DESCRIZIONE
Il rimedio omeopatico Hypericum si ottiene dalla tintura dell’intera pianta fresca in fiore di Hypericum perforatum e dalle successive diluizioni-dinamizzazioni in soluzione idroalcolica.
Per ulteriori informazioni sulla preparazione, consultare l’articolo “Rimedi omeopatici: origine” della sezione del sito “Approfondimenti”.
Hypericum perforatum (nome italiano Iperico) è una pianta perenne sempreverde appartenente alla famiglia delle Clusiaceae (precedentemente Hypericaceae o Guttiferae), molto comune in Italia, in Europa, in Asia occidentale e in Nord Africa. Cresce nei luoghi asciutti, soleggiati ed erbosi, colline ed oliveti, ai margini delle strade di campagna ed oggi viene anche coltivata. Alta 30 – 80 cm e comunque non oltre 1 m, ha un fusto eretto, angoloso, percorso da due strisce longitudinali in rilievo. Le foglie sono piccole, sessili, oblunghe-ellittiche. Quando non è in fioritura tali foglioline viste in controluce appaiono bucherellate, da cui il nome perforatum. Trattasi in realtà di vescichette traslucide contenenti resine ed oli essenziali incolori. I fiori, a cinque petali di colore giallo-oro, sono riuniti in pannocchie che raggiungono la fioritura verso il 24 giugno, da qui il nome popolare di Erba di San Giovanni. Ai margini dei petali sono visibili dei punti neri per la presenza di strutture ghiandolari contenenti un succo oleoso di colore rosso-violaceo, chiamato volgarmente sangue di San Giovanni (perché ricorda il sangue versato dal Santo fatto decapitare da Erode intorno al 35 d.c.), che deve la sua colorazione alla ipericina, sostanza di cui è particolarmente ricco. I frutti sono capsule ovali che a maturazione si aprono scoprendo i semi cilindrici di colore nero o bruno scuro.
L’iperico è conosciuto sin dall’antichità, a partire dall’Età Classica, per le sue proprietà medicinali e veniva utilizzato per curare molte malattie. Nel Medioevo era ritenuto utile per tenere lontano i demoni e per questo gli venne attribuito l’appellativo popolare di “erba scacciadiavoli”.
Oggi alla pianta si riconoscono diverse proprietà terapeutiche, tra cui ricordiamo quella antinfiammatoria, antisettica, cicatrizzante, riepitelizzante, analgesica, diuretica, depurativa, ipotensiva, astringente, antiossidante, vasoprotettrice, ma soprattutto l’attività sedativa e antidepressiva.
Tale ultima proprietà è stata scientificamente provata agli inizi degli anni ’90 del secolo scorso da alcuni studiosi americani e ciò ha prodotto un più consistente uso della pianta per la cura della sindrome della depressione, in alternativa ai tradizionali farmaci di sintesi, tanto che attualmente negli Stati Uniti ed in Germania il 50% circa degli antidepressivi che si vendono sono a base di iperico. La pianta agisce con un’efficacia del tutto equivalente a quella dei comuni farmaci antidepressivi, con il vantaggio di non presentare controindicazioni alle dosi consigliate. L’attività però non è immediata, ma necessita di almeno 15 – 20 giorni per dare i primi risultati significativi.
La proprietà antidepressiva dell’iperico è attribuibile al contenuto di sostanze, che costituiscono i principi attivi più importanti, quali l’ipericina, l’iperforina ed alcune classi di flavonoidi, particolarmente presenti nelle foglie e nelle sommità fiorite. L’azione combinata di tali sostanze favorisce nel sistema nervoso centrale l’aumento dei livelli di serotonina, neurotrasmettitore coinvolto principalmente nella regolazione dell’umore, e modula la secrezione di melatonina, ormone che regola il ciclo sonno-sveglia. Ciò si traduce in un’attività biologica spiccatamente antidepressiva, che contrasta i disturbi dell’umore ed aiuta a ristabilire l’equilibrio emotivo. Per tali caratteristiche la pianta si è procurato l’ulteriore appellativo di “antidepressivo vegetale”.
L’iperico, inoltre, è considerato il rimedio per eccellenza di tutte le lesioni della pelle, soprattutto le ustioni ma anche piaghe e ferite, nonché per il trattamento degli stati infiammatori dei bronchi e delle vie urinarie, per la protezione dei vasi sanguigni e per combattere l’ipertensione arteriosa grazie alla sua azione vasodilatatrice.
Oltre che in omeopatia la pianta è molto utilizzata nella farmacologia tradizionale, nella cosmesi ed in fitoterapia.
Ad esempio le tisane e le tinture, oltre alla già trattata azione antidepressiva, trovano impiego come espettoranti e come sedativi della tosse, tant’è che la pianta si trova nella maggior parte delle preparazioni degli sciroppi contro la tosse, anche di quella di tipo convulsivo dei bambini.
La pomata o meglio l’olio di iperico applicato sulle ustioni (eritemi solari in primis) consente di calmare rapidamente il dolore e di accelerare la cicatrizzazione delle piaghe. Esplica inoltre un’importante azione antivirale locale per cui si rivela utile per il trattamento dell’herpes simplex (responsabile dell’herpes labiale e genitale) e dell’herpes zoster (responsabile della varicella nei bambini e del Fuoco di Sant’Antonio negli adulti). Usato nei massaggi fornisce sollievo ai dolori muscolari, nevralgici e reumatici.
I lavaggi con il decotto di iperico sono efficaci per tutte le infiammazioni della pelle ed i cataplasmi dei fiori freschi sono ottimi lenitivi e cicatrizzanti. Le foglie ed i fiori aggiunti all’acqua da bagno hanno un effetto tonificante e nutriente.
L’iperico ha un’azione fotosensibilizzante, per cui durante l’assunzione occorre evitare una lunga esposizione al sole. Inoltre ne è sconsigliato l’uso in gravidanza, durante l’allattamento ed in pediatria e quando si stanno assumendo alcune tipologie di farmaci con i quali potrebbe interagire riducendone l’efficacia.
Tra gli effetti indesiderati che si possono manifestare, specialmente se nell’uso degli estratti della pianta si superano le dosi consigliate, ce ne sono alcuni comuni agli antidepressivi di sintesi, come astenia e agitazione, affaticamento, tachicardia, incremento della frequenza delle minzioni, irritazioni gastrointestinali, secchezza della bocca, riduzione della libido, o reazioni allergiche.
CARATTERISTICHE DEL RIMEDIO
Hypericum è un rimedio omeopatico che agisce principalmente sul sistema nervoso, sia centrale che periferico, con un’azione che sembra essere di tipo centripeto, cioè che risale dalle terminazioni nervose al sistema nervoso centrale. Per questo motivo il rimedio corrisponde maggiormente alle irritazioni ed alle infiammazioni dei nervi sensitivi che sono essenzialmente centripeti. In generale quindi Hypericum è il rimedio adatto in tutti i casi di nevrite, quando si verifica una degenerazione, di natura traumatica, infettiva, tossica od altro, di un nervo o di un gruppo di nervi con il dolore che risale lungo il tragitto del nervo.
E’ un ottimo rimedio per la terapia del dolore di qualsiasi origine, in modo particolare di quello a carattere nevralgico (sciatica, nevriti, nevralgie, ecc.), di quello dovuto a traumi (ferite, contusioni, distorsioni, ecc. e più specificamente di quello al coccige o alla schiena per caduta o per colpo violento), di quello dovuto a reumatismi (artriti, artrosi, ecc.), a interventi chirurgici, a estrazioni dentarie, al post-partum, al ciclo mestruale, alle vene varicose, ecc.
Il rimedio è in grado di rimuovere manifestazioni dolorose di traumi anche antichi ed è particolarmente specializzato per le lesioni prodotte da strumenti acuminati, anche se risulta ugualmente efficace per qualsiasi tipo di trauma che interessa zone molto innervate con dolori brucianti, acuti, pungenti, irradiati (come ad es. lo schiacciamento delle dita).
I traumi vertebrali possono essere accompagnati da febbre con sete intensa, pupille dilatate, timore del minimo contatto e del minimo movimento (come in Belladonna che però viene preferito in caso di malattia infettiva e non di trauma).
Hypericum favorisce anche la cicatrizzazione di tutti i tipi di ferite (da taglio, da punta, lacere, lacero-contuse, da arma da fuoco, ecc) e ne evita l’infezione. In tal caso è spesso associato o susseguente a Ledum palustre che è il miglior rimedio per le ferite da punta (coltello, chiodo, cacciavite, ecc.) e per l’azione di prevenzione sul tetano.
Hypericum è altresì indicato per i disturbi respiratori, quali tosse stizzosa o pertussoide e crisi di asma, migliorate dall’espettorazione, nonché per i problemi dell’apparato digerente (soprattutto se di origine nervosa) accompagnati da grande sete e sensazione di calore in bocca, lingua bianca, senso del gusto diminuito, cefalea post-prandiale, diarrea estiva, desiderio di bevande calde, di vino e di sottaceti.
Il soggetto Hypericum in una prima fase è ansioso, ipersensibile, stenico e reattivo, è eccitato, si sveglia di notte con le carotidi pulsanti, con le pupille dilatate, avverte i battiti cardiaci nella testa (e ciò gli impedisce di dormire), è ansioso, agitato e non vuole essere toccato (come Arnica), non vuole cambiare di posto neppure per farsi rifare il letto, ha vertigini, ronzii alle orecchie e spesso perde il filo del discorso.
In una seconda fase evolve progressivamente verso la depressione, avendo esaurite le sue riserve di energia nervosa. Appartiene pertanto alla categoria di persone che a seguito di un trauma, di una paura, di uno shock, cadono nella depressione nervosa.
Hypericum è uno dei migliori rimedi per la cura della depressione (non a caso la pianta da cui trae origine è definita l’antidepressivo vegetale) ed anche per la nevrosi della menopausa.
Il rimedio, anche se per certi sintomi di eccitazione mentale somiglia a Belladonna, ha uno psichismo molto più vicino a quello di Arnica, essendo entrambi dei traumatizzati. Tra l’altro Hypericum è spesso utilizzato in associazione con Arnica o quando questa ha terminato il suo lavoro e cessa di agire.
I sintomi peggiorano con il freddo (tranne la tosse che è aggravata sia dal freddo che dal caldo), con la nebbia che scatena le crisi d’asma, con il contatto, con il movimento.
Migliorano piegando la testa all’indietro. Il dolore delle nevralgie dentarie migliora, fino a scomparire del tutto, se ci si corica sul lato dolente e si resta immobili (è questo un sintomo chiave da ricordare, che si trova anche in Bryonia in altre circostanze).
I principali sinergici (complementari) di Hypericum sono Aconitum napellus, Arnica montana, Ledum palustre, Magnesia phosphorica.
I principali antidoti (ma che ne aiutano l’azione) sono Arsenicum album, Chamomilla, Sulphur.
USO DEL RIMEDIO
Il rimedio omeopatico Hypericum si usa nei seguenti principali casi, quando i sintomi corrispondono e si associano alle caratteristiche del rimedio descritte in precedenza.
1) SISTEMA NERVOSO. Depressione reattiva o con stanchezza e letargia. Depressione post traumatica e post operatoria. Stati depressivi dopo commozione cerebrale. Shock da trauma fisico o emotivo. Stati di ansia e di ipersensibilità generale spesso accompagnati da cefalee congestizie. Anche per la nevrosi della menopausa. Vertigini. Nevriti e nevralgie in genere, spontanee o insorte dopo un trauma accidentale o chirurgico. Sciatica.
2) DOLORI. Dolori di qualsiasi natura e in ogni sede, in particolare quelli provocati da traumi. Sono tipici i dolori, dopo una caduta o un colpo violento, per una lesione al coccige, per una contusione alla colonna vertebrale, per un traumatismo che interessa mani, piedi, collo, spalle, braccia e gambe con difficoltà di movimento. Torcicollo. Lombalgia cronica. Mal di denti e dolori da interventi dentari. Dolori o fitte agli occhi per piccoli traumi. Dolori da ferite e da ustioni. Dolori post-partum. Sintomatologie dolorose legate a processi infiammatori. Dismenorrea. Alluce valgo.
3) FERITE. Ferite di qualsiasi tipo (da taglio, da punta, lacere, lacero-contuse, da arma da fuoco, ecc), per le quali il rimedio attenua il dolore, evita l’infezione e favorisce la cicatrizzazione. Ferite in zone fortemente innervate (polpastrelli delle dita, labbra, ecc.). Ferite penetranti provocate da oggetti appuntiti (spine, chiodi, ecc.), da morsi di animali, da interventi chirurgici. Unghia incarnita.
4) PELLE. Dermatosi fotosensibili. Ustioni ed in particolare eritemi solari. Eruzioni cutanee, tipo orticaria, sulle mani. Herpes labiale e herpes zoster.
5) APP. RESPIRATORIO. Tosse lacerante e secca di tipo nervoso. Asma in ambiente umido, migliorata dall’espettorazione, le cui crisi sopraggiungono o sono aggravate per un traumatismo del sistema nervoso.
6) APP. DIGERENTE. Pressione allo stomaco anche mangiando poco. Distensione addominale (pancia gonfia) migliorata con l’evacuazione. Cefalea, eruttazioni e malessere di stomaco dopo ogni pranzo. Nausea e stimolo di vomitare. Diarrea per lo più estiva, alternata a stipsi.
7) APP. CARDIOVASCOLARE. Palpitazioni. Eretismo cardiovascolare da stress fisico o emotivo. Sensazione che di sera il cuore debba cadere. Polso accelerato e duro. Emorroidi dolorose e sanguinanti.
DOSI
In tutti i casi, diluizione 6CH, 3 granuli o 10 gocce 3-6 volte al dì.
Diluizioni più alte, consigliabili per curare nel profondo gli stati cronici, per la loro incidenza sull’organismo possono essere prescritte solo dal medico omeopata.
Nei casi 3) e 4) sono preferibili, in associazione o in esclusiva, applicazioni con preparati per uso esterno.
(*) V. Note esplicative
elisa dice
buongiorno dottoressa,
vorrei avere un kit sempre pronto all’uso nel caso di ferite lacero contuse od anche superficiali di mia figlia
oltre alla pratica dell’immediata disinfezione con acqua ossigenata è sufficiente trattare con ledum ed hypericum alla 30 ch (3 granuli ogni 2 ore) per alcuni giorni?
grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Elisa, in genere Ledum e Hypericum sono i primi rimedi omeopatici che vengono presi in considerazione in caso di ferite. Ledum, se la parte colpita è calda o fredda al tatto. Hypericum, se sono presenti indolenzimenti e dolori lancinanti. Un altro rimedio omeopatico che può trovare impiego è Arnica, specie in caso di ecchimosi o emorragie. Possono essere altresì utili applicazioni locali di tintura madre di Calendula, da diluire opportunamente in acqua sterilizzata previa bollitura, per un’azione analgesica, antisettica, antinfiammatoria e cicatrizzante. Come lei sa, le complicanze più temibili per ogni tipo di ferita sono le infezioni ed il tetano, quest’ultimo in particolare quando la ferita è caratterizzata dalla penetrazione di corpi estranei (spine, chiodi o schegge) o comporta un’ampia devitalizzazione dei tessuti. È quindi sempre richiesta la supervisione medica. Cordiali saluti.
Bruno dice
Buongiorno,
Vorrei sapere se Hypericum può essere utile in caso di infiammazione del nervo del pudendo. In questo caso è meglio iniziare con un dosaggio alla 9ch (3 granuli X 3 volte al giorno) o è meglio preferire diluizioni più basse?
Grazie
Bruno dice
Mi sono dimenticato di precisare che è da diversi anni che ne soffro. Anche se non è a un livello grave risulta in certi periodi particolarmente fastidioso e ha coinvolto anche il sistema emoroidario (sempre da lato sinistro che è lo stesso in cui soffro dei sintomi legati all’infiammazione del nervo del pudendo).
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Bruno, Hypericum è un rimedio omeopatico idoneo a trattare nevriti e nevralgie e quindi anche la nevralgia del pudendo (neuropatia del nervo pudendo). È infatti un ottimo rimedio del dolore e di tutte le conseguenze legate a infiammazioni o traumi di nervi, con aggravamenti da contatti, da scosse, all’aria fredda e umida. Relativamente alla diluizione ed alla posologia, la cui scelta è anch’essa personalizzata e strategica per il successo della terapia, in attesa di rivolgersi ad un medico omeopata e per un intervento prevalentemente sintomatico, in genere ci si orienta verso le basse diluizioni (ad es. fino a 7CH), che solitamente si utilizzano in ragione di pochi granuli pro-dose (3 granuli possono essere sufficienti), più volte al dì (ad es. 3-6 volte), lontano dai pasti. Comunque anche quanto da lei prospettato può trovare prescrizione. Ovviamente la terapia appropriata al suo caso specifico la può garantire solo un medico omeopata con la visita. L’alimentazione consigliata è quella ricca di vitamine, di sali minerali e di acidi grassi polinsaturi (omega-3 e omega-6 non ossidati dal calore), che combattono meglio i processi infiammatori. Cordiali saluti.
MARIA dice
Gentile Dottoressa, vorrei raccontarle la mia storia per avere un consiglio. Da tre anni periodicamente soffro di Herpes Zoster dentro la lingua, la prima volta dopo un angioplastica coronarica. Sono stata curata da un famoso dermatologo ospedaliero che in un anno a forza di prendere forti e solo antidolorifici senza nessun risultato e stavo malissimo. Ho incontrato un Dott.Omeopata e in 4 mesi sono guarita,questo nel 2015. Questo anno a fine agosto dopo un forte stress fisico ho avuto i segnali che tutto ricominciava,sono andata dalla Omeopata, mi ha dato una serie di cure seguendo quello che aveva fatto l’anno prima ma non ha funzionato,ancora oggi sono in preda al dolore con lingua brutta, bollicine sotto la lingua dolorossissime,non posso parlare o mangiare, è la cosa più dolorosa. Ho preso le dico dall”inizio, APIS-THUYA,per diversi giorni,poi PULSATILLA-SEPIA a più riprese, CALCIUM-FOSFORO-NATRUM-KALIUM-SEPIA per diversi giorni,di nuovo NATRUM-SULFUR più volte,CALCIUM di nuovo più volte,di nuovo adesso APIS 9CH, 3 granuli 2 volte al giorno. Non sono mai migliorata e anche adesso ho un dolore fortissimo.Non ho detto le dosi ma ne ha provate tante e in tanti modi. Cosa potrei fare? aSe potrà rispondere la ringrazio vivamente… Maria
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Maria, sarebbe opportuno fare il punto della situazione con il medico omeopata per dargli la possibilità di valutare se adattare o modificare la cura. Ciò che si può dire, dal punto di vista esclusivamente sintomatico ed in linea del tutto generale, è che se la problematica alla lingua rappresenta una conseguenza dell’Herpes zoster, il rimedio omeopatico più prescritto è Mezereum. Le cause delle bollicine dolorose alla lingua possono essere anche altre: ad esempio, in caso di afta, il rimedio omeopatico più spesso utilizzato è Borax, invece in caso di Herpes simplex, il rimedio omeopatico più comunemente adoperato è Natrum muriaticum. Con il medico omeopata se ne potrà venire a capo. Cordiali saluti.
Elisa dice
Salve dottoressa, da tre giorni sto prendendo Hipericum per una forte infiammazione a un dente, considerando che sono alla 36 esima settimana di gravidanza non vorrei prendere nessun tipo di medicinale. Qual’é la dose consigliata? Ho la 200CH e ne sto prendendo tre granuli mattina e sera ma non sembra avere un.gran effetto. Inoltre facendoli sciogliere sotto la lingua mi da l impressione che gli zuccheri contenuti nei granuli vadano a peggiorare la situazione. Grazie in anticipo!
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Elisa, è utile precisare che in Omeopatia ogni entità terapeutica (rimedio, diluizione, posologia, durata della cura, ecc.) è molto personale, non generalizzabile, in quanto legata a quella serie di fattori e di peculiarità individuali che rendono il paziente unico rispetto a tutti gli altri affetti dalla stessa patologia o dallo stesso disturbo. Innanzitutto, proprio nel rispetto della Legge di Similitudine su cui l’Omeopatia pone le basi del suo principio terapeutico, un rimedio omeopatico per essere curativo deve contenere una sintomatologia somigliante a quella del paziente, altrimenti i risultati non saranno quelli auspicati. Hypericum è un ottimo rimedio omeopatico soprattutto in caso di nevriti, depressione nervosa, dermatosi, ferite e dolore in generale. Per una gengivite o per il mal di denti, i rimedi omeopatici che vengono spesso prescritti sono Coffea (dolore che migliora con acqua fredda), Arsenicum album (dolore che migliora con acqua calda), Mercurius solubilis (gonfiore gengivale e dolore che migliora massaggiandosi le guance), Chamomilla (dolore insopportabile o che peggiora parlando), Phosphorus (sanguinamento gengivale). La diluizione va scelta in base alla reattività e sensibilità del singolo organismo allo stimolo del rimedio omeopatico, all’entità e profondità dell’affezione, al livello d’azione terapeutica necessario, nonché al grado di somiglianza rimedio-paziente. La posologia diventa una conseguenza. Come primo approccio, per un intervento prevalentemente sintomatico e nelle more di rivolgersi ad un medico omeopata, spesso ci si orienta verso le basse o medio-basse diluizioni (ad es. fino a 9CH), che solitamente si utilizzano in ragione di pochi granuli pro-dose (3 possono essere sufficienti), più volte al dì (ad es. 2-3 volte), lontano dai pasti. Al posto dei granuli potrebbe optare per la forma liquida del rimedio omeopatico. Possono essere utili anche le applicazioni locali tiepide con la tintura madre di Plantago. Ovviamente la prescrizione appropriata al caso specifico la può garantire solo un medico omeopata con la visita. Cordiali saluti.
carolina dice
scusi dottoressa sto iniziando a prendere Hypericum gocce tintura madre per la depressione va bene oppure dovevo prendere Hypericum macerato glicerico?
Grazie perla risposta e buona giornata.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Carolina, l’Iperico (nome scientifico Hypericum perforatum), noto comunemente anche come Erba di San Giovanni o Erba delle streghe o Scacciadiavoli, è una pianta che possiede numerose proprietà terapeutiche, giacché esplica un’importante azione sul sistema nervoso sia centrale che periferico. È perciò anche un ottimo antidepressivo naturale, grazie soprattutto alla presenza di principi attivi come l’ipericina, l’iperforina ed alcune classi di flavonoidi. Le forme galeniche dell’Iperico che vengono commercializzate sono la tintura madre, il succo, l’estratto secco (compresse, pasticche, capsule, ecc.), la droga per gli infusi, l’oleolito e la pomata per l’uso esterno. Non mi risulta che sia disponibile anche il macerato glicerico. Infatti l’Hypericum non figura tra i gemmoterapici, che, com’è noto, sono i rimedi della Gemmoterapia, ossia sono i macerati glicerici di gemme vegetali con diluizione alla prima decimale hahnemanniana (D1). Ritornando alla tintura madre di Iperico, questa, come tutti i fitoterapici, presenta delle controindicazioni che è bene conoscere e perciò deve essere usata con cognizione. L’Iperico è controindicato quando si assumono alcune tipologie di farmaci, come gli antidepressivi appartenenti alla classe degli inibitori della ricaptazione della serotonina, gli anticoagulanti di tipo cumarinico, i medicamenti per l’emicrania contenenti triptani, gli anticoncezionali orali, ecc. L’uso dell’Iperico è altresì sconsigliato specialmente nel periodo estivo a causa del suo effetto fotosensibilizzante e deve essere sospeso una decina di giorni prima di un eventuale intervento chirurgico per la sua possibile interferenza con i medicinali dell’anestesia locale o generale. L’assunzione va inoltre evitata in caso di ipersensibilità accertata verso uno o più componenti ed è fortemente sconsigliata in gravidanza e in allattamento. In qualsiasi caso, prima di assumere per fini terapeutici un qualsiasi tipo di preparazione contenente Iperico, è bene rivolgersi preventivamente al proprio medico. L’uso per una durata superiore ai tre mesi richiede comunque la supervisione medica. Cordiali saluti.
Sara dice
Buongiorno dottoressa, io da tanti anni soffro di mal di stomaco, ho fatto due gastroscopie e l’esito è sempre stato di ernia jatale e cardias incompetente….praticamente tutti i giorni mi trovo a scontrarmi con questo mal di stomaco e di conseguenza ansia perché non riesco a stare bene (nonostante abbia modificato molto la mia alimentazione alla quale sto abbastanza attenta)…tutte le cure fatte fin’ora si sono rivelate non costruttive….secondo lei provando con l’ hypericum potrei trarne beneficio?….aggiungo anche che a causa di questa situazione che dura ormai da 8 anni circa, sono diventata ansiosa e ogni tanto vado davvero in crisi….mi risulta difficile affrontare le situazioni più normali e naturali…..e sono molto nervosa. Grazie mille per avermi ascoltata….
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Sara, Hypericum è innanzitutto un ottimo rimedio omeopatico per le nevriti, per il dolore in generale e per la depressione nervosa. Se lei si riconosce nelle caratteristiche psico-fisiche del rimedio, ampiamente rilevabili dal presente articolo, allora Hypericum potrebbe essere di aiuto. Ciò, com’è noto, nel rispetto della Legge di Similitudine su cui l’Omeopatia pone le basi del suo principio terapeutico. I rimedi omeopatici più specifici per l’apparato digerente sono altri ed una panoramica degli stessi, di quelli maggiormente adoperati, è consultabile all’articolo “Disturbi gastrici” nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi”. Come potrà rilevare i rimedi che possono trattare i sintomi dell’ernia iatale e del cardias incontinente, come gastralgia, dolori al torace, bruciori, rigurgiti acidi, reflusso gastroesofageo, ecc., sono Argentum nitricum, Arsenicum album, Calcarea carbonica, Carbo vegetabilis, Chamomilla, China, Ignatia amara, Iris versicolor, Kalium carbonicum, Lycopodium, Nux vomica, Phosphoricum acidum, Phosphorus, Robinia pseudoacacia, Sanguinaria, Sulphuricum acidum. Tali rimedi sono in grado di controllare anche la componente psicologica. Ripeto, solo il rimedio omeopatico che rispecchia la globalità dei sintomi del paziente e le loro modalità di manifestazione, potrà considerarsi adatto e quanto maggiore è tale somiglianza tanto migliori saranno i risultati. Come lei già sta facendo, diventa altresì importante adottare un’alimentazione adeguata, semplice e sana, evitando le pietanze eccessivamente condite o pesanti, privilegiando i cibi ricchi di vitamine (in particolare le vitamine A, C, E e del gruppo B), limitando gli alimenti che ritardano lo svuotamento dello stomaco (cibi ricchi di grassi, cioccolato, insaccati, fritture, ecc.), riducendo il consumo di caffè, alcool e spezie piccanti, abolendo le bevande gassate, masticando lentamente e a lungo, evitando i pasti abbondanti, ecc. Inoltre sarebbe utile ridurre l’eventuale sovrappeso, evitare l’uso di cinture o abiti troppo stretti in vita che possono aumentare la pressione addominale, dormire con la testa sollevata, ecc. Dia anche un’occhiata all’articolo “Digestione facile” nella sezione del sito “Rimedi della nonna”. Le consiglio comunque di non fare da sola ma di rivolgersi ad un medico omeopata, che con la visita sarà in grado di prescrivere la terapia appropriata al suo caso specifico. Cordiali saluti.
Paolo dice
Nevralgia del pudendo …dolore micidiale…..incurabile da vari medici e terapie
…sono mesi ormai
L’hyperico puo aiutare concretamente? Son disperato
…mi faccia sapere dottoressa. …
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Paolo, com’è noto, la nevralgia del pudendo (neuropatia del nervo pudendo), è una malattia ancora semisconosciuta, forse perché non molto comune, che produce una variegata gamma di sintomi: innanzitutto l’intenso dolore pelvico cui possono associarsi altre manifestazioni come bruciore, formicolio, sensazione di avere un corpo estraneo nel retto, disturbi o dolore durante la minzione, nel corso della defecazione, durante i rapporti sessuali, ecc. Una caratteristica della malattia è che i dolori peggiorano stando seduti e migliorano sensibilmente o scompaiono solo stando coricati a letto in posizione supina. Lo stare in piedi a lungo comporta comunque una sensazione di fastidio, spesso intollerabile. Relativamente all’Omeopatia, i rimedi omeopatici utili a trattare le nevralgie o neuropatie sono diversi, ognuno con la propria patogenesi, tra i quali quello adatto sarà il rimedio che contiene la sintomatologia somigliante a quella del paziente e quanto maggiore è tale somiglianza tanto migliori saranno i risultati. Ciò nel rispetto della Legge di Similitudine su cui l’Omeopatia pone le basi del suo principio terapeutico. Tra i rimedi omeopatici che vengono più spesso utilizzati troviamo: Magnesia phosphorica in primis, in particolare se il dolore è violento, si manifesta bruscamente e migliora con il caldo e/o esercitando una forte pressione sulla zona dolente; Bryonia, se il dolore è pungente, aggravato dal minimo movimento e migliorato coricandosi, con tendenziale lateralità destra; Hypericum, che è un ottimo rimedio del dolore e di tutte le conseguenze legate a traumi di nervi, con aggravamenti da contatto e scosse; Kalmia latifolia, se il dolore, improvviso come un lampo, risale lungo il tragitto del nervo interessato; Nux vomica, se si avvertono sensazioni di crampi con marcata lateralità destra; Gnaphalium, in caso di intorpidimento e parestesie; Colocynthis, se il dolore è errante; Phytolacca decandra, se il dolore è come una scossa elettrica; Arsenicum album, se il dolore urente è migliorato dal caldo; Coffea, se è migliorato da applicazioni fredde. Per quanto riguarda la Fitoterapia, diversi preparati utili sono consultabili all’articolo “Stop reumatismi-nevralgie-ecc.” nella sezione del sito “Rimedi della nonna”, cui è possibile aggiungere piante come Acero, Boswellia, Frassino, Gelsemio, Ginseng, Passiflora, Piscidia, Sambuco, Verbena blu. L’alimentazione consigliata è quella ricca di vitamine, di sali minerali e di acidi grassi polinsaturi (omega-3 e omega-6), che combattono meglio i processi infiammatori. Se lei intende avvalersi dell’Omeopatia e del Naturale, le consiglio però di non fare da solo ma di rivolgersi ad un medico omeopata, che con la visita sarà in grado di prescrivere la terapia appropriata al suo caso specifico. Cordiali saluti.
Alessandra dice
Buonasera dott.ssa. Le scrivo per conto di mio marito che da circa due mesi al risveglio subisce una forte tosse con espulsione di saliva. Penso che questo sia dovuto al periodo che sta attraversando di forte stress psicologico. Potrebbe essere indicato l” hypericum? Grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Alessandra, Hypericum non è un rimedio omeopatico specifico per trattare la tosse, qualora ci si volesse attenere ad un’azione strettamente sintomatica. A tale scopo, una panoramica dei principali rimedi omeopatici che vengono più spesso utilizzati è consultabile all’articolo “Tosse” nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi”. Se invece si intendesse trattare la condizione emotiva o psichica, allora Hypericum è uno dei rimedi omeopatici che trova indicazione. Pertanto, se suo marito si riconosce nelle caratteristiche sintomatologiche del rimedio, come rilevabili dal presente articolo, allora Hypericum può considerarsi adatto per il trattamento, altrimenti occorrerà individuare un altro rimedio maggiormente somigliante. Anche in tal caso una panoramica dei principali rimedi omeopatici, tra cui Hypericum, è consultabile all’articolo “Ansia, Depressione, Attacchi di panico” nella stessa sezione del sito su menzionata. Ovviamente la prescrizione appropriata al caso specifico di suo marito la può garantire solo un medico omeopata con la visita. Cordiali saluti.
Claudia dice
Salve dottoressa,dopo un lungo periodo di insonnia adesso mi fa male la caviglia destra e penso di avere l’artrose come antidolorifico vorrei prendere hypericum ma non capisco con che dosaggio
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Claudia, in Omeopatia la diluizione di un rimedio e la posologia relativa, come del resto tutte le entità terapeutiche omeopatiche, sono molto personali, non sempre generalizzabili, in quanto legate alla reattività del singolo organismo allo stimolo del rimedio omeopatico, alla profondità della patologia o disturbo, al livello d’intervento terapeutico necessario, nonché al grado di somiglianza rimedio-paziente. Come primo approccio, per un’azione sintomatica ma che incomincia ad interessare il sub-cronico ed il cronico e nelle more di rivolgersi ad un medico omeopata, in genere ci si orienta verso le basse o le medio-basse diluizioni (quelle ad es. non superiori a 9CH), che solitamente si utilizzano in ragione di pochi granuli pro-dose (3 possono essere sufficienti), più volte al dì secondo necessità (ad es. fino a 2-3 volte), lontano dai pasti. Ovviamente, come detto, la prescrizione appropriata al suo caso specifico la può garantire solo un medico omeopata con la visita. Cordiali saluti.
pat dice
Salve dottoressa. vorrei sapere se è normale che assumendo 5 gocce “Kalium pho e 5 gocce di hipericum puo fare spuntare l’ herpes e addirittura mi si sono gonfiate una ghiandole mammaria è normale? Grazie.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Pat, potrebbe trattarsi del transitorio aggravamento omeopatico, o per meglio dire iatrogeno, dovuto all’assunzione di Hypericum. Se così fosse i sintomi dovrebbero gradualmente regredire fino a scomparire in un arco di tempo variabile da qualche giorno a qualche settimana, senza lasciare alcuna conseguenza. Se invece dovessero persistere sarà opportuno rivolgersi al medico. Nel frattempo sarebbe consigliabile, a titolo precauzionale, diradare le somministrazioni del rimedio o sospenderle del tutto. L’aggravamento iatrogeno, che ricordiamolo consiste nella comparizione dei sintomi appartenenti alla patogenesi del rimedio, diversi da quelli da curare, è assolutamente da evitare perché complica il percorso terapeutico. Esso in genere può presentarsi per un uso improprio o ripetuto del rimedio, non rispondente a quello della sua diluizione e del livello d’intervento necessario. Per le informazioni di dettaglio, consulti l’articolo “Aggravamento omeopatico” nella sezione del sito “Approfondimenti”. Cordiali saluti.