DESCRIZIONE
Lycopodium clavatum (nome italiano Licopodio) è una pianta erbacea perenne appartenente alla famiglia delle Licopodiaceae. Cresce su suoli prevalentemente acidi e silicei, sia in zone temperate che in quelle più fredde montane di Europa, Asia, America settentrionale e Africa australe. In Italia la si trova sia nelle radure boscose che nei pascoli delle Alpi e degli Appennini fin oltre i 2000 metri.
Il nome Lycopodium deriva dal greco ed è composto da lico (cioè “lupo”) e podio (cioè “piede”), perché riferito alla somiglianza dei rami giovani a un “piede di lupo”. Il nome clavatum deriva dal latino “clava” ed è riferito alla forma delle spighe terminali, di cui alla descrizione che segue.
La pianta ha il fusto principale strisciante al suolo, raggiunge un’altezza massima di circa 1 metro ed è a crescita lentissima. Le foglie, numerosissime sul fusto e sui rami, hanno una disposizione embricata (come le tegole di un tetto). I rami fertili sono eretti, alti 10-20 cm e terminano con delle lunghe spighe di colore giallino (in genere da 1 a 3), formate da brattee ovali, con l’apice acuminato, che racchiudono gli sporangi, a forma di fagiolo, i quali a maturità si aprono lasciando cadere una polvere gialla costituita da microscopiche spore spesso aggregate a quattro a quattro. E’ questa polvere di spore, inodore e insapore, non solubile in acqua ma solubile in alcool, che si raccoglie più facilmente con l’essiccazione, a costituire la droga utile per i diversi scopi terapeutici.
La polvere delle spore di Licopodio contiene, infatti, sostanze grasse e diversi alcaloidi ai quali si attribuiscono le proprietà medicamentose della pianta. Detta anche “farina delle streghe” per l’uso che se ne è fatto sin dai tempi antichi nella medicina popolare, veniva utilizzata contro i disturbi gastrici e urinari, come sedativo, antispastico, diuretico, lassativo e per rivestire le pillole. Attualmente trova ancora impiego per uso esterno come decongestionante e calmante nelle dermatiti e nelle irritazioni cutanee in generale ed anche per l’igiene dei bambini onde evitare il contatto fra la pelle nelle pieghe profonde ed asciugare le zone macerate.
Per la sua caratteristica di essere facilmente infiammabile, la polvere di Licopodio viene impiegata per la realizzazione di fuochi d’artificio o di finte esplosioni ai fini scenografici (per questo è chiamata “zolfo vegetale”). In passato veniva adoperata per provocare i flash delle macchine fotografiche.
L’Omeopatia ne ha fatto uno dei più grandi rimedi della materia medica.
Il rimedio omeopatico Lycopodium si ottiene dalla tintura madre della polvere di spore della pianta Lycopodium clavatum e dalle successive diluizioni-dinamizzazioni in soluzione idroalcolica.
Per ulteriori informazioni sulla preparazione, consultare l’articolo “Rimedi omeopatici: origine” della sezione del sito “Approfondimenti”.
CARATTERISTICHE DEL RIMEDIO
Lycopodium è uno dei grandi rimedi costituzionali dell’omeopatia, ad azione lunga e profonda. E’ un rimedio che agisce sull’insieme della persona e sulla sua economia generale, dovendo operare su un metabolismo profondamente alterato e squilibrato, con inevitabili ripercussioni sulle reazioni complessive del soggetto, sia dal punto di vista fisico che psichico. La principale sfera d’azione del rimedio riguarda l’apparato digerente, in particolare il fegato e la sua funzionalità, che ne costituiscono il vero punto debole. Il rimedio corrisponde cioè ad una perturbazione profonda del metabolismo generale, connotata da un cattivo funzionamento del fegato e del tubo digerente, con tendenza alla steatosi epatica (fegato grasso, ossia con accumulo di trigliceridi), alla epatomegalia (aumento di volume del fegato) fino alla atrofia epatica (con conseguente grave insufficienza epatica). Ciò comporta predisposizione a dimagrimento, denutrizione (per disturbi nell’assimilazione, in particolare dei grassi), iperacidità delle secrezioni ed escrezioni, atonia gastrointestinale con flatulenza, ipercolesterolemia, iperuricemia (dovuta ad una ridotta eliminazione renale dell’acido urico), eruzioni cutanee, affezioni respiratorie e polmonari.
Per comprendere meglio le caratteristiche del rimedio è utile partire dall’analisi del suo aspetto mentale, che in fondo giustifica tutti i mali.
Il soggetto Lycopodium vive contemporaneamente, con enorme frustrazione, due condizioni emotive contrapposte: l’insicurezza e l’ambizione.
Vi è l’insicurezza perché non si sente adeguato, all’altezza della situazione, non crede in se stesso e non ha fiducia nelle proprie possibilità. Teme di sbagliare, di fallire, di non riuscire nei suoi intenti, di non essere in grado di fare le cose nel modo migliore e di non riuscire a farsi apprezzare o, addirittura, a farsi voler bene dalle altre persone. Ha paura di parlare in pubblico, di proporsi o di fare il primo passo, di allacciare nuovi rapporti e questo aumenta ancora l’insicurezza, l’ansia, la frustrazione ed il senso di inferiorità, che condizionano e limitano la sua vita sociale.
Vi è l’ambizione perché sogna di avere successo, di ottenere sempre il massimo, di sopravanzare gli altri, di stupire e di ammaliare il prossimo, di far nascere l’ammirazione nei propri confronti e finanche l’invidia. Ha bisogno della stima degli altri e perciò vede nella competizione, nella gara, il modo di poter prevalere e dimostrare la sua potenza, le sue capacità, le sue qualità. Poiché è intelligente capisce bene che per ottenere tutto ciò deve prepararsi con cura e senso di responsabilità, attraverso dedizione e sacrificio e per questo cerca di impegnarsi al massimo.
Il meccanismo però si inceppa nel momento in cui impatta con la caratteristica più marcata di Lycopodium e cioè con l’insicurezza. E’ proprio questa che tradisce l’ambizione e non consente di tradurla in risultati concreti ed apprezzabili. Per il soggetto Lycopodium l’insicurezza diventa un limite ancora più pesante dell’ambizione. In fondo basterebbe accontentarsi un po’ di più, di porsi delle mete o degli obiettivi meno ambiziosi, più alla propria portata, ma questo Lycopodium non lo può accettare, lui aspira sempre al massimo.
La spiegazione di questo particolare quadro psichico, contorto e contraddittorio, la si può trovare nella metafora legata alle origini della pianta, da cui il rimedio omeopatico si ottiene. Il Lycopodium in epoca remota era una pianta grande e maestosa, abituata a guardare tutti dall’alto in basso. Attualmente è una pianta strisciante al suolo, un cespuglio, con il timore di essere calpestato da chiunque. Cosicché il Lycopodium omeopatico è una persona che pur essendo piccola e timorosa, sogna e spera di diventare grande come una volta: ha la voglia di emergere e la paura di non riuscirvi, manca cioè di coraggio. Ecco quindi che tende a rodersi e per prima cosa si rode il fegato, che è appunto il simbolo del coraggio. Il fegato pertanto diventa l’organo bersaglio e sarà interessato da diverse patologie. Da qui hanno origine tutte le disfunzioni del paziente.
Lo possiamo immaginare come un tipo triste, ansioso, tendente alla depressione, facilmente irritabile, con loquacità precipitosa, dall’aspetto invecchiato, magro, a volte con l’addome prominente, dal colorito pallido tendente al giallastro, sempre stanco, freddoloso, spesso con una fame vorace, anche se si sazia ai primi bocconi, con senso di paura nell’assunzione delle responsabilità. Nello stesso tempo, come visto, è un ambizioso e pretende la perfezione fino alla pignoleria.
A questo punto siamo in grado di tracciare anche il profilo temperamentale e costituzionale di Lycopodium.
Il temperamento ha i tratti tipici sia del bilioso che del nervoso: vi è il bilioso perché dimostra di essere estremamente razionale e di avere il controllo di tutte le situazioni; vi è il nervoso perché quando perde il controllo diventa aggressivo, irritabile, violento ed inveisce contro tutto e tutti.
La costituzione è anch’essa mista ed ha le caratteristiche sia della fosforica che della fluorica: vi è la fosforica per l’estrema magrezza (anche se l’addome è prominente) e per i tratti del temperamento nervoso; vi è la fluorica, per la presenza delle ectasie venose (varici, emorroidi), dovute alla lassità dei tessuti di sostegno e per la tendenza ulcerativa a livello gastro-duodenale.
I sintomi migliorano all’aria aperta, con l’assunzione di bevande calde, dopo la mezzanotte, dopo l’emissione di gas, dopo la minzione, dopo un’attività fisica, sdraiandosi sul dorso (soprattutto la tosse), scoprendosi.
I sintomi peggiorano con il freddo intenso, con cibi o bevande fredde, con il calore, nel pomeriggio, dopo aver dormito sul fianco destro o sul lato dolente, prima delle mestruazioni e soprattutto dopo il pasto.
Il rimedio ha una spiccata lateralità destra, per cui tutto ciò che Lycopodium soffre è a destra (infatti il fegato è a destra).
I principali sinergici (complementari) sono Chelidonium, China, Iodum, Lachesis, Pulsatilla, Sulphur.
I principali antidoti per i suoi disturbi sono Aconitum, Camphora, Causticum, Chamomilla, Coffea, Graphites, Nux vomica, Pulsatilla.
Il rimedio omeopatico che ha molti sintomi in comune con Lycopodium è Pulsatilla, tanto che a volte, quando la mentalità del malato non è molto marcata, è facile confonderli. Tale analogia fa sì che Pulsatilla è l’acuto di Lycopodium, nel senso che quando Lycopodium presenta uno stato acuto, esso richiederà spesso Pulsatilla.
USO DEL RIMEDIO
Il rimedio omeopatico Lycopodium si usa nei seguenti principali casi, quando i sintomi corrispondono e si associano alle caratteristiche del rimedio descritte in precedenza.
1) APP. DIGERENTE. Epatopatie. Pressione e tensione al fegato specie dopo aver mangiato. Calcoli alla colecisti. Spasmi all’ipocondrio destro (regione addominale destra, situata lateralmente alla regione epigastrica) e coliche biliari conseguenti. Gastrite. Ulcera peptica. Disturbi digestivi. Addome gonfio postprandiale, meteorismo, flatulenza, pirosi, eruttazioni brucianti, rigurgiti, bocca secca, lingua secca e irritata, gengive gonfie e dolenti. Stipsi a volte intervallata da diarrea. Il soggetto assimila male e tende al dimagrimento, specialmente alla parte superiore del corpo. Ha falsa fame (subito si sazia). Ha avversione per pane e farinacei, mentre ha desiderio di zucchero e dolciumi
2) PSICHE. Paura, angoscia, apprensione, tristezza, malinconia, pessimismo, tendenza alla depressione, stanchezza cronica, irritabilità, irascibilità, ipersensibilità, ostinazione, mancanza di volontà. Il soggetto teme che gli possa succedere qualcosa di spiacevole, ha paura di parlare in pubblico, teme la compagnia ma anche la solitudine, è affetto da una stanchezza cronica che unita alla mancanza di volontà gli procura un’avversione per il lavoro e per qualsiasi nuova iniziativa, è smemorato, appena lo si ostacola va facilmente in collera per compensare la sua insicurezza. Nello stesso tempo è un ambizioso, nutre grandi aspirazioni, ha voglia di emergere, è un perfezionista, si sente competitivo, ha bisogno degli altri per dimostrare di essere il migliore e per questo entrerà con loro in competizione aumentando la sua solitudine.
3) APP. URINARIO. Calcolosi renale. Iperuricemia. Gotta. Ipertrofia prostatica con frequenti risvegli notturni per urinare. Possibili infezioni delle vie urinarie, specialmente cistite con ematuria. Mal di testa uremico, cioè che si presenta quando le urine si schiariscono. Altri sintomi urinari, come dolori renali e vescicali, bruciore durante la minzione, ritenzione o incontinenza urinaria, poliuria (emissione di eccessiva quantità di urine in relazione all’assunzione di liquidi) notturna.
4) PELLE. Eruzioni cutanee sia secche che trasudanti. Eczema. Verruche. Foruncoli. Ulcere. Eruzioni del cuoio capelluto. Aree di alopecia. Eruzioni eczematose dietro le orecchie. Screpolature e fissurazioni del calcagno. Pelle secca e arida (specie alle mani) ed a volte con zone indurite. Sudorazione delle mani e dei piedi.
5) OCCHI. Congiuntivite. Blefarite. Orzaiolo e calazio. Tremori dei muscoli orbicolari dell’occhio e sussulti delle palpebre.
6) APP. CIRCOLATORIO. Disturbi da cattiva circolazione. Stasi venosa nell’ambito della vena porta e delle vene delle gambe. Varici. Emorroidi.
7) APP. MUSCOLO-SCHELETRICO. Debolezza generale, emaciazione e atrofia muscolare. Artrite ed altri disturbi reumatici cronici con dolori accentuati di notte e migliorati con il movimento. Sciatica con lateralità prevalentemente destra. Atonia gastrointestinale. Lombaggine.
8) APP. RESPIRATORIO. Catarro nasale dei bambini e degli adulti, in quest’ultimo caso accompagnato da mal di testa. Faringite cronica. Tonsillite che colpisce la tonsille destra o che inizia a destra per estendersi a sinistra. Catarro naso-faringeo con possibile otite. Bronchite. Tosse secca e fastidiosa. Respirazione rumorosa ed a volte difficoltosa. Asma. Il soggetto si raffredda facilmente.
9) APP. GENITALE FEMMINILE. Cicli mestruali irregolari o assenti. Amenorrea. Dolori e infiammazioni delle ovaie, soprattutto a destra. Mucosa vaginale secca, bruciante e dolente al punto da impedire il coito.
10) APP. GENITALE MASCHILE. Mancanza di desiderio sessuale. Impotenza. Eiaculazione precoce. Prostatite.
DOSI
Nel caso 2) diluizione 30CH, 3 granuli 1 volta al dì.
Nel caso 4) diluizione 7CH, 3 granuli 1-3 volte al dì.
Nei casi 9) e 10) diluizione 9CH, 3 granuli 1-3 volte al dì.
Nei restanti casi diluizione 5CH, 3 granuli 3-6 volte al dì.
Qualsiasi terapia ed a maggior ragione quella che prevede l’impiego di rimedi ad alta diluizione, la cui azione è più profonda per curare gli stati cronici o i malesseri psichici, deve essere prescritta dal medico omeopata.
(*) V. Note esplicative
Francesca dice
Buongiorno dottoressa, la nostra omeopata ha prescritto a mia figlia, 2 anni e 8 mesi, che si ammala molto spesso di placche con febbre, il lycopodium MK (unda) 3 globuli al giorno per un mese, in fase acuta , come siamo in questo momento, 10 globuli da sciogliere nell acqua e dare a cucchini ogni mezz ‘ ora. Ora mi sorge un dubbio, io sto sciogliendo 10 granuli in un po’ d acqua e gliela faccio bere, perché è l unico modo in cui la prende. Ho interpretato bene le indicazioni scritte? La pediatra e’ in ferie fino a settembre. Grata per il suo supporto. Saluti Francesca e giada
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Francesca, sta facendo bene. Con l’occasione le vorrei fornire alcune precisazioni e precauzioni, che probabilmente lei già conosce ed adotta, cioè: 1) i globuli (o granuli) vanno lasciati sciogliere nell’acqua da soli senza usare alcun attrezzo per girare, preferibilmente in un contenitore di vetro; 2) l’acqua non deve essere quella di rubinetto che è clorata; 3) nella fase acuta, prima del sorsetto sarebbe opportuno scuotere energicamente il contenitore diverse volte. Cordiali saluti.
Gina dice
Gentile Dottoressa,ho letto le caratteristiche del Lycopodium e mi rispecchio completamente: metabolismo lento nonostante faccia molto sport,problemi di circolazione(ritenzione idrica),amenorrea,fatica a digerire,tendente alla depressione,colorito pallido etc… mi sa consigliare la diluizione per favore?
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Gina, l’omeopatia si presta male alle regole generali, perché ogni entità terapeutica è legata al singolo caso personale. Ad esempio per quanto riguarda la diluizione, questa è legata essenzialmente alla capacità di reazione del singolo organismo allo stimolo del rimedio omeopatico, in funzione della sensibilità individuale del paziente, al grado di profondità della patologia e al livello di intervento terapeutico che si richiede. Solo il medico omeopata è in grado di accertare con accuratezza tutto ciò. Comunque, prudenzialmente, ci si potrebbe orientare verso le basse diluizioni, ad es. quelle non superiori alla 7CH, che solitamente vengono utilizzate in ragione di 3 granuli 3-4 volte al dì. Il consiglio però rimane quello di rivolgersi ad un medico omeopata, che rappresenta sempre la migliore garanzia. Cordiali saluti.
tanya dice
Io utilizzo lycopodium da 5Ch 3 granuli 3 volte al dì ma come vanno presi?
Me l hanno prescritto per la dispepsia e stipsi ostinata e per il metabolismo lento è efficace?
Poi dovro aumentare a 30CH COSI MI HA DETTO IL MEDICO.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Tanya, la migliore forma di assunzione dei granuli omeopatici è la via sublinguale, perché in tale sede la mucosa ha una notevole capacità di assorbimento dovuta alla ricca vascolarizzazione. I granuli, fatti cadere nel coperchio dell’astuccio contenitore, vanno lasciati sciogliere lentamente sotto la lingua per almeno 1 min e vanno assunti lontano dai pasti e dall’uso di sostanze o aromi forti (es. menta, caffè, dentifricio, ecc.), allo scopo di non comprometterne l’efficacia terapeutica. Lycopodium è certamente un importante rimedio omeopatico per la dispepsia e per il metabolismo lento. L’efficacia dipende dal grado di somiglianza con il rimedio, ma se il medico omeopata gliel’ha prescritto è perché ciò l’avrà opportunamente verificato. L’aumento della diluizione durante la cura è una linea terapeutica adottabile. Cordiali saluti.
Lorenzo dice
Grazie mille Dr.ssa per la gentilezza
…quindi Thuya già presente in Galium heel potrebbe già essere sufficiente se ripetessi un ciclo…?
Grazie ancora.
Saluti
Lorenzo
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Lorenzo, come le ho suggerito sarebbe opportuno che lei completasse il ciclo di cura prescritto dall’omeopata e lo tenesse informato sull’andamento della stessa. In effetti il medico omeopata è ricorso a una cura che appartiene al mondo dell’omotossicologia, piuttosto che a quello dell’omeopatia classica, anche se i due mondi hanno diversi punti di contatto. Quindi le ha confermato Galium che è un rimedio complesso, costituito cioè da più rimedi omeopatici (o omeopatizzati) sinergici a bassa diluizione, indicato per attivare le difese non specifiche dell’organismo. Le ha aggiunto Lymphomyosot che è un altro rimedio complesso, indicato per attivare il drenaggio mesenchimale. Infine le ha prescritto Lycopodium come rimedio omeopatico unitario (che come tale segna proprio il punto di contatto finale tra l’omotossicologia e l’omeopatia classica) per intervenire principalmente sul fegato (che, ricordiamolo, è un indispensabile organo emuntore da tenere sempre in efficienza, specialmente con l’attività di drenaggio di cui in precedenza), ma che potrebbe coadiuvare anche per la problematica dell’occhio. Sarà l’omeopata a stabilire, in base ai risultati che si conseguiranno con il primo ciclo di cura, se e come introdurre delle modifiche, sia relativamente ai complessi, verificando che gli stessi abbiano esaurito correttamente l’attività e sia relativamente al rimedio omeopatico unitario, provvedendo eventualmente ad una sua sostituzione o integrazione. Cordiali saluti.
Lorenzo dice
Salve Dottoressa, io soffro da più di due anni di Ulcera corneale recidivante all’occhio sinistro. Dovuta ad un infezione che non è mai guarita definitivamente per colpa di un film lacrimale altamente instabile (complice la blefarite seborroica cronica e la disfunzione delle Ghiandole di Meibomio) continua a riaprirsi e mi crea dolori fortissimi.
Ho provato cura con Galium e Graphites homacc. Ho avuto leggeri temporanei miglioramenti. Poi un altro omeopata mi ha spiegato che la colpa può essere legata a fegato e a rabbie represse (in effetti presenti), e ha aggiunto al Galium il lymphomyosot per un drenaggio più profondo e lycopodium x ripristinare un po’ il fegato.
Leggendo il suo articolo vedo che questo rimedio ha lateralitá destra ma io ho problema più a sinistra…
Quale rimedio poterebbe essere più adatto ad un danno infiammatorio cronico all’occhio sinistro?
Perché vorrei trovare una soluzione a questo occhio.
Grazie di cuore.
Lorenzo
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Lorenzo, la lateralità di un rimedio omeopatico è una delle modalità, insieme alle altre caratteristiche, da utilizzare per la individuazione del rimedio più adatto o nella migliore delle ipotesi del simillimum (il rimedio “ideale” che assomiglia in tutto e per tutto al paziente), ma non è necessariamente esclusiva, nel senso che se sono verificate altre caratteristiche (almeno tre sosteneva il famoso omeopata Constantin Hering, uno dei più brillanti allievi di Hahnemann) il rimedio può considerarsi comunque ben scelto. Tra l’altro Lycopodium ha una lateralità destra, ma ha anche un’alternanza dei malanni che da destra vanno a sinistra. Quindi il rimedio, con le suddette precisazioni, potrebbe rispondere bene anche per le problematiche che riguardano il lato sinistro del corpo. Ad ogni modo l’omeopata le ha prescritto Lycopodium essenzialmente per il fegato (che non a caso si trova a destra), considerato che il rimedio è uno dei più specializzati, se non il più specializzato in assoluto, per risolvere varie epatopatie. Potrebbe però risultare valido anche direttamente per l’infiammazione agli occhi, per la blefarite, per gli orzaioli e per i calazi. Aspetti a vedere come va e non manchi di informare il medico omeopata per dargli la possibilità di apportare eventualmente qualche modifica o addirittura di sostituire il rimedio di fondo, cioè Lycopodium, per trattare più direttamente l’ulcera corneale dell’occhio sinistro. Ad esempio, solo a titolo informativo, Thuya è un importante rimedio omeopatico che ha lateralità sinistra, molto indicato per varie affezioni agli occhi, quali infiammazioni, lesioni cornee, calazi, orzaioli, congiuntiviti, cheratiti, blefariti, ecc., sia croniche che recidivanti. Non prenda però, ripeto, alcuna iniziativa senza il parere del medico. Dia anche un’occhiata all’articolo “Vediamoci chiaro” nella sezione del sito “Rimedi della nonna”, dove sono riportati diversi preparati fitoterapici dell’antica tradizione molto utili come coadiuvanti per moltissime oftalmie e per varie problematiche riguardanti gli occhi. Cordiali saluti.
Giorgia dice
Salve dott.ssa, mi rivedo molto nella descrizione fatta dei soggetti lycopodium.. insicura ma ambiziosa. Un omeopata mi prescrisse lycopodium una decina di anni fa (ora ho 50 anni) per l’epatite B di cui sono portatrice sana. Sono sempre stata soggetto ansioso. Ora sono in un periodo difficile e le analisi indicano un leggero rialzo delle transaminasi che il mio medico curante non ritiene degno di nota. La scorsa primavera ho acquistato Lycopodium 200K e quell’omeopata mi disse telefonicamente di prenderne un solo granulo una volta a settimana ma io iniziai il primo granulo e poi mi dimenticai del tutto. Tengo a precisare che soffro di colite diarroica da anni ormai. Potrei ricominciare a prenderlo? e per quanto tempo (il dottore non me lo specificò). O sarebbe meglio aspettare di vedermi con l’omeopata? grazie e cordiali saluti.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Giorgia, sarebbe meglio aspettare di vedere il medico omeopata, anche perché Lycopodium che è un ottimo rimedio omeopatico per il fegato lo è però meno per la colite diarroica (o più precisamente sindrome del colon irritabile), dove i rimedi maggiormente indicati sono altri, quali ad esempio Nux vomica, Ignatia amara, Carbo vegetabilis, Asa foetida, Dioscorea villosa, Colocynthis, ecc. Invece Lycopodium si utilizza in caso di varie forme di stipsi o di costipazione dovute a una scarsa produzione biliare. Ovviamente il rimedio omeopatico più adatto sarà scelto sulla base della somiglianza con la sintomatologia da curare. Lycopodium potrà essere comunque utilizzato come rimedio di fondo. Cordiali saluti.
Genni dice
salve dottoressa volevo sapere quante gocce di lypocodium devo assumere per far accelerare il mio metabolismo.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Genni, in omeopatia non è possibile fornire delle indicazioni generiche valide per tutti, in quanto ogni parametro terapeutico è legato intimamente al singolo caso personale. Per tale motivo, come suol dirsi, l’omeopatia è la medicina che “veste su misura”. Oltre all’individuazione del rimedio omeopatico adatto, che deve assomigliare il più possibile al paziente rispecchiandone la totalità dei sintomi, occorre scegliere la diluizione, la quale deve essere quella più attiva per il paziente, in base al grado di profondità della patologia, alla capacità di reazione del proprio organismo e quindi al livello di azione terapeutica e solo alla fine si stabilisce conseguentemente la posologia. Poiché per intervenire sul metabolismo occorrerà adottare una terapia di fondo, per la correzione del “terreno” legato soprattutto al patrimonio genetico, facendo uso probabilmente delle alte diluizioni, sarebbe opportuno rivolgersi ad un medico omeopata. Quando invece occorre intervenire a livello sintomatico, possono essere adottate le basse diluizioni, ad es. quelle non superiori alla 7CH, che solitamente vengono utilizzate in ragione di 3 granuli (corrispondenti a circa 10-15 gocce della forma liquida) 3-6 volte al dì, salvo diversa prescrizione medica. Cordiali saluti.
Antonietta dice
Grazie mille per la risposta e’ come sempre gentilissima ! Vorrei sapere in che città fa studio ?
Grazie ancora
Antonietta
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Antonietta, non sono un medico, come potrà rilevare nella sezione del sito “Chi sono”, bensì una biologa, studiosa ed appassionata di omeopatia, che cerca di fornire con il presente sito informazioni chiare, obiettive e responsabili su ciò che l’omeopatia e le medicine naturali in generale possono fare per la nostra salute e il nostro benessere. Ai visitatori come lei cerco di contribuire a dare una risposta alle problematiche che espongono, che non intendono e non possono sostituirsi alle diagnosi ed alle prescrizioni del medico, che rimane comunque la figura centrale insostituibile, al quale responsabilmente indirizzo sempre gli interessati. Cordiali saluti.
Antonietta dice
Gentilissima Dott.ssa Della Volpe, Mi è stato consigliato per drenare il lycopodium, così facendo un po’ di ricerche sul web mi sono ritrovata sul suo fantastico sito, ho letto un po’ le indicazioni per questo rimedio e mi rispecchio molto nel tipo lycopodium specie nei punti: 1,2,3,4,6,7 ora le vorrei chiedere, se volessi assumere lycopodium, che concentrazione dovrei prendere?
Grazie mille e buon lavoro
Antonietta
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Antonietta, in assenza della prescrizione di un medico omeopata ed in attesa della stessa, ci si potrebbe orientare verso le basse diluizioni, quali ad es. quelle non superiori alla 7CH, che solitamente vengono utilizzate in ragione di 3 granuli 3-6 volte al dì. Cordiali saluti.
jimmy dice
Buongiorno Dott.ssa,
due anni fa a causa di gravi problemi familiari una forte depressione mi stava letteralmente uccidendo piano piano.
il medico omeopata mi risolse il problema con una cura di 2 mesi a base di Lycopodium da dosaggi minimi (3 granuli 3 volte al di) fino ad arrivare a dosaggi in unica soluzione più corposi.
purtroppo il mio medico si è trasferito in altra sede ed io non ho più lo schema terapeutico.
vorrei riprendere la cura perchè mi sento come due anni fa ma non ho più riferimenti.
mi può aiutare con lo schema terapeutico?
cordiali saluti e grazie a prescindere.
jimmy
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Jimmy, in omeopatia non esiste uno schema terapeutico di tipo generale che può essere utilizzato da tutti coloro che soffrono di una determinata patologia o disturbo, bensì esiste solo una terapia individualizzata al singolo caso, che passa attraverso la scelta dei rimedi appropriati e delle giuste diluizioni e posologie. Tra l’altro non è neanche scontato che lo schema terapeutico di due anni fa possa essere ancora valido nella situazione attuale. Le consiglio pertanto di trovarsi un nuovo medico omeopata. Cordiali saluti.