sapere si posso prendere Nux Vomica 5 che è Markalakt durante l’allattamento.
Grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Alina, i rimedi omeopatici sono generalmente sicuri in qualsiasi condizione e quindi anche durante l’allattamento, in quanto non introducono sostanze a livello ponderale ma solo a livello infinitesimale e la loro azione consiste unicamente nello stimolare ed incanalare correttamente la capacità propria di guarigione dell’organismo, andando a ripristinare l’efficienza e la funzionalità dei sistemi di difesa e di regolazione generale dell’organismo stesso. Il Markalakt, che è un integratore alimentare a base di Chamomilla recutita e lattosio, non dovrebbe avere particolari controindicazioni alle dosi consigliate (a parte l’intolleranza al lattosio), anche se è sempre opportuno, come per tutti gli integratori, sentire il parere del medico. Cordiali saluti.
mauri dice
Buongiorno Dottoressa,
un paio di mesi fa ho notato che sulla lingua mi si formava una patina bianca abbastanza spessa. Non so se non l’avevo mai notata prima… da qualche settimana la patina partendo dal fondo della lingua prende un colore gaillastro. Dopo aver lavato i denti la pulisco con lo spazzolino e alla sera in più sciacquo con acqua e bicarbonato e torna abbastanza rossa.
Esiste un rimedio per questo fastidio ?
Grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Mauri, com’è noto, la patina bianca sulla lingua è attribuibile a diverse cause, alcune patologiche ed altre non patologiche anche banali. Pertanto, senza preoccuparsi più di tanto, sarebbe opportuno sottoporsi a visita medica, magari iniziando dal medico di famiglia, allo scopo di porre una diagnosi precisa. Dopodiché la terapia diventa una conseguenza. Nel frattempo è opportuno continuare a curare l’igiene orale. Ciò premesso, tra i principali rimedi omeopatici che vengono più spesso utilizzati per trattare la lingua patinata (da bianca a giallastra) troviamo Antimonium crudum, Nux vomica, Phosphorus. Ovviamente, nel rispetto della Legge di Similitudine su cui l’Omeopatia fonda il suo principio terapeutico, il rimedio più adatto sarà quello che contiene la sintomatologia maggiormente somigliante a quella del paziente. Gli altri rimedi naturali che vengono adoperati sono le applicazioni locali di bicarbonato di sodio, da sciogliere in acqua in cui imbibire un batuffolo di cotone per un’azione abrasiva di pulizia della lingua e/o sostituendo detta soluzione con succo di limone che limita la crescita batterica e riduce i processi infiammatori. La crescita batterica può essere limitata anche con gli sciacqui di acqua calda salata o strofinando sulla lingua mezzo spicchio di aglio che ha un’azione antibatterica e antinfiammatoria. L’alimentazione consigliata è a base di frutta e verdura, di cibi poveri di grassi saturi e zuccheri semplici e di consumo di yogurt i cui fermenti lattici aiutano a rallentare la proliferazione batterica e la formazione della patina bianca sulla lingua. Cordiali saluti.
Francesco dice
Salve Dottoressa,
soffro di dilatazione del bulbo aortico e sono in cura con atenololo.
Cosa mi consiglia di prendere esiste un prodotto che possa rallentare questo rilassamento di questa arteria molto importante.
Grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Francesco, l’Omeopatia potrebbe fornire il suo contributo, come coadiuvante senza avere ovviamente la pretesa di poter risolvere la patologia. E’ molto probabile che bisognerà dare corso ad una cura di fondo con rimedi omeopatici costituzionali, che cioè assomiglino in tutto e per tutto al paziente e che ne interpretino i caratteri morfologici, fisiologici e psicologici. Bisogna sempre tenere presente che l’Omeopatia non è la medicina per la cura di una patologia o di un disturbo in generale, ma è la medicina per cura di una persona che ne è affetta, che ha una propria e determinata sintomatologia. Quindi il consiglio più saggio ed opportuno che le si può dare, come già suggeritole nell’occasione precedente ed a maggior ragione adesso, è di rivolgersi ad un medico omeopata che, esaminando il quadro clinico complessivo, portando in conto anche le problematiche gastrointestinali di cui soffre, possa essere in grado di prescrivere la terapia meglio appropriata, definendo la scelta dei rimedi somiglianti, delle diluizioni relative (anche questa scelta è strategica per il successo della terapia), delle posologie conseguenti, dell’uso di eventuali bioterapici di supporto, della durata della cura o dei cicli di cura, degli eventuali adattamenti in corso d’opera, ecc. Cordiali saluti.
adelina dice
La ringrazio per la celere risposta ,sicuramente seguirò il suo consiglio di farmi visitare dall’omeopata.Potrebbe consigliarmene uno in zona firenze ?
Cordiali saluti
Adelina
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Adelina, mi dispiace non poterla aiutare direttamente, se non ha alcun riferimento potrebbe fare una ricerca in rete relativamente a siti sicuri e ad associazioni omeopatiche accreditate, molte delle quali hanno un’organizzazione sul territorio nazionale, oppure rivolgersi ad una farmacia di fiducia con vendita omeopatica per essere indirizzata verso un bravo medico omeopata che sicuramente esisterà nella sua zona. Cordiali saluti.
adelina dice
Gent.ma Dott.ssa Rita della Volpe,mi chiamo Adelina e soffro da 2006 di rettocolite ulcerosa,ora uso immunosoppressori (AZATIOPRINA) e Mesalazina. Da quando seguo la terapia non ho piu’ episodi diarroici ma periodicamente riscontro tracce di sangue nelle feci che scompaiono con il cortisone.Il mio medico consiglierebbe di sospendere l’ immunosoppresore perchè è già da 4 anni che lo assumo ,pero’ la malattia potrebbe riacutizzarsi .Una mia conoscente mi ha accennato a rimedio Nux vomica ,secondo lei potrebbe aiutarmi nel mio caso?La ringrazio per l’interessamento.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Adelina, Nux vomica è uno dei maggiori rimedi omeopatici più utile e più utilizzato in caso di rettocolite ulcerosa o di colite ulcerosa, presentando nella sua patogenesi sintomi come dolore addominale o coliche addominali e diarrea, quest’ultima spesso frammista a sangue e perdite mucose. Ovviamente i risultati saranno tanto migliori quanto più il paziente si riconosce nelle caratteristiche generali del rimedio, ampiamente rilevabili in quest’articolo. Ciò, com’è noto, nel rispetto della Legge di Similitudine su cui l’Omeopatia fonda il suo principio terapeutico. Tra gli altri rimedi omeopatici potenzialmente indicati troviamo Arsenicum album, Asa foetida, Belladonna, Bismuthum subnitricum, Carbo vegetabilis, Chamomilla, Ignatia amara, Lycopodium, Nux moschata, Phosphoricum acidum, Pulsatilla, Sepia (con l’occasione dia un’occhiata all’articolo “Disturbi gastrici” nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi”). Sempre a titolo informativo, in diversi casi vengono utilizzati, in associazione o da soli, dei gemmoterapici della Fitoterapia rinnovata (o gemmoderivati, si tratta di macerati glicerici di gemme vegetali con diluizione alla prima decimale hahnemanniana, che si pongono a cavallo tra la Fitoterapia classica e l’Omeopatia), in gocce, come ad es. Ficus carica M.G. D1 che ha un tropismo elettivo per stomaco e intestino, normalizza la secrezione del succo gastrico ed esercita un’azione cicatrizzante sulle mucose, agisce sulle distonie neurovegetative regolarizzando motilità e secrezione gastroduodenale, agisce sull’interfaccia epiteliale dell’intestino regolarizzando il rapporto tra la flora batterica intestinale e le pareti intestinali, per cui risulta indicato per disfagia esofagea, pirosi, reflusso gastroesofageo, turbe dispeptiche funzionali, gastroduodeniti, ulcere gastroduodenali, aerofagia, meteorismo, gonfiore addominale, colite, colon irritabile, coliche addominali, alterazioni dell’alvo ed altro. Un altro gemmoterapico utilizzato è Vaccinum vitis idaea M.G. D1, che spesso viene associato a Ficus carica proprio per completare la piena regolarizzazione della funzionalità intestinale, per cui diventa il rimedio del colon irritabile, del meteorismo, del gonfiore addominale, degli spasmi addominali e delle alterazioni dell’alvo. Come lei saprà anche l’alimentazione deve essere appropriata, ad es. introducendo con regolarità le giuste dosi di fibra alimentare, adeguatamente ripartita tra fibra solubile (frutta e ortaggi) e fibra insolubile (cereali e derivati), i probiotici (yogurt, latticini fermentati, ecc.), le fonti alimentari di omega-3 (pesce azzurro, salmone, ecc.) e riducendo drasticamente o eliminando gli agenti irritanti (alcool, caffè, spezie, grassi saturi, ecc.). Ovviamente, al fine di ridurre le scariche diarroiche, la fibra e i probiotici vanno sospesi durante la fase acuta della malattia. Il consiglio comunque è di non fare da sola ma di rivolgersi ad un medico omeopata che, con la visita medica omeopatica e le relative valutazioni sul caso specifico e sul quadro clinico, saprà prescrivere la terapia più adatta a lei. Cordiali saluti.
TERESA dice
Gent.ma Dott.ssa Rita della Volpe, la ringrazio molto per la sua risposta. Ho acquistato Nux vomica Homaccord può dirmi quante gocce dovrei prendere al giorno dati i miei problemi? Vorrei cominciarlo in attesa poi di trovare un bravo omeopata. Un caro saluto, Teresa
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Teresa, come le ho riferito nella risposta precedente, la posologia di Nux vomica Homaccord che viene più usualmente utilizzata è di 10 gocce 3 volte al dì e negli attacchi inizialmente 10 gocce ogni 15 min, salvo diversa prescrizione medica. Però si ricordi che solo un medico omeopata con la visita medica omeopatica può stabilire quali sono i rimedi più adatti al suo quadro clinico. Cordiali saluti.