DESCRIZIONE
Il rimedio omeopatico Lachesis si ottiene dal veleno del serpente Lachesis mutus sottoposto a diluizioni e dinamizzazioni in soluzione idroalcolica.
Per ulteriori informazioni sulla preparazione, consultare l’articolo “Rimedi omeopatici: origine” della sezione del sito “Approfondimenti”.
Il Lachesis mutus è un grosso serpente velenoso appartenente alla famiglia dei Viperidi che vive nelle foreste dell’America centrale e meridionale. E’ noto anche come Crotalo muto o Terrore dei boschi ed in Brasile come Surucucù. E’ simile ai crotali, ma la sua coda non è munita di sonagli (da cui il termine muto o in latino mutus) anche se, quando è in allarme, la alza e la fa vibrare proprio come fanno i serpenti a sonagli. Ha una lunghezza che può raggiungere i 3 m ed oltre; corpo robusto a forma quasi triangolare; dorso ricoperto da numerose file di scaglie giallastre, marroncine o rossastre con disegni romboidali di colore nero o marrone scuro e chiazza chiara al centro; testa grossa, appiattita, allargata nella parte posteriore e caratterizzata da una stria nera che corre dagli occhi alle mandibole; collo stretto. La bocca è dotata di grosse ghiandole velenifere e di due lunghi denti ricurvi, che possono superare i 5 cm, situati nella parte anteriore del mascellare e che sono canalicolati, cioè provvisti di canale interno attraverso cui viene iniettato il veleno all’atto del morso. Per tale caratteristica detti serpenti sono detti solenoglifi.
Questo temibilissimo rettile, molto aggressivo, predilige vivere lungo i corsi d’acqua delle zone boscose, mimetizzato nella vegetazione, dove attende le ore del tramonto per cacciare le proprie prede, che sono in genere piccoli mammiferi. Quando attacca dispone la parte anteriore del corpo ad S e con uno scatto repentino morde la preda. Il suo morso è quasi sempre letale per molte specie animali ed anche per l’uomo. La dose mortale per via endovenosa è di circa 4,5 mg/kg.
Il veleno del Lachesis mutus ha una composizione chimica molto complessa ed è costituito da diverse classi distinte di tossine responsabili, in più o in meno, di attività devastanti sul sistema nervoso e sul sistema vascolare con azione neurotossica (alterazione e distruzione delle attività di determinati neuroni tali da impedire la propagazione degli impulsi neuronali), miotossica (dannosa ai muscoli), cardiotossica (nociva al cuore), convulsivante (induzione di contrazioni involontarie ed incontrollate di muscoli volontari), emolitica (distruzione dei globuli rossi mediante lisi, cioè con la rottura della membrana cellulare), vasodilatatrice (aumento del calibro dei vasi sanguigni per rilassamento della muscolatura liscia delle loro pareti che determina ipotensione arteriosa), nonché induzione di coagulopatia (disfunzione emostatica che determina un difetto e/o un eccesso di coagulazione del sangue), con conseguenti emorragie (soprattutto interne ma anche esteriorizzate attraverso gli orifizi naturali), trombosi (formazione di coaguli all’interno dei vasi sanguigni in sede cerebrale e/o coronarica e/o venosa profonda) ed edemi (gonfiori dovuti ad accumulo di liquidi extravascolari nei tessuti).
L’avvelenamento da Lachesis mutus, come tutti gli avvelenamenti, si sviluppa caratteristicamente in due fasi sistemiche distinte: una fase di reazione, iniziale, nella quale l’organismo reagisce al veleno ed una successiva fase di cedimento, ritardata, nella quale si entra in uno stato di intossicazione estremamente grave ove prevale la forza distruttrice del veleno e l’organismo non oppone più alcuna resistenza. Le durate di tali fasi, e le entità degli effetti in esse prodotte, dipendono dalla quantità di veleno inoculata e se lo stesso entra in tutto o in parte direttamente in vena o in intramuscolo. La fase iniziale di reazione può durare fino a 24 ore, mentre la fase ritardata di cedimento può arrivare anche a qualche giorno.
Cosicché l’azione del veleno sul sistema nervoso centrale e periferico determina inizialmente un rapido stato di eccitazione, di ansia, di respirazione accelerata, di tachicardia (aumento della frequenza cardiaca), di ipertensione arteriosa, di ipercinesia (disordini del movimento), di esasperazione sensoriale e di iperestesia (eccessiva sensibilità cutanea), cui segue uno stato grave di prostrazione, di depressione, che culmina in un’estrema debolezza generale, con situazioni crescenti di crampi muscolari, paresi e paralisi (rispettivamente diminuzione e perdita completa della motilità volontaria), bradicardia (abbassamento della frequenza cardiaca), offuscamento della vista, diarrea, ipotensione arteriosa (aggravata dalla perdita di liquidi) fino allo shock, sintomi vago-mimetici (tra cui alterazione dell’udito e della fonazione, difficoltà di deglutizione, nausea, vomito, rossori in viso, salivazione ridotta, cefalea, vertigini, sudorazione fredda, disturbi gastrici e intestinali), riduzione dell’attività respiratoria fino all’arresto.
Il sangue e la circolazione subiscono gravissime alterazioni: ad una iniziale intensificazione del processo di coagulazione del sangue con formazione di trombi, segue uno stato di incoagulabilità e di infiammazione generale con emolisi (distruzione dei globuli rossi), leucopenia (diminuzione del numero dei globuli bianchi), edemi diffusi (in particolare a fegato e milza), irritazione delle mucose, emorragie, ulcerazioni, trombosi, insufficienza venosa, necrosi dei tessuti, miolisi (degenerazione e distruzione dei tessuti muscolari), insufficienza renale.
Anche la riserva alcalina del sangue subisce una fatale diminuzione: all’inizio si abbassa leggermente per poi scendere drasticamente durante l’agonia in una situazione che si aggrava ulteriormente per l’insufficienza respiratoria e renale, determinando un compromettente stato di intossicazione per acidosi.
CARATTERISTICHE DEL RIMEDIO
Lachesis è un importante rimedio costituzionale che riguarda più usualmente il sesso femminile, soprattutto nel periodo del climaterio e della menopausa. La sua sfera di azione interessa principalmente il sistema nervoso, sia centrale che periferico, l’apparato cardiovascolare e l’apparato genitale femminile, ma anche l’apparato digerente (fegato in particolare), l’apparato respiratorio, la pelle, le mucose.
La chiave di comprensione del rimedio la si trova nelle modalità di azione del veleno del serpente Lachesis mutus, da cui trae origine (Legge di Similitudine). Occorre quindi considerare le due fasi, descritte in precedenza, secondo le quali si sviluppa l’avvelenamento: la fase di reazione e la successiva fase di cedimento. Nel Lachesis sono ben presenti e distinte entrambe le fasi ed in particolare la prima fase (quella iniziale di reazione dell’organismo), non sempre molto sviluppata in altri veleni di serpenti (ad es. in Crotalus si passa rapidamente alla seconda fase, quella di cedimento dell’organismo).
Il tipo Lachesis, pertanto, si caratterizza proprio perché avverte entrambe le sintomatologie, le quali in genere si manifestano alternativamente in periodi diversi o in circostanze diverse.
Infatti sul piano mentale presenta un’alternanza di eccitazione e di depressione su base quasi sempre giornaliera, nel senso che al mattino sarà depresso, triste, pessimista, pauroso, taciturno, astenico, mentre viceversa nel tardo pomeriggio e di sera diventerà attivo, eccitato, ansioso, irrequieto, pieno di energia, amante della vita, con voglia di uscire e di divertirsi. Di notte ha un sonno agitato, pieno di incubi e di sogni angosciosi.
Anche dal punto di vista temperamentale presenta la stessa bipolarità, passando cioè dalla sua natura di timido, riservato, schivo (per la sua diffidenza), ad atteggiamenti di grande reattività ed aggressività nelle situazioni negative.
Altro sintomo chiave di questa donna Lachesis (ma possibilmente anche uomo) è una loquacità particolare, che si manifesta particolarmente nella fase di eccitazione, connotata da un parlare rapido e continuo, ininterrotto, che passa incoerentemente da un argomento all’altro senza alcuna logica e senza possibilità di interlocuzione. L’estrema iperestesia le comporta inoltre un’insofferenza al minimo contatto fisico ed un’avversione particolare per l’abbigliamento che stringe troppo in vita ed intorno al collo. Anche la sua percezione sensoriale è ai massimi livelli (eccessiva sensibilità alla luce, ai rumori, agli odori, al calore, ecc.), unita ad una marcata lateralità sinistra.
Le turbe mentali le portano intanto un vero e proprio deragliamento dei sentimenti, spingendola verso il delirio di persecuzione (teme che tutti tramino contro di lei), la diffidenza, la gelosia ossessiva e incontrollata, l’invidia, il desiderio di vendetta, le manie religiose (si sente una peccatrice che deve essere punita attraverso le malattie).
La sola componente psicologica già consente di individuare la costituzione di Lachesis, confermata anche nelle componenti morfologica e fisiologica, la quale evidentemente è di tipo fosforico, con un’impronta di tipo fluorico.
Analogamente il temperamento sarà nettamente nervoso, con qualche connotazione anche del sanguigno.
L’apparato cardiovascolare è uno dei punti deboli del soggetto, che accusa diverse disfunzioni di tipo circolatorio, vampate di calore, flebopatie, emorragie, palpitazioni cardiache e senso di soffocamento alla minima ansia, tanto che spesso si sveglia oppresso, boccheggiante e sente il bisogno di aprire la finestra per respirare aria fresca.
L’apparato digerente sarà afflitto da una serie di turbe infiammatorie, soprattutto a carico del fegato (che in fondo è l’organo maggiormente intossicato dal veleno), con varie epatopatie fino alla degenerazione per cirrosi. Come pure si ritroveranno vomito e diarrea (che sono le reazioni con cui stomaco ed intestino tentano di eliminare il veleno).
Nell’aspetto il soggetto si presenta con il volto congestionato, con zigomi e naso che hanno un colorito violaceo per un eccesso di vascolarizzazione, in contrasto con le labbra cianotiche. La testa è accaldata, spesso con cefalea e con la sensazione curiosa di avere gli occhi tirati all’indietro, mentre le estremità degli arti sono fredde. La pelle è secca e sensibile al punto tale che ogni trauma determina ecchimosi o ematomi ed ogni lesione tende all’ulcerazione. Le mucose sono irritate, ulcerate, specie quelle della bocca, del cavo oro-faringeo, della laringe e della trachea. L’apparato respiratorio può soffrire di bronchiti con tosse secca di tipo spasmodico e prevalentemente notturna.
Quanto esposto fa ben comprendere perché in omeopatia Lachesis è considerato uno dei migliori rimedi contro i disturbi della menopausa e dell’alcolismo.
E’ individuabile anche la diatesi del rimedio che è prevalentemente luesinica, confermata dalla tendenza all’ulcerazione, alla cianosi ed alla necrosi.
I sintomi migliorano all’aria aperta, con una temperatura ambiente moderata, nel tardo pomeriggio e la sera, alla comparsa del ciclo mestruale o di qualsiasi secrezione (es. urine, feci, sudore, catarro) anche patologica (es. emorragie, essudazioni sierose o purulente).
I sintomi peggiorano con il freddo intenso, con il caldo intenso, con l’esposizione al sole, in estate, con il sonno, di mattina al risveglio, con il contatto fisico, prima del ciclo mestruale, con la soppressione di una secrezione.
I principali sinergici (complementari) di Lachesis sono Hepar sulphur, Lycopodium, Nitricum acidum, Phosphorus.
I principali antidoti (ma che ne aiutano l’azione) sono Glonoiunum (nell’ipertensione), Phytolacca (nelle angine di gola), Sulphur (nei disturbi della menopausa), Zincum sulphuricum (per la regolarizzazione del ciclo mestruale).
USO DEL RIMEDIO
Il rimedio omeopatico Lachesis si usa nei seguenti principali casi, quando i sintomi corrispondono e si associano alle caratteristiche del rimedio descritte in precedenza.
1) SISTEMA NERVOSO. Depressione e astenia al mattino, eccitazione e nervosismo la sera, ove si accentua una loquacità incontrollata e spesso incoerente. Eccessiva percezione sensoriale (rumori, odori, luce, calore, ecc.). Estrema sensibilità al contatto (iperestesia) ed avversione per l’abbigliamento che stringe al collo ed in vita. Gelosia morbosa. Mania di persecuzione. Sensi di colpa. Sonno agitato con incubi e sogni angosciosi. Cefalea pulsante. A volte tremori, debolezza alle gambe e vertigini all’atto di chinarsi. Tosse emotiva con costrizione toracica.
2) APP. CARDIOVASCOLARE. Palpitazioni cardiache con senso di costrizione alla regione del cuore. Tachicardia. Ipertensione arteriosa. Emorragie. Flebiti e tromboflebiti. Varici. Emorroidi pulsanti.
3) APP. GENITALE FEMMINILE. Disturbi della menopausa con i classici sintomi quali vampate di calore (accompagnate da sudorazione, palpitazioni ed a volte vertigini), nervosismo, irritabilità, depressione, cambio di umore, cefalee, insonnia, ecc. (l’altro grande rimedio della menopausa è Sepia che però si riferisce ad una donna costantemente depressa, debole, pallida e priva di tono). Irregolarità del ciclo mestruale. Dismenorrea. Dolori localizzati a livello dell’ovaia sinistra.
4) APP. DIGERENTE. Pirosi gastrica. Aerofagia. Gastrite. Addome gonfio e teso con borborigmi. Spasmi addominali. Epatopatie. Cirrosi epatica. Stipsi che può alternarsi a diarrea. Disturbi digestivi dovuti ad abuso di alcool (Lachesis può considerarsi un inibitore degli effetti dell’alcool).
5) APP. RESPIRATORIO. Angina di gola acuta o cronica che spesso inizia dal lato sinistro, accompagnata da sensazione di pienezza della gola e del collo, difficoltà di respirazione e senso di soffocamento al momento di dormire. Rinite cronica con rinorrea acquosa. Faringite con possibili spasmi della faringe. Tonsillite. Laringite. Tracheite. Bronchite. Tosse secca e spasmodica, prevalentemente notturna, dovuta all’irritazione delle vie respiratorie.
6) PELLE. Pelle secca con ecchimosi spontanee. Foruncoli e ascessi. Erisipela. Sudorazione calda. Alopecia. Cellulite. Piaghe ed ulcere sanguinanti senza alcuna tendenza alla guarigione.
7) MUCOSE. Irritazione ed infiammazione delle mucose (per le patologie infiammatorie Lachesis può considerarsi una sorta di “aspirina omeopatica”), in particolare di bocca, lingua, gengive e delle vie respiratorie (già trattate in precedenza). Otalgia. Congiuntivite.
DOSI
Per tutti i casi, diluizione 6CH, 3 granuli 3-6 volte al dì.
Diluizioni più alte, consigliabili per curare nel profondo gli stati cronici, per la loro incidenza sull’organismo possono essere prescritte solo dal medico omeopata.
(*) V. Note esplicative
giorgia dice
Gent.ma dottorato. sta, ho 45 anni e da circa 4 abuso di sostanze alcoliche da cui sono dipendente. Voglio evitare tutti i farmaci e tentare la via omeopatica per riuscire a contenere questo problema che mi devasta sempre più. Ho già sperimentato con successo le cure omeopatiche per altre problematiche ma nn ho il coraggio di parlare di questo con l omeopata che mi segue.
dalle mie ricerche ho rilevato che il Lacchesis e indicato siano ed la menopausa che per l alcolismo .entrambi problemi miei ed io rientro perfettamente nella ti
olohia della donna lacchesis.
Potrebbe consigliarmi una formula ed un dosaggio iniziale fino a che nn trovo il coraggio di parlarne al mio omeopata? Ho letto che il dosaggio migliore e il lacchesis CHE 3 granuli 3 volte al giorno . Potrebbe andare?
Grazie e complimenti per la sua attività.
Giorgia
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Giorgia, come avrà potuto rilevare leggendo l’articolo, Lachesis è uno dei migliori rimedi omeopatici dell’alcolismo (ed anche dei disturbi della menopausa) e quindi se lei si ritrova abbastanza nelle sue caratteristiche allora il rimedio potrebbe essere adatto. Però, badi bene, Lachesis è, come si dice, il rimedio dell’alcolista “che ragiona”, che cioè non si ubriaca ma beve solo perché usa l’alcool come stimolante e senza di esso non riesce a portare avanti le attività quotidiane. Quindi se lei si riconosce in tale situazione Lachesis è un rimedio che potrebbe senz’altro aiutarla a moderare l’uso eccessivo dell’alcool, fino a poterla far smettere del tutto, unitamente ad una buona determinazione. In attesa di parlarne con il medico omeopata, ci si potrebbe orientare verso le basse diluizioni (quelle non superiori a 7CH) che solitamente vengono utilizzate in ragione di pochi granuli più volte al dì, salvo diversa prescrizione medica. Cordiali saluti.
carla dice
Sono tentata di prendere lachesis, per aiutare mio figlio. mi puo`confermare per favore se problemi psichici dei figli possono essere dovuti a madri lachesis?
Soffro di artrosi ad entrambe le ginocchia e ho appena operato il sinistro (protesi due settimane fa) . Nel destro a gennaio è scoppiata una cisti di becher che non sapevo di avere e mi ha causato un polpaccio il doppio dell’altro per un mese. ho ancora dolori ora al polpaccio destro
soffro di fibromialgia, forse polimialgia reumatica (ho assunto cortisone per 1 anno) sono positiva al gene hla (morbo di bechterew)
i miei dolori sono scoppiati quando due anni fa ho preso pulsatilla……
Grazie di cuore per la sua risposta
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Carla, se lei intende curarsi con l’omeopatia, allora la risposta alle sue problematiche la può fornire solo un medico omeopata, che con la visita medica omeopatica sarà in grado di individuare la terapia più adatta a lei e ciò si richiede a maggior ragione nelle situazioni complesse e quando è in gioco la componente psicologica. Va da sé, in linea del tutto generale, che nel caso in cui una madre presenta dei disturbi psichici questi possono influenzare la formazione e l’equilibrio psichico dei figli piccoli, specialmente se i disturbi hanno conseguenze negative sul controllo del comportamento, come potrebbe succedere in un soggetto Lachesis. Non è assolutamente possibile che Pulsatilla possa essere stata la causa delle sue sindromi dolorose, evidentemente si è trattata di una mera coincidenza. Ciò comunque costituisce un ulteriore valido motivo per evitare l’auto-prescrizione. Cordiali saluti.
Antonella dice
Gentilissima Dott.ssa,vorrei sapere se con sospetto di vasculite e per tanto assumendo cardioaspirina
è controindicato?lo assumerei per problemi tipici della menopausa Grazie mille
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Antonella, in genere l’uso congiunto di rimedi omeopatici e di farmaci tradizionali è da evitare quando entrambi servono a curare la stessa patologia, perché a soffrirne potrebbero essere i rimedi omeopatici (e non il viceversa). Lachesis è un ottimo rimedio per i disturbi della menopausa, però, per il caso specifico, l’opportunità dell’uso del rimedio e la scelta della relativa diluizione le può stabilire con la dovuta precisione solo un medico omeopata. Cordiali saluti.
anna dice
molto istruttivo
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Anna, grazie per l’apprezzamento. Continui a visitare il sito dove potrà trovare molte informazioni utili e nuove pubblicazioni interessanti, comprese le risposte ai commenti. Cordiali saluti.
Rosalba dice
Gent.ma Dott.ssa, un suo collega omeopata ha prescritto un anno fa 4 gtt 30ch di L.M. a mio papà affetto da Morbo di Alzheimer per controllare le crisi allucinatorie. Somministrate prima di coricarsi gli hanno permesso riposi sereni. Ora si è aggravato continuiamo a somministrare 4/5 gtt nel tardo pomeriggio associandolo però a Rivotril gtt (4 a pranzo e 7 a cena).
Se necessario si possono aumentare? Sono ripetibili senza effetti collaterali?
La ringrazio anticipatamente per il suo interessamento.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Rosalba, tengo a precisare, come potrà rilevare nella sezione del sito “Chi sono”, che non sono un medico bensì una biologa appassionata e studiosa di omeopatia che cerca di fornire con il presente sito web un’informazione chiara, comprensibile, oggettiva, disinteressata e soprattutto responsabile su ciò che l’omeopatia e i rimedi naturali possono fare per la nostra salute e il nostro benessere. Anche attraverso le risposte ai commenti cerco di offrire notizie e spunti utili, ragionamenti e orientamenti, sia agli interessati che agli altri visitatori, ma il medico rimane sempre la figura centrale di riferimento non sostituibile. Relativamente alle sua prima domanda sarebbe opportuno riprendere i contatti con il medico omeopata che ha prescritto Lachesis a suo padre, che sicuramente saprà come intervenire. Probabilmente non si tratta di dosaggio, invece potrebbe trattarsi della necessità di dover cambiare la diluizione del rimedio, adottandone una superiore. Per quanto riguarda gli effetti collaterali, intesi questi nel senso tradizionale del termine, generalmente i rimedi omeopatici non ne hanno perché non contengono sostanze a livello ponderale, ma solo a livello infinitesimale, e la loro azione terapeutica è rivolta unicamente a stimolare ed incanalare correttamente la capacità propria di guarigione o di regolazione dell’organismo. Questo però non significa che possono essere assunti senza cautela e senza prescrizione medica (si tratta pur sempre di farmaci), in quanto se si dovesse assumere un rimedio omeopatico sbagliato, o una diluizione sbagliata (specialmente se alta), o una posologia sbagliata si potrebbe andare incontro a inconvenienti abbastanza seri e fastidiosi. Cordiali saluti.
Aurora dice
Gentile Dott.ssa Rita
per le vampate di calore legate alla menopausa, mi è stato prescritto un Lachesis M. 30 ch, 3 granuli, due volte al dì che sto assumendo da due settimane.
Per ora l’unico effetto è un aumento della depressione e della voglia di far nulla, associata al pianto facile, alla eccessiva irritabilità. Mi rendo conto di non stare bene e di aver necessità di un antidoto. Mi potrebbe consigliare in proposito? La ringrazio di cuore
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Aurora, sarebbe opportuno che lei informasse il medico omeopata che le ha prescritto Lachesis, perché sicuramente saprà come intervenire. Comunque, se dovesse trattarsi di aggravamento omeopatico, i disturbi dovrebbero regredire fino a scomparire del tutto senza lasciare alcuna conseguenza. Nel frattempo, per prudenza, potrebbe sospendere l’assunzione del rimedio, salvo diverso avviso dell’omeopata. Cordiali saluti.
Lina dice
Gradirei sapere a proposito di lachesis mutus, la differenza di duilizione fra CH e LM che viene spesso trascurata. Grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Lina, la invito a consultare l’articolo “Diluizioni omeopatiche D, CH, K, LM” nella sezione del sito “Approfondimenti”, dove troverà la risposta alla sua domanda. Cordiali saluti.
Caterina dice
Gent.ma dottoressa,
Ho un inizio di menopausa con forte ritenzione idrica diffusa. Inoltre mi rendo conto di avere un’inquietante attrazione agli alcolici “per rasserenarmi ” e questo mi sta portando ad un graduale aumento di peso e a un sempre maggiore bisogno di bere.
Il lachesis può essere il rimedio giusto e se si a che dosaggio?
Grazie per il suo aiuto!
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Caterina, Lachesis è un rimedio omeopatico che potrebbe aiutarla considerato che è particolarmente adatto per il trattamento di tutti i disturbi della menopausa e degli abusi di alcool. Ovviamente, così come richiede l’omeopatia con la “legge dei simili”, i risultati saranno tanto migliori quanto più lei assomiglia alle caratteristiche del rimedio. La donna Lachesis è generalmente depressa al mattino ed ipereccitata e nervosa la sera, robusta, muscolosa, colorito rosso, gelosa, con manie di persecuzione, loquace, amante dell’aria fresca, insofferente per qualsiasi stretta al collo e in vita. Relativamente alla diluizione ed alla posologia queste sono strettamente personali e solo il medico omeopata, visitando il paziente, può essere in grado di prescriverle con la dovuta precisione. In attesa di ciò ci si potrebbe orientare per le basse diluizioni (quelle ad es. non superiori a 7CH), che solitamente vengono utilizzate in ragione di 3 granuli 3-4 volte al dì, salvo diversa prescrizione medica. Potrebbe anche essere utile effettuare un’azione di “drenaggio” per stimolare gli organi emuntori, liberare l’organismo dalle tossine e rendere lo stesso più recettivo alla cura omeopatica. Il drenante che può essere utilizzato è un gemmoterapico della fitoterapia rinnovata (o gemmoderivato, si tratta di un macerato glicerico di gemme vegetali con diluizione alla prima decimale hahnemanniana) come Fagus sylvatica (Faggio) M.G. D1 in gocce, che è indicato anche per la ritenzione idrica e l’obesità. Ovviamente, poiché il rimedio miracoloso non esiste, sarebbe importante che lei si convincesse che l’alcool non può essere la soluzione dei suoi problemi, non è curativo e rappresenta solo un attraente “rifugio” euforizzante e inebriante per sfuggire alla propria realtà. Inoltre, com’è noto, nel tempo l’alcool produce dei danni devastanti ed irreversibili a livello cerebrale, oltre che a livello del resto dell’organismo (problemi epatici, digestivi, cardiaci, ossei, mestruali, sessuali, ecc. ecc.), deprimendo il sistema nervoso centrale e quindi mutando il suo effetto da stimolante a sedativo, con la conseguenza che aumentano ulteriormente gli stati depressivi, per cui si entra facilmente in un circolo vizioso che non ha vie di uscita. Se lei crede nell’omeopatia e nelle possibilità che ha questa medicina di poterla curare, allora le consiglio di rivolgersi ad un medico omeopata che potrà o meno confermare quanto detto finora. Cordiali saluti.
laura dice
gentile dott da un mese circa il mio omeopata che mi conosce da tanti anni dopo 6 mesi di natrum muriaticum e lycopodium 30 lm una volta la mese mi ha prescirtot prima monodose di lachesis e ingnatia sempre 30 lm ogni giorno in mezzo litro acqua sorseggio gli stessi rimedi alla 30 ch insieme ad arsenicum album. x mesi nn ho avuto ciclo ma pur avendo 44 anni nn soon in menopausa . vivo di paure e gelosia sospetti nel mio rapporto di coppia x la mia insicurezza loquacità etc.. da circa un mese le prime dosi prese 21 ottobre le tra pochi giorni ho avuto disturbi ann finire crisi panico che ne soffrivo in passato, nausea violenta, tremori paure. palpitazioni a nono finire spesso x la mia ansia sono ricorsa al pronto soccorso e pur avendo battitti a 90 mi hanno tranquillizzata..sbalzi umore , rigida nel cuore etc.. insomma un calvario anche se nei rari momenti di benenssere mi sento sicura e lucida..ciclo arrivato regolare.. secondo lei alle prossime dosi i fastidi atroci diminuiranno ?? ho anche meno fame. e sete.. ma da persona magrissima forse ho preso cmq un kg. .spero di ricevere sua rispota. grazie laura
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Laura, poiché dei miglioramenti già sono ravvisabili è ragionevole ritenere che nel prossimo futuro i fastidi tenderanno progressivamente a diminuire in maniera percettibile. Sarebbe però opportuno informare puntualmente il medico omeopata. Cordiali saluti.
Nathalie dice
Buon giorno ormai da diversi tempo soffro di ansia generalizzata è sempre più spesso (a seguito di due episodi spiacevoli e dolorosi) anche di attacchi di ansia acuti. In farmacia mi hanno consigliato questa terapia,volevo sapere se è corretta prima di assumerla:
Gelsemium 15ch+ ignavia 9ch + lachesis 30ch 5 granuli 2 volte al giorno,
Datif pc 2 compresse 3 volte al giorno
Argentum nitrìcum 15ch 2 volte al giorno 5 granuli
Aconitum 30ch nei momenti degli attacchi d’ansia 5 granuli da ripetere.
Grazie
Cordiali saluti
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Nathalie, è difficile darle un giudizio sulla cura, tanto potrebbe andare bene e tanto meno bene. Purtroppo una leggerezza che spesso commettono i non omeopati professionisti è di ritenere che una cura omeopatica possa andare bene per chiunque presenti i sintomi generici di una patologia o di un disturbo, senza invece considerare che in omeopatia ogni paziente richiede i suoi rimedi, con determinate diluizioni e posologie. In pratica può succedere che più persone, pur se affette dalla stessa patologia, possano aver bisogno di rimedi omeopatici diversi e di diluizioni diverse e quindi di strategie terapeutiche diverse. In ambito omeopatico al centro della terapia viene posto il malato con la sua malattia e non genericamente la malattia, a differenza di quanto avviene nella medicina convenzionale. Tanto per restare sul caso specifico, in omeopatia non esiste la cura per l’ansia della Sig.ra Nathalie ma esiste la cura per la Sig.ra Nathalie con la sua ansia. Sembra un gioco di parole ma non lo è. Solo il medico omeopata, visitando il paziente e quindi valutandolo nella sua totalità, in tutte le sue manifestazioni cliniche e nelle caratteristiche, sia fisiologiche che psicologiche, sia legate al patrimonio genetico che a quello comportamentale e ambientale, potrà essere in grado di prescrivere la terapia omeopatica più adatta alla singola persona ed alla sua situazione clinica. I rimedi omeopatici come Gelsemium, Ignatia amara, Lachesis, Argentum nitricum e Aconitum napellus sono tutti potenzialmente indicati per la cura dell’ansia, della depressione e degli attacchi di panico, ognuno però con le proprie caratteristiche. Solo se tali caratteristiche sono tutte riscontrabili nel paziente, allora la cura omeopatica potrebbe ritenersi appropriata, almeno nella scelta dei rimedi. Poi si aprirebbe la questione della scelta delle diluizioni e quindi delle posologie, che deve tener conto del grado di somiglianza paziente-rimedio, della reattività del proprio organismo e del livello di azione terapeutica che si richiede. Invece Datif pc non è un rimedio omeopatico classico, bensì è un antiomotossico, ossia un rimedio che appartiene all’omotossicologia, la quale pur avendo diversi punti di contatto con l’omeopatia, alla quale si ispira, ha però dei principi terapeutici e di scelta dei rimedi completamente differenti. In particolare è un rimedio complesso o composto semplice, costituito cioè da un mix di rimedi omeopatici o di omeoterapici sinergici a bassa diluizione, che risulterebbe indicato per gli stati ansiosi ed emotivi e per l’insonnia passeggera. Per maggiori informazioni che la potrebbero interessare, la invito a consultare l’articolo “Ansia, Depressione, Attacchi di panico” nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi”. Ripeto, la cura consigliatale in farmacia potrebbe andare anche bene, fermo restando che la garanzia assoluta la può fornire solo un medico omeopata. Cordiali saluti.