DESCRIZIONE
Lycopodium clavatum (nome italiano Licopodio) è una pianta erbacea perenne appartenente alla famiglia delle Licopodiaceae. Cresce su suoli prevalentemente acidi e silicei, sia in zone temperate che in quelle più fredde montane di Europa, Asia, America settentrionale e Africa australe. In Italia la si trova sia nelle radure boscose che nei pascoli delle Alpi e degli Appennini fin oltre i 2000 metri.
Il nome Lycopodium deriva dal greco ed è composto da lico (cioè “lupo”) e podio (cioè “piede”), perché riferito alla somiglianza dei rami giovani a un “piede di lupo”. Il nome clavatum deriva dal latino “clava” ed è riferito alla forma delle spighe terminali, di cui alla descrizione che segue.
La pianta ha il fusto principale strisciante al suolo, raggiunge un’altezza massima di circa 1 metro ed è a crescita lentissima. Le foglie, numerosissime sul fusto e sui rami, hanno una disposizione embricata (come le tegole di un tetto). I rami fertili sono eretti, alti 10-20 cm e terminano con delle lunghe spighe di colore giallino (in genere da 1 a 3), formate da brattee ovali, con l’apice acuminato, che racchiudono gli sporangi, a forma di fagiolo, i quali a maturità si aprono lasciando cadere una polvere gialla costituita da microscopiche spore spesso aggregate a quattro a quattro. E’ questa polvere di spore, inodore e insapore, non solubile in acqua ma solubile in alcool, che si raccoglie più facilmente con l’essiccazione, a costituire la droga utile per i diversi scopi terapeutici.
La polvere delle spore di Licopodio contiene, infatti, sostanze grasse e diversi alcaloidi ai quali si attribuiscono le proprietà medicamentose della pianta. Detta anche “farina delle streghe” per l’uso che se ne è fatto sin dai tempi antichi nella medicina popolare, veniva utilizzata contro i disturbi gastrici e urinari, come sedativo, antispastico, diuretico, lassativo e per rivestire le pillole. Attualmente trova ancora impiego per uso esterno come decongestionante e calmante nelle dermatiti e nelle irritazioni cutanee in generale ed anche per l’igiene dei bambini onde evitare il contatto fra la pelle nelle pieghe profonde ed asciugare le zone macerate.
Per la sua caratteristica di essere facilmente infiammabile, la polvere di Licopodio viene impiegata per la realizzazione di fuochi d’artificio o di finte esplosioni ai fini scenografici (per questo è chiamata “zolfo vegetale”). In passato veniva adoperata per provocare i flash delle macchine fotografiche.
L’Omeopatia ne ha fatto uno dei più grandi rimedi della materia medica.
Il rimedio omeopatico Lycopodium si ottiene dalla tintura madre della polvere di spore della pianta Lycopodium clavatum e dalle successive diluizioni-dinamizzazioni in soluzione idroalcolica.
Per ulteriori informazioni sulla preparazione, consultare l’articolo “Rimedi omeopatici: origine” della sezione del sito “Approfondimenti”.
CARATTERISTICHE DEL RIMEDIO
Lycopodium è uno dei grandi rimedi costituzionali dell’omeopatia, ad azione lunga e profonda. E’ un rimedio che agisce sull’insieme della persona e sulla sua economia generale, dovendo operare su un metabolismo profondamente alterato e squilibrato, con inevitabili ripercussioni sulle reazioni complessive del soggetto, sia dal punto di vista fisico che psichico. La principale sfera d’azione del rimedio riguarda l’apparato digerente, in particolare il fegato e la sua funzionalità, che ne costituiscono il vero punto debole. Il rimedio corrisponde cioè ad una perturbazione profonda del metabolismo generale, connotata da un cattivo funzionamento del fegato e del tubo digerente, con tendenza alla steatosi epatica (fegato grasso, ossia con accumulo di trigliceridi), alla epatomegalia (aumento di volume del fegato) fino alla atrofia epatica (con conseguente grave insufficienza epatica). Ciò comporta predisposizione a dimagrimento, denutrizione (per disturbi nell’assimilazione, in particolare dei grassi), iperacidità delle secrezioni ed escrezioni, atonia gastrointestinale con flatulenza, ipercolesterolemia, iperuricemia (dovuta ad una ridotta eliminazione renale dell’acido urico), eruzioni cutanee, affezioni respiratorie e polmonari.
Per comprendere meglio le caratteristiche del rimedio è utile partire dall’analisi del suo aspetto mentale, che in fondo giustifica tutti i mali.
Il soggetto Lycopodium vive contemporaneamente, con enorme frustrazione, due condizioni emotive contrapposte: l’insicurezza e l’ambizione.
Vi è l’insicurezza perché non si sente adeguato, all’altezza della situazione, non crede in se stesso e non ha fiducia nelle proprie possibilità. Teme di sbagliare, di fallire, di non riuscire nei suoi intenti, di non essere in grado di fare le cose nel modo migliore e di non riuscire a farsi apprezzare o, addirittura, a farsi voler bene dalle altre persone. Ha paura di parlare in pubblico, di proporsi o di fare il primo passo, di allacciare nuovi rapporti e questo aumenta ancora l’insicurezza, l’ansia, la frustrazione ed il senso di inferiorità, che condizionano e limitano la sua vita sociale.
Vi è l’ambizione perché sogna di avere successo, di ottenere sempre il massimo, di sopravanzare gli altri, di stupire e di ammaliare il prossimo, di far nascere l’ammirazione nei propri confronti e finanche l’invidia. Ha bisogno della stima degli altri e perciò vede nella competizione, nella gara, il modo di poter prevalere e dimostrare la sua potenza, le sue capacità, le sue qualità. Poiché è intelligente capisce bene che per ottenere tutto ciò deve prepararsi con cura e senso di responsabilità, attraverso dedizione e sacrificio e per questo cerca di impegnarsi al massimo.
Il meccanismo però si inceppa nel momento in cui impatta con la caratteristica più marcata di Lycopodium e cioè con l’insicurezza. E’ proprio questa che tradisce l’ambizione e non consente di tradurla in risultati concreti ed apprezzabili. Per il soggetto Lycopodium l’insicurezza diventa un limite ancora più pesante dell’ambizione. In fondo basterebbe accontentarsi un po’ di più, di porsi delle mete o degli obiettivi meno ambiziosi, più alla propria portata, ma questo Lycopodium non lo può accettare, lui aspira sempre al massimo.
La spiegazione di questo particolare quadro psichico, contorto e contraddittorio, la si può trovare nella metafora legata alle origini della pianta, da cui il rimedio omeopatico si ottiene. Il Lycopodium in epoca remota era una pianta grande e maestosa, abituata a guardare tutti dall’alto in basso. Attualmente è una pianta strisciante al suolo, un cespuglio, con il timore di essere calpestato da chiunque. Cosicché il Lycopodium omeopatico è una persona che pur essendo piccola e timorosa, sogna e spera di diventare grande come una volta: ha la voglia di emergere e la paura di non riuscirvi, manca cioè di coraggio. Ecco quindi che tende a rodersi e per prima cosa si rode il fegato, che è appunto il simbolo del coraggio. Il fegato pertanto diventa l’organo bersaglio e sarà interessato da diverse patologie. Da qui hanno origine tutte le disfunzioni del paziente.
Lo possiamo immaginare come un tipo triste, ansioso, tendente alla depressione, facilmente irritabile, con loquacità precipitosa, dall’aspetto invecchiato, magro, a volte con l’addome prominente, dal colorito pallido tendente al giallastro, sempre stanco, freddoloso, spesso con una fame vorace, anche se si sazia ai primi bocconi, con senso di paura nell’assunzione delle responsabilità. Nello stesso tempo, come visto, è un ambizioso e pretende la perfezione fino alla pignoleria.
A questo punto siamo in grado di tracciare anche il profilo temperamentale e costituzionale di Lycopodium.
Il temperamento ha i tratti tipici sia del bilioso che del nervoso: vi è il bilioso perché dimostra di essere estremamente razionale e di avere il controllo di tutte le situazioni; vi è il nervoso perché quando perde il controllo diventa aggressivo, irritabile, violento ed inveisce contro tutto e tutti.
La costituzione è anch’essa mista ed ha le caratteristiche sia della fosforica che della fluorica: vi è la fosforica per l’estrema magrezza (anche se l’addome è prominente) e per i tratti del temperamento nervoso; vi è la fluorica, per la presenza delle ectasie venose (varici, emorroidi), dovute alla lassità dei tessuti di sostegno e per la tendenza ulcerativa a livello gastro-duodenale.
I sintomi migliorano all’aria aperta, con l’assunzione di bevande calde, dopo la mezzanotte, dopo l’emissione di gas, dopo la minzione, dopo un’attività fisica, sdraiandosi sul dorso (soprattutto la tosse), scoprendosi.
I sintomi peggiorano con il freddo intenso, con cibi o bevande fredde, con il calore, nel pomeriggio, dopo aver dormito sul fianco destro o sul lato dolente, prima delle mestruazioni e soprattutto dopo il pasto.
Il rimedio ha una spiccata lateralità destra, per cui tutto ciò che Lycopodium soffre è a destra (infatti il fegato è a destra).
I principali sinergici (complementari) sono Chelidonium, China, Iodum, Lachesis, Pulsatilla, Sulphur.
I principali antidoti per i suoi disturbi sono Aconitum, Camphora, Causticum, Chamomilla, Coffea, Graphites, Nux vomica, Pulsatilla.
Il rimedio omeopatico che ha molti sintomi in comune con Lycopodium è Pulsatilla, tanto che a volte, quando la mentalità del malato non è molto marcata, è facile confonderli. Tale analogia fa sì che Pulsatilla è l’acuto di Lycopodium, nel senso che quando Lycopodium presenta uno stato acuto, esso richiederà spesso Pulsatilla.
USO DEL RIMEDIO
Il rimedio omeopatico Lycopodium si usa nei seguenti principali casi, quando i sintomi corrispondono e si associano alle caratteristiche del rimedio descritte in precedenza.
1) APP. DIGERENTE. Epatopatie. Pressione e tensione al fegato specie dopo aver mangiato. Calcoli alla colecisti. Spasmi all’ipocondrio destro (regione addominale destra, situata lateralmente alla regione epigastrica) e coliche biliari conseguenti. Gastrite. Ulcera peptica. Disturbi digestivi. Addome gonfio postprandiale, meteorismo, flatulenza, pirosi, eruttazioni brucianti, rigurgiti, bocca secca, lingua secca e irritata, gengive gonfie e dolenti. Stipsi a volte intervallata da diarrea. Il soggetto assimila male e tende al dimagrimento, specialmente alla parte superiore del corpo. Ha falsa fame (subito si sazia). Ha avversione per pane e farinacei, mentre ha desiderio di zucchero e dolciumi
2) PSICHE. Paura, angoscia, apprensione, tristezza, malinconia, pessimismo, tendenza alla depressione, stanchezza cronica, irritabilità, irascibilità, ipersensibilità, ostinazione, mancanza di volontà. Il soggetto teme che gli possa succedere qualcosa di spiacevole, ha paura di parlare in pubblico, teme la compagnia ma anche la solitudine, è affetto da una stanchezza cronica che unita alla mancanza di volontà gli procura un’avversione per il lavoro e per qualsiasi nuova iniziativa, è smemorato, appena lo si ostacola va facilmente in collera per compensare la sua insicurezza. Nello stesso tempo è un ambizioso, nutre grandi aspirazioni, ha voglia di emergere, è un perfezionista, si sente competitivo, ha bisogno degli altri per dimostrare di essere il migliore e per questo entrerà con loro in competizione aumentando la sua solitudine.
3) APP. URINARIO. Calcolosi renale. Iperuricemia. Gotta. Ipertrofia prostatica con frequenti risvegli notturni per urinare. Possibili infezioni delle vie urinarie, specialmente cistite con ematuria. Mal di testa uremico, cioè che si presenta quando le urine si schiariscono. Altri sintomi urinari, come dolori renali e vescicali, bruciore durante la minzione, ritenzione o incontinenza urinaria, poliuria (emissione di eccessiva quantità di urine in relazione all’assunzione di liquidi) notturna.
4) PELLE. Eruzioni cutanee sia secche che trasudanti. Eczema. Verruche. Foruncoli. Ulcere. Eruzioni del cuoio capelluto. Aree di alopecia. Eruzioni eczematose dietro le orecchie. Screpolature e fissurazioni del calcagno. Pelle secca e arida (specie alle mani) ed a volte con zone indurite. Sudorazione delle mani e dei piedi.
5) OCCHI. Congiuntivite. Blefarite. Orzaiolo e calazio. Tremori dei muscoli orbicolari dell’occhio e sussulti delle palpebre.
6) APP. CIRCOLATORIO. Disturbi da cattiva circolazione. Stasi venosa nell’ambito della vena porta e delle vene delle gambe. Varici. Emorroidi.
7) APP. MUSCOLO-SCHELETRICO. Debolezza generale, emaciazione e atrofia muscolare. Artrite ed altri disturbi reumatici cronici con dolori accentuati di notte e migliorati con il movimento. Sciatica con lateralità prevalentemente destra. Atonia gastrointestinale. Lombaggine.
8) APP. RESPIRATORIO. Catarro nasale dei bambini e degli adulti, in quest’ultimo caso accompagnato da mal di testa. Faringite cronica. Tonsillite che colpisce la tonsille destra o che inizia a destra per estendersi a sinistra. Catarro naso-faringeo con possibile otite. Bronchite. Tosse secca e fastidiosa. Respirazione rumorosa ed a volte difficoltosa. Asma. Il soggetto si raffredda facilmente.
9) APP. GENITALE FEMMINILE. Cicli mestruali irregolari o assenti. Amenorrea. Dolori e infiammazioni delle ovaie, soprattutto a destra. Mucosa vaginale secca, bruciante e dolente al punto da impedire il coito.
10) APP. GENITALE MASCHILE. Mancanza di desiderio sessuale. Impotenza. Eiaculazione precoce. Prostatite.
DOSI
Nel caso 2) diluizione 30CH, 3 granuli 1 volta al dì.
Nel caso 4) diluizione 7CH, 3 granuli 1-3 volte al dì.
Nei casi 9) e 10) diluizione 9CH, 3 granuli 1-3 volte al dì.
Nei restanti casi diluizione 5CH, 3 granuli 3-6 volte al dì.
Qualsiasi terapia ed a maggior ragione quella che prevede l’impiego di rimedi ad alta diluizione, la cui azione è più profonda per curare gli stati cronici o i malesseri psichici, deve essere prescritta dal medico omeopata.
(*) V. Note esplicative
Christian dice
Gentile Dott.ssa Volpe..
Le volevo fare due domande:
Da omeopati mi è stato consigliato un rimedio (BIOPAX OTI oppure GELSEMIUM 15CH) per l ansia reattiva…questo assieme ad un altro prodotto come PHOSHPORUS 30ch oppure Kalium Phosphoricum Comp. Waleda (ovviamente uno è unitario e l’altro multi componente anche se su internet non ne trovo la descrizione e caratteristiche).
La mia domanda era la seguente:
secondo lei per una profonda ansia reattiva..con esigenza di dover respirare profondamente e spesso…con sensazione di costrizione al petto e gola e tensione gastrica/stomaco quale dei due rimedi è più efficace?
inoltre nel Biopax ho visto che cè anche SEPIA 4ch ll’interno…e molti anni fa un omeopata mi aveva dato il rimedio (SEPIA ma non ricordo la diluizione) unitario e ho avuto un problema sessuale..scomparso dopo la sospensione…
Crede sia possibile questo effetto collaterale solo dopo qualche granulo?
se si crede che potrei avere lo stesso problema nel caso suggerisse BIOPAX?
La stessa SEPIA (ma a D6) la trovo anche in un altro prodotto consigliato dallo stesso medico (un tonico VC 150 sciroppo).
L’ultima domanda è invece questa:
Io sono allergico ai pollini…molti di questi mi danno allergia stagionale…nulla di grave..non prendo nulla e ho problemi solo a Maggio e Giugno (rinite allergica)…crede che avendo questa allergia utilizzare la PAPPA REALE mi possa creare dei disturbi correlati all’allergia?
Grazie mille e scusi il disturbo
Christian
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Christian, come le ho già precisato in una risposta precedente i rimedi complessi, costituiti cioè da un mix di omeoterapici e/o di bioterapici in preparazione omeopatica, non appartengono al mondo dell’omeopatia classica bensì a quello dell’omotossicologia. Sono rimedi che rispondono a criteri di scelta ed a schemi di trattamento terapeutico completamente diversi da quelli dei rimedi omeopatici unitari, perché stiamo parlando di due medicine differenti, nonostante che l’omotossicologia, nata circa un secolo dopo, trovi ispirazione dall’omeopatia. Questo sito, da come chiaramente si evince, si occupa prevalentemente di omeopatia classica, non mancando però di accennare anche all’omotossicologia ed alle altre bioterapie. L’aggettivo “classica” sta solo ad indicare l’omeopatia risalente alle intuizioni di Hahnemann, che però si è evoluta ed aggiornata fino ai nostri giorni, rimanendo sempre una medicina attuale. Ciò premesso veniamo alle sue domande. In campo omeopatico non esiste il concetto di rimedio più efficace ma esiste solo il concetto di rimedio più adatto alla singola persona ed al suo quadro clinico. Il comportamento terapeutico dei rimedi complessi non è la somma dei singoli componenti, ma è qualcosa di diverso e ciò è dovuto alla combinazione di questi, scelti per sinergismo e per complementarietà di azione. Quindi Sepia all’interno di un complesso andrebbe valutato in maniera differente dal Sepia unitario. Però se lei manifesta una spiccata sensibilità per il rimedio e questa è stata accertata da un omeopata, sarebbe meglio evitare. E’ comunque alquanto improbabile che un solo granulo possa provocare una reazione così forte. Infine per quanto riguarda la pappa reale, anche qui sarebbe meglio evitarne l’uso per i soggetti allergici ai pollini, perché esiste il rischio, anche se basso, che possa comportare effetti collaterali. Tra l’altro la ricchezza di proteine della pappa reale costituisce di per sé un potenziale allergenico. Sarebbe pertanto opportuno parlarne con il medico curante. Cordiali saluti.
peter dice
il lycopodium 9ch puo essere usato assieme all’agnus castus 15ch,grazie.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Peter, Lycopodium e Agnus castus sono due rimedi omeopatici con un discreto grado di sinergia, nel senso che Lycopodium “segue bene” Agnus castus. Cordiali saluti.
paola dice
Gentile dottoressa,ho questa domanda da porle:ho assunto un rimedio omeopatico seguita da un dottore unicista,principalmente per curare problemi emotivi,questo rimedio diluizione 10000 ha apportato significativi miglioramenti nell arco di un mese,ma con l arrivo del ciclo e oltre tutto e’ ritornato come prima,pur continuando ad assumere lo stesso rimedio.come puo’ spiegarsi questa successiva inefficacia? la ringrazio tanto…cordiali saluti
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Paola, sarebbe opportuno che ne parlasse, se non l’avesse ancora fatto, con il medico omeopata che le ha prescritto il rimedio per un approfondimento della situazione che dal punto di vista omeopatico potrebbe essere diversa da quella da lei percepita. In omeopatia si può parlare di percorso terapeutico favorevole solo se si verifica il progressivo miglioramento dello stato di salute generale, indipendentemente da quello che può accadere ai sintomi locali, quelli da curare, in una fase interlocutoria, che possono anche peggiorare o arretrare a seguito di un “aggravamento omeopatico”, come potrebbe essere nel suo caso, il quale si è manifestato solo adesso per la profondità della patologia e per l’altissima diluizione del rimedio. Occorre sempre ricordare che l’omeopatia è la medicina per la cura del malato e non della malattia, per cui il punto d’importanza capitale sono i sintomi generali del paziente, che si sintetizzano in quella sensazione interna di benessere, non meglio precisabile, che ti fa sentire comunque sempre meglio. Bisogna saper cogliere questa differenza. Se fosse così, passato il temporaneo aggravamento, i miglioramenti potranno riprendere a manifestarsi. Se non fosse così, considerato che il rimedio ha inizialmente prodotto dei benefici e ciò potrebbe costituire un indice della sua corretta scelta, è molto probabile che occorrerà cambiare la diluizione o la posologia, sempre nell’ipotesi che il rimedio sia quello giusto. Il medico omeopata saprà cosa fare. Cordiali saluti.
peter dice
buona sera dottoressa, ma la diluizione 30ch quanto tempo ci mette a dare dei risultati sulla mente ed il corpo.
grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Peter, come lei dovrebbe sapere (ne abbiamo già parlato in qualche occasione precedente) la risposta non è univoca, in quanto dipendente dalla reattività e sensibilità individuale del paziente e dal grado di profondità della patologia o del disturbo. Generalmente una 30CH, che è una diluizione medio-alta, impiega qualche giorno per agire pienamente ed ha una copertura terapeutica di qualche settimana. Però quando si ha a che fare con gli aspetti psichici o psicosomatici i tempi di azione possono essere comunque più lunghi ed anche i tempi di guarigione possono sensibilmente allungarsi. Cordiali saluti.
Christian dice
Grazie mille per la sua celere e professionale…capisco il sup punto di vista…
Le volevo fare altre tre domande:
Nel caso le vertigine, il disagio, l essere frastornato, le pulsazioni alle tempie e compressione frontale ecc dipendessero da effetti collaterali di farmaci, crede possa tornare alla normalità?
Credo prima o poi il corpo reagisca giusto?
La seconda domanda, conosce qualche rimedio omeopatico o fitoterapico (immagino ce ne siano molti) in gocce (che preferisco) che aiuti per rilassarsi, per ansia, stress, tensioni e somatizzazioni viscerali?
La terza domanda è invece, cosa pensa della Serenoa repens/saw palmetto per la crescita di capelli?
Io ho usato per 5 anni propecia (senza nessun effetto collaterale) ma ora ho fatto una pausa di un anno e vorrei assumere qlcsa di naturale (anche se capiscoche naturale non voglia dire sicuro al 100%)…
Crede che ci siano effetti collaterali?
I medici omeopati e fito la sponsorizzano molto
Grazie mille
La ringrazio anticipatamente
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Christian, se le sue vertigini e tutto il resto dovessero dipendere dagli effetti collaterali dei farmaci, con la sospensione di questi ultimi, venendo meno la causa scatenante, ogni sintomo dovrebbe scomparire senza lasciare alcuna conseguenza. Io credo che lei si debba affidare completamente ad un bravo medico, seguire scrupolosamente la sua cura ed avere fiducia del suo operato, andando sino in fondo, senza tentennamenti e ripensamenti, operando a monte una scelta: o curarsi con la medicina tradizionale o curarsi con una medicina complementare come l’omeopatia e le bioterapie collegabili, ognuna con i suoi vantaggi ed i suoi svantaggi o con i suoi limiti e confini. I tentativi, gli interventi occasionali, i cambi di rotta, le autoprescrizioni non possono fronteggiare e né risolvere alcuna problematica complessa che coinvolge sia il piano fisico che quello psichico. Non potrà essere il singolo farmaco, ammesso che si riesca ad individuare quello giusto, che miracolosamente potrà risistemare il tutto, ma probabilmente occorrerà una terapia articolata di medio e lungo periodo che dia risposta all’intero quadro clinico. Comunque, in attesa che prenda una decisione, a titolo puramente informativo le posso dire che in diversi casi viene utilizzato un gemmoterapico come Tilia tormentosa M.G. D1, in gocce, che è un regolatore del sistema nervoso, un ottimo tranquillante, indicato per vari stati di ipereccitabilità nervosa, ansia, stress, nervosismo, nevrosi varie, insonnia, che dovrà essere sottoposto all’approvazione del medico curante (vecchio o nuovo). Per quanto riguarda la terza domanda, che io sappia al Saw palmetto, che è l’estratto del frutto della palma Serenoa repens, si riconosce la proprietà di trattare l’ipertrofia prostatica benigna, le infiammazioni dell’apparato urogenitale, l’impotenza maschile come coadiuvante, l’alopecia androgenetica e la dermatite seborroica, anche se qualche studioso sostiene che i risultati si mostrano più efficaci in vitro e meno in vivo. E’ un prodotto che ha un impatto sulla sfera ormonale, avendo proprietà antiandrogeniche, nel senso che riduce la produzione di diidrotestosterone (DHT) attraverso un’azione diretta sui recettori specifici di detto ormone androgeno ed indiretta tramite l’inibizione dell’enzima 5-alfa-reduttasi che lo sintetizza dal testosterone. Gli effetti collaterali sono rari e comunque lievi, di gran lunghi inferiori a qualsiasi analogo medicinale di sintesi, anche se ne viene sconsigliato l’uso in caso di epatopatie, ulcere gastroduodenali, malattie cardiache, ipertensione, asma e altri disturbi respiratori. Per visionare i preparati fitoterapici dell’antica tradizione dia un’occhiata all’articolo “Capelli a posto” nella sezione del sito “Rimedi della nonna”. Cordiali saluti.
Christian dice
Gentile Dott.ssa Volpe…
Le volevo chiedere un consiglio su dei capogiri costanti che mi porto avanti da circa 6/7 giorni..
Come le dicevo nel precedente commento, ho iniziato una cura con Samyr 400 e Liposom forte 28 per umore e dopo aver assunto 2 fiale Samyr ed 1 Liposom forte ho iniziato ad avere questi capogiri molto forti…con compressione nelle zone di zigomi, tempie, fronte ecc…i primi gironi anche nausea e parestesie a mani e piedi…
Il medico mi ha detto di interrompere la cura anche se dice di non aver mai riscontrato effetti collaterali usando questi farmaci…
l omeopata invece, da cui ero stato per curare IBS, mi dice che la potrebbe essere la cura iniziata con lui ad aver provocato questo..
COme le dicevo precedentemente avevo iniziato una terapia con FMC entero, FMC Vir3, FMC lympho
Mi diceva che questo tipo di terapie non fanno parte della medicina omeopatica e la ringrazio per la sua sincerità e professionalità…ma crede ci possa essere collegamento?
COme posso fare a risolvere questa condizione così fastidiosa?
COnsideri che non ho MAI sofferto di emicrania, capogiri e vertigini…
Il problema è che ho girato circa 6/7 medici ma quasi da tutti ho riscontrato (nelle terapie) numerosi effetti collaterali e mai risolto nulla..
Mi può dire se attraverso un albo o un sito particolare, posso trovare un serio professionista?
Grazie mille
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Christian, solo il medico curante può dare una risposta alle sue domande, atteso che le cause delle vertigini sono tantissime, tra cui l’effetto collaterale di alcuni farmaci, i disturbi psicologici, la tensione muscolare, l’artrosi cervicale, la labirintite, l’emicrania, ecc. ecc. e qualche volta non si riesce neanche ad individuare la causa precisa. Per quanto riguarda un serio professionista mi dispiace non poterla aiutare, se non ha altri riferimenti potrebbe fare una ricerca in rete relativamente a siti sicuri e ad associazioni omeopatiche accreditate, molte delle quali hanno un’organizzazione sul territorio nazionale, oppure rivolgersi ad una farmacia di fiducia con vendita omeopatica per essere indirizzato verso un bravo medico omeopata che sicuramente esisterà nella sua zona. Cordiali saluti.
Paolo dice
Buongiorno,
Grazie per l’esauriente risposta, e’ bello vedere la passione nel proprio lavoro, abito a Bergamo conosce un buon omeopata? lei non fa visite?
grazie e saluti
Paolo
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Paolo, come potrà rilevare nella sezione del sito “Chi sono”, non sono un medico bensì una biologa appassionata e studiosa di omeopatia che cerca di fornire con il presente sito web un’informazione chiara, comprensibile, oggettiva, disinteressata e responsabile su ciò che l’omeopatia e i rimedi naturali possono fare per la nostra salute e il nostro benessere. Anche attraverso le risposte ai commenti cerco di offrire notizie e spunti utili, ragionamenti e chiavi di lettura, sia agli interessati che agli altri visitatori, ma il medico rimane sempre la figura centrale di riferimento imprescindibile e insostituibile. Se non ha riferimenti potrebbe fare una ricerca in rete relativamente a siti sicuri e ad associazioni omeopatiche accreditate, molte delle quali hanno un’organizzazione sul territorio nazionale, oppure rivolgersi ad una farmacia di fiducia con vendita omeopatica per essere indirizzato verso un bravo medico omeopata che sicuramente esisterà nella sua zona. Cordiali saluti.
Paolo dice
Buongiorno dott.
Le sintetizzo, avevo iniziato una cura con argentum nitricum cura e anche lycopodium cura durata circa 6 – 7 mesi, dopo aver finito di prendere il lycopodium settembre 2014 ho avuto senso di forte mancanza d’aria e angosce, chiamato l’omeopata mi aveva dato lycopodium 30 ch, dopo 15 giorni ho lasciato stare perche’ era un po’ tutto peggiorato, quindi dopo tutti questi mesi e soldi spesi ho informato il medico con una lettera delle mie sensazione ma con grande delusione!! non mi ha nemmeno risposto, immagini la mia grande delusione verso l’omeopatia dopo averci creduto e essere stato un dei promotori, ho abbandonato tutto da settembre 2014 un noto omeopata di Bergamo che e’ venuto meno ad un suo paziente. Attualmente per colpa di quella cura ho quest’ansia che compare in modo strana con mancanza d’aria e angosce varie, quindi di male in peggio. Secondo lei per annullare gli effetti del lycopodium cosa potrei farE?
grazie e buona giornata.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Paolo, non si tratta di annullare gli effetti di Lycopodium, anche se in campo omeopatico dal punto di vista terapeutico è concettualmente la stessa cosa, ma si tratta di trovare il rimedio omeopatico “giusto” per lei, quello cioè maggiormente somigliante, sia sul piano fisico che, soprattutto, su quello psichico, mettendo al primo posto nella ricerca repertoriale la mancanza d’aria e l’angoscia. E’ alquanto inverosimile che tali sintomi, che permangono dal lontano settembre 2014, possano essere attribuiti all’assunzione di Lycopodium od anche di Argentum nitricum, perché se si fosse trattato di un aggravamento omeopatico (quello terapeutico, consistente in un’esaltazione temporanea dei sintomi da curare) o di un aggravamento iatrogeno (consistente nella comparizione temporanea di nuovi sintomi contenuti nel rimedio come sviluppo del suo potere patogeno), questi sarebbero scomparsi in un tempo ragionevolmente breve, che al massimo non supera qualche settimana, senza lasciare alcuna conseguenza. Posso solo ritenere che i rimedi utilizzati non erano quelli adatti a lei e/o non erano adatte la diluizioni, per cui il suo stato psichico, senza la terapia appropriata, è potuto solo peggiorare. L’omeopatia è una medicina tanto meravigliosa quanto difficile, con una personalizzazione molto spinta, che richiede indispensabilmente l’individuazione del rimedio somigliante al paziente, ossia, ripeto, quello che rispecchia meglio la globalità dei sintomi del paziente, altrimenti gli effetti terapeutici non saranno quelli auspicati. Ciò nel rispetto della “legge di similitudine” su cui, com’è noto, l’omeopatia fonda il suo principio terapeutico. Quindi se la sua sofferenza psichica è evoluta nel peggioramento non è colpa dell’omeopatia bensì di una sua non corretta applicazione. Attualmente per individuare il rimedio (o i rimedi) giusto per lei, magari il “simillimum” (che, com’è noto, è il rimedio che da solo personifica in tutto e per tutto il paziente), non sono sufficienti sintomi come la sensazione di forte mancanza d’aria e le angosce, che sono tipici degli stati ansiosi, ma occorre qualcosa di più, qualcosa di maggiormente individuale, valorizzando cioè i sintomi propri caratteristici che si accompagnano, come ad es. le causalità, le modalità di manifestazione dei disturbi, l’esistenza di eventuali riflessi psicosomatici, la loro localizzazione precisa, altri sintomi concomitanti, le condizioni generali e singole di aggravamento e di miglioramento, le percezioni, le sensazioni, ecc. Ossia bisogna andare alla ricerca di tutti quegli aspetti peculiari che rendono il soggetto unico rispetto a tutti gli altri affetti dalla stessa patologia o dallo stesso disturbo. Tutto ciò, insieme agli altri elementi che riguardano gli aspetti costituzionali e temperamentali e l’eventuale storia biopatografica, che saranno opportunamente valutati durante la visita medica omeopatica, metterà in condizioni il medico omeopata di formulare la diagnosi e quindi di pervenire alla prescrizione della terapia appropriata, decidendo il rimedio (o i rimedi) somigliante, la diluizione relativa (anche questa scelta è strategica per il successo della terapia), la posologia conseguente, i tempi o i cicli di cura. Ma è estremamente fondamentale l’individuazione del rimedio omeopatico giusto, che deve avvenire previa relativa repertorizzazione ed eventuale diagnosi differenziale tra più rimedi. Solo così si riesce a fare della buona medicina omeopatica. Le consiglio pertanto di cercarsi un bravo, oltre che esperto, medico omeopata. A titolo informativo, una panoramica dei principali rimedi omeopatici che vengono più frequentemente adoperati nei disturbi emotivi è consultabile all’articolo “Ansia, Depressione, Attacchi di panico” nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi”. Cordiali saluti.
Armando dice
Buongiorno dottoressa. Ho appena letto un libro dal titolo alla ricerca delle coccole perdute in cui si evidenziano le personalità del bambino, dell’ adulto e del genitore.L’uso di lycopodium rafforza la fiugura di queste personalità, togliendo insicurezze e paure che il nostro bambino interiore si porta ancora dentro di sè? Avendo noi adulti più autostima ed essere più indipendenti? Ringrazio e saluto-
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Armando, se il proprio profilo psicologico collima con quello di Lycopodium, ove, com’è noto, predominano insicurezza e ambizione, allora il rimedio può essere senz’altro di notevole aiuto nel senso che dice lei. Ancora meglio se Lycopodium fosse il proprio “simillimum” (cioè il rimedio che assomiglia in tutto e per tutto al paziente), perché riuscirebbe a dare il meglio della sua attività terapeutica anche su altri fronti, non solo su quello psichico, atteso che è uno dei più grandi policresti della Materia Medica Omeopatica (com’è noto i policresti sono i rimedi ad azione generale in grado di sviluppare un’azione terapeutica profonda e polivalente capace di curare moltissime patologie e di coprire una vasta gamma di sintomi, tutti legati dalla diatesi di riferimento). Cordiali saluti.
Christian dice
Gentile Dott.ssa Volpe..
Le volevo chiedere un consiglio in merito ad una terapia che mi è stata consigliata per il mio IBS (intestino irritabile)
Premetto che ho provato mille cure e/o terapie…dalla fitoterapia all omeopatia..
Ho fatto mille analisi ma è tutto negativo.
L omeopatia nello specifico mi ha causato mille effetti collaterali…l omeopata ipotizzava ad un aspetto virale accumulato negli anni…ho provato terapia con FMC Lympho, FMC Vir3, FMC Entero…10 gg la mattina (di ogniuno) e 10 gg la sera…
causa vari effetti collaterali il medico mi ha consigliato di ridurre la dose e prenderle solo la mattina…ma ho avuto sempre riacutizzazioni di cose passate (anche molto fastidiose e di tanti anni fa).
In pratica ho dovuto smettere dalla disperazione.
Il mio medico invece ipotizza un deficit di serotonina con somatizzazioni viscerali…e mi ha prescritto Samyr 400 e Liposom forte 28mg..fiale intramuscolo alternate.
Cosa ne pensa?intendo in generale e in base all’ultime cose segnalate
Conosce la terapia in fiale descritta?
Ha effetti collaterali?
Grazie mille
Christian
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Christian, sia la prima terapia prescritta e sia la seconda non appartengono al mondo dell’omeopatia e delle bioterapie collegabili, per cui preferisco non esprimermi in merito. Se come lei afferma l’omeopatia in passato le ha procurato mille effetti collaterali devo solo ritenere che non è stata bene applicata, perché generalmente l’omeopatia è una medicina che cura e guarisce senza fare danni. Cordiali saluti.