DESCRIZIONE
Il rimedio omeopatico Ignatia amara si ottiene dalla tintura dei semi del frutto della pianta Strychnos Ignatia o Fava di Sant’Ignazio, prima essiccati e poi polverizzati e dalle successive diluizioni-dinamizzazioni in soluzione idroalcolica.
Per ulteriori informazioni sulla preparazione, consultare l’articolo “Rimedi omeopatici: origine” della sezione del sito “Approfondimenti”.
Strychnos Ignatia è una pianta lianosa appartenente alla famiglia delle Loganiaceae, alta fino a 12-15 m, originaria delle Isole Filippine, coltivata per scopi commerciali in alcuni altri paesi del Sud-Est Asiatico, soprattutto India, Indonesia e Vietnam. La pianta è comunemente chiamata Fava di Sant’Ignazio in onore di S. Ignazio di Loyola (1491-1556, missionario basco), fondatore dell’Ordine religioso dei Gesuiti. E’ un arbusto legnoso rampicante o un piccolo albero sempreverde il cui tronco può superare i 10 cm di diametro; la corteccia è liscia di colore bruno-rossastro; i rami sono sottili, viticciosi; le foglie sono intere, opposte, ovali, ampie fino a 25 cm; i fiori sono piccoli di colore bianco-verdastro, raccolti in infiorescenze che appaiono da aprile a giugno; i frutti sono a bacca di colore giallo-arancio, ovoidali, larghi circa 10 cm, dal guscio duro, con polpa gelatinosa gialla e racchiudono molti semi (anche qualche decina) amari, brunastri, discoidali di forma irregolare, lunghi circa 2,5-3 cm, ricoperti da una sottile peluria setosa. Tali semi contengono alcuni alcaloidi ed in particolare due che hanno la maggiore concentrazione, la stricnina e la brucina, che sono molto tossici ed amari e costituiscono i due principi farmacologicamente più attivi.
Ricordiamo che gli alcaloidi sono sostanze organiche azotate di origine vegetale dotate di grande effetto farmacologico a fronte dell’assunzione di piccole dosi di sostanza (ad es. caffeina, nicotina, morfina, papaverina, cocaina, stricnina, brucina, ecc.). In quanto sostanze altamente reattive con le attività biologiche, sono tra le più studiate ed utilizzate in farmacologia. Esplicano numerose azioni sull’organismo quali quella di ipereccitabilità del sistema neuromuscolare, di penetrare facilmente la barriera emato-encefalica, di esercitare effetti depressivi o stimolanti sul sistema nervoso centrale, di interagire con vari recettori neurotrasmettitori ed altro. Hanno sapore amaro e sono solubili in alcool, ma quasi del tutto insolubili in acqua.
La stricnina, come detto, è un alcaloide molto tossico ed è una delle sostanze più amare conosciute. Si presenta come una polvere bianca, cristallina, inodore. Se si aggiunge acido nitrico o un nitrato si produce una soluzione dal colore giallo-arancio molto intenso. La stricnina si ottiene dalla farina dei semi delle piante appartenenti al genere Strychnos, in particolare della Strychnos Nux vomica (dai cui si ricava il rimedio omeopatico Nux vomica che ha notevoli somiglianze con Ignatia amara): ciò per tradizione e per la maggiore disponibilità di tale pianta, nonostante che altre, tra cui la stessa Strychnos Ignatia, ne contengano una quantità superiore.
La stricnina agisce sul sistema nervoso centrale come potente eccitante e su quello periferico ove causa il blocco di particolari terminazioni nervose. Questo comporta che ogni stimolo diventa uno spasmo. La dose mortale media per l’uomo è di 1 mg/kg. La morte sopravviene per blocco respiratorio o per esaurimento fisico.
La stricnina è stata usata come pesticida per topi ed altri animali indesiderati. Nella prima metà del secolo scorso è stata adoperata in medicina a piccole dosi come stimolante, come lassativo o come rimedio contro i disturbi dell’apparato digerente. Unitamente all’amfetamina era il dopante sportivo più usato intorno agli anni ’50-’60 dello sorso secolo. Attualmente in Italia il commercio di stricnina e dei suoi derivati è vietato.
La brucina dal punto di vista farmacologico esplica un’azione analoga alla stricnina, anche se, pur rimanendo pericolosamente tossica, è meno attiva e meno amara della stricnina. A temperatura ambiente si presenta anch’essa come una polvere bianca inodore. L’aggiunta di acido nitrico o di nitrati produce soluzioni dal colore rosso molto intenso.
CARATTERISTICHE DEL RIMEDIO
Ignatia amara è un policresto omeopatico con molte reazioni psico-somatiche riconducibili a cause quali dispiaceri, collera, paura, lutti, delusioni, insuccessi, ambizioni smisurate non realizzate, esami falliti, occasioni perdute, ecc. E’ un rimedio anti-stress per eccellenza e delle grandi contraddizioni, cioè è il rimedio dell’isterismo, della nevrosi, della instabilità emotiva, della depressione, della malinconia con tendenza al pianto. Spesso diventa il rimedio delle persone che presentano la “psicologia del fallimento”, cioè di soggetti in età media o matura che hanno aspirato ad una condizione sociale più elevata senza riuscire a raggiungerla, oppure di soggetti in età più avanzata che sono terribilmente delusi dalla vita, dagli insuccessi, dal comportamento dei figli, ecc. Più in generale il rimedio trova corrispondenza in quegli individui che presentano uno stato di sofferenza psichica dovuto alle profonde delusioni verso le loro importanti aspettative oppure alla consapevolezza di essere irrimediabilmente inadeguati alle circostanze.
Il rimedio agisce quindi prevalentemente sul sistema nervoso con importanti riflessi su tutti gli organi ed apparati. I sintomi caratteristici sono simili a quelli prodotti dall’avvelenamento da stricnina e/o da brucina, che come visto sono gli alcaloidi maggiormente contenuti nei semi della Ignatia amara da cui ha origine il rimedio. Detti alcaloidi esercitano un’azione generale eccitante sul sistema nervoso tale da diventare, a dosi elevate, di tipo convulsivante arrivando a provocare contrazioni tetaniche. Di conseguenza i sintomi fondamentali del rimedio sono gli spasmi. Poiché la sfera dell’emotività è predominante, al rimedio corrispondono una serie di complessi nervosi in grado di provocare sul piano mentale un’alterazione degli atteggiamenti dell’individuo nei confronti della vita in società e sul piano fisico un disordine delle funzioni della vita vegetativa, dovuto allo sregolamento totale del sistema nervoso autonomo involontario. Pertanto il soggetto Ignatia sarà affetto mentalmente da sofferenza psichica, da nevrosi e fisicamente da disfunzioni ai sistemi cardio-circolatorio, respiratorio, digerente, urinario, ghiandolare.
Come già accennato, l’altro importante rimedio della materia medica omeopatica che ha un’azione generale eccitante sul sistema nervoso ed i cui sintomi fondamentali sono essenzialmente spastici, è Nux vomica. Però le diverse concentrazioni di stricnina e di brucina e degli altri alcaloidi minoritari presenti, fanno sì che i due rimedi, pur avendo notevoli somiglianze, hanno patogenesi completamente differenti. In Ignatia amara, come abbiamo visto, prevale la sfera dell’emotività o meglio della instabilità emotiva, della malinconia con tendenza alle lacrime, per cui i suoi spasmi sono conseguenti ad emozioni, dispiaceri, pensieri, delusioni, ecc. In Nux vomica invece prevale la sfera dell’irritabilità per cui gli spasmi sono causati da un’irritazione, un affaticamento, una collera, ecc.
Gli spasmi di Ignatia amara, come d’altronde quelli di Nux vomica, colpiscono numerosi organi ed apparati dando luogo alle sindromi più svariate.
Tra i più frequenti troviamo gli spasmi digestivi, sia gastrici che intestinali, accompagnati da nausea e/o vomito ed a volte da emicrania e/o aerofagia. Il malato accusa dolori diffusi, difficoltà digestive, coliche addominali intermittenti, stipsi con stimoli inefficaci, evacuazioni dolorose, evacuazioni con sforzo anche di feci molli alternate a diarrea. Spesso avverte la sensazione di vuoto allo stomaco, accentuata a metà mattinata e nel pomeriggio, che lo costringe a mangiare del cibo, altrimenti collassa.
Le epatopatie di Ignatia sono dovute essenzialmente agli spasmi delle vie biliari, più che a vere e proprie disfunzioni organiche, che causano una serie di disturbi epato-digestivi molto fastidiosi.
Gli spasmi dell’apparato cardio-circolatorio provocano tachicardia e palpitazioni che impediscono al malato di dormire, inducendo ansia ed angoscia che aggravano la sua insonnia, nonché una ipertensione che varia con il suo stato di nervosismo, emorroidi pruriginose, rossore al viso, crampi ai polpacci aggravati dal movimento, raffreddamento delle estremità, ecc.
Possono essere presenti spasmi alla gola (come in Lycopodium e Mercurius) che producono sintomi del tutto analoghi a quelli del “bolo isterico” (il cosiddetto “nodo alla gola”) dei malati nevrotici, con deglutizione difficoltosa e dolente che toglie l’appetito. Anche la tosse, se presente, è spasmodica.
Le cefalee o le emicranie, che compaiono al minimo nervosismo, sono di tipo battente, pressante, con la sensazione di avere un chiodo che si conficca nella testa oppure come qualcosa che prema dentro la testa per uscire fuori.
Un altro sintomo chiave di Ignatia sono le vertigini, spesso associate all’ipertensione, che provoca nel malato la sensazione di vacillare o di cadere in avanti.
Anche l’insonnia è un sintomo chiave da interpretare per la corretta individuazione del rimedio, talché può essere non presente subito ma instaurarsi quando la nevrosi diventa più profonda.
Ma il grande sintomo chiave caratteristico di Ignatia è la paradossalità, la contraddizione degli effetti. Ad esempio è tipica la rapida alternanza di umori, spinta al punto tale da produrre riso incontrollato alternato a pianto, come pure la faringite con dolore migliorato dalla deglutizione, la febbre con sete che si avverte solo durante gli attacchi di freddo, i conati di vomito a stomaco vuoto che migliorano mangiando, la dispepsia per gli alimenti di facile digestine, i dolori che cambiano posizione o che compaiono e scompaiono improvvisamente, l’emicrania che è alleviata coricandosi sul lato dolente e così via.
Constateremo una certa subitaneità dell’apparizione dei sintomi, tanto nelle crisi gastriche, epatiche o cardiache, quanto in altri disturbi somatici, ma anche una certa incoordinazione motoria che causa ad es. la contrazione dei muscoli facciali quando si parla, l’incertezza dei movimenti, il tremore, come pure una spiccata ipersensibilità generale che produce reazioni esagerate ad ogni stimolo esterno (luce, rumore, odori, dolori) ed infine una grande sensazione di stanchezza (come in Kali carbonicum e Sulphur).
Il soggetto Ignatia si presenta spesso con capelli e cute scura, è un tipo che si agita, gesticola, è affrettato nel parlare, è ansioso, irrisoluto, capriccioso, esibizionista, ha un atteggiamento teatrale, ama la solitudine e generalmente è una donna (ma non esclusivamente). Il suo temperamento è nervoso – linfatico, visto che subito dopo la crisi isterica ritorna calmo e beato (proprio come il linfatico), stupendosi di quanto è successo.
La sintomatologia di Ignatia corrisponde inevitabilmente alla sua nevrosi ed alla sua ipersensibilità. I sintomi peggiorano con il freddo, di mattina, dopo il pasto, dopo un’emozione, con il movimento prolungato, prima e durante le mestruazioni, con l’uso di caffè, alcool, tabacco (difatti prova avversione per l’alcool, il tabacco o i profumi), con il rumore, la luce viva, il minimo contatto. I sintomi migliorano con il caldo moderato (il caldo intenso crea disagio), durante il pasto, con il cambiamento di posizione, premendo sul lato dolente, dopo le mestruazioni. La lateralità è destra.
Vi sono due chiavi di lettura che contraddistinguono e sintetizzano efficacemente le caratteristiche del rimedio: Ignatia amara è la donna isterica e la benzodiazepina (cioè il farmaco tradizionalmente usato nella terapia dell’ansia e dell’insonnia) omeopatica.
I principali sinergici (complementari) di Ignatia sono Aurum metallicum, Natrum muriaticum, Phosphoricum acidum
I principali antidoti (ma che aiutano la sua azione) sono Gelsemium e Phosphoricum acidum nella depressione, Belladonna, Hyosciamus niger negli spasmi, Aceticum acidum, Arnica montana, Camphora, Chamomilla, Cocculus, Coffea, Nux vomica, Pulsatilla nella generalità dei sintomi nervosi.
I principali incompatibili sono Coffea e Tabacum.
USO DEL RIMEDIO
Il rimedio omeopatico Ignatia amara si usa nei seguenti principali casi, quando i sintomi corrispondono e si associano alle caratteristiche del rimedio stesso.
1) SISTEMA NERVOSO. Ipersensibilità con umore mutevole, cangiante, paradossale. Depressione dopo un dispiacere. Emotività, isterismo, nevrosi, ansia, paure, attacchi di panico, indecisione, desiderio di solitudine, malinconia. Facile tendenza al pianto. Frequente bisogno di sospirare con sensazione di mancanza d’aria. Sonno irrequieto o insonnia.
2) TESTA. Cefalea o emicrania con congestione della testa che migliora piegandola in basso e peggiora ad ogni eccitazione, accompagnata da dolore battente, pressante, con sensazione di chiodo che si conficca in testa oppure che qualcosa prema dentro per uscire fuori. Vertigini, spesso associate a ipertensione arteriosa. Spasmi muscolari del viso o intorno alla bocca. Odontalgia dopo i pasti. Dolore alle parotidi. Gonfiore agli occhi ed alle palpebre superiori.
3) APP. DIGERENTE. Dispepsia (specie per gli alimenti di facile digestione), aerofagia, singhiozzo, nausea, vomito frequente o continuo. Vuoto e debolezza all’epigastrio. Attacchi periodici di crampi allo stomaco. Coliche addominali. Spasmi delle vie biliari. Stipsi spastica con stimoli inefficaci. Evacuazione dolorosa. Possibile diarrea. Emorroidi pruriginose che migliorano camminando. Tutti i sintomi si aggravano alla minima contrarietà, alla minima emozione.
4) APP. CARDIOVASCOLARE. Tachicardia e palpitazioni che impediscono di dormire. Dolori cardiaci. Sensazione di punzecchiamenti, di punture al cuore. Senso di soffocamento. Ipertensione arteriosa variabile con lo stato di nervosismo.
5) APP. LOCOMOTORE. Grande sensazione di stanchezza fisica (oltre che mentale). Dolori alle ossa ed alle articolazioni. Dolore intercostale migrante. Pesantezza delle gambe e dei piedi. Irrigidimento delle ginocchia. Crampi ai polpacci aggravati dal movimento. Freddo ai piedi ed alle gambe fin sopra il ginocchio. Incoordinazione motoria, incertezza dei movimenti, leggero tremore, parola esitante. Sciatica con debolezza del dorso e degli arti inferiori. .
6) APP. RESPIRATORIO. Faringite con deglutizione dolente e sensazione di avere una spina in gola. Bolo isterico (sensazione di ostruzione laringo-faringea, come se una massa in gola rendesse difficile la deglutizione e la respirazione, legata allo stato di nevrosi). Tosse spasmodica che diventa più forte con la ripetizione (più si tossisce, più si ha voglia di tossire). Costrizione al torace, specialmente di notte.
7) APP. URINARIO. Stimolo urgente ed irresistibile di urinare, specie dopo aver preso caffè. A volte sensazione di bruciore nell’uretra durante la minzione. Pollachiuria.
8) APP. GENITALE FEMMINILE. Mestruazioni anticipate e abbondanti, precedute da emicrania (chiodo fisso in testa). Mestruo nero, di odore putrido, misto a grumi. Dismenorrea. Metrorragia. Spasmi uterini con dolori lancinanti che si mitigano alla pressione e coricandosi sul dorso. Leucorrea purulenta preceduta da contrazione pressoria nell’utero. Dolori nei rapporti sessuali.
9) APP. GENITALE MASCHILE. Prurito intenso ai genitali. Dolore ai testicoli, prevalentemente a quello destro, specie di sera dopo essersi coricati. Diminuzione del desiderio sessuale. Erezioni incontrollate con dolori al pube.
10) CUTE. Prurito su tutto il corpo senza motivo organico, che si attenua grattandosi. Escoriazioni varie. Orticaria con prurito violento (specie durante la febbre). Geloni.
DOSI
Nei casi 1) e 2), diluizione 9CH, 3 granuli o 8-10 gocce una volta al dì.
In tutti gli altri casi, diluizione 5CH, 3 granuli o 8-10 gocce 3-6 volte al dì.
(*) V. Note esplicative
Tiffany dice
Gentile Dottoressa,
La prego di consigliarmi su cosa prendere: sono una studentessa straniera in Italia in procinto alla laurea. Da alcuni mesi penso di soffrire di depressione dovuta allo stress dell’universita (la tesi da scrivere), il lavoro (sempre poco e malpagato), inoltre alla situazione sentimentale (vorremmo andare a convivere col mio fidanzato, ma per ora e imposssibile per ragioni economiche). Tutto questo mi crea un stato di ansia incredibile con i seguenti sintomi: nodo alla gola, attacchi di pianto ingiustificati, sonno agitato, il periodo e regolare pero gia una settimana prima sono super-tesa, un dolore sotto le costole sul lato destro (sopra il fegato?), inoltre da due settimane mi e apparsa sul viso anche un acne con noduli profondi sul mento e sulla fronte. Ho paura di non riuscire in niente, e piu paura ho meno faccio: infatti sto procrastrinando tutto.
Ormai non faccio nemmeno sport (che prima facevo volentieri, e con regolarita) perche mi sento sempre esausta. La prego di aiutarmi.
La ringrazio di cuore.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Tiffany, i rimedi omeopatici cui verrebbe da pensare, con una sintomatologia molto simile a quella descritta, sono essenzialmente due, precisamente Ignatia amara e Sepia, entrambi utilizzati per il trattamento degli stati ansiosi e depressivi ed in particolare per quelli di tipo “esogeno”, cioè innescati da avvenimenti esterni vissuti in maniera traumatica, con tutte le somatizzazioni che inevitabilmente sono in grado di comportare. Entrambi i rimedi contengono nelle loro patogenesi praticamente tutti i sintomi da lei enunciati, sia psicologici che fisiologici, con una leggera differente specializzazione e cioè che Ignatia amara presenta una maggiore facilità al pianto, mentre Sepia, pur presentando ugualmente dolori all’addome, li accusa particolarmente nella regione epatica; il resto è abbastanza simile. A lei la scelta, anche se sarebbe meglio che questa la operasse un omeopata, al quale è sempre opportuno rivolgersi. Cordiali saluti.
mario dice
lei che tipo di cura mi onsiglierebbe quindi con che posologia
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Mario, purtroppo non posso consigliarle alcuna cura, con la risposta precedente le ho già fornito alcune informazioni che hanno solo carattere orientativo e che solo un omeopata può o meno confermare. Cordiali saluti.
mario dice
salve dottoressa da un po di tempo soffro di ansia ed agitazione che mi prende sopratutto nei momenti in cui devo uscire di casa o quando sono con gli amici penso che sia dovuto ad uno stato di stress causato da situazioni familiari sono andato dal medico di famiglia che mi ha prescritto xnax nel caso avessi attacchi forti pero voglio evitare certi farmarci quindi sono andato a comprare ignatia amara 5 ch sono due giorni che la prendo sono piu tranquillo essendo ignorante sull argomento volevo chiederle consiglio su che tipo di cura potrei seguire e quele dosaggio farebbe meglio al mio caso vedendo che mi ritrovo nei punti 1 2 grazie in anticipo per il suo parere
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Mario, dalla breve descrizione fornita e per il fatto che si ritrova soprattutto nei sintomi nervosi di Ignatia amara, sembra proprio che il rimedio potrebbe essere adatto a lei. Una bassa diluizione, come la 5CH, che agisce a livello sintomatico, solitamente viene utilizzata in ragione di 3 granuli 3-6 volte al dì, allungando i tempi di somministrazione con i miglioramenti. La durata della terapia, anche se variabile da persona a persona, può arrivare a diversi mesi. Cordiali saluti.
Vanessa Carli dice
Gentile dottoressa, ho letto con attenzione l’articolo e tutti i successivi commenti, ma mi sembra che non ci sia il mio caso specifico.
Ho appena perso la mia mamma, all’improvviso, e sto affrontando le classiche fasi del lutto, da manuale. Pianti, insonnia, rabbia, dolore, rimpianti, pensiero fisso, voglia che ritorni a casa, tensione muscolare al collo-spalle-schiena. Se di giorno riesco a non lasciarmi andare è perchè lavoro, quindi fingo e mi faccio forte. Ma appena esco, appena salgo in macchina comincio a piangere. Il momento peggiore è quando vado a dormire, perchè ripenso a tutto, aspetto che il mio compagno dorma, e senza farlo apposta ripenso a tutto. Gli ultimi 3gg in cui è stata male, quello che mi diceva, cosa potevo fare per aiutarla, tutti i progetti che avevamo e quando è morta. Piango e mi addormento penso per sfinimento. Il mio dottore di base ed anche la mia dottoressa comportamentale (sono in cura per vecchi attacchi di panico, che mi hanno lasciato agorafobia e leggera fobia sociale), entrambi dicono che è normale e di aspettare che passerà da solo, che sono tutti stati normali e che servono per affrontare il lutto, che non sono depressa, che sono forte. Purtroppo abito in un paese minuscolo e di omeopati, neanche l’ombra, così mi sono affidata al mio mitico farmacista, che consiglia e mi vende da sempre prodotti omeopatici (generalmente cerco di non prendere farmaci chimici per via del mio Les che ho da quando ero ragazzetta, che mi ha portato e ogni tanto mi porta a prendere obbligatoriamente farmaci chimici, così quando posso scegliere punto sulla omeopatia). Mi ha consigliato di aiutarmi, prendendo il rescue remedy per la sfera emozionale e 9ch di ignatia amara 3granuli una mezzoretta prima di addormentarmi, per l’insonnia. In attesa di trovare un omeopata, che al momento non sono ancora riuscita a trovare, è una possibile soluzione o vado a peggiorare i sintomi ? E per quanto tempo posso usarli ? Lui mi ha detto che quando mi dimenticherò di prenderli, vorrà dire che il mio corpo non ne sentirà più la necessità e quindi automaticamente smetterò. E’ vero ? Grazie mille per il suo aiuto e cari saluti. vanex
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Vanessa, credo proprio che il suo farmacista l’ha saputa consigliare bene. Entrambi i rimedi, sia il Rescue Remedy, che è una miscela di cinque fiori di Bach e sia Ignatia amara 9CH omeopatico, possono essere utilissimi per aiutarla a superare la condizione emotiva in cui attualmente si trova. La durata della terapia, anche se è molto individuale, potrebbe essere relativamente lunga, potendo arrivare anche ad alcuni mesi, ma questo glielo indicheranno i miglioramenti che a mano a mano saranno conseguiti fino ad ottenere un risultato stabile e duraturo sinonimo di guarigione. Cordiali saluti.
Vane dice
salve dottoressa
sono una studentessa di 23 anni e mi ritrovo molto bene nel punto 1.
ho problemi nella gestione dell’ansia che mi stanno rendendo impossibile affrontare serenamente gli impegni universitari. alcuni giorni fa sono stata costretta a recarmi all’ospedale dove mi hanno somministrato degli ansiolitici che però vorrei evitare però cercavo un rimedio naturale e ho trovato questo sito.
oggi vorrei recarmi in farmacia e vorrei sapere secondo suo consiglio che dosaggio prendere di ignatia amara per riuscire a placare l’ansia sopratutto durante i momenti di studio in cui sono totalmente sconfortata e non riesco a concentrarmi
la ringrazio anticipatamente
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Vane, è possibile che Ignatia amara sia il rimedio omeopatico adatto a lei. Per una situazione simile alla sua viene spesso utilizzata la diluizione 30CH in ragione di 3 granuli 1-3 volte al dì. A conferma di ciò ed anche per il prosieguo di una terapia, sarebbe opportuno rivolgersi ad un medico omeopata. Cordiali saluti.
ANTONIO V. dice
soffro di distonia neurovegetativa che mi provoca irrigidimento del corpo con crampi alla schiena. il neurologo mi prescrisse tempo addietro il medicinale bellergil che era per me idoneo. Ora purtroppo non è più in commercio. Con quale rimedio omeopatico posso sostituirlo. Grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Antonio, Ignatia amara è certamente uno dei rimedi omeopatici, probabilmente il principale, indicato per il trattamento della distonia neurovegetativa, giacché al rimedio corrispondono una serie di complessi nervosi in grado di provocare alterazioni sul piano mentale e sul piano fisico un disordine delle funzioni vegetative dovuto allo sregolamento del sistema nervoso autonomo (o vegetativo). Non a caso tra i sintomi contenuti in Ignatia troviamo le contratture e gli indurimenti muscolari, gli irrigidimenti della nuca e delle articolazioni, nonché gli spasmi, le convulsioni ed i crampi. Ovviamente, così come richiede l’omeopatia, i risultati saranno tanto migliori quanto più lei ravvisa somiglianze con le altre caratteristiche del rimedio. Esistono anche dei rimedi omeopatici complessi che potrebbero risultare adatti, quali ad es. L 72, HOMEOS 3, OMEOPLEX 35, ecc. Potrebbe essere altresì utile una terapia con gli oligoelementi manganese e cobalto, che potrebbe limitarsi, se dovesse risultare sufficiente, all’introduzione di cibi con il maggior contenuto di tali metalli. In ogni caso la dieta alimentare dovrebbe essere sobria e ricca di vitamine. Il consiglio comunque è quello di rivolgersi ad un medico omeopata che sarà in grado di esaminare a fondo la situazione e di prescrivere una cura ritagliata sul suo caso e sulla sua persona. Cordiali saluti.
tatiana dice
salve dottoressa, ho acquistato in farmacia ignatia amara 7ch ,perchè non riuscivano a trovare il 9 ch,per la mia bimba di 5 anni con il pianto facile, e sensibile di carattere, prima di usarlo vorrei avere delle certezze.Ha ugual funzione del 9 ch? E sono sempre tre granuli al mattino?La ringrazio infinitamente anche per le precedenti risposte.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Tatiana, la 7CH e la 9CH essendo delle diluizioni molto vicine hanno delle proprietà terapeutiche leggermente differenti, per cui in genere l’una può sostituire l’altra. Per quanto riguarda la posologia, sempre in linea del tutto generale, quella da lei indicata potrebbe rientrare tra quelle prescrivibili. Cordiali saluti.
Marcello Rossini dice
Grazie Dr.ssa, credo che per la tipologia del mio problema, la Bryonia 9ch, vada bene… tre volte al giorno per tre granuli, è sufficiente, con un interbvallo di 5 ore per dosaggio?
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Marcello, la posologia da lei indicata rientra tra quelle che vengono adoperate per la diluizione 9CH. Cordiali saluti.
Marcello Rossini dice
Grazie Dr.ssa … Le chiedo solo un’ultima cosa, Io ho una Ciste Arcacnoidea, ma non è tanto questo il problema, quanto la cervicalgia, irrigidimeto del collo, dolore, nausea e giramenti di testa. Vedendo tra le opzioni omopatiche, il Bryoni 9 Ch, è consigliabile? E quanto bisogna assumerne durante la giornata? Tenga presente che il malanno non è transitorio ma cronico … Io svolgo l’attivitò di Giornalista e scrittore, e adesso mi crea problemi nello scrivere, oltre all’appesentimento degli occhi nella lettura!
Cordialmente
Marcello Rossini
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Marcello, com’è noto la cervicalgia (dolore al collo protratto nel tempo), che può presentare i sintomi secondari da lei riferiti, è spesso provocata dalla contrattura della muscolatura di collo e spalle e meno frequentemente da problemi di natura ossea e cartilaginea. Sono fattori predisponenti le posture sbagliate, i sovraccarichi eccessivi e ripetuti dei muscoli del collo, il cattivo riposo notturno con materassi e cuscini non adatti, la mancanza di attività fisica o l’eccesso di alcuni tipi di attività fisica, la tendenza a scaricare lo stress quotidiano assumendo posizioni rigide e contratte, i colpi di freddo, ecc. Uno dei primi rimedi da adottare è una ginnastica mirata, eseguita con regolarità e costanza secondo un programma apposito di esercizi che prevede movimenti ben precisi del collo e delle spalle. Relativamente ai rimedi omeopatici, Bryonia è certamente un ottimo rimedio per i disturbi dell’apparato muscolo-scheletrico e quindi anche per le cervicalgie, ma è uno dei tanti, per cui, come richiede l’omeopatia, i risultati terapeutici saranno tanto migliori quanto più si ravvisano somiglianze con le caratteristiche del rimedio, sia dal punto di vista fisiologico che da quello psicologico. Dovendo fronteggiare una problematica nella fase acuta, ci si può limitare alla sintomatologia in atto ed in particolare ai sintomi locali dolorosi, alle modalità di insorgenza, alle circostanze di aggravamento o di miglioramento, ecc. Bryonia è particolarmente indicato se c’è rigidità dolorosa del collo ed i dolori peggiorano con il movimento e migliorano con la pressione e con le applicazioni calde. Gli altri rimedi omeopatici comunemente utilizzati sono: Rhus toxicodendron, se la rigidità dolorosa migliora con il movimento o con il calore e peggiora con il riposo (ha delle modalità opposte a Bryonia); Belladonna, se i dolori peggiorano con il contatto e con il movimento e migliorano con il riposo; Hypericum, se i dolori peggiorano con il movimento e/o con il freddo e migliorano coricandosi sul lato dolente; Actaea racemosa, se i dolori peggiorano con il tatto e con il movimento, ma neppure il riposo dà sollievo; Lachnanthes, se i dolori interessano la cervicale e spesso il lato destro del collo; Magnesia carbonica, se la rigidità dolorosa del collo e/o della nuca migliora con il movimento e con le bevande fredde. Per quanto detto in precedenza la diluizione del rimedio scelto dovrà rientrare tra quelle basse (ad es. la 7CH). Cordiali saluti.
Marcello Rossini dice
Che differenza cè tra una Ignatia amara ch30 ed una ch5 .. cosa indica la posolgia Ch?
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Marcello, la sigla CH sta per diluizione centesimale hahnemanniana (quest’ultimo termine dal nome del padre dell’omeopatia Samuel Hahnemann), nel senso che la sostanza di origine è stata diluita nel rapporto 1:100 in una soluzione idroalcolica (etanolo + acqua distillata) e poi dinamizzata con un’azione di forte agitazione del flacone di contenimento. La cifra numerica indica quante volte è stata operata detta diluizione. Ad esempio Ignatia 5CH sta a significare che la sostanza di origine del rimedio omeopatico (la tintura madre dei semi della pianta) è stata diluita 5 volte nel rapporto 1:100 e dinamizzata ad ogni passaggio di diluizione. Le diluizioni/dinamizzazioni conferiscono al rimedio differenti dinamiche terapeutiche. In linea del tutto generale, la 5CH, che è una bassa diluizione, ha un effetto abbastanza rapido, agisce per qualche ora e deve essere assunta a distanza ravvicinata per risolvere una patologia nella fase acuta e per i sintomi locali. Invece la 30CH, che è una medio-alta diluizione, ha un’azione un po’ più lenta, impiega cioè qualche giorno per esprimere la sua efficacia, però ha una durata terapeutica di molti giorni e serve per risolvere prevalentemente le patologie croniche e per i sintomi generali. Per ulteriori informazioni in merito, la invito a consultare gli articoli della sezione del sito “Approfondimenti” ed in particolare l’articolo “Diluizioni omeopatiche D, CH, K, LM” che rappresenta una buona sintesi. Cordiali saluti.