DESCRIZIONE
Il rimedio omeopatico Ignatia amara si ottiene dalla tintura dei semi del frutto della pianta Strychnos Ignatia o Fava di Sant’Ignazio, prima essiccati e poi polverizzati e dalle successive diluizioni-dinamizzazioni in soluzione idroalcolica.
Per ulteriori informazioni sulla preparazione, consultare l’articolo “Rimedi omeopatici: origine” della sezione del sito “Approfondimenti”.
Strychnos Ignatia è una pianta lianosa appartenente alla famiglia delle Loganiaceae, alta fino a 12-15 m, originaria delle Isole Filippine, coltivata per scopi commerciali in alcuni altri paesi del Sud-Est Asiatico, soprattutto India, Indonesia e Vietnam. La pianta è comunemente chiamata Fava di Sant’Ignazio in onore di S. Ignazio di Loyola (1491-1556, missionario basco), fondatore dell’Ordine religioso dei Gesuiti. E’ un arbusto legnoso rampicante o un piccolo albero sempreverde il cui tronco può superare i 10 cm di diametro; la corteccia è liscia di colore bruno-rossastro; i rami sono sottili, viticciosi; le foglie sono intere, opposte, ovali, ampie fino a 25 cm; i fiori sono piccoli di colore bianco-verdastro, raccolti in infiorescenze che appaiono da aprile a giugno; i frutti sono a bacca di colore giallo-arancio, ovoidali, larghi circa 10 cm, dal guscio duro, con polpa gelatinosa gialla e racchiudono molti semi (anche qualche decina) amari, brunastri, discoidali di forma irregolare, lunghi circa 2,5-3 cm, ricoperti da una sottile peluria setosa. Tali semi contengono alcuni alcaloidi ed in particolare due che hanno la maggiore concentrazione, la stricnina e la brucina, che sono molto tossici ed amari e costituiscono i due principi farmacologicamente più attivi.
Ricordiamo che gli alcaloidi sono sostanze organiche azotate di origine vegetale dotate di grande effetto farmacologico a fronte dell’assunzione di piccole dosi di sostanza (ad es. caffeina, nicotina, morfina, papaverina, cocaina, stricnina, brucina, ecc.). In quanto sostanze altamente reattive con le attività biologiche, sono tra le più studiate ed utilizzate in farmacologia. Esplicano numerose azioni sull’organismo quali quella di ipereccitabilità del sistema neuromuscolare, di penetrare facilmente la barriera emato-encefalica, di esercitare effetti depressivi o stimolanti sul sistema nervoso centrale, di interagire con vari recettori neurotrasmettitori ed altro. Hanno sapore amaro e sono solubili in alcool, ma quasi del tutto insolubili in acqua.
La stricnina, come detto, è un alcaloide molto tossico ed è una delle sostanze più amare conosciute. Si presenta come una polvere bianca, cristallina, inodore. Se si aggiunge acido nitrico o un nitrato si produce una soluzione dal colore giallo-arancio molto intenso. La stricnina si ottiene dalla farina dei semi delle piante appartenenti al genere Strychnos, in particolare della Strychnos Nux vomica (dai cui si ricava il rimedio omeopatico Nux vomica che ha notevoli somiglianze con Ignatia amara): ciò per tradizione e per la maggiore disponibilità di tale pianta, nonostante che altre, tra cui la stessa Strychnos Ignatia, ne contengano una quantità superiore.
La stricnina agisce sul sistema nervoso centrale come potente eccitante e su quello periferico ove causa il blocco di particolari terminazioni nervose. Questo comporta che ogni stimolo diventa uno spasmo. La dose mortale media per l’uomo è di 1 mg/kg. La morte sopravviene per blocco respiratorio o per esaurimento fisico.
La stricnina è stata usata come pesticida per topi ed altri animali indesiderati. Nella prima metà del secolo scorso è stata adoperata in medicina a piccole dosi come stimolante, come lassativo o come rimedio contro i disturbi dell’apparato digerente. Unitamente all’amfetamina era il dopante sportivo più usato intorno agli anni ’50-’60 dello sorso secolo. Attualmente in Italia il commercio di stricnina e dei suoi derivati è vietato.
La brucina dal punto di vista farmacologico esplica un’azione analoga alla stricnina, anche se, pur rimanendo pericolosamente tossica, è meno attiva e meno amara della stricnina. A temperatura ambiente si presenta anch’essa come una polvere bianca inodore. L’aggiunta di acido nitrico o di nitrati produce soluzioni dal colore rosso molto intenso.
CARATTERISTICHE DEL RIMEDIO
Ignatia amara è un policresto omeopatico con molte reazioni psico-somatiche riconducibili a cause quali dispiaceri, collera, paura, lutti, delusioni, insuccessi, ambizioni smisurate non realizzate, esami falliti, occasioni perdute, ecc. E’ un rimedio anti-stress per eccellenza e delle grandi contraddizioni, cioè è il rimedio dell’isterismo, della nevrosi, della instabilità emotiva, della depressione, della malinconia con tendenza al pianto. Spesso diventa il rimedio delle persone che presentano la “psicologia del fallimento”, cioè di soggetti in età media o matura che hanno aspirato ad una condizione sociale più elevata senza riuscire a raggiungerla, oppure di soggetti in età più avanzata che sono terribilmente delusi dalla vita, dagli insuccessi, dal comportamento dei figli, ecc. Più in generale il rimedio trova corrispondenza in quegli individui che presentano uno stato di sofferenza psichica dovuto alle profonde delusioni verso le loro importanti aspettative oppure alla consapevolezza di essere irrimediabilmente inadeguati alle circostanze.
Il rimedio agisce quindi prevalentemente sul sistema nervoso con importanti riflessi su tutti gli organi ed apparati. I sintomi caratteristici sono simili a quelli prodotti dall’avvelenamento da stricnina e/o da brucina, che come visto sono gli alcaloidi maggiormente contenuti nei semi della Ignatia amara da cui ha origine il rimedio. Detti alcaloidi esercitano un’azione generale eccitante sul sistema nervoso tale da diventare, a dosi elevate, di tipo convulsivante arrivando a provocare contrazioni tetaniche. Di conseguenza i sintomi fondamentali del rimedio sono gli spasmi. Poiché la sfera dell’emotività è predominante, al rimedio corrispondono una serie di complessi nervosi in grado di provocare sul piano mentale un’alterazione degli atteggiamenti dell’individuo nei confronti della vita in società e sul piano fisico un disordine delle funzioni della vita vegetativa, dovuto allo sregolamento totale del sistema nervoso autonomo involontario. Pertanto il soggetto Ignatia sarà affetto mentalmente da sofferenza psichica, da nevrosi e fisicamente da disfunzioni ai sistemi cardio-circolatorio, respiratorio, digerente, urinario, ghiandolare.
Come già accennato, l’altro importante rimedio della materia medica omeopatica che ha un’azione generale eccitante sul sistema nervoso ed i cui sintomi fondamentali sono essenzialmente spastici, è Nux vomica. Però le diverse concentrazioni di stricnina e di brucina e degli altri alcaloidi minoritari presenti, fanno sì che i due rimedi, pur avendo notevoli somiglianze, hanno patogenesi completamente differenti. In Ignatia amara, come abbiamo visto, prevale la sfera dell’emotività o meglio della instabilità emotiva, della malinconia con tendenza alle lacrime, per cui i suoi spasmi sono conseguenti ad emozioni, dispiaceri, pensieri, delusioni, ecc. In Nux vomica invece prevale la sfera dell’irritabilità per cui gli spasmi sono causati da un’irritazione, un affaticamento, una collera, ecc.
Gli spasmi di Ignatia amara, come d’altronde quelli di Nux vomica, colpiscono numerosi organi ed apparati dando luogo alle sindromi più svariate.
Tra i più frequenti troviamo gli spasmi digestivi, sia gastrici che intestinali, accompagnati da nausea e/o vomito ed a volte da emicrania e/o aerofagia. Il malato accusa dolori diffusi, difficoltà digestive, coliche addominali intermittenti, stipsi con stimoli inefficaci, evacuazioni dolorose, evacuazioni con sforzo anche di feci molli alternate a diarrea. Spesso avverte la sensazione di vuoto allo stomaco, accentuata a metà mattinata e nel pomeriggio, che lo costringe a mangiare del cibo, altrimenti collassa.
Le epatopatie di Ignatia sono dovute essenzialmente agli spasmi delle vie biliari, più che a vere e proprie disfunzioni organiche, che causano una serie di disturbi epato-digestivi molto fastidiosi.
Gli spasmi dell’apparato cardio-circolatorio provocano tachicardia e palpitazioni che impediscono al malato di dormire, inducendo ansia ed angoscia che aggravano la sua insonnia, nonché una ipertensione che varia con il suo stato di nervosismo, emorroidi pruriginose, rossore al viso, crampi ai polpacci aggravati dal movimento, raffreddamento delle estremità, ecc.
Possono essere presenti spasmi alla gola (come in Lycopodium e Mercurius) che producono sintomi del tutto analoghi a quelli del “bolo isterico” (il cosiddetto “nodo alla gola”) dei malati nevrotici, con deglutizione difficoltosa e dolente che toglie l’appetito. Anche la tosse, se presente, è spasmodica.
Le cefalee o le emicranie, che compaiono al minimo nervosismo, sono di tipo battente, pressante, con la sensazione di avere un chiodo che si conficca nella testa oppure come qualcosa che prema dentro la testa per uscire fuori.
Un altro sintomo chiave di Ignatia sono le vertigini, spesso associate all’ipertensione, che provoca nel malato la sensazione di vacillare o di cadere in avanti.
Anche l’insonnia è un sintomo chiave da interpretare per la corretta individuazione del rimedio, talché può essere non presente subito ma instaurarsi quando la nevrosi diventa più profonda.
Ma il grande sintomo chiave caratteristico di Ignatia è la paradossalità, la contraddizione degli effetti. Ad esempio è tipica la rapida alternanza di umori, spinta al punto tale da produrre riso incontrollato alternato a pianto, come pure la faringite con dolore migliorato dalla deglutizione, la febbre con sete che si avverte solo durante gli attacchi di freddo, i conati di vomito a stomaco vuoto che migliorano mangiando, la dispepsia per gli alimenti di facile digestine, i dolori che cambiano posizione o che compaiono e scompaiono improvvisamente, l’emicrania che è alleviata coricandosi sul lato dolente e così via.
Constateremo una certa subitaneità dell’apparizione dei sintomi, tanto nelle crisi gastriche, epatiche o cardiache, quanto in altri disturbi somatici, ma anche una certa incoordinazione motoria che causa ad es. la contrazione dei muscoli facciali quando si parla, l’incertezza dei movimenti, il tremore, come pure una spiccata ipersensibilità generale che produce reazioni esagerate ad ogni stimolo esterno (luce, rumore, odori, dolori) ed infine una grande sensazione di stanchezza (come in Kali carbonicum e Sulphur).
Il soggetto Ignatia si presenta spesso con capelli e cute scura, è un tipo che si agita, gesticola, è affrettato nel parlare, è ansioso, irrisoluto, capriccioso, esibizionista, ha un atteggiamento teatrale, ama la solitudine e generalmente è una donna (ma non esclusivamente). Il suo temperamento è nervoso – linfatico, visto che subito dopo la crisi isterica ritorna calmo e beato (proprio come il linfatico), stupendosi di quanto è successo.
La sintomatologia di Ignatia corrisponde inevitabilmente alla sua nevrosi ed alla sua ipersensibilità. I sintomi peggiorano con il freddo, di mattina, dopo il pasto, dopo un’emozione, con il movimento prolungato, prima e durante le mestruazioni, con l’uso di caffè, alcool, tabacco (difatti prova avversione per l’alcool, il tabacco o i profumi), con il rumore, la luce viva, il minimo contatto. I sintomi migliorano con il caldo moderato (il caldo intenso crea disagio), durante il pasto, con il cambiamento di posizione, premendo sul lato dolente, dopo le mestruazioni. La lateralità è destra.
Vi sono due chiavi di lettura che contraddistinguono e sintetizzano efficacemente le caratteristiche del rimedio: Ignatia amara è la donna isterica e la benzodiazepina (cioè il farmaco tradizionalmente usato nella terapia dell’ansia e dell’insonnia) omeopatica.
I principali sinergici (complementari) di Ignatia sono Aurum metallicum, Natrum muriaticum, Phosphoricum acidum
I principali antidoti (ma che aiutano la sua azione) sono Gelsemium e Phosphoricum acidum nella depressione, Belladonna, Hyosciamus niger negli spasmi, Aceticum acidum, Arnica montana, Camphora, Chamomilla, Cocculus, Coffea, Nux vomica, Pulsatilla nella generalità dei sintomi nervosi.
I principali incompatibili sono Coffea e Tabacum.
USO DEL RIMEDIO
Il rimedio omeopatico Ignatia amara si usa nei seguenti principali casi, quando i sintomi corrispondono e si associano alle caratteristiche del rimedio stesso.
1) SISTEMA NERVOSO. Ipersensibilità con umore mutevole, cangiante, paradossale. Depressione dopo un dispiacere. Emotività, isterismo, nevrosi, ansia, paure, attacchi di panico, indecisione, desiderio di solitudine, malinconia. Facile tendenza al pianto. Frequente bisogno di sospirare con sensazione di mancanza d’aria. Sonno irrequieto o insonnia.
2) TESTA. Cefalea o emicrania con congestione della testa che migliora piegandola in basso e peggiora ad ogni eccitazione, accompagnata da dolore battente, pressante, con sensazione di chiodo che si conficca in testa oppure che qualcosa prema dentro per uscire fuori. Vertigini, spesso associate a ipertensione arteriosa. Spasmi muscolari del viso o intorno alla bocca. Odontalgia dopo i pasti. Dolore alle parotidi. Gonfiore agli occhi ed alle palpebre superiori.
3) APP. DIGERENTE. Dispepsia (specie per gli alimenti di facile digestione), aerofagia, singhiozzo, nausea, vomito frequente o continuo. Vuoto e debolezza all’epigastrio. Attacchi periodici di crampi allo stomaco. Coliche addominali. Spasmi delle vie biliari. Stipsi spastica con stimoli inefficaci. Evacuazione dolorosa. Possibile diarrea. Emorroidi pruriginose che migliorano camminando. Tutti i sintomi si aggravano alla minima contrarietà, alla minima emozione.
4) APP. CARDIOVASCOLARE. Tachicardia e palpitazioni che impediscono di dormire. Dolori cardiaci. Sensazione di punzecchiamenti, di punture al cuore. Senso di soffocamento. Ipertensione arteriosa variabile con lo stato di nervosismo.
5) APP. LOCOMOTORE. Grande sensazione di stanchezza fisica (oltre che mentale). Dolori alle ossa ed alle articolazioni. Dolore intercostale migrante. Pesantezza delle gambe e dei piedi. Irrigidimento delle ginocchia. Crampi ai polpacci aggravati dal movimento. Freddo ai piedi ed alle gambe fin sopra il ginocchio. Incoordinazione motoria, incertezza dei movimenti, leggero tremore, parola esitante. Sciatica con debolezza del dorso e degli arti inferiori. .
6) APP. RESPIRATORIO. Faringite con deglutizione dolente e sensazione di avere una spina in gola. Bolo isterico (sensazione di ostruzione laringo-faringea, come se una massa in gola rendesse difficile la deglutizione e la respirazione, legata allo stato di nevrosi). Tosse spasmodica che diventa più forte con la ripetizione (più si tossisce, più si ha voglia di tossire). Costrizione al torace, specialmente di notte.
7) APP. URINARIO. Stimolo urgente ed irresistibile di urinare, specie dopo aver preso caffè. A volte sensazione di bruciore nell’uretra durante la minzione. Pollachiuria.
8) APP. GENITALE FEMMINILE. Mestruazioni anticipate e abbondanti, precedute da emicrania (chiodo fisso in testa). Mestruo nero, di odore putrido, misto a grumi. Dismenorrea. Metrorragia. Spasmi uterini con dolori lancinanti che si mitigano alla pressione e coricandosi sul dorso. Leucorrea purulenta preceduta da contrazione pressoria nell’utero. Dolori nei rapporti sessuali.
9) APP. GENITALE MASCHILE. Prurito intenso ai genitali. Dolore ai testicoli, prevalentemente a quello destro, specie di sera dopo essersi coricati. Diminuzione del desiderio sessuale. Erezioni incontrollate con dolori al pube.
10) CUTE. Prurito su tutto il corpo senza motivo organico, che si attenua grattandosi. Escoriazioni varie. Orticaria con prurito violento (specie durante la febbre). Geloni.
DOSI
Nei casi 1) e 2), diluizione 9CH, 3 granuli o 8-10 gocce una volta al dì.
In tutti gli altri casi, diluizione 5CH, 3 granuli o 8-10 gocce 3-6 volte al dì.
(*) V. Note esplicative
Giada dice
Gentile Dottoressa,
Il medico omeopata mi ha prescritto una monodose di ignatia amara da 200 ch e da ripetere dopo 10 giorni un’altra monodose di ignatia amara MK. Alla prima monodose non ho riscontrato alcun effetto negativo, anzi psicologicamente sono nettamente migliorata. Ma alla seconda fiala MK ho avuto mal di testa per due giorni, nausea e disturbi al colon ( diarrea , aerofagia, crampi addominali ). Sono passato cinque giorni ma i sintomi continuano .
È normale che io abbia questi sintomi ? Dovrei prendere qualcosa o semplicemente attendere ?
La ringrazio.
Cordiali saluti
Giada
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Giada, potrebbe trattarsi di un fenomeno passeggero dovuto all’assunzione di Ignatia amara nell’ambito dell’aggravamento omeopatico. Se dovesse trattarsi di ciò i sintomi dovrebbero regredire in un arco di tempo variabile, da qualche giorno a qualche settimana, senza lasciare alcuna conseguenza. Sarebbe però opportuno contattare il medico omeopata per una valutazione della situazione. Cordiali saluti.
mjriam dice
Salve ultimamente devo affrontare diverse prove. Sono un pò ansiosa e ho apatia nel mangiare.
Inoltre ho avuto anche un pò di colite nervosa. Sto prendendo da qualche tempo ignatia 30 ch granuli e aconitum 30 ch granuli, ma noto che a lungo andare l’effetto rallenta. Cosa potrei prendermi? Grazie anticipatamente.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Mjriam, i rimedi omeopatici utili al trattamento dell’ansia son tanti, tra cui, così come richiede l’omeopatia con la legge dei simili, occorrerà individuare il rimedio (o i rimedi) che rispecchia meglio la totalità dei sintomi del paziente, altrimenti i risultati non saranno quelli auspicati. Però si può senz’altro affermare che Ignatia amara è il rimedio più utile e più utilizzato per contrastare gli stati ansiosi e depressivi ed è anche uno dei migliori rimedi psicosomatici. Ignatia si adopera prevalentemente quando l’ansia è conseguente a emozioni perturbanti, dispiaceri, pensieri, preoccupazioni, delusioni, tali da instaurare una condizione di instabilità emotiva con frequenti cambi di umore ed alternanza tra ansia e depressione, la cui linea di demarcazione è sempre molto sottile. Aconitum napellus si adopera prevalentemente quando l’ansia è accompagnata da pensieri di morte e/o dovuta a dispiaceri o malattie. Entrambi i rimedi sono anche indicati in caso di inappetenza, scarso interesse o ripugnanza per il cibo e diminuzione dell’appetito. E’ da sottolineare però che Aconitum è un rimedio ad azione breve, per cui a lungo andare potrebbe esaurire la sua forza terapeutica, tant’è che spesso nelle cure è seguito da Sulphur proprio per completarne l’azione. Le consiglio però di non fare da sola, ma di rivolgersi ad un medico omeopata che possa prescriverle una terapia strettamente personalizzata, confermando o meno i rimedi di cui in precedenza, che possa individuare le diluizioni più adatte per lei, le posologie, le durate e che possa seguirla durante la cura per apportare gli eventuali adattamenti. Cordiali saluti.
Marianna dice
GENTILE DOTTORESSA, IO HO PRESO 14 GIORNI I RIMEDI, SPERAVO CHE LA MIA DISPERAZIONE POTESSE PASSARE ANCHE DI POKO…MA NULLA.l’HO RIKIAMATO IL DOTTORE E MI HA DETTO CHE POTEVANO PASSARE ANCHE DA 1 O 3 MESI. IO SONO FORTEMENTE ANSIOSA E SE PER STARE BENE DOVEVO FARE COME DICEVA L’OMEOPATA PRENDERE L’ANSIOLITICO PER NON IMPAZZIRE ALLORA, SIGNIFICA CHE DEVO PRENDERE GLI ANSIOLITICI. SONO MOLTO DELUSA,
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Marianna, non deve essere delusa, probabilmente le sue attese sono state superiori a quelle che invece bisognerebbe avere per una situazione profonda come la sua. Qualsiasi cura che si rivolge all’ambito mentale o psicologico, anche quella con i farmaci convenzionali, richiede dei tempi abbastanza lunghi per condurre alla guarigione o per produrre un risultato soddisfacente, stabile e duraturo. In aggiunta, la medicina omeopatica agisce non maggiore dolcezza rispetto a quella convenzionale ed anch’essa ha bisogno dei suoi tempi per incominciare a fornire i primi risultati, per cui deve avere pazienza e fiducia nell’operato del suo omeopata. Non si lasci andare e come le ho suggerito nella risposta precedente, non smarrisca la capacità di reagire e la volontà di credere di poterne venire fuori, com’è già avvenuto in tantissimi casi simili al suo. Qualora la situazione emotiva stesse diventando di particolare sofferenza e mal sopportabile, non sarebbe sbagliato, come dice l’omeopata, associare per un periodo temporaneo il farmaco ansiolitico, con somministrazioni a scalare, in modo da poterle fornire un’adeguata copertura farmacologica fino a che la cura omeopatica non incomincerà a produrre i suoi effetti. Tale modalità, ovviamente, va concordata con l’omeopata. Rimanga fiduciosa nella possibilità di poter essere curata. Cordiali saluti.
mary dice
Buona sera dottoressa io vorrei un informazione se e possibile,io soffro di attacchi di panico molto forti e attacchi di ansia quindi sono andata da un omeopata e mi ha ha dato il dre 12 alfa omega e l ignatia vis hp vign da prendere entrambi 20 gocce 3 volte al giorno!non sara eccessiva la dose?anche perche sara la mia testa ma dopo 10 15 minuti che prendo l ignatia mi viene l attacco!
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Mary, se l’omeopata le ha prescritto quella posologia è perché evidentemente l’ha ritagliata sul suo caso personale. Però se lei avverte dei fastidi sarebbe il caso di informarlo, per consentirgli di valutare la nuova situazione. Cordiali saluti.
Marianna dice
Gentile dottoressa, ho 40 anni.Soffro di depressione maggiore e di disturbo d’ansia da più di 20 anni. Curati con qualsiasi tipo di psicofarmaco in commercio.La vita si è sempre accanita con me.
In diversi momenti di questi anni ho avuto momenti normalità e ho o 2 figlie.A ottobre scorso lavoravo e la mia vita sembrava normalizzandosi in tutto.Mi sono disinticata dalle porcherie che prendevo e che non mi davano giovamento e ho cominciato a stare meglio. Ad aprile di quest’anno ho subito un ‘intevento e dopo un mese ho cominciato ad avvertire i primi sintomi di depressione ed ansia.Ho cercato di non farci caso e prendere tempo.Quando sono precipitata mio pozzo ho contattato un omeopata che dopo visita accurata mi ha prescritto: LUN.MER.VEN gelsenium 5 ch, 3 granuli al risveglio;nux vomica 9 ch, 5 granuli ore 12 e phosphorus 9 ch, 5 granuli alle 18.Per il MAR.GIO.SAB gelsenium 5ch ,3 granuli al risveglio e Ignatia amara 9 ch, 5 granuli ore 12 e natrium muriaticum 9 ch, 5 granuli ore i8. La domenica al riveglio 12 granuli di thuya 30 ch, la seconda domenica, psorinum 9ch, una dose unica al risveglio.La terza psorinum 15 ch, 12 granuli al risveglio e la quarta psorinum 30 ch dose unica al risveglio. dal lunedi’ come prima.Or,a sono 8 giorni che la seguo scrupolosamente.Le domande sono 2, la prima è se la terapia le sembra adeguata e la seconda quanto tempo ci metterà a farmi riprendere.Ho paura che fra un mese staro’ ancora peggio.L’ho chiamato 2 volte il dr ma lui sostiene che devo avere pazienza e nulla piu’.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Marianna, i rimedi omeopatici prescritti sono tutti indicati per la cura dell’ansia e della depressione, con i relativi sintomi concomitanti, però deve mettere in conto che il trattamento potrebbe richiedere dei tempi anche lunghi durante i quali potrà comunque apprezzarne progressivamente i benefici. Dice bene quindi il suo omeopata che deve avere la pazienza di attendere ed in più deve anche avere fiducia nel suo operato e nella strategia terapeutica che sta mettendo in atto. Non smarrisca perciò la capacità di reagire e la forza di volontà nel credere di poterne venire fuori. Si tenga periodicamente in contatto con l’omeopata. Cordiali saluti.
Milena dice
Grazie dott.ssa , volevo chiederle se secondo lei la posologia dell’ignatia amara per la bambina e’ uguale a quella degli adulti? Qual’e’ la posologia più indicata? Grazie ancora per la risposta saluti
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Milena, sarebbe più opportuno che lei si rivolgesse a un medico omeopata, per la conferma o meno del rimedio e per stabilire la diluizione, la posologia e la durata della cura, tenendo sempre presente che le cure omeopatiche sono strettamente personali e non si prestano ad applicazioni di carattere generale. Nelle more potrebbe fare riferimento alle informazioni generiche dell’articolo. Per quanto riguarda la posologia per la bimba, di norma l’omeopatia non opera grosse distinzioni tra adulti e bambini, però per prudenza è sempre meglio ridurre opportunamente le dosi. Cordiali saluti.
Milena dice
Gentile Dottoressa,
Le scrivo perché da un paio di settimane mi e’ comparsa la sensazione di modo alla gola di difficoltà a deglutire e forte fastidio alla gola, ovviamente ho pensato di avere un brutto male e sono andata dallottorino che mi ha rassicurato,ho la bambina di 8 anni che non sta bene da qualche mese con attacchi di vomito che si ripetono ogni 20/30 gg ed ora più’ spesso ..pare non siano riconducibili a nessuna causa patologica dagli accertamenti fatti, i dottori parlano di stress e stanchezza che causa questi attacchi…e’ possibile ? Potrebbe consigliarmi un rimedio sia per la bimba che per me? Sono molto ansiosa e in genere mi preoccupo di tutto ho moltissima paura delle malattie ( mio padre e’ morto in 15 gg per una metastasi al fegato) questo evento ha cambiato profondamente il mio modo di vedere la vita e da allora vivo con la paura di ammalarmi e spesso le mie malattie sono psicosomatiche e come vengono se ne vanno… Sono molto irritabile e nervosa… Le chiedo un consulto se possibile… Volevo anche sapere se volessi venire da lei dove riceve io sono di Milano.. La ringrazio in anticipo e la saluto.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Milena, molto probabilmente Ignatia amara potrebbe essere il rimedio omeopatico adatto sia per lei che per la sua bambina, considerato che sembra contemplare tutti i sintomi descritti. Infatti Ignatia è uno dei migliori rimedi per trattare l’ansia e la depressione, causate da un trauma psicologico che provoca nell’organismo uno stress la cui espressione clinica è una condizione emotiva connotata da grande instabilità e sofferenza. Inoltre è il maggior rimedio psicosomatico e dei sintomi paradossali, potendo contenere un’ampia sintomatologia a volte bizzarra, contraddittoria e apparentemente inspiegabile, ma quasi sempre di origine nervosa. Per quanto riguarda la parte finale del commento, mi dispiace non poterla aiutare, sono solo un’appassionata e una studiosa di omeopatia, per cui sarebbe opportuno che si rivolgesse a un medico omeopata della sua città. Cordiali saluti.
adelaide dice
Gent.ma dott.ssa,
i miei complimenti innanzitutto per questo utilissimo sito.
vorrei sottoporre alla sua attenzione il mio caso: ho sempre sofferto di anemia, che mi provoca una forte sensazione di stanchezza, astenia, difficoltà a respirare e tachicardia (come fenomeno improvviso o legato a uno sforzo fisico anche minimo). Proprio qualche giorno fa ho avuto un episodio di forte tachicardia con annebbiamento della vista per qualche secondo.
mi é stata prescritta ignatia amara 200k (granuli che si sciolgono sotto la lingua) da dividere in due giorni.
É un dosaggio elevato secondo lei?
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Adelaide, il valore del dosaggio o più propriamente della diluizione in omeopatia assume un significato completamente diverso da quello della medicina tradizionale, perché non sta a richiamare il concetto di forza come livello di drogaggio ma la tipologia di azione terapeutica che il rimedio omeopatico può essere in grado di espletare. Quando esiste un buon grado di somiglianza del paziente con le caratteristiche del rimedio omeopatico, per incidere sulla componente psicologica ed ottenere un’azione generale profonda e sistemica, occorre di solito adoperare le alte diluizioni, qual è per l’appunto la 200K. Pertanto se l’omeopata le ha prescritto direttamente un’alta diluizione è perché avrà fatto le opportune valutazioni e quindi avrà avuto i suoi buoni motivi, di cui si deve poter fidare. Cordiali saluti.
Marcella dice
Gent.ma Dr.ssa Volpe, innanzitutto la ringrazio per la bellissima spiegazione che mi ha regalato.
Dopo aver attentamente letto la sua risposta, ho una sola domanda da porle: la mia ipersudorazione si manifesta particolarmente in questi momenti da lei descritti: 1)“ansia anticipatoria”, cioè all’ansia in attesa di un evento o per le cose da fare; 2) l’ansia che si manifesta nello stesso momento in cui si vivono gli eventi stressanti. I rimedi omeopatici da lei indicati sono quindi:Argentum nitricum e Gelsemium. Come vanno assunti, attraverso granuli o gocce? Vanno assunti insieme? Per quanto tempo?
Grazie ancora per tutto e buon lavoro.
Marcella
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Marcella, se esiste la corrispondenza ci si potrebbe comportare in questo modo: trattamento di base con Argentum nitricum, da sostituire con Gelsemium nel giorno dell’evento stressante. In attesa della prescrizione di un medico omeopata ci si potrebbe orientare per le basse diluizioni, ad es. quelle non superiori alla 7CH, che solitamente si utilizzano in ragione di 3 granuli 3-6 volte al dì. Si ricordi anche degli altri suggerimenti. Cordiali saluti.
Marcella dice
Gentili dottori,
vi scrivo per sapere se esistono rimedi omeopatici contro l’iperidrosi ascellare. Ho realmente una sudorazione eccessiva, soprattutto quando non sono in casa, in momenti di stress lavorativo o in presenza di persone che mi provocano stati ansiosi. Questo problema mi crea gravi disagi, anche solo per il fatto di non poter indossare abiti colorati…. Non ho mai fatto cure omeopatiche e in realtà sono sempre stata molto scettica. Sono convinta che nella vita bisogna provare tutto. Quale potrebbe essere la terapia? Per quanto tempo…?
Grazie mille per la disponibilità
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Marcella, com’è noto la sudorazione è un fenomeno assolutamente normale e indispensabile al nostro organismo per regolare la temperatura interna e per espellere le tossine. Se però la quantità di sudore diventa eccessiva, allora si può parlare più propriamente di disturbo che assume il nome di “iperidrosi”. E’ l’effetto di un’attività più elevata di una parte del sistema nervoso vegetativo (il sistema nervoso simpatico), rispetto a quella necessaria per le suddette funzioni fisiologiche. L’iperidrosi, quando non dovuta a cause patologiche, può essere ascrivibile a stati di ansia, stress, nervosismo, emotività, ecc. L’omeopatia può fornire un valido contributo per aiutare a superare le situazioni di sudorazione eccessiva, con più di un rimedio, tra cui individuare, così come richiede l’omeopatia con la legge dei simili, il rimedio con il quale si ravvisano le maggiori somiglianze, cioè quello che rispecchia meglio le proprie manifestazioni, altrimenti i risultati non saranno quelli auspicati. Tra i principali rimedi omeopatici utili a trattare l’iperidrosi ed i sintomi concomitanti, troviamo: Argentum nitricum, se l’iperidrosi è associata alla cosiddetta “ansia anticipatoria”, cioè all’ansia in attesa di un evento o per le cose da fare; Gelsemium, come Argentum nitricum, solo che l’ansia si manifesta nello stesso momento in cui si vivono gli eventi stressanti; Silicea, se il sudore ha un odore sgradevole; Magnesia carbonica, se il sudore è estremamente acido; Sulphur, se il sudore ha significato eliminatorio; Baryta carbonica, se la sudorazione eccessiva interessa anche mani e/o piedi; Calcarea carbonica, se vi è anche sudore freddo alle mani e/o sudore alla nuca al primo sonno; Carbo vegetabilis, se vi è anche sudorazione fredda al volto; Ignatia amara, se la sudorazione eccessiva riguarda un soggetto con le caratteristiche del rimedio; eccetera. Non è escluso che possa rendersi necessaria una cura di fondo e di terreno, con rimedi costituzionali, probabilmente ad alta diluizione, che necessariamente deve prescrivere un medico omeopata. Anche una dieta alimentare appropriata può fornire il suo contributo, come ad es. privilegiare gli alimenti ricchi di silicio, che è un minerale che regola la sudorazione e di vitamine del gruppo B, che sono utili a ridurre la sudorazione eccessiva, nonché diminuire le quantità di grassi ed evitare il consumo di alcool e di pietanze piccanti. Un ulteriore aiuto può venire ancora dalla natura con la Salvia, che è una delle piante officinali più adoperate ed efficaci per limitare la sudorazione eccessiva, di cui si può preparare l’infuso di foglie per berne una tazza un paio di volte al giorno. Sarebbe altresì opportuno adottare alcuni accorgimenti altrettanto utili ed efficaci, come ad es. sciacquare ogni sera le parti interessate con acqua e bicarbonato di sodio; lavare le parti più volte al giorno utilizzando saponi delicati; usare deodoranti per ascelle a base di allume; tenere depilate le ascelle; indossare indumenti di cotone, meglio se di colore chiaro e comunque traspiranti; ed altro ancora. Cordiali saluti.