DESCRIZIONE
Lycopodium clavatum (nome italiano Licopodio) è una pianta erbacea perenne appartenente alla famiglia delle Licopodiaceae. Cresce su suoli prevalentemente acidi e silicei, sia in zone temperate che in quelle più fredde montane di Europa, Asia, America settentrionale e Africa australe. In Italia la si trova sia nelle radure boscose che nei pascoli delle Alpi e degli Appennini fin oltre i 2000 metri.
Il nome Lycopodium deriva dal greco ed è composto da lico (cioè “lupo”) e podio (cioè “piede”), perché riferito alla somiglianza dei rami giovani a un “piede di lupo”. Il nome clavatum deriva dal latino “clava” ed è riferito alla forma delle spighe terminali, di cui alla descrizione che segue.
La pianta ha il fusto principale strisciante al suolo, raggiunge un’altezza massima di circa 1 metro ed è a crescita lentissima. Le foglie, numerosissime sul fusto e sui rami, hanno una disposizione embricata (come le tegole di un tetto). I rami fertili sono eretti, alti 10-20 cm e terminano con delle lunghe spighe di colore giallino (in genere da 1 a 3), formate da brattee ovali, con l’apice acuminato, che racchiudono gli sporangi, a forma di fagiolo, i quali a maturità si aprono lasciando cadere una polvere gialla costituita da microscopiche spore spesso aggregate a quattro a quattro. E’ questa polvere di spore, inodore e insapore, non solubile in acqua ma solubile in alcool, che si raccoglie più facilmente con l’essiccazione, a costituire la droga utile per i diversi scopi terapeutici.
La polvere delle spore di Licopodio contiene, infatti, sostanze grasse e diversi alcaloidi ai quali si attribuiscono le proprietà medicamentose della pianta. Detta anche “farina delle streghe” per l’uso che se ne è fatto sin dai tempi antichi nella medicina popolare, veniva utilizzata contro i disturbi gastrici e urinari, come sedativo, antispastico, diuretico, lassativo e per rivestire le pillole. Attualmente trova ancora impiego per uso esterno come decongestionante e calmante nelle dermatiti e nelle irritazioni cutanee in generale ed anche per l’igiene dei bambini onde evitare il contatto fra la pelle nelle pieghe profonde ed asciugare le zone macerate.
Per la sua caratteristica di essere facilmente infiammabile, la polvere di Licopodio viene impiegata per la realizzazione di fuochi d’artificio o di finte esplosioni ai fini scenografici (per questo è chiamata “zolfo vegetale”). In passato veniva adoperata per provocare i flash delle macchine fotografiche.
L’Omeopatia ne ha fatto uno dei più grandi rimedi della materia medica.
Il rimedio omeopatico Lycopodium si ottiene dalla tintura madre della polvere di spore della pianta Lycopodium clavatum e dalle successive diluizioni-dinamizzazioni in soluzione idroalcolica.
Per ulteriori informazioni sulla preparazione, consultare l’articolo “Rimedi omeopatici: origine” della sezione del sito “Approfondimenti”.
CARATTERISTICHE DEL RIMEDIO
Lycopodium è uno dei grandi rimedi costituzionali dell’omeopatia, ad azione lunga e profonda. E’ un rimedio che agisce sull’insieme della persona e sulla sua economia generale, dovendo operare su un metabolismo profondamente alterato e squilibrato, con inevitabili ripercussioni sulle reazioni complessive del soggetto, sia dal punto di vista fisico che psichico. La principale sfera d’azione del rimedio riguarda l’apparato digerente, in particolare il fegato e la sua funzionalità, che ne costituiscono il vero punto debole. Il rimedio corrisponde cioè ad una perturbazione profonda del metabolismo generale, connotata da un cattivo funzionamento del fegato e del tubo digerente, con tendenza alla steatosi epatica (fegato grasso, ossia con accumulo di trigliceridi), alla epatomegalia (aumento di volume del fegato) fino alla atrofia epatica (con conseguente grave insufficienza epatica). Ciò comporta predisposizione a dimagrimento, denutrizione (per disturbi nell’assimilazione, in particolare dei grassi), iperacidità delle secrezioni ed escrezioni, atonia gastrointestinale con flatulenza, ipercolesterolemia, iperuricemia (dovuta ad una ridotta eliminazione renale dell’acido urico), eruzioni cutanee, affezioni respiratorie e polmonari.
Per comprendere meglio le caratteristiche del rimedio è utile partire dall’analisi del suo aspetto mentale, che in fondo giustifica tutti i mali.
Il soggetto Lycopodium vive contemporaneamente, con enorme frustrazione, due condizioni emotive contrapposte: l’insicurezza e l’ambizione.
Vi è l’insicurezza perché non si sente adeguato, all’altezza della situazione, non crede in se stesso e non ha fiducia nelle proprie possibilità. Teme di sbagliare, di fallire, di non riuscire nei suoi intenti, di non essere in grado di fare le cose nel modo migliore e di non riuscire a farsi apprezzare o, addirittura, a farsi voler bene dalle altre persone. Ha paura di parlare in pubblico, di proporsi o di fare il primo passo, di allacciare nuovi rapporti e questo aumenta ancora l’insicurezza, l’ansia, la frustrazione ed il senso di inferiorità, che condizionano e limitano la sua vita sociale.
Vi è l’ambizione perché sogna di avere successo, di ottenere sempre il massimo, di sopravanzare gli altri, di stupire e di ammaliare il prossimo, di far nascere l’ammirazione nei propri confronti e finanche l’invidia. Ha bisogno della stima degli altri e perciò vede nella competizione, nella gara, il modo di poter prevalere e dimostrare la sua potenza, le sue capacità, le sue qualità. Poiché è intelligente capisce bene che per ottenere tutto ciò deve prepararsi con cura e senso di responsabilità, attraverso dedizione e sacrificio e per questo cerca di impegnarsi al massimo.
Il meccanismo però si inceppa nel momento in cui impatta con la caratteristica più marcata di Lycopodium e cioè con l’insicurezza. E’ proprio questa che tradisce l’ambizione e non consente di tradurla in risultati concreti ed apprezzabili. Per il soggetto Lycopodium l’insicurezza diventa un limite ancora più pesante dell’ambizione. In fondo basterebbe accontentarsi un po’ di più, di porsi delle mete o degli obiettivi meno ambiziosi, più alla propria portata, ma questo Lycopodium non lo può accettare, lui aspira sempre al massimo.
La spiegazione di questo particolare quadro psichico, contorto e contraddittorio, la si può trovare nella metafora legata alle origini della pianta, da cui il rimedio omeopatico si ottiene. Il Lycopodium in epoca remota era una pianta grande e maestosa, abituata a guardare tutti dall’alto in basso. Attualmente è una pianta strisciante al suolo, un cespuglio, con il timore di essere calpestato da chiunque. Cosicché il Lycopodium omeopatico è una persona che pur essendo piccola e timorosa, sogna e spera di diventare grande come una volta: ha la voglia di emergere e la paura di non riuscirvi, manca cioè di coraggio. Ecco quindi che tende a rodersi e per prima cosa si rode il fegato, che è appunto il simbolo del coraggio. Il fegato pertanto diventa l’organo bersaglio e sarà interessato da diverse patologie. Da qui hanno origine tutte le disfunzioni del paziente.
Lo possiamo immaginare come un tipo triste, ansioso, tendente alla depressione, facilmente irritabile, con loquacità precipitosa, dall’aspetto invecchiato, magro, a volte con l’addome prominente, dal colorito pallido tendente al giallastro, sempre stanco, freddoloso, spesso con una fame vorace, anche se si sazia ai primi bocconi, con senso di paura nell’assunzione delle responsabilità. Nello stesso tempo, come visto, è un ambizioso e pretende la perfezione fino alla pignoleria.
A questo punto siamo in grado di tracciare anche il profilo temperamentale e costituzionale di Lycopodium.
Il temperamento ha i tratti tipici sia del bilioso che del nervoso: vi è il bilioso perché dimostra di essere estremamente razionale e di avere il controllo di tutte le situazioni; vi è il nervoso perché quando perde il controllo diventa aggressivo, irritabile, violento ed inveisce contro tutto e tutti.
La costituzione è anch’essa mista ed ha le caratteristiche sia della fosforica che della fluorica: vi è la fosforica per l’estrema magrezza (anche se l’addome è prominente) e per i tratti del temperamento nervoso; vi è la fluorica, per la presenza delle ectasie venose (varici, emorroidi), dovute alla lassità dei tessuti di sostegno e per la tendenza ulcerativa a livello gastro-duodenale.
I sintomi migliorano all’aria aperta, con l’assunzione di bevande calde, dopo la mezzanotte, dopo l’emissione di gas, dopo la minzione, dopo un’attività fisica, sdraiandosi sul dorso (soprattutto la tosse), scoprendosi.
I sintomi peggiorano con il freddo intenso, con cibi o bevande fredde, con il calore, nel pomeriggio, dopo aver dormito sul fianco destro o sul lato dolente, prima delle mestruazioni e soprattutto dopo il pasto.
Il rimedio ha una spiccata lateralità destra, per cui tutto ciò che Lycopodium soffre è a destra (infatti il fegato è a destra).
I principali sinergici (complementari) sono Chelidonium, China, Iodum, Lachesis, Pulsatilla, Sulphur.
I principali antidoti per i suoi disturbi sono Aconitum, Camphora, Causticum, Chamomilla, Coffea, Graphites, Nux vomica, Pulsatilla.
Il rimedio omeopatico che ha molti sintomi in comune con Lycopodium è Pulsatilla, tanto che a volte, quando la mentalità del malato non è molto marcata, è facile confonderli. Tale analogia fa sì che Pulsatilla è l’acuto di Lycopodium, nel senso che quando Lycopodium presenta uno stato acuto, esso richiederà spesso Pulsatilla.
USO DEL RIMEDIO
Il rimedio omeopatico Lycopodium si usa nei seguenti principali casi, quando i sintomi corrispondono e si associano alle caratteristiche del rimedio descritte in precedenza.
1) APP. DIGERENTE. Epatopatie. Pressione e tensione al fegato specie dopo aver mangiato. Calcoli alla colecisti. Spasmi all’ipocondrio destro (regione addominale destra, situata lateralmente alla regione epigastrica) e coliche biliari conseguenti. Gastrite. Ulcera peptica. Disturbi digestivi. Addome gonfio postprandiale, meteorismo, flatulenza, pirosi, eruttazioni brucianti, rigurgiti, bocca secca, lingua secca e irritata, gengive gonfie e dolenti. Stipsi a volte intervallata da diarrea. Il soggetto assimila male e tende al dimagrimento, specialmente alla parte superiore del corpo. Ha falsa fame (subito si sazia). Ha avversione per pane e farinacei, mentre ha desiderio di zucchero e dolciumi
2) PSICHE. Paura, angoscia, apprensione, tristezza, malinconia, pessimismo, tendenza alla depressione, stanchezza cronica, irritabilità, irascibilità, ipersensibilità, ostinazione, mancanza di volontà. Il soggetto teme che gli possa succedere qualcosa di spiacevole, ha paura di parlare in pubblico, teme la compagnia ma anche la solitudine, è affetto da una stanchezza cronica che unita alla mancanza di volontà gli procura un’avversione per il lavoro e per qualsiasi nuova iniziativa, è smemorato, appena lo si ostacola va facilmente in collera per compensare la sua insicurezza. Nello stesso tempo è un ambizioso, nutre grandi aspirazioni, ha voglia di emergere, è un perfezionista, si sente competitivo, ha bisogno degli altri per dimostrare di essere il migliore e per questo entrerà con loro in competizione aumentando la sua solitudine.
3) APP. URINARIO. Calcolosi renale. Iperuricemia. Gotta. Ipertrofia prostatica con frequenti risvegli notturni per urinare. Possibili infezioni delle vie urinarie, specialmente cistite con ematuria. Mal di testa uremico, cioè che si presenta quando le urine si schiariscono. Altri sintomi urinari, come dolori renali e vescicali, bruciore durante la minzione, ritenzione o incontinenza urinaria, poliuria (emissione di eccessiva quantità di urine in relazione all’assunzione di liquidi) notturna.
4) PELLE. Eruzioni cutanee sia secche che trasudanti. Eczema. Verruche. Foruncoli. Ulcere. Eruzioni del cuoio capelluto. Aree di alopecia. Eruzioni eczematose dietro le orecchie. Screpolature e fissurazioni del calcagno. Pelle secca e arida (specie alle mani) ed a volte con zone indurite. Sudorazione delle mani e dei piedi.
5) OCCHI. Congiuntivite. Blefarite. Orzaiolo e calazio. Tremori dei muscoli orbicolari dell’occhio e sussulti delle palpebre.
6) APP. CIRCOLATORIO. Disturbi da cattiva circolazione. Stasi venosa nell’ambito della vena porta e delle vene delle gambe. Varici. Emorroidi.
7) APP. MUSCOLO-SCHELETRICO. Debolezza generale, emaciazione e atrofia muscolare. Artrite ed altri disturbi reumatici cronici con dolori accentuati di notte e migliorati con il movimento. Sciatica con lateralità prevalentemente destra. Atonia gastrointestinale. Lombaggine.
8) APP. RESPIRATORIO. Catarro nasale dei bambini e degli adulti, in quest’ultimo caso accompagnato da mal di testa. Faringite cronica. Tonsillite che colpisce la tonsille destra o che inizia a destra per estendersi a sinistra. Catarro naso-faringeo con possibile otite. Bronchite. Tosse secca e fastidiosa. Respirazione rumorosa ed a volte difficoltosa. Asma. Il soggetto si raffredda facilmente.
9) APP. GENITALE FEMMINILE. Cicli mestruali irregolari o assenti. Amenorrea. Dolori e infiammazioni delle ovaie, soprattutto a destra. Mucosa vaginale secca, bruciante e dolente al punto da impedire il coito.
10) APP. GENITALE MASCHILE. Mancanza di desiderio sessuale. Impotenza. Eiaculazione precoce. Prostatite.
DOSI
Nel caso 2) diluizione 30CH, 3 granuli 1 volta al dì.
Nel caso 4) diluizione 7CH, 3 granuli 1-3 volte al dì.
Nei casi 9) e 10) diluizione 9CH, 3 granuli 1-3 volte al dì.
Nei restanti casi diluizione 5CH, 3 granuli 3-6 volte al dì.
Qualsiasi terapia ed a maggior ragione quella che prevede l’impiego di rimedi ad alta diluizione, la cui azione è più profonda per curare gli stati cronici o i malesseri psichici, deve essere prescritta dal medico omeopata.
(*) V. Note esplicative
Pietro dice
Gentile dott.ssa Rita,
ho letto i benefici del lipocodio e volevo sapere se poteva essermi di aiuto. Ho una sorta di gastrite cronica, quando faccio colazione e soprattutto a pranzo qualche minuto dopo il pasto inizio ad avere una forte sonnolenza con pesantezza di stomaco e praticamente la digestione non va mai a buon fine comportando eruttazioni, sintomi di stanchezza e a volte svenimenti. Solo facendo sport ho una leggera miglioria. Sono in cura con un gastroenterologo il quale mi ha dato da provare tutti i farmaci del caso. Il problema purtroppo non si risolve. Volevo sapere se il lipocodio poteva fare al mio caso o se potrebbe consigliarmi un farmaco omeopatico.
Grazie per la disponibilità
Pietro
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Pietro, se lei trova una buona somiglianza con Lycopodium, sia dal punto di vista fisiologico che dal punto di vista psicologico, non trascurando le modalità di manifestazioni dei sintomi, allora il rimedio omeopatico può essere adatto a lei per la gastrite cronica e per tutti i disturbi associati. La somiglianza con il rimedio è una condizione indispensabile che richiede l’omeopatia per la legge dei simili, altrimenti i risultati non saranno quelli auspicati. Quindi, relativamente alla sintomatologia, vanno attentamente considerati, oltre i sintomi, i modi di insorgenza degli stessi, la localizzazione dei disturbi, i sintomi concomitanti, le circostanze di aggravamento e di miglioramento, ecc. Tenga inoltre presente che un altro grande rimedio omeopatico, particolarmente indicato per il trattamento di tutti i disturbi dell’apparato gastro-intestinale, è Nux vomica, il quale presenta una spiccata sonnolenza ed un aggravamento dopo i pasti. Verifichi lei, leggendo l’articolo omonimo di quest’ultimo rimedio nella presente sezione del sito, oppure avvalendosi delle note caratteristiche che accompagnano i rimedi nell’articolo “Disturbi gastrici” della sezione del sito “Affezioni-Rimedi”, quale rimedio risulta essere più corrispondente. Sarebbe però meglio che questo “lavoro” lo facesse un medico omeopata. Cordiali saluti.
Maurizio Malagoli dice
Buonasera dottoressa,
ho appena letto le caratterisriche della personalità lycopodium e mi rispecchio in pieno.
A livello fisico il mio problema principale e’ la formazione di calazi prima sotto occhio destro, e ora
Sotto quello sinistro. Puo’ consigliare un rimedio omeopatico adeguato??
Grazie tante. Cordiali Saluti. Maurizio
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Maurizio, Lycopodium è uno dei principali rimedi omeopatici indicati per il trattamento dei calazi, come riportato nell’articolo, per cui se lei si riconosce nel rimedio esso potrebbe essere adatto. Anche la lateralità è rispettata, tenuto conto che quella di Lycopodium o è tutta destra oppure da destra si estende a sinistra. Possono essere altresì utili i lavaggi di acqua calda, previa sterilizzazione tramite bollitura, per favorire lo scioglimento del blocco ghiandolare o con l’aggiunta di acido borico per avere anche un’azione antisettica, antimicotica, antinfiammatoria, oppure gli impacchi di foglie di cavolo fresche scottate al vapore che hanno anche un’azione depurativa, analgesica, antinfiammatoria, cicatrizzante. Cordiali saluti.
francesco dice
Gentile dottoressa
la mia eiaculazione precoce mi sa che sia dovuta proprio ad una questione psicologica in quanto non mi succede quando sono bello tranquillo!siccome ho già preso lycopodium 5 ch in che modo devo prenderlo?
grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Francesco, solitamente una diluizione 5CH viene prescritta in ragione di 3 granuli 3-4 volte al dì lontano dai pasti. I granuli vanno fatti sciogliere lentamente sotto la lingua. Si ricordi però che la parola spetta sempre al medico. Cordiali saluti.
francesco dice
Gentile dottoressa
il farmaco va bene anche per l eiaculazione precoce?
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Francesco, Lycopodium è uno dei rimedi omeopatici indicato per l’eiaculazione precoce. Tenga però presente che in omeopatia i risultati saranno tanto migliori quanto più si ravvisano somiglianze con le caratteristiche del rimedio, sia dal punto di vista fisiologico che dal punto di vista psicologico. Lycopodium si dimostra particolarmente adatto quando l’eiaculazione precoce è figlia della competitività di fronte a ogni situazione e nello stesso tempo per la scarsa fiducia in se stessi di riuscire a fare bene le cose. Altri rimedi omeopatici potenzialmente utili sono, ad esempio, Argentum nitricum dove il disturbo è legato essenzialmente alla fretta nel fare tutto, oppure Phosphorus dove lo stesso è accompagnato da eccitazione eccessiva seguita poi da senso di prostrazione. Si legga gli articoli omonimi dei rimedi nella presente sezione del sito, per verificare se esistono migliori corrispondenze. Cordiali saluti.
Zelda Aramis dice
Gentile Dottoressa, mi è stata diagnosticata la Sindrome da Affaticamento Cronico a stadio avanzato. Dall’essere una sportiva professionista mi ritrovo ora quasi costretta a letto dal senso di fatica e l’ipotonicità muscolare. Mi è stato consigliato di prendere il Lycopodiun 5CH 3 granuli 5 volte al giorno.
Non so più cosa fare…
Cordiali saluti,
Zelda
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Zelda, l’omeopatia annovera diversi rimedi in grado di aiutare nella stanchezza cronica, o per meglio dire nell’astenia, tutti con caratteristiche differenti, tra cui individuare quello più somigliante, sia fisiologicamente che psicologicamente, tenendo conto delle modalità di manifestazione dei sintomi. Lycopodium è certamente un rimedio potenzialmente indicato in caso di astenia, soprattutto se questa è accompagnata anche da mancanza di volontà, che rende difficile qualsiasi attività al punto da procurare avversione per il lavoro e per ogni nuova iniziativa. Un rimedio omeopatico che potrebbe assomigliare maggiormente alla sua situazione è Arsenicum album, che è particolarmente adatto in caso di astenia intensa con paresi (diminuzione della mobilità di uno o più distretti muscolari) e ansietà. Verifichi lei, leggendo l’articolo omonimo nella presente sezione del sito, se trova ulteriori corrispondenze nel rimedio. Tra gli altri rimedi omeopatici che potrebbero essere utilizzati in base alla sintomatologia predominante, ad esempio, troviamo: Calcarea carbonica, quando l’astenia è accompagnata anche da lentezza e torpore nelle reazioni; Ferrum phosphoricum, se è alternata a agitazione; Graphites, se è intensa con voglia di fare nulla; Kali carbonicum, se è alternata a eccitazione; Magnesia carbonica, se è accompagnata da depressione umorale; Phosphoric acidum, se si intensifica ulteriormente dopo uno stress psico-fisico; Sepia, se è notevole a tutti i livelli; Silicea, se riguarda soprattutto una donna esile e minuta; ed altri ancora. Se lei però intende affidarsi all’omeopatia le consiglio di rivolgersi ad un medico omeopata che esaminerà a fondo la sua situazione, la inquadrerà dal punto di vista omeopatico, vaglierà tutti i sintomi e le prescriverà una terapia strettamente personale che potrebbe fare ricorso anche a rimedi costituzionali, probabilmente ad alta diluizione, per un trattamento più profondo e sistemico. Anche la fitoterapia potrebbe fornire un contributo con diversi preparati che hanno un’azione ricostruttrice e stimolante sul sistema immunitario rivelatasi molto utile per chi soffre di sindrome da affaticamento cronico, quali, ad esempio, i preparati a base di piante come Echinacea, Ginseng, Astragalo, ecc. E’ utile altresì consumare piccoli pasti più volte nella giornata, inserendo nella dieta carboidrati e proteine, per mantenere sempre alti i livelli energetici, come pure praticare una moderata e leggera attività fisica aerobica, quand’è possibile, per non deprimere il tono muscolare e la resistenza. Cordiali saluti.
Rita dice
Gentile dottoressa, a novembre 2013 ho portato mia figlia di 2 anni dal dottore omoepatico perchè lamentava fastidio durante la minzione. Il dottore ha prescritto una cura base con 5 granuli di Staphisagria 200ch lun e ven prima di andare a dormire + 5granuli di Calcarea Carbonica 200ch merc e sab sempre prima di adnare a dormire + 5 granili di Lachesis 30ch tutti i giorni 1/2 ora dopo colazione e 1/2 dopo pranzo. La bambina è molto dinamica, loquace e a volte nervosa. Fa spesso capricci (piange, urla, si divincola, graffia e colpisce chi la tiene) soprattutto per vestirsi, uscire di casa e cambiarsi il pannolino. Sin da quando è nata non ha mai dormito una notte tutta intera. Si sveglia piangendo, ancora oggi, due-tre-quattro volte a notte nonostrante a metà notte la porto a dormire nel letto con me e mio marito. Si addormenta solo in braccio e fa tutta una serie di movimenti ondulatori del corpo mentre la addormento. Gruppo sangineo Rh 0+, come consigliatomi dall’omeopata, non prende latte di mucca ma solo latte (e latticini) di riso/soya/mandorle/capra.
La situazione non è cambiata, anzi forse è peggiorata. Un mese fa l’omeopata mi ha prescritto lachesis 200ch 5granuli 1/2 dopo colazione tutti i giorni. Il comportamento non è cambiato e neanche il problema di fastidio durante la minzione.
Ora mi dice di togliere il lachesis e di prendere licopodium 200ch 5gr tutti i giorni 1/2 ora dopo colazione.
Perchè questo cambio di rimedio? Forse quello precednete ha fatto male alla bambina? Lei consa suggerisce? Vorrei un altro parere in merito. Grazie,
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Rita, è molto difficile darle una risposta precisa perché bisognerebbe capire la strategia terapeutica che l’omeopata sta mettendo in atto, di cui fanno parte anche le modifiche o gli adattamenti in corso d’opera suggeriti dai risultati e dalle proprie osservazioni. Posso solo presumere che è passato a Lycopodium perché tale rimedio è più indicato per l’apparato urinario ed è un sinergico di Lachesis, con forte grado di sinergia, per cui ne completa e ne migliora l’azione. Sarebbe però opportuno che le delucidazioni in merito le desse proprio l’omeopata, con il quale bisognerebbe stare sempre in contatto anche per metterlo al corrente di come la situazione si evolve. Cordiali saluti.
marisa dice
gentile dottoressa il mio medico è oltroceano ma mi aveva prescritto il lycopodium clavatum 30LM gocce ma avendo perso la ricetta nn so come equando prenderle …..potebbe aiutarmi in modo da nn dover aspettare a settembre che il mio dott rientra?la ringrazio
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Marisa, è impossibile darle una risposta in quanto, come lei sa, in omeopatia non esiste la regola generale, ma ogni terapia (diluizione, dose, tempi di somministrazione, durata della cura) è fortemente legata alla persona. Le posso solo dire che le diluizioni cinquantamillesimali LM, rispetto alle corrispondenti diluizioni medio-alte centesimali, per la dolcezza della loro azione terapeutica, possono essere assunte con maggiore assiduità, anche su base giornaliera. Ad ogni assunzione è importante scuotere energicamente il flacone, almeno dieci volte, per variarne la potenza allo scopo di scongiurare l’aggravamento “iatrogeno” che farebbe comparire nuovi sintomi come conseguenza dello sviluppo del potere patogeno del rimedio. Cordiali saluti.
Alex dice
Nel mio caso lei consiglia il 9ch o il 5?e continuare con la stessa graduazione fino a miglioramenti.grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Alex, le due diluizioni, essendo abbastanza prossime, hanno azioni terapeutiche anch’esse abbastanza prossime, nel senso che la 5CH ha un effetto più rapido e generalmente si utilizza per le situazioni acute e per i sintomi locali, la 9CH ha un effetto un po’ meno rapido e generalmente si utilizza per le situazioni acute e subacute. Per quanto riguarda la diluizione, non esiste una regola generale ma dipende molto dal caso personale, come sempre avviene in omeopatia. Le posso solo dire che, specie quando le cure sono molto lunghe, quando non si ravvisano più migliormenti si tende a passare ad una diluizione superiore. Cordiali saluti.
Alex dice
Vorrei sapere se per il caso 10 per quanto tempo si devono prendere.e per dolori alle braccia e alle mani si può associare qualcosa e per quanto tempo
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Alex, Lycopodium è un rimedio omeopatico che ha nelle sue indicazioni anche i dolori alle braccia ed alle mani. Possono risultare altresì utili applicazioni locali con le pomate Arnica compositum o Artiglio del diavolo. Per quanto riguarda la durata, in genere le cure omeopatiche, per fornire un risultato stabile e duraturo, possono durare anche qualche mese, salvo diverso avviso del medico. Ovviamente i risultati saranno tanto migliori quanto più si ravvisano somiglianze con le caratteristiche del rimedio, sia dal punto di vista fisiologico che da quello psicologico. Cordiali saluti.
Michele Scaramozzino dice
Salve dottoressa, vorrei sapere se le dosi indicate vanno bene anche per il gatto.
Cordiali saluti, Michele
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Michele, partendo dal presupposto che i rimedi omeopatici agiscono su tutti gli organismi viventi, possono essere indicati anche per gli animali, per i quali può essere sufficiente un dosaggio minore in relazione alla taglia. Tenga comunque presente che le dosi riportate nel sito sono solo orientative e non intendono sostituire alcuna prescrizione medica (o veterinaria). Cordiali saluti.