DESCRIZIONE
Il rimedio omeopatico Hypericum si ottiene dalla tintura dell’intera pianta fresca in fiore di Hypericum perforatum e dalle successive diluizioni-dinamizzazioni in soluzione idroalcolica.
Per ulteriori informazioni sulla preparazione, consultare l’articolo “Rimedi omeopatici: origine” della sezione del sito “Approfondimenti”.
Hypericum perforatum (nome italiano Iperico) è una pianta perenne sempreverde appartenente alla famiglia delle Clusiaceae (precedentemente Hypericaceae o Guttiferae), molto comune in Italia, in Europa, in Asia occidentale e in Nord Africa. Cresce nei luoghi asciutti, soleggiati ed erbosi, colline ed oliveti, ai margini delle strade di campagna ed oggi viene anche coltivata. Alta 30 – 80 cm e comunque non oltre 1 m, ha un fusto eretto, angoloso, percorso da due strisce longitudinali in rilievo. Le foglie sono piccole, sessili, oblunghe-ellittiche. Quando non è in fioritura tali foglioline viste in controluce appaiono bucherellate, da cui il nome perforatum. Trattasi in realtà di vescichette traslucide contenenti resine ed oli essenziali incolori. I fiori, a cinque petali di colore giallo-oro, sono riuniti in pannocchie che raggiungono la fioritura verso il 24 giugno, da qui il nome popolare di Erba di San Giovanni. Ai margini dei petali sono visibili dei punti neri per la presenza di strutture ghiandolari contenenti un succo oleoso di colore rosso-violaceo, chiamato volgarmente sangue di San Giovanni (perché ricorda il sangue versato dal Santo fatto decapitare da Erode intorno al 35 d.c.), che deve la sua colorazione alla ipericina, sostanza di cui è particolarmente ricco. I frutti sono capsule ovali che a maturazione si aprono scoprendo i semi cilindrici di colore nero o bruno scuro.
L’iperico è conosciuto sin dall’antichità, a partire dall’Età Classica, per le sue proprietà medicinali e veniva utilizzato per curare molte malattie. Nel Medioevo era ritenuto utile per tenere lontano i demoni e per questo gli venne attribuito l’appellativo popolare di “erba scacciadiavoli”.
Oggi alla pianta si riconoscono diverse proprietà terapeutiche, tra cui ricordiamo quella antinfiammatoria, antisettica, cicatrizzante, riepitelizzante, analgesica, diuretica, depurativa, ipotensiva, astringente, antiossidante, vasoprotettrice, ma soprattutto l’attività sedativa e antidepressiva.
Tale ultima proprietà è stata scientificamente provata agli inizi degli anni ’90 del secolo scorso da alcuni studiosi americani e ciò ha prodotto un più consistente uso della pianta per la cura della sindrome della depressione, in alternativa ai tradizionali farmaci di sintesi, tanto che attualmente negli Stati Uniti ed in Germania il 50% circa degli antidepressivi che si vendono sono a base di iperico. La pianta agisce con un’efficacia del tutto equivalente a quella dei comuni farmaci antidepressivi, con il vantaggio di non presentare controindicazioni alle dosi consigliate. L’attività però non è immediata, ma necessita di almeno 15 – 20 giorni per dare i primi risultati significativi.
La proprietà antidepressiva dell’iperico è attribuibile al contenuto di sostanze, che costituiscono i principi attivi più importanti, quali l’ipericina, l’iperforina ed alcune classi di flavonoidi, particolarmente presenti nelle foglie e nelle sommità fiorite. L’azione combinata di tali sostanze favorisce nel sistema nervoso centrale l’aumento dei livelli di serotonina, neurotrasmettitore coinvolto principalmente nella regolazione dell’umore, e modula la secrezione di melatonina, ormone che regola il ciclo sonno-sveglia. Ciò si traduce in un’attività biologica spiccatamente antidepressiva, che contrasta i disturbi dell’umore ed aiuta a ristabilire l’equilibrio emotivo. Per tali caratteristiche la pianta si è procurato l’ulteriore appellativo di “antidepressivo vegetale”.
L’iperico, inoltre, è considerato il rimedio per eccellenza di tutte le lesioni della pelle, soprattutto le ustioni ma anche piaghe e ferite, nonché per il trattamento degli stati infiammatori dei bronchi e delle vie urinarie, per la protezione dei vasi sanguigni e per combattere l’ipertensione arteriosa grazie alla sua azione vasodilatatrice.
Oltre che in omeopatia la pianta è molto utilizzata nella farmacologia tradizionale, nella cosmesi ed in fitoterapia.
Ad esempio le tisane e le tinture, oltre alla già trattata azione antidepressiva, trovano impiego come espettoranti e come sedativi della tosse, tant’è che la pianta si trova nella maggior parte delle preparazioni degli sciroppi contro la tosse, anche di quella di tipo convulsivo dei bambini.
La pomata o meglio l’olio di iperico applicato sulle ustioni (eritemi solari in primis) consente di calmare rapidamente il dolore e di accelerare la cicatrizzazione delle piaghe. Esplica inoltre un’importante azione antivirale locale per cui si rivela utile per il trattamento dell’herpes simplex (responsabile dell’herpes labiale e genitale) e dell’herpes zoster (responsabile della varicella nei bambini e del Fuoco di Sant’Antonio negli adulti). Usato nei massaggi fornisce sollievo ai dolori muscolari, nevralgici e reumatici.
I lavaggi con il decotto di iperico sono efficaci per tutte le infiammazioni della pelle ed i cataplasmi dei fiori freschi sono ottimi lenitivi e cicatrizzanti. Le foglie ed i fiori aggiunti all’acqua da bagno hanno un effetto tonificante e nutriente.
L’iperico ha un’azione fotosensibilizzante, per cui durante l’assunzione occorre evitare una lunga esposizione al sole. Inoltre ne è sconsigliato l’uso in gravidanza, durante l’allattamento ed in pediatria e quando si stanno assumendo alcune tipologie di farmaci con i quali potrebbe interagire riducendone l’efficacia.
Tra gli effetti indesiderati che si possono manifestare, specialmente se nell’uso degli estratti della pianta si superano le dosi consigliate, ce ne sono alcuni comuni agli antidepressivi di sintesi, come astenia e agitazione, affaticamento, tachicardia, incremento della frequenza delle minzioni, irritazioni gastrointestinali, secchezza della bocca, riduzione della libido, o reazioni allergiche.
CARATTERISTICHE DEL RIMEDIO
Hypericum è un rimedio omeopatico che agisce principalmente sul sistema nervoso, sia centrale che periferico, con un’azione che sembra essere di tipo centripeto, cioè che risale dalle terminazioni nervose al sistema nervoso centrale. Per questo motivo il rimedio corrisponde maggiormente alle irritazioni ed alle infiammazioni dei nervi sensitivi che sono essenzialmente centripeti. In generale quindi Hypericum è il rimedio adatto in tutti i casi di nevrite, quando si verifica una degenerazione, di natura traumatica, infettiva, tossica od altro, di un nervo o di un gruppo di nervi con il dolore che risale lungo il tragitto del nervo.
E’ un ottimo rimedio per la terapia del dolore di qualsiasi origine, in modo particolare di quello a carattere nevralgico (sciatica, nevriti, nevralgie, ecc.), di quello dovuto a traumi (ferite, contusioni, distorsioni, ecc. e più specificamente di quello al coccige o alla schiena per caduta o per colpo violento), di quello dovuto a reumatismi (artriti, artrosi, ecc.), a interventi chirurgici, a estrazioni dentarie, al post-partum, al ciclo mestruale, alle vene varicose, ecc.
Il rimedio è in grado di rimuovere manifestazioni dolorose di traumi anche antichi ed è particolarmente specializzato per le lesioni prodotte da strumenti acuminati, anche se risulta ugualmente efficace per qualsiasi tipo di trauma che interessa zone molto innervate con dolori brucianti, acuti, pungenti, irradiati (come ad es. lo schiacciamento delle dita).
I traumi vertebrali possono essere accompagnati da febbre con sete intensa, pupille dilatate, timore del minimo contatto e del minimo movimento (come in Belladonna che però viene preferito in caso di malattia infettiva e non di trauma).
Hypericum favorisce anche la cicatrizzazione di tutti i tipi di ferite (da taglio, da punta, lacere, lacero-contuse, da arma da fuoco, ecc) e ne evita l’infezione. In tal caso è spesso associato o susseguente a Ledum palustre che è il miglior rimedio per le ferite da punta (coltello, chiodo, cacciavite, ecc.) e per l’azione di prevenzione sul tetano.
Hypericum è altresì indicato per i disturbi respiratori, quali tosse stizzosa o pertussoide e crisi di asma, migliorate dall’espettorazione, nonché per i problemi dell’apparato digerente (soprattutto se di origine nervosa) accompagnati da grande sete e sensazione di calore in bocca, lingua bianca, senso del gusto diminuito, cefalea post-prandiale, diarrea estiva, desiderio di bevande calde, di vino e di sottaceti.
Il soggetto Hypericum in una prima fase è ansioso, ipersensibile, stenico e reattivo, è eccitato, si sveglia di notte con le carotidi pulsanti, con le pupille dilatate, avverte i battiti cardiaci nella testa (e ciò gli impedisce di dormire), è ansioso, agitato e non vuole essere toccato (come Arnica), non vuole cambiare di posto neppure per farsi rifare il letto, ha vertigini, ronzii alle orecchie e spesso perde il filo del discorso.
In una seconda fase evolve progressivamente verso la depressione, avendo esaurite le sue riserve di energia nervosa. Appartiene pertanto alla categoria di persone che a seguito di un trauma, di una paura, di uno shock, cadono nella depressione nervosa.
Hypericum è uno dei migliori rimedi per la cura della depressione (non a caso la pianta da cui trae origine è definita l’antidepressivo vegetale) ed anche per la nevrosi della menopausa.
Il rimedio, anche se per certi sintomi di eccitazione mentale somiglia a Belladonna, ha uno psichismo molto più vicino a quello di Arnica, essendo entrambi dei traumatizzati. Tra l’altro Hypericum è spesso utilizzato in associazione con Arnica o quando questa ha terminato il suo lavoro e cessa di agire.
I sintomi peggiorano con il freddo (tranne la tosse che è aggravata sia dal freddo che dal caldo), con la nebbia che scatena le crisi d’asma, con il contatto, con il movimento.
Migliorano piegando la testa all’indietro. Il dolore delle nevralgie dentarie migliora, fino a scomparire del tutto, se ci si corica sul lato dolente e si resta immobili (è questo un sintomo chiave da ricordare, che si trova anche in Bryonia in altre circostanze).
I principali sinergici (complementari) di Hypericum sono Aconitum napellus, Arnica montana, Ledum palustre, Magnesia phosphorica.
I principali antidoti (ma che ne aiutano l’azione) sono Arsenicum album, Chamomilla, Sulphur.
USO DEL RIMEDIO
Il rimedio omeopatico Hypericum si usa nei seguenti principali casi, quando i sintomi corrispondono e si associano alle caratteristiche del rimedio descritte in precedenza.
1) SISTEMA NERVOSO. Depressione reattiva o con stanchezza e letargia. Depressione post traumatica e post operatoria. Stati depressivi dopo commozione cerebrale. Shock da trauma fisico o emotivo. Stati di ansia e di ipersensibilità generale spesso accompagnati da cefalee congestizie. Anche per la nevrosi della menopausa. Vertigini. Nevriti e nevralgie in genere, spontanee o insorte dopo un trauma accidentale o chirurgico. Sciatica.
2) DOLORI. Dolori di qualsiasi natura e in ogni sede, in particolare quelli provocati da traumi. Sono tipici i dolori, dopo una caduta o un colpo violento, per una lesione al coccige, per una contusione alla colonna vertebrale, per un traumatismo che interessa mani, piedi, collo, spalle, braccia e gambe con difficoltà di movimento. Torcicollo. Lombalgia cronica. Mal di denti e dolori da interventi dentari. Dolori o fitte agli occhi per piccoli traumi. Dolori da ferite e da ustioni. Dolori post-partum. Sintomatologie dolorose legate a processi infiammatori. Dismenorrea. Alluce valgo.
3) FERITE. Ferite di qualsiasi tipo (da taglio, da punta, lacere, lacero-contuse, da arma da fuoco, ecc), per le quali il rimedio attenua il dolore, evita l’infezione e favorisce la cicatrizzazione. Ferite in zone fortemente innervate (polpastrelli delle dita, labbra, ecc.). Ferite penetranti provocate da oggetti appuntiti (spine, chiodi, ecc.), da morsi di animali, da interventi chirurgici. Unghia incarnita.
4) PELLE. Dermatosi fotosensibili. Ustioni ed in particolare eritemi solari. Eruzioni cutanee, tipo orticaria, sulle mani. Herpes labiale e herpes zoster.
5) APP. RESPIRATORIO. Tosse lacerante e secca di tipo nervoso. Asma in ambiente umido, migliorata dall’espettorazione, le cui crisi sopraggiungono o sono aggravate per un traumatismo del sistema nervoso.
6) APP. DIGERENTE. Pressione allo stomaco anche mangiando poco. Distensione addominale (pancia gonfia) migliorata con l’evacuazione. Cefalea, eruttazioni e malessere di stomaco dopo ogni pranzo. Nausea e stimolo di vomitare. Diarrea per lo più estiva, alternata a stipsi.
7) APP. CARDIOVASCOLARE. Palpitazioni. Eretismo cardiovascolare da stress fisico o emotivo. Sensazione che di sera il cuore debba cadere. Polso accelerato e duro. Emorroidi dolorose e sanguinanti.
DOSI
In tutti i casi, diluizione 6CH, 3 granuli o 10 gocce 3-6 volte al dì.
Diluizioni più alte, consigliabili per curare nel profondo gli stati cronici, per la loro incidenza sull’organismo possono essere prescritte solo dal medico omeopata.
Nei casi 3) e 4) sono preferibili, in associazione o in esclusiva, applicazioni con preparati per uso esterno.
(*) V. Note esplicative
patrizia dice
Buon pomeriggio gentilissima dottoressa. il mio quesito è sull’uso del hypericum perforatum e l’estrazione del dente del giudizio. Mia figlia deve estrarre per la terza volta il dente del giudizio, questa volta quello inferiore. Non ricordo più quale dosaggio di hypericum perforatum mi abbia prescritto l’altra volta la dottoressa che ora non è disponibile. Mi sembra di ricordare 0/30 LM dose unica prima dell’intervento e subito dopo arnica alla quinta. Mi può aiutare cortesemente? Mi sbaglio forse con hypericum perforatum 30ch invece?
Grazie.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Patrizia, entrambi i rimedi omeopatici vengono solitamente prescritti in caso di estrazione dentaria, sia prima che dopo, vale a dire sia per prepararsi all’intervento che per controllarne i postumi. Hypericum, che è caratteristicamente il rimedio del dolore, viene adoperato per contrastare la nevralgia dentaria. Arnica montana, che è per eccellenza il rimedio di tutti i tipi di trauma, viene adoperato per ridurre il sanguinamento, l’edema ed anche il dolore. Se si fa ricorso alle basse diluizioni (ad es. quelle fino a 7CH), esse vengono solitamente utilizzate in ragione di 3-5 granuli pro-dose, più volte al dì (ad es. 3-6 volte), secondo necessità, e diradando con i miglioramenti. Se si fa ricorso alle medie diluizioni (qual è una 30LM o una 30CH), in monodose, esse generalmente richiedono una sola somministrazione, eventualmente da ripetere al primo accenno di un ritorno dei sintomi. Tuttavia le ricordo che le diluizioni e le posologie, come del resto tutte le entità terapeutiche omeopatiche, sono alquanto individuali, non sempre generalizzabili, perché essenzialmente legate alla sensibilità del singolo organismo allo stimolo del rimedio omeopatico, alla profondità del disturbo, al livello d’intervento necessario, nonché al grado di somiglianza rimedio-paziente. Pertanto il consulto medico è sempre necessario. Cordiali saluti.
Luciana dice
Buongiorno Dottoressa,
complimenti non solo per il presente articolo ma per il sito, in generale, oltre che per la Sua disponibilità.
Se possibile volevo chiederLe un suggerimento per trattare una sospetta nevralgia del nervo pudendo che si manifesta prevalentemente sul lato sinistro della zona perineale ed è caratterizzata da bruciore, calore e, talvolta (andamento a pousseè) sensazione di corpo estraneo nel retto. La posizione seduta non necessariamente peggiora i sintomi.
Al di là delle eventuali terapie “convenzionali”, è possibile associare Hypericum 6CH al dosaggio da Lei indicato? Può essere utile associarlo a qualche altro rimedio omeopatico o “basta” da solo?
La ringrazio anticipatamente e invio cordiali saluti.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Luciana, la nevralgia del pudendo (neuropatia del nervo pudendo) è una malattia ancora semisconosciuta, forse perché non molto comune, che produce una variegata gamma di sintomi: innanzitutto l’intenso dolore pelvico cui possono associarsi altre manifestazioni come bruciore, calore, formicolio, sensazione di avere un corpo estraneo nel retto, disturbi o dolore durante la minzione, nel corso della defecazione, ecc. Una caratteristica della malattia è che i sintomi il più delle volte peggiorano stando seduti e migliorano sensibilmente o scompaiono solo stando coricati a letto in posizione supina. Lo stare in piedi apporta qualche sollievo, ma a lungo andare comporta comunque una sensazione di fastidio, spesso intollerabile. I rimedi omeopatici utili a trattare le nevralgie o neuropatie sono diversi, ognuno con la propria patogenesi, tra i quali quello adatto sarà il rimedio che contiene la sintomatologia maggiormente somigliante a quella del paziente. Ciò, com’è noto, nel rispetto della Legge di Similitudine su cui l’Omeopatia pone le basi del suo principio terapeutico. Tra i rimedi omeopatici che vengono più spesso utilizzati, che rispondono meglio in un’alta percentuale di casi, troviamo: Magnesia phosphorica in primis, in particolare se il dolore è violento, si manifesta bruscamente e migliora con il caldo e/o esercitando una forte pressione sulla zona dolente; Hypericum, che è un ottimo rimedio del dolore e di tutte le conseguenze legate a traumi di nervi, con aggravamenti da contatto e scosse; Bryonia, se il dolore è pungente, aggravato dal minimo movimento e migliorato coricandosi; Kalmia latifolia, se il dolore, improvviso come un lampo, risale lungo il tragitto del nervo interessato; Nux vomica, se si avvertono sensazioni di crampi; Gnaphalium, in caso di intorpidimento e parestesie; Colocynthis, se il dolore è errante; Phytolacca decandra, se il dolore è come una scossa elettrica; Arsenicum album, se il dolore urente è migliorato dal caldo; Coffea, se è migliorato da applicazioni fredde. L’alimentazione consigliata è quella ricca di vitamine, (in particolare A/beta-carotene, gruppo B, C, D, E), di sali minerali (in particolare magnesio) e di acidi grassi polinsaturi (omega-3 e omega-6 non ossidati dal calore), che combattono meglio i processi infiammatori. Il consiglio comunque è di non fare da sola, ma di rivolgersi ad un medico omeopata che con la visita sarà in grado di prescrivere la terapia appropriata al suo caso specifico. Grazie per i complimenti. Cordiali saluti.
Francesco Lunetta dice
Gentile dottoressa,alla mia cagnolina di 3 anni e di 5 kg,e’ stata diagnosticata una ernia al disco.Optando intanto x una terapia conservativa,il veterinario le ha prescritto dei fans che ancora non hanno sortito effetto.Iperico 7 ch + puta 7 ch x tre volte al dì,potrebbero aiutare la mia cagnolina?
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Francesco Lunetta, com’è noto, l’Omeopatia applicata agli animali richiede tecniche, strategie e pratiche terapeutiche completamente differenti da quelle per l’uso umano, con riflessi sulla scelta dei rimedi omeopatici, sulle diluizioni, sulle posologie, sui tempi di cura, ecc. Gli animali hanno anatomia, fisiologia e patologia generale diverse dalla specie umana e ciò indispensabilmente richiede un approccio terapeutico differente. Di tanto si occupa l’Omeopatia Veterinaria. Sarebbe pertanto opportuno porre la domanda a un sito veterinario che tratta l’Omeopatia o direttamente a un veterinario omeopata. Ciò che posso dirle, che ovviamente riguarda l’uomo, è che i rimedi omeopatici più spesso utilizzati per le sindromi dolorose dell’apparato osteoarticolare sono consultabili all’articolo “Reumatismi” nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi”. Cordiali saluti.
luca dice
buonasera volevo sapere se l’iperico in forma omeopatica interagisce con i farmaci anti hiv , cosa che fa l’iperico in forma fitoterapica grazie luca
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Luca, in genere i rimedi omeopatici non hanno controindicazioni o effetti collaterali e non sono in grado di interferire con altri farmaci o prodotti terapeutici diversi, specialmente se vengono adoperati con cognizione di causa e quindi secondo prescrizione medica. Cordiali saluti.
rachele dice
grazie mille per la risposta. però non ho capito se quindi l’iperico in forma omeopatica va bene come antidepressivo ossia regola o aumenta serotonina noradrenalina, o se solo l’estratto secco lo fa o anche i granuli omeopatico.
grazie mille per attenzione
cordialmente
rachele.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Rachele, come spiegato nella risposta precedente, l’Hypericum omeopatico è un antidepressivo, però a differenza del fitoterapico non ha una specifica azione chimica verso determinati organi o apparati, ma agisce a livello sistemico e complessivo, in quanto veicola una bio-informazione, quella che serve all’organismo per stimolare ed incanalare correttamente la capacità propria di guarigione, andando a ripristinare l’efficienza e la funzionalità dei relativi sistemi di difesa e di regolazione generale (sistemi immunitario, nervoso, endocrino, linfatico). Sempre nella risposta precedente è stato anche precisato che Hypericum omeopatico risulta adatto ad un soggetto che scivola dall’ansia alla depressione, che diventa quindi il suo stato prevalente, a seguito di uno shock emotivo oppure di esperienze dolorose o comunque negative. Ciò nel rispetto della Legge di Similitudine su cui l’Omeopatia fonda il suo principio terapeutico, in base alla quale un rimedio omeopatico per essere curativo deve “assomigliare al paziente”, ossia deve contenere nella propria patogenesi una sintomatologia psico-fisica somigliante a quella del paziente e quanto maggiore è tale somiglianza tanto migliori saranno i risultati. Nell’articolo “Ansia, Depressione, Attacchi di panico”, che la invito a consultare, sono riportati i principali rimedi omeopatici che vengono più spesso utilizzati nei vari disturbi emotivi o psichici, tra cui Hypericum, per ciascuno dei quali ne è sintetizzata la patogenesi e dove potrà trovare anche diverse notizie di possibile interesse. Ovviamente, come consigliatole, la prescrizione giusta per lei la può stabilire solo un medico omeopata, previa visita. Cordiali saluti.
rachele dice
Buongiorno, vorrei chiedere che differenza c’è tra iperico omeopatico granuli e iperico estratto secco fitoterapico.
per la depressione (serotonina noradrenalina) anche l’iperico omeopatico granuli agisce su questi recettori?. o soltanto l’estratto secco?.
vorrei provare i granuli, vanno pure bene x la depressione?.
grazie mille
cordiali saluti.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Rachele, come riportato nel presente articolo, la differenza tra l’Hypericum omeopatico (il nome italiano Iperico viene normalmente usato per il fitoterapico) e l’Iperico fitoterapico sta nelle modalità di preparazione, per cui alla fine si tratta di farmaci o di rimedi completamente differenti, anche se presentano indicazioni cliniche simili. Infatti entrambi sono degli antidepressivi, giacché intervengono sul sistema nervoso centrale. L’Hypericum omeopatico, la cui forma farmaceutica più comune è quella in granuli, ha come sostanza di origine la tintura madre della pianta fresca Hypericum perforatum, ma in dosi diluite e dinamizzate secondo il metodo omeopatico. Risulta indicato per un profilo psichico caratterizzato da due fasi: una prima fase di eccitabilità e di ipersensibilità stenica e reattiva, una seconda fase di depressione, verso la quale si scivola progressivamente quando si esauriscono le riserve di energia nervosa. Come tutti i rimedi omeopatici non ha un’azione chimica, ma agisce a livello sistemico come stimolo alla capacità propria di guarigione dell’organismo, sollecitandone i sistemi di difesa e di regolazione generale (nello specifico il sistema nervoso in particolare) e perciò non ha controindicazioni o effetti collaterali. L’Iperico fitoterapico, la cui forma maggiormente adoperata è l’estratto secco delle sommità fiorite della pianta, ha un’azione antidepressiva per la capacità di aumentare i livelli di serotonina, noradrenalina e dopamina, nonché modulare la secrezione di melatonina. Come tutti i fitoterapici può presentare controindicazioni ed effetti collaterali (V. sempre il presente articolo), questi ultimi specialmente se si superano le dosi consigliate. L’Iperico infatti è controindicato quando si assumono alcune tipologie di farmaci, come gli antidepressivi appartenenti alla classe degli inibitori della ricaptazione della serotonina, gli anticoagulanti di tipo cumarinico, i medicamenti per l’emicrania contenenti triptani, gli anticoncezionali, ecc. L’uso dell’Iperico è altresì sconsigliato specialmente nel periodo estivo a causa del suo effetto fotosensibilizzante e deve essere sospeso una decina di giorni prima di un eventuale intervento chirurgico per la sua possibile interferenza con i medicinali dell’anestesia locale o generale. L’assunzione va inoltre evitata in caso di ipersensibilità accertata verso uno o più componenti, in gravidanza, durante l’allattamento ed in pediatria. L’uso per una durata superiore ai tre mesi richiede una maggiore supervisione medica. Se lei intende avvalersi dell’Omeopatia e del Naturale, le consiglio comunque di non fare da sola, ma di rivolgersi ad un medico omeopata che con la visita potrà essere in grado di prescrivere la terapia appropriata al suo caso specifico. Cordiali saluti.
Imma dice
Buon giorno.
Volevo assumere hypericum Perforatum 6CH
Avendo rotto la falange del dito medio della mano DX .
Mi è stato prescritto dal ps. L’antibiotico , ma so già di avere forte conseguenze alla vescica cioè con cistita. Mi può dire x favore questo prodotto se può essere sostitutivo all’antibiotico ,premette che non ho infezione in atto. Grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Imma, in genere l’Omeopatia può contribuire a rendere ottimale il trattamento ortopedico conseguente a una frattura, diminuendo il dolore e l’edema, facilitando la mobilizzazione riabilitativa e riducendo gli esiti. A titolo esclusivamente informativo, i rimedi omeopatici che vengono più spesso prescritti sono: Arnica montana, spesso alternato con China, per calmare il dolore, ostacolare il formarsi di ematomi e accelerare il riassorbimento dell’edema; Symphytum per ridurre il dolore e facilitare il processo riparativo; Calcarea phosphorica per favorire il callo osseo e nei ritardi di consolidamento. Hypericum è un rimedio omeopatico che può essere utile per la terapia del dolore. Per quanto riguarda l’antibiotico, esistono diverse piante che sviluppano al loro interno varie sostanze (principi attivi) che conferiscono alle stesse la capacità di risultare dei veri e propri “antibiotici naturali”, o più in generale degli antisettici e antimicrobici, oltre a mantenere un’importante azione antinfiammatoria. Tra le più note e utilizzate si citano: Echinacea, Achillea, Calendula, Timo, Aloe vera, Aglio, Propoli, chiodi di Garofano, semi di Pompelmo, disponibili in vari formati erboristici. Se possano o meno sostituire a tutti gli effetti l’antibiotico lo dovrà stabilire caso per caso il medico. L’alimentazione consigliata è quella ricca di vitamine (in particolare A/beta-carotene, gruppo B, C, D, E), di sali minerali (in particolare magnesio) e di acidi grassi polinsaturi (omega-3 e omega-6 non ossidati dal calore), che combattono meglio i processi infiammatori e rafforzano il sistema immunitario. Cordiali saluti.
Nelly dice
Buongiorno
Complimenti per l’articolo.
Da anni che ho il coccige con una brutta angolatura a destra, questo mi provoca tanti dolori lombari, e a nervi circondanti. La mia osteopata me ha consigliato di prendere Hypericum perforatum 200 ch monodosi e poi continuare con 30 ch 3 granuli 2 volte al dì . Premesso che a volte se mi sentivo bene non lo prendevo neanche.
Da una settimana ho tanto dolore e possibile riprendere la monodose , se soltanto è pasato un mese dall’altra monodose??
Grazie mille intanto dottoressa , scusa per il mio Italiano .
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Nelly, l’intervallo di un mese tra un’assunzione e l’altra può ritenersi adeguato per una 200CH. Grazie per i complimenti. Cordiali saluti.
elisabetta dice
Buonasera,mi è stata diagnosticata ad entrambe le braccia un infiammazione del nervo mediano,con formicolio alle prime 3 dita di entrambe le mano.tra l’altro ho ultimanente,anche fastidio all’articolazione della spalla,causata dal tipo di lavoro che svolgo,sono aiuto cuoca in cucina e combatto con pentoloni pieni. Essendo allergica a tutti gli antinfiammatori ed antidolorifici,sto effettuando delle sedute di fisioterapia,che però comunque andrebbero supportate anche da antinfiammatori.Ho provato con l’arnica compositum,ma non mi è stata di aiuto.L’Iperico potrebbe aiutarmi?ed in che posologia?
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Elisabetta, se lei intende riferirsi all’Hypericum omeopatico (il nome italiano Iperico viene normalmente usato per il fitoterapico), come si riporta nel presente articolo, nelle more di rivolgersi ad un medico omeopata e per un intervento prevalentemente sintomatico nei confronti di una nevrite, in genere ci si orienta verso le basse diluizioni (ad es. quelle fino a 7CH), che solitamente vengono utilizzate in ragione di 3-5 granuli pro-dose, più volte al dì (ad es. 3-6 volte), lontano dai pasti. Invece per l’Iperico fitoterapico può essere preferibile l’oleolito o l’unguento, che si prestano meglio per massaggiare le zone dolenti un paio di volte al giorno. L’alimentazione consigliata è quella ricca di vitamine (in particolare A/beta-carotene, gruppo B, C, D, E), di sali minerali (in particolare magnesio) e di acidi grassi polinsaturi (omega-3 e omega-6 non ossidati dal calore), che combattono meglio i processi infiammatori. Ovviamente la prescrizione appropriata al suo caso specifico la può garantire solo un medico omeopata, previa visita. Cordiali saluti.
Giovanni dice
Salve, complimenti per l’articolo!
Mi è stata diagnosticata la nevralgia del nervo pudendo e, leggendo dell’iperico, ho acquistato:
Erba di San Giovanni – Box di 200 compresse da 400 mg
Il disturbo si protrae ormai da diverso tempo e penso, sia cronicizzata.
Mi chiedevo, visto che sulla confezione viene scritta una dose di 2/3 compresse al giorno, se potessi aumentarla a 4 (2 pranzo 2 cena), per cercare di ottenere maggiori effetti.
Secondo lei, quanto potrebbe intercorrere dalla prima assunzione per sentirne i primi benefici?
Secondo lei, potrei aggiungere qualche altro prodotto che possa aumentarne gli effetti, tipo omega 3/6 o altro?
Grazie infinite dell’attenzione!
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Giovanni, non è mai opportuno aumentare discrezionalmente le dosi consigliate, a meno che a farlo non sia un medico. I fitoterapici possono avere controindicazioni o effetti collaterali e quindi deve essere il medico a stabilirne il dosaggio e la durata del trattamento, previo esame del caso specifico. L’Iperico (noto comunemente come Erba di San Giovanni o Erba delle streghe o Scacciadiavoli), infatti, è controindicato quando si assumono alcune tipologie di farmaci, come gli antidepressivi appartenenti alla classe degli inibitori della ricaptazione della serotonina, gli anticoagulanti di tipo cumarinico, i medicamenti per l’emicrania contenenti triptani, ecc. L’uso dell’Iperico è altresì sconsigliato specialmente nel periodo estivo a causa del suo effetto fotosensibilizzante e deve essere sospeso una decina di giorni prima di un eventuale intervento chirurgico per la sua possibile interferenza con i medicinali dell’anestesia locale o generale. L’assunzione va inoltre evitata in caso di ipersensibilità accertata verso uno o più componenti. I tempi con cui si manifestano i possibili benefici di un fitoterapico non sono quasi mai valutabili a priori, in quanto dipendenti dalla tipologia della problematica e dalla sensibilità dell’organismo. Altre piante utili sono consultabili all’articolo “Stop reumatismi-nevralgie-ecc.” nella sezione del sito “Rimedi della nonna”, cui è possibile aggiungere Acero, Boswellia, Frassino, Gelsemio, Ginseng, Passiflora, Piscidia, Sambuco, Verbena blu, da utilizzare sempre dietro parere medico. L’alimentazione consigliata è quella ricca di vitamine (in particolare A/beta-carotene, gruppo B, C, D, E), di sali minerali (in particolare magnesio) e di acidi grassi polinsaturi (omega-3 e omega-6 non ossidati dal calore), che combattono meglio i processi infiammatori. Grazie per i complimenti. Cordiali saluti.
Giovanni dice
Dott.ssa Rita della Volpe grazie infinite per l’attenzione e la risposta.
Oggi trovare medici esperti in materia di prodotto fitoterapici non è semplice e i medici “classici”, snobbano spesso questi rimedi!
Per ora sto prendendo l’iperico secondo le dosi indicate nella confezione 2/3 al gg, secondo lei per quanto va protratto il trattamento, vanno effettuate delle pause?
Avvicinandosi il periodo primaverile/estivo (effetto fotosensibilizzante) il trattamento va sospeso?
Vorrei farle un paio di domande in riferimento alla sua risposta, vorrei integrare la cura con ginseng e magnesio.
In passato ho preso del cloruro di magnesio, 33g diluiti in 1 litro d’acqua prendendone 100ml al giorno.
In commercio però ho trovato del magnesio (non cloruro), in pasticche associato a vitamina b6
Secondo lei è più indicato il cloruro di magnesio o potrebbe andar bene anche il magnesio e che differenza c’è tra i due?
Lei poi scrive omega-3 e omega-6 non ossidati dal calore, cosa si intende per non ossidati dal calore?
Grazie davvero della sua attenzione e consulenza!
Giovanni
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Giovanni, i medici omeopati prescrivono anche fitoterapici. Un trattamento con l’Iperico, ma in generale con quasi tutti i fitoterapici, non dovrebbe superare i tre mesi. In caso di bisogno di un reintegro di magnesio, questo, oltre che con gli alimenti, può essere introdotto, sempre previo parere medico, con integratori a base di sali di magnesio, tra cui il cloruro di magnesio, che presenta una buona biodisponibilità del magnesio elementare ivi contenuto. «Non ossidati dal calore», come l’espressione lascia intendere, significa che gli omega-6 devono essere poco esposti al calore, ovvero cotti non a lungo e non con alte temperature, in quanto ciò comporta la relativa ossidazione e quindi la perdita delle proprietà salutistiche. Cordiali saluti.