DESCRIZIONE
Il rimedio omeopatico Ignatia amara si ottiene dalla tintura dei semi del frutto della pianta Strychnos Ignatia o Fava di Sant’Ignazio, prima essiccati e poi polverizzati e dalle successive diluizioni-dinamizzazioni in soluzione idroalcolica.
Per ulteriori informazioni sulla preparazione, consultare l’articolo “Rimedi omeopatici: origine” della sezione del sito “Approfondimenti”.
Strychnos Ignatia è una pianta lianosa appartenente alla famiglia delle Loganiaceae, alta fino a 12-15 m, originaria delle Isole Filippine, coltivata per scopi commerciali in alcuni altri paesi del Sud-Est Asiatico, soprattutto India, Indonesia e Vietnam. La pianta è comunemente chiamata Fava di Sant’Ignazio in onore di S. Ignazio di Loyola (1491-1556, missionario basco), fondatore dell’Ordine religioso dei Gesuiti. E’ un arbusto legnoso rampicante o un piccolo albero sempreverde il cui tronco può superare i 10 cm di diametro; la corteccia è liscia di colore bruno-rossastro; i rami sono sottili, viticciosi; le foglie sono intere, opposte, ovali, ampie fino a 25 cm; i fiori sono piccoli di colore bianco-verdastro, raccolti in infiorescenze che appaiono da aprile a giugno; i frutti sono a bacca di colore giallo-arancio, ovoidali, larghi circa 10 cm, dal guscio duro, con polpa gelatinosa gialla e racchiudono molti semi (anche qualche decina) amari, brunastri, discoidali di forma irregolare, lunghi circa 2,5-3 cm, ricoperti da una sottile peluria setosa. Tali semi contengono alcuni alcaloidi ed in particolare due che hanno la maggiore concentrazione, la stricnina e la brucina, che sono molto tossici ed amari e costituiscono i due principi farmacologicamente più attivi.
Ricordiamo che gli alcaloidi sono sostanze organiche azotate di origine vegetale dotate di grande effetto farmacologico a fronte dell’assunzione di piccole dosi di sostanza (ad es. caffeina, nicotina, morfina, papaverina, cocaina, stricnina, brucina, ecc.). In quanto sostanze altamente reattive con le attività biologiche, sono tra le più studiate ed utilizzate in farmacologia. Esplicano numerose azioni sull’organismo quali quella di ipereccitabilità del sistema neuromuscolare, di penetrare facilmente la barriera emato-encefalica, di esercitare effetti depressivi o stimolanti sul sistema nervoso centrale, di interagire con vari recettori neurotrasmettitori ed altro. Hanno sapore amaro e sono solubili in alcool, ma quasi del tutto insolubili in acqua.
La stricnina, come detto, è un alcaloide molto tossico ed è una delle sostanze più amare conosciute. Si presenta come una polvere bianca, cristallina, inodore. Se si aggiunge acido nitrico o un nitrato si produce una soluzione dal colore giallo-arancio molto intenso. La stricnina si ottiene dalla farina dei semi delle piante appartenenti al genere Strychnos, in particolare della Strychnos Nux vomica (dai cui si ricava il rimedio omeopatico Nux vomica che ha notevoli somiglianze con Ignatia amara): ciò per tradizione e per la maggiore disponibilità di tale pianta, nonostante che altre, tra cui la stessa Strychnos Ignatia, ne contengano una quantità superiore.
La stricnina agisce sul sistema nervoso centrale come potente eccitante e su quello periferico ove causa il blocco di particolari terminazioni nervose. Questo comporta che ogni stimolo diventa uno spasmo. La dose mortale media per l’uomo è di 1 mg/kg. La morte sopravviene per blocco respiratorio o per esaurimento fisico.
La stricnina è stata usata come pesticida per topi ed altri animali indesiderati. Nella prima metà del secolo scorso è stata adoperata in medicina a piccole dosi come stimolante, come lassativo o come rimedio contro i disturbi dell’apparato digerente. Unitamente all’amfetamina era il dopante sportivo più usato intorno agli anni ’50-’60 dello sorso secolo. Attualmente in Italia il commercio di stricnina e dei suoi derivati è vietato.
La brucina dal punto di vista farmacologico esplica un’azione analoga alla stricnina, anche se, pur rimanendo pericolosamente tossica, è meno attiva e meno amara della stricnina. A temperatura ambiente si presenta anch’essa come una polvere bianca inodore. L’aggiunta di acido nitrico o di nitrati produce soluzioni dal colore rosso molto intenso.
CARATTERISTICHE DEL RIMEDIO
Ignatia amara è un policresto omeopatico con molte reazioni psico-somatiche riconducibili a cause quali dispiaceri, collera, paura, lutti, delusioni, insuccessi, ambizioni smisurate non realizzate, esami falliti, occasioni perdute, ecc. E’ un rimedio anti-stress per eccellenza e delle grandi contraddizioni, cioè è il rimedio dell’isterismo, della nevrosi, della instabilità emotiva, della depressione, della malinconia con tendenza al pianto. Spesso diventa il rimedio delle persone che presentano la “psicologia del fallimento”, cioè di soggetti in età media o matura che hanno aspirato ad una condizione sociale più elevata senza riuscire a raggiungerla, oppure di soggetti in età più avanzata che sono terribilmente delusi dalla vita, dagli insuccessi, dal comportamento dei figli, ecc. Più in generale il rimedio trova corrispondenza in quegli individui che presentano uno stato di sofferenza psichica dovuto alle profonde delusioni verso le loro importanti aspettative oppure alla consapevolezza di essere irrimediabilmente inadeguati alle circostanze.
Il rimedio agisce quindi prevalentemente sul sistema nervoso con importanti riflessi su tutti gli organi ed apparati. I sintomi caratteristici sono simili a quelli prodotti dall’avvelenamento da stricnina e/o da brucina, che come visto sono gli alcaloidi maggiormente contenuti nei semi della Ignatia amara da cui ha origine il rimedio. Detti alcaloidi esercitano un’azione generale eccitante sul sistema nervoso tale da diventare, a dosi elevate, di tipo convulsivante arrivando a provocare contrazioni tetaniche. Di conseguenza i sintomi fondamentali del rimedio sono gli spasmi. Poiché la sfera dell’emotività è predominante, al rimedio corrispondono una serie di complessi nervosi in grado di provocare sul piano mentale un’alterazione degli atteggiamenti dell’individuo nei confronti della vita in società e sul piano fisico un disordine delle funzioni della vita vegetativa, dovuto allo sregolamento totale del sistema nervoso autonomo involontario. Pertanto il soggetto Ignatia sarà affetto mentalmente da sofferenza psichica, da nevrosi e fisicamente da disfunzioni ai sistemi cardio-circolatorio, respiratorio, digerente, urinario, ghiandolare.
Come già accennato, l’altro importante rimedio della materia medica omeopatica che ha un’azione generale eccitante sul sistema nervoso ed i cui sintomi fondamentali sono essenzialmente spastici, è Nux vomica. Però le diverse concentrazioni di stricnina e di brucina e degli altri alcaloidi minoritari presenti, fanno sì che i due rimedi, pur avendo notevoli somiglianze, hanno patogenesi completamente differenti. In Ignatia amara, come abbiamo visto, prevale la sfera dell’emotività o meglio della instabilità emotiva, della malinconia con tendenza alle lacrime, per cui i suoi spasmi sono conseguenti ad emozioni, dispiaceri, pensieri, delusioni, ecc. In Nux vomica invece prevale la sfera dell’irritabilità per cui gli spasmi sono causati da un’irritazione, un affaticamento, una collera, ecc.
Gli spasmi di Ignatia amara, come d’altronde quelli di Nux vomica, colpiscono numerosi organi ed apparati dando luogo alle sindromi più svariate.
Tra i più frequenti troviamo gli spasmi digestivi, sia gastrici che intestinali, accompagnati da nausea e/o vomito ed a volte da emicrania e/o aerofagia. Il malato accusa dolori diffusi, difficoltà digestive, coliche addominali intermittenti, stipsi con stimoli inefficaci, evacuazioni dolorose, evacuazioni con sforzo anche di feci molli alternate a diarrea. Spesso avverte la sensazione di vuoto allo stomaco, accentuata a metà mattinata e nel pomeriggio, che lo costringe a mangiare del cibo, altrimenti collassa.
Le epatopatie di Ignatia sono dovute essenzialmente agli spasmi delle vie biliari, più che a vere e proprie disfunzioni organiche, che causano una serie di disturbi epato-digestivi molto fastidiosi.
Gli spasmi dell’apparato cardio-circolatorio provocano tachicardia e palpitazioni che impediscono al malato di dormire, inducendo ansia ed angoscia che aggravano la sua insonnia, nonché una ipertensione che varia con il suo stato di nervosismo, emorroidi pruriginose, rossore al viso, crampi ai polpacci aggravati dal movimento, raffreddamento delle estremità, ecc.
Possono essere presenti spasmi alla gola (come in Lycopodium e Mercurius) che producono sintomi del tutto analoghi a quelli del “bolo isterico” (il cosiddetto “nodo alla gola”) dei malati nevrotici, con deglutizione difficoltosa e dolente che toglie l’appetito. Anche la tosse, se presente, è spasmodica.
Le cefalee o le emicranie, che compaiono al minimo nervosismo, sono di tipo battente, pressante, con la sensazione di avere un chiodo che si conficca nella testa oppure come qualcosa che prema dentro la testa per uscire fuori.
Un altro sintomo chiave di Ignatia sono le vertigini, spesso associate all’ipertensione, che provoca nel malato la sensazione di vacillare o di cadere in avanti.
Anche l’insonnia è un sintomo chiave da interpretare per la corretta individuazione del rimedio, talché può essere non presente subito ma instaurarsi quando la nevrosi diventa più profonda.
Ma il grande sintomo chiave caratteristico di Ignatia è la paradossalità, la contraddizione degli effetti. Ad esempio è tipica la rapida alternanza di umori, spinta al punto tale da produrre riso incontrollato alternato a pianto, come pure la faringite con dolore migliorato dalla deglutizione, la febbre con sete che si avverte solo durante gli attacchi di freddo, i conati di vomito a stomaco vuoto che migliorano mangiando, la dispepsia per gli alimenti di facile digestine, i dolori che cambiano posizione o che compaiono e scompaiono improvvisamente, l’emicrania che è alleviata coricandosi sul lato dolente e così via.
Constateremo una certa subitaneità dell’apparizione dei sintomi, tanto nelle crisi gastriche, epatiche o cardiache, quanto in altri disturbi somatici, ma anche una certa incoordinazione motoria che causa ad es. la contrazione dei muscoli facciali quando si parla, l’incertezza dei movimenti, il tremore, come pure una spiccata ipersensibilità generale che produce reazioni esagerate ad ogni stimolo esterno (luce, rumore, odori, dolori) ed infine una grande sensazione di stanchezza (come in Kali carbonicum e Sulphur).
Il soggetto Ignatia si presenta spesso con capelli e cute scura, è un tipo che si agita, gesticola, è affrettato nel parlare, è ansioso, irrisoluto, capriccioso, esibizionista, ha un atteggiamento teatrale, ama la solitudine e generalmente è una donna (ma non esclusivamente). Il suo temperamento è nervoso – linfatico, visto che subito dopo la crisi isterica ritorna calmo e beato (proprio come il linfatico), stupendosi di quanto è successo.
La sintomatologia di Ignatia corrisponde inevitabilmente alla sua nevrosi ed alla sua ipersensibilità. I sintomi peggiorano con il freddo, di mattina, dopo il pasto, dopo un’emozione, con il movimento prolungato, prima e durante le mestruazioni, con l’uso di caffè, alcool, tabacco (difatti prova avversione per l’alcool, il tabacco o i profumi), con il rumore, la luce viva, il minimo contatto. I sintomi migliorano con il caldo moderato (il caldo intenso crea disagio), durante il pasto, con il cambiamento di posizione, premendo sul lato dolente, dopo le mestruazioni. La lateralità è destra.
Vi sono due chiavi di lettura che contraddistinguono e sintetizzano efficacemente le caratteristiche del rimedio: Ignatia amara è la donna isterica e la benzodiazepina (cioè il farmaco tradizionalmente usato nella terapia dell’ansia e dell’insonnia) omeopatica.
I principali sinergici (complementari) di Ignatia sono Aurum metallicum, Natrum muriaticum, Phosphoricum acidum
I principali antidoti (ma che aiutano la sua azione) sono Gelsemium e Phosphoricum acidum nella depressione, Belladonna, Hyosciamus niger negli spasmi, Aceticum acidum, Arnica montana, Camphora, Chamomilla, Cocculus, Coffea, Nux vomica, Pulsatilla nella generalità dei sintomi nervosi.
I principali incompatibili sono Coffea e Tabacum.
USO DEL RIMEDIO
Il rimedio omeopatico Ignatia amara si usa nei seguenti principali casi, quando i sintomi corrispondono e si associano alle caratteristiche del rimedio stesso.
1) SISTEMA NERVOSO. Ipersensibilità con umore mutevole, cangiante, paradossale. Depressione dopo un dispiacere. Emotività, isterismo, nevrosi, ansia, paure, attacchi di panico, indecisione, desiderio di solitudine, malinconia. Facile tendenza al pianto. Frequente bisogno di sospirare con sensazione di mancanza d’aria. Sonno irrequieto o insonnia.
2) TESTA. Cefalea o emicrania con congestione della testa che migliora piegandola in basso e peggiora ad ogni eccitazione, accompagnata da dolore battente, pressante, con sensazione di chiodo che si conficca in testa oppure che qualcosa prema dentro per uscire fuori. Vertigini, spesso associate a ipertensione arteriosa. Spasmi muscolari del viso o intorno alla bocca. Odontalgia dopo i pasti. Dolore alle parotidi. Gonfiore agli occhi ed alle palpebre superiori.
3) APP. DIGERENTE. Dispepsia (specie per gli alimenti di facile digestione), aerofagia, singhiozzo, nausea, vomito frequente o continuo. Vuoto e debolezza all’epigastrio. Attacchi periodici di crampi allo stomaco. Coliche addominali. Spasmi delle vie biliari. Stipsi spastica con stimoli inefficaci. Evacuazione dolorosa. Possibile diarrea. Emorroidi pruriginose che migliorano camminando. Tutti i sintomi si aggravano alla minima contrarietà, alla minima emozione.
4) APP. CARDIOVASCOLARE. Tachicardia e palpitazioni che impediscono di dormire. Dolori cardiaci. Sensazione di punzecchiamenti, di punture al cuore. Senso di soffocamento. Ipertensione arteriosa variabile con lo stato di nervosismo.
5) APP. LOCOMOTORE. Grande sensazione di stanchezza fisica (oltre che mentale). Dolori alle ossa ed alle articolazioni. Dolore intercostale migrante. Pesantezza delle gambe e dei piedi. Irrigidimento delle ginocchia. Crampi ai polpacci aggravati dal movimento. Freddo ai piedi ed alle gambe fin sopra il ginocchio. Incoordinazione motoria, incertezza dei movimenti, leggero tremore, parola esitante. Sciatica con debolezza del dorso e degli arti inferiori. .
6) APP. RESPIRATORIO. Faringite con deglutizione dolente e sensazione di avere una spina in gola. Bolo isterico (sensazione di ostruzione laringo-faringea, come se una massa in gola rendesse difficile la deglutizione e la respirazione, legata allo stato di nevrosi). Tosse spasmodica che diventa più forte con la ripetizione (più si tossisce, più si ha voglia di tossire). Costrizione al torace, specialmente di notte.
7) APP. URINARIO. Stimolo urgente ed irresistibile di urinare, specie dopo aver preso caffè. A volte sensazione di bruciore nell’uretra durante la minzione. Pollachiuria.
8) APP. GENITALE FEMMINILE. Mestruazioni anticipate e abbondanti, precedute da emicrania (chiodo fisso in testa). Mestruo nero, di odore putrido, misto a grumi. Dismenorrea. Metrorragia. Spasmi uterini con dolori lancinanti che si mitigano alla pressione e coricandosi sul dorso. Leucorrea purulenta preceduta da contrazione pressoria nell’utero. Dolori nei rapporti sessuali.
9) APP. GENITALE MASCHILE. Prurito intenso ai genitali. Dolore ai testicoli, prevalentemente a quello destro, specie di sera dopo essersi coricati. Diminuzione del desiderio sessuale. Erezioni incontrollate con dolori al pube.
10) CUTE. Prurito su tutto il corpo senza motivo organico, che si attenua grattandosi. Escoriazioni varie. Orticaria con prurito violento (specie durante la febbre). Geloni.
DOSI
Nei casi 1) e 2), diluizione 9CH, 3 granuli o 8-10 gocce una volta al dì.
In tutti gli altri casi, diluizione 5CH, 3 granuli o 8-10 gocce 3-6 volte al dì.
(*) V. Note esplicative
Loredana dice
Gentile dottoressa,
Mia madre di 74 anni, soffre dal mese di luglio scorso di ansie a attacchi di panico dovuti alla paura di non essere curata bene dai medici e di non saper dove andare se si sentisse male. Le spiego meglio, ha cominciato ad avere problemi e dolori agli intestini, precisamente al colon, alternanza di stipsi e diarrea, dolori e crampi addominali che ci hanno portate ben tre volte al pronto soccorso, una delle quali con attacco di panico in corso, ed un ricovero in ospedale per scongiurare problemi più seri quali: tumore al colon, occlusioni e danni gastroenterologi. Tutti gli esami fatti escludono fattori fisiologici, diagnosticata una sindrome da colon irritabile. Lei per paura dei dolori che ora sono notevolmente diminuiti, anche se ancora persiste l’alternanza di stipsi e diarrea con dolore nell’evacuazione, si alimenta solo con pasta con olio e pollo. É dimagrita di circa 10 chili, in più sono peggiorati i problemi cardiovascolari con la pressione sempre molto ballerina e i battiti che sente forti ed accelerati. L’ansia e la paura la divorano, Io credo rientri perfettamente nella sintomatologia di Ignazio amara. La mia domanda riguarda la posologia. Nel suo articolo parla di 9ch per i primi due punti e 5 ch per gli altri. Mi saprebbe indicare se dovrebbe prenderli entrambi o solo in una posologia?
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Loredana, in Omeopatia ogni entità terapeutica (rimedio, diluizione, posologia, durata della cura, ecc.) è molto personale, non generalizzabile, in quanto legata alla situazione individuale del paziente ed a tutte quelle peculiarità che rendono lo stesso unico rispetto a tutti gli altri affetti dalla stessa patologia o dallo stesso disturbo. Ciò nel rispetto della Legge di Similitudine su cui l’Omeopatia pone le basi del suo principio terapeutico. I valori riportati nell’articolo, come in altre parti del sito, sono inevitabilmente generici, non personalizzati, sono quelli maggiormente citati in letteratura, quindi hanno solo un carattere conoscitivo e orientativo, mentre, come detto prima, essi devono essere a misura del singolo caso. Generalmente in una cura omeopatica, laddove il rimedio è quello giusto, la diluizione superiore copre anche gli effetti di quella inferiore, specialmente quando si tratta di medie e basse diluizioni, e quindi da sola potrebbe bastare. Sempre a titolo informativo, una panoramica dei principali rimedi omeopatici che vengono più spesso utilizzati nei vari disturbi emotivi, tra cui Ignatia amara, è consultabile all’articolo “Ansia, Depressione, Attacchi di panico” nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi”. Le consiglio comunque di rivolgervi ad un medico omeopata, che con la visita saprà prescrivere la terapia appropriata al caso specifico di sua madre. Cordiali saluti.
Irene dice
Buon giorno,
Mio padre,compie 91 anni il 21 marzo di quest’ anno, è affetto da disturbi del sistema nervoso,come anche rilevato da risonanza magnetica e EEG dove si evince un assottigliamento della corteccia e commissure più profonde in alcuni punti.Il neurologo l’ha definita” Ideazione persecutoria”, in quanto pensa da circa 8 mesi, nell’ultimo periodo, sempre con più frequenza, che mia mamma (86anni) lo tradisca con chiunque, nel pensiero e nei fatti( facendo entrare per esempio il postino o il panettiere o ancora facendo l’elemosina davanti alla chiesa( secondo lui toccandoli in modo inadeguato).Premetto che mio padre non è stato mai geloso in vita sua e che ha condotto un’esistenza esemplare nella grazia di Dio e rispettoso dei dettami della religione cattolica.
Dal punto di vista clinico, mio padre è anche sordo da un orecchio per l’80% e dall’altro per il 50%( sordità funzionale) che non ha voluto curare con le protesi.Questo fattore per me è stato scatenante in quanto, non sentendo bene, pensa che tutti tramino a sua insaputa.Non può prendere il neurolettico( Ziprexa) a basse dosi perché ha la pressione oculare alta e non la vuole curare ,così come per le orecchie.Ultimamente mia madre ha sentito parlare in farmacia dell’Ignazia amare ed io cercando informazioni in internet ho trovato lei.Le premetto che non posso portarle mio papà perché ormai si rifiuta categoricamente di fare qualsiasi visita o esame perché la malata “d’amore ” è mia mamma e non lui.
Mi scusi per lo sfogo, e se l’omeopatia attraverso l’Ignazia amara potrebbe servire,vorrei che cortesemente me lo riferisse Distinti saluti
Irene
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Irene, se suo padre è riconoscibile nelle caratteristiche di Ignatia amara e nelle manifestazioni sintomatiche che l’accompagnano, sia a livello fisico che psichico, ampiamente rilevabili dal presente articolo, allora il rimedio può considerarsi adatto, altrimenti occorrerà individuarne un altro maggiormente somigliante. Ciò, com’è noto, nel rispetto della Legge di Similitudine su cui l’Omeopatia pone le basi del suo principio terapeutico, secondo la quale il rimedio che tra i tanti sarà curativo per un determinato paziente è solo quello che assomiglia al paziente stesso, ossia quello che presenta un quadro patogenetico (l’insieme dei sintomi, dei modi e dei processi fisiopatologici che il rimedio è in grado di curare) che possa sovrapporsi al quadro clinico del paziente e quanto maggiore è tale sovrapponibilità (somiglianza) tanto migliori saranno i risultati. Ignatia amara è più che altro il rimedio della depressione reattiva, associata ad ansia ed a spiccata instabilità emotiva (in passato chiamata isterismo), innescata da un trauma psicologico. Nell’articolo “Ansia, Depressione, Attacchi di panico” della sezione del sito “Affezioni-Rimedi” sono riportati i principali rimedi omeopatici che vengono più spesso utilizzati nei vari disturbi emotivi, mentali o psichici, tra cui lo stesso Ignatia amara. I rimedi da prendere in considerazione potrebbero essere quelli che contengono nella patogenesi sintomi quali deliri, delirio di persecuzione, idee fisse, idee persecutorie, manie, ossessioni, gelosia, ecc., ossia i sintomi che colpiscono la volontà e la sfera razionale, come, ad esempio, Apis, Anacardium orientale, Belladonna, Hyosciamus niger, Lachesis, Stramonium, Thuya. Ripeto, solo il rimedio (o i rimedi) che rispecchia la globalità dei sintomi del paziente e le relative modalità di manifestazione sarà quello adatto. Pertanto, alla domanda se l’Omeopatia può essere di aiuto, la risposta generalmente è sì, a condizione però, per quanto detto finora, che si individui il rimedio giusto e gli altri parametri che completano la cura omeopatica (diluizione, posologia, tempi di cura, ecc.). Le consiglio perciò di rivolgersi ad un medico omeopata, che con la visita saprà prescrivere la terapia appropriata al caso specifico di suo padre. Cordiali saluti.
flo dice
Buongiorno mi è stato consigliato ignatia 200 ch ho partorito da neanche tre mesi sono ansiosa di mio da sempre e ho anche il pianto facile dite che servirà questo prodotto? ?? E per quanto tempo e dosi dovrei assumerlo? ?
Grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Flo, se il consiglio di Ignatia 200CH le è stato fornito da un medico omeopata, allora tutto bene, altrimenti sarebbe opportuno ricorrervi. In Omeopatia se non si individua il rimedio (o i rimedi) giusto e la cura giusta che ne consegue, gli effetti terapeutici non saranno quelli auspicati. Un rimedio omeopatico per essere curativo deve assomigliare al paziente, nelle caratteristiche e nella sintomatologia, sia a livello fisico che psichico, ossia deve possedere un quadro patogenetico (l’insieme dei sintomi, dei modi e dei processi fisiopatologici che il rimedio è in grado di curare) simile al quadro clinico del paziente e quanto maggiore è tale somiglianza tanto migliori saranno i risultati. Ciò nel rispetto della Legge di Similitudine su cui, com’è noto, l’Omeopatia pone le basi del suo principio terapeutico. Vi è poi da scegliere la diluizione del rimedio, quella più attiva per il paziente, anche questa strategica per il successo della terapia ed anch’essa molto personale, in quanto legata alla reattività e sensibilità individuale del paziente allo stimolo del rimedio omeopatico, alla profondità della patologia o disfunzione o disturbo, al livello d’intervento terapeutico necessario, nonché al grado di somiglianza rimedio-paziente. La posologia diventa una conseguenza, tenendo cioè presente che quanto più è alta la diluizione tanto più lunghi saranno gli intervalli di somministrazione del rimedio. Una diluizione alta come la 200CH, che ha un’azione profonda e sistemica, è consigliabile adoperarla solo quando esiste un ottimo grado di somiglianza rimedio-paziente. Pertanto se lei si riconosce nelle caratteristiche di Ignatia amara, ampiamente rilevabili dal presente articolo, allora il rimedio può considerarsi adatto a lei. Una panoramica dei principali rimedi omeopatici che vengono più spesso utilizzati nei vari disturbi emotivi o psichici, tra cui Ignatia amara, è consultabile all’articolo “Ansia, Depressione, Attacchi di panico” nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi”. Per tutto quanto detto finora le consiglio di non fare da sola ma di rivolgersi ad un medico omeopata, che con la visita saprà prescrivere la terapia appropriata al suo caso specifico (rimedi, diluizioni, posologie, tempi di cura, ecc.). Cordiali saluti.
Giuseppe dice
Salve, ho curato mia figlia di 4 anni da quando è nata con la sola omeopatia. Adesso abbiamo deciso di adottare questi rimedi anche per curarci noi genitori, in considerazione della grande sfiducia che abbiamo aquisito nei confronti dei prodotti farmaceutici che curano solo gli effetti senza considerare le cause che li hanno generato. Senza consultare l’omeopata, ho deciso di iniziare con l’ignatia amara 6ch (già 3 anni fà usato da mia moglie per piccoli problemi di ansia) per un problema che ho da tanti anni e cioè la fame nervosa/compulsiva. Ho però anche un altro problemino che ho deciso di risolvere e cioè la difficoltà di concentrazione, soprattutto per ciò che riguarda la comprensione e l’assimilazione nello studio dei testi. Leggendo nei vari blog e siti ed anche chiedendo consigli al farmacista, ho preso il Kalium Phosphoricum 15ch. Gentile dottoressa, la domanda che le vorrei fare è la seguente: è possibile che io possa assumere entrambe i rimedi senza che l’interazione tra i due possa nuocere agli effetti curativi dell’uno o dell’altro o di entrambe? Se la cosa fosse possibile come potrei gestire la posologia di entrambe? La ringrazio anticipatamente ed infinitamente.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Giuseppe, Ignatia amara e Kali phosphoricum sono due rimedi omeopatici tra loro indifferenti, nel senso che non sono né sinergici e né incompatibili, per cui volendo possono essere associati, meglio se in assunzioni separate. Per completezza d’informazione consulti l’articolo “Ansia, Depressione, Attacchi di panico” nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi”, dove potrà rilevare che sono diversi i rimedi che nelle patogenesi hanno disturbi simili ai suoi. Cordiali saluti.
roberta dice
Complimenti per il sito. Ho sempre curato i miei figli con l’omeopatia. Mia figlia ha 16 anni, bionda piccola di statura normale corporatura nata prematura (1.2kg), ha mestruazioni molto abbondanti e dolorose e’ molto molto nervosa con grossi cambi di umore fa fatica ad accettare i consigli, testarda quando si arrabbia si agita molto arrossisce e poi passa tutto come non fosse successo nulla. Arrossisce facilmente fa molta fatica a conoscere persone nuove, e’ lenta nel studiare e si stanca facilmente ha pochissima memoria e’ dislessica e celiaca, per ultimo suda molto sotto le ascelle..c’e’ qualche rimedio che potrei usare?
Grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Roberta, il rimedio omeopatico da usare sicuramente c’è, solo che bisognerà individuare quello “giusto”, con la dovuta oculatezza e accuratezza, eseguendo un’attenta analisi repertoriale ed un’eventuale diagnosi differenziale tra più rimedi. Altrimenti, com’è noto, gli effetti terapeutici non saranno quelli auspicati. Solo la visita medica omeopatica, che ricordiamolo è un atto medico a tutti gli effetti, anche di medicina generale, può riuscire ad individuare con precisione il rimedio omeopatico idoneo e quindi a stabilire la terapia più appropriata al caso specifico, a maggior ragione quando sono in gioco gli aspetti psichici e comportamentali. Pertanto il consiglio più saggio ed opportuno che le si può dare è di rivolgersi ad un medico omeopata, perché difficilmente con l’auto-prescrizione potrà venirne a capo. A titolo esclusivamente informativo, con riguardo alla sfera psicologica, la cui considerazione risulta essere prioritaria per la scelta del rimedio omeopatico giusto, una panoramica dei principali rimedi omeopatici che vengono più spesso utilizzati nei vari disturbi emotivi e comportamentali (e non solo), è consultabile all’articolo “Ansia, Depressione, Attacchi di panico” nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi”. Ad esempio, potrebbero essere presi in esame rimedi come Actaea racemosa, Arnica montana, Baryta carbonica, Calcarea carbonica, Cyclamen, Gelsemium, Graphites, Hypericum, Ignatia amara, Lycopodium, Phosphorus, Silicea od altri. Molti di questi rimedi, i policresti in particolare, sono in grado di trattare anche gli altri disturbi di sua figlia. Il medico omeopata sicuramente saprà prescrivere la terapia più adatta, decidendo il rimedio (o i rimedi) somigliante, la diluizione relativa (anche questa scelta è strategica per il successo della terapia), la posologia conseguente, l’eventuale uso di bioterapici di supporto, la durata della cura, ecc. Grazie per i complimenti. Cordiali saluti.
Paolo dice
Gentile dottoressa ho fatto una cura di un mese con ignatia amara 30ch 5 granuli al mattino finita a fine agosto e ora sto prendendo phoshoricum acidum mk due tubi dose e xmk 2 tubi dose e la prossima settimana finirò anche questo.La mia sintomatologia ansiosa va abbastanza bene anche se mi è rimasta la sensazione di camicia stretta al collo che mi dura quasi tutto il giorno.Cosa consiglia?dovrei riprendere l’ignatia?a che dosaggio e posologia?le premetto che ho perso mia mamma l anno scorso e soffrivo spesso di episodi di angoscia,tachicardia,nausea,sudorazione.
Grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Paolo, a titolo puramente informativo, un grande rimedio omeopatico, spesso utilizzato nei disturbi emotivi che lo caratterizzano (depressione alternata ad ansia), è Lachesis. Tale rimedio presenta proprio una marcata insofferenza per qualsiasi stretta al collo (e/o in vita). Se, come ritengo, la cura le è stata prescritta da un medico omeopata, sarebbe opportuno chiedere a lui se il rimedio in questa fase può considerarsi adatto. La scheda completa di Lachesis omeopatico è riportata nell’articolo omonimo di questa sezione del sito. A titolo sempre informativo, una panoramica dei principali rimedi omeopatici che vengono frequentemente utilizzati nei vari disturbi psichici, tra cui i rimedi in parola, è consultabile all’articolo “Ansia, Depressione, Attacchi di panico” nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi”. Per quanto riguarda la diluizione e la posologia, queste, come lei sa, sono strettamente personali, non generalizzabili, in quanto legate alle peculiarità individuali del paziente ed in particolare alla reattività e sensibilità del singolo organismo allo stimolo del rimedio omeopatico, al livello d’intervento terapeutico necessario, nonché al grado di somiglianza rimedio-paziente. Invece i parametri terapeutici riportati negli articoli di questo sito sono inevitabilmente generici, non personalizzati, possono orientare per un primo approccio e per un’azione prevalentemente sintomatica, nelle more che in merito si esprima un medico omeopata. Pertanto, se lei non è in cura con un medico omeopata, il consiglio è di rivolgersi ad una tale figura professionale, che rappresenta sempre la migliore e unica forma di garanzia. Cordiali saluti.
Federico dice
Gent.le Dott.ssa , quale dosaggio/diluizione è consigliato per la colite nervosa? grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Federico, in omeopatia ogni entità terapeutica (rimedio, diluizione, posologia, durata della cura, ecc.) è strettamente personale, non generalizzabile, intimamente legata al caso individuale. Per questo motivo l’omeopatia è definita la medicina che “veste su misura”, come si è solito sintetizzare, dove ogni paziente richiede la sua terapia che è facilmente diversa da quella di un altro, anche se entrambi sono affetti dalla stessa patologia o disturbo. In sostanza l’omeopatia non è la medicina per la cura di una patologia o di un disturbo in generale, ma è la medicina per la cura di una persona che ne è affetta con la propria sintomatologia o quadro clinico. Anche la diluizione risponde a tale impostazione, per cui essa è funzione del caso personale, in quanto essenzialmente dipendente dalla reattività e sensibilità del singolo organismo allo stimolo del rimedio omeopatico, dalla profondità della patologia o disturbo e dal grado di somiglianza rimedio-paziente. La posologia diventa una conseguenza, perché è legata alla diluizione secondo una relazione inversa, ossia che diminuisce con il crescere della diluizione (aumentando cioè le distanze tra le assunzioni) nel rispetto dei tempi di copertura terapeutica del rimedio che sono crescenti con la diluizione. Esiste un criterio orientativo di scelta delle diluizioni e delle posologie conseguenti, che va recepito con i limiti anzidetti e quindi con la verifica di applicabilità al caso individuale, il quale consiste in: le basse diluizioni (quelle ad es. fino a 7 CH), che hanno una copertura terapeutica di qualche ora, vengono utilizzate nei casi acuti, nel drenaggio e nel lesionale; le medie diluizioni (quelle ad es. tra 9 e 30CH), che hanno una copertura terapeutica da alcuni giorni a una settimana o più, vengono adoperate nei casi sub-acuti, nei sintomi generali e nel funzionale; le alte diluizioni (quelle ad es. superiori a 30 CH), che hanno una copertura terapeutica da qualche settimana a un mese o più, vengono impiegate nei casi cronici, nella cura del terreno e nel mentale o psichico. Sarebbe meglio ed anche opportuno affidarsi alla competenza di un medico omeopata per le valutazioni da fare sul caso specifico. Cordiali saluti.
Monica dice
Carissima Dottoressa, ho letto con tanto piacere tutte le Sue risposte e complimenti anche per il sito, davvero ben fatto e prezioso per i tanti che cercano informazioni chiare. Si evince che oltre ad essere una grande professionista ha anche un gran cuore.
Sono una donna di 42 anni, felice e soddisfatta nella vita, ma in cura da circa 10 anni con una pastiglia di sereupin al giorno (paroxetina), per attacchi di panico, avuti a suo tempo e ovviamente mai più ripresentatisi.
Occasionalmente, nonostante la cura, vivo dei periodi nei quali soprattutto di mattina appena sveglia, provo una fortissima paura, terrore delle malattie.
Quindi in tali periodi, qualsiasi sintomo io abbia, viene fortemente acuito e sono in all’erta costante per percepire tutti i sintomi (riesco a tranquillizzarmi la sera, quando sono appallottolata sul mio divano con mio marito e il mio cane e quindi di notte poi dormo senza problemi). Inoltre mi attivo a fare esami per tranquillizzarmi e solo così poi supero il problema e tutto passa.
Così in passato ho avuto un paio di gastriti, colite, fischio ad un’orecchio, bolo alla gola, fascicolazioni muscolari e clonie in tutto il corpo da ormai più di due anni (senza spiegazione) e attualmente da un semplice e occasionale fastidio al colon causato da cattiva alimentazione, successivamente ad un momento di forte stress lavorativo, mi sono fatta venire una strana gastrite (eruttazioni, bruciore di stomaco, reflusso gastroefageo che si accentuano notevolmente durante gli stati di ansia e quando ci pongo attenzione, ma sto benissimo quando sono all’aperto e in compagnia di amici, o alla sera a casa rilassata!).
Il mio medico di base che è anche omeopata mi ha da una settimana prescritto 20 gocce di FM Nux Vomica Complex 10 minuti prima dei tre pasti + una dieta rigorosa + Pilorex fermenti lattici (senza carboidrati perchè in questo momento non digerisco nemmeno il riso in bianco) che mi ha fatto perdere in due settimane circa 5 kg (e non vorrei perderne altri perché sono abbastanza magra).
Mi rendo assolutamente conto che il problema parte dalla testa e arriva allo stomaco, ma avendo già fatto un’eco addome completo, vorrei evitare di fare come mia consuetudine anche una gastroscopia per superare tutte le mie paure e farmi passare la gastrite.
Vorrei gentilmente confrontarmi con lei, per sapere in via assolutamente cobnfidenziale cosa ne pensa e se in funzione del mio quadro “psicologico” e il legame cervello/stomacosi potrebbe integrare o modificare la cura eventualmente con altro (considerando che resta al momento comunque in essere la cura di 1 pastiglia di sereupin paroxetina al dì).
Mi scuso se mi sono dilungata, ma volevo fornirLe più informazioni possibili.
La ringrazio in anticipo.
Cari saluti.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Monica, giusto per informarla, FM Nux vomica Complex è un rimedio complesso che non appartiene al mondo dell’Omeopatia classica bensì a quello della cosiddetta “Omeopatia di Risonanza”, che pur avendo diversi punti di contatto con l’Omeopatia, alla quale si ispira, adotta orientamenti terapeutici, rimedi e criteri di scelta degli stessi completamente differenti. L’Omeopatia classica, quella propriamente detta, basa il suo principio terapeutico sulla Legge di Similitudine, secondo la quale il rimedio curativo è quello che assomiglia al paziente, nelle caratteristiche e nella sintomatologia, sia a livello fisico che psichico. Inoltre l’Omeopatia classica fa uso esclusivamente di rimedi unitari. L’Omeopatia di Risonanza adopera complessi omeopatici in apposite diluizioni decimali (D6, D12 od anche D30), opportunamente associati (generalmente in numero di 3), che porterebbero in vibrazione di risonanza specifiche strutture cellulari sane, in modo che i tessuti sani emetterebbero delle onde elettromagnetiche di maggiore ampiezza, quindi con maggiore contenuto di energia, utili a riequilibrare lo scompenso energetico dei tessuti malati (azione biofisica del rimedio) e gli stessi tessuti malati attuerebbero un meccanismo di disintossicazione che eliminerebbe tossine o microrganismi (azione biochimica del rimedio). Tale tipologia di rimedi troverebbe migliore utilizzo nelle malattie croniche e nelle loro riacutizzazioni. Nello specifico FM Nux vomica Complex è costituito dai rimedi, in preparazione omeopatica, Strychnos Nux vomica D6 e D12, Artemisia absinthium D6 e D12, Magnesium phosphoricum D6 e D12 e risulterebbe indicato per le patologie a carico dell’apparato gastrointestinale. Una panoramica dei principali rimedi omeopatici dell’Omeopatia classica che hanno un’azione elettiva sulla sfera psicologica e che quindi vengono più frequentemente utilizzati nella cura dei vari disturbi neurologici o psichici è consultabile all’articolo “Ansia, Depressione, Attacchi di panico” nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi”. Nella fattispecie, in base alla descrizione fornita del quadro clinico, i rimedi omeopatici che potrebbero essere presi in considerazione sono Argentum nitricum, Arsenicum album, Calcarea carbonica, Gelsemium, Ignatia amara, Lachesis, Lycopodium, Sepia, Zincum metallicum od altri. I principali rimedi omeopatici che vengono più spesso adoperati nei vari disturbi dell’apparato gastrointestinale sono riportati nell’articolo “Disturbi gastrici”, sempre nella stessa sezione del sito “Affezioni-Rimedi”, molti dei quali coincidono con i precedenti. Ne parli con il medico di base, anche omeopata, per verificare la possibilità di integrare la terapia attuale e per il futuro di come ridurre gradualmente la paroxetina fino al suo definitivo abbandono, di pari passo con i miglioramenti. Grazie per i complimenti. Cordiali saluti.
Federico dice
Gentilissima dottoressa Rita,
Ho 50 anni e da circa 20 soffro di attacchi di ansia dovuti ad un unico caso di attacco di panico accaduto in coda in autostrada appunto 20 anni fa. Da allora soffro di fobia da viaggio/autostrada/spostamento. Ho consultato vari specialisti e prendo antidepressivi blandi e ansiolitici all’occorrenza. Ho molte volte interrotto ma poi sempre ripreso la terapia. Ora da circa 6 settimane prendo Ansitol 20 Gocce 3 volte al dì e gocce di Bach resource remedy all’occorrenza. Nonostante la nuova cura ho sentito un peggioramento e il mio medico mi ha aggiunto ignatia amara 9ch 3 granuli 3 volte al dì.
Li ho presi solamente 1 volta perché ho letto sul suo sito dell’effetto dato dallaggravamento omeopatico e ho paura di un accentuarsi della mia fobia e ansia.
In questi ultimi giorni sto prendendo sereupin antidepressivo e 10/15 gocce frontal oltre a ansitol e alle gocce di Bach. Il mio medico omeopata non é reperibile fino a fine settembre e non posso chiedere un consulto perché credo che sto pasticciando un po’.
Consideri che sono alto 1.90m per 95 kg (anche sto perdendo peso per inappetenza).
Grazie e complimenti per il sito.
Federico
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Federico, sarebbe opportuno che lei osservasse le prescrizioni del medico omeopata, senza preoccuparsi più di tanto. L’aggravamento omeopatico, quando si presenta, è transitorio e quasi mai si manifesta con una intensità così eccessiva da farlo risultare spossante o debilitante. Qualora dovesse verificarsi e rivelarsi poco tollerabile, lo si può controllare diradando le assunzioni del rimedio o sospendendole temporaneamente. A titolo puramente informativo, se vuole avere una panoramica dei principali rimedi omeopatici, tra cui Ignatia amara, che vengono più spesso utilizzati nei vari disturbi emotivi e notizie di possibile interesse, la invito a consultare l’articolo “Ansia, Depressione, Attacchi di panico” nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi”. Grazie per i complimenti. Cordiali saluti.
Anna dice
Salve una domanda ignatia amara porta sonnolenza grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Anna, Ignatia amara è un importante rimedio omeopatico che può essere prescritto per la cura di disturbi psichici come depressione reattiva, alternata e sovrapposta ad ansia, con marcata instabilità emotiva. Tale azione terapeutica concilia maggiormente il sonno o combatte l’insonnia se esistente. Cordiali saluti.