DESCRIZIONE
Il rimedio omeopatico Lachesis si ottiene dal veleno del serpente Lachesis mutus sottoposto a diluizioni e dinamizzazioni in soluzione idroalcolica.
Per ulteriori informazioni sulla preparazione, consultare l’articolo “Rimedi omeopatici: origine” della sezione del sito “Approfondimenti”.
Il Lachesis mutus è un grosso serpente velenoso appartenente alla famiglia dei Viperidi che vive nelle foreste dell’America centrale e meridionale. E’ noto anche come Crotalo muto o Terrore dei boschi ed in Brasile come Surucucù. E’ simile ai crotali, ma la sua coda non è munita di sonagli (da cui il termine muto o in latino mutus) anche se, quando è in allarme, la alza e la fa vibrare proprio come fanno i serpenti a sonagli. Ha una lunghezza che può raggiungere i 3 m ed oltre; corpo robusto a forma quasi triangolare; dorso ricoperto da numerose file di scaglie giallastre, marroncine o rossastre con disegni romboidali di colore nero o marrone scuro e chiazza chiara al centro; testa grossa, appiattita, allargata nella parte posteriore e caratterizzata da una stria nera che corre dagli occhi alle mandibole; collo stretto. La bocca è dotata di grosse ghiandole velenifere e di due lunghi denti ricurvi, che possono superare i 5 cm, situati nella parte anteriore del mascellare e che sono canalicolati, cioè provvisti di canale interno attraverso cui viene iniettato il veleno all’atto del morso. Per tale caratteristica detti serpenti sono detti solenoglifi.
Questo temibilissimo rettile, molto aggressivo, predilige vivere lungo i corsi d’acqua delle zone boscose, mimetizzato nella vegetazione, dove attende le ore del tramonto per cacciare le proprie prede, che sono in genere piccoli mammiferi. Quando attacca dispone la parte anteriore del corpo ad S e con uno scatto repentino morde la preda. Il suo morso è quasi sempre letale per molte specie animali ed anche per l’uomo. La dose mortale per via endovenosa è di circa 4,5 mg/kg.
Il veleno del Lachesis mutus ha una composizione chimica molto complessa ed è costituito da diverse classi distinte di tossine responsabili, in più o in meno, di attività devastanti sul sistema nervoso e sul sistema vascolare con azione neurotossica (alterazione e distruzione delle attività di determinati neuroni tali da impedire la propagazione degli impulsi neuronali), miotossica (dannosa ai muscoli), cardiotossica (nociva al cuore), convulsivante (induzione di contrazioni involontarie ed incontrollate di muscoli volontari), emolitica (distruzione dei globuli rossi mediante lisi, cioè con la rottura della membrana cellulare), vasodilatatrice (aumento del calibro dei vasi sanguigni per rilassamento della muscolatura liscia delle loro pareti che determina ipotensione arteriosa), nonché induzione di coagulopatia (disfunzione emostatica che determina un difetto e/o un eccesso di coagulazione del sangue), con conseguenti emorragie (soprattutto interne ma anche esteriorizzate attraverso gli orifizi naturali), trombosi (formazione di coaguli all’interno dei vasi sanguigni in sede cerebrale e/o coronarica e/o venosa profonda) ed edemi (gonfiori dovuti ad accumulo di liquidi extravascolari nei tessuti).
L’avvelenamento da Lachesis mutus, come tutti gli avvelenamenti, si sviluppa caratteristicamente in due fasi sistemiche distinte: una fase di reazione, iniziale, nella quale l’organismo reagisce al veleno ed una successiva fase di cedimento, ritardata, nella quale si entra in uno stato di intossicazione estremamente grave ove prevale la forza distruttrice del veleno e l’organismo non oppone più alcuna resistenza. Le durate di tali fasi, e le entità degli effetti in esse prodotte, dipendono dalla quantità di veleno inoculata e se lo stesso entra in tutto o in parte direttamente in vena o in intramuscolo. La fase iniziale di reazione può durare fino a 24 ore, mentre la fase ritardata di cedimento può arrivare anche a qualche giorno.
Cosicché l’azione del veleno sul sistema nervoso centrale e periferico determina inizialmente un rapido stato di eccitazione, di ansia, di respirazione accelerata, di tachicardia (aumento della frequenza cardiaca), di ipertensione arteriosa, di ipercinesia (disordini del movimento), di esasperazione sensoriale e di iperestesia (eccessiva sensibilità cutanea), cui segue uno stato grave di prostrazione, di depressione, che culmina in un’estrema debolezza generale, con situazioni crescenti di crampi muscolari, paresi e paralisi (rispettivamente diminuzione e perdita completa della motilità volontaria), bradicardia (abbassamento della frequenza cardiaca), offuscamento della vista, diarrea, ipotensione arteriosa (aggravata dalla perdita di liquidi) fino allo shock, sintomi vago-mimetici (tra cui alterazione dell’udito e della fonazione, difficoltà di deglutizione, nausea, vomito, rossori in viso, salivazione ridotta, cefalea, vertigini, sudorazione fredda, disturbi gastrici e intestinali), riduzione dell’attività respiratoria fino all’arresto.
Il sangue e la circolazione subiscono gravissime alterazioni: ad una iniziale intensificazione del processo di coagulazione del sangue con formazione di trombi, segue uno stato di incoagulabilità e di infiammazione generale con emolisi (distruzione dei globuli rossi), leucopenia (diminuzione del numero dei globuli bianchi), edemi diffusi (in particolare a fegato e milza), irritazione delle mucose, emorragie, ulcerazioni, trombosi, insufficienza venosa, necrosi dei tessuti, miolisi (degenerazione e distruzione dei tessuti muscolari), insufficienza renale.
Anche la riserva alcalina del sangue subisce una fatale diminuzione: all’inizio si abbassa leggermente per poi scendere drasticamente durante l’agonia in una situazione che si aggrava ulteriormente per l’insufficienza respiratoria e renale, determinando un compromettente stato di intossicazione per acidosi.
CARATTERISTICHE DEL RIMEDIO
Lachesis è un importante rimedio costituzionale che riguarda più usualmente il sesso femminile, soprattutto nel periodo del climaterio e della menopausa. La sua sfera di azione interessa principalmente il sistema nervoso, sia centrale che periferico, l’apparato cardiovascolare e l’apparato genitale femminile, ma anche l’apparato digerente (fegato in particolare), l’apparato respiratorio, la pelle, le mucose.
La chiave di comprensione del rimedio la si trova nelle modalità di azione del veleno del serpente Lachesis mutus, da cui trae origine (Legge di Similitudine). Occorre quindi considerare le due fasi, descritte in precedenza, secondo le quali si sviluppa l’avvelenamento: la fase di reazione e la successiva fase di cedimento. Nel Lachesis sono ben presenti e distinte entrambe le fasi ed in particolare la prima fase (quella iniziale di reazione dell’organismo), non sempre molto sviluppata in altri veleni di serpenti (ad es. in Crotalus si passa rapidamente alla seconda fase, quella di cedimento dell’organismo).
Il tipo Lachesis, pertanto, si caratterizza proprio perché avverte entrambe le sintomatologie, le quali in genere si manifestano alternativamente in periodi diversi o in circostanze diverse.
Infatti sul piano mentale presenta un’alternanza di eccitazione e di depressione su base quasi sempre giornaliera, nel senso che al mattino sarà depresso, triste, pessimista, pauroso, taciturno, astenico, mentre viceversa nel tardo pomeriggio e di sera diventerà attivo, eccitato, ansioso, irrequieto, pieno di energia, amante della vita, con voglia di uscire e di divertirsi. Di notte ha un sonno agitato, pieno di incubi e di sogni angosciosi.
Anche dal punto di vista temperamentale presenta la stessa bipolarità, passando cioè dalla sua natura di timido, riservato, schivo (per la sua diffidenza), ad atteggiamenti di grande reattività ed aggressività nelle situazioni negative.
Altro sintomo chiave di questa donna Lachesis (ma possibilmente anche uomo) è una loquacità particolare, che si manifesta particolarmente nella fase di eccitazione, connotata da un parlare rapido e continuo, ininterrotto, che passa incoerentemente da un argomento all’altro senza alcuna logica e senza possibilità di interlocuzione. L’estrema iperestesia le comporta inoltre un’insofferenza al minimo contatto fisico ed un’avversione particolare per l’abbigliamento che stringe troppo in vita ed intorno al collo. Anche la sua percezione sensoriale è ai massimi livelli (eccessiva sensibilità alla luce, ai rumori, agli odori, al calore, ecc.), unita ad una marcata lateralità sinistra.
Le turbe mentali le portano intanto un vero e proprio deragliamento dei sentimenti, spingendola verso il delirio di persecuzione (teme che tutti tramino contro di lei), la diffidenza, la gelosia ossessiva e incontrollata, l’invidia, il desiderio di vendetta, le manie religiose (si sente una peccatrice che deve essere punita attraverso le malattie).
La sola componente psicologica già consente di individuare la costituzione di Lachesis, confermata anche nelle componenti morfologica e fisiologica, la quale evidentemente è di tipo fosforico, con un’impronta di tipo fluorico.
Analogamente il temperamento sarà nettamente nervoso, con qualche connotazione anche del sanguigno.
L’apparato cardiovascolare è uno dei punti deboli del soggetto, che accusa diverse disfunzioni di tipo circolatorio, vampate di calore, flebopatie, emorragie, palpitazioni cardiache e senso di soffocamento alla minima ansia, tanto che spesso si sveglia oppresso, boccheggiante e sente il bisogno di aprire la finestra per respirare aria fresca.
L’apparato digerente sarà afflitto da una serie di turbe infiammatorie, soprattutto a carico del fegato (che in fondo è l’organo maggiormente intossicato dal veleno), con varie epatopatie fino alla degenerazione per cirrosi. Come pure si ritroveranno vomito e diarrea (che sono le reazioni con cui stomaco ed intestino tentano di eliminare il veleno).
Nell’aspetto il soggetto si presenta con il volto congestionato, con zigomi e naso che hanno un colorito violaceo per un eccesso di vascolarizzazione, in contrasto con le labbra cianotiche. La testa è accaldata, spesso con cefalea e con la sensazione curiosa di avere gli occhi tirati all’indietro, mentre le estremità degli arti sono fredde. La pelle è secca e sensibile al punto tale che ogni trauma determina ecchimosi o ematomi ed ogni lesione tende all’ulcerazione. Le mucose sono irritate, ulcerate, specie quelle della bocca, del cavo oro-faringeo, della laringe e della trachea. L’apparato respiratorio può soffrire di bronchiti con tosse secca di tipo spasmodico e prevalentemente notturna.
Quanto esposto fa ben comprendere perché in omeopatia Lachesis è considerato uno dei migliori rimedi contro i disturbi della menopausa e dell’alcolismo.
E’ individuabile anche la diatesi del rimedio che è prevalentemente luesinica, confermata dalla tendenza all’ulcerazione, alla cianosi ed alla necrosi.
I sintomi migliorano all’aria aperta, con una temperatura ambiente moderata, nel tardo pomeriggio e la sera, alla comparsa del ciclo mestruale o di qualsiasi secrezione (es. urine, feci, sudore, catarro) anche patologica (es. emorragie, essudazioni sierose o purulente).
I sintomi peggiorano con il freddo intenso, con il caldo intenso, con l’esposizione al sole, in estate, con il sonno, di mattina al risveglio, con il contatto fisico, prima del ciclo mestruale, con la soppressione di una secrezione.
I principali sinergici (complementari) di Lachesis sono Hepar sulphur, Lycopodium, Nitricum acidum, Phosphorus.
I principali antidoti (ma che ne aiutano l’azione) sono Glonoiunum (nell’ipertensione), Phytolacca (nelle angine di gola), Sulphur (nei disturbi della menopausa), Zincum sulphuricum (per la regolarizzazione del ciclo mestruale).
USO DEL RIMEDIO
Il rimedio omeopatico Lachesis si usa nei seguenti principali casi, quando i sintomi corrispondono e si associano alle caratteristiche del rimedio descritte in precedenza.
1) SISTEMA NERVOSO. Depressione e astenia al mattino, eccitazione e nervosismo la sera, ove si accentua una loquacità incontrollata e spesso incoerente. Eccessiva percezione sensoriale (rumori, odori, luce, calore, ecc.). Estrema sensibilità al contatto (iperestesia) ed avversione per l’abbigliamento che stringe al collo ed in vita. Gelosia morbosa. Mania di persecuzione. Sensi di colpa. Sonno agitato con incubi e sogni angosciosi. Cefalea pulsante. A volte tremori, debolezza alle gambe e vertigini all’atto di chinarsi. Tosse emotiva con costrizione toracica.
2) APP. CARDIOVASCOLARE. Palpitazioni cardiache con senso di costrizione alla regione del cuore. Tachicardia. Ipertensione arteriosa. Emorragie. Flebiti e tromboflebiti. Varici. Emorroidi pulsanti.
3) APP. GENITALE FEMMINILE. Disturbi della menopausa con i classici sintomi quali vampate di calore (accompagnate da sudorazione, palpitazioni ed a volte vertigini), nervosismo, irritabilità, depressione, cambio di umore, cefalee, insonnia, ecc. (l’altro grande rimedio della menopausa è Sepia che però si riferisce ad una donna costantemente depressa, debole, pallida e priva di tono). Irregolarità del ciclo mestruale. Dismenorrea. Dolori localizzati a livello dell’ovaia sinistra.
4) APP. DIGERENTE. Pirosi gastrica. Aerofagia. Gastrite. Addome gonfio e teso con borborigmi. Spasmi addominali. Epatopatie. Cirrosi epatica. Stipsi che può alternarsi a diarrea. Disturbi digestivi dovuti ad abuso di alcool (Lachesis può considerarsi un inibitore degli effetti dell’alcool).
5) APP. RESPIRATORIO. Angina di gola acuta o cronica che spesso inizia dal lato sinistro, accompagnata da sensazione di pienezza della gola e del collo, difficoltà di respirazione e senso di soffocamento al momento di dormire. Rinite cronica con rinorrea acquosa. Faringite con possibili spasmi della faringe. Tonsillite. Laringite. Tracheite. Bronchite. Tosse secca e spasmodica, prevalentemente notturna, dovuta all’irritazione delle vie respiratorie.
6) PELLE. Pelle secca con ecchimosi spontanee. Foruncoli e ascessi. Erisipela. Sudorazione calda. Alopecia. Cellulite. Piaghe ed ulcere sanguinanti senza alcuna tendenza alla guarigione.
7) MUCOSE. Irritazione ed infiammazione delle mucose (per le patologie infiammatorie Lachesis può considerarsi una sorta di “aspirina omeopatica”), in particolare di bocca, lingua, gengive e delle vie respiratorie (già trattate in precedenza). Otalgia. Congiuntivite.
DOSI
Per tutti i casi, diluizione 6CH, 3 granuli 3-6 volte al dì.
Diluizioni più alte, consigliabili per curare nel profondo gli stati cronici, per la loro incidenza sull’organismo possono essere prescritte solo dal medico omeopata.
(*) V. Note esplicative
Laura dice
Gentilissima Dott.ssa, la prego se le è possibile aiutarmi. Sto malissimo, sono 15 giorni che accuso dolore acuto addominale sensazione di vomito .. Che si è verificato vomitando solo liquido giallo e diarrea continua senza tregua sempre gialla. Sono stata visitata dal gastrenterologo è anche al pronto soccorso dicono sia colon irritabile.il fatto è che sto assumendo farmaci in cui il dolore si è alleviato ma la diarrea persiste con scariche continue e in quantificabili. Il mio dubbio è che il 15 novembre ho assunto lachesis granuli monodose e mi è sorto il dubbio se nn avessi bisogno di un antitodo. La prego di darmi un parere e se ho bisogno dell’antitodo mi dice cosa assumere. La ringrazio.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Laura, in questa fase non credo che abbia bisogno di un antidoto di Lachesis, perché, anche ammesso che poteva essere necessario, ad un mese circa di distanza dalla prima assunzione ed a 15 giorni dall’esasperazione dei sintomi si sarebbe già dovuto esaurire qualsiasi aggravamento omeopatico o iatrogeno dovuto all’assunzione del rimedio. Lei ha bisogno invece di una cura omeopatica che rispecchi perfettamente il suo quadro clinico, sia a livello fisico che psichico (che come principio omeopatico equivale all’adozione dell’antidoto). Perciò se intende curarsi con l’Omeopatia (e le possibilità concrete ci sono) le consiglio di rivolgersi ad un medico omeopata, che con la visita sarà in grado di prescrivere la terapia più appropriata al suo caso specifico, individuando i rimedi omeopatici somiglianti, le diluizioni, le posologie ed i tempi di cura. Ciò, com’è noto, nel rispetto della Legge di Similitudine su cui l’Omeopatia pone le basi del suo principio terapeutico. Una panoramica dei principali rimedi omeopatici che vengono più spesso utilizzati nei vari disturbi gastrointestinali è consultabile all’articolo “Disturbi gastrici” nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi”. Ad esempio, a titolo esclusivamente informativo, tra i rimedi da poter prendere in considerazione troviamo Arsenicum album, Asa foetida, Bismuthum subnitricum, Carbo vegetabilis, Chamomilla, Ignatia amara, Nux vomica, Phosphoricum acidum, Pulsatilla, Rauwolfia, Sabadilla ed altri. Sempre a titolo informativo, in diversi casi vengono utilizzati, in associazione alla cura omeopatica o da soli, dei gemmoterapici della Fitoterapia rinnovata (o gemmoderivati, si tratta di macerati glicerici di gemme vegetali con diluizione alla prima decimale hahnemanniana, che si pongono a cavallo tra la Fitoterapia classica e l’Omeopatia), in gocce, come ad es. Ficus carica M.G. D1 e/o Vaccinum vitis idaea M.G. D1. Per quanto riguarda la Fitoterapia classica, con specifico riferimento alla diarrea (la colorazione gialla o chiara delle feci è frequentemente associata a diarrea e/o sindromi da malassorbimento), dia un’occhiata all’articolo “Fermiamo la diarrea” nella sezione del sito “Rimedi della nonna”. Come lei certamente saprà la sindrome del colon irritabile richiede sempre un’alimentazione appropriata, semplice e sana ed inoltre sarebbe opportuno annotare puntualmente tutti quei cibi che provocano un peggioramento dei sintomi, per cercare di evitarli. Tra gli alimenti più a rischio, che non sono però uguali per tutti, si ricordano latte, alcuni tipi di verdura (es. cavoli, carciofi, spinaci, cipolla, rucola, cetrioli, sedano), alcuni tipi di frutta (es. pesche, pere, prugne), marmellata, spezie, alcool, caffè, tè, bibite gassate. Potrebbe essere altresì utile consumare alimenti a basso contenuto di grassi, evitare i pasti abbondanti e bere molta acqua. Si potrebbe pensare anche a qualche intolleranza alimentare non nota, tra cui le più diffuse sono le intolleranze ai lieviti, al glutine ed al latte e derivati. Sarebbe perciò opportuno indagare anche in tal senso. Non è neppure da trascurare la componente emotiva, in quanto è possibile che una condizione di particolare stress, nervosismo, ansia possa essere una concausa di una somatizzazione a livello gastrointestinale. Ma è possibile anche che si scateni il meccanismo inverso, ossia che i sintomi gastrointestinali possano far peggiorare i disagi emotivi, innescando una spirale negativa che col tempo potrebbe generare una vera e propria escalation. Il medico omeopata saprà cosa fare. Cordiali saluti.
Vale dice
Buongiorno
Le chiedo cortesemente aiuto. Non volendo intraprendere una terapia ormonale la mia dottoressa mi ha consigliato promensil a a base di trifoglio rosso. Dopo 3 settimane dove i sintomi erano ancora molto violenti ho chiesto in farmacia un aiuto e mi hanno dato lachesus mutus 5ch da prendere 3 granuli 6 volte al giorno. Ma nulla è migliorato anzi forse è aumentato.
Sono circa 10 gg che lo sto prendendo Ho diminuito a 4 volte al giorno. Le vampate sono violentissimo sia di giorno che di notte palpitazioni soffocamento depressione irritabilità e anche confusione mentale sono rimaste.
Non so cosa fare se devo avere pazienza e continuare perché il lachesis prima alza gli effetti e poi li calma o non vanno bene i dosaggi? Ho parlato con persone che usandolo hanno avuto grande beneficio.
Aspetto un suo gentile consiglio grazie
Valentina
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Vale, l’Omeopatia è una medicina con una personalizzazione molto spinta, dove ogni paziente richiede il suo rimedio o più in generale la sua terapia che è facilmente diversa da quella di un altro quand’anche entrambi affetti dalla stessa patologia o disfunzione o disturbo. Ciò nel rispetto della Legge di Similitudine su cui l’Omeopatia fonda il suo principio terapeutico, secondo la quale il rimedio omeopatico curativo sarà solo quello che assomiglia al paziente, nelle caratteristiche e nella sintomatologia, sia a livello fisico che psichico. Perciò un rimedio omeopatico che va bene per gli altri, non è detto che vada bene anche per noi stessi. Lachesis è indubbiamente uno dei principali rimedi che vengono più spesso utilizzati per trattare le vampate di calore della menopausa, ma risulterà adatto solo a condizione che ci si riconosca nelle caratteristiche generali del rimedio, ampiamente rilevabili dal presente articolo. Molto sinteticamente, Lachesis si addice di più ad una donna ipereccitata, nervosa, depressa al mattino, disorientata temporalmente (confusione mentale, difficoltà a ricordare gli eventi recenti o passati), robusta, muscolosa, con colorito rosso, viso congestionato e con vampate di calore che spesso si accompagnano a freddo glaciale ai piedi; possono associarsi palpitazioni cardiache con senso di costrizione al petto, cefalee più violente a sinistra, senso di soffocamento. Se lei si riconosce in ciò, come sembrerebbe dalla breve descrizione fornita, allora Lachesis può essere il rimedio omeopatico adatto. Tra gli altri rimedi omeopatici spesso utilizzati troviamo Sepia, Actaea racemosa, Belladonna, Sanguinaria, Veratrum viride, Glonoinum, Sulphur, ecc. Per quanto riguarda la diluizione e la posologia, anche queste sono molto personali, non generalizzabili, in quanto legate alle peculiarità individuali del paziente, in particolare alla reattività e sensibilità del singolo organismo allo stimolo del rimedio omeopatico, al livello d’intervento terapeutico necessario, nonché al grado di somiglianza rimedio-paziente. Per un’azione prevalentemente sintomatica, come primo approccio e nelle more di rivolgersi ad un medico omeopata, generalmente ci si orienta verso le basse diluizioni, qual è appunto una 5CH, che solitamente si utilizzano in ragione di pochi granuli pro-dose più volte al dì, lontano dai pasti, salvo diversa prescrizione medica. Sempre a titolo informativo, in diversi casi vengono adoperati, in associazione alla cura omeopatica o da soli, dei gemmoterapici della Fitoterapia rinnovata (o gemmoderivati, si tratta di macerati glicerici di gemme vegetali alla prima diluizione decimale hahnemanniana, che si pongono a cavallo tra la Fitoterapia classica e l’Omeopatia), in gocce, come Sorbus domestica M.G. D1 che è particolarmente indicato nei disturbi circolatori della menopausa, tra cui le vampate di calore, o Rubus idaeus M.G. D1 che è particolarmente indicato nelle disendocrinie della menopausa. Anche la Fitoterapia classica potrebbe fornire il suo contributo con diversi preparati, come ad esempio le tinture madri di Salvia o di Rovo. Con le foglie della Salvia comune si può preparare anche un infuso casalingo che è molto valido per contrastare le vampate di calore e la sudorazione eccessiva. Sarebbe altresì importante adottare un’alimentazione semplice e sana, varia ed equilibrata, ricca di frutta e verdura, preferendo i cibi freschi, evitando i cibi troppo grassi, abolendo i cibi piccanti e le spezie, non trascurando di bere abbastanza acqua, riducendo il consumo di zuccheri semplici e dolciumi ed incrementando quello degli alimenti ricchi di silicio e di vitamine del gruppo B, ecc. Anche un regolare esercizio fisico, pur se moderato, può contribuire ad aumentare la capacità termoregolatoria dell’organismo. Il consiglio comunque è di non fare da sola ma di rivolgersi ad un medico omeopata che saprà prescrivere la terapia più appropriata al suo caso specifico. Cordiali saluti.
valentina dice
salve dottoressa
mi chiamo valentina ho 23 anni e sono alla 16° settimana di gestazione.. con questi sbalzi di tempo mi sono beccata un bel mal di gola… naso chiuso e un po di mal di testa ma niente febbre ne alterazione. volevo sapere quale rimedio mi consiglia e se sono sicuri in gravidanza. io avevo pensato a lachesis alla 5CH, pero avevo bisogno di un suo consiglio
la ringrazio e la saluto
valentina
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Valentina, i rimedi omeopatici sono generalmente sicuri in qualsiasi condizione e quindi anche in gravidanza, in quanto non introducono sostanze a livello ponderale ma solo a livello infinitesimale e la loro azione consiste unicamente nello stimolare ed incanalare correttamente la capacità propria di guarigione dell’organismo, andando a ripristinare l’efficienza e la funzionalità dei sistemi di difesa e di regolazione generale dell’organismo stesso. Se lei si riconosce nelle caratteristiche di Lachesis, ampiamente rilevabili dal presente articolo, allora il rimedio omeopatico può considerarsi adatto. Ciò, com’è noto, nel rispetto della Legge di Similitudine su cui l’Omeopatia fonda il suo principio terapeutico. A titolo informativo, una panoramica dei principali rimedi omeopatici che hanno un’azione elettiva sulle prime vie respiratorie e che quindi vengono più spesso utilizzati nei disturbi relativi, tra cui Lachesis, è consultabile all’articolo “Mal di gola” nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi”. Per il caso specifico è comunque opportuno rivolgersi ad un medico omeopata. Cordiali saluti.
Anna dice
Dottoressa Volpe buongiorno, le volevo chiedere anche il rimedio Hydrophis Cyanocintus è per il sistema nervoso? perchè su internet non trovo nulla al riguardo grazie.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Anna, Hydrophis cyanocinctus è un rimedio omeopatico che si ottiene dal veleno del serpente marino omonimo, che vive lungo le coste delle isole del Pacifico, dell’Australia, dell’India e della Cina. Trova indicazioni per un soggetto irritabile, che presenta stati di euforia seguiti da periodi di depressione, tristezza, con pianto facile, mancanza di iniziativa, ripugnanza per qualsiasi attività, disgusto della vita, difficoltà di concentrazione, amnesie, letargia, sonno agitato, risveglio con incubi e sensazione di angoscia, ansia con chiaroveggenza psichica, cefalea peggio di mattina e con il caldo, vertigini, paresi degli arti inferiori. Sfera d’azione anche su apparato digerente (nausea e gonfiore post-prandiale, gastralgia, enterocolite, rettocolite, stipsi, emorroidi, prurito anale, ecc.), apparato respiratorio (raucedine, tosse, tonsillite, faringite, laringite, tracheite, bronchite, ecc.), apparato cardio-vascolare (angina pectoris, aritmia, extrasistole, cardiopatie valvolari, ecc.), organi di senso (rinite catarrale, congiuntivite, blefarite, orzaioli, pesantezza o prurito alle palpebre, otalgie prevalentemente sinistre, ecc.), apparato uro-genitale (ipermenorrea, menorragia, vaginite, cervicite, annessite, ecc.), apparato locomotore (dolori ai pollici, alle braccia, alle gambe, alle anche, soprattutto a sinistra, intontimento e pesantezza degli arti, parestesia, piedi freddi, ecc.), cute (pelle secca con screpolature alle mani, prurito in diverse parti del corpo, macchie sul viso e sulla nuca, sudorazione abbondante, ecc.). Le modalità generali sono l’aggravamento di notte, tra le 2 e le 4, di mattina, al risveglio, all’aria fresca, prima delle mestruazioni, parlando, stando coricati a pancia in giù o sul lato sinistro. La lateralità è prevalentemente sinistra. La diagnosi differenziale è con Lachesis, che sta peggio dopo il sonno e stando distesi, ha precordialgie con costrizione e lateralità sinistra. Cordiali saluti.
Cinzia dice
Buonasera dottoressa,
ho 47 anni e da sempre soffro di disturbi alimentari. Alterno periodi di sana alimentazione, a periodi in cui abuso di dolci sino ad arrivare ad essere in sovrappeso. Da premettere che sono vegetariana, quasi vegana, nonchè astemia. Fondamentalmente non sono di grande appetito, ma ho attacchi compulsivi verso i dolci. Mi hanno suggerito di provare con dei rimedi omeopatici, nello specifico Ignazia. Lei cosa ne pensa, questo rimedio sarebbe adatto al mio problema? Se è adatto, quale diluizione e posologia? Tra l’altro sono ipotiroidea in trattamento con eutirox 50, e Vit. D spesso ne sono carente, è possibile eventualmente associare entrambe le terapie, allopatia e omeopatica?
Grazie mille!
Cordiali saluti.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Cinzia, i principali rimedi omeopatici che vengono più spesso utilizzati nei vari disturbi digestivi, tra cui Ignatia amara, sono riportati nell’articolo “Disturbi gastrici” della sezione del sito “Affezioni-Rimedi”. Nel rispetto della Legge di Similitudine su cui l’Omeopatia fonda il suo principio terapeutico, il rimedio (o i rimedi) più adatto sarà quello che assomiglia al paziente, nelle caratteristiche e nella sintomatologia, sia sul piano fisico che sul piano psichico e quanto maggiore è tale somiglianza tanto migliori saranno i risultati. Ignatia amara è un importante rimedio omeopatico tra i più adoperati per i disturbi dell’apparato digerente, specialmente di carattere psicosomatico, con i segni che rientrano nella sua patogenesi. Pertanto se lei si riconosce nelle caratteristiche generali e specifiche del rimedio, ampiamente rilevabili dall’articolo omonimo di questa sezione, allora Ignatia amara potrà essere il rimedio adatto. Volendo valorizzare il desiderio irresistibile per i dolci, che è una nota chiave che può essere utilizzata per orientare e avvalorare la scelta del rimedio omeopatico giusto, tra i rimedi dell’articolo citato all’inizio che contengono il desiderio per i dolciumi (dolci, zucchero, cioccolato, ecc.) troviamo Argentum nitricum, Arsenicum album, Calcarea carbonica, Carbo vegetabilis, China, Kali carbonicum, Lycopodium, Nux vomica, Sepia, Sulphur. Per quanto riguarda la diluizione e la posologia, queste, come tutte le entità terapeutiche omeopatiche, sono strettamente personali, non generalizzabili, in quanto legate alle peculiarità individuali del paziente. I valori riportati nell’articolo sono invece inevitabilmente generici, non personalizzati, possono orientare per un primo approccio e per un’azione sintomatica, nelle more di rivolgersi ad un medico omeopata. Il consiglio pertanto è di non fare da sola ma di rivolgersi ad un medico omeopata che saprà prescrivere la terapia più adatta al suo caso specifico, stabilendo anche le modalità di miglior convivenza della cura omeopatica con l’Eutirox, perché ciò è assolutamente possibile. Cordiali saluti.
fabi dice
Buongiorno, ho 44 anni il mio punto debole sono i capelli…..ho prurito alla cute con una grade alopecia …due anni fa, ho fatto per mesi e mesi una cura con il medrol e plaquenil cp (ottimi risultati ma devastante fisicamente)…questa volta vorrei provare con il Lachesis cp, pensa che possa andare bene?
Cordiali saluti
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Fabi, com’è noto il prurito al cuoio capelluto può anticipare o accompagnare l’alopecia, specialmente se associato a ipersecrezione sebacea oppure a tricodinia, quando oltre al prurito è presente anche il dolore in misura variabile da persona a persona. Le cause sono molteplici con una non trascurabile componente autoimmune e genetica che spesso si combina con altri fattori. Ad esempio si è osservato che la componente emotiva ha una sua precisa collocazione, per cui il surmenage intellettuale e fisico, l’ansia e lo stress possono essere una concausa da non sottovalutare. Anche alcuni fattori esterni (alimentazione troppo sbilanciata in favore di grassi saturi, shampoo non adatti, trattamenti cosmetici aggressivi, agenti chimici, ecc.) possono avere la loro parte di responsabilità. Lachesis è un importante rimedio omeopatico che viene adoperato anche per contrastare la caduta dei capelli, specialmente se questa è associata a sensibilità dolorosa al cuoio capelluto (spesso più intensa sul lato sinistro), prurito fastidioso e desquamazione eccessiva. Se lei si riconosce in tale sintomatologia ed ancora meglio anche nelle caratteristiche generali del rimedio, ampiamente rilevabili dal presente articolo, allora Lachesis può rivelarsi il rimedio omeopatico adatto. Ciò nel rispetto della “legge di similitudine” su cui l’omeopatia basa il suo principio terapeutico. A titolo sempre informativo, tra gli altri rimedi omeopatici che trovano più spesso impiego troviamo Arsenicum album, Fluoricum acidum, Natrum muriaticum, Phosphoricum acidum, Selenium, Silicea, Thallium metallicum, Thuya ed altri. Per quanto riguarda la fitoterapia sono diverse le piante che possono dare un contributo per combattere l’alopecia, come ad es. quelle di cui all’articolo “Capelli a posto” nella sezione del sito “Rimedi della nonna”, cui è possibile aggiungere Betulla, Equiseto, Garofano, Nasturzio, Pilocarpo ed altre. Sarebbe importante avere riguardo anche per l’alimentazione che deve essere sana ed equilibrata, con cibi ricchi di vitamine (in particolare del gruppo B) e di oligoelementi (in particolare ferro, rame, manganese, magnesio, zinco, zolfo, iodio, litio), privilegiando il consumo di verdure, frutta poco zuccherina, pesce azzurro, lievito di birra e riducendo quello di grassi saturi, formaggi fermentati, dolciumi, alcool, caffè. Ovviamente la terapia più adatta al suo caso specifico la può individuare solo un medico omeopata, al quale sarà opportuno rivolgersi. Cordiali saluti.
Guidonia dice
Grazie per l’ immediatezza della risposta. In realtà il mio ginecologo, anche lui omeopata mi ha assicurato che la fitoterapia e l’ omeopatia agiscono su due livelli diversi, ma forse si riferiva alla bardana o al succo d’ aloe e non all’ integratore? Lei mi consiglia di fermarmi con l’ integratore? Ormai sono circa tre mesi che convivo forzatamente con lo sfogo, e stamattina è più vivo che mai, e comunque l’ integratore lo prendo solo da 2 settimane. Insomma qualche giorno o qualche settimana sono già passati per l’ effetto iatrogeno dei rimedi… non so più che fare, forse devo solo dimenticare di avere una parte del viso rovinata, così non mi deprimo.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Guidonia, l’integratore in questione è a tutti gli effetti un prodotto fitoterapico, essendo questa la sua classificazione come da normativa del Ministero della Salute, per cui anche per esso vale il discorso già fatto con la risposta precedente. In pratica l’uso congiunto di rimedi omeopatici e di prodotti con principi attivi differenti (farmaci di sintesi, fitoterapici, ecc.) sarebbe da evitare, laddove possibile, soprattutto se servono a curare la stessa patologia o disfunzione o disturbo, perché a soffrirne potrebbero essere i rimedi omeopatici e non viceversa. Una maggiore compatibilità in genere la si può ottenere limitando il ricorso dei fitoterapici all’uso esterno, come ad esempio il gel di Aloe vera, da lei citato, o qualche preparato di cui all’articolo “Solo per il viso” della sezione del sito “Rimedi della nonna”. Comunque l’eruzione sul viso potrebbe essere dovuta proprio al suo squilibrio ormonale, non disgiunto dalla sua particolare situazione psichica e da determinati atteggiamenti alimentari. Pertanto non si può escludere che la comparsa della manifestazione con l’assunzione di Lachesis e Sepia sia una mera coincidenza, specialmente se si ostina a rimanere. Innanzitutto deve cercare di stare tranquilla e di avere fiducia, altrimenti rischia di peggiorare inutilmente la situazione, perché la soluzione per lei esiste sotto la guida del suo medico omeopata, con il quale, ripeto, sarebbe opportuno concordare qualsiasi introduzione di altri prodotti e tenerlo informato di quanto le accade. Come certamente la avrà indicato lo stesso medico omeopata, l’alimentazione svolge un ruolo importante e pertanto essa deve essere semplice, sana ed equilibrata. In particolare per il viso è consigliabile privilegiare il consumo di verdure, frutta poco zuccherina, lievito di birra e ridurre quello di carboidrati, grassi saturi, formaggi fermentati, dolciumi, alcool, caffè. Cordiali saluti.
Guidonia dice
P.S. utlimo consiglio: potrei assumere la belladonna per contrastare lo sfogo?
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Guidonia, se il suo omeopata le ha prescritto Lachesis e Sepia è perché ha fatto le proprie valutazioni, potendo stabilire che tali rimedi sono i più adatti per lei nella situazione del momento. Sicuramente ha in mente una precisa strategia terapeutica e quindi vuole attendere il consolidamento della cura attuale. Non è possibile escludere che le eruzioni sul viso siano dovute all’effetto iatrogeno dei rimedi e se fosse così dovrebbero scomparire in un tempo relativamente breve (in genere da qualche giorno a qualche settimana), senza lasciare alcuna conseguenza. Sarebbe opportuno e conveniente che ogni integrazione terapeutica fosse concordata con il medico omeopata, altrimenti si perde il controllo della situazione, tenendo altresì presente che quando la stessa è costituita da prodotti con principi attivi diversi (l’integratore in parola) si corre il rischio di disturbare la cura omeopatica. Ciò perché i rimedi omeopatici preferiscono operare in un organismo privo di “rumore di fondo”, privo di possibili interferenze, allo scopo di veicolare correttamente la bio-informazione e farla giungere integra ai sistemi di difesa e di regolazione dell’organismo (sistemi nervoso, endocrino, immunitario). Un’eventuale integrazione alla terapia in atto, ripeto, andrebbe approvata dal medico omeopata, al quale spetta ogni valutazione. Cordiali saluti.
Guidonia dice
Salve dott.ssa Della Volpe, sto curando da due mesi uno squilibrio ormonale (e tutto quello che ne deriva: nervosismo, sbalzi d’umore, etc) e una serie di altri fastidi tra cui gastrite, reflusso, appendice infiammata, con Lachesis 5 granuli LM la domenica e sepia 5 granuli LM il mercoledì. Sento l’ azione benefica dei rimedi a livello di sistema nervoso, però mi è uscito uno sfogo orribile sul mento e la guancia dx che non accenna a togliersi, anzi ogni giorno compare un nuovo brufolo (più o meno sempre allo stesso posto) sempre più infiammato e doloroso. Ho avvertito il mio omeopata che però non è molto felice quando gli si chiedono suggerimenti e delucidazioni, e mi ha detto di avere fede nella terapia e di aspettare la fine del trattamento (del quale non ha indicato una durata). Ha aggiunto inoltre che alla fine della terapia vedremo cosa modificare! Ora io mi chiedo, e se poi alla fine della terapia ho il viso completamente deturpato come si fa? Ho letto che sia lachesis che sepia possono essere utili anche in caso di acne, quindi magari potrebbe essere una reazione positiva quella dello sfogo, Ho anche letto che la combinazione sepia/lachesis è un po’ strana ma non ho trovato le motivazioni di tale affermazione. Ecco, io ora vorrei chiederle a lei tutte queste cose, perché l’omeopata mi dice solo di avere pazienza, e io voglio averne, ma allo stesso tempo vorrei pure capire… Ultima cosa sto seguendo una dieta che mi ha dato l’ omeopata, e poi ho deciso di prendere su mia iniziativa (visto che lui vuole aspettare la fine del trattamento) un integratore che aiuterebbe a reagire la pelle composto da semi di pompelmo, viola tricolor, curcuma, passiflora, e volevo sapere se posso utilizzare anche il succo di aloe che sembra un buon alleato nella cura dell’ acne (acne che ripeto è saltata fuori con la terapia lachesis/sepia). Scusi se mi sono dilungata, ma lei mi trasmette tranquillità e fiducia, grazie in anticipo.
simo dice
Buongiorno . Scusi se la disturbo.. Ma avrei bisogno di un consiglio se le va di darmelo ☺
È da poco che sono entrata nell’omeopatia… sono una ragazza di 30 anni..da due mesi si è acutizzata l’ansia che ho sempre avuto ma saputo gestire…ora poco..dato che ce l’ho x ogni cosa..Infatti Ho avuto un attacco di panico forte e tre lievi in questi due mesi a distanza di 20 gg l’uno dall’altro..
L’omeopata mi ha dato Bupleurum e angelica 1 bustina la mattina..lachesis mutus 30 ch 3 granuli 1 volta al gg…e fermenti… Xke secondo lui viene tutto dal mio stomaco..
I primi 2 gg ho avuto aggravamento omeopatico x alcune ore…ora pare andare meglio…a parte una sensazione di leggera oppressione sul petto e battito accellerato…devo fare tutto x un mese. Secondo voi è la terapia giusta?passerà la mia ansia?
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Simo, se il suo medico omeopata le ha prescritto i rimedi in parola è perché ha fatto le proprie valutazioni e quindi ha potuto stabilire che essi sono i più adatti alla sua condizione clinica. Abbia fiducia che con la terapia appropriata, che il medico omeopata avrà cura di monitorare con la dovuta attenzione, lei potrà superare completamente e definitivamente i disturbi emotivi di cui soffre. Deve però avere anche pazienza, perché generalmente quando è in gioco la componente psicologica i tempi di cura non sono mai brevi, ma i benefici sono usufruibili ed apprezzabili strada facendo. Tenga periodicamente informato il medico omeopata sull’andamento della terapia per dargli la possibilità di controllare sempre meglio la situazione. Cordiali saluti.