DESCRIZIONE
Il rimedio omeopatico Hypericum si ottiene dalla tintura dell’intera pianta fresca in fiore di Hypericum perforatum e dalle successive diluizioni-dinamizzazioni in soluzione idroalcolica.
Per ulteriori informazioni sulla preparazione, consultare l’articolo “Rimedi omeopatici: origine” della sezione del sito “Approfondimenti”.
Hypericum perforatum (nome italiano Iperico) è una pianta perenne sempreverde appartenente alla famiglia delle Clusiaceae (precedentemente Hypericaceae o Guttiferae), molto comune in Italia, in Europa, in Asia occidentale e in Nord Africa. Cresce nei luoghi asciutti, soleggiati ed erbosi, colline ed oliveti, ai margini delle strade di campagna ed oggi viene anche coltivata. Alta 30 – 80 cm e comunque non oltre 1 m, ha un fusto eretto, angoloso, percorso da due strisce longitudinali in rilievo. Le foglie sono piccole, sessili, oblunghe-ellittiche. Quando non è in fioritura tali foglioline viste in controluce appaiono bucherellate, da cui il nome perforatum. Trattasi in realtà di vescichette traslucide contenenti resine ed oli essenziali incolori. I fiori, a cinque petali di colore giallo-oro, sono riuniti in pannocchie che raggiungono la fioritura verso il 24 giugno, da qui il nome popolare di Erba di San Giovanni. Ai margini dei petali sono visibili dei punti neri per la presenza di strutture ghiandolari contenenti un succo oleoso di colore rosso-violaceo, chiamato volgarmente sangue di San Giovanni (perché ricorda il sangue versato dal Santo fatto decapitare da Erode intorno al 35 d.c.), che deve la sua colorazione alla ipericina, sostanza di cui è particolarmente ricco. I frutti sono capsule ovali che a maturazione si aprono scoprendo i semi cilindrici di colore nero o bruno scuro.
L’iperico è conosciuto sin dall’antichità, a partire dall’Età Classica, per le sue proprietà medicinali e veniva utilizzato per curare molte malattie. Nel Medioevo era ritenuto utile per tenere lontano i demoni e per questo gli venne attribuito l’appellativo popolare di “erba scacciadiavoli”.
Oggi alla pianta si riconoscono diverse proprietà terapeutiche, tra cui ricordiamo quella antinfiammatoria, antisettica, cicatrizzante, riepitelizzante, analgesica, diuretica, depurativa, ipotensiva, astringente, antiossidante, vasoprotettrice, ma soprattutto l’attività sedativa e antidepressiva.
Tale ultima proprietà è stata scientificamente provata agli inizi degli anni ’90 del secolo scorso da alcuni studiosi americani e ciò ha prodotto un più consistente uso della pianta per la cura della sindrome della depressione, in alternativa ai tradizionali farmaci di sintesi, tanto che attualmente negli Stati Uniti ed in Germania il 50% circa degli antidepressivi che si vendono sono a base di iperico. La pianta agisce con un’efficacia del tutto equivalente a quella dei comuni farmaci antidepressivi, con il vantaggio di non presentare controindicazioni alle dosi consigliate. L’attività però non è immediata, ma necessita di almeno 15 – 20 giorni per dare i primi risultati significativi.
La proprietà antidepressiva dell’iperico è attribuibile al contenuto di sostanze, che costituiscono i principi attivi più importanti, quali l’ipericina, l’iperforina ed alcune classi di flavonoidi, particolarmente presenti nelle foglie e nelle sommità fiorite. L’azione combinata di tali sostanze favorisce nel sistema nervoso centrale l’aumento dei livelli di serotonina, neurotrasmettitore coinvolto principalmente nella regolazione dell’umore, e modula la secrezione di melatonina, ormone che regola il ciclo sonno-sveglia. Ciò si traduce in un’attività biologica spiccatamente antidepressiva, che contrasta i disturbi dell’umore ed aiuta a ristabilire l’equilibrio emotivo. Per tali caratteristiche la pianta si è procurato l’ulteriore appellativo di “antidepressivo vegetale”.
L’iperico, inoltre, è considerato il rimedio per eccellenza di tutte le lesioni della pelle, soprattutto le ustioni ma anche piaghe e ferite, nonché per il trattamento degli stati infiammatori dei bronchi e delle vie urinarie, per la protezione dei vasi sanguigni e per combattere l’ipertensione arteriosa grazie alla sua azione vasodilatatrice.
Oltre che in omeopatia la pianta è molto utilizzata nella farmacologia tradizionale, nella cosmesi ed in fitoterapia.
Ad esempio le tisane e le tinture, oltre alla già trattata azione antidepressiva, trovano impiego come espettoranti e come sedativi della tosse, tant’è che la pianta si trova nella maggior parte delle preparazioni degli sciroppi contro la tosse, anche di quella di tipo convulsivo dei bambini.
La pomata o meglio l’olio di iperico applicato sulle ustioni (eritemi solari in primis) consente di calmare rapidamente il dolore e di accelerare la cicatrizzazione delle piaghe. Esplica inoltre un’importante azione antivirale locale per cui si rivela utile per il trattamento dell’herpes simplex (responsabile dell’herpes labiale e genitale) e dell’herpes zoster (responsabile della varicella nei bambini e del Fuoco di Sant’Antonio negli adulti). Usato nei massaggi fornisce sollievo ai dolori muscolari, nevralgici e reumatici.
I lavaggi con il decotto di iperico sono efficaci per tutte le infiammazioni della pelle ed i cataplasmi dei fiori freschi sono ottimi lenitivi e cicatrizzanti. Le foglie ed i fiori aggiunti all’acqua da bagno hanno un effetto tonificante e nutriente.
L’iperico ha un’azione fotosensibilizzante, per cui durante l’assunzione occorre evitare una lunga esposizione al sole. Inoltre ne è sconsigliato l’uso in gravidanza, durante l’allattamento ed in pediatria e quando si stanno assumendo alcune tipologie di farmaci con i quali potrebbe interagire riducendone l’efficacia.
Tra gli effetti indesiderati che si possono manifestare, specialmente se nell’uso degli estratti della pianta si superano le dosi consigliate, ce ne sono alcuni comuni agli antidepressivi di sintesi, come astenia e agitazione, affaticamento, tachicardia, incremento della frequenza delle minzioni, irritazioni gastrointestinali, secchezza della bocca, riduzione della libido, o reazioni allergiche.
CARATTERISTICHE DEL RIMEDIO
Hypericum è un rimedio omeopatico che agisce principalmente sul sistema nervoso, sia centrale che periferico, con un’azione che sembra essere di tipo centripeto, cioè che risale dalle terminazioni nervose al sistema nervoso centrale. Per questo motivo il rimedio corrisponde maggiormente alle irritazioni ed alle infiammazioni dei nervi sensitivi che sono essenzialmente centripeti. In generale quindi Hypericum è il rimedio adatto in tutti i casi di nevrite, quando si verifica una degenerazione, di natura traumatica, infettiva, tossica od altro, di un nervo o di un gruppo di nervi con il dolore che risale lungo il tragitto del nervo.
E’ un ottimo rimedio per la terapia del dolore di qualsiasi origine, in modo particolare di quello a carattere nevralgico (sciatica, nevriti, nevralgie, ecc.), di quello dovuto a traumi (ferite, contusioni, distorsioni, ecc. e più specificamente di quello al coccige o alla schiena per caduta o per colpo violento), di quello dovuto a reumatismi (artriti, artrosi, ecc.), a interventi chirurgici, a estrazioni dentarie, al post-partum, al ciclo mestruale, alle vene varicose, ecc.
Il rimedio è in grado di rimuovere manifestazioni dolorose di traumi anche antichi ed è particolarmente specializzato per le lesioni prodotte da strumenti acuminati, anche se risulta ugualmente efficace per qualsiasi tipo di trauma che interessa zone molto innervate con dolori brucianti, acuti, pungenti, irradiati (come ad es. lo schiacciamento delle dita).
I traumi vertebrali possono essere accompagnati da febbre con sete intensa, pupille dilatate, timore del minimo contatto e del minimo movimento (come in Belladonna che però viene preferito in caso di malattia infettiva e non di trauma).
Hypericum favorisce anche la cicatrizzazione di tutti i tipi di ferite (da taglio, da punta, lacere, lacero-contuse, da arma da fuoco, ecc) e ne evita l’infezione. In tal caso è spesso associato o susseguente a Ledum palustre che è il miglior rimedio per le ferite da punta (coltello, chiodo, cacciavite, ecc.) e per l’azione di prevenzione sul tetano.
Hypericum è altresì indicato per i disturbi respiratori, quali tosse stizzosa o pertussoide e crisi di asma, migliorate dall’espettorazione, nonché per i problemi dell’apparato digerente (soprattutto se di origine nervosa) accompagnati da grande sete e sensazione di calore in bocca, lingua bianca, senso del gusto diminuito, cefalea post-prandiale, diarrea estiva, desiderio di bevande calde, di vino e di sottaceti.
Il soggetto Hypericum in una prima fase è ansioso, ipersensibile, stenico e reattivo, è eccitato, si sveglia di notte con le carotidi pulsanti, con le pupille dilatate, avverte i battiti cardiaci nella testa (e ciò gli impedisce di dormire), è ansioso, agitato e non vuole essere toccato (come Arnica), non vuole cambiare di posto neppure per farsi rifare il letto, ha vertigini, ronzii alle orecchie e spesso perde il filo del discorso.
In una seconda fase evolve progressivamente verso la depressione, avendo esaurite le sue riserve di energia nervosa. Appartiene pertanto alla categoria di persone che a seguito di un trauma, di una paura, di uno shock, cadono nella depressione nervosa.
Hypericum è uno dei migliori rimedi per la cura della depressione (non a caso la pianta da cui trae origine è definita l’antidepressivo vegetale) ed anche per la nevrosi della menopausa.
Il rimedio, anche se per certi sintomi di eccitazione mentale somiglia a Belladonna, ha uno psichismo molto più vicino a quello di Arnica, essendo entrambi dei traumatizzati. Tra l’altro Hypericum è spesso utilizzato in associazione con Arnica o quando questa ha terminato il suo lavoro e cessa di agire.
I sintomi peggiorano con il freddo (tranne la tosse che è aggravata sia dal freddo che dal caldo), con la nebbia che scatena le crisi d’asma, con il contatto, con il movimento.
Migliorano piegando la testa all’indietro. Il dolore delle nevralgie dentarie migliora, fino a scomparire del tutto, se ci si corica sul lato dolente e si resta immobili (è questo un sintomo chiave da ricordare, che si trova anche in Bryonia in altre circostanze).
I principali sinergici (complementari) di Hypericum sono Aconitum napellus, Arnica montana, Ledum palustre, Magnesia phosphorica.
I principali antidoti (ma che ne aiutano l’azione) sono Arsenicum album, Chamomilla, Sulphur.
USO DEL RIMEDIO
Il rimedio omeopatico Hypericum si usa nei seguenti principali casi, quando i sintomi corrispondono e si associano alle caratteristiche del rimedio descritte in precedenza.
1) SISTEMA NERVOSO. Depressione reattiva o con stanchezza e letargia. Depressione post traumatica e post operatoria. Stati depressivi dopo commozione cerebrale. Shock da trauma fisico o emotivo. Stati di ansia e di ipersensibilità generale spesso accompagnati da cefalee congestizie. Anche per la nevrosi della menopausa. Vertigini. Nevriti e nevralgie in genere, spontanee o insorte dopo un trauma accidentale o chirurgico. Sciatica.
2) DOLORI. Dolori di qualsiasi natura e in ogni sede, in particolare quelli provocati da traumi. Sono tipici i dolori, dopo una caduta o un colpo violento, per una lesione al coccige, per una contusione alla colonna vertebrale, per un traumatismo che interessa mani, piedi, collo, spalle, braccia e gambe con difficoltà di movimento. Torcicollo. Lombalgia cronica. Mal di denti e dolori da interventi dentari. Dolori o fitte agli occhi per piccoli traumi. Dolori da ferite e da ustioni. Dolori post-partum. Sintomatologie dolorose legate a processi infiammatori. Dismenorrea. Alluce valgo.
3) FERITE. Ferite di qualsiasi tipo (da taglio, da punta, lacere, lacero-contuse, da arma da fuoco, ecc), per le quali il rimedio attenua il dolore, evita l’infezione e favorisce la cicatrizzazione. Ferite in zone fortemente innervate (polpastrelli delle dita, labbra, ecc.). Ferite penetranti provocate da oggetti appuntiti (spine, chiodi, ecc.), da morsi di animali, da interventi chirurgici. Unghia incarnita.
4) PELLE. Dermatosi fotosensibili. Ustioni ed in particolare eritemi solari. Eruzioni cutanee, tipo orticaria, sulle mani. Herpes labiale e herpes zoster.
5) APP. RESPIRATORIO. Tosse lacerante e secca di tipo nervoso. Asma in ambiente umido, migliorata dall’espettorazione, le cui crisi sopraggiungono o sono aggravate per un traumatismo del sistema nervoso.
6) APP. DIGERENTE. Pressione allo stomaco anche mangiando poco. Distensione addominale (pancia gonfia) migliorata con l’evacuazione. Cefalea, eruttazioni e malessere di stomaco dopo ogni pranzo. Nausea e stimolo di vomitare. Diarrea per lo più estiva, alternata a stipsi.
7) APP. CARDIOVASCOLARE. Palpitazioni. Eretismo cardiovascolare da stress fisico o emotivo. Sensazione che di sera il cuore debba cadere. Polso accelerato e duro. Emorroidi dolorose e sanguinanti.
DOSI
In tutti i casi, diluizione 6CH, 3 granuli o 10 gocce 3-6 volte al dì.
Diluizioni più alte, consigliabili per curare nel profondo gli stati cronici, per la loro incidenza sull’organismo possono essere prescritte solo dal medico omeopata.
Nei casi 3) e 4) sono preferibili, in associazione o in esclusiva, applicazioni con preparati per uso esterno.
(*) V. Note esplicative
Daniela dice
Buona sera.
Io ho mal di denti dovuto a carie.
La farmacista mi ha dato hypericum perforat 15ch.
Quanto è ogni quanto lo posso assumere?
Io sto allattando.
Domani andiamo al mare: ci sono controindicazioni con il sole?
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Daniela, è l’Iperico fitoterapico che ha un effetto fotosensibilizzante e non l’Hypericum omeopatico. In genere i rimedi omeopatici sono sicuri in qualsiasi condizione e quindi anche durante l’allattamento, non hanno controindicazioni o effetti collaterali (intesi questi nel senso tradizionale dei termini), in quanto non introducono praticamente sostanze, grazie all’estrema diluizione e la loro azione consiste unicamente nello stimolare ed incanalare correttamente la capacità propria di guarigione dell’organismo, andando a ripristinare l’efficienza e la funzionalità dei sistemi di difesa e di regolazione generale dell’organismo stesso. Per quanto riguarda la diluizione e la posologia conseguente, queste, come del resto tutte le entità terapeutiche omeopatiche, sono molto personali, non sempre generalizzabili, in quanto legate a quelle peculiarità che rendono il paziente unico rispetto a tutti gli altri affetti dalla stessa patologia o dallo stesso disturbo. In modo inevitabilmente generico ed impersonale, ciò che si può dire è che una 15CH, che è una media diluizione, viene spesso utilizzata da una volta al dì a una volta ogni qualche giorno in ragione di pochi granuli pro-dose (3 possono essere sufficienti), lontano dai pasti. Ovviamente la prescrizione appropriata al suo caso specifico la può garantire solo un medico omeopata con la visita. Cordiali saluti.
Margherita dice
Buongiorno, vorrei sapere se hypericum è adatto in caso di prevalenza della lateralità destra: paresi del 5° e 7° nervo cranico (superata con residui), lesione del nervo ulnare tagliato nel 2002, sciatalgia e parestesie sul lato esterno della gamba. Tutto a destra.
Grazie
Margherita
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Margherita, Hypericum è un rimedio omeopatico che non ha lateralità, per cui risulta valido per qualsiasi regione del corpo. È un ottimo rimedio del dolore e di tutte le conseguenze legate a traumi di nervi. Altri rimedi omeopatici da prendere in considerazione potrebbero essere: Arsenicum album, se il dolore urente è migliorato dal caldo; Coffea, se è migliorato da applicazioni fredde; Bryonia, se il dolore è pungente, aggravato dal minimo movimento e migliorato coricandosi sulla parte dolente; tendenziale lateralità destra; Magnesia phosphorica, se il dolore è violento, si manifesta bruscamente e migliora esercitando una forte pressione sulla zona dolente; Kalmia latifolia, se il dolore, improvviso come un lampo, risale lungo il tragitto del nervo interessato; Nux vomica, se si avvertono sensazioni di crampi; marcata lateralità destra; Gnaphalium, in caso di intorpidimento e parestesie. Le consiglio comunque di rivolgersi ad un medico omeopata, che con la visita sarà in grado di prescrivere la terapia adatta al suo caso specifico. Cordiali saluti.
Federica dice
Grazie della celere risposta. Nello specifico a seguito di un trauma oculare avvenuto un paio di mesi fa ho ancora dei fastidi. Escludendo problemi all’occhio in quanto mi sono sottoposta a più visite, continuo ad avere fastidi e dolori in quest’occhio. Il mio oculista ha parlato di dolori legati ad uno stato generale di preoccupazione insieme ad una nevrite infiammatoria sulla base dei sintomi da me riferiti. L’omeopata che ho consultato mi ha prescritto questa cura: ignatia 9ch, argentum nitricum 9ch, thuya 9ch, graphites 9ch, pulsatilla 9 ch, tutte tre volte al dì. Secondo Lei c’è una corrispondenza tra quanto dice l’oculista e la cura omeopatica? Poiché dovrei farla per quindici giorni e non è proprio leggerissima mi farebbe piacere se possibile avere un Suo parere. Grazie mille
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Federica, se il medico omeopata, visitandola, le ha prescritto i rimedi omeopatici in parola è perché ha fatto le proprie valutazioni e quindi ha potuto stabilire che la cura è la più adatta per lei. Inoltre è utile precisare che in Omeopatia non esiste la possibilità che una cura sia “non proprio leggerissima”, perché l’Omeopatia ragiona in qualità e non in quantità, con il risultato che esiste solo la cura giusta e appropriata, ossia quella adatta alla persona con il proprio quadro clinico e ciò indipendentemente dalle quantità in gioco (numero di rimedi, diluizioni, posologie, tempi di cura, ecc.), che in campo omeopatico assumono un significato e un ruolo completamente differenti da quelli ai quali siamo abituati. Questo perché il meccanismo di azione di un rimedio omeopatico non si basa su un principio chimico (perciò la quantità ha un valore molto marginale), bensì su fenomeni di altro tipo, più vicini al mondo della fisica e della bio-cibernetica. Un rimedio omeopatico è essenzialmente uno stimolo energetico, una bio-informazione, esattamente quella occorrente ai sistemi di difesa e di regolazione dell’organismo per correggersi e quindi per portare il paziente alla guarigione. In sostanza l’azione terapeutica indotta da un rimedio omeopatico viene generata, regolata e controllata dall’organismo, su suggerimento del rimedio omeopatico stesso, nella misura ritenuta adeguata e sufficiente. Non manchi di tenere informato il medico omeopata sull’andamento della cura, per dargli la possibilità di valutare sempre meglio la situazione. Cordiali saluti.
Federica dice
Gentile dottoressa, anche Thuya può essere considerato un rimedio contro le nevriti?
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Federica, Thuya è un policresto omeopatico e quindi come tutti i policresti, che sono i grandi rimedi della Materia Medica Omeopatica, possiede un’azione generale atta a sviluppare un’attività terapeutica profonda e polivalente capace di curare moltissime patologie e di coprire una vasta gamma di sintomi, tutti legati dalla diatesi hahnemanniana di riferimento, che nel caso specifico è la “sicosi”. Il rimedio ha come organospecificità il sistema nervoso centrale, il sistema nervoso vegetativo, la pelle, tutte le mucose ed azione secondaria su tutti gli organi. Pertanto Thuya è anche un rimedio delle nevriti e delle nevralgie, in particolare di quelle facciali (ad es. nevralgia del trigemino, dolori nevralgici ai denti, ecc.). e della sciatica, soprattutto nel lato sinistro. Cordiali saluti.
Alessia dice
Salve io da circa un anno sono in un tunnel senza uscita. La mia allergia ai pollini mi ha creato una sinusite che ha fatto infiammare il nervo trigemino e quindi ho sempre dolore alla fronte e all’occhio soprattutto dx e qualche disturbo visivo che nei mesi passati erano + evidenti ora il problema + grave è qst dolore alla fronte che mi assilla e che mi aumenta quando ci sono giornate + ventose e freddose. Sto assumendo Neuraben sotto consulto di un neurologo x 3 volte al dì e in più sto facendo la cura per la mia forte allergia. Cosa posso integrare x eliminare quest’infiammazione al trigemino?
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Alessia, come ho risposto oggi a un commento su questa pagina, i rimedi omeopatici che vengono utilizzati nelle nevriti e nevralgie sono Magnesia phosphorica in primis, ma anche Aconitum napellus, Belladonna, China, Coffea, Colocynthis, Ferrum phosphoricum, Hypericum, Kalmia latifolia, Mezereum, Phytolacca decandra, Rhododendron, ecc. Nel rispetto della Legge di Similitudine su cui l’Omeopatia pone le basi del suo principio terapeutico, il rimedio adatto sarà quello che contiene la sintomatologia somigliante a quella del paziente e quanto maggiore è tale somiglianza tanto migliori saranno i risultati. Per quanto riguarda la Fitoterapia, diversi preparati utili sono consultabili all’articolo “Stop reumatismi-nevralgie-ecc.” nella sezione del sito “Rimedi della nonna”, cui è possibile aggiungere piante come Acero, Boswellia, Frassino, Gelsemio, Ginseng, Passiflora, Piscidia, Sambuco, Verbena blu. L’alimentazione consigliata è quella ricca di vitamine, di sali minerali e di acidi grassi polinsaturi (omega-3 e omega-6), che combattono meglio i processi infiammatori. Non prenda alcuna iniziativa senza il parere dei medici curanti. Cordiali saluti.
Gabriella dice
Bungiorno,
Vorrei chiederle un informazione riguardo un infiammazione del nervo periferico dei piedi.
Esiste una cura omeopatica che possa risolvere o quanto meno migliorare il mio problema?
Ho già provato con molte cure ma non hanno avuto successo.
Attendo risposta,
Cordiali Saluti.
Gabriella
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Gabriella, i rimedi omeopatici che vengono utilizzati nelle nevriti sono numerosi, diversi tra loro nelle patogenesi, tra cui il rimedio adatto sarà quello che assomiglia al paziente, nelle caratteristiche e nella sintomatologia, ossia quello che possiede un quadro patogenetico (l’insieme dei sintomi, dei modi e dei processi fisiopatologici che il rimedio è in grado di curare), relativo a ciò di cui si è affetti, combaciante con il quadro clinico del paziente e quanto più è esatta tale sovrapposizione tanto migliori saranno i risultati. Ciò, com’è noto, nel rispetto della Legge di Similitudine su cui l’Omeopatia pone le basi del suo principio terapeutico. A titolo informativo, il rimedio omeopatico più spesso utilizzato nelle nevriti e nevralgie è Magnesia phosphorica, in particolare se il dolore è violento e si manifesta bruscamente, migliora con il caldo ed esercitando una forte pressione sulla zona dolente. Tra gli altri rimedi omeopatici che vengono adoperati troviamo Aconitum napellus, Belladonna, China, Coffea, Colocynthis, Ferrum phosphoricum, Hypericum, Kalmia latifolia, Mezereum, Phytolacca decandra, Rhododendron, ecc. Ovviamente la prescrizione appropriata al caso specifico la può garantire solo un medico omeopata con la visita. Cordiali saluti.
Gianluca dice
Salve. Ho un problema di una nevrite post chirurgica. Hypericum e Arnica possono andare bene? In che diluizione?
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Gianluca, Hypericum e Arnica montana sono due rimedi omeopatici che spesso vengono utilizzati insieme nel traumatismo dei nervi (nevrite) di qualsiasi origine e in generale nei dolori del post-operatorio. I due rimedi, come riportato nell’articolo, sono sinergici, per cui la loro associazione (meglio in uso alternato) completa e rafforza la terapia. Per quanto riguarda la diluizione, questa, come ogni altra entità terapeutica omeopatica, è molto personale, non generalizzabile, in quanto legata in particolare alla reattività e sensibilità del singolo organismo allo stimolo del rimedio omeopatico, alla profondità della patologia o disturbo, al livello d’intervento terapeutico necessario, nonché al grado di somiglianza rimedio-paziente. La posologia diventa una conseguenza, tenendo cioè presente che quanto più è alta la diluizione tanto più lunghi saranno gli intervalli di somministrazione del rimedio. Come primo approccio e per un intervento prevalentemente sintomatico generalmente ci si orienta verso le basse diluizioni (ad es. quelle fino a 7CH), che solitamente si utilizzano in ragione di pochi granuli più volte al dì, lontano dai pasti, salvo diversa prescrizione medica. Ovviamente la terapia appropriata al caso specifico la può garantire solo un medico omeopata con la visita. Cordiali saluti.
Gianluca dice
Quindi potrei partire da un 6 CH per una settimana e poi passare a una 30 CH per una terapia di fondo?
Per uso alternato Arnica – Hypericum cosa intende? Grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Gianluca, sulla diluizione credo di aver già fornito le opportune precisazioni. Comunque una cura omeopatica con le diluizioni crescenti appartiene ai protocolli terapeutici che vengono adottati, ovviamente laddove esiste la somiglianza con il rimedio, così come richiede la Legge di Similitudine su cui, com’è noto, l’Omeopatia pone le basi del suo principio terapeutico. È tanto più consigliabile salire con la diluizione, per un’azione terapeutica maggiormente profonda e sistemica, qualora necessaria, quanto più è elevato il grado di somiglianza rimedio-paziente. Per uso alternato, come suggerisce l’espressione, si intende che la somministrazione dei due rimedi omeopatici avviene alternativamente, non contemporaneamente, ossia una volta l’uno e la volta successiva l’altro e così via. Cordiali saluti.
Antonio dice
Vorrei sapere se va bene per mia moglie soffre di fribiomalgia ha sempre dolore
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Antonio, l’Omeopatia non è la medicina per cura di una malattia o di un disturbo in generale, ma è la medicina per la cura di una persona che ne è affetta, con la propria sintomatologia. In pratica un rimedio omeopatico per essere curativo deve assomigliare al paziente, deve cioè possedere un quadro patogenetico (l’insieme dei sintomi, dei modi e dei processi fisiopatologici che il rimedio è in grado di curare), relativo alla patologia o disturbo di cui si è affetti, che combaci con il quadro clinico del paziente e quanto più è esatta tale sovrapposizione tanto migliori saranno i risultati. Ciò, com’è noto, nel rispetto della Legge di Similitudine su cui l’Omeopatia pone le basi del suo principio terapeutico. Poiché la fibromialgia è una malattia reumatica cronica che colpisce l’apparato muscolo-scheletrico, con dolori provenienti dai muscoli e dai tessuti fibrosi, quali tendini e legamenti, a titolo esclusivamente informativo i principali rimedi omeopatici potenzialmente idonei, tra cui Hypericum, sono consultabili all’articolo “Reumatismi” nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi”. Ripeto, solo il rimedio (o i rimedi) che rispecchia la globalità dei sintomi del paziente può considerarsi adatto. Le consiglio comunque di non fare da soli ma di rivolgervi ad un medico omeopata, che con la visita sarà in grado di prescrivere la terapia appropriata al caso specifico di sua moglie. Cordiali saluti.
anna dice
a mia figlia è stato dagnosticata infiammazione nervo pudendo iperico è buono per lei,aloe?
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Anna, probabilmente lei intende riferirsi ai preparati fitoterapici delle piante citate e non ai rimedi omeopatici, trattandosi di prodotti che hanno principi terapeutici differenti. L’Iperico fitoterapico risulta essere particolarmente indicato nelle infiammazioni dei nervi (nevriti), giacché esplica un’importante azione sul sistema nervoso periferico, oltre che su quello centrale. Anche il succo di Aloe vera può essere adatto, con un’azione però più generica, grazie alle sue numerose virtù tra cui la capacità antinfiammatoria. Sarebbe comunque opportuna una supervisione medica, perché entrambe le piante, come del resto tutti i fitoterapici, presentano alcune controindicazioni e quindi l’eventuale uso richiede il rispetto delle dosi consigliate e della durata del trattamento. L’alimentazione utile è quella ricca di vitamine, di sali minerali e di acidi grassi polinsaturi (omega-3 e omega-6), che combattono meglio i processi infiammatori. Cordiali saluti.
Giuliana dice
Gentile Dottoressa in data 5 Aprile avevo chiesto un parere riguardante Hypericum perforatrum 200,ho terminato la cura durata circa 2 mesi e con mia felicità,le posso dire di stare bene.Da tempo sono convinta che le cure omeopatiche,magari ci vuole più tempo ma l’effetto è assicurato.Grazie ancora per l’attenzione.Cordiali saluti. Giuliana
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Giuliana, la sua testimonianza rappresenta l’ulteriore conferma che quando la cura omeopatica è quella “giusta” i risultati terapeutici sono assicurati, in maniera dolce e non invasiva, senza effetti collaterali. Cordiali saluti.