DESCRIZIONE
Lycopodium clavatum (nome italiano Licopodio) è una pianta erbacea perenne appartenente alla famiglia delle Licopodiaceae. Cresce su suoli prevalentemente acidi e silicei, sia in zone temperate che in quelle più fredde montane di Europa, Asia, America settentrionale e Africa australe. In Italia la si trova sia nelle radure boscose che nei pascoli delle Alpi e degli Appennini fin oltre i 2000 metri.
Il nome Lycopodium deriva dal greco ed è composto da lico (cioè “lupo”) e podio (cioè “piede”), perché riferito alla somiglianza dei rami giovani a un “piede di lupo”. Il nome clavatum deriva dal latino “clava” ed è riferito alla forma delle spighe terminali, di cui alla descrizione che segue.
La pianta ha il fusto principale strisciante al suolo, raggiunge un’altezza massima di circa 1 metro ed è a crescita lentissima. Le foglie, numerosissime sul fusto e sui rami, hanno una disposizione embricata (come le tegole di un tetto). I rami fertili sono eretti, alti 10-20 cm e terminano con delle lunghe spighe di colore giallino (in genere da 1 a 3), formate da brattee ovali, con l’apice acuminato, che racchiudono gli sporangi, a forma di fagiolo, i quali a maturità si aprono lasciando cadere una polvere gialla costituita da microscopiche spore spesso aggregate a quattro a quattro. E’ questa polvere di spore, inodore e insapore, non solubile in acqua ma solubile in alcool, che si raccoglie più facilmente con l’essiccazione, a costituire la droga utile per i diversi scopi terapeutici.
La polvere delle spore di Licopodio contiene, infatti, sostanze grasse e diversi alcaloidi ai quali si attribuiscono le proprietà medicamentose della pianta. Detta anche “farina delle streghe” per l’uso che se ne è fatto sin dai tempi antichi nella medicina popolare, veniva utilizzata contro i disturbi gastrici e urinari, come sedativo, antispastico, diuretico, lassativo e per rivestire le pillole. Attualmente trova ancora impiego per uso esterno come decongestionante e calmante nelle dermatiti e nelle irritazioni cutanee in generale ed anche per l’igiene dei bambini onde evitare il contatto fra la pelle nelle pieghe profonde ed asciugare le zone macerate.
Per la sua caratteristica di essere facilmente infiammabile, la polvere di Licopodio viene impiegata per la realizzazione di fuochi d’artificio o di finte esplosioni ai fini scenografici (per questo è chiamata “zolfo vegetale”). In passato veniva adoperata per provocare i flash delle macchine fotografiche.
L’Omeopatia ne ha fatto uno dei più grandi rimedi della materia medica.
Il rimedio omeopatico Lycopodium si ottiene dalla tintura madre della polvere di spore della pianta Lycopodium clavatum e dalle successive diluizioni-dinamizzazioni in soluzione idroalcolica.
Per ulteriori informazioni sulla preparazione, consultare l’articolo “Rimedi omeopatici: origine” della sezione del sito “Approfondimenti”.
CARATTERISTICHE DEL RIMEDIO
Lycopodium è uno dei grandi rimedi costituzionali dell’omeopatia, ad azione lunga e profonda. E’ un rimedio che agisce sull’insieme della persona e sulla sua economia generale, dovendo operare su un metabolismo profondamente alterato e squilibrato, con inevitabili ripercussioni sulle reazioni complessive del soggetto, sia dal punto di vista fisico che psichico. La principale sfera d’azione del rimedio riguarda l’apparato digerente, in particolare il fegato e la sua funzionalità, che ne costituiscono il vero punto debole. Il rimedio corrisponde cioè ad una perturbazione profonda del metabolismo generale, connotata da un cattivo funzionamento del fegato e del tubo digerente, con tendenza alla steatosi epatica (fegato grasso, ossia con accumulo di trigliceridi), alla epatomegalia (aumento di volume del fegato) fino alla atrofia epatica (con conseguente grave insufficienza epatica). Ciò comporta predisposizione a dimagrimento, denutrizione (per disturbi nell’assimilazione, in particolare dei grassi), iperacidità delle secrezioni ed escrezioni, atonia gastrointestinale con flatulenza, ipercolesterolemia, iperuricemia (dovuta ad una ridotta eliminazione renale dell’acido urico), eruzioni cutanee, affezioni respiratorie e polmonari.
Per comprendere meglio le caratteristiche del rimedio è utile partire dall’analisi del suo aspetto mentale, che in fondo giustifica tutti i mali.
Il soggetto Lycopodium vive contemporaneamente, con enorme frustrazione, due condizioni emotive contrapposte: l’insicurezza e l’ambizione.
Vi è l’insicurezza perché non si sente adeguato, all’altezza della situazione, non crede in se stesso e non ha fiducia nelle proprie possibilità. Teme di sbagliare, di fallire, di non riuscire nei suoi intenti, di non essere in grado di fare le cose nel modo migliore e di non riuscire a farsi apprezzare o, addirittura, a farsi voler bene dalle altre persone. Ha paura di parlare in pubblico, di proporsi o di fare il primo passo, di allacciare nuovi rapporti e questo aumenta ancora l’insicurezza, l’ansia, la frustrazione ed il senso di inferiorità, che condizionano e limitano la sua vita sociale.
Vi è l’ambizione perché sogna di avere successo, di ottenere sempre il massimo, di sopravanzare gli altri, di stupire e di ammaliare il prossimo, di far nascere l’ammirazione nei propri confronti e finanche l’invidia. Ha bisogno della stima degli altri e perciò vede nella competizione, nella gara, il modo di poter prevalere e dimostrare la sua potenza, le sue capacità, le sue qualità. Poiché è intelligente capisce bene che per ottenere tutto ciò deve prepararsi con cura e senso di responsabilità, attraverso dedizione e sacrificio e per questo cerca di impegnarsi al massimo.
Il meccanismo però si inceppa nel momento in cui impatta con la caratteristica più marcata di Lycopodium e cioè con l’insicurezza. E’ proprio questa che tradisce l’ambizione e non consente di tradurla in risultati concreti ed apprezzabili. Per il soggetto Lycopodium l’insicurezza diventa un limite ancora più pesante dell’ambizione. In fondo basterebbe accontentarsi un po’ di più, di porsi delle mete o degli obiettivi meno ambiziosi, più alla propria portata, ma questo Lycopodium non lo può accettare, lui aspira sempre al massimo.
La spiegazione di questo particolare quadro psichico, contorto e contraddittorio, la si può trovare nella metafora legata alle origini della pianta, da cui il rimedio omeopatico si ottiene. Il Lycopodium in epoca remota era una pianta grande e maestosa, abituata a guardare tutti dall’alto in basso. Attualmente è una pianta strisciante al suolo, un cespuglio, con il timore di essere calpestato da chiunque. Cosicché il Lycopodium omeopatico è una persona che pur essendo piccola e timorosa, sogna e spera di diventare grande come una volta: ha la voglia di emergere e la paura di non riuscirvi, manca cioè di coraggio. Ecco quindi che tende a rodersi e per prima cosa si rode il fegato, che è appunto il simbolo del coraggio. Il fegato pertanto diventa l’organo bersaglio e sarà interessato da diverse patologie. Da qui hanno origine tutte le disfunzioni del paziente.
Lo possiamo immaginare come un tipo triste, ansioso, tendente alla depressione, facilmente irritabile, con loquacità precipitosa, dall’aspetto invecchiato, magro, a volte con l’addome prominente, dal colorito pallido tendente al giallastro, sempre stanco, freddoloso, spesso con una fame vorace, anche se si sazia ai primi bocconi, con senso di paura nell’assunzione delle responsabilità. Nello stesso tempo, come visto, è un ambizioso e pretende la perfezione fino alla pignoleria.
A questo punto siamo in grado di tracciare anche il profilo temperamentale e costituzionale di Lycopodium.
Il temperamento ha i tratti tipici sia del bilioso che del nervoso: vi è il bilioso perché dimostra di essere estremamente razionale e di avere il controllo di tutte le situazioni; vi è il nervoso perché quando perde il controllo diventa aggressivo, irritabile, violento ed inveisce contro tutto e tutti.
La costituzione è anch’essa mista ed ha le caratteristiche sia della fosforica che della fluorica: vi è la fosforica per l’estrema magrezza (anche se l’addome è prominente) e per i tratti del temperamento nervoso; vi è la fluorica, per la presenza delle ectasie venose (varici, emorroidi), dovute alla lassità dei tessuti di sostegno e per la tendenza ulcerativa a livello gastro-duodenale.
I sintomi migliorano all’aria aperta, con l’assunzione di bevande calde, dopo la mezzanotte, dopo l’emissione di gas, dopo la minzione, dopo un’attività fisica, sdraiandosi sul dorso (soprattutto la tosse), scoprendosi.
I sintomi peggiorano con il freddo intenso, con cibi o bevande fredde, con il calore, nel pomeriggio, dopo aver dormito sul fianco destro o sul lato dolente, prima delle mestruazioni e soprattutto dopo il pasto.
Il rimedio ha una spiccata lateralità destra, per cui tutto ciò che Lycopodium soffre è a destra (infatti il fegato è a destra).
I principali sinergici (complementari) sono Chelidonium, China, Iodum, Lachesis, Pulsatilla, Sulphur.
I principali antidoti per i suoi disturbi sono Aconitum, Camphora, Causticum, Chamomilla, Coffea, Graphites, Nux vomica, Pulsatilla.
Il rimedio omeopatico che ha molti sintomi in comune con Lycopodium è Pulsatilla, tanto che a volte, quando la mentalità del malato non è molto marcata, è facile confonderli. Tale analogia fa sì che Pulsatilla è l’acuto di Lycopodium, nel senso che quando Lycopodium presenta uno stato acuto, esso richiederà spesso Pulsatilla.
USO DEL RIMEDIO
Il rimedio omeopatico Lycopodium si usa nei seguenti principali casi, quando i sintomi corrispondono e si associano alle caratteristiche del rimedio descritte in precedenza.
1) APP. DIGERENTE. Epatopatie. Pressione e tensione al fegato specie dopo aver mangiato. Calcoli alla colecisti. Spasmi all’ipocondrio destro (regione addominale destra, situata lateralmente alla regione epigastrica) e coliche biliari conseguenti. Gastrite. Ulcera peptica. Disturbi digestivi. Addome gonfio postprandiale, meteorismo, flatulenza, pirosi, eruttazioni brucianti, rigurgiti, bocca secca, lingua secca e irritata, gengive gonfie e dolenti. Stipsi a volte intervallata da diarrea. Il soggetto assimila male e tende al dimagrimento, specialmente alla parte superiore del corpo. Ha falsa fame (subito si sazia). Ha avversione per pane e farinacei, mentre ha desiderio di zucchero e dolciumi
2) PSICHE. Paura, angoscia, apprensione, tristezza, malinconia, pessimismo, tendenza alla depressione, stanchezza cronica, irritabilità, irascibilità, ipersensibilità, ostinazione, mancanza di volontà. Il soggetto teme che gli possa succedere qualcosa di spiacevole, ha paura di parlare in pubblico, teme la compagnia ma anche la solitudine, è affetto da una stanchezza cronica che unita alla mancanza di volontà gli procura un’avversione per il lavoro e per qualsiasi nuova iniziativa, è smemorato, appena lo si ostacola va facilmente in collera per compensare la sua insicurezza. Nello stesso tempo è un ambizioso, nutre grandi aspirazioni, ha voglia di emergere, è un perfezionista, si sente competitivo, ha bisogno degli altri per dimostrare di essere il migliore e per questo entrerà con loro in competizione aumentando la sua solitudine.
3) APP. URINARIO. Calcolosi renale. Iperuricemia. Gotta. Ipertrofia prostatica con frequenti risvegli notturni per urinare. Possibili infezioni delle vie urinarie, specialmente cistite con ematuria. Mal di testa uremico, cioè che si presenta quando le urine si schiariscono. Altri sintomi urinari, come dolori renali e vescicali, bruciore durante la minzione, ritenzione o incontinenza urinaria, poliuria (emissione di eccessiva quantità di urine in relazione all’assunzione di liquidi) notturna.
4) PELLE. Eruzioni cutanee sia secche che trasudanti. Eczema. Verruche. Foruncoli. Ulcere. Eruzioni del cuoio capelluto. Aree di alopecia. Eruzioni eczematose dietro le orecchie. Screpolature e fissurazioni del calcagno. Pelle secca e arida (specie alle mani) ed a volte con zone indurite. Sudorazione delle mani e dei piedi.
5) OCCHI. Congiuntivite. Blefarite. Orzaiolo e calazio. Tremori dei muscoli orbicolari dell’occhio e sussulti delle palpebre.
6) APP. CIRCOLATORIO. Disturbi da cattiva circolazione. Stasi venosa nell’ambito della vena porta e delle vene delle gambe. Varici. Emorroidi.
7) APP. MUSCOLO-SCHELETRICO. Debolezza generale, emaciazione e atrofia muscolare. Artrite ed altri disturbi reumatici cronici con dolori accentuati di notte e migliorati con il movimento. Sciatica con lateralità prevalentemente destra. Atonia gastrointestinale. Lombaggine.
8) APP. RESPIRATORIO. Catarro nasale dei bambini e degli adulti, in quest’ultimo caso accompagnato da mal di testa. Faringite cronica. Tonsillite che colpisce la tonsille destra o che inizia a destra per estendersi a sinistra. Catarro naso-faringeo con possibile otite. Bronchite. Tosse secca e fastidiosa. Respirazione rumorosa ed a volte difficoltosa. Asma. Il soggetto si raffredda facilmente.
9) APP. GENITALE FEMMINILE. Cicli mestruali irregolari o assenti. Amenorrea. Dolori e infiammazioni delle ovaie, soprattutto a destra. Mucosa vaginale secca, bruciante e dolente al punto da impedire il coito.
10) APP. GENITALE MASCHILE. Mancanza di desiderio sessuale. Impotenza. Eiaculazione precoce. Prostatite.
DOSI
Nel caso 2) diluizione 30CH, 3 granuli 1 volta al dì.
Nel caso 4) diluizione 7CH, 3 granuli 1-3 volte al dì.
Nei casi 9) e 10) diluizione 9CH, 3 granuli 1-3 volte al dì.
Nei restanti casi diluizione 5CH, 3 granuli 3-6 volte al dì.
Qualsiasi terapia ed a maggior ragione quella che prevede l’impiego di rimedi ad alta diluizione, la cui azione è più profonda per curare gli stati cronici o i malesseri psichici, deve essere prescritta dal medico omeopata.
(*) V. Note esplicative
paola dice
Gentile dottoressa, da gennaio 2015 ho iniziato a curarmi con l’omeopatia unicista,i miei principali problemi sono di natura emotiva,la mia spiccata sensibilità dall’adolescenza in avanti mi ha fatto cadere facilmente nella disperazione e nell’incapacità di reagire alle difficoltà.mi porto avanti questo schema comportamentale anche da adulta,catastrofizzo di fronte a un problema e cado nell angoscia da cui non so come uscirne.ho preso lycopodium ad alte diluizioni ma senza successo,poi sepia …ancora peggio,pulsatilla senza risultati ( diluizioni 10000 per un mese ciascuna) e ora thuya..ma di fronte a una difficoltà di relazione ,catastrofizzo e non vedo via d’uscita…sla mia sensibilità è il mio problema.Lei che ne pensa di questi rimedi?
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Paola, l’omeopatia è una medicina tanto meravigliosa quanto difficile, nel senso che se non si riesce a individuare il “simillimum” (che, com’è noto, è il rimedio omeopatico che assomiglia in tutto e per tutto al paziente) e la relativa diluizione (anche questa scelta è strategica per il successo della terapia), difficilmente si potranno ottenere dei risultati apprezzabili. I sintomi da lei descritti sono abbastanza tipici degli stati ansiosi e depressivi, che spesso convivono nello stesso quadro psicologico, alternati e sovrapposti. Per individuare il rimedio omeopatico giusto ci vuole qualcosa di più, qualche ulteriore elemento, qualche altro dettaglio, una o più note chiavi che possano rendere la scelta inequivocabile. E poi non bisogna avere fretta, perché quando è in gioco la componente psicologica i tempi di cura sono sempre abbastanza lunghi (lo stesso dicasi con qualsiasi altra medicina). Il tempo trascorso da gennaio è troppo breve per registrare degli effetti terapeutici significativi, ma probabilmente è sufficiente per poter fare i primi bilanci. E’ molto probabile, visto che non si è avuto alcun accenno di beneficio, che i rimedi provati finora o non sono adatti a lei o non è stata scelta la diluizione giusta, quella cioè più attiva per lei. Attenzione comunque all’incauta assunzione di rimedi omeopatici non adatti, ossia non somiglianti e/o a diluizioni non adatte, specialmente se queste sono alte o altissime, perché si potrebbe andare incontro a effetti controproducenti e ad inconvenienti abbastanza seri e fastidiosi a causa del possibile sviluppo del potere patogeno del rimedio sbagliato o della diluizione sbagliata. Solo la visita medica omeopatica può riuscire a determinare ogni parametro terapeutico con la dovuta precisione, procedendo all’esame e allo studio del paziente ed alla valorizzazione di tutte quelle peculiarità accennate in precedenza che saranno abilmente fatte emergere durante la visita. Pertanto, se lei vuole avere delle concrete possibilità di superare completamente i suoi disturbi emotivi con l’omeopatia, le consiglio di rivolgersi ad un medico omeopata e non fare da sé. Solo a titolo informativo, una panoramica dei principali rimedi omeopatici che vengono più frequentemente utilizzati è consultabile all’articolo “Ansia, Depressione, Attacchi di panico” nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi”. Cordiali saluti.
tatiana dice
ciao dottoressa ho un problema … soffro di gonfiore addominali … e sono stitica… la pancia si gonfia troppo dopo un po avere mangiato… ma il problema mio è la stipsi.. un rimedio omeopatico sia per il gonfiore sia per la stipsi…
nn ce la faccio più …. e2è troppo brutto
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Tatiana, come lei sa e come più volte precisatole nelle risposte precedenti, i rimedi omeopatici curativi non vengono scelti in base al disturbo o alla disfunzione o alla malattia, bensì in base alla sintomatologia che il paziente avverte. Ciò nel rispetto della “legge di similitudine” su cui l’omeopatia fonda il suo principio terapeutico, secondo la quale il rimedio (o i rimedi) più adatto risulterà quello che assomiglia di più al paziente, nelle caratteristiche e nel quadro clinico, sia a livello fisico che psichico, e quanto maggiore è tale somiglianza tanto migliori saranno i risultati. La somiglianza non dovrà riguardare soltanto i sintomi comuni di una patologia o di una disfunzione o di un disturbo (nella fattispecie ad es. gonfiore addominale e stitichezza), ma anche (e forse soprattutto) i sintomi caratteristici individuali, quali ad es. sensazioni, percezioni, causalità e modalità delle manifestazioni, localizzazione precisa dei disturbi, sintomi concomitanti, circostanze di aggravamento e di miglioramento, riflessi psicologici, ecc. Andrebbero poi valorizzati anche lo stile di vita e l’alimentazione in particolare. Nelle risposte ai commenti precedenti (rilasciati sulla home-page di questa sezione e su questa pagina) ci siamo già intrattenuti sui suoi disturbi gastrointestinali e metabolici, come gonfiore addominale, dispepsia, stitichezza, metabolismo lento, sovrappeso, ecc., che immagino siano rimasti ancora gli stessi in mancanza di una terapia adeguata e mirata. In tali occasioni sono già stati forniti chiarimenti e riflessioni, spunti e notizie utili, ragionamenti e chiavi di lettura, al fine di farla orientare correttamente, ma se lei vuole avere delle concrete possibilità di superare i suoi disturbi con l’omeopatia e con i rimedi naturali, le rinnovo il consiglio di rivolgersi ad un medico omeopata ed affidarsi alla sua competenza. Cordiali saluti.
Eva dice
Dottoressa buonasera , l omeopata mi ha prescritto silicea 9ch e lycopodium per xantelasma su palpebre .
ma volevo anche un suo parere a riguardo .
La ringrazio .
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Eva, se il medico omeopata le ha prescritto i rimedi in parola è perché ha fatto le proprie valutazioni e quindi ha potuto stabilire che essi sono i più adatti per lei e per i suoi xantelasmi. Posso solo ritenere che Silicea le è stato prescritto come rimedio costituzionale e per varie affezioni cutanee, tra cui le escrescenze benigne sopra o intorno alle palpebre e Lycopodium per supportare la funzionalità epatica e per controllare la colesterolemia. Tra l’altro i due rimedi presentano anche un certo grado di sinergia. Cordiali saluti.
pietro dice
buona sera dottoressa ,volevo sapere se era sensato per migliorare la cura passare da licopodium d1000 a 30 ch poi 200 ch 1000 ch e 10000 .
grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Pietro, la risposta è stata pubblicata ieri alle ore 18:28 sulla pagina “Diluizioni omeopatiche D, CH, K, LM” nella sezione del sito “Approfondimenti”, dove lei ha rilasciato un commento di analogo contenuto. Cordiali saluti.
Alessandra dice
Grazie mille dottoressa per questo forum molto curato nei dettagli e molto utile. Il mio omeopata mi ha dato per 5 mesi 2 volte a settimana Lycopodium granuli. Devo dire che che i miglioramenti li sto vedendo. Con il tempo può provocare conseguenze insomma, visto che 5 mesi sono abbatanza lunghi??
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Alessandra, i rimedi omeopatici quando sono ben scelti, con la diluizione giusta e con la posologia corretta, sono farmaci sicuri, non hanno controindicazioni o effetti collaterali. Evidentemente se il medico omeopata ha deciso per una durata di cura di 5 mesi è perché la sua situazione personale richiede tale trattamento. Può stare quindi tranquilla. Informi periodicamente il medico omeopata sull’andamento della cura, a conferma dell’efficacia della stessa. Cordiali saluti.
elena dice
grazie dottoressa, è stata gentilissima, io sto usando il rosmarino in gocce per depurare il fegatoe licopodium 9ch per stimolare la funzione metabolica del fegato tre granuli al giorno per un mese. con questa terapia ho letto su internet che i risultati sono i seguenti:
diminuzione rotoli sull’addome,
la parte bassa del corpo si sgonfia,
premetto che io non sono un sogg. obeso, ho solo 4 5 kg in più, se potrebbe darmi qualche consiglio gliene sarei grata
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Elena, fermo restando i contenuti della risposta precedente ed in particolare il consiglio di affidarsi alla competenza di un medico omeopata, come in tutte le medicine ma a maggior ragione nella medicina omeopatica per il carattere estremamente personale, se lei ravvisa un adeguato grado di somiglianza con Lycopodium, allora quello che sta facendo potrebbe avere un senso. Sui rotoli addominali andrei un po’ più cauta. I rotoli, che sono accumuli di grasso, possono diminuire, oltre che con l’esercizio fisico, controllando l’alimentazione ed in tal caso Lycopodium potrebbe aiutare perché contrasta la fame eccessiva. La parte bassa dell’addome potrebbe essere destinata a sgonfiarsi, perché Lycopodium è un rimedio che combatte il meteorismo. Per quanto riguarda i depurativi dia un’occhiata all’articolo “Ok con depurativi e diuretici” nella sezione del sito “Rimedi della nonna”. Cordiali saluti.
Elena dice
Qual’è la differenza di 5 ch di lycopodium e di 9 ch? Come disintossicante del fegato mi è stato consigliato 9 ch in compresse, esiste anche in gocce?
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Elena, la differenza tra una diluizione 5CH e una diluizione 9CH sta nel tipo di azione terapeutica. La 5 CH è una bassa diluizione che generalmente si adopera per risolvere una sintomatologia acuta e per il lesionale, ha un effetto rapido e una copertura terapeutica di alcune ore fino a massimo di un giorno. La 9CH è una media diluizione che generalmente si adopera per risolvere una sintomatologia sub-acuta e per il funzionale, ha un effetto più lento e una copertura terapeutica di qualche giorno. Però, se la scelta della diluizione è importante per il successo della terapia, tenga presente che prima di essa viene la scelta del rimedio omeopatico, che è fondamentale e se non è quella giusta la cura omeopatica non produrrà gli effetti terapeutici auspicati. Un rimedio omeopatico per essere curativo deve assomigliare al paziente, nelle caratteristiche e nella sintomatologia, sia da punto di vista fisico che psichico e quanto maggiore è tale somiglianza tanto migliori saranno i risultati, ciò nel rispetto della “legge di similitudine” su cui l’omeopatia fonda il suo principio terapeutico. Pertanto, piuttosto che affidarsi ai consigli, che in omeopatia spesso non funzionano per il carattere strettamente personale di questa medicina, come detto poc’anzi, sarebbe meglio affidarsi alla competenza di un medico omeopata. Comunque i rimedi omeopatici sono disponibili anche in gocce, in particolare per le diluizioni non elevate. Cordiali saluti.
Christian dice
Gentilissima Dott.ssa Volpe…
Grazie di nuovo per la sua professionalità e puntualità…
L’aiuto e le spiegazioni che Lei offre in questo forum è tanto prezioso quanto determinante per quelle persone che come me sono costrette a girare e girare per decine di medici senza trovare alcuna soluzione.
Di fatto è quello che è successo anche in questo caso..
Come Le accennavo ho provato a completare questa “terapia” fatta di oligoelementi, organoterapici e l’omotossicologico Curasyn, ma purtroppo con nessun risultato..
Ho avuto un miglioramento solo dal punto di vista delle contratture per una ventina di giorni..ritornate fuori l’altro ieri con un banale movimento fatto appena sveglio…
Premetto che sono un atleta e non ho problemi di linea o di scarsa mobilità…
Questa mattina sono tornato dal medico e mi ha detto che purtroppo, valutando l’inefficacia del trattamento, aveva senso non proseguire…
D’altronde dopo 28 giorni credo che un beneficio sarebbe dovuto arrivare, come tra l’altro confermato dal medico.
Ecco perchè mi sono permesso di scriverle..
Nonostante il mese di “cura” non ho avuto benefici, ma al contrario, la situazione digestiva, la dolenzia e tutto il resto è addirittura peggiorata..
Viene quindi da pensare che, o la diagnosi fosse sbagliata o uno tra Nux Vomica, Lycopodium, Phoshorus o Chelidonium non siano adeguati…
Per questo le chiedevo come prendere Ficus carica e Vaccinum…giusto per tamponare (dico questo visto che molti medici dicono che i fitoterapici non sono n grado di curare ma solo tamponare) la situazione e trovare un altro professionista in grado di aiutarmi, senza dover disturbare come faccio con Lei in questo forum…
Grazie mille per la Sua pazienza e professionalità
Qualunque suggerimento è comunque benvenuto.
Grazie mille
Christian
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Christian, la posologia usuale dei gemmoterapici è di 30-40 gocce pro-dose di ciascuno di essi, diluite in un poco d’acqua, separatamente o mescolate al momento nello stesso bicchiere, 3 volte al dì prima dei pasti, salvo diversa prescrizione medica. I gemmoterapici, com’è utile precisare, sono i rimedi della Gemmoterapia, che è una bioterapia relativamente nuova, nata nella seconda metà del secolo scorso, che si pone a cavallo tra la Fitoterapia classica e l’Omeopatia e che quindi appartiene alla branca della Fitoterapia rinnovata. I gemmoterapici non sono perciò fitoterapici veri e propri, ma preparati abbastanza vicini ai rimedi omeopatici, sia per la diluizione dei principi attivi e sia soprattutto per l’identità vegetale delle piante da cui provengono le gemme. Cordiali saluti.
Christian dice
Gentile Dott.ssa,
Grazie mille per la sua celere risposta…apprezzo molto
Avevo inviato un altro messaggio ma nn lo vedo pubblicato…
Continuavo dicendo che il mio medico curante (di cui Le accennavo) mi ha poi dato una cura (come dice lui) per la DIATESI DISTONICA..secondo lui (ed è l opinioni anche di altri) il mio problema è che ho un fegato intossicato…lui dice che il fegato è il responsabile di attività muscolari e scheletriche..
Questo perchè ho quelle contratture che non regrediscono nonostante mille trattamenti…
In più dice che il problema dell ‘intestino irritabile è dovuto sempre al mal funzionamento del fegato che riversa attraverso vescica biliare ecc acido nell ‘intestino..così mi è sembrato di capire…
Insomma ho iniziato questa terapia (che mi aiutava anche x l ‘ansia…spesso devo fare lunghi e profondi respiri…ovviamente sono più nervoso ed ansioso perchè sono mesi che non riesco a trovare terapie giuste e ho girato come un matto per medici….in attesa poi di ripartire…quando non siamo a casa nostra poi è tutto più difficile..Lei forse potrà capirmi)..
La terapia consiste in oligoelementi (ho assunto OLIGOSYN N°3 Hering) per 15 giorni..(Manganese/Cobalto/Litio/Alluminio)…allo stsso tempo x altri 15 giorni ORGANOSYN N°19
Questi due sono principalmente per ansia, distonia veg, emotività ecc…
Poi sto ancora assumendo Curasyn N° 28 con piccolissime copressine da scogliere sotto la lingua che aumentano di potenza in progressione…
Curasyn contiene Nux Vomica/ Lycopodium/ Chelidonium e Phosphorus…
I primi tre partono dalla 9ch(prima settimana), 12 ch (seconda settimana), 15ch (terza settimana), 30 ch (ultima settimana…solo phosphorus 200k per tutte le 4 settimane..
Devo solo terminare le ultime 3 capsule ma facendo un’analisi devo dire che lecontratture sono un po miglirate…ma la digestione e un po di acidità è peggiorata..
Il mio medico dice che dopo questo trattamento dovrò continuare con LYCOPODIUM
La mia domanda è la seguente:
Che ne pensa di questa teoria del FEGATO? ovviamente le analisi sono perfette ma per intossicazioni il medico intende altro…
Inoltre non capisco come, nonostante la nux vomica, che dovrebbe aiutare in questi disturbi, ho dolori, nausea, difficoltà digestive incredibili ecc…forse non è buona la ditta (Hering) o la diluizione non è esatta?
Inoltre crede che dovrei usare anche IGNATIA che mi possa aiutare nel nervosismo, irritabilità ecc…?
Seguendo invece quello che mi ha detto Lei, come devo assumere i macerati glicerici?
Devo chiedere nello specifico Ficus Carica e Vaccinum Vitis idaea M.G D1?
Prima dei pasti? quante volte al dì?
Possono essere abbinati all’omeopatia?
Grazie mille e scusi per le mille domande
Christian
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Christian, il quadro che espone adesso, sia clinico che terapeutico, è completamente diverso da quello fatto intravedere con il commento precedente, che rimane l’unico non essendone pervenuti altri, ed esso si presenta molto articolato, sia sul piano fisico che sul piano psichico. La terapia prescritta dal suo medico di famiglia, che si occupa anche di omeopatia, non appartiene al mondo dell’omeopatia classica bensì è una terapia mista che adopera l’oligoterapia e l’omotossicologia, che pur avendo diversi punti di contatto con l’omeopatia, alla quale si ispirano, hanno però degli orientamenti terapeutici e dei criteri di scelta dei rimedi completamente differenti. L’omotossicologia poi ricorre anche ad altre bioterapie, come nel suo caso l’organoterapia. Infatti Oligosyn Composè n. 3 è un oligoterapico, Organosyn Composè n. 19 è un organoterapico e Curasyn n. 28 è un omotossicologico della serie injeel. I primi due farmaci sono maggiormente orientati verso la componente psichica o psicosomatica (ansia, angoscia, fobie, depressione, distonia neurovegetativa, emotività, esaurimento nervoso, stress emotivo, deficit di memoria, ecc.), il terzo farmaco è maggiormente orientato verso la componente digestiva (digestione lenta, eruttazioni, flatulenza, epatopatie, insufficienza epatica, insufficienza biliare, nausea, ecc.). Per quanto riguarda il fegato, quello che di scientifico si può dire è che il fegato è un organo che sovraintende ad una complessità di funzioni che risultano tutte fondamentali al corretto funzionamento dell’organismo, molte delle quali sono anche vitali, non solo quindi nei confronti dell’apparato digerente ma dell’intero corpo umano. Quando il fegato non funziona bene, è l’intero l’organismo ad andare in crisi. Per quanto riguarda la “diatesi distonica”, questa è una delle cinque diatesi con cui l’oligoterapia classifica gli individui, raggruppandoli quindi in “categorie reazionali” che rappresentano le predisposizioni congenite o acquisite ad ammalarsi di determinate patologie con determinate caratteristiche e modalità. Si tratta di modelli reattivi generali capaci di una progressione evolutiva nel corso della vita. La diatesi distonica, detta anche “neuroartritica”, comprende un insieme di manifestazioni morbose a distonia neurovegetativa (disturbi della circolazione, gastroduodenite, ulcera gastroduodenale, colon irritabile, artrosi, artrite, fibromialgia, ansia, turbe dell’umore, alterazioni del metabolismo, ecc.). Il trattamento di questo modello prevede l’uso del complesso Manganese-Cobalto, cui si possono aggiungere oligoelementi complementari quali Magnesio, Potassio, Litio, Zolfo, Iodio, Alluminio. Per quanto riguarda infine i gemmoterapici, i quali possono essere associati a una cura omeopatica e quando lo fanno ne rafforzano l’efficacia, fermo restando la validità di quelli citati, poiché di rimedi ne assume già abbastanza, non sarebbe il caso di aggiungerne altri senza una precisa strategia terapeutica, per cui appena possibile sarebbe opportuno sentire il parere del medico curante, come già suggeritole nella risposta precedente. Cordiali saluti.
Christian dice
Gentile Dott.ssa Volpe…
Mi chiamo Christian e ho 38 anni..
Circa due anni fa mi sono trasferito negli USA e dopo 6/7 mesi dalla mia permanenza ho iniziato ad avere dolori intestinali…bruciori..
Ovviamente pensai che dipendesse da qlcsa che mi disturbava come caffè o altro..
A volte stavo meglio a volte peggio.
Non ho mai avuto diarrea o altro..solo un leggero cambiamento a livello di abitudini intestinali…cioè prima ero regolare (tutti i giorni) e dopo una volta ogni 2 giorni.
Dopo un mese dall’insorgere di questi sintomi, ho iniziato ad avere rigidità nella parte alta della schiena e contratture muscolari a collo, spalle, trapezi, scapole…
Inoltra ho perso diversi kg…circa 5/6.
tornato in Italia ho fatto mille analisi compreso colonscopia (anche l’intolleranza al glutine è risultata negativa)
Ovviamente tutto negativo…
Il medico mi ha diagnosticato colon irritabile.
Tramite il mio medico di famiglia, che da anni si occupa di agopuntura e omeopatia, sono riuscito a cancellare i disturbi del colon grazie ad un prodotto fitoterapico a base di boswelia e curcuma..
dopo 4 mesi ho dovuto interrompere..(non potevo prenderlo a vita) e i sintomi sono ripresi…come pesantezza stomaco, lentezza nella digestione, ora anche un po di reflusso e contratture invariate nonostante mille trattamenti fisioterapici..
Cosa pensa possa aiutarmi?
Il medico è in ferie ed io sono disperato perchè presto dovrò tornare negli USA e non sto affatto bene
Grazie mille
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Christian, innanzitutto relativamente alla sindrome del colon irritabile sarebbe opportuno annotare tutti quei cibi che provocano un peggioramento dei sintomi, per cercare di evitarli. Tra gli alimenti più a rischio, che non sono però uguali per tutti, si ricordano latte, alcuni tipi di verdura (es. cavoli, carciofi, spinaci, cipolla, rucola, cetrioli, sedano), alcuni tipi di frutta (es. pesche, pere, prugne), marmellata, spezie, alcool, caffè, tè, bibite gassate. Potrebbe essere altresì utile consumare alimenti a basso contenuto di grassi, evitare i pasti abbondanti e bere molta acqua. In diversi casi si rivelano preziosi alcuni rimedi gemmoterapici della fitoterapia rinnovata (o gemmoderivati), in gocce, che sono dei macerati glicerici di gemme vegetali con diluizione alla prima decimale hahnemanniana. I gemmoterapici hanno un’azione terapeutica più importante dei fitoterapici classici per il contenuto di componenti particolarmente attivi nei giovani tessuti embrionali, meno presenti nella pianta adulta ed esercitano anche un’attività drenante stimolando i normali processi di depurazione dell’organismo. Inoltre, per la diluizione dei principi attivi (D1), non hanno praticamente controindicazioni. Nella fattispecie i gemmoterapici che generalmente si utilizzano sono: Ficus carica M.G. D1 che ha un tropismo elettivo per stomaco e intestino, normalizza la secrezione del succo gastrico ed esercita un’azione cicatrizzante sulle mucose, agisce sulle distonie neurovegetative regolarizzando motilità e secrezione gastroduodenale, agisce sull’interfaccia epiteliale dell’intestino regolarizzando il rapporto tra la flora batterica intestinale e le pareti intestinali, per cui risulta indicato per disfagia esofagea, pirosi, reflusso gastroesofageo, turbe dispeptiche funzionali, gastroduodeniti, ulcere gastroduodenali, aerofagia, meteorismo, colite, colon irritabile, coliche addominali ed altro; Vaccinum vitis idaea M.G. D1 che spesso viene associato a Ficus carica proprio negli stati distonici del colon per completare la piena regolarizzazione della funzionalità intestinale, per cui diventa il rimedio del colon irritabile, del meteorismo e delle alterazioni dell’alvo. Sarebbe però opportuno avere un confronto con il medico curante. Cordiali saluti.