DESCRIZIONE
Lycopodium clavatum (nome italiano Licopodio) è una pianta erbacea perenne appartenente alla famiglia delle Licopodiaceae. Cresce su suoli prevalentemente acidi e silicei, sia in zone temperate che in quelle più fredde montane di Europa, Asia, America settentrionale e Africa australe. In Italia la si trova sia nelle radure boscose che nei pascoli delle Alpi e degli Appennini fin oltre i 2000 metri.
Il nome Lycopodium deriva dal greco ed è composto da lico (cioè “lupo”) e podio (cioè “piede”), perché riferito alla somiglianza dei rami giovani a un “piede di lupo”. Il nome clavatum deriva dal latino “clava” ed è riferito alla forma delle spighe terminali, di cui alla descrizione che segue.
La pianta ha il fusto principale strisciante al suolo, raggiunge un’altezza massima di circa 1 metro ed è a crescita lentissima. Le foglie, numerosissime sul fusto e sui rami, hanno una disposizione embricata (come le tegole di un tetto). I rami fertili sono eretti, alti 10-20 cm e terminano con delle lunghe spighe di colore giallino (in genere da 1 a 3), formate da brattee ovali, con l’apice acuminato, che racchiudono gli sporangi, a forma di fagiolo, i quali a maturità si aprono lasciando cadere una polvere gialla costituita da microscopiche spore spesso aggregate a quattro a quattro. E’ questa polvere di spore, inodore e insapore, non solubile in acqua ma solubile in alcool, che si raccoglie più facilmente con l’essiccazione, a costituire la droga utile per i diversi scopi terapeutici.
La polvere delle spore di Licopodio contiene, infatti, sostanze grasse e diversi alcaloidi ai quali si attribuiscono le proprietà medicamentose della pianta. Detta anche “farina delle streghe” per l’uso che se ne è fatto sin dai tempi antichi nella medicina popolare, veniva utilizzata contro i disturbi gastrici e urinari, come sedativo, antispastico, diuretico, lassativo e per rivestire le pillole. Attualmente trova ancora impiego per uso esterno come decongestionante e calmante nelle dermatiti e nelle irritazioni cutanee in generale ed anche per l’igiene dei bambini onde evitare il contatto fra la pelle nelle pieghe profonde ed asciugare le zone macerate.
Per la sua caratteristica di essere facilmente infiammabile, la polvere di Licopodio viene impiegata per la realizzazione di fuochi d’artificio o di finte esplosioni ai fini scenografici (per questo è chiamata “zolfo vegetale”). In passato veniva adoperata per provocare i flash delle macchine fotografiche.
L’Omeopatia ne ha fatto uno dei più grandi rimedi della materia medica.
Il rimedio omeopatico Lycopodium si ottiene dalla tintura madre della polvere di spore della pianta Lycopodium clavatum e dalle successive diluizioni-dinamizzazioni in soluzione idroalcolica.
Per ulteriori informazioni sulla preparazione, consultare l’articolo “Rimedi omeopatici: origine” della sezione del sito “Approfondimenti”.
CARATTERISTICHE DEL RIMEDIO
Lycopodium è uno dei grandi rimedi costituzionali dell’omeopatia, ad azione lunga e profonda. E’ un rimedio che agisce sull’insieme della persona e sulla sua economia generale, dovendo operare su un metabolismo profondamente alterato e squilibrato, con inevitabili ripercussioni sulle reazioni complessive del soggetto, sia dal punto di vista fisico che psichico. La principale sfera d’azione del rimedio riguarda l’apparato digerente, in particolare il fegato e la sua funzionalità, che ne costituiscono il vero punto debole. Il rimedio corrisponde cioè ad una perturbazione profonda del metabolismo generale, connotata da un cattivo funzionamento del fegato e del tubo digerente, con tendenza alla steatosi epatica (fegato grasso, ossia con accumulo di trigliceridi), alla epatomegalia (aumento di volume del fegato) fino alla atrofia epatica (con conseguente grave insufficienza epatica). Ciò comporta predisposizione a dimagrimento, denutrizione (per disturbi nell’assimilazione, in particolare dei grassi), iperacidità delle secrezioni ed escrezioni, atonia gastrointestinale con flatulenza, ipercolesterolemia, iperuricemia (dovuta ad una ridotta eliminazione renale dell’acido urico), eruzioni cutanee, affezioni respiratorie e polmonari.
Per comprendere meglio le caratteristiche del rimedio è utile partire dall’analisi del suo aspetto mentale, che in fondo giustifica tutti i mali.
Il soggetto Lycopodium vive contemporaneamente, con enorme frustrazione, due condizioni emotive contrapposte: l’insicurezza e l’ambizione.
Vi è l’insicurezza perché non si sente adeguato, all’altezza della situazione, non crede in se stesso e non ha fiducia nelle proprie possibilità. Teme di sbagliare, di fallire, di non riuscire nei suoi intenti, di non essere in grado di fare le cose nel modo migliore e di non riuscire a farsi apprezzare o, addirittura, a farsi voler bene dalle altre persone. Ha paura di parlare in pubblico, di proporsi o di fare il primo passo, di allacciare nuovi rapporti e questo aumenta ancora l’insicurezza, l’ansia, la frustrazione ed il senso di inferiorità, che condizionano e limitano la sua vita sociale.
Vi è l’ambizione perché sogna di avere successo, di ottenere sempre il massimo, di sopravanzare gli altri, di stupire e di ammaliare il prossimo, di far nascere l’ammirazione nei propri confronti e finanche l’invidia. Ha bisogno della stima degli altri e perciò vede nella competizione, nella gara, il modo di poter prevalere e dimostrare la sua potenza, le sue capacità, le sue qualità. Poiché è intelligente capisce bene che per ottenere tutto ciò deve prepararsi con cura e senso di responsabilità, attraverso dedizione e sacrificio e per questo cerca di impegnarsi al massimo.
Il meccanismo però si inceppa nel momento in cui impatta con la caratteristica più marcata di Lycopodium e cioè con l’insicurezza. E’ proprio questa che tradisce l’ambizione e non consente di tradurla in risultati concreti ed apprezzabili. Per il soggetto Lycopodium l’insicurezza diventa un limite ancora più pesante dell’ambizione. In fondo basterebbe accontentarsi un po’ di più, di porsi delle mete o degli obiettivi meno ambiziosi, più alla propria portata, ma questo Lycopodium non lo può accettare, lui aspira sempre al massimo.
La spiegazione di questo particolare quadro psichico, contorto e contraddittorio, la si può trovare nella metafora legata alle origini della pianta, da cui il rimedio omeopatico si ottiene. Il Lycopodium in epoca remota era una pianta grande e maestosa, abituata a guardare tutti dall’alto in basso. Attualmente è una pianta strisciante al suolo, un cespuglio, con il timore di essere calpestato da chiunque. Cosicché il Lycopodium omeopatico è una persona che pur essendo piccola e timorosa, sogna e spera di diventare grande come una volta: ha la voglia di emergere e la paura di non riuscirvi, manca cioè di coraggio. Ecco quindi che tende a rodersi e per prima cosa si rode il fegato, che è appunto il simbolo del coraggio. Il fegato pertanto diventa l’organo bersaglio e sarà interessato da diverse patologie. Da qui hanno origine tutte le disfunzioni del paziente.
Lo possiamo immaginare come un tipo triste, ansioso, tendente alla depressione, facilmente irritabile, con loquacità precipitosa, dall’aspetto invecchiato, magro, a volte con l’addome prominente, dal colorito pallido tendente al giallastro, sempre stanco, freddoloso, spesso con una fame vorace, anche se si sazia ai primi bocconi, con senso di paura nell’assunzione delle responsabilità. Nello stesso tempo, come visto, è un ambizioso e pretende la perfezione fino alla pignoleria.
A questo punto siamo in grado di tracciare anche il profilo temperamentale e costituzionale di Lycopodium.
Il temperamento ha i tratti tipici sia del bilioso che del nervoso: vi è il bilioso perché dimostra di essere estremamente razionale e di avere il controllo di tutte le situazioni; vi è il nervoso perché quando perde il controllo diventa aggressivo, irritabile, violento ed inveisce contro tutto e tutti.
La costituzione è anch’essa mista ed ha le caratteristiche sia della fosforica che della fluorica: vi è la fosforica per l’estrema magrezza (anche se l’addome è prominente) e per i tratti del temperamento nervoso; vi è la fluorica, per la presenza delle ectasie venose (varici, emorroidi), dovute alla lassità dei tessuti di sostegno e per la tendenza ulcerativa a livello gastro-duodenale.
I sintomi migliorano all’aria aperta, con l’assunzione di bevande calde, dopo la mezzanotte, dopo l’emissione di gas, dopo la minzione, dopo un’attività fisica, sdraiandosi sul dorso (soprattutto la tosse), scoprendosi.
I sintomi peggiorano con il freddo intenso, con cibi o bevande fredde, con il calore, nel pomeriggio, dopo aver dormito sul fianco destro o sul lato dolente, prima delle mestruazioni e soprattutto dopo il pasto.
Il rimedio ha una spiccata lateralità destra, per cui tutto ciò che Lycopodium soffre è a destra (infatti il fegato è a destra).
I principali sinergici (complementari) sono Chelidonium, China, Iodum, Lachesis, Pulsatilla, Sulphur.
I principali antidoti per i suoi disturbi sono Aconitum, Camphora, Causticum, Chamomilla, Coffea, Graphites, Nux vomica, Pulsatilla.
Il rimedio omeopatico che ha molti sintomi in comune con Lycopodium è Pulsatilla, tanto che a volte, quando la mentalità del malato non è molto marcata, è facile confonderli. Tale analogia fa sì che Pulsatilla è l’acuto di Lycopodium, nel senso che quando Lycopodium presenta uno stato acuto, esso richiederà spesso Pulsatilla.
USO DEL RIMEDIO
Il rimedio omeopatico Lycopodium si usa nei seguenti principali casi, quando i sintomi corrispondono e si associano alle caratteristiche del rimedio descritte in precedenza.
1) APP. DIGERENTE. Epatopatie. Pressione e tensione al fegato specie dopo aver mangiato. Calcoli alla colecisti. Spasmi all’ipocondrio destro (regione addominale destra, situata lateralmente alla regione epigastrica) e coliche biliari conseguenti. Gastrite. Ulcera peptica. Disturbi digestivi. Addome gonfio postprandiale, meteorismo, flatulenza, pirosi, eruttazioni brucianti, rigurgiti, bocca secca, lingua secca e irritata, gengive gonfie e dolenti. Stipsi a volte intervallata da diarrea. Il soggetto assimila male e tende al dimagrimento, specialmente alla parte superiore del corpo. Ha falsa fame (subito si sazia). Ha avversione per pane e farinacei, mentre ha desiderio di zucchero e dolciumi
2) PSICHE. Paura, angoscia, apprensione, tristezza, malinconia, pessimismo, tendenza alla depressione, stanchezza cronica, irritabilità, irascibilità, ipersensibilità, ostinazione, mancanza di volontà. Il soggetto teme che gli possa succedere qualcosa di spiacevole, ha paura di parlare in pubblico, teme la compagnia ma anche la solitudine, è affetto da una stanchezza cronica che unita alla mancanza di volontà gli procura un’avversione per il lavoro e per qualsiasi nuova iniziativa, è smemorato, appena lo si ostacola va facilmente in collera per compensare la sua insicurezza. Nello stesso tempo è un ambizioso, nutre grandi aspirazioni, ha voglia di emergere, è un perfezionista, si sente competitivo, ha bisogno degli altri per dimostrare di essere il migliore e per questo entrerà con loro in competizione aumentando la sua solitudine.
3) APP. URINARIO. Calcolosi renale. Iperuricemia. Gotta. Ipertrofia prostatica con frequenti risvegli notturni per urinare. Possibili infezioni delle vie urinarie, specialmente cistite con ematuria. Mal di testa uremico, cioè che si presenta quando le urine si schiariscono. Altri sintomi urinari, come dolori renali e vescicali, bruciore durante la minzione, ritenzione o incontinenza urinaria, poliuria (emissione di eccessiva quantità di urine in relazione all’assunzione di liquidi) notturna.
4) PELLE. Eruzioni cutanee sia secche che trasudanti. Eczema. Verruche. Foruncoli. Ulcere. Eruzioni del cuoio capelluto. Aree di alopecia. Eruzioni eczematose dietro le orecchie. Screpolature e fissurazioni del calcagno. Pelle secca e arida (specie alle mani) ed a volte con zone indurite. Sudorazione delle mani e dei piedi.
5) OCCHI. Congiuntivite. Blefarite. Orzaiolo e calazio. Tremori dei muscoli orbicolari dell’occhio e sussulti delle palpebre.
6) APP. CIRCOLATORIO. Disturbi da cattiva circolazione. Stasi venosa nell’ambito della vena porta e delle vene delle gambe. Varici. Emorroidi.
7) APP. MUSCOLO-SCHELETRICO. Debolezza generale, emaciazione e atrofia muscolare. Artrite ed altri disturbi reumatici cronici con dolori accentuati di notte e migliorati con il movimento. Sciatica con lateralità prevalentemente destra. Atonia gastrointestinale. Lombaggine.
8) APP. RESPIRATORIO. Catarro nasale dei bambini e degli adulti, in quest’ultimo caso accompagnato da mal di testa. Faringite cronica. Tonsillite che colpisce la tonsille destra o che inizia a destra per estendersi a sinistra. Catarro naso-faringeo con possibile otite. Bronchite. Tosse secca e fastidiosa. Respirazione rumorosa ed a volte difficoltosa. Asma. Il soggetto si raffredda facilmente.
9) APP. GENITALE FEMMINILE. Cicli mestruali irregolari o assenti. Amenorrea. Dolori e infiammazioni delle ovaie, soprattutto a destra. Mucosa vaginale secca, bruciante e dolente al punto da impedire il coito.
10) APP. GENITALE MASCHILE. Mancanza di desiderio sessuale. Impotenza. Eiaculazione precoce. Prostatite.
DOSI
Nel caso 2) diluizione 30CH, 3 granuli 1 volta al dì.
Nel caso 4) diluizione 7CH, 3 granuli 1-3 volte al dì.
Nei casi 9) e 10) diluizione 9CH, 3 granuli 1-3 volte al dì.
Nei restanti casi diluizione 5CH, 3 granuli 3-6 volte al dì.
Qualsiasi terapia ed a maggior ragione quella che prevede l’impiego di rimedi ad alta diluizione, la cui azione è più profonda per curare gli stati cronici o i malesseri psichici, deve essere prescritta dal medico omeopata.
(*) V. Note esplicative
fabi dice
Salve dottoressa,
È da qualche mese che a causa dei molteplici impegni sono molto stressato e ho una grande stanchezza mentale e dopo fisica ma piu che altro mentale, tant e che non sono lucido, e anche in meditazione cosa che faccio da anni dalka stanchezza che ho non riesco a concentrarmi ( altra difficolta e concentrarmi ) anzi finisco con l addormentarmi. Detto questo ho difficokta digestive e penso congestioni al fegato ( dovuto anche al polipo alla coleciste ) . Noto pelle un po secca.
Ninostante faccia molto sport non riesco ad avere piu muscoli tonici e ad aumentare massa magra bensi ho 30 anni e mangio correttamente.
Gia assumo lycopodium 7 ch e lachesis 9 ch
sa darmi un aiuto a questa mia situazione?
Grazie mille
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Fabi, se non l’avesse ancora fatto, come già suggeritole in precedenza, le rinnovo l’invito a consultare l’articolo “Ansia, Depressione, Attacchi di panico” nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi”, dove potrebbe trovare risposta alle sue domande o quanto meno avere un quadro più completo della situazione. I rimedi omeopatici potenzialmente in grado di trattare l’astenia mentale e fisica, come potrà rilevare, sono diversi e tra quelli che trattano anche una marcata difficoltà di concentrazione (che sono tutte e due condizioni abbastanza comuni a tutti gli stati depressivi) troviamo in particolare Apis, Silicea e Zincum metallicum. Però gli interventi spot, l’automedicazione, il “fai da te”, difficilmente potranno aiutarla a superare stabilmente e definitivamente i suoi disturbi psichici e fisici, per cui il consiglio resta sempre quello di rivolgersi ad un bravo medico omeopata che possa prescriverle una terapia completa, adatta al suo caso ed alla sua persona, scegliendo la strategia terapeutica più appropriata. Cordiali saluti.
Rosa dice
Salve,
avrei bisogno di un consiglio.
Io sono nata con un’anemia emolitica cronica, a 18 anni mi è stata esportata la milza e la colecisti perché quest’ultima si era riempita di calcoli. Quindi dall’operazione ho problemi di digestione e di stitichezza.
In più soffro anche di emorroidi. Vorrei sapere se il lycopodium cavatum potrebbe essermi di aiuto e nel caso in che dosi dovrei prenderlo e per quanto tempo.
Grazie!
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Rosa, la invito a consultare l’articolo “Disturbi gastrici” nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi”, dove potrà trovare tutte le informazioni che la potrebbero interessare. Lycopodium è certamente un importante rimedio omeopatico sul piano epato-digestivo ed essendo inoltre un policresto, cioè un rimedio ad “azione generale” con attività profonda e polivalente, potrà essere in grado di trattare numerosi sintomi e disturbi, tra cui quelli da lei sofferti. La somiglianza con il rimedio, nella sintomatologia e nelle caratteristiche, è, com’è noto, la condizione indispensabile per ottenere gli effetti terapeutici desiderati e quanto maggiore è tale somiglianza tanto migliori saranno i risultati. La durata di una cura omeopatica, come del resto ogni altra entità terapeutica in omeopatia, è legata strettamente al singolo caso personale e perciò non valutabile con precisione a priori. Generalmente finché continuano i miglioramenti, la cura omeopatica viene proseguita senza porsi limiti temporali particolarmente stringenti e viene smessa, ovviamente, alla guarigione o al raggiungimento di un risultato soddisfacente, stabile e duraturo. Sarebbe però meglio ed anche opportuno rivolgersi ad un medico omeopata, che esaminando anche il suo quadro clinico generale sarà in grado di prescriverle la terapia e la strategia terapeutica più adatte al suo caso ed alla sua persona, che potrebbero avere un’estensione più articolata rispetto all’utilizzo di un solo rimedio omeopatico unitario. Cordiali saluti
Elisa dice
Gentile dottoressa, la mia seconda bimba ha 6 settimane e 3 giorni. La allatto al seno ed è cresciuta già quasi 2 kg (alla nascita pesava 3,910kg), mangia spesso circa ogni 2 ore. Il suo problema è che non scarica, soffre di aria e spesso dopo la poppata spinge ma non riesce ad evecuare. In questi ultimi 10 giorni ho dovuto sempre stimolarla o con sondino o con microclismi. Era successo anche appena nata, il 2 e 3 giorno non ha mai scaricato, piangeva spesso quindi al nido l’hanno aiutata con massaggio perianale.
io cerco di aiutarla con massaggio sul pancino, premendole le gambine ma non mimigliora. Quando piange disperata si calma se la tengo in braccio a pancia in giu premendo sul pancino camminando. C’è qualche rimedio omeopatico adatto a lei? Grazie per l’attenzione. Elisa
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Elisa, è possibile che la sua bimba soffra di ripetute coliche addominali, che potrebbero essere dovute alla cosiddetta “dischezia” e/o alle cosiddette “coliche gassose del neonato”. La dischezia consiste in una incoordinazione tra la spinta, che deriva da una contrazione addominale, e il rilassamento dello sfintere anale, cioè il neonato si sforza ma non riesce ad evacuare perché non rilascia gli sfinteri e per questo piange. La stimolazione perianale deve diventare un rimedio di emergenza e non deve essere un’abitudine per evitare che la bimba non si abitui ad evacuare da sola. La dischezia è destinata a risolversi da sé nel giro di pochi mesi. Le coliche gassose del neonato si ritiene che abbiano come causa l’aerofagia legata all’eccessiva ingestione di aria durante le poppate (può essere perciò molto utile far ruttare la piccola dopo ogni poppata) e durante il pianto ed anche al meteorismo legato alla fermentazione intestinale del latte materno. Sarebbe comunque opportuno che lei osservasse una dieta alimentare sana ed equilibrata, semplice e varia, come certamente già starà facendo. Ovviamente quanto finora detto sono soltanto delle ipotesi che solo il medico potrà o meno confermare. Relativamente all’omeopatia i principali rimedi omeopatici che vengono utilizzati nelle coliche addominali dei neonati sono: Nux vomica quando il neonato spinge per evacuare ma lo stimolo risulta inefficace; Chamomilla quando il neonato si calma nelle braccia della madre, desidera essere cullato energicamente e subito preso in braccio; Pulsatilla quando il neonato si calma ancora in braccio alla madre, ma vuole essere cullato dolcemente senza mai fermarsi. Relativamente alla fitoterapia potrebbero essere utili i preparati vegetali con proprietà carminative (riduzione dei gas da stomaco e intestino), spasmolitiche (riduzione degli spasmi muscolari e quindi delle coliche) e anti-dispeptiche (facilitazione della digestione), quali, ad esempio, le tisane di anice, camomilla, finocchio, melissa, ecc. Le consiglio però di parlarne con il pediatra e qualora volesse ricorre all’omeopatia di rivolgersi ad un medico omeopata, considerata anche l’età della piccolina. Cordiali saluti.
Gino dice
Gentile dr.ssa, le ho scritto l’ultima volta nel mese di maggio. Da un controllo clinico di nuovo riscontrati livelli elevati di colesterolo, trigliceridi, acido urico. Persiste psoriasi anche se meno presente. Diminuito di molto il gonfiore alle gambe. L’omeopata ha cambiato completamente la terapia, prescrivendomi Tarassaco TM, Solidago Virgaurea LM18, Berberol. Continuo ad assumere Plaunac e Cardiospermum pomata. Sono rimasto alquanto perplesso da questo cambio di strategia. L’ho interpretato come il fallimento di quanto fin qui fatto. Mi aiuti a capire. Grazie.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Gino, è difficile stabilire se trattasi di fallimento oppure di cambio di strategia terapeutica sulla base della situazione attuale, alla quale si è arrivati attraverso luci ed ombre, lungo un percorso che qualche risultato, pur se parziale, comunque lo ha ottenuto. Il nuovo quadro clinico ha indotto il medico omeopata a prescriverle Tarassaco TM che è un depurativo, diuretico, coleretico, antidispeptico, ecc., Solidago virgaurea omeopatico per migliorare essenzialmente l’attività espellente dei reni e Berberol che è un integratore deputato a trattare casi di ipercolesterolemia, ipertrigliceridemia, iperglicemia. Le ha lasciato Plaunac per l’ipertensione arteriosa e Cardiospermum per la problematica cutanea. Deve vedere come va e riferire periodicamente al medico omeopata. Ovviamente, come le sarà stato certamente detto, occorrerà aiutarsi anche con un corretto stile di vita, ad iniziare dall’alimentazione che deve essere sana ed equilibrata, ipocalorica, povera di grassi trans e di cibi ad alto indice glicemico, eliminando o riducendo l’alcool e l’eventuale sovrappeso. Un’attività fisica aerobica consentirebbe inoltre di aumentare la frazione HDL del colesterolo totale, il cosiddetto “colesterolo buono” e di controllare l’ipertensione arteriosa. Cordiali saluti.
Elena dice
Buongiorno dottoressa Della Volpe, vorrei se possibile un Suo parere.
Ho letto in modo casuale del Lycompodium per un mio problema di metabolismo rallentato e scopro con curiosità che ogni rigo, e sottolineo ogni rigo, del profilo Lycompodium descritto corrisponde alle modalità comportamentali e caratteriali di mio figlio di anni 12. E’ un bambino insicuro, ma al tempo stesso ambizioso e molto esigente con se stesso e con gli altri, verso cui in particolare esprime critiche, avendo tra l’altro una facilità nella lettura delle emozioni e della psiche altrui. Come scrive lei, poiché è intelligente capisce bene che per ottenere tutto ciò deve prepararsi con cura e senso di responsabilità, attraverso dedizione e sacrificio e per questo cerca di impegnarsi al massimo. Nello sport emerge grazie ai suoi sacrifici e alla sua determinazione e nella vita quotidiana, amante di montagna, si prepara alle sfide e alle alte vette, con molto impegno e sforzo fisico, dandosi obbiettivi importanti e raggiungendo (auto) gratificazioni per i suoi sforzi (sogna di essere un nuovo Walter Bonatti o un Messner…)
E’ ordinato pignolo, quasi paranoico…e in questo suo essere esigente e ipercritico, è molto selettivo nelle amicizie e non riesce a adattarsi agli stili di vita degli adolescenti (telefonini e social network) perché crede nelle relazioni vere, che però riesce a costruire solo con chi si “specchia” in lui per empatia e interessi. E così viene spesso isolato per il suo essere polemico…Il suo profilo Lycopodium si differenzia solo per la corporatura che è invece molto robusta, pancia protuberante, mangia con voracità, soprattutto le unghie (dall’età di 3 anni) e – ahimè- si consola con la suzione del pollice, ormai incallito.
Vorrei chiederle se è possibile intervenire con questo tipo di trattamento e in quali modalità, oppure reputa necessario un altro tipo di intervento, affinché non cada in preda alla frustrazione o alla depressione. Aggiungo che è ansioso e ha avuto una diagnosi di gastrite lo scorso anno, per stress emotivo in ambito scolastico.
Grazie per il prezioso aiuto che offre in questo sito.
Cordialmente Elena
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Elena, se suo figlio si ritrova completamente nel profilo psicologico di Lycopodium, allora il rimedio potrebbe essere senz’altro adatto. In tal caso la corporatura assume un aspetto non determinante, anche se il tipo Lycopodium, è vero che è magro, ma presenta l’addome prominente. Tra l’altro bisogna anche osservare che la costituzione di riferimento di Lycopodium è la fosforica (che fisicamente corrisponde, nella versione tipica, ad un soggetto snello, slanciato, con arti lunghi, torace stretto, viso allungato), la quale va considerata dal punto di vista delle proporzioni geometriche e potrebbe riguardare anche un soggetto in sovrappeso. Altre note chiave del rimedio che suo figlio possiede è la fame vorace e la gastrite, che confermerebbero ulteriormente la scelta, la quale, ripeto, fermo restando le riflessioni di poc’anzi, potrebbe prescindere dalla corporatura. Per una visione più chiara e per attingere le informazioni che la potrebbero riguardare, la invito a consultare l’articolo “Ansia, Depressione, Attacchi di panico” nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi”, dove è riportato anche Lycopodium. Il consiglio, però, è di rivolgersi ad un medico omeopata per la sicurezza di vedersi prescritta una terapia e una strategia terapeutica strettamente legate al caso personale. Grazie per l’apprezzamento. Cordiali saluti.
peppe dice
Buongiorno, Gentile Dott.ssa Rita della Volpe, gentilmente è possibile sapere se esistono dei prodotti omeopatici o altro per un trattamento gengivale,
in poche parole le mie gengive si sono ritirate a causa di paradontite (curata con trattamenti di ablazione tartaro, levigatura radicolari e laser trattamento paradontoto).
ad oggi la gengiva risulta ancora ritirata, esiste qualcosa per far stimolare e ricrescere almeno in parte la gengiva mancante.
Nell’attesa di gradita risposta, porgo distinti saluti
Giuseppe
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Peppe, purtroppo, se la parodontite si trova in uno stadio abbastanza avanzato, non esiste alcun rimedio che possa far recuperare completamente la distruzione del parodonto, ripristinando l’osso e la gengiva mancanti. Però esistono rimedi naturali che possono senz’altro arrestare la progressione della malattia ed alleviarne i sintomi, agevolando anche la cicatrizzazione della gengiva. Relativamente all’omeopatia tra i principali rimedi omeopatici più specificamente indicati si citano Aurum metallicum, Borax veneta, Carbo vegetabilis, Cinnamonum zeylanicum, Cuprum metallicum, Hepar sulphur, Mercurius solubilis, Phosphorus, Silicea, Symphytum. Relativamente alla fitoterapia esistono diversi preparati erboristici (estratti, tinture, infusi, ecc.) con proprietà antinfiammatorie, antibatteriche, emostatiche, anestetiche, cicatrizzanti, immunostimolanti, ecc., quali ad es. il gel di Aloe vera, da applicare direttamente sulle gengive, oppure altre forme di preparati a base di Echinacea, Amamelide, Betulla, Propoli, Equiseto, Tarassaco, Salvia, ecc. Sarebbe anche importante adottare un’alimentazione sana ed equilibrata, che possa essere di supporto e che possa rafforzare le difese del sistema immunitario, come, ad esempio, limitare l’assunzione degli zuccheri semplici, introdurre nella dieta i cibi ricchi di calcio (latte, formaggi stagionati, ecc.), consumare giornalmente verdura cruda e mela che aiutano a mantenere la pulizia orale, privilegiare gli alimenti ricchi di vitamine (in particolare le vitamine A, B12, C, E), di grassi polinsaturi (omega-3 e omega-6), di minerali (in particolare rame, manganese, selenio e zinco), di prebiotici e probiotici, ecc. Esistono inoltre diversi preparati erboristici in grado di rafforzare le difese immunitarie, quali ad es., oltre a quelli già citati di Echinacea, gel di Aloe vera e Propoli, anche quelli a base di Eleuterococco, Uncaria tormentosa, Astragalo, Ribes nigrum, ecc. Cordiali saluti.
Francesca dice
Ultimissima cosa ( spero), quando la bimba dorme non la sveglio per prendere i granuli, sbaglio?
Francesca dice
Grazie infinite dottoressa delle sue precisazioni, in effetti non lo sapevo! Approfitto della sua disponibilità e competenza per un altro dubbio: ieri la febbre e’ scesa da 39 a 37,6, ed ero felicissima per questo. Oggi All’ora di pranzo nuovamente 38,8, la bimba e’ stata con mia suocera e a quanto pare ha rifiutato di prendere ” l acquetta magica” se non per 2 sole volte in 4 ore. Come posso ovviare a questo inconveniente domani mattina?. Inoltre posso aggiungere tranquillamente homosogene9 o anascoccinum o ci sono controindicazioni? La mia omeopata via sms mi ha scritto che se la febbre persiste di farla vedere, so già che la pediatra di base prescriverà antibiotico.
Ancora grazie per il supporto che mette a disposizione di tutti, davvero prezioso.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Francesca, mi dispiace ma è impossibile darle delle indicazioni. Le consiglio di attenersi a ciò che potrà stabilire, anche telefonicamente, il suo medico omeopata e/o di rivolgersi direttamente ad un altro medico. Tenga solo presente che i prodotti da lei citati sono dei complessi, cioè sono un mix di rimedi omeopatici (o omeopatizzati) sinergici, che non appartengono all’omeopatia classica, bensì all’omotossicologia, per il cui il loro uso richiederebbe l’approvazione del suo medico omeopata. Le posso infine confermare che, generalmente, durante le ore di sonno, soprattutto la notte, si può evitare l’uso dei rimedi omeopatici, salvo diversa disposizione medica. Cordiali saluti.
tanya dice
E quindi se prendo un caffe poi i granuli quando posso prenderli? ????
tanya dice
Grazie mille è stata gentilissima. ….
Le volevo chiedere un ultima cosa ma lontano dai pasti vuol dire un ora prima di mangiare? Oppure 2 ore dopo.?
E poi quale è piu alto il dosaggio il 5CH o il 30CH?.
GRAZIE
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Tanya, lontano dai pasti potrebbe significare una mezz’ora prima e un’ora e mezza dopo, lontano dal caffè un’ora prima e un’ora dopo. Per quanto riguarda il dosaggio, o più propriamente la diluizione, la 30CH è più alta della 5CH, come del resto indica la cifra numerica. In genere quanto più è alta la diluizione del rimedio tanto più profonda e sistemica ne è l’azione terapeutica. Però qualche spiegazione avrebbe dovuta dargliela l’omeopata che le ha prescritto il rimedio. Comunque se lei intende avvicinarsi al mondo dell’omeopatia, le consiglio di leggersi qualche articolo nella sezione del sito “Approfondimenti” oppure la home-page della sezione “Rimedi omeopatici” che rappresenta una buona sintesi. Cordiali saluti.