DESCRIZIONE
Lycopodium clavatum (nome italiano Licopodio) è una pianta erbacea perenne appartenente alla famiglia delle Licopodiaceae. Cresce su suoli prevalentemente acidi e silicei, sia in zone temperate che in quelle più fredde montane di Europa, Asia, America settentrionale e Africa australe. In Italia la si trova sia nelle radure boscose che nei pascoli delle Alpi e degli Appennini fin oltre i 2000 metri.
Il nome Lycopodium deriva dal greco ed è composto da lico (cioè “lupo”) e podio (cioè “piede”), perché riferito alla somiglianza dei rami giovani a un “piede di lupo”. Il nome clavatum deriva dal latino “clava” ed è riferito alla forma delle spighe terminali, di cui alla descrizione che segue.
La pianta ha il fusto principale strisciante al suolo, raggiunge un’altezza massima di circa 1 metro ed è a crescita lentissima. Le foglie, numerosissime sul fusto e sui rami, hanno una disposizione embricata (come le tegole di un tetto). I rami fertili sono eretti, alti 10-20 cm e terminano con delle lunghe spighe di colore giallino (in genere da 1 a 3), formate da brattee ovali, con l’apice acuminato, che racchiudono gli sporangi, a forma di fagiolo, i quali a maturità si aprono lasciando cadere una polvere gialla costituita da microscopiche spore spesso aggregate a quattro a quattro. E’ questa polvere di spore, inodore e insapore, non solubile in acqua ma solubile in alcool, che si raccoglie più facilmente con l’essiccazione, a costituire la droga utile per i diversi scopi terapeutici.
La polvere delle spore di Licopodio contiene, infatti, sostanze grasse e diversi alcaloidi ai quali si attribuiscono le proprietà medicamentose della pianta. Detta anche “farina delle streghe” per l’uso che se ne è fatto sin dai tempi antichi nella medicina popolare, veniva utilizzata contro i disturbi gastrici e urinari, come sedativo, antispastico, diuretico, lassativo e per rivestire le pillole. Attualmente trova ancora impiego per uso esterno come decongestionante e calmante nelle dermatiti e nelle irritazioni cutanee in generale ed anche per l’igiene dei bambini onde evitare il contatto fra la pelle nelle pieghe profonde ed asciugare le zone macerate.
Per la sua caratteristica di essere facilmente infiammabile, la polvere di Licopodio viene impiegata per la realizzazione di fuochi d’artificio o di finte esplosioni ai fini scenografici (per questo è chiamata “zolfo vegetale”). In passato veniva adoperata per provocare i flash delle macchine fotografiche.
L’Omeopatia ne ha fatto uno dei più grandi rimedi della materia medica.
Il rimedio omeopatico Lycopodium si ottiene dalla tintura madre della polvere di spore della pianta Lycopodium clavatum e dalle successive diluizioni-dinamizzazioni in soluzione idroalcolica.
Per ulteriori informazioni sulla preparazione, consultare l’articolo “Rimedi omeopatici: origine” della sezione del sito “Approfondimenti”.
CARATTERISTICHE DEL RIMEDIO
Lycopodium è uno dei grandi rimedi costituzionali dell’omeopatia, ad azione lunga e profonda. E’ un rimedio che agisce sull’insieme della persona e sulla sua economia generale, dovendo operare su un metabolismo profondamente alterato e squilibrato, con inevitabili ripercussioni sulle reazioni complessive del soggetto, sia dal punto di vista fisico che psichico. La principale sfera d’azione del rimedio riguarda l’apparato digerente, in particolare il fegato e la sua funzionalità, che ne costituiscono il vero punto debole. Il rimedio corrisponde cioè ad una perturbazione profonda del metabolismo generale, connotata da un cattivo funzionamento del fegato e del tubo digerente, con tendenza alla steatosi epatica (fegato grasso, ossia con accumulo di trigliceridi), alla epatomegalia (aumento di volume del fegato) fino alla atrofia epatica (con conseguente grave insufficienza epatica). Ciò comporta predisposizione a dimagrimento, denutrizione (per disturbi nell’assimilazione, in particolare dei grassi), iperacidità delle secrezioni ed escrezioni, atonia gastrointestinale con flatulenza, ipercolesterolemia, iperuricemia (dovuta ad una ridotta eliminazione renale dell’acido urico), eruzioni cutanee, affezioni respiratorie e polmonari.
Per comprendere meglio le caratteristiche del rimedio è utile partire dall’analisi del suo aspetto mentale, che in fondo giustifica tutti i mali.
Il soggetto Lycopodium vive contemporaneamente, con enorme frustrazione, due condizioni emotive contrapposte: l’insicurezza e l’ambizione.
Vi è l’insicurezza perché non si sente adeguato, all’altezza della situazione, non crede in se stesso e non ha fiducia nelle proprie possibilità. Teme di sbagliare, di fallire, di non riuscire nei suoi intenti, di non essere in grado di fare le cose nel modo migliore e di non riuscire a farsi apprezzare o, addirittura, a farsi voler bene dalle altre persone. Ha paura di parlare in pubblico, di proporsi o di fare il primo passo, di allacciare nuovi rapporti e questo aumenta ancora l’insicurezza, l’ansia, la frustrazione ed il senso di inferiorità, che condizionano e limitano la sua vita sociale.
Vi è l’ambizione perché sogna di avere successo, di ottenere sempre il massimo, di sopravanzare gli altri, di stupire e di ammaliare il prossimo, di far nascere l’ammirazione nei propri confronti e finanche l’invidia. Ha bisogno della stima degli altri e perciò vede nella competizione, nella gara, il modo di poter prevalere e dimostrare la sua potenza, le sue capacità, le sue qualità. Poiché è intelligente capisce bene che per ottenere tutto ciò deve prepararsi con cura e senso di responsabilità, attraverso dedizione e sacrificio e per questo cerca di impegnarsi al massimo.
Il meccanismo però si inceppa nel momento in cui impatta con la caratteristica più marcata di Lycopodium e cioè con l’insicurezza. E’ proprio questa che tradisce l’ambizione e non consente di tradurla in risultati concreti ed apprezzabili. Per il soggetto Lycopodium l’insicurezza diventa un limite ancora più pesante dell’ambizione. In fondo basterebbe accontentarsi un po’ di più, di porsi delle mete o degli obiettivi meno ambiziosi, più alla propria portata, ma questo Lycopodium non lo può accettare, lui aspira sempre al massimo.
La spiegazione di questo particolare quadro psichico, contorto e contraddittorio, la si può trovare nella metafora legata alle origini della pianta, da cui il rimedio omeopatico si ottiene. Il Lycopodium in epoca remota era una pianta grande e maestosa, abituata a guardare tutti dall’alto in basso. Attualmente è una pianta strisciante al suolo, un cespuglio, con il timore di essere calpestato da chiunque. Cosicché il Lycopodium omeopatico è una persona che pur essendo piccola e timorosa, sogna e spera di diventare grande come una volta: ha la voglia di emergere e la paura di non riuscirvi, manca cioè di coraggio. Ecco quindi che tende a rodersi e per prima cosa si rode il fegato, che è appunto il simbolo del coraggio. Il fegato pertanto diventa l’organo bersaglio e sarà interessato da diverse patologie. Da qui hanno origine tutte le disfunzioni del paziente.
Lo possiamo immaginare come un tipo triste, ansioso, tendente alla depressione, facilmente irritabile, con loquacità precipitosa, dall’aspetto invecchiato, magro, a volte con l’addome prominente, dal colorito pallido tendente al giallastro, sempre stanco, freddoloso, spesso con una fame vorace, anche se si sazia ai primi bocconi, con senso di paura nell’assunzione delle responsabilità. Nello stesso tempo, come visto, è un ambizioso e pretende la perfezione fino alla pignoleria.
A questo punto siamo in grado di tracciare anche il profilo temperamentale e costituzionale di Lycopodium.
Il temperamento ha i tratti tipici sia del bilioso che del nervoso: vi è il bilioso perché dimostra di essere estremamente razionale e di avere il controllo di tutte le situazioni; vi è il nervoso perché quando perde il controllo diventa aggressivo, irritabile, violento ed inveisce contro tutto e tutti.
La costituzione è anch’essa mista ed ha le caratteristiche sia della fosforica che della fluorica: vi è la fosforica per l’estrema magrezza (anche se l’addome è prominente) e per i tratti del temperamento nervoso; vi è la fluorica, per la presenza delle ectasie venose (varici, emorroidi), dovute alla lassità dei tessuti di sostegno e per la tendenza ulcerativa a livello gastro-duodenale.
I sintomi migliorano all’aria aperta, con l’assunzione di bevande calde, dopo la mezzanotte, dopo l’emissione di gas, dopo la minzione, dopo un’attività fisica, sdraiandosi sul dorso (soprattutto la tosse), scoprendosi.
I sintomi peggiorano con il freddo intenso, con cibi o bevande fredde, con il calore, nel pomeriggio, dopo aver dormito sul fianco destro o sul lato dolente, prima delle mestruazioni e soprattutto dopo il pasto.
Il rimedio ha una spiccata lateralità destra, per cui tutto ciò che Lycopodium soffre è a destra (infatti il fegato è a destra).
I principali sinergici (complementari) sono Chelidonium, China, Iodum, Lachesis, Pulsatilla, Sulphur.
I principali antidoti per i suoi disturbi sono Aconitum, Camphora, Causticum, Chamomilla, Coffea, Graphites, Nux vomica, Pulsatilla.
Il rimedio omeopatico che ha molti sintomi in comune con Lycopodium è Pulsatilla, tanto che a volte, quando la mentalità del malato non è molto marcata, è facile confonderli. Tale analogia fa sì che Pulsatilla è l’acuto di Lycopodium, nel senso che quando Lycopodium presenta uno stato acuto, esso richiederà spesso Pulsatilla.
USO DEL RIMEDIO
Il rimedio omeopatico Lycopodium si usa nei seguenti principali casi, quando i sintomi corrispondono e si associano alle caratteristiche del rimedio descritte in precedenza.
1) APP. DIGERENTE. Epatopatie. Pressione e tensione al fegato specie dopo aver mangiato. Calcoli alla colecisti. Spasmi all’ipocondrio destro (regione addominale destra, situata lateralmente alla regione epigastrica) e coliche biliari conseguenti. Gastrite. Ulcera peptica. Disturbi digestivi. Addome gonfio postprandiale, meteorismo, flatulenza, pirosi, eruttazioni brucianti, rigurgiti, bocca secca, lingua secca e irritata, gengive gonfie e dolenti. Stipsi a volte intervallata da diarrea. Il soggetto assimila male e tende al dimagrimento, specialmente alla parte superiore del corpo. Ha falsa fame (subito si sazia). Ha avversione per pane e farinacei, mentre ha desiderio di zucchero e dolciumi
2) PSICHE. Paura, angoscia, apprensione, tristezza, malinconia, pessimismo, tendenza alla depressione, stanchezza cronica, irritabilità, irascibilità, ipersensibilità, ostinazione, mancanza di volontà. Il soggetto teme che gli possa succedere qualcosa di spiacevole, ha paura di parlare in pubblico, teme la compagnia ma anche la solitudine, è affetto da una stanchezza cronica che unita alla mancanza di volontà gli procura un’avversione per il lavoro e per qualsiasi nuova iniziativa, è smemorato, appena lo si ostacola va facilmente in collera per compensare la sua insicurezza. Nello stesso tempo è un ambizioso, nutre grandi aspirazioni, ha voglia di emergere, è un perfezionista, si sente competitivo, ha bisogno degli altri per dimostrare di essere il migliore e per questo entrerà con loro in competizione aumentando la sua solitudine.
3) APP. URINARIO. Calcolosi renale. Iperuricemia. Gotta. Ipertrofia prostatica con frequenti risvegli notturni per urinare. Possibili infezioni delle vie urinarie, specialmente cistite con ematuria. Mal di testa uremico, cioè che si presenta quando le urine si schiariscono. Altri sintomi urinari, come dolori renali e vescicali, bruciore durante la minzione, ritenzione o incontinenza urinaria, poliuria (emissione di eccessiva quantità di urine in relazione all’assunzione di liquidi) notturna.
4) PELLE. Eruzioni cutanee sia secche che trasudanti. Eczema. Verruche. Foruncoli. Ulcere. Eruzioni del cuoio capelluto. Aree di alopecia. Eruzioni eczematose dietro le orecchie. Screpolature e fissurazioni del calcagno. Pelle secca e arida (specie alle mani) ed a volte con zone indurite. Sudorazione delle mani e dei piedi.
5) OCCHI. Congiuntivite. Blefarite. Orzaiolo e calazio. Tremori dei muscoli orbicolari dell’occhio e sussulti delle palpebre.
6) APP. CIRCOLATORIO. Disturbi da cattiva circolazione. Stasi venosa nell’ambito della vena porta e delle vene delle gambe. Varici. Emorroidi.
7) APP. MUSCOLO-SCHELETRICO. Debolezza generale, emaciazione e atrofia muscolare. Artrite ed altri disturbi reumatici cronici con dolori accentuati di notte e migliorati con il movimento. Sciatica con lateralità prevalentemente destra. Atonia gastrointestinale. Lombaggine.
8) APP. RESPIRATORIO. Catarro nasale dei bambini e degli adulti, in quest’ultimo caso accompagnato da mal di testa. Faringite cronica. Tonsillite che colpisce la tonsille destra o che inizia a destra per estendersi a sinistra. Catarro naso-faringeo con possibile otite. Bronchite. Tosse secca e fastidiosa. Respirazione rumorosa ed a volte difficoltosa. Asma. Il soggetto si raffredda facilmente.
9) APP. GENITALE FEMMINILE. Cicli mestruali irregolari o assenti. Amenorrea. Dolori e infiammazioni delle ovaie, soprattutto a destra. Mucosa vaginale secca, bruciante e dolente al punto da impedire il coito.
10) APP. GENITALE MASCHILE. Mancanza di desiderio sessuale. Impotenza. Eiaculazione precoce. Prostatite.
DOSI
Nel caso 2) diluizione 30CH, 3 granuli 1 volta al dì.
Nel caso 4) diluizione 7CH, 3 granuli 1-3 volte al dì.
Nei casi 9) e 10) diluizione 9CH, 3 granuli 1-3 volte al dì.
Nei restanti casi diluizione 5CH, 3 granuli 3-6 volte al dì.
Qualsiasi terapia ed a maggior ragione quella che prevede l’impiego di rimedi ad alta diluizione, la cui azione è più profonda per curare gli stati cronici o i malesseri psichici, deve essere prescritta dal medico omeopata.
(*) V. Note esplicative
pio dice
Buongiorno cara dottoressa, le scrivo perchè io soffro di meteorismo e dolori parte bassa dell’addome destro con estensione sul fianco, di solito io uso prendere la nux vomica, mi chiedevo se invece il lycopodium clavatium, potrebbe essere più giusto vista la descrizione ? E quante volte al giorno è possibile assumerla?
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Pio, Lycopodium è certamente uno dei principali rimedi omeopatici idoneo a trattare il meteorismo, che è la principale causa di gonfiore addominale (la cosiddetta pancia gonfia), e dei sintomi che ne derivano, come spasmo e distensione dell’addome, eruttazione e flatulenza. Esso si rivela particolarmente adatto quando il gonfiore è localizzato nella parte inferiore dell’addome, con tendenziale lateralità destra e/o da destra a sinistra. Gli altri rimedi omeopatici che più caratteristicamente trovano impiego per contrastare la formazione di gas nel tratto gastro-intestinale sono Carbo vegetabilis (gonfiore localizzato allo stomaco) e China (gonfiore totale, a stomaco e ventre). Per un’eventuale diagnosi differenziale può essere di ausilio la consultazione dell’articolo “Disturbi gastrici” nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi”. Per quanto riguarda la diluizione e la posologia, per un intervento prevalentemente sintomatico e nelle more di rivolgersi ad un medico omeopata, spesso ci si orienta verso le basse diluizioni (ad es. fino a 7CH), che si utilizzano in ragione di pochi granuli pro-dose (3 granuli possono essere sufficienti), più volte al dì (ad es. 3-6 volte), lontano dai pasti. È consigliabile adottare un’alimentazione semplice e sana, evitare o limitare gli alimenti che comportano una iperproduzione fisiologica di gas (specialmente fagioli, lenticchie, ceci, dolcificanti artificiali, ecc.), evitare le pietanze eccessivamente condite o pesanti e le fritture, inserire nella dieta finocchio, mela, anice, cumino, mirtilli, mirto, menta che contrastano efficacemente il meteorismo, abolire le bevande gassate, evitare alcool, caffè, tè e spezie piccanti, bere abbastanza acqua per favorire l’eliminazione delle tossine e dei liquidi in eccesso. È altresì importante consumare i cibi senza fretta, masticando lentamente ed a lungo. Inoltre potrebbe essere molto utile assumere qualche tisana a base di erbe a spiccata azione carminativa e anti-dispeptica, come ad es. le tisane di semi di finocchio, di anice, di zenzero, di melissa ed altre. Anche il carbone vegetale può fornire il suo valido contributo. Sarebbe anche opportuno evitare la sedentarietà. Il consiglio comunque, come accennato, è di non fare da solo, ma di rivolgersi ad un medico omeopata che con la visita sarà in grado di prescrivere la terapia appropriata al suo caso specifico. Cordiali saluti.
nadia dice
buongiorno, io ho il colosterolo alto di famiglia,prendo delle statine che mi causano dolori alla mosculatura volevo provare con il lycopodium ( mi riconosco parzialmente nella descrizione del carattere lycopodium) la mia domanda è : dosi , durata, e se poi ripetibile. grazie mille Nadia
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Nadia, ovviamente è difficile che la somiglianza con un rimedio omeopatico sia totale, l’importante è che trovino riscontro le condizioni cliniche più significative e disturbanti. In tal caso Lycopodium può essere un rimedio omeopatico adatto, considerato che risulta idoneo a trattare l’ipercolesterolemia. A titolo informativo, tra gli altri rimedi omeopatici che vengono più spesso utilizzati troviamo Aurum metallicum, Baryta carbonica, Kali carbonicum, Nux vomica, Sulphur. Logicamente occorrerà associare un corretto stile di vita, con particolare riguardo all’alimentazione ed all’attività fisica. Relativamente alla diluizione e alla posologia, anch’esse comunque personali, come primo approccio e nelle more di rivolgersi ad un medico omeopata, in genere ci si orienta verso le medio-basse diluizioni (ad es. 9CH), che solitamente si utilizzano in ragione di pochi granuli pro-dose (3 granuli possono essere sufficienti), più volte al dì (ad es. 2-3 volte), lontano dai pasti. Per quanto riguarda la durata, generalmente le cure omeopatiche possono continuare finché si registrano benefici e finché esistono margini di miglioramento, senza porsi dei limiti temporali particolarmente stringenti e ovviamente si smettono alla guarigione o al raggiungimento di un risultato soddisfacente e stabile. Se necessario si possono ripetere o con lo stesso rimedio o con un rimedio diverso se il quadro clinico è cambiato. Sempre a titolo informativo, in diversi casi vengono associati dei gemmoterapici della Fitoterapia rinnovata (o gemmoderivati, si tratta di macerati glicerici di gemme vegetali con diluizione alla prima decimale hahnemanniana, che si pongono a cavallo tra la Fitoterapia classica e l’Omeopatia), in gocce, quali ad es. Fagus sylvatica M.G. D1, Fraxinus excelsior M.G. D1, Juniperus communis M.G. D1, Olea europaea M.G. D1, Prunus amygalus M.G. D1. La Fitoterapia classica offre anch’essa diversi preparati per contrastare l’ipercolesterolemia, a base di piante come Aglio, Carciofo, Cardo mariano, Policosanoli, Tarassaco, ecc., da utilizzare sempre previa approvazione medica. Il consiglio comunque, come accennato, è di non fare da sola, ma di rivolgersi ad un medico omeopata che con la visita sarà in grado di prescrivere la terapia appropriata al suo caso specifico. Cordiali saluti.
Michelangelo dice
Buongiorno dottoressa
Per i punti 2 e 10 il medico mi aveva indicato il lycopodium 30 CH in gocce. Non ricordo il numero di gocce…se potesse gentilmente aiutarmi.
Un cordiale saluto
Michelangelo
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Michelangelo, generalmente la singola dose è di 10-15 gocce, che corrisponde a 3-5 granuli. Ovviamente il medico omeopata curante potrà essere più preciso in relazione al suo caso specifico. Cordiali saluti.
Michelangelo dice
Scusi dottoressa
Ancora una precisazione :
Quante volte al giorno ?
Lei consulta dove ?
Di nuovo grazie
Michelangelo
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Michelangelo, la 30CH, che è una diluizione medio-alta, solitamente viene utilizzata da una volta al dì a una volta alla settimana, salvo diversa prescrizione medica per il caso specifico. Com’è rilevabile dalla sezione del sito “Chi sono”, non sono un medico, bensì una biologa appassionata e studiosa di Omeopatia che con questo sito web cerca di fornire un’informazione chiara, comprensibile, oggettiva, responsabile e disinteressata su ciò che il mondo dell’Omeopatia e del Naturale può fare per la nostra salute e il nostro benessere. Anche attraverso le risposte ai commenti cerco di offrire notizie e spunti utili, delucidazioni e riflessioni, ragionamenti e chiavi di lettura, sia agli interessati che agli altri visitatori, ma il medico rimane la figura centrale di riferimento imprescindibile e insostituibile, cui consiglio sempre di rivolgersi per la diagnosi e la prescrizione. Cordiali saluti.
Gianni dice
Salve Dottoressa,
Sono capitato su questa pagina perchè io sono al 100% un Lycopodium come rimedio costituzionale. Tutta la descrizione del rimedio riflette le mie caratteristiche sia fisiche che psichiche. Ho un problema che ho sentito si possa curare con questo rimedio, soffro di semi impotenza e precocità grave all’età di 35 anni, non si tratta assolutamente di motivi psicologici, la precocità l’ho sempre avuta in qualsiasi fase della vita e recentemente è subentrata l’impotenza. Devo dire che ho preso molto cortisone nella vita a causa di un problema autoimmune sin dall’infanzia e questi disturbi dell’apparato sessuale sono sicuramente organici in quanto non ho mai avuto un rapporto normale. È arrivato il momento di curarsi una volta per tutte! Lei cosa consiglia come terapia d’impatto che possa risolvere questo problema che mi attanaglia?
La ringrazio!
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Gianni, se lei si riconosce completamente nelle caratteristiche psico-fisiche di Lycopodium, allora il rimedio può senz’altro aiutarla a superare i suoi disturbi. Infatti Lycopodium è un ottimo rimedio omeopatico per la disfunzione erettile (in passato chiamata impotenza) e per diverse problematiche che riguardano la sfera sessuale maschile. Altri rimedi omeopatici spesso utilizzati sono Camphora, Coffea cruda, Graphites, Hyosciamus niger, Natrum muriaticum, Phosphoricum acidum, Phosphorus. Ovviamente la prescrizione giusta per lei la può garantire solo l’esame specifico di un medico omeopata, al quale le consiglio di rivolgersi. Cordiali saluti.
ALESSANDRO dice
Buongiorno, questo rimedio potrebbe andare bene anche per sgonfiare da fastidi dovuti al caldo? Mi spiego meglio, sono una persona di 39 anni con carattere tranquillo, positivo, fiducioso, etc… (un po’ il contrario da quello descritto da questo rimedio), pratico molto sport, alimentazione corretta e mirata, vado di corpo regolarmente ed in genere non soffro di nessuna patologia specifica (le analitiche sono a posto a parte il colesterolo leggermente alto a 207). Il problema arriva con l’ estate e con i primi caldi, pur mantenendo lo stesso stile di vita e regime alimentare tendo a gonfiarmi molto e a prendere peso, soprattutto nel petto, addome e bacino in generale. Ho provato un po’ di tutto (eliminare il sale, cambiare alimentazione, etc…) ma niente da fare. Al primo fresco poi ritorno quasi come prima…. E’ una situazione che è diventata molto incomoda… Alcun rimedio omeopatico specifico? Grazie mille
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Alessandro, Lycopodium è un rimedio omeopatico particolarmente adatto quando il gonfiore è localizzato nella parte inferiore dell’addome. Inoltre aiuta a contrastare la fame eccessiva ed il rallentamento del metabolismo. Se il gonfiore è localizzato prevalentemente allo stomaco il rimedio può diventare Carbo vegetabilis, se invece è totale, a stomaco e ventre, allora il rimedio può diventare China. Ovviamente la prescrizione appropriata al suo caso specifico la può garantire solo un medico omeopata con la visita. Cordiali saluti.
silvia dice
gentile Dr.ssa se possibile avrei piacere di un suo parere.
Dopo una visita ompeopatica per mio figlio di 3 anni, gli è stata prescritta una cura con lycopodium 200 CH mezza dose unica, le chiedo se questo implica che mio figlio è da considerarsi un soggetto Lycopodium.
Ho letto le caratteristiche del profilo descritto ed alcune le ritrovo ma altre no, ma non vorrei che crescendo acuisisca anche quelle che ora non ha.
Dato che il bimbo ha 3 anni c’è la possibilità di risolvere definitivamente la sua eventuale frustazione dovuta al conflitto delle due condizioni emotive contrapposte (l’insicurezza e l’ambizione) oppure ormai il carattere è definito ?
Grazie per l’interessamento.
Silvia
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Silvia, non necessariamente suo figlio deve essere un soggetto Lycopodium, dipende dall’obiettivo che si prefigge la cura omeopatica e dal criterio con cui è stato scelto il rimedio omeopatico. La Legge di Similitudine, su cui, com’è noto, l’Omeopatia pone le basi del suo principio terapeutico, deve sempre guidare nella scelta del rimedio omeopatico giusto, ma ogni volta bisogna stabilire come applicarla a quel determinato paziente. Quando occorre un intervento esclusivamente sintomatico, per trattare un sintomo od un gruppo di sintomi, in occasione, ad esempio, di manifestazioni non legate a predisposizioni genetiche e ambientali, meno radicate e quindi maggiormente rimovibili, allora il rimedio omeopatico curativo va individuato sulla base della mera similitudine con la sintomatologia del paziente, ossia sulla base della somiglianza tra il quadro patogenetico del rimedio (l’insieme dei sintomi, dei modi e dei processi fisiopatologici che il rimedio è in grado di curare) ed il quadro clinico del paziente. In tali casi è la patogenesi del rimedio che detta legge e non la costituzione/diatesi o il biotipo omeopatico. Quando invece si ha a che fare con malattie (o disturbi) croniche o recidivanti, sia fisiche che psichiche, con predisposizioni patologiche o con vari episodi patologici legati da un comune denominatore, allora si deve utilizzare (o affiancare alla cura del tipo precedente) una cura omeopatica di fondo con i rimedi della costituzione e della diatesi del paziente (ossia i rimedi che interpretano i suoi caratteri morfologici, fisiologici e psicologici, le condizioni esistenziali, la capacità di reazione dell’organismo, la predisposizione verso determinate malattie, il modo di ammalarsi e di manifestare i propri sintomi), talché si possa intervenire sul «terreno» del paziente (paragonabile in sostanza all’ereditarietà aggiungendo ciò che il soggetto accumula durante il suo vissuto), espletando un’azione profonda e sistemica in grado di trattare il paziente nella sua unità biologica. Un rimedio omeopatico del primo tipo può anche coincidere con un rimedio omeopatico del secondo tipo ed il «simillimum», laddove individuabile, ne rappresenta la sintesi massima. Non è assolutamente detto che il suo bimbo crescendo acquisisca gli altri “difetti” di Lycopodium: non è scritto da nessuna parte che ciò debba o possa verificarsi, anzi, essendo ancora molto piccolo, tutto può più facilmente succedere e quindi si potrà concretamente confidare sul miglioramento del suo atteggiamento emotivo e psichico. Con il giusto percorso educativo/formativo e con l’ausilio della cura omeopatica, partendo dal temperamento (ossia “ciò che si è in sé”, l’indole, presente fin dalla nascita), si potrà riuscire a modellare il più possibile il carattere (ossia “ciò che si diviene”, in seguito alla relazione con il mondo esterno, all’impatto del temperamento con l’ambiente). Cordiali saluti.
Lucia dice
Gentile Dottoressa, le avevo scritto un messaggio lunghissimo, ma non ho capito se sono riuscita ad inviarglielo o meno. Cmq ripeto brevemente: la Veterinaria omeopatica ha prescritto il lycopodium 30ch al mio cane, 3/4 granuli al dì per una settimana, poiché soffrendo di insufficienza mitralica, deve prendere molti medicinali, fra cui diuretici, e voleva disintossicata un poco. Informandomi su internet mi sono ritrovata molto nelle sintomatologie per cui viene prescritto, specialmente dal punto di vista psichico, per il fisico, invece, la metà delle sintomatologie descritte per organo, se si esclude che a parte una piccola determatite cronica alla mano sn, non ho grossi problemi di ferma e la carnagione non è itterica, ho pochissimi capelli bianchi, non sono emaciata e non dimostro un giorno di più dell’età che ho, anzi, forse qualcosa in meno; i valori del mio fegato sono buoni, non so cosa sia il colesterolo, ma soffro di renella, e che le sintomatologie compaiono in entrambi i lati, ma la sciatica, e la dermatite sono al lato sn e non sono né obesa né sottopeso, sono normopeso peso, amo il caldo, ma tanto, proprio tanto.
La mia domanda è: posso prendere il lycopodium? Se sì, per quanto, quanto e quando prenderlo?
La ringrazio per la Sua disponibilità
Lucia
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Lucia, ovviamente la somiglianza con un rimedio omeopatico non può essere mai totale, l’importante è che trovino riscontro i sintomi più significativi e disturbanti. Pertanto in tali condizioni Lycopodium può essere un rimedio adatto. Relativamente alla diluizione e alla posologia, anch’esse molto personali, come primo approccio, per un intervento prevalentemente sintomatico e nelle more di rivolgersi ad un medico omeopata, in genere ci si orienta verso le basse diluizioni (ad es. fino a 7CH), che solitamente si utilizzano in ragione di pochi granuli pro-dose (3 granuli possono essere sufficienti), più volte al dì (ad es. 3-6 volte), lontano dai pasti. Per quanto riguarda la durata, generalmente le cure omeopatiche possono continuare finché si registrano benefici e finché esistono margini di miglioramento, senza porsi limiti temporali particolarmente stringenti e logicamente si smettono alla guarigione o al raggiungimento di un risultato soddisfacente e stabile. A titolo esclusivamente informativo, i rimedi omeopatici che vengono più spesso prescritti per le dermatiti alle mani sono Graphites, Petroleum e Natrum sulphuricum. Invece in caso di formazione di renella troviamo Berberis vulgaris, Coccus cacti, Equisetum, Eupatorium, Galium, Graphites, Lycopodium, Phosphoricum acidum, Ruta graveolens, Sanguinaria, Sarsaparilla, Sepia, Solidago, Urtica urens, Vesicaria, Zincum metallicum. In presenza di renella di ossalato di calcio andrebbero ridotti gli alimenti ricchi di sodio e di ossalati, invece con renella di acido urico andrebbero limitati i cibi ricchi di purine. Il consiglio generale è di bere molta acqua, soprattutto nel periodo estivo e per chi pratica attività fisica. Per quanto riguarda la sciatica (irritazione del nervo sciatico), i rimedi omeopatici diventano Magnesia phosphorica, Hypericum, Kalmia latifolia, Gnaphalium, Colocynthis, Arsenicum album, Rhus toxicodendron, Thuya. Le consiglio comunque, come accennato, di non fare da sola, ma di rivolgersi ad un medico omeopata che con la visita sarà in grado di prescrivere la terapia appropriata al suo caso specifico. Cordiali saluti.
Michela dice
Buongiorno, vorrei sapere cosa si intende quando si dice che Pulsatilla può trattare l’acuto di Lycopodium e come si fa a riconoscere tale acuto, grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Michela, per comprendere meglio il significato della frase «Pulsatilla è l’acuto di Lycopodium», è utile fornire i seguenti chiarimenti. Dicesi “acuto” di un rimedio omeopatico, il rimedio omeopatico (nel nostro caso Pulsatilla) in grado di curare meglio i sintomi di una malattia che inducono reazioni forti e/o improvvise, tipiche degli stati acuti, rispetto allo stesso rimedio omeopatico principale (nel nostro caso Lycopodium), che pertanto è il suo “cronico”. Il rimedio omeopatico acuto ha un’azione più rapida e più breve, per cui può affiancare o precedere il suo rimedio cronico. In pratica l’attività terapeutica del rimedio cronico (Lycopodium) è meglio sostenuta dal suo rimedio acuto (Pulsatilla), con un’azione più pronta, relativamente ai sintomi in comune. Viceversa, l’azione del rimedio acuto (Pulsatilla) è prolungata e consolidata dall’azione del suo rimedio cronico (Lycopodium), che lo affianca o lo segue, sempre relativamente ai sintomi in comune. Questi ne sono molti, atteso che entrambi i rimedi omeopatici appartengono alla costituzione fosfo-fluorica, però si differenziano nel temperamento, che è bilioso-nervoso per Lycopodium e linfatico-sanguigno per Pulsatilla. Sulla base dei suddetti motivi, come potrà rilevare, Pulsatilla figura sia tra i sinergici (chiamati anche complementari) che tra gli antidoti di Lycopodium. Si ricorda che sono sinergici i rimedi omeopatici che si completano e si migliorano vicendevolmente, ovvero che posseggono una convergenza d’azione sia nei loro effetti generali che in un qualche loro effetto particolare. Invece l’antidoto omeopatico, che assume un significato completamente diverso da quello che si intende nel linguaggio comune, ossia non è il controveleno, controlla e indirizza più correttamente l’azione del rimedio omeopatico principale e quindi può diventare un suo alleato nelle manifestazioni acute disturbanti. Un elenco dei rimedi acuti e cronici (come pure dei sinergici e degli antidoti) non è facilmente disponibile, occorrerà effettuarne pazientemente la ricerca nei testi di Materia Medica Omeopatica che trattano anche tali aspetti. Cordiali saluti.
Giovanna dice
Ho un calcolo alla cistifellea di circa un centimetro e dalle analisi del sangue risulta il colesterolo 239 e il colesterolo HDL 126. Potrebbe essermi utile l’assunzione di Licopodium? E in quale diluizione? Grazie dell’attenzione. Giovanna
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Giovanna, Lycopodium è uno dei principali rimedi omeopatici in grado di trattare una calcolosi biliare, evitando l’accrescimento dei calcoli nei dotti biliari o nella cistifellea, controllando i sintomi primari e secondari e migliorando la funzionalità d’organo. Una modalità tipica del rimedio è l’aggravamento del fastidio o del dolore stando coricati sul lato destro. Lycopodium è anche un rimedio utile a trattare l’ipercolesterolemia. Logicamente occorrerà associare un corretto stile di vita, con particolare riguardo all’alimentazione ed all’attività fisica. Per quanto riguarda la diluizione, come primo approccio, nelle more di rivolgersi ad un medico omeopata e per un intervento prevalentemente sintomatico, in genere ci si orienta verso le basse diluizioni (ad es. fino a 7CH), che solitamente si utilizzano in ragione di pochi granuli pro-dose (3 granuli possono essere sufficienti), più volte al dì (ad es. 3-6 volte), lontano dai pasti. Ovviamente, come accennato, la prescrizione appropriata al suo caso specifico la può garantire solo un medico omeopata con la visita. Cordiali saluti.
Tamara dice
Salve ho un bimbo di 5 anni molto molto stressante, è nervoso,introverso,aggressivo, a volte quando siamo solo io e lui sa essere dolce( x quello ke lui sa essere dolce), sono molto stanca e preoccupata.ho provato con schiaffi ma lui risponde ke tanto il male gli passa,ho provato ad assecondarlo ma non cambia nulla.purtroppo le neurologhe infantili isl SN lontane,mi aiuti x favore! Tra l altro beve latte di riso da quando ha un anno e ho notato ke quando mangia gelati di crema o yogurt gli viene subito l acetone,occhi cerchiati e ancora di più nervoso. Grazie confido in lei
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Tamara, a titolo esclusivamente conoscitivo, sappia che il miglior rimedio omeopatico pediatrico è Chamomilla, particolarmente adatto ai bambini nervosi, agitati, iperattivi, irrequieti, aggressivi, che possono soffrire anche di insonnia o di disturbi del sonno. Per quanto riguarda l’acetone – disturbo tipico dei bambini che, ricordiamolo, avviene quando l’organismo non ha più zuccheri da bruciare e inizia a bruciare grassi – esso può verificarsi quando la dieta alimentare è troppo ricca di grassi (ad es. latticini, cioccolato, carni grasse, insaccati, fritti) e di zuccheri semplici (ad es. dolciumi, bibite gassate, zucchero da tavola, miele) e troppo povera di carboidrati complessi (ad es. pasta, pane, cereali integrali, patate), oppure quando vi è un grande dispendio di energia, come in caso di sforzi fisici molto intensi e prolungati. La prima cosa da fare è quindi cercare di correggere tali condizioni. I rimedi omeopatici che vengono spesso adoperati sono Senna al momento della crisi e Lycopodium come prevenzione. Ovviamente sull’opportunità d’uso di un rimedio, sulla diluizione e sulla posologia, è meglio che si esprima un medico omeopata dopo aver visitato il bambino, per cui le consiglio di rivolgersi a una tale figura professionale e non fare da sola. Cordiali saluti.
Bruna dice
Buongiorno vorrei sapere se lycopodium potrebbe servire anche x i fibromi uterini grazie infinite
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Bruna, Lycopodium non è tra i rimedi omeopatici più specifici per trattare i fibromi uterini. I rimedi omeopatici che vengono più spesso utilizzati sono Thuya, Silicea, Calcarea fluorica, Lachesis, Sepia, Aurum muriaticum natronatum, Conium maculatum, Lapis albus, Fraxinus americana. Com’è noto, nel rispetto della Legge di Similitudine su cui l’Omeopatia pone le basi del suo principio terapeutico, il rimedio più adatto sarà quello che contiene la sintomatologia maggiormente somigliante a quella della paziente. Thuya è il rimedio omeopatico più prescritto, poiché riesce a trovare più spesso identificazione ed essere efficace nel combattere la predisposizione dell’organismo a produrre forme tumorali benigne, come i fibromi uterini. Tenga però presente che solo in casi eccezionali l’Omeopatia riesce a far regredire un fibroma uterino, piuttosto riesce a fermarne l’evoluzione e ad eliminare gli inconvenienti che ne derivano (emorragie in particolare). Se lei intende avvalersene, le consiglio di non fare da sola, ma di rivolgersi ad un medico omeopata che con la visita medica omeopatica sarà in grado di prescrivere la terapia appropriata al suo caso specifico. Come certamente saprà, è consigliata un’alimentazione sana ed equilibrata, con poco o senza sale, non irritante e ricca di vitamine, in particolare vitamine A, B1 e C, come pure controllare il funzionamento dell’intestino ed evitare gli esercizi fisici violenti. Cordiali saluti.