DESCRIZIONE
Il rimedio omeopatico Ignatia amara si ottiene dalla tintura dei semi del frutto della pianta Strychnos Ignatia o Fava di Sant’Ignazio, prima essiccati e poi polverizzati e dalle successive diluizioni-dinamizzazioni in soluzione idroalcolica.
Per ulteriori informazioni sulla preparazione, consultare l’articolo “Rimedi omeopatici: origine” della sezione del sito “Approfondimenti”.
Strychnos Ignatia è una pianta lianosa appartenente alla famiglia delle Loganiaceae, alta fino a 12-15 m, originaria delle Isole Filippine, coltivata per scopi commerciali in alcuni altri paesi del Sud-Est Asiatico, soprattutto India, Indonesia e Vietnam. La pianta è comunemente chiamata Fava di Sant’Ignazio in onore di S. Ignazio di Loyola (1491-1556, missionario basco), fondatore dell’Ordine religioso dei Gesuiti. E’ un arbusto legnoso rampicante o un piccolo albero sempreverde il cui tronco può superare i 10 cm di diametro; la corteccia è liscia di colore bruno-rossastro; i rami sono sottili, viticciosi; le foglie sono intere, opposte, ovali, ampie fino a 25 cm; i fiori sono piccoli di colore bianco-verdastro, raccolti in infiorescenze che appaiono da aprile a giugno; i frutti sono a bacca di colore giallo-arancio, ovoidali, larghi circa 10 cm, dal guscio duro, con polpa gelatinosa gialla e racchiudono molti semi (anche qualche decina) amari, brunastri, discoidali di forma irregolare, lunghi circa 2,5-3 cm, ricoperti da una sottile peluria setosa. Tali semi contengono alcuni alcaloidi ed in particolare due che hanno la maggiore concentrazione, la stricnina e la brucina, che sono molto tossici ed amari e costituiscono i due principi farmacologicamente più attivi.
Ricordiamo che gli alcaloidi sono sostanze organiche azotate di origine vegetale dotate di grande effetto farmacologico a fronte dell’assunzione di piccole dosi di sostanza (ad es. caffeina, nicotina, morfina, papaverina, cocaina, stricnina, brucina, ecc.). In quanto sostanze altamente reattive con le attività biologiche, sono tra le più studiate ed utilizzate in farmacologia. Esplicano numerose azioni sull’organismo quali quella di ipereccitabilità del sistema neuromuscolare, di penetrare facilmente la barriera emato-encefalica, di esercitare effetti depressivi o stimolanti sul sistema nervoso centrale, di interagire con vari recettori neurotrasmettitori ed altro. Hanno sapore amaro e sono solubili in alcool, ma quasi del tutto insolubili in acqua.
La stricnina, come detto, è un alcaloide molto tossico ed è una delle sostanze più amare conosciute. Si presenta come una polvere bianca, cristallina, inodore. Se si aggiunge acido nitrico o un nitrato si produce una soluzione dal colore giallo-arancio molto intenso. La stricnina si ottiene dalla farina dei semi delle piante appartenenti al genere Strychnos, in particolare della Strychnos Nux vomica (dai cui si ricava il rimedio omeopatico Nux vomica che ha notevoli somiglianze con Ignatia amara): ciò per tradizione e per la maggiore disponibilità di tale pianta, nonostante che altre, tra cui la stessa Strychnos Ignatia, ne contengano una quantità superiore.
La stricnina agisce sul sistema nervoso centrale come potente eccitante e su quello periferico ove causa il blocco di particolari terminazioni nervose. Questo comporta che ogni stimolo diventa uno spasmo. La dose mortale media per l’uomo è di 1 mg/kg. La morte sopravviene per blocco respiratorio o per esaurimento fisico.
La stricnina è stata usata come pesticida per topi ed altri animali indesiderati. Nella prima metà del secolo scorso è stata adoperata in medicina a piccole dosi come stimolante, come lassativo o come rimedio contro i disturbi dell’apparato digerente. Unitamente all’amfetamina era il dopante sportivo più usato intorno agli anni ’50-’60 dello sorso secolo. Attualmente in Italia il commercio di stricnina e dei suoi derivati è vietato.
La brucina dal punto di vista farmacologico esplica un’azione analoga alla stricnina, anche se, pur rimanendo pericolosamente tossica, è meno attiva e meno amara della stricnina. A temperatura ambiente si presenta anch’essa come una polvere bianca inodore. L’aggiunta di acido nitrico o di nitrati produce soluzioni dal colore rosso molto intenso.
CARATTERISTICHE DEL RIMEDIO
Ignatia amara è un policresto omeopatico con molte reazioni psico-somatiche riconducibili a cause quali dispiaceri, collera, paura, lutti, delusioni, insuccessi, ambizioni smisurate non realizzate, esami falliti, occasioni perdute, ecc. E’ un rimedio anti-stress per eccellenza e delle grandi contraddizioni, cioè è il rimedio dell’isterismo, della nevrosi, della instabilità emotiva, della depressione, della malinconia con tendenza al pianto. Spesso diventa il rimedio delle persone che presentano la “psicologia del fallimento”, cioè di soggetti in età media o matura che hanno aspirato ad una condizione sociale più elevata senza riuscire a raggiungerla, oppure di soggetti in età più avanzata che sono terribilmente delusi dalla vita, dagli insuccessi, dal comportamento dei figli, ecc. Più in generale il rimedio trova corrispondenza in quegli individui che presentano uno stato di sofferenza psichica dovuto alle profonde delusioni verso le loro importanti aspettative oppure alla consapevolezza di essere irrimediabilmente inadeguati alle circostanze.
Il rimedio agisce quindi prevalentemente sul sistema nervoso con importanti riflessi su tutti gli organi ed apparati. I sintomi caratteristici sono simili a quelli prodotti dall’avvelenamento da stricnina e/o da brucina, che come visto sono gli alcaloidi maggiormente contenuti nei semi della Ignatia amara da cui ha origine il rimedio. Detti alcaloidi esercitano un’azione generale eccitante sul sistema nervoso tale da diventare, a dosi elevate, di tipo convulsivante arrivando a provocare contrazioni tetaniche. Di conseguenza i sintomi fondamentali del rimedio sono gli spasmi. Poiché la sfera dell’emotività è predominante, al rimedio corrispondono una serie di complessi nervosi in grado di provocare sul piano mentale un’alterazione degli atteggiamenti dell’individuo nei confronti della vita in società e sul piano fisico un disordine delle funzioni della vita vegetativa, dovuto allo sregolamento totale del sistema nervoso autonomo involontario. Pertanto il soggetto Ignatia sarà affetto mentalmente da sofferenza psichica, da nevrosi e fisicamente da disfunzioni ai sistemi cardio-circolatorio, respiratorio, digerente, urinario, ghiandolare.
Come già accennato, l’altro importante rimedio della materia medica omeopatica che ha un’azione generale eccitante sul sistema nervoso ed i cui sintomi fondamentali sono essenzialmente spastici, è Nux vomica. Però le diverse concentrazioni di stricnina e di brucina e degli altri alcaloidi minoritari presenti, fanno sì che i due rimedi, pur avendo notevoli somiglianze, hanno patogenesi completamente differenti. In Ignatia amara, come abbiamo visto, prevale la sfera dell’emotività o meglio della instabilità emotiva, della malinconia con tendenza alle lacrime, per cui i suoi spasmi sono conseguenti ad emozioni, dispiaceri, pensieri, delusioni, ecc. In Nux vomica invece prevale la sfera dell’irritabilità per cui gli spasmi sono causati da un’irritazione, un affaticamento, una collera, ecc.
Gli spasmi di Ignatia amara, come d’altronde quelli di Nux vomica, colpiscono numerosi organi ed apparati dando luogo alle sindromi più svariate.
Tra i più frequenti troviamo gli spasmi digestivi, sia gastrici che intestinali, accompagnati da nausea e/o vomito ed a volte da emicrania e/o aerofagia. Il malato accusa dolori diffusi, difficoltà digestive, coliche addominali intermittenti, stipsi con stimoli inefficaci, evacuazioni dolorose, evacuazioni con sforzo anche di feci molli alternate a diarrea. Spesso avverte la sensazione di vuoto allo stomaco, accentuata a metà mattinata e nel pomeriggio, che lo costringe a mangiare del cibo, altrimenti collassa.
Le epatopatie di Ignatia sono dovute essenzialmente agli spasmi delle vie biliari, più che a vere e proprie disfunzioni organiche, che causano una serie di disturbi epato-digestivi molto fastidiosi.
Gli spasmi dell’apparato cardio-circolatorio provocano tachicardia e palpitazioni che impediscono al malato di dormire, inducendo ansia ed angoscia che aggravano la sua insonnia, nonché una ipertensione che varia con il suo stato di nervosismo, emorroidi pruriginose, rossore al viso, crampi ai polpacci aggravati dal movimento, raffreddamento delle estremità, ecc.
Possono essere presenti spasmi alla gola (come in Lycopodium e Mercurius) che producono sintomi del tutto analoghi a quelli del “bolo isterico” (il cosiddetto “nodo alla gola”) dei malati nevrotici, con deglutizione difficoltosa e dolente che toglie l’appetito. Anche la tosse, se presente, è spasmodica.
Le cefalee o le emicranie, che compaiono al minimo nervosismo, sono di tipo battente, pressante, con la sensazione di avere un chiodo che si conficca nella testa oppure come qualcosa che prema dentro la testa per uscire fuori.
Un altro sintomo chiave di Ignatia sono le vertigini, spesso associate all’ipertensione, che provoca nel malato la sensazione di vacillare o di cadere in avanti.
Anche l’insonnia è un sintomo chiave da interpretare per la corretta individuazione del rimedio, talché può essere non presente subito ma instaurarsi quando la nevrosi diventa più profonda.
Ma il grande sintomo chiave caratteristico di Ignatia è la paradossalità, la contraddizione degli effetti. Ad esempio è tipica la rapida alternanza di umori, spinta al punto tale da produrre riso incontrollato alternato a pianto, come pure la faringite con dolore migliorato dalla deglutizione, la febbre con sete che si avverte solo durante gli attacchi di freddo, i conati di vomito a stomaco vuoto che migliorano mangiando, la dispepsia per gli alimenti di facile digestine, i dolori che cambiano posizione o che compaiono e scompaiono improvvisamente, l’emicrania che è alleviata coricandosi sul lato dolente e così via.
Constateremo una certa subitaneità dell’apparizione dei sintomi, tanto nelle crisi gastriche, epatiche o cardiache, quanto in altri disturbi somatici, ma anche una certa incoordinazione motoria che causa ad es. la contrazione dei muscoli facciali quando si parla, l’incertezza dei movimenti, il tremore, come pure una spiccata ipersensibilità generale che produce reazioni esagerate ad ogni stimolo esterno (luce, rumore, odori, dolori) ed infine una grande sensazione di stanchezza (come in Kali carbonicum e Sulphur).
Il soggetto Ignatia si presenta spesso con capelli e cute scura, è un tipo che si agita, gesticola, è affrettato nel parlare, è ansioso, irrisoluto, capriccioso, esibizionista, ha un atteggiamento teatrale, ama la solitudine e generalmente è una donna (ma non esclusivamente). Il suo temperamento è nervoso – linfatico, visto che subito dopo la crisi isterica ritorna calmo e beato (proprio come il linfatico), stupendosi di quanto è successo.
La sintomatologia di Ignatia corrisponde inevitabilmente alla sua nevrosi ed alla sua ipersensibilità. I sintomi peggiorano con il freddo, di mattina, dopo il pasto, dopo un’emozione, con il movimento prolungato, prima e durante le mestruazioni, con l’uso di caffè, alcool, tabacco (difatti prova avversione per l’alcool, il tabacco o i profumi), con il rumore, la luce viva, il minimo contatto. I sintomi migliorano con il caldo moderato (il caldo intenso crea disagio), durante il pasto, con il cambiamento di posizione, premendo sul lato dolente, dopo le mestruazioni. La lateralità è destra.
Vi sono due chiavi di lettura che contraddistinguono e sintetizzano efficacemente le caratteristiche del rimedio: Ignatia amara è la donna isterica e la benzodiazepina (cioè il farmaco tradizionalmente usato nella terapia dell’ansia e dell’insonnia) omeopatica.
I principali sinergici (complementari) di Ignatia sono Aurum metallicum, Natrum muriaticum, Phosphoricum acidum
I principali antidoti (ma che aiutano la sua azione) sono Gelsemium e Phosphoricum acidum nella depressione, Belladonna, Hyosciamus niger negli spasmi, Aceticum acidum, Arnica montana, Camphora, Chamomilla, Cocculus, Coffea, Nux vomica, Pulsatilla nella generalità dei sintomi nervosi.
I principali incompatibili sono Coffea e Tabacum.
USO DEL RIMEDIO
Il rimedio omeopatico Ignatia amara si usa nei seguenti principali casi, quando i sintomi corrispondono e si associano alle caratteristiche del rimedio stesso.
1) SISTEMA NERVOSO. Ipersensibilità con umore mutevole, cangiante, paradossale. Depressione dopo un dispiacere. Emotività, isterismo, nevrosi, ansia, paure, attacchi di panico, indecisione, desiderio di solitudine, malinconia. Facile tendenza al pianto. Frequente bisogno di sospirare con sensazione di mancanza d’aria. Sonno irrequieto o insonnia.
2) TESTA. Cefalea o emicrania con congestione della testa che migliora piegandola in basso e peggiora ad ogni eccitazione, accompagnata da dolore battente, pressante, con sensazione di chiodo che si conficca in testa oppure che qualcosa prema dentro per uscire fuori. Vertigini, spesso associate a ipertensione arteriosa. Spasmi muscolari del viso o intorno alla bocca. Odontalgia dopo i pasti. Dolore alle parotidi. Gonfiore agli occhi ed alle palpebre superiori.
3) APP. DIGERENTE. Dispepsia (specie per gli alimenti di facile digestione), aerofagia, singhiozzo, nausea, vomito frequente o continuo. Vuoto e debolezza all’epigastrio. Attacchi periodici di crampi allo stomaco. Coliche addominali. Spasmi delle vie biliari. Stipsi spastica con stimoli inefficaci. Evacuazione dolorosa. Possibile diarrea. Emorroidi pruriginose che migliorano camminando. Tutti i sintomi si aggravano alla minima contrarietà, alla minima emozione.
4) APP. CARDIOVASCOLARE. Tachicardia e palpitazioni che impediscono di dormire. Dolori cardiaci. Sensazione di punzecchiamenti, di punture al cuore. Senso di soffocamento. Ipertensione arteriosa variabile con lo stato di nervosismo.
5) APP. LOCOMOTORE. Grande sensazione di stanchezza fisica (oltre che mentale). Dolori alle ossa ed alle articolazioni. Dolore intercostale migrante. Pesantezza delle gambe e dei piedi. Irrigidimento delle ginocchia. Crampi ai polpacci aggravati dal movimento. Freddo ai piedi ed alle gambe fin sopra il ginocchio. Incoordinazione motoria, incertezza dei movimenti, leggero tremore, parola esitante. Sciatica con debolezza del dorso e degli arti inferiori. .
6) APP. RESPIRATORIO. Faringite con deglutizione dolente e sensazione di avere una spina in gola. Bolo isterico (sensazione di ostruzione laringo-faringea, come se una massa in gola rendesse difficile la deglutizione e la respirazione, legata allo stato di nevrosi). Tosse spasmodica che diventa più forte con la ripetizione (più si tossisce, più si ha voglia di tossire). Costrizione al torace, specialmente di notte.
7) APP. URINARIO. Stimolo urgente ed irresistibile di urinare, specie dopo aver preso caffè. A volte sensazione di bruciore nell’uretra durante la minzione. Pollachiuria.
8) APP. GENITALE FEMMINILE. Mestruazioni anticipate e abbondanti, precedute da emicrania (chiodo fisso in testa). Mestruo nero, di odore putrido, misto a grumi. Dismenorrea. Metrorragia. Spasmi uterini con dolori lancinanti che si mitigano alla pressione e coricandosi sul dorso. Leucorrea purulenta preceduta da contrazione pressoria nell’utero. Dolori nei rapporti sessuali.
9) APP. GENITALE MASCHILE. Prurito intenso ai genitali. Dolore ai testicoli, prevalentemente a quello destro, specie di sera dopo essersi coricati. Diminuzione del desiderio sessuale. Erezioni incontrollate con dolori al pube.
10) CUTE. Prurito su tutto il corpo senza motivo organico, che si attenua grattandosi. Escoriazioni varie. Orticaria con prurito violento (specie durante la febbre). Geloni.
DOSI
Nei casi 1) e 2), diluizione 9CH, 3 granuli o 8-10 gocce una volta al dì.
In tutti gli altri casi, diluizione 5CH, 3 granuli o 8-10 gocce 3-6 volte al dì.
(*) V. Note esplicative
marisa dice
Salve dott.sa, mi chiamo Marisa, le chiedo gentilmente se esiste un rimedio o più rimedi che possono aiutare mio marito. Soffre di teratospermia in particolare nel caso di mio marito, gli spermatozoi sono normali cioè senza malformazioni solo il 3% su 15milioni, inoltre anche lenti quei pochi attivi. La maggior parte sono immobili. Dall’esame dello spermiogramma si vedono altre due anomalie: il pH del seme è un po’ alto e presenta diversi leucociti.
Non abbiamo figli per questo motivo. Inoltre il tempo passa ed io ho 41 anni e ho quasi perso la speranza.
L’andrologo in passato gli ha anche prescritto carnitina / q10 / vit. E ma senza nessun beneficio, questo dopo averlo curato con antibiotici per 2 mesi per vedere… nel caso dipendesse da una infezione.
Mi rendo conto che sono cose un po’ particolari e forse difficilmente trattabili con l’omeopatia.
La ringrazio, saluti
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Marisa, mi dispiace non poterla aiutare, purtroppo non mi risulta che l’omeopatia possa essere efficace nei confronti della teratospermia e né che in letteratura omeopatica siano riportati casi trattati con successo. Cordiali saluti.
Edo dice
Salve, dottoressa.
Io dormo malissimo: il sonno è interrotto da numerosissimi risvegli o microrisvegli; mi rigiro continuamente nel letto,per un assillante dolore a tutti i nervi del corpo…ed, al mattino, mi alzo distrutto, con un viso segnato dalla nottataccia! Ovviamente, durante il giorno, la mia capacità di concentrazione e di resa sul lavoro ne risente molto: sono stordito ed i miei movimenti sono come dettati da impulsi elettrici. Ho anche un vago tremore, a volte.
Cosa posso assumere per dormire decentemente?
P.S.:
Descrizione soggetto:
Professionista, maschio, con capelli e cute scura, che si agita, che è ansioso, vagamente irrisoluto, non disdegna la solitudine, quando non dura molto. Il suo temperamento è nervoso.
Reazioni psico-somatiche riconducibili a cause quali dispiaceri, delusioni, ambizioni non realizzate, occasioni perdute.
Soffre di spasmi alla gola che producono sintomi del tutto analoghi a quelli del “bolo isterico” con deglutizione difficoltosa e dolente che, però, NON toglie l’appetito, anzi il mangiar gli procura sollievo in gola: infatti, in questo caso pare certo sia un problema di Reflusso gastro esofageo, con alterazione della mucosa al livello dell’esofago.
Gradirei una risposta in privato, se possibile.
Grazie della, certa, cortesia che mi userà.
Cordialità
Edo
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Edo, purtroppo la risposta in privato non è possibile fornirla, perché non sarebbe in linea con lo spirito di servizio del sito, che anche mediante le risposte ai commenti intende trasmettere informazioni utili, sia agli interessati e sia agli altri visitatori. Da quanto descritto lei sembra assomigliare molto proprio a Ignatia amara, che, come avrà potuto rilevare, è un grandissimo rimedio omeopatico in grado di poter risolvere quasi tutte le sue problematiche. Per ulteriori notizie che la potrebbero interessare, la invito a consultare l’articolo “Ansia, Depressione, Attacchi di panico” nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi”. Sarebbe opportuno adottare anche alcuni accorgimenti per migliorare il sonno. La sera consumare un pasto leggero, limitando i cibi grassi, le salse, i farinacei che appesantiscono la digestione. Evitare comunque di coricarsi subito dopo mangiato, se possibile camminare almeno per un quarto d’ora – mezz’ora, oppure praticare un esercizio fisico leggero, ascoltare della musica rilassante (es. classica, romantica), o fare una lettura distensiva (evitando quelle eccitanti o angoscianti), evitare le discussioni e le dispute familiari, non rinviare l’andata a letto se si avverte un principio di sonnolenza. Integrare al pasto della sera gli alimenti che esercitano un’azione sedativa, come aglio, cipolle, scalogni, basilico, avena, cavolo, zucca, maggiorana, lattuga, melissa, mela, albicocche, pesche, miele. Preferire sempre un’alimentazione con cibi ricchi di vitamine (in particolare le vitamine A, B1, B2, C, D, E), con un buon contenuto di fibre e di sali minerali e abolire le sostanze eccitanti come tè, caffè, tabacco. Prendere l’abitudine di bere la sera, prima di andare a letto, una tisana di foglie d’arancio o di tiglio o di passiflora, oppure una tazza di latte caldo. Controllare anche alcuni fattori nella camera da letto, come ad es. la temperatura, la rumorosità, l’idoneità del letto, del materasso, del cuscino, delle coperte, del pigiama. Anche la posizione del corpo nel letto potrebbe avere la sua importanza. Infine dia un’occhiata all’articolo “Per riposare meglio” nella sezione del sito “Rimedi della nonna”, dove sono riportati diversi preparati fitoterapici dell’antica tradizione molto utili per una regolarizzazione del sonno sia in quantità che in qualità. Ovviamente sarebbe meglio rivolgersi ad un medico omeopata. Cordiali saluti.
francesca dice
Gentile dottoressa,seguo sempre con molto interesse il suo sito ed e’ giunto il momento di chiederle qualche consiglio.Ho 42 anni e da circa 7/8 anni la sindrome mestruale (che comprende i giorni dell’ovulazione, i 10 giorni prima del ciclo, e il così detto colpo di coda quando termino le mestruazioni) si fa sempre piu’ pesante da sopportare al punto che sta compromettendo sempre di piu’ la mia vita (sia i rapporti con i miei famigliari, che quelli sociali in genere) e il mio rapporto con il cibo (mi trovo a cercare soddisfazione nei gusti molto forti come doci e salato. Anni fa si limitava a qualche giorno al mese mentre ora sono sempre alle prese con questo stato ”ansioso” che fa si che io dipenda sempre da i giorni del mese e dal livello ormonale che ho raggiunto. Mi sono rivolta a un omeopata con il quale ho iniziato un percorso durato un anno ma poi ho abbandonato causa anche il peso economico che mi comportava.Ho iniziato con Ignazia Amara 6lm poi sono passata alla 7 lm. Ho trovato molto beneficio ma dopo un po’ non bastava. Poi ho assunto lac caninum 30ch e poi 200ch. Volevo chiederle info su quest’ultimo rimedio e perche’ non lo trovo su suo sito .Mi puo’ gentilmente dire se c’e’ un rimedio specifico per una sindrome mestruale accentuata come la mia? Grazie per la sua gentilezza.Cordialmente la saluto
Francesca
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Francesca, da quanto descritto è possibile che lei soffra essenzialmente di due tipi di disturbo, precisamente la sindrome premestruale e la dismenorrea. La sindrome premestruale comprende un insieme di sintomi abbastanza complesso ed eterogeneo, di alterazioni sia biologiche che psicologiche molto variabili (dolori e/o senso di pesantezza in zona addominale-pelvica, mastopatia, cefalea, palpitazioni, desiderio di dolciumi ed a volte anche di salati, ansia, agitazione, depressione, stanchezza, disturbi del sonno, ecc.), che solitamente si collocano nella seconda metà del ciclo mestruale, cioè dall’ovulazione fino alla comparsa del mestruo. La dismenorrea comprende una serie di disturbi che si presentano durante le mestruazioni o poco prima e si manifestano con dolori intensi e crampi al basso ventre, a volte anche alla schiena ed alla parte alta delle cosce, talora accompagnati da nausea, vomito, vertigini, cefalea, diarrea, stanchezza, senso di spossatezza, ecc. In campo omeopatico per entrambi i disturbi, da trattare congiuntamente, le possibilità di cura esistono e le soluzioni terapeutiche sono diverse, da ritagliare specificamente sul singolo caso e sulla singola persona, così come richiede l’omeopatia con la “legge dei simili”. Ai rimedi omeopatici classici possono essere abbinati rimedi gemmoterapici e/o organoterapici che oltre ad avere delle specifiche attività terapeutiche offrono l’ulteriore vantaggio di esercitare un’importante attività di “drenaggio” capace di stimolare gli organi emuntori, liberare l’organismo dalle tossine e rendere lo stesso più recettivo all’azione della cura omeopatica o di qualsiasi altra terapia. Tra i rimedi omeopatici possiamo trovare Ignatia amara, Pulsatilla, Sepia, Natrum muriaticum, Lachesis, Belladonna, Chamomilla, Actaea racemosa, Arsenicum album, Magnesia phosphorica, Phytolacca decandra, Colocynthis, Dioscorea, Cyclamen, Sabina, ecc. Tra i gemmoterapici possiamo trovare Rubus idaeus, Alnus incana, Salix alba, ecc., tutti M.G. D1. Tra gli organoterapici possiamo trovare Ovaio, Ipofisi, Surrene, Tiroide, ecc. Ignatia amara è senz’altro un importantissimo rimedio omeopatico in grado di contrastare i disturbi legati al ciclo mestruale, sia sul piano fisiologico che sul piano psicologico. Infatti Ignatia è uno dei principali rimedi “ad azione generale”, ossia un policresto omeopatico, con attività profonda e polivalente, capace di sollevare da un’emotività, da un’ansia o da uno stato depressivo reattivo e nello stesso tempo di sistemare tutta una serie di disfunzioni organiche, fisiche o psicosomatiche, stimolando un miglioramento delle prestazioni di tutto il corpo. E’ possibile che la cura con il rimedio andava continuata, eventualmente cambiando le diluizioni secondo necessità. Per quanto riguarda Lac caninum (che finora non ha trovato spazio perché i rimedi omeopatici sono tantissimi e nessun sito web li potrebbe contenere tutti) esso è un rimedio “ad azione locale”, cioè appartiene alla categoria dei rimedi omeopatici che agiscono più specificamente sul sintomo o sul disturbo. In effetti Lac caninum trova impiego in diversi disturbi dell’apparato genitale femminile, come dolori nella regione ovarica, vari casi di dismenorrea, leucorrea, prurito intimo, mastopatia ed altro. Anche una buona tisana potrebbe alleviare i disturbi ed i dolori, prima fra tutte la tisana di camomilla, la quale non a caso è una pianta che presenta nella denominazione botanica il termine “matricaria” (Matricaria chamomilla), da “matrice” che anticamente indicava gli annessi uterini. Altre tisane consigliabili sono quelle con melissa, griffonia, finocchio, ecc. La stessa alimentazione potrebbe fornire il suo contributo, privilegiando i cibi con vitamine e sali minerali (soprattutto calcio, magnesio, potassio) e quelli particolarmente consigliati sono cavolo, lattuga, fico, finocchio, prezzemolo. Come vede gli interventi risolutivi che si possono effettuare sono tanti e diversi, ma per riuscire nell’intento è indispensabile individuare il percorso terapeutico più adatto al singolo caso personale, per cui nonostante le difficoltà manifestate, il consiglio è di rivolgersi ad un medico omeopata. Cordiali saluti.
Marina dice
Gentilissima Dottoressa a mio figlio di 33 anni causa vari traumi subiti, sono uscite delle macchie sul viso bianche, c’e qualche rimedio che potrebbe assumere per farle scomparire, le faccio presente che sta ancora vivendo un brutto periodo di stress sia sul lavoro che famigliare. La ringrazio sentitamente
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Marina, le macchie bianche sulla pelle, del viso o di altre parti del corpo, sono un evidente sintomo di una mancata produzione di melanina, il pigmento della colorazione. Se si esclude una dermatosi di origine fungina, come la Pitiriasi versicolor, le macchie bianche cutanee potrebbero essere dovute alla Vitiligine, che è una dermatosi più nota e diffusa, non è contagiosa, non ha conseguenze se non quelle di procurare un danno estetico. Ovviamente questa è soltanto un’ipotesi che solo un medico potrà o meno confermare. Le cause della Vitiligine non sono completamente note e non sembrerebbero esserci fattori scatenanti precisi, anche se si osserva una tendenziale predisposizione genetica, come pure la responsabilità di disfunzioni a carico della tiroide e lo stress. Quest’ultimo, comportando la diminuzione delle difese immunitarie, potrebbe influire sensibilmente sul potenziamento del disturbo. L’omeopatia offre più di un rimedio in grado di aiutare a superare i disturbi emotivi o nervosi e per questo la invito a consultare l’articolo “Ansia, Depressione, Attacchi di panico” nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi”, dove, oltre a trovare molte informazioni che la potrebbero interessare, potrà trovare i principali rimedi omeopatici che allo scopo vengono utilizzati. Tra essi occorrerà individuare il rimedio (o i rimedi) che interpretano meglio la sintomatologia del paziente, nelle causalità e nelle modalità di manifestazione, e quanto maggiore è tale somiglianza tanto migliori saranno i risultati. Alla cura omeopatica potrebbe essere utile associare qualche rimedio gemmoterapico della fitoterapia rinnovata (o gemmoderivato, si tratta di macerati glicerici di gemme di piante con diluizione alla prima decimale hahnemanniana), che, oltre ad avere delle proprie attività terapeutiche, espletano anche un’importante azione di “drenaggio” capace di stimolare gli organi emuntori, liberare l’organismo dalle tossine e rendere lo stesso più recettivo all’azione della cura omeopatica o di qualsiasi altra terapia. Nel caso specifico si potrebbe ricorrere a un gemmoterapico come Tilia tormentosa M.G. D1, che è un buon regolatore del sistema nervoso, un buon tranquillante, indicato per vari stati di eccitabilità nervosa, ansia, stress, nervosismo, nevrosi varie, insonnia. Si potrebbe anche prendere l’abitudine di assumere, soprattutto la sera, una tisana rilassante a base di camomilla, melissa, valeriana, passiflora, che sono tra le erbe più efficaci e più adoperate. Per quanto riguarda specificamente le macchie bianche sul viso, sono ritenute utili le applicazioni locali di olio di senape con l’aggiunta di estratto di curcuma, oppure di olio di pepe nero. E’ altresì consigliabile un’alimentazione semplice e sana, varia ed equilibrata, che privilegi i cibi ricchi di vitamine, in particolare le vitamine A, C, E e del gruppo B (frutta, verdura e ortaggi andrebbero benissimo). Sarebbe però meglio affidarsi ad un medico omeopata, al quale è sempre opportuno rivolgersi. Cordiali saluti.
Anna Rita dice
Buonasera dottoressa, le faccio i miei complimenti per la chiarezza dell’esposizione. Se non la disturbo vorrei chiederle un consiglio per mio figlio disabile nato 32 anni fa con il ring del cromosoma 18, affetto da sordità e con tratti autistici che si sono evidenziati nel corso degli anni. A causa delle chiare difficoltà di comunicazione ha evidenziato aspetti autolesioni che si sono intensificati nell’ultimo periodo. Cambia repentinamente umore, segnala a suo modo con anticipo l’arrivo del maltempo e ha spasmi a livello del collo.Volevo capire se il rimedio ignatia può essere indicato per attenuare il nervosismo che a volte sembra essere a fior di pelle. La ringrazio anticipatamente.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Anna Rita, Ignatia amara potrebbe essere di aiuto considerato che il rimedio presenta molti aspetti che assomigliano a quelli di suo figlio, con particolare riferimento al cambio repentino di umore, al nervosismo, agli spasmi. Inoltre Ignatia, avendo una patogenesi molto ricca ed articolata, è uno dei rimedi omeopatici più utilizzati per la cura dell’ansia, della depressione e dell’emotività ed è anche uno dei migliori psicosomatici. Essendo poi un importante policresto omeopatico, ossia un rimedio ad “azione generale”, ad effetto profondo e sistemico, potrà essere in grado di produrre un’attività polivalente capace di curare moltissime patologie e di coprire una vasta gamma di sintomi, sia fisiologici che psicologici. Per verificare l’eventuale esistenza di altre somiglianze, la invito a consultare l’articolo “Ansia, Depressione, Attacchi di panico” nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi”, dove sono riportati i principali rimedi omeopatici che allo scopo vengono più frequentemente adoperati e dove potrà trovare molte informazioni che la potrebbero interessare. Sarebbe però meglio affidarsi alla competenza di un medico omeopata. Grazie per i complimenti. Cordiali saluti.
chiara dice
salve dott.sa, le chiedo gentilmente un rimedio per diminuire le mestruazioni abbondanti, per i crampi mestruali prendo già al bisogno magnesium phosphoricum D6.
Io sono affetta da endometriosi con diverse cisti ad entrambe le ovaie.
la farmacista mi ha dato la tyuya occidentalis 200 ch presa da 5 giorni e la seconda da prendere tra 15 giorni.
Secondo lei c’è qualche altro rimedio che può aiutare le cisti di sangue a non crescere ancora o a diminuire? Inoltre ho un forte dolore ad entrambe le ovaie sia quando ho rapporti sia quando mi viene fatta l’ecografia transvaginale.
Mi hanno fatto fare un ciclo di pillola di 5 mesi per cercare di far diminuire le cisti e ora l’ho sospesa per cercare di avere un figlio.
Le chiedo anche se esiste un rimedio che aiuta la donna a rimanere incinta, Ho 41 anni e non ho ancora figli. la ginecologa mi ha un po’ demoralizzata dicendomi che per l’età e per l’endometriosi non è facile raggiungere l’obiettivo.
La ringrazio anticipatamente. Saluti.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Chiara, l’ipermenorrea (mestruazioni abbondanti) può essere contrastata in modo naturale facendo ricorso al mondo della fitoterapia, che offre diversi preparati quali ad esempio quelli dell’antica tradizione riportati nell’articolo “Per sole donne” della sezione del sito “Rimedi della nonna”, che la invito a consultare, molti dei quali possono essere preparati anche in casa. L’omeopatia offre anch’essa diversi rimedi, tra cui scegliere quello con il quale si riscontra un buon grado di somiglianza onde ottenere il miglior risultato. Solo a titolo orientativo, ad esempio, tra i rimedi più spesso utilizzati troviamo Ferrum metallicum, se il mestruo si presenta piuttosto pallido, Sabina o Trillium, se il mestruo si presenta di colore rosso vivo, China o Secale cornuta, se il mestruo si presenta di colore scuro. Per quanto riguarda le cisti ovariche, Thuya è senz’altro uno dei principali rimedi omeopatici che viene spesso utilizzato; tra gli altri si citano Apis, Aurum muriaticum natronatum, Lachesis, Lycopodium. Infine per quanto riguarda un aiuto per la fecondità, in linea teorica potrebbe essere utilizzato qualche organoterapico come ad esempio Ovarinum che dovrebbe aiutare l’ovaio e l’ovulazione. Per tutte queste problematiche e per quanto detto finora sarebbe meglio affidarsi alla competenza di un medico omeopata, al quale è sempre opportuno rivolgersi. Cordiali saluti.
antonietta dice
grazie dottoressa.ma per spiegarvi meglio il mio primo attacco lo avuto in un momento della mia vita che lavoravo,aevo amici,ma ebbi l’ennesima delusione d’amore.facevo la barista e avendo i primi attacchi evitai l’ambiente del bar fino a perdere il lavoro.devo dire ke mi ero affidata a ignatia xke da piccola nell’eta adolescenziale ho subito un trauma,siccome nn andavo piu a scuola per causa di salute di mia mamma ho iniziato ad avere problemi con assistenza sociale e tutte le notti nn dormivo per paura di essere portata via dai miei genitori.questo mi causava un ansia nello stomaco e insonnia,avevo solo 10 Anni nn sapevo spiegarlo.quest’ansia è scomparsa nel momento che sono uscita dall’eta di obbligo,ma in certi casi “tipo abbandono” mi si accendeva sempre.dico abbandono xke soffrivo molto la lontananza dei familiari e il circondare di estranei.ma con molte delusioni d’amore e molta preoccupazione dei miei non avevo mai sofferto di panico fino a 5 anni fa il mio primo attacco lo avuto in un momento della mia vita che lavoravo,avevo amici,ma ebbi l’ennesima delusione d’amore.facevo la barista e avendo i primi attacchi evitai l’ambiente del bar fino a perdere il lavoro.fino al giorno di qualke anno fa ke scoprii ke bevendo alcol mi si abbassava l’ansia.è cosi ho iniziato ad affidarmi all’ alcol,cioè ke x quanto possa cercare di evitarlo,ma se devo affrontare qualkosa ke mi crea panico vado a bere.sto usando l’alcol come ansiolitico,solo la sera x addormentarmi e durante il giorno se devo affrontare qlkosa.io so o spero di nn essere alcolizzata ke se mi sento tranquilla nn ho necessità di bere,ma ho paura di poterci diventare e sopratutto a me la vita piace di piu’ lucida solo se nn avessi questi tremendi attacchi.come potrei fare?vi ringrazio della risposta
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Antonietta, intanto, se non l’avesse già fatto, le rinnovo l’invito a leggere l’articolo “Ansia, Depressione, Attacchi di panico” nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi”, di leggerlo tutto perché potrà trovare molte informazioni che la potrebbero aiutare a comprendere meglio la sua situazione e ad orientarla sul da farsi. Sicuramente l’alcool non è la soluzione dei suoi problemi, non è curativo ma rappresenta solo un rifugio euforizzante e inebriante per sfuggire alla realtà e non cercare di affrontarla, ad esempio curandosi. Inoltre, com’è noto, nel tempo l’alcool produce dei danni devastanti ed irreversibili a livello cerebrale, oltre che a livello del resto dell’organismo (problemi epatici, digestivi, cardiaci, ossei, mestruali, sessuali, ecc. ecc.), deprimendo il sistema nervoso centrale e quindi mutando il suo effetto da stimolante a sedativo, con la conseguenza che aumentano ulteriormente gli stati depressivi e gli altri disturbi psichici, per cui si entra facilmente in un circolo vizioso che non ha vie di uscita. Se lei crede nell’omeopatia e nelle possibilità che ha questa medicina di poterla curare, allora il consiglio che mi sento di rinnovarle è di rivolgersi ad un bravo medico omeopata ed affidarsi alla sua competenza, perché da sola, con l’automedicazione, con interventi spot o con iniziative “fai da te” non potrà riuscire a superare completamente e definitivamente il disagio emotivo in cui si trova, dal quale si potrà guarire solo tramite una terapia di buona tecnica omeopatica. Cordiali saluti.
antonietta dice
Salve dottore, sono una ragazza di 28 anni vorrei da lei un consiglio di un esperto perche sono molto confusa..da circa 5 anni fa ho avuto il mio primo attacco di panico, con conseguenze sempre piu drastiche. Da due anni che soffro di ansia generalizzata e anticipatoria, nel senso che ho iniziato ad avere molte fobie, paura di entrare nel treno, paura di allontanarmi dal mio paese anche se sto in compagnia. Ho paura di stare nei posti troppo chiusi e affollati. Questa patologia mi sta causando molti disagi, al punto che non lavoro piu’ perchè stare in mezzo agli estranei mi causa panico. Addirittura sono arrivata al punto di crearmi ansia anche se devo recarmi da uno psicologo..dormo molto, almeno 9/10 ore al giorno e se dormo di meno mi sento molto agitata, tremori, tachiardia ecc. e poi mi sento sempre molto stanca, al minimo sforzo :( poco tempo fa per via di una amica di mia mamma che si occupa di omotossicologia mi ha prescritto Ignatia homaccord 10 gocce 3 volte al giorno, ma la prima volte che le ho prese mi sono sentita troppo giu, senza forze, testa nel vuoto, quasi come sarei stata sotto effetti di stupefacenti. Ora ho diminuito la dose, sto prendendo 2 gocce al mattino e 4 nel pomeriggio. Volevo sapere da lei se prenderne di meno puo’ avere sempre un effetto di guarigione sul mio organismo e se l’omeopatia nel mio caso puo’ portarmi al miglioramento. Le chiedo questo perchè ho letto che in caso di panico ci sono anche i fiori di bach e sinceramente non saprei quale cura intraprendere se omeopatica o naturopatica?
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Antonietta, Ignatia homaccord non è un rimedio dell’omeopatia classica, bensì è un antiomotossico, cioè un rimedio dell’omotossicologia, la quale pur avendo diversi punti di contatto con l’omeopatia, alla quale si ispira, ha però dei principi terapeutici e di scelta dei rimedi completamente differenti. In particolare è un “composto”, cioè un’associazione di rimedi omeoterapici, tra cui Ignatia amara, con diverse diluizioni omeopatiche dello stesso componente in modo che potrebbe trattare le malattie di origine psico-somatica agendo sull’aspetto organico tramite le basse diluizioni, sull’aspetto funzionale/fisiologico tramite le medie diluizioni e sull’aspetto mentale tramite le alte diluizioni. Nello specifico Ignatia homaccord sarebbe indicato per depressione esogena, sintomi paradossi, afonia isterica. Per quanto riguarda i fiori di Bach, in genere, essi sono maggiormente indicati per gli stati ansiosi e depressivi di lieve o moderata entità, anche se è bene precisare che la soglia di variabilità clinica della floriterapia può cambiare in funzione della sensibilità individuale del paziente. Anche l’omeopatia classica presenta delle valide soluzioni offrendo una ricchezza di rimedi omeopatici e di patogenesi tali da riuscire a coprire qualsiasi disturbo emotivo. Con l’occasione, per maggiori informazioni al riguardo, la invito a consultare l’articolo “Ansia, Depressione, Attacchi di panico” nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi”. Dalla breve descrizione di sé, lei sembra assomigliare abbastanza ad Argentum nitricum, che è uno dei più importanti rimedi omeopatici per la cura dell’ansia e della depressione del tipo rientranti nelle caratteristiche del rimedio, simili cioè a quelli che lei avverte. Inoltre Argentum nitricum è un policresto, ossia un rimedio ad “azione generale”, che possiede un’attività profonda e polivalente utile a risolvere moltissime problematiche, sia di ordine fisiologico che di ordine psicologico e quindi a curare diverse patologie ed a coprire una vasta gamma di sintomi. Se lei però volesse curare il suo disagio emotivo con l’omeopatia, le consiglio di non fare da sola ma di rivolgersi ad un medico omeopata, che potrà prescrivere la terapia e la strategia terapeutica più adatte al suo caso e alla sua persona. Cordiali saluti.
manuela dice
grazie del consulto volevo chierdere se posso assumere ignatia amara heel insieme all’oki ho dolori cervicali e sono costrtta a prendere questo farmaco. cordialmente.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Manuela, occorre innanzitutto premettere che Ignatia Heel è un rimedio che non appartiene al mondo dell’omeopatia classica, bensì al mondo dell’omotossicologia che pur avendo diversi punti di contatto con l’omeopatia, alla quale si ispira, ha però dei principi terapeutici e di scelta dei rimedi completamente differenti. E’ quindi un antiomotossico, in particolare un rimedio complesso o composto semplice, costituito cioè da un mix di rimedi omeopatici o di omeoterapici sinergici a bassa diluizione, che sarebbe indicato per i disordini psicosomatici e per la nevrosi climaterica. I composti semplici sono rimedi sintomatici che hanno un’azione rapida ma non profonda, quindi adatti nei casi acuti ed in genere vanno utilizzati per un breve periodo, così come si risolve la fase acuta. Nella cronicizzazione della malattia solitamente vengono affiancati o sostituiti da rimedi di sostegno ad azione trofica più profonda, in diluizioni più elevate. Per quanto riguarda la compatibilità con altri farmaci, deve tenere presente che generalmente, con tutte le eccezioni del caso, l’utilizzo congiunto di un rimedio omeopatico e di un farmaco tradizionale è da evitare solo se entrambi servono a curare la stessa patologia, perché a soffrirne potrebbe essere il rimedio omeopatico che ha un principio terapeutico praticamente opposto a quello del farmaco tradizionale. Quindi se non ricorre tale condizione l’uso non è controindicato. Però per il caso specifico sarebbe meglio acquisire un’approvazione medica. Cordiali saluti
Marina dice
Gentile dottoressa le scrivo per he mio marito non vuole uscire piu di casa, sta prendendo un antidepressivo prescrittogli dal medico , ma si vede che non ha grandi risultati perche il problema sussiste. Portarlo da uno psichiatra non esite perche non vuole si rifiuta categoricamente, e io non so cosa fare lei pensa che ingnatia potrebbe aiutarlo a decidere di uscire di casa? E se no cos’altro puo prendere, le ricordo che non posso portarlo da un omeopata perche si rifiuta, cosa posso fare? La ringrazio sentitamente. Questa situazione va avanti da quasi un anno. Il nome dell’antidepressivo e il cipralex,
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Marina, la invito a consultare l’articolo “Ansia, Depressione, Attacchi di panico” nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi”, dove potrà trovare i principali rimedi omeopatici utilizzati nei disturbi emotivi e le informazioni che la potrebbero interessare. Nel caso di suo marito se il non voler uscire di casa è legato alla paura di recarsi in luoghi non familiari, allora uno dei più importanti rimedi omeopatici è Argentum nitricum, se invece è legato al desiderio di solitudine ed al timore di incontrare persone estranee al nucleo familiare, allora i rimedi potrebbero essere Gelsemium, Ignatia amara, Natrum muriaticum. Ma potrebbero essere appropriati anche altri, l’importante è che si individui il rimedio (o i rimedi) che contiene comportamenti e tratti psicologici simili a quelli del paziente. Deve comunque tenere presente che il ricorso al medico omeopata, se si intende seguire la strada della medicina omeopatica, è determinante per dare una risposta concreta all’ansia e alla depressione, con una terapia ritagliata sul caso personale e che valuti anche la compatibilità con l’antidepressivo utilizzato e la sua dismissione graduale. Della necessità di ciò suo marito se ne deve convincere se vuole guarire con l’omeopatia. Cordiali saluti.