DESCRIZIONE
Lycopodium clavatum (nome italiano Licopodio) è una pianta erbacea perenne appartenente alla famiglia delle Licopodiaceae. Cresce su suoli prevalentemente acidi e silicei, sia in zone temperate che in quelle più fredde montane di Europa, Asia, America settentrionale e Africa australe. In Italia la si trova sia nelle radure boscose che nei pascoli delle Alpi e degli Appennini fin oltre i 2000 metri.
Il nome Lycopodium deriva dal greco ed è composto da lico (cioè “lupo”) e podio (cioè “piede”), perché riferito alla somiglianza dei rami giovani a un “piede di lupo”. Il nome clavatum deriva dal latino “clava” ed è riferito alla forma delle spighe terminali, di cui alla descrizione che segue.
La pianta ha il fusto principale strisciante al suolo, raggiunge un’altezza massima di circa 1 metro ed è a crescita lentissima. Le foglie, numerosissime sul fusto e sui rami, hanno una disposizione embricata (come le tegole di un tetto). I rami fertili sono eretti, alti 10-20 cm e terminano con delle lunghe spighe di colore giallino (in genere da 1 a 3), formate da brattee ovali, con l’apice acuminato, che racchiudono gli sporangi, a forma di fagiolo, i quali a maturità si aprono lasciando cadere una polvere gialla costituita da microscopiche spore spesso aggregate a quattro a quattro. E’ questa polvere di spore, inodore e insapore, non solubile in acqua ma solubile in alcool, che si raccoglie più facilmente con l’essiccazione, a costituire la droga utile per i diversi scopi terapeutici.
La polvere delle spore di Licopodio contiene, infatti, sostanze grasse e diversi alcaloidi ai quali si attribuiscono le proprietà medicamentose della pianta. Detta anche “farina delle streghe” per l’uso che se ne è fatto sin dai tempi antichi nella medicina popolare, veniva utilizzata contro i disturbi gastrici e urinari, come sedativo, antispastico, diuretico, lassativo e per rivestire le pillole. Attualmente trova ancora impiego per uso esterno come decongestionante e calmante nelle dermatiti e nelle irritazioni cutanee in generale ed anche per l’igiene dei bambini onde evitare il contatto fra la pelle nelle pieghe profonde ed asciugare le zone macerate.
Per la sua caratteristica di essere facilmente infiammabile, la polvere di Licopodio viene impiegata per la realizzazione di fuochi d’artificio o di finte esplosioni ai fini scenografici (per questo è chiamata “zolfo vegetale”). In passato veniva adoperata per provocare i flash delle macchine fotografiche.
L’Omeopatia ne ha fatto uno dei più grandi rimedi della materia medica.
Il rimedio omeopatico Lycopodium si ottiene dalla tintura madre della polvere di spore della pianta Lycopodium clavatum e dalle successive diluizioni-dinamizzazioni in soluzione idroalcolica.
Per ulteriori informazioni sulla preparazione, consultare l’articolo “Rimedi omeopatici: origine” della sezione del sito “Approfondimenti”.
CARATTERISTICHE DEL RIMEDIO
Lycopodium è uno dei grandi rimedi costituzionali dell’omeopatia, ad azione lunga e profonda. E’ un rimedio che agisce sull’insieme della persona e sulla sua economia generale, dovendo operare su un metabolismo profondamente alterato e squilibrato, con inevitabili ripercussioni sulle reazioni complessive del soggetto, sia dal punto di vista fisico che psichico. La principale sfera d’azione del rimedio riguarda l’apparato digerente, in particolare il fegato e la sua funzionalità, che ne costituiscono il vero punto debole. Il rimedio corrisponde cioè ad una perturbazione profonda del metabolismo generale, connotata da un cattivo funzionamento del fegato e del tubo digerente, con tendenza alla steatosi epatica (fegato grasso, ossia con accumulo di trigliceridi), alla epatomegalia (aumento di volume del fegato) fino alla atrofia epatica (con conseguente grave insufficienza epatica). Ciò comporta predisposizione a dimagrimento, denutrizione (per disturbi nell’assimilazione, in particolare dei grassi), iperacidità delle secrezioni ed escrezioni, atonia gastrointestinale con flatulenza, ipercolesterolemia, iperuricemia (dovuta ad una ridotta eliminazione renale dell’acido urico), eruzioni cutanee, affezioni respiratorie e polmonari.
Per comprendere meglio le caratteristiche del rimedio è utile partire dall’analisi del suo aspetto mentale, che in fondo giustifica tutti i mali.
Il soggetto Lycopodium vive contemporaneamente, con enorme frustrazione, due condizioni emotive contrapposte: l’insicurezza e l’ambizione.
Vi è l’insicurezza perché non si sente adeguato, all’altezza della situazione, non crede in se stesso e non ha fiducia nelle proprie possibilità. Teme di sbagliare, di fallire, di non riuscire nei suoi intenti, di non essere in grado di fare le cose nel modo migliore e di non riuscire a farsi apprezzare o, addirittura, a farsi voler bene dalle altre persone. Ha paura di parlare in pubblico, di proporsi o di fare il primo passo, di allacciare nuovi rapporti e questo aumenta ancora l’insicurezza, l’ansia, la frustrazione ed il senso di inferiorità, che condizionano e limitano la sua vita sociale.
Vi è l’ambizione perché sogna di avere successo, di ottenere sempre il massimo, di sopravanzare gli altri, di stupire e di ammaliare il prossimo, di far nascere l’ammirazione nei propri confronti e finanche l’invidia. Ha bisogno della stima degli altri e perciò vede nella competizione, nella gara, il modo di poter prevalere e dimostrare la sua potenza, le sue capacità, le sue qualità. Poiché è intelligente capisce bene che per ottenere tutto ciò deve prepararsi con cura e senso di responsabilità, attraverso dedizione e sacrificio e per questo cerca di impegnarsi al massimo.
Il meccanismo però si inceppa nel momento in cui impatta con la caratteristica più marcata di Lycopodium e cioè con l’insicurezza. E’ proprio questa che tradisce l’ambizione e non consente di tradurla in risultati concreti ed apprezzabili. Per il soggetto Lycopodium l’insicurezza diventa un limite ancora più pesante dell’ambizione. In fondo basterebbe accontentarsi un po’ di più, di porsi delle mete o degli obiettivi meno ambiziosi, più alla propria portata, ma questo Lycopodium non lo può accettare, lui aspira sempre al massimo.
La spiegazione di questo particolare quadro psichico, contorto e contraddittorio, la si può trovare nella metafora legata alle origini della pianta, da cui il rimedio omeopatico si ottiene. Il Lycopodium in epoca remota era una pianta grande e maestosa, abituata a guardare tutti dall’alto in basso. Attualmente è una pianta strisciante al suolo, un cespuglio, con il timore di essere calpestato da chiunque. Cosicché il Lycopodium omeopatico è una persona che pur essendo piccola e timorosa, sogna e spera di diventare grande come una volta: ha la voglia di emergere e la paura di non riuscirvi, manca cioè di coraggio. Ecco quindi che tende a rodersi e per prima cosa si rode il fegato, che è appunto il simbolo del coraggio. Il fegato pertanto diventa l’organo bersaglio e sarà interessato da diverse patologie. Da qui hanno origine tutte le disfunzioni del paziente.
Lo possiamo immaginare come un tipo triste, ansioso, tendente alla depressione, facilmente irritabile, con loquacità precipitosa, dall’aspetto invecchiato, magro, a volte con l’addome prominente, dal colorito pallido tendente al giallastro, sempre stanco, freddoloso, spesso con una fame vorace, anche se si sazia ai primi bocconi, con senso di paura nell’assunzione delle responsabilità. Nello stesso tempo, come visto, è un ambizioso e pretende la perfezione fino alla pignoleria.
A questo punto siamo in grado di tracciare anche il profilo temperamentale e costituzionale di Lycopodium.
Il temperamento ha i tratti tipici sia del bilioso che del nervoso: vi è il bilioso perché dimostra di essere estremamente razionale e di avere il controllo di tutte le situazioni; vi è il nervoso perché quando perde il controllo diventa aggressivo, irritabile, violento ed inveisce contro tutto e tutti.
La costituzione è anch’essa mista ed ha le caratteristiche sia della fosforica che della fluorica: vi è la fosforica per l’estrema magrezza (anche se l’addome è prominente) e per i tratti del temperamento nervoso; vi è la fluorica, per la presenza delle ectasie venose (varici, emorroidi), dovute alla lassità dei tessuti di sostegno e per la tendenza ulcerativa a livello gastro-duodenale.
I sintomi migliorano all’aria aperta, con l’assunzione di bevande calde, dopo la mezzanotte, dopo l’emissione di gas, dopo la minzione, dopo un’attività fisica, sdraiandosi sul dorso (soprattutto la tosse), scoprendosi.
I sintomi peggiorano con il freddo intenso, con cibi o bevande fredde, con il calore, nel pomeriggio, dopo aver dormito sul fianco destro o sul lato dolente, prima delle mestruazioni e soprattutto dopo il pasto.
Il rimedio ha una spiccata lateralità destra, per cui tutto ciò che Lycopodium soffre è a destra (infatti il fegato è a destra).
I principali sinergici (complementari) sono Chelidonium, China, Iodum, Lachesis, Pulsatilla, Sulphur.
I principali antidoti per i suoi disturbi sono Aconitum, Camphora, Causticum, Chamomilla, Coffea, Graphites, Nux vomica, Pulsatilla.
Il rimedio omeopatico che ha molti sintomi in comune con Lycopodium è Pulsatilla, tanto che a volte, quando la mentalità del malato non è molto marcata, è facile confonderli. Tale analogia fa sì che Pulsatilla è l’acuto di Lycopodium, nel senso che quando Lycopodium presenta uno stato acuto, esso richiederà spesso Pulsatilla.
USO DEL RIMEDIO
Il rimedio omeopatico Lycopodium si usa nei seguenti principali casi, quando i sintomi corrispondono e si associano alle caratteristiche del rimedio descritte in precedenza.
1) APP. DIGERENTE. Epatopatie. Pressione e tensione al fegato specie dopo aver mangiato. Calcoli alla colecisti. Spasmi all’ipocondrio destro (regione addominale destra, situata lateralmente alla regione epigastrica) e coliche biliari conseguenti. Gastrite. Ulcera peptica. Disturbi digestivi. Addome gonfio postprandiale, meteorismo, flatulenza, pirosi, eruttazioni brucianti, rigurgiti, bocca secca, lingua secca e irritata, gengive gonfie e dolenti. Stipsi a volte intervallata da diarrea. Il soggetto assimila male e tende al dimagrimento, specialmente alla parte superiore del corpo. Ha falsa fame (subito si sazia). Ha avversione per pane e farinacei, mentre ha desiderio di zucchero e dolciumi
2) PSICHE. Paura, angoscia, apprensione, tristezza, malinconia, pessimismo, tendenza alla depressione, stanchezza cronica, irritabilità, irascibilità, ipersensibilità, ostinazione, mancanza di volontà. Il soggetto teme che gli possa succedere qualcosa di spiacevole, ha paura di parlare in pubblico, teme la compagnia ma anche la solitudine, è affetto da una stanchezza cronica che unita alla mancanza di volontà gli procura un’avversione per il lavoro e per qualsiasi nuova iniziativa, è smemorato, appena lo si ostacola va facilmente in collera per compensare la sua insicurezza. Nello stesso tempo è un ambizioso, nutre grandi aspirazioni, ha voglia di emergere, è un perfezionista, si sente competitivo, ha bisogno degli altri per dimostrare di essere il migliore e per questo entrerà con loro in competizione aumentando la sua solitudine.
3) APP. URINARIO. Calcolosi renale. Iperuricemia. Gotta. Ipertrofia prostatica con frequenti risvegli notturni per urinare. Possibili infezioni delle vie urinarie, specialmente cistite con ematuria. Mal di testa uremico, cioè che si presenta quando le urine si schiariscono. Altri sintomi urinari, come dolori renali e vescicali, bruciore durante la minzione, ritenzione o incontinenza urinaria, poliuria (emissione di eccessiva quantità di urine in relazione all’assunzione di liquidi) notturna.
4) PELLE. Eruzioni cutanee sia secche che trasudanti. Eczema. Verruche. Foruncoli. Ulcere. Eruzioni del cuoio capelluto. Aree di alopecia. Eruzioni eczematose dietro le orecchie. Screpolature e fissurazioni del calcagno. Pelle secca e arida (specie alle mani) ed a volte con zone indurite. Sudorazione delle mani e dei piedi.
5) OCCHI. Congiuntivite. Blefarite. Orzaiolo e calazio. Tremori dei muscoli orbicolari dell’occhio e sussulti delle palpebre.
6) APP. CIRCOLATORIO. Disturbi da cattiva circolazione. Stasi venosa nell’ambito della vena porta e delle vene delle gambe. Varici. Emorroidi.
7) APP. MUSCOLO-SCHELETRICO. Debolezza generale, emaciazione e atrofia muscolare. Artrite ed altri disturbi reumatici cronici con dolori accentuati di notte e migliorati con il movimento. Sciatica con lateralità prevalentemente destra. Atonia gastrointestinale. Lombaggine.
8) APP. RESPIRATORIO. Catarro nasale dei bambini e degli adulti, in quest’ultimo caso accompagnato da mal di testa. Faringite cronica. Tonsillite che colpisce la tonsille destra o che inizia a destra per estendersi a sinistra. Catarro naso-faringeo con possibile otite. Bronchite. Tosse secca e fastidiosa. Respirazione rumorosa ed a volte difficoltosa. Asma. Il soggetto si raffredda facilmente.
9) APP. GENITALE FEMMINILE. Cicli mestruali irregolari o assenti. Amenorrea. Dolori e infiammazioni delle ovaie, soprattutto a destra. Mucosa vaginale secca, bruciante e dolente al punto da impedire il coito.
10) APP. GENITALE MASCHILE. Mancanza di desiderio sessuale. Impotenza. Eiaculazione precoce. Prostatite.
DOSI
Nel caso 2) diluizione 30CH, 3 granuli 1 volta al dì.
Nel caso 4) diluizione 7CH, 3 granuli 1-3 volte al dì.
Nei casi 9) e 10) diluizione 9CH, 3 granuli 1-3 volte al dì.
Nei restanti casi diluizione 5CH, 3 granuli 3-6 volte al dì.
Qualsiasi terapia ed a maggior ragione quella che prevede l’impiego di rimedi ad alta diluizione, la cui azione è più profonda per curare gli stati cronici o i malesseri psichici, deve essere prescritta dal medico omeopata.
(*) V. Note esplicative
Bruna dice
Buonasera dott Ssa io sto prendendo lycopodium 30ch 3 granuli tre volte a dì e lycopodium 45ml una goccia al dì volevo chiederle siccome è un periodo che soffro di bruciori anali se poteva andare bene oppure potrebbe essere lui la causa! Ringrazio e saluto
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Bruna, se questa terapia gliel’ha prescritta un medico omeopata, sarebbe opportuno che lo informasse di quanto accade, perché, se i bruciori anali sono susseguenti all’assunzione di Lycopodium, come sembrerebbe di capire, non si può escludere che proprio il rimedio omeopatico possa essere la causa o la concausa dei bruciori, come conseguenza dell’effetto iatrogeno dello stesso. Infatti all’interno della patogenesi di Lycopodium troviamo sintomi di vari disturbi al retto e all’ano, tra cui i bruciori ed i pizzicori anali, specialmente durante l’evacuazione. Le somministrazioni così ravvicinate della 30CH potrebbero essere proprio le maggiori responsabili dell’apparizione del disturbo, in quanto lei sta assumendo ripetutamente il rimedio durante il suo tempo di copertura terapeutica, che per una 30CH può arrivare anche a qualche settimana. In pratica è come se lei stesse mettendo in atto un “proving” omeopatico con l’assunzione di dosi eccessive del rimedio che, per la “legge di similitudine”, sono in grado di indurre gli stessi sintomi che invece il rimedio diluito è capace di curare. Ovviamente questa è soltanto un’ipotesi, molto verosimile, ma che andrebbe confermata dal medico omeopata, al quale è opportuno rivolgersi sospendendo ogni assunzione o provando a diradare le stesse. Cordiali saluti.
Marianna dice
Salve Dottoressa. Il mio omeopata ha prescritto licopodium 10.000 una sola volta a mia figlia. Leggendo la descrizione però non mi ci trovo. Mia figlia aveva problemi di iperattività, a scuola pressoché scomparsi mentre a casa ancora marcatissimi. Mi ha spiegato che il costituzionale serve a riequilibrare i due opposti comportamenti che ha a scuola e a casa ma il tipo non è come mia figlia. Fa amicizia facilmente e non ha per nulla timore di parlare in pubblico… Mi può aiutare a capire?
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Marianna, è difficile darle una risposta perché bisognerebbe comprendere gli aspetti che l’omeopata ha valutato per arrivare alla scelta di Lycopodium e la sua strategia terapeutica. Una cosa però è certa: l’omeopatia per produrre gli effetti terapeutici desiderati deve vedere correttamente applicata la “legge di similitudine” ed è questa che deve guidare nella scelta del rimedio omeopatico, ad azione locale o costituzionale che sia. Però l’iperattività di sua figlia, se con comporta scompensi sui quali dover intervenire, non la dovrebbe preoccupare eccessivamente, in quanto potrebbe rientrare in un normale processo di crescita. Cordiali saluti.
Anna dice
Buongiorno dottoressa
cerco di spiegarle brevemente il mio problema:
ho sofferto per anni di bulimia (diversi episodi di vomito al giorno), da circa un anno sono in cura presso un centro, il vomito è quasi sparito (tre episodi nell’ultimo anno), mi alimento correttamente e ho ripreso peso. Il mio intestino funziona regolarmente, ma purtroppo credo di aver fatto dei danni non indifferenti al mio stomaco: digerisco qualunque cosa con molta fatica, anche dopo ore ho ancora lo stomaco pieno e gonfio, ho molta nausea, bruciori di stomaco. Mi sto aiutando da mesi con antiacidi e un procinetico (domperidone) che prendo tre volte al giorno e che sembra funzionare, mi da sollievo. Purtroppo tra gli effetti collaterali causa amenorrea, perciò sono costretta a sospenderlo, sono molto spaventata.
Il mio medico mi ha consigliato di cercare un rimedio omeopatico ma non ha saputo darmi delle indicazioni più precise.
Cercando di documentarmi da sola ho ordinato capsule di zenzero e Lycopodium granuli, comincerò a prenderli nei prossimi giorni.
Secondo lei mi aiuteranno? Ci sono altri rimedi omeopatici più indicati per la mia situazione?
La ringrazio
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Anna, la invito a consultare l’articolo “Disturbi gastrici” nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi”, dove sono riportati i principali rimedi omeopatici utili a trattare moltissimi disturbi del digerente. Tali rimedi, avendo un’azione elettiva sull’apparato gastro-intestinale, sono praticamente tutti validi per la dispepsia (digestione difficile con tutti i sintomi associati), tra cui certamente Lycopodium. Però in omeopatia un rimedio (o dei rimedi) per essere effettivamente curativo deve assomigliare il più possibile al paziente, nella sintomatologia e nelle caratteristiche, nelle causalità e nelle modalità delle manifestazioni, nelle sensazioni e nei sintomi concomitanti, e quanto maggiore è tale somiglianza tanto migliori saranno i risultati. Ciò nel rispetto della “legge dei simili” su cui l’omeopatia fonda il suo principio terapeutico. Quindi la scelta del rimedio omeopatico “giusto” risulta essere fondamentale per il successo della terapia. Anche le capsule di zenzero, che sono dei preparati fitoterapici contenenti l’estratto secco della pianta, potrebbero rivelarsi utili grazie alla loro spiccata azione anti-dispeptica e carminativa. Potrebbe essere altresì utile associare qualche gemmoterapico della fitoterapia rinnovata (o gemmoderivato, si tratta di un macerato glicerico di gemme vegetali con diluizione alla prima decimale hahnemanniana) che, oltre ad avere delle contingenti attività terapeutiche, espleta anche un’importante attività di “drenaggio” capace di stimolare gli organi emuntori, liberare l’organismo dalle tossine e rendere lo stesso più recettivo alla cura omeopatica o a qualsiasi altra terapia. Nel caso specifico si potrebbe ricorrere a un gemmoterapico come Ficus carica M.G. D1, gocce, che ha un’importante azione su molti disturbi del digerente, come la normalizzazione dei succhi gastrici, un’azione cicatrizzante sulla mucosa, il ristabilire una fisiologica funzionalità gastrica, ecc., per cui è particolarmente indicato in caso di dispepsia, gastrite, aerofagia, eruttazioni, meteorismo, gonfiore addominale, pirosi, reflusso gastroesofageo ed altro. Ovviamente bisognerà aiutarsi anche con un’alimentazione adeguata, che deve essere semplice e sana, evitando le pietanze eccessivamente condite o pesanti, privilegiando i cibi ricchi di vitamine (in particolare le vitamine A, C, E e del gruppo B), limitando gli alimenti che ritardano lo svuotamento dello stomaco (cibi ricchi di grassi, cioccolato, insaccati, fritture, ecc.), riducendo il consumo di alcool, caffè, tè e spezie piccanti, abolendo le bevande gassate, masticando lentamente e a lungo, ecc. Sarebbe da evitare anche la sedentarietà. Infine dia un’occhiata all’articolo “Digestione facile” nella sezione del sito “Rimedi della nonna”. Il consiglio però è di non fare da sola ma di rivolgersi ad un medico omeopata, che, con la visita omeopatica, potrà essere in grado di prescrivere la terapia più appropriata al suo caso ed alla sua persona. Cordiali saluti.
Gino dice
Gentile dr.ssa, sono diversi mesi che non la contatto e la aggiorno sulla situazione che sottopongo alla sua valutazione. Nel frattempo, avendo risolto o migliorato tutti i sintomi (in particolare uricemia e psoriasi), tranne il gonfiore, il medico – confermando sempre Plaunac (ipertensione) – ha sostituito mesi orsono tutti i rimedi omeopatici con i seguenti: Solidago Virgaurea 18 lm (15 gocce 2 vv/die) e Tarassaco Tm (35 gocce al mattino a digiuno e 25 docce subito prima della cena). Che ne pensa? Con cordialità. G
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Gino, sembrerebbe che le cose stiano andando abbastanza bene, per cui penso che lei debba avere piena fiducia dell’operato del medico omeopata che ha preso possesso della situazione. I rimedi prescritti, oltre a tenere sotto controllo il quadro generale, sono orientati anche a risolvere il problema del gonfiore. Cordiali saluti.
Marco dice
Dottoressa Salve,
Il mio dottore si è fatto scappare che la prossima cura sarà Lycopodium o Acido Nitrico. Il fatto è che dopo Silicea mi ero ritrovato un miglioramento che ormai non vedevo da tempo e gli ultimi due rimedi mi hanno peggiorato e riportato un pò indietro (sulphur e calc c.). Dato che mi curo da alcuni anni, comincio ad essere frustrato, avvilito e molto arrabbiato. Ho un nervoso che ormai riesco con difficoltà a trattenere. Io sono più un Lycopodium che un Acido Nitrico a livello psichico. Anzi devo dire che sono proprio un Lycopodium. I sintomi non sto a narrarglieli, ma è ovvio che l’intestino, la digestione epatica e i muscoli siano colpiti in modo marcato (forte azione colinergica in questi ultimi). Non credo sia più opportuno spendere dei soldi e tornare da lui, ma allo stesso tempo è come se mi sento in dovere di andarci. Fatto sta che ho già ordinato Lycopodium 06LM in farmacia. Solo so già che se funzionasse dopo non saprei cosa fare e da lui non potrei tornare dicendogli ho fatto una cura da solo ed è funzionata.
Cosa mi consiglia?
Grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Marco, se lei incontra tutte queste difficoltà e contrarietà sarebbe logico cambiare medico omeopata. Ciò potrebbe costituire anche l’occasione per fare un confronto e quindi avere più parametri di valutazione per un giudizio di merito. Cordiali saluti.
Ernestina dice
gentile dott.ssa rientrando nei casi 1,7,6 e 9 quale dovrebbe essere il dosaggio? Grazie.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Ernestina, le notizie da lei richieste sono tutte riportate nell’articolo, che però si badi bene sono solo generiche ed a carattere orientativo, non potendo ovviamente sostituire la prescrizione del medico omeopata che sarà strettamente personale, così come richiede la buona tecnica omeopatica. Quando occorre agire a livello sintomatico, in genere si adoperano le basse diluizioni, quelle ad es. fino a 7CH, che solitamente si utilizzano in ragione di 3 granuli 3-4 volte al dì, salvo diversa prescrizione medica. Cordiali saluti.
Silvia dice
D.ssa buon giorno, i granuli presi ieri sera (terza sera) prima di coricarmi mi han fatto passare qualche ora come se avessi bevuto 10 caffè insieme e stamane bruciori di stomaco. È normale? Saluti e grazie.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Silvia, prima di fare qualche precisazione, colgo l’occasione con questi suoi commenti per ribadire un concetto fondamentale, cioè quanto è importante ed indispensabile rivolgersi ad un medico omeopata e non fare da soli, a maggior ragione quando la disfunzione è profonda e legata a processi abbastanza complessi ed articolati. Innanzitutto perché è un medico e poi perché è l’unico professionista che visitando, osservando, interrogando e ascoltando il paziente è in grado di prescrivere una terapia strettamente personale, fatta di rimedi, di diluizioni, di posologie, di tempi di cura e di intervenire in corso d’opera per apportare modifiche ed adattamenti. Su queste pagine non vengono dispensati consigli terapeutici ma solo spunti, ipotesi, riflessioni, orientamenti che cercano solo di dare una mano per informare sulle possibilità che l’omeopatia potrebbe offrire per il caso esposto, ma che assolutamente non intendono e non possono sostituire le diagnosi e le prescrizioni del medico omeopata, che rimane la figura centrale insostituibile al quale rivolgersi sempre. Ciò premesso, per entrare un po’ più nel merito dei suoi commenti deve tenere presente che è praticamente impossibile potersi identificare completamente e contemporaneamente con tutti i sintomi presenti in un rimedio, l’importante è individuare la somiglianza con i sintomi chiave che possono essere utili alla propria strategia terapeutica. Il noto omeopata Constantin Hering, uno dei più brillanti allievi di Hahnemann, sosteneva che tre sintomi accuratamente selezionati sono sufficienti per l’individuazione del rimedio più adatto al paziente (la cosiddetta “regola del tripode”). Inoltre la complessità del quadro clinico può richiedere più realisticamente l’uso di più rimedi, la cui complementarietà e convergenza d’azione riusciranno a coprire la totalità o quantomeno la maggior parte dei sintomi. Il Sulphur era stato ipotizzato (e non consigliato) come rimedio da prendere eventualmente in considerazione perché è tra quelli che interviene sul metabolismo lento e perché presentava qualche somiglianza. Ma è stato soprattutto ipotizzato come rimedio “interlocutorio”, per ripulire cioè l’organismo e renderlo più sensibile e reattivo alla cura omeopatica e come rimedio “rivelatore”, cioè per far meglio apparire le caratteristiche sintomatiche che possano più agevolmente indicare il rimedio (o i rimedi) da utilizzare. Sulphur pertanto è un rimedio omeopatico che viene adoperato, oltre che per le proprie capacità terapeutiche, anche come “apri pista” al rimedio (o rimedi) principale. Infatti spesso nelle cure omeopatiche Sulphur precede il rimedio omeopatico principale ed è per questo motivo che è il rimedio più prescritto. Infatti non di rado Sulphur precede Lycopodium, che è un suo complementare. Relativamente al resto, è possibile che Lycopodium possa farla dormire di più, perché è un rimedio che favorisce il sonno. E’ possibile anche che la maggiore eccitazione ed i bruciori di stomaco siano dovuti al fenomeni transitori dell’aggravamento omeopatico o dell’effetto iatrogeno del rimedio, atteso che entrami i disturbi appartengono alla patogenesi di Lycopodium. Cordiali saluti.
Silvia dice
Grazie è stata gentilissima,
il lycopodium lo smetto o lo finisco e inizio con il Sulphur? E con quale dosaggio?O possono esser presi entrambi?
Ci possono essere delle controindicazioni?
In questi giorni per esempio io che normalmente da sempre sono mattiniera da quando prendo il Lycopodiun non mi alzerei più.
Grazie di nuovo saluti.
Silvia dice
Buona sera dotteressa,
Un’amica farmacista mi ha regalato il lycopodium 9c per il metabolismo lento, io ho letto attentamente tutto ciò che è stato scritto su questo rimedio omeopatico e devo dire che proprio non mi ci ritrovo, sia come problemi fisici e sintomi sia caratterialmente, anzi direi quasi il contrario, sono una persona comunque è sempre positiva e non manco di autostima in più se è un lato del mio corpo che ogni tanto soffre è il sinistro e non il destro. Sono sempre stata di costituzione morbida 65/70 kl e l’unico periodo della mia vita ad aver perso peso è quando ho assunto un farmaco che agiva proprio sul metabolismo (l’ectivia) ora avendo 50 anni non mi aspetto di riuscire a dimagrire ma vorrei almeno non aumentare, sono molto attenta a quel che mangio e vado in palestra tutti i giorni ma nonostante questo non calo.
Il Lycopodium può andar bene? O esiste un rimedio omeopatico che agisce sul metabolismo più indicato ad un carattere come il mio? Grazie saluti.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Silvia, prima ancora di pensare a introdurre qualche rimedio sarebbe opportuno cercare di accelerare il metabolismo con altri accorgimenti naturali. L’attività fisica è certamente importante, ma essa deve essere orientata ad aumentare il tono muscolare che aiuta sensibilmente a bruciare più calorie. A tale scopo si consiglia un’attività mista, caratterizzata da un lavoro ad alta intensità (pesi, macchine a corpo libero, ecc.) seguito da un’attività aerobica (corsa, ciclismo, nuoto, ecc.). Per quanto riguarda l’alimentazione bisogna evitare assolutamente di adottare diete ferree per perdere rapidamente il peso superfluo, perché l’organismo per adeguarsi al nuovo regime rallenta il metabolismo basale e ne conserva memoria, con il risultato che la dieta diventa sempre più restrittiva ed inefficace e quando si riprende un’alimentazione più prossima al normale o si commette uno sgarro si riacquistano i chili persi più gli interessi e nel frattempo il metabolismo si è ulteriormente rallentato. L’alimentazione deve essere sana ed equilibrata, varia e nutriente, leggermente ipocalorica se c’è necessità di perdere gradualmente peso, privilegiando in tal caso alimenti nutrienti ma poco energetici e ad alto indice di sazietà, come cibi con molta acqua e fibre, quali frutta e verdura, legumi, cereali integrali, ecc., che garantiscono anche la regolarità delle funzioni intestinali indispensabile per il dimagrimento. Inoltre per continuare a perdere peso o per non aumentarlo bisognerebbe evitare o limitare l’uso di bevande zuccherate, alcolici, dolciumi, ecc. Oltre alla palestra sarebbe altresì opportuno evitare la sedentarietà per il resto della giornata, introducendo tanti piccoli cambiamenti che possono sembrare insignificanti ma che alla lunga producono i loro effetti benefici, come ad esempio andare a piedi evitando il più possibile l’automobile, fare le scale invece di prendere l’ascensore, ecc. ecc. Ciò premesso, venendo ai rimedi omeopatici che potrebbero aiutare a contenere il peso corporeo o perché intervengono sul metabolismo lento o perché migliorano le prestazioni dell’intero organismo, essi sono tanti e diversi nelle caratteristiche e tra i principali che vengono maggiormente adoperati, oltre a Lycopodium, troviamo Antimonium crudum, Belladonna, Calcarea carbonica, Carbo vegetabilis, Graphites, Ignatia amara, Kalium chloratum, Phytolacca decandra, Sulphur ed altri. Tra questi un rimedio cui pensare potrebbe essere Sulphur (si legga l’articolo omonimo nella presente sezione del sito) che contempla il biotipo “sulfurico grasso” (probabilmente a lei vicino), il quale corrisponde ad un soggetto pletorico che presenta un metabolismo rallentato e una riduzione delle reazioni biochimiche di ossidazione che portano ad uno stato di intossicazione con inevitabile tendenza all’aumento del peso corporeo. Sulphur diventa pertanto il rimedio “pulitore” che disintossica l’organismo, lo libera dalle tossine e mantiene pulite tutte le strutture cellulari, contribuendo a portare in superficie tutte le disfunzioni del nostro profondo. Esplica pertanto un’importante attività di “drenaggio” ed è perciò il rimedio eliminatore “numero uno”. Inoltre Sulphur è uno dei più importanti policresti omeopatici, cioè è un rimedio ad azione generale in grado di produrre un’attività polivalente capace di curare moltissime patologie e di coprire una vasta gamma di sintomi. Per questi motivi Sulphur, assieme a Nux vomica, è il rimedio omeopatico più prescritto in assoluto. Infine Sulphur ha tendenzialmente una lateralità sinistra. Si confronti con la farmacista omeopata, anche se la soluzione migliore sarebbe quella di rivolgersi ad un medico omeopata. Cordiali saluti.
Giusy dice
Scusi dott io ho mia figlia di 12 sa che ha una tosse che si manifesta soprattutto la mattina . L’ha avuta l anno scorso tra ottobre e dicembre ora quest’anno è ritornata e da ottobre non passa . Ho girato tutti i dott , allergologo che a riscontrato allergia a graminacea e alternaria otorino che le a curato un post nasal drip , ora la pediatra mi ha detto di darle il lycopodium 30 ch 3 confettino ogni ora, non sarà troppo mi chiedevo grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Giusy, indubbiamente una tosse persistente e per di più a carattere stagionale fa pensare ad un problema di allergie, come del resto è stato riscontrato, perché quando essa è dovuta ad un’infezione delle vie respiratorie solitamente si esaurisce in un arco di tempo limitato, così come si risolvono le infezioni. Lo stesso gocciolamento retronasale, che ha tra i suoi sintomi proprio la tosse, potrebbe essere una reazione allergica. Se la pediatra, che ritengo sia anche omeopata, ha prescritto Lycopodium 30CH è perché ha fatto le proprie valutazioni e quindi ha potuto stabilire che il rimedio, con tale diluizione, è il più adatto a sua figlia ed alla sua situazione. Solo il medico, dall’esame del paziente, può valutare se è “troppo” oppure no, perché una cura omeopatica è strettamente personale e sfugge alle regole di carattere generale. Tra l’altro il concetto di quantità o di forza in omeopatia è ben diverso da quello che si intende nella medicina convenzionale e non si misura con la quantità di medicinale o con la diluizione del rimedio, ma unicamente su ciò che richiede il paziente e la sua sintomatologia. L’unica cosa da segnalare è che per la 30CH, essendo una diluizione medio-alta che ha una buona durata di copertura terapeutica, le somministrazioni potrebbero essere maggiormente distanziate, però, per quanto detto prima, prevale la valutazione fatta dal medico. Cordiali saluti.