DESCRIZIONE
Il rimedio omeopatico Lachesis si ottiene dal veleno del serpente Lachesis mutus sottoposto a diluizioni e dinamizzazioni in soluzione idroalcolica.
Per ulteriori informazioni sulla preparazione, consultare l’articolo “Rimedi omeopatici: origine” della sezione del sito “Approfondimenti”.
Il Lachesis mutus è un grosso serpente velenoso appartenente alla famiglia dei Viperidi che vive nelle foreste dell’America centrale e meridionale. E’ noto anche come Crotalo muto o Terrore dei boschi ed in Brasile come Surucucù. E’ simile ai crotali, ma la sua coda non è munita di sonagli (da cui il termine muto o in latino mutus) anche se, quando è in allarme, la alza e la fa vibrare proprio come fanno i serpenti a sonagli. Ha una lunghezza che può raggiungere i 3 m ed oltre; corpo robusto a forma quasi triangolare; dorso ricoperto da numerose file di scaglie giallastre, marroncine o rossastre con disegni romboidali di colore nero o marrone scuro e chiazza chiara al centro; testa grossa, appiattita, allargata nella parte posteriore e caratterizzata da una stria nera che corre dagli occhi alle mandibole; collo stretto. La bocca è dotata di grosse ghiandole velenifere e di due lunghi denti ricurvi, che possono superare i 5 cm, situati nella parte anteriore del mascellare e che sono canalicolati, cioè provvisti di canale interno attraverso cui viene iniettato il veleno all’atto del morso. Per tale caratteristica detti serpenti sono detti solenoglifi.
Questo temibilissimo rettile, molto aggressivo, predilige vivere lungo i corsi d’acqua delle zone boscose, mimetizzato nella vegetazione, dove attende le ore del tramonto per cacciare le proprie prede, che sono in genere piccoli mammiferi. Quando attacca dispone la parte anteriore del corpo ad S e con uno scatto repentino morde la preda. Il suo morso è quasi sempre letale per molte specie animali ed anche per l’uomo. La dose mortale per via endovenosa è di circa 4,5 mg/kg.
Il veleno del Lachesis mutus ha una composizione chimica molto complessa ed è costituito da diverse classi distinte di tossine responsabili, in più o in meno, di attività devastanti sul sistema nervoso e sul sistema vascolare con azione neurotossica (alterazione e distruzione delle attività di determinati neuroni tali da impedire la propagazione degli impulsi neuronali), miotossica (dannosa ai muscoli), cardiotossica (nociva al cuore), convulsivante (induzione di contrazioni involontarie ed incontrollate di muscoli volontari), emolitica (distruzione dei globuli rossi mediante lisi, cioè con la rottura della membrana cellulare), vasodilatatrice (aumento del calibro dei vasi sanguigni per rilassamento della muscolatura liscia delle loro pareti che determina ipotensione arteriosa), nonché induzione di coagulopatia (disfunzione emostatica che determina un difetto e/o un eccesso di coagulazione del sangue), con conseguenti emorragie (soprattutto interne ma anche esteriorizzate attraverso gli orifizi naturali), trombosi (formazione di coaguli all’interno dei vasi sanguigni in sede cerebrale e/o coronarica e/o venosa profonda) ed edemi (gonfiori dovuti ad accumulo di liquidi extravascolari nei tessuti).
L’avvelenamento da Lachesis mutus, come tutti gli avvelenamenti, si sviluppa caratteristicamente in due fasi sistemiche distinte: una fase di reazione, iniziale, nella quale l’organismo reagisce al veleno ed una successiva fase di cedimento, ritardata, nella quale si entra in uno stato di intossicazione estremamente grave ove prevale la forza distruttrice del veleno e l’organismo non oppone più alcuna resistenza. Le durate di tali fasi, e le entità degli effetti in esse prodotte, dipendono dalla quantità di veleno inoculata e se lo stesso entra in tutto o in parte direttamente in vena o in intramuscolo. La fase iniziale di reazione può durare fino a 24 ore, mentre la fase ritardata di cedimento può arrivare anche a qualche giorno.
Cosicché l’azione del veleno sul sistema nervoso centrale e periferico determina inizialmente un rapido stato di eccitazione, di ansia, di respirazione accelerata, di tachicardia (aumento della frequenza cardiaca), di ipertensione arteriosa, di ipercinesia (disordini del movimento), di esasperazione sensoriale e di iperestesia (eccessiva sensibilità cutanea), cui segue uno stato grave di prostrazione, di depressione, che culmina in un’estrema debolezza generale, con situazioni crescenti di crampi muscolari, paresi e paralisi (rispettivamente diminuzione e perdita completa della motilità volontaria), bradicardia (abbassamento della frequenza cardiaca), offuscamento della vista, diarrea, ipotensione arteriosa (aggravata dalla perdita di liquidi) fino allo shock, sintomi vago-mimetici (tra cui alterazione dell’udito e della fonazione, difficoltà di deglutizione, nausea, vomito, rossori in viso, salivazione ridotta, cefalea, vertigini, sudorazione fredda, disturbi gastrici e intestinali), riduzione dell’attività respiratoria fino all’arresto.
Il sangue e la circolazione subiscono gravissime alterazioni: ad una iniziale intensificazione del processo di coagulazione del sangue con formazione di trombi, segue uno stato di incoagulabilità e di infiammazione generale con emolisi (distruzione dei globuli rossi), leucopenia (diminuzione del numero dei globuli bianchi), edemi diffusi (in particolare a fegato e milza), irritazione delle mucose, emorragie, ulcerazioni, trombosi, insufficienza venosa, necrosi dei tessuti, miolisi (degenerazione e distruzione dei tessuti muscolari), insufficienza renale.
Anche la riserva alcalina del sangue subisce una fatale diminuzione: all’inizio si abbassa leggermente per poi scendere drasticamente durante l’agonia in una situazione che si aggrava ulteriormente per l’insufficienza respiratoria e renale, determinando un compromettente stato di intossicazione per acidosi.
CARATTERISTICHE DEL RIMEDIO
Lachesis è un importante rimedio costituzionale che riguarda più usualmente il sesso femminile, soprattutto nel periodo del climaterio e della menopausa. La sua sfera di azione interessa principalmente il sistema nervoso, sia centrale che periferico, l’apparato cardiovascolare e l’apparato genitale femminile, ma anche l’apparato digerente (fegato in particolare), l’apparato respiratorio, la pelle, le mucose.
La chiave di comprensione del rimedio la si trova nelle modalità di azione del veleno del serpente Lachesis mutus, da cui trae origine (Legge di Similitudine). Occorre quindi considerare le due fasi, descritte in precedenza, secondo le quali si sviluppa l’avvelenamento: la fase di reazione e la successiva fase di cedimento. Nel Lachesis sono ben presenti e distinte entrambe le fasi ed in particolare la prima fase (quella iniziale di reazione dell’organismo), non sempre molto sviluppata in altri veleni di serpenti (ad es. in Crotalus si passa rapidamente alla seconda fase, quella di cedimento dell’organismo).
Il tipo Lachesis, pertanto, si caratterizza proprio perché avverte entrambe le sintomatologie, le quali in genere si manifestano alternativamente in periodi diversi o in circostanze diverse.
Infatti sul piano mentale presenta un’alternanza di eccitazione e di depressione su base quasi sempre giornaliera, nel senso che al mattino sarà depresso, triste, pessimista, pauroso, taciturno, astenico, mentre viceversa nel tardo pomeriggio e di sera diventerà attivo, eccitato, ansioso, irrequieto, pieno di energia, amante della vita, con voglia di uscire e di divertirsi. Di notte ha un sonno agitato, pieno di incubi e di sogni angosciosi.
Anche dal punto di vista temperamentale presenta la stessa bipolarità, passando cioè dalla sua natura di timido, riservato, schivo (per la sua diffidenza), ad atteggiamenti di grande reattività ed aggressività nelle situazioni negative.
Altro sintomo chiave di questa donna Lachesis (ma possibilmente anche uomo) è una loquacità particolare, che si manifesta particolarmente nella fase di eccitazione, connotata da un parlare rapido e continuo, ininterrotto, che passa incoerentemente da un argomento all’altro senza alcuna logica e senza possibilità di interlocuzione. L’estrema iperestesia le comporta inoltre un’insofferenza al minimo contatto fisico ed un’avversione particolare per l’abbigliamento che stringe troppo in vita ed intorno al collo. Anche la sua percezione sensoriale è ai massimi livelli (eccessiva sensibilità alla luce, ai rumori, agli odori, al calore, ecc.), unita ad una marcata lateralità sinistra.
Le turbe mentali le portano intanto un vero e proprio deragliamento dei sentimenti, spingendola verso il delirio di persecuzione (teme che tutti tramino contro di lei), la diffidenza, la gelosia ossessiva e incontrollata, l’invidia, il desiderio di vendetta, le manie religiose (si sente una peccatrice che deve essere punita attraverso le malattie).
La sola componente psicologica già consente di individuare la costituzione di Lachesis, confermata anche nelle componenti morfologica e fisiologica, la quale evidentemente è di tipo fosforico, con un’impronta di tipo fluorico.
Analogamente il temperamento sarà nettamente nervoso, con qualche connotazione anche del sanguigno.
L’apparato cardiovascolare è uno dei punti deboli del soggetto, che accusa diverse disfunzioni di tipo circolatorio, vampate di calore, flebopatie, emorragie, palpitazioni cardiache e senso di soffocamento alla minima ansia, tanto che spesso si sveglia oppresso, boccheggiante e sente il bisogno di aprire la finestra per respirare aria fresca.
L’apparato digerente sarà afflitto da una serie di turbe infiammatorie, soprattutto a carico del fegato (che in fondo è l’organo maggiormente intossicato dal veleno), con varie epatopatie fino alla degenerazione per cirrosi. Come pure si ritroveranno vomito e diarrea (che sono le reazioni con cui stomaco ed intestino tentano di eliminare il veleno).
Nell’aspetto il soggetto si presenta con il volto congestionato, con zigomi e naso che hanno un colorito violaceo per un eccesso di vascolarizzazione, in contrasto con le labbra cianotiche. La testa è accaldata, spesso con cefalea e con la sensazione curiosa di avere gli occhi tirati all’indietro, mentre le estremità degli arti sono fredde. La pelle è secca e sensibile al punto tale che ogni trauma determina ecchimosi o ematomi ed ogni lesione tende all’ulcerazione. Le mucose sono irritate, ulcerate, specie quelle della bocca, del cavo oro-faringeo, della laringe e della trachea. L’apparato respiratorio può soffrire di bronchiti con tosse secca di tipo spasmodico e prevalentemente notturna.
Quanto esposto fa ben comprendere perché in omeopatia Lachesis è considerato uno dei migliori rimedi contro i disturbi della menopausa e dell’alcolismo.
E’ individuabile anche la diatesi del rimedio che è prevalentemente luesinica, confermata dalla tendenza all’ulcerazione, alla cianosi ed alla necrosi.
I sintomi migliorano all’aria aperta, con una temperatura ambiente moderata, nel tardo pomeriggio e la sera, alla comparsa del ciclo mestruale o di qualsiasi secrezione (es. urine, feci, sudore, catarro) anche patologica (es. emorragie, essudazioni sierose o purulente).
I sintomi peggiorano con il freddo intenso, con il caldo intenso, con l’esposizione al sole, in estate, con il sonno, di mattina al risveglio, con il contatto fisico, prima del ciclo mestruale, con la soppressione di una secrezione.
I principali sinergici (complementari) di Lachesis sono Hepar sulphur, Lycopodium, Nitricum acidum, Phosphorus.
I principali antidoti (ma che ne aiutano l’azione) sono Glonoiunum (nell’ipertensione), Phytolacca (nelle angine di gola), Sulphur (nei disturbi della menopausa), Zincum sulphuricum (per la regolarizzazione del ciclo mestruale).
USO DEL RIMEDIO
Il rimedio omeopatico Lachesis si usa nei seguenti principali casi, quando i sintomi corrispondono e si associano alle caratteristiche del rimedio descritte in precedenza.
1) SISTEMA NERVOSO. Depressione e astenia al mattino, eccitazione e nervosismo la sera, ove si accentua una loquacità incontrollata e spesso incoerente. Eccessiva percezione sensoriale (rumori, odori, luce, calore, ecc.). Estrema sensibilità al contatto (iperestesia) ed avversione per l’abbigliamento che stringe al collo ed in vita. Gelosia morbosa. Mania di persecuzione. Sensi di colpa. Sonno agitato con incubi e sogni angosciosi. Cefalea pulsante. A volte tremori, debolezza alle gambe e vertigini all’atto di chinarsi. Tosse emotiva con costrizione toracica.
2) APP. CARDIOVASCOLARE. Palpitazioni cardiache con senso di costrizione alla regione del cuore. Tachicardia. Ipertensione arteriosa. Emorragie. Flebiti e tromboflebiti. Varici. Emorroidi pulsanti.
3) APP. GENITALE FEMMINILE. Disturbi della menopausa con i classici sintomi quali vampate di calore (accompagnate da sudorazione, palpitazioni ed a volte vertigini), nervosismo, irritabilità, depressione, cambio di umore, cefalee, insonnia, ecc. (l’altro grande rimedio della menopausa è Sepia che però si riferisce ad una donna costantemente depressa, debole, pallida e priva di tono). Irregolarità del ciclo mestruale. Dismenorrea. Dolori localizzati a livello dell’ovaia sinistra.
4) APP. DIGERENTE. Pirosi gastrica. Aerofagia. Gastrite. Addome gonfio e teso con borborigmi. Spasmi addominali. Epatopatie. Cirrosi epatica. Stipsi che può alternarsi a diarrea. Disturbi digestivi dovuti ad abuso di alcool (Lachesis può considerarsi un inibitore degli effetti dell’alcool).
5) APP. RESPIRATORIO. Angina di gola acuta o cronica che spesso inizia dal lato sinistro, accompagnata da sensazione di pienezza della gola e del collo, difficoltà di respirazione e senso di soffocamento al momento di dormire. Rinite cronica con rinorrea acquosa. Faringite con possibili spasmi della faringe. Tonsillite. Laringite. Tracheite. Bronchite. Tosse secca e spasmodica, prevalentemente notturna, dovuta all’irritazione delle vie respiratorie.
6) PELLE. Pelle secca con ecchimosi spontanee. Foruncoli e ascessi. Erisipela. Sudorazione calda. Alopecia. Cellulite. Piaghe ed ulcere sanguinanti senza alcuna tendenza alla guarigione.
7) MUCOSE. Irritazione ed infiammazione delle mucose (per le patologie infiammatorie Lachesis può considerarsi una sorta di “aspirina omeopatica”), in particolare di bocca, lingua, gengive e delle vie respiratorie (già trattate in precedenza). Otalgia. Congiuntivite.
DOSI
Per tutti i casi, diluizione 6CH, 3 granuli 3-6 volte al dì.
Diluizioni più alte, consigliabili per curare nel profondo gli stati cronici, per la loro incidenza sull’organismo possono essere prescritte solo dal medico omeopata.
(*) V. Note esplicative
maria teresa dice
buongiorno dottoressa, mi trovo granuli di lachesis mutus 15 ch perché curavo l’emicrania. Siccome ho i sintomi della menopausa posso utilizzarlo e in quale pisologia.Grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Maria Teresa, se lei sostanzialmente si riconosce nelle caratteristiche psico-fisiche di Lachesis e nella sintomatologia specifica, come rilevabili dal presente articolo, allora il rimedio può considerarsi adatto. Ciò, com’è noto, nel rispetto della Legge di Similitudine su cui l’Omeopatia pone le basi del suo principio terapeutico, secondo cui un rimedio omeopatico per essere curativo deve “assomigliare al paziente”, nelle caratteristiche e nella sintomatologia, sia a livello fisico che psichico e quanto maggiore è tale somiglianza tanto migliori saranno i risultati. Molto sinteticamente, Lachesis si usa prevalentemente per una donna che si aggrava al mattino, sia livello fisico che psichico, che è depressa al mattino e nervosa la sera, che è gelosa e diffidente, che soffre di manifestazioni vasomotorie, come la vampate di calore, di senso di soffocamento, di palpitazioni cardiache, di insonnia, di addome dilatato, sensibile e dolente, ecc. L’altro grande rimedio omeopatico che viene spesso adoperato nella sindrome climaterica è Sepia, che si addice maggiormente a una donna in stato depressivo permanente, debole, stanca sia fisicamente che moralmente, inquieta, indifferente, tendente all’isolamento, con organi allentati e privi di tono, con vampate di calore talvolta accompagnate da vertigini al mattino alzandosi, con insonnia di notte e spesso sonnolenza durante la giornata, ecc. Per quanto riguarda la diluizione e la posologia, che sono comunque anch’esse personali, non sempre generalizzabili, una 15CH viene solitamente utilizzata in ragione di 3 granuli pro-dose da un paio di volte al dì a un paio di volta a settimana, lontano dai pasti, salvo diverso parere medico per il caso specifico. Pertanto, la prescrizione a lei appropriata la può garantire solo la visita di un medico omeopata, al quale sarà opportuno rivolgersi. Cordiali saluti.
lucia dice
Gent.le dott.ssa Rita della Volpe
Una mia amica mi ha consigliato, vista la sua esperienza positiva, contro la menopausa il lachesis mutus 5ch tubo da 4 grammi contenente 80 granuli da prenderne 3×3 die e devo dire che le varie sintomatologie si sono vistosamente attenuate.
Il mio problema è che mio marito ha acquistato tubi da 1g ( penso monodose ) perchè non è riportata la quantità di granuli.
Come mi devo comportare ?
Li butto o lei mi può consigliare una posologia alternativa ?
La ringrazio anticipatamente della risposta
Distinti Saluti
Lucia
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Lucia, la cosa più logica da fare è restituire in farmacia le confezioni in tubo-dose (o monodose) da 1 g, perché la diluizione è certamente più alta. Il tubo dose contiene 200 globulini, con un peso di circa 5 mg ciascuno, 10 volte più piccoli dei granuli, per un peso complessivo di circa 1g e va assunto in un’unica somministrazione. Tale forma farmaceutica è riservata alle diluizioni medie o alte (generalmente da 9CH a salire), prescritte meno di una volta al dì (diluizioni medie/alte) o una volta al dì per un periodo limitato (diluizioni medie). La forma in granuli contiene 80 granuli, con un peso di circa 50 mg ciascuno, 10 volte più grandi dei globulini, per un peso complessivo di circa 4 g ed è disponibile in tutte le diluizioni (basse, medie, alte). È la forma farmaceutica più utilizzata, in particolare quando con le basse diluizioni, come lo è una 5CH, si effettuano più somministrazioni al giorno. Cordiali saluti.
ezio dice
gentile dottoressa mi hanno proposto di usare LACHESIS MUTUS 200 come rimedio di emergenza in caso di morso da vipera .puo essere un valido rimedio’? grazie ( frequento montagne e sono cacciatore )
distinti saluti
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Ezio, il rimedio omeopatico Lachesis è in grado di trattare i sintomi di malattie che producono manifestazioni simili a quelle che vengono indotte per avvelenamento dal serpente omonimo (in sintesi affezioni croniche o acute che accompagnano decomposizioni del sangue con tendenza emorragica e stato adinamico), ma non è certamente un antidoto o un controveleno per il morso di vipera. Cordiali saluti.
anna dice
Buongiorno dottoressa le scrivo per chiederle un chiarimento in merito ad alcuni rimedi prescrittimi dall omeopata per l emicrania di cui soffro ormai da molti anni, lateralizzata soprattutto a sinistra e negli ultimi tempi, da quando ho iniziato la cura sintomatica con Auradol, migliorata ripsetto all intensità e alla frequenza e che a volte si presenta anche in modo generalizzato o sottoforma di stordimento. Premetto che da circa un anno e mezzo ho iniziato ad usare il Bryonia alba con diluizione 5ch al bisogno e diluizione 30ch 4 granuli ogni sera prima di dormire. E’ possibile che questi prodotti portino ritenzione idrica dopo tutto questo tempo? o altri tipi di effetti a lungo andare? Preciso che ho provato anche il Natrum sulfuricum 30ch prima di dormire, prima di provare il Bryonia 30ch, ma dormivo male e l’ ho sospeso. Come pure ho provato R11 ed R16 ma dopo un mese e mezzo di terapia sentivo la bocca dolciastra o acidula ed ho sospeso anche questi. E infine ho provato Galium Heel in gocce e Nux vomica Homaccord sempre gocce, uno dei quali mi ha dato la sensazione che tutti i punti trigger caratteristici dell attacco emicranico si attivassero per poi regredire lentamente. Attualmente un omeopata mi ha prescritto Spigelia e Berberis da alternare al mattino con diluizione 30ch e Lachesis 30ch tre granuli la sera e Natrum Sulfuricum 200ch un tubo dose ogni 20 giorni. Nel leggere la descrizione caratteriale del rimedio Lachesis sinceramente non mi ritrovo granchè e francamente nutro timore nel prendere prodotti come Lachesis e Spigelia che di base provengono da composti tossici, pur comprendendo che le diluizioni infinitesimali rendono i rimedi “non dannosi”. Le chiedo se è possibile sostituire questi due rimedi con altri simili ma con provenienza diversa e soprattutto che possano essere più vicini alla mia persona.. provando al momento un po di confusione di fronte ad una materia così complessa e così nuova per me…E se il Natrum sulfuricum 30ch mi ha fatto dormire male cosa potrei attendermi da quello 200ch? La ringrazio anticipatamente e infinitamente per la risposta e soprattutto per il servizio che offre con le tante informazioni e i preziosi consigli.
P.s. ho 43 anni
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Anna, bisogna innanzitutto premettere che se il medico omeopata, visitandola, le ha prescritto i rimedi omeopatici in parola, con le relative diluizioni, è perché ha fatto le proprie valutazioni, potendo quindi stabilire che essi sono i più adatti alla sua persona ed alla sua condizione clinica. Bisogna altresì premettere che i rimedi omeopatici non hanno controindicazioni o effetti collaterali, non hanno alcuna tossicità, in quanto non introducono sostanze, grazie all’estrema diluizione (le sostanze sono presenti a livello pressoché infinitesimale) e la loro azione non è chimica. Il rimedio omeopatico è solo un veicolo di informazione, quella che serve all’organismo per stimolare ed incanalare correttamente la capacità propria di guarigione, andando a ripristinare l’efficienza e la funzionalità dei relativi sistemi di difesa e di regolazione generale. Anche un eventuale effetto iatrogeno, sempre improbabile, specie se la prescrizione la fa un medico omeopata, ha comunque carattere transitorio e scompare spontaneamente senza lasciare alcuna conseguenza. Relativamente ai rimedi omeopatici prescritti dal medico omeopata, essi potrebbero trovare le seguenti motivazioni. Spigelia: lateralità sinistra; emicrania con dolori violenti e brucianti sul lato sx, sopra l’occhio sx; sensazione di avere conficcato un ago o un ferro rovente; aggravamento con il tocco e la luce solare. Berberis vulgaris: lateralità sinistra; sensazione di pressione e intorpidimento alla testa come se si avesse un casco; sensazione come se la testa fosse aumentata di volume; dolore tensivo alla tempia sx; aggravamento con il movimento. Lachesis: lateralità sinistra; emicrania con nausee e/o vertigini, dolore di tipo esplosivo, pressione sul vertice e/o sulla tempia sx, congestione alla testa; sensazione di testa pesante; aggravamento al mattino e con il movimento. La 30CH è una diluizione medio-alta, centrale, importantissima, che viene prioritariamente prescritta per i casi sub-acuti o cronici, per il funzionale e per sintomi generali, ma risponde bene anche sui sintomi acuti. Natrum sulphuricum: lateralità sinistra; emicrania con dolore di tipo compressivo, penetrante, persino di notte; scosse e fitte al lato sx della testa; sensazione di caldo al vertice e di testa che sta per spaccarsi; aggravamento con l’umidità in tutte le sue forme; soggetto melanconico con accessi bruschi di tristezza e crisi periodiche di mania, timido, impressionabile, irritabile, che non ama parlare e non vuole che gli si parli. La scelta di una diluizione alta, come la 200CH, farebbe pensare a Natrum sulphuricum come rimedio di fondo per la cura del terreno, ovvero per indirizzare la cura omeopatica verso la risoluzione definitiva e quindi evitare il rischio di recidive. Le consiglio pertanto di non prendere alcuna iniziativa personale e di fare periodicamente il punto della situazione con il medico omeopata curante. Sarebbe importante avere riguardo anche per l’alimentazione, che pur non potendosi ritenere una causa primaria del mal di testa, è opinione diffusa che alcuni alimenti possono contribuire ad esacerbarne i sintomi, scatenando attacchi di emicrania in soggetti predisposti. Sarebbero da evitare in particolare i cibi contenenti sostanze come tiramina, feniletilamina e istamina, che sono ammine biogene dotate di attività psicoattive e vasoattive che possono favorire l’emicrania. Tra gli alimenti maggiormente incriminati troviamo quindi: formaggi stagionati o fermentati, cioccolato, uova, agrumi, carni stagionate, conservate o trattate (salumi, salsicce, pesce secco salato), banane, fichi, prugne, glutammato monosodico (esaltatore di sapidità contenuto soprattutto nei dadi da brodo, in alcuni snack e nei preparati per zuppe), aspartame (dolcificante), nitriti (conservanti usati soprattutto nei salumi e nelle carni in scatola), solfiti (additivi presenti soprattutto nei vini), cibi grassi e fritture, bevande alcoliche o contenenti caffeina, gelato, yogurt e panna acida, frutta a guscio, ecc. Viceversa l’alimentazione consigliata è quella semplice e sana, con poco sale e con cibi ricchi di vitamine. Cordiali saluti.
Teresa dice
Argomento molto esauriente!!!!!! Proprio stamane ho contattato lomeopata e me lo ha prescritto in 30 ch 3 granuli mattina e sera per 20 giorni . Me lo ha prescritto dopo avergli detto che sono un paio di giorni che avverto prurito e gonfiore appena sopra la caviglia dx. Mi ritrovo in molti aspetti del rimedio ma come agisce sulle gambe non mi è chiaro e ho dimenticato di chiederlo al medico,se vuole essere così gentile da illuminarmi?…… ho 44 anni ipotiroidea (trattata con spirulina e selenio e il ciclo negli ultimi 3 anni l’ho avuto 3 volte l’anno . Grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Teresa, è noto che i rimedi omeopatici hanno un meccanismo di azione che non è di tipo chimico, piuttosto è di tipo fisico e bio-cibernetico: essi sono essenzialmente portatori di uno stimolo energetico che viene dato all’organismo allo scopo di sollecitare ed incanalare correttamente la capacità propria di guarigione, andando a ripristinare l’efficienza e la funzionalità dei relativi sistemi di difesa e di regolazione generale. In altre parole ogni rimedio omeopatico veicola una bio-informazione, esattamente quella che serve ai sistemi di difesa e di regolazione dell’organismo per intervenire e correggersi e quindi per curare e guarire. Affinché ciò sia possibile occorre applicare correttamente la Legge di Similitudine, su cui, com’è noto, l’Omeopatia fonda il succitato principio terapeutico. In base a tale legge un rimedio omeopatico per essere curativo deve “assomigliare al paziente”, nelle caratteristiche e nella sintomatologia, sia a livello fisico che psichico, ossia deve possedere un quadro patogenetico (l’insieme dei sintomi, dei modi e dei processi fisiopatologici che il rimedio è in grado di curare) combaciante con il quadro clinico del paziente e quanto più è esatta tale sovrapposizione (somiglianza) tanto migliori saranno i risultati. Nel suo caso, il medico omeopata le ha prescritto Lachesis perché avrà evidentemente rilevato le somiglianze ritenute sufficienti, sia dal punto di vista generale che dal punto di vista della sintomatologia specifica, atteso che il disturbo che lei avverte è presente similmente nella patogenesi del rimedio omeopatico. Ovviamente, quando ne avrà l’opportunità, il medico omeopata curante potrà fornirle tutti i ragguagli che strettamente la riguardano. Cordiali saluti.
Teresa dice
Grazie dott, stamattina ho richiamato l’omeopata xke ero piena di pomfi x tutto il corpo e mi ha detto che si tratta di orticaria mi ha sospeso il lachesis e mi ha dato apis 9ch 3 granuli ogni ora …….se non trovo migliore mi ha prescritto bentelan ogni 8 ore . Sto prendendo apis ma il prurito non è passato da stamattina. …..non so se insistere con apis oppure bentelan
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Teresa, è bene seguire le indicazioni che il medico le ha fornito. Cordiali saluti.
anna dice
Gent.ma dott. della Volpe
l’ultima ecografia ha evidenziato un’ ernia di media dimensione sulla parete addominale in corrispondenza del T.R.A.M che ho subito nel 1998, e che da alcuni mesi sembra crescere di più : “come reperto accessorio si segnala grossolana erniazione addominale costituita prevalentemente da anse intestinali.”
Sono disperata al pensiero di dover subire un altro intervento. Nessun rimedio è in grado di riassorbire tale mostruosità, nemmeno un fitoterapico?
La ringrazio.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Anna, purtroppo non esiste alcun rimedio omeopatico o fitoterapico o altro rimedio naturale in grado di risolvere un’ernia addominale. L’unica possibilità di cura definitiva è l’intervento chirurgico. Possono essere dati dei consigli per evitare il peggioramento della situazione, limitando tutte quelle condizioni che possano favorire l’aumento della pressione all’interno dell’addome, come ad es. sovrappeso, meteorismo, stitichezza, sforzi fisici, sollevamento pesi, tosse persistente, ecc. Continui a tenere la condizione patologica sotto sorveglianza medica. Cordiali saluti.
Giogio dice
Sono una ragazza con un Lac in cura da circa 15 anni con coumadin tapamax 100 mg pediatrici al di e dilatrend da 50 mg al giorno . Questa terapia mi è stata data dopo la perdita di due gravidanze un parto al settimo mese e uno al quinto mese E dopo un paio d’anni che stavo bene ho dovuto iniziare il Coumadin il topamax perché Ho avuto dei problemi di epilessia Volevo sapere se andava bene questo rimedio omeopatico Lachesis 6 CH se si per quanto tempo e in che dosaggi Grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Giorgio, se lei si riconosce nelle caratteristiche psico-fisiche di Lachesis, come rilevabili dal presente articolo, allora il rimedio omeopatico può considerarsi adatto. Ciò nel rispetto della Legge di Similitudine su cui l’Omeopatia pone le basi del suo principio terapeutico. Come primo approccio, per un intervento prevalentemente sintomatico e nelle more di rivolgersi ad un medico omeopata, spesso ci si orienta verso le basse o le medio-basse diluizioni (ad es. fino a 9CH), che solitamente si utilizzano in ragione di pochi granuli pro-dose (3 possono essere sufficienti), più volte al dì (ad es. 2-3 volte), lontano dai pasti. Per quanto riguarda la durata, in genere le cure omeopatiche possono continuare finché si registrano benefici, senza porsi dei limiti temporali particolarmente stringenti ed ovviamente si smettono alla guarigione o al raggiungimento di un risultato soddisfacente e stabile. Le consiglio comunque di non fare da sé ma di rivolgersi ad un medico omeopata che con la visita sarà in grado di prescrivere la terapia appropriata al suo caso specifico. Cordiali saluti.
anna dice
mi riconosco nella descrizione del rimedio lachesis che mi è stato dato insieme a yasciamus per una forma di panico. ma ora che mi sono vista nei miei lati “negativi” non sono sicura di riuscire a riemergere. i miei difetti mi paiono insormontabili e difficile mi pare uscirne.perciò ora alla paura si aggiunge una sorta di dispiacere per la mia incapacità di reagire, che per me vorrebbe dire uscire dalla paura e dal panico e ricominciare a vivere serena. le manifestazioni esterne come il parlare logorroico e le rabbie rivolte al mondo e a chi mi sta vicino mi fanno sentire in colpa, e sempre in una condizione di inferiorità rispetto agli altri.troverà il coraggio per cambiare?
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Anna, non perda la speranza di poter guarire perché le possibilità esistono. E l’Omeopatia è proprio la medicina che può fare molto per la cura delle varie condizioni patologiche di tipo emotivo o psichico, come gli attacchi di panico, le fobie, la depressione ed i disturbi d’ansia in generale, agendo in maniera dolce, non invasiva, nel rispetto delle leggi della Natura e senza alcuna tossicità. Abbia perciò fiducia nell’operato del medico omeopata che le ha prescritto la cura in parola, avendo ben ponderato che la stessa è la più adatta alla sua situazione clinica. Dia quindi tempo al tempo ed aspetti pazientemente che la cura entri completamente in azione, tenendo presente che quando è in gioco la componente psicologica, gli effetti terapeutici significativi si manifestano in tempi mai brevi, come pure mai brevi saranno i tempi del trattamento, dove facilmente si possono alternare alti e bassi e dove ciò è tanto più pronunciato quanto più il disturbo è radicato e cronicizzato. Nel frattempo cerchi di vivere una vita la più sana possibile, seguendo alcuni consigli di carattere generale che possono essere di grande aiuto e sostegno: 1) non resti a casa a rimuginare, faccia di tutto per portare avanti le attività e si sforzi di vedere delle persone; 2) si interessi a quanto le accade intorno; 3) poiché lo spirito è malato, lo dimentichi e si occupi del corpo; 4) faccia ginnastica, il che sarà uno sforzo all’inizio, ma con il tempo le sarà indispensabile; 5) quando si sente giù di morale, non si preoccupi di giudicare se la cura le fa bene o le fa male: le idee nere portano a dare una valutazione negativa ingiustificata, con il rischio di abbandonare la cura proprio nel momento in cui comincia ad agire. Nei casi più difficili, la psicoterapia, unita all’Omeopatia, è molto utile per far emergere a livello cosciente il problema reale. La ricerca scientifica ha infatti dimostrato che risulta essere molto efficace la forma di psicoterapia “cognitivo-comportamentale”. Ne parli pertanto con il medico omeopata per valutare l’opportunità di affiancare un tale tipo di terapia. Infine dia un’occhiata all’articolo “Ansia, Depressione, Attacchi di panico” nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi”, dove sono riportati i principali rimedi omeopatici che allo scopo vengono più spesso prescritti, tra cui Lachesis e Hyosciamus, e dove potrà trovare diverse notizie di possibile interesse. Cordiali saluti.
Mario dice
Ringrazio moltissimo l’autrice per l’articolo.
Sono un uomo di 38 anni , credo che questa terapia possa portarmi dei benefici.
Chiedo se ci sono controindicazioni all’utilizzo.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Mario, i rimedi omeopatici non hanno controindicazioni o effetti collaterali, in quanto non introducono praticamente sostanze, grazie all’estrema diluizione (le sostanze sono presenti a livello pressoché infinitesimale) e la loro azione non è chimica. Il rimedio omeopatico è solo un veicolo di informazione, quella che serve all’organismo per stimolare ed incanalare correttamente la capacità propria di guarigione, andando a ripristinare l’efficienza e la funzionalità dei relativi sistemi di difesa e di regolazione generale. Ovviamente la prescrizione appropriata al caso specifico la può garantire solo un medico omeopata con la visita. Mi fa piacere che abbia apprezzato l’articolo. Cordiali saluti.
Maristella dice
Salve Dottoressa. Sono stata operata di tumore al seno quattro anni orsono. Da allora le vampate sono aumentate tantissimo. Prendo l’Aridimex come mi hanno prescritto i medici. Ho provato di tutto e di più. Sono disperata. Mi riconosco nella descrizione del rimedio Lachesis. Posso assumerlo senza compromettere la cura oncologica ? Grazie e cordiali saluti. Maristella. PS. Ho 56 anni
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Maristella, i rimedi omeopatici ed i farmaci tradizionali possono risultare incompatibili quando in particolare servono a curare la stessa patologia o lo stesso disturbo, per cui se non ricorre tale condizione essi sono compatibili. Nell’uso congiunto è comunque sempre il rimedio omeopatico a poter soffrire la presenza del farmaco tradizionale e quindi a veder inficiata la propria efficacia (sempre che ci si trovi nella condizione appena specificata), ma non il viceversa, nel senso che i rimedi omeopatici non sono mai in grado di interferire con i farmaci tradizionali e perciò non ne compromettono mai l’azione. Fermo restando che Lachesis è il grande rimedio omeopatico delle manifestazioni vasomotorie, come le vampate di calore e che, vista la somiglianza, potrebbe risultare a lei adatto, le consiglio comunque di non fare da sola ma di rivolgersi ad un medico omeopata, che con la visita sarà in grado di prescrivere la terapia appropriata al suo caso specifico (rimedio, diluizione, posologia, tempi di cura, ecc.). Cordiali saluti.