DESCRIZIONE
Il rimedio omeopatico Hypericum si ottiene dalla tintura dell’intera pianta fresca in fiore di Hypericum perforatum e dalle successive diluizioni-dinamizzazioni in soluzione idroalcolica.
Per ulteriori informazioni sulla preparazione, consultare l’articolo “Rimedi omeopatici: origine” della sezione del sito “Approfondimenti”.
Hypericum perforatum (nome italiano Iperico) è una pianta perenne sempreverde appartenente alla famiglia delle Clusiaceae (precedentemente Hypericaceae o Guttiferae), molto comune in Italia, in Europa, in Asia occidentale e in Nord Africa. Cresce nei luoghi asciutti, soleggiati ed erbosi, colline ed oliveti, ai margini delle strade di campagna ed oggi viene anche coltivata. Alta 30 – 80 cm e comunque non oltre 1 m, ha un fusto eretto, angoloso, percorso da due strisce longitudinali in rilievo. Le foglie sono piccole, sessili, oblunghe-ellittiche. Quando non è in fioritura tali foglioline viste in controluce appaiono bucherellate, da cui il nome perforatum. Trattasi in realtà di vescichette traslucide contenenti resine ed oli essenziali incolori. I fiori, a cinque petali di colore giallo-oro, sono riuniti in pannocchie che raggiungono la fioritura verso il 24 giugno, da qui il nome popolare di Erba di San Giovanni. Ai margini dei petali sono visibili dei punti neri per la presenza di strutture ghiandolari contenenti un succo oleoso di colore rosso-violaceo, chiamato volgarmente sangue di San Giovanni (perché ricorda il sangue versato dal Santo fatto decapitare da Erode intorno al 35 d.c.), che deve la sua colorazione alla ipericina, sostanza di cui è particolarmente ricco. I frutti sono capsule ovali che a maturazione si aprono scoprendo i semi cilindrici di colore nero o bruno scuro.
L’iperico è conosciuto sin dall’antichità, a partire dall’Età Classica, per le sue proprietà medicinali e veniva utilizzato per curare molte malattie. Nel Medioevo era ritenuto utile per tenere lontano i demoni e per questo gli venne attribuito l’appellativo popolare di “erba scacciadiavoli”.
Oggi alla pianta si riconoscono diverse proprietà terapeutiche, tra cui ricordiamo quella antinfiammatoria, antisettica, cicatrizzante, riepitelizzante, analgesica, diuretica, depurativa, ipotensiva, astringente, antiossidante, vasoprotettrice, ma soprattutto l’attività sedativa e antidepressiva.
Tale ultima proprietà è stata scientificamente provata agli inizi degli anni ’90 del secolo scorso da alcuni studiosi americani e ciò ha prodotto un più consistente uso della pianta per la cura della sindrome della depressione, in alternativa ai tradizionali farmaci di sintesi, tanto che attualmente negli Stati Uniti ed in Germania il 50% circa degli antidepressivi che si vendono sono a base di iperico. La pianta agisce con un’efficacia del tutto equivalente a quella dei comuni farmaci antidepressivi, con il vantaggio di non presentare controindicazioni alle dosi consigliate. L’attività però non è immediata, ma necessita di almeno 15 – 20 giorni per dare i primi risultati significativi.
La proprietà antidepressiva dell’iperico è attribuibile al contenuto di sostanze, che costituiscono i principi attivi più importanti, quali l’ipericina, l’iperforina ed alcune classi di flavonoidi, particolarmente presenti nelle foglie e nelle sommità fiorite. L’azione combinata di tali sostanze favorisce nel sistema nervoso centrale l’aumento dei livelli di serotonina, neurotrasmettitore coinvolto principalmente nella regolazione dell’umore, e modula la secrezione di melatonina, ormone che regola il ciclo sonno-sveglia. Ciò si traduce in un’attività biologica spiccatamente antidepressiva, che contrasta i disturbi dell’umore ed aiuta a ristabilire l’equilibrio emotivo. Per tali caratteristiche la pianta si è procurato l’ulteriore appellativo di “antidepressivo vegetale”.
L’iperico, inoltre, è considerato il rimedio per eccellenza di tutte le lesioni della pelle, soprattutto le ustioni ma anche piaghe e ferite, nonché per il trattamento degli stati infiammatori dei bronchi e delle vie urinarie, per la protezione dei vasi sanguigni e per combattere l’ipertensione arteriosa grazie alla sua azione vasodilatatrice.
Oltre che in omeopatia la pianta è molto utilizzata nella farmacologia tradizionale, nella cosmesi ed in fitoterapia.
Ad esempio le tisane e le tinture, oltre alla già trattata azione antidepressiva, trovano impiego come espettoranti e come sedativi della tosse, tant’è che la pianta si trova nella maggior parte delle preparazioni degli sciroppi contro la tosse, anche di quella di tipo convulsivo dei bambini.
La pomata o meglio l’olio di iperico applicato sulle ustioni (eritemi solari in primis) consente di calmare rapidamente il dolore e di accelerare la cicatrizzazione delle piaghe. Esplica inoltre un’importante azione antivirale locale per cui si rivela utile per il trattamento dell’herpes simplex (responsabile dell’herpes labiale e genitale) e dell’herpes zoster (responsabile della varicella nei bambini e del Fuoco di Sant’Antonio negli adulti). Usato nei massaggi fornisce sollievo ai dolori muscolari, nevralgici e reumatici.
I lavaggi con il decotto di iperico sono efficaci per tutte le infiammazioni della pelle ed i cataplasmi dei fiori freschi sono ottimi lenitivi e cicatrizzanti. Le foglie ed i fiori aggiunti all’acqua da bagno hanno un effetto tonificante e nutriente.
L’iperico ha un’azione fotosensibilizzante, per cui durante l’assunzione occorre evitare una lunga esposizione al sole. Inoltre ne è sconsigliato l’uso in gravidanza, durante l’allattamento ed in pediatria e quando si stanno assumendo alcune tipologie di farmaci con i quali potrebbe interagire riducendone l’efficacia.
Tra gli effetti indesiderati che si possono manifestare, specialmente se nell’uso degli estratti della pianta si superano le dosi consigliate, ce ne sono alcuni comuni agli antidepressivi di sintesi, come astenia e agitazione, affaticamento, tachicardia, incremento della frequenza delle minzioni, irritazioni gastrointestinali, secchezza della bocca, riduzione della libido, o reazioni allergiche.
CARATTERISTICHE DEL RIMEDIO
Hypericum è un rimedio omeopatico che agisce principalmente sul sistema nervoso, sia centrale che periferico, con un’azione che sembra essere di tipo centripeto, cioè che risale dalle terminazioni nervose al sistema nervoso centrale. Per questo motivo il rimedio corrisponde maggiormente alle irritazioni ed alle infiammazioni dei nervi sensitivi che sono essenzialmente centripeti. In generale quindi Hypericum è il rimedio adatto in tutti i casi di nevrite, quando si verifica una degenerazione, di natura traumatica, infettiva, tossica od altro, di un nervo o di un gruppo di nervi con il dolore che risale lungo il tragitto del nervo.
E’ un ottimo rimedio per la terapia del dolore di qualsiasi origine, in modo particolare di quello a carattere nevralgico (sciatica, nevriti, nevralgie, ecc.), di quello dovuto a traumi (ferite, contusioni, distorsioni, ecc. e più specificamente di quello al coccige o alla schiena per caduta o per colpo violento), di quello dovuto a reumatismi (artriti, artrosi, ecc.), a interventi chirurgici, a estrazioni dentarie, al post-partum, al ciclo mestruale, alle vene varicose, ecc.
Il rimedio è in grado di rimuovere manifestazioni dolorose di traumi anche antichi ed è particolarmente specializzato per le lesioni prodotte da strumenti acuminati, anche se risulta ugualmente efficace per qualsiasi tipo di trauma che interessa zone molto innervate con dolori brucianti, acuti, pungenti, irradiati (come ad es. lo schiacciamento delle dita).
I traumi vertebrali possono essere accompagnati da febbre con sete intensa, pupille dilatate, timore del minimo contatto e del minimo movimento (come in Belladonna che però viene preferito in caso di malattia infettiva e non di trauma).
Hypericum favorisce anche la cicatrizzazione di tutti i tipi di ferite (da taglio, da punta, lacere, lacero-contuse, da arma da fuoco, ecc) e ne evita l’infezione. In tal caso è spesso associato o susseguente a Ledum palustre che è il miglior rimedio per le ferite da punta (coltello, chiodo, cacciavite, ecc.) e per l’azione di prevenzione sul tetano.
Hypericum è altresì indicato per i disturbi respiratori, quali tosse stizzosa o pertussoide e crisi di asma, migliorate dall’espettorazione, nonché per i problemi dell’apparato digerente (soprattutto se di origine nervosa) accompagnati da grande sete e sensazione di calore in bocca, lingua bianca, senso del gusto diminuito, cefalea post-prandiale, diarrea estiva, desiderio di bevande calde, di vino e di sottaceti.
Il soggetto Hypericum in una prima fase è ansioso, ipersensibile, stenico e reattivo, è eccitato, si sveglia di notte con le carotidi pulsanti, con le pupille dilatate, avverte i battiti cardiaci nella testa (e ciò gli impedisce di dormire), è ansioso, agitato e non vuole essere toccato (come Arnica), non vuole cambiare di posto neppure per farsi rifare il letto, ha vertigini, ronzii alle orecchie e spesso perde il filo del discorso.
In una seconda fase evolve progressivamente verso la depressione, avendo esaurite le sue riserve di energia nervosa. Appartiene pertanto alla categoria di persone che a seguito di un trauma, di una paura, di uno shock, cadono nella depressione nervosa.
Hypericum è uno dei migliori rimedi per la cura della depressione (non a caso la pianta da cui trae origine è definita l’antidepressivo vegetale) ed anche per la nevrosi della menopausa.
Il rimedio, anche se per certi sintomi di eccitazione mentale somiglia a Belladonna, ha uno psichismo molto più vicino a quello di Arnica, essendo entrambi dei traumatizzati. Tra l’altro Hypericum è spesso utilizzato in associazione con Arnica o quando questa ha terminato il suo lavoro e cessa di agire.
I sintomi peggiorano con il freddo (tranne la tosse che è aggravata sia dal freddo che dal caldo), con la nebbia che scatena le crisi d’asma, con il contatto, con il movimento.
Migliorano piegando la testa all’indietro. Il dolore delle nevralgie dentarie migliora, fino a scomparire del tutto, se ci si corica sul lato dolente e si resta immobili (è questo un sintomo chiave da ricordare, che si trova anche in Bryonia in altre circostanze).
I principali sinergici (complementari) di Hypericum sono Aconitum napellus, Arnica montana, Ledum palustre, Magnesia phosphorica.
I principali antidoti (ma che ne aiutano l’azione) sono Arsenicum album, Chamomilla, Sulphur.
USO DEL RIMEDIO
Il rimedio omeopatico Hypericum si usa nei seguenti principali casi, quando i sintomi corrispondono e si associano alle caratteristiche del rimedio descritte in precedenza.
1) SISTEMA NERVOSO. Depressione reattiva o con stanchezza e letargia. Depressione post traumatica e post operatoria. Stati depressivi dopo commozione cerebrale. Shock da trauma fisico o emotivo. Stati di ansia e di ipersensibilità generale spesso accompagnati da cefalee congestizie. Anche per la nevrosi della menopausa. Vertigini. Nevriti e nevralgie in genere, spontanee o insorte dopo un trauma accidentale o chirurgico. Sciatica.
2) DOLORI. Dolori di qualsiasi natura e in ogni sede, in particolare quelli provocati da traumi. Sono tipici i dolori, dopo una caduta o un colpo violento, per una lesione al coccige, per una contusione alla colonna vertebrale, per un traumatismo che interessa mani, piedi, collo, spalle, braccia e gambe con difficoltà di movimento. Torcicollo. Lombalgia cronica. Mal di denti e dolori da interventi dentari. Dolori o fitte agli occhi per piccoli traumi. Dolori da ferite e da ustioni. Dolori post-partum. Sintomatologie dolorose legate a processi infiammatori. Dismenorrea. Alluce valgo.
3) FERITE. Ferite di qualsiasi tipo (da taglio, da punta, lacere, lacero-contuse, da arma da fuoco, ecc), per le quali il rimedio attenua il dolore, evita l’infezione e favorisce la cicatrizzazione. Ferite in zone fortemente innervate (polpastrelli delle dita, labbra, ecc.). Ferite penetranti provocate da oggetti appuntiti (spine, chiodi, ecc.), da morsi di animali, da interventi chirurgici. Unghia incarnita.
4) PELLE. Dermatosi fotosensibili. Ustioni ed in particolare eritemi solari. Eruzioni cutanee, tipo orticaria, sulle mani. Herpes labiale e herpes zoster.
5) APP. RESPIRATORIO. Tosse lacerante e secca di tipo nervoso. Asma in ambiente umido, migliorata dall’espettorazione, le cui crisi sopraggiungono o sono aggravate per un traumatismo del sistema nervoso.
6) APP. DIGERENTE. Pressione allo stomaco anche mangiando poco. Distensione addominale (pancia gonfia) migliorata con l’evacuazione. Cefalea, eruttazioni e malessere di stomaco dopo ogni pranzo. Nausea e stimolo di vomitare. Diarrea per lo più estiva, alternata a stipsi.
7) APP. CARDIOVASCOLARE. Palpitazioni. Eretismo cardiovascolare da stress fisico o emotivo. Sensazione che di sera il cuore debba cadere. Polso accelerato e duro. Emorroidi dolorose e sanguinanti.
DOSI
In tutti i casi, diluizione 6CH, 3 granuli o 10 gocce 3-6 volte al dì.
Diluizioni più alte, consigliabili per curare nel profondo gli stati cronici, per la loro incidenza sull’organismo possono essere prescritte solo dal medico omeopata.
Nei casi 3) e 4) sono preferibili, in associazione o in esclusiva, applicazioni con preparati per uso esterno.
(*) V. Note esplicative
Marco dice
Gentile Dottoressa, ho un neuroma sul bordo linguale sinistro causato da un trauma (forte morsicatura) da circa 2 anni.
Sostanzialmente avrei bisogno di un antinfiammatorio per i nervi. Parlavo con il farmacista di questa cosa e mi consigliava di provare il rimedio omeopatico Hypericum, ma non ho capito bene a quale diluizione e con quale posologia. Potrebbe darmi qualche consiglio?
La ringrazio, cordiali saluti.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Marco, come avrà avuto modo di rilevare leggendo l’articolo, Hypericum è un rimedio omeopatico particolarmente specializzato per le degenerazioni traumatiche delle terminazioni nervose o dei nervi in generale e per il dolore di qualsiasi origine. La diluizione e la conseguente posologia, come tutte le entità terapeutiche in omeopatia, sono strettamente personali, in quanto essenzialmente dipendenti dalla reattività del singolo organismo e dal livello d’intervento terapeutico necessario. Nelle more di rivolgersi ad un omeopata per la determinazione di ciò, in genere ci si orienta verso le basse diluizioni (quelle ad es. non superiori a 7CH), che solitamente vengono utilizzate in ragione di alcuni granuli più volte al dì. Cordiali saluti.
corrado dice
Alla radio ho sentito che l’iperico perforato, associato con il lievito di birra, lenisce le nevriti durante e dopo l’herpes zoster. E’ vero? Se si, come associare l’assunzione dei due prodotti? Per quanto tempo? Con quali dosi di entrambe? Ho avuto l’herpes zoster anni fa ma ora mi sta tornando la nevrite insopportabile. Inoltre soffro di nevralgia del pudendo. Posso prendere iperico e lievito di birra anche per questa nevralgia? Se si, come, quanto, per quanto tempo?
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Corrado, l’Iperico cui lei si riferisce deve essere probabilmente il fitoterapico e non l’omeopatico (meglio noto come Hypericum), che hanno proprietà curative analoghe ma principio terapeutico differente. Parleremo quindi dell’Iperico come preparato fitoterapico. L’Iperico è una pianta che possiede numerose proprietà terapeutiche, maggiormente contenute nelle foglie e nelle sommità fiorite, tra cui la capacità di trattare le nevralgie e le nevriti, giacché esplica un’importante azione sul sistema nervoso sia centrale che periferico. E’ perciò anche un ottimo antidepressivo naturale, grazie soprattutto alla presenza di principi attivi come l’ipericina, l’iperforina ed alcune classi di flavonoidi. Le proprietà riparatrici, riepitelizzanti, cicatrizzanti, antinfiammatorie, antisettiche, astringenti, ecc., rendono la pianta molto valida per il trattamento delle lesioni della pelle e, come detto poc’anzi, delle malattie di natura infiammatoria o degenerativa a carico delle terminazioni nervose (nevriti). Per tale motivo la pianta è anche indicata proprio per la cura dell’herpes zoster. Le forme galeniche dell’Iperico che vengono adoperate, da reperire in erboristeria o in farmacia, sono la tintura madre, l’estratto secco (compresse, pasticche, capsule, ecc.), la droga per gli infusi, l’olio o la pomata in uso esterno, ecc. Tenga presente che l’utilizzo dell’Iperico è controindicato quando avviene in associazione con alcuni farmaci, come gli antidepressivi appartenenti alla classe degli inibitori della ricaptazione della serotonina, gli anticoagulanti di tipo cumarinico, i medicamenti per l’emicrania contenenti triptani ed altri. Inoltre l’uso dell’Iperico è sconsigliato specialmente nel periodo estivo a causa del suo effetto fotosensibilizzante e deve essere sospeso una decina di giorni prima di un intervento chirurgico per la sua possibile interferenza con i medicinali dell’anestesia locale o generale. Per quanto riguarda il lievito di birra, questo è un alimento molto utile in caso di infiammazione dei nervi e per molto altro (apparato tegumentario, acne, seborrea, stipsi, coliti, deficienze immunitarie, riequilibrio flora batterica intestinale, protezione fegato, diabete, dermatiti, intossicazioni alimentari, ecc.). Inoltre ha un notevole valore nutrizionale per il contenuto di proteine, aminoacidi essenziali e vitamine del gruppo B. Il lievito di birra è un residuo della fermentazione della birra e si trova anche nella buccia di alcuni frutti. Le forme disponibili in commercio, come integratori alimentari, reperibili anche stavolta in erboristeria o in farmacia, sono le scagliette da aggiungere a minestre, riso e insalate, oppure compresse, capsule, tavolette e bustine. Bisogna stare attenti a non superare le dosi consigliate perché nella digestione del lievito si formano delle purine che si trasformano in acido urico. Ovviamente il lievito di birra è assolutamente controindicato per chi soffre di allergie o intolleranze ai lieviti. Fermo restando tutte queste precisazioni, l’uso congiunto dei due prodotti in genere non è sconsigliato e la durata del loro utilizzo è legata ovviamente ai benefici che si ottengono. Relativamente all’Iperico è da evitarne l’uso per una durata superiore ai 3 mesi che altrimenti richiede la supervisione medica, alla quale comunque è sempre opportuno ricorrere prima di iniziare qualsiasi terapia. Cordiali saluti.
mario dice
Gentile Dottoressa Rita della volpe leggo sempre con piacere i suoi articoli,riesce a farmi appassionare a questa scienza a cui mi sono avvicinato inseme alla mia famiglia(con scetticismo)quando è nata mia figlia che ora ha 10 anni e si è sempre e solo curata con prodotti omeo con immediato successo come nella recente varicella curata con rhus toxic 5 ch. Dalla nascita mia figlia tuttavia si trascina una tosse cosi persistente giorno e notte anche per settimane initerrotte sia d’estate che d’inverno che la debilita fortemente,il medico ha suggerito ai primi sintomi una cura con drosera 30 ch e di eliminare momentaneamente i latticini e dolci industriali ma purtroppo senza successo,le chiedo dottoressa cosa ne pensa del rimedio e vista l’età e il viso sempre pallido di mia figlia,se fosse utile nel frattempo alzare il suo scudo immunitario e quale potrebbe essere più indicato visto la giovane età.
Gentili saluti
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Mario, la presenza di una tosse persistente che si trascina tutto l’anno, avendo escluse le varie patologie croniche a carico dell’apparato respiratorio, fa pensare ad un problema di allergie e l’assenza di stagionalità fa cadere il sospetto su aeroallergeni come gli acari della polvere, le muffe, i peli di animali domestici, ecc. Molto più rari sono i casi di tosse allergica provocata da allergie alimentari, da additivi o da farmaci Sarebbe perciò importante porre una diagnosi precisa, che consentirebbe, nei limiti del possibile, di sottrarre la bambina all’esposizione degli allergeni, di indirizzare correttamente la terapia (che potrebbe essere anche orientata a risolvere il problema allergico) e di conoscere i risultati ottenibili con la cura omeopatica. Drosera, prescritto dal medico omeopata, è indubbiamente uno dei “rimedi omeopatici ad azione locale” che viene utilizzato nelle tossi secche, strazianti, violente, spasmodiche, abbaianti, che solitamente peggiorano nella seconda metà della notte e sono seguite da senso di nausea e vomito, che si aggravano con il calore, ridendo, parlando, piangendo e bevendo. Ma Drosera è anche un rimedio di “terreno”, appartenendo alla gamma dei rimedi tubercolinici ovverosia dei rimedi della diatesi hahnemanniana del “tubercolinismo” (leggi predisposizione costituzionale verso alcune patologie con modalità proprie e il tubercolinismo intacca prevalentemente le mucose respiratorie), quando viene prescritto alle medie e alte diluizioni, qual è la 30CH. La migliore prevenzione da mettere in atto è di rafforzare le difese del sistema immunitario con un’alimentazione sana ed equilibrata, che privilegi i cibi ricchi di vitamine (in particolare le vitamine A, B5, B12, C, E), di grassi polinsaturi (omega-3, omega-6), di minerali (in particolare rame, manganese, selenio, zinco), di prebiotici (cibi ricchi di fibre) e probiotici (cibi fermentati). Esistono anche diversi preparati erboristici in grado di rafforzare le difese immunitarie, quali ad es. quelli a base di Echinacea, gel di Aloe vera, Ribes nigrum, Propoli, Uncaria tormentosa, Eleuterococco, Astragalo, ecc., da utilizzare previa approvazione medica. Sono lieta che trova piacevole la lettura delle pagine del sito e che possano ulteriormente appassionarla all’omeopatia. Cordiali saluti.
Federica dice
Gentile Dottoressa.La ringrazio di cuore del suggerimento.Si è dovuta a un trauma per esercizi scorretti ed uso eccessivo.Secondo Lei posso continuare l’hypericum con dosaggio attuale (tre granuli ogni ora lontano dai pasti)e associare Rhus toxicodendron ed arnica?Eventualmente saprebbe consigliarmi il dosaggio?Cordialmente,Federica
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Federica, è impossibile darle una risposta precisa, cosa che può fare solo un medico omeopata con la visita omeopatica. Le posso solo dire che tutti e tre i rimedi sono compatibili, per cui in linea teorica possono essere utilizzati contemporaneamente. Però per evitare che sia un po’ troppo si potrebbe alternare Hypericum con il solo Arnica e vedere come va. Quando occorre intervenire a livello sintomatico generalmente si ricorre alle basse diluizioni, quelle ad es. non superiori a 7CH, che solitamente si utilizzano in ragione di 3 granuli 3-4 volte al dì, salvo diversa prescrizione medica. Ovviamente, ripeto, per il caso specifico sarebbe opportuno rivolgersi ad un medico omeopata. Cordiali saluti.
FEDERICA dice
Gentile Dottoressa,gradirei da Lei un consiglio.Mi hanno dato (la farmacista)hypericum 9ch tre granuli ogni ora lontano dai pasti per una tendinite al piede che mi porto avanti da un anno .Ho già fatto tecarterapia,due cicli di onde d’urto e in ultimo tre infiltrazioni di cortisone.Pensa sia un rimedio valido o c’è qualcosa di più specifico?La ringrazio molto,Federica
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Federica, Hypericum è un rimedio omeopatico particolarmente specializzato per le nevriti e per la terapia del dolore di qualsiasi origine. Un’azione terapeutica più specifica la potrebbe avere un rimedio come Rhus toxicodendron, che agisce in maniera più elettiva su tendini e legamenti. Se la tendinite fosse dovuta ad un trauma, come ad es. strappi, stiramenti, uso eccessivo, esercizi troppo duri o lesioni, allora potrebbe essere utile adoperare alternativamente Arnica montana, che è il rimedio dei traumi per eccellenza. Cordiali saluti.
MIELINUS dice
Salve,
vorrei un Suo parere / consiglio circa un problema grave che mi crea non pochi disagi. In dettaglio sono affetto da s.m. rr da circa 17 anni con EDSS 4/4,5 con problemi di vario genere non di gravissima entità ma è sopraghiunto il dolore definito neuropatico o disestesie o fibromialgia o sindrome delle gambe senza riposo. Tempo fa ho usato sotto consiglio medico HYPERICUM alla 7CH che risolveva il fastidio agli arti inferiori. Attualmente uso TITROXIL 4 gocce alla sera poiché 5 mi danno troppa astenia. Ora la mia domanda… Posso prenderlo ancora? Oppure cosa altro mi consiglia? Ringraziando anticipatamente cordialmente saluto…
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Mielinus, in genere è buona norma evitare l’assunzione contemporanea di un rimedio omeopatico e di un farmaco tradizionale quando entrambi servono a curare la stessa patologia, perché a soffrirne potrebbe essere il rimedio omeopatico (e non il viceversa) che potrebbe perdere una parte della sua efficacia terapeutica. Nelle situazioni in cui non si può rinunciare di colpo al farmaco tradizionale, si può iniziare la cura omeopatica e nello stesso tempo si cominciano a ridurre progressivamente le dosi del farmaco tradizionale fino alla loro completa eliminazione, secondo le modalità che il medico omeopata riterrà più opportune. Quindi se non ricorrono tali condizioni i rimedi omeopatici ed i farmaci tradizionali possono convivere. Tenga comunque presente che un rimedio omeopatico particolarmente specializzato per la sindrome delle gambe senza riposo è Zincum metallicum, che viene altresì adoperato in caso di debolezza e fiacchezza generali. Chieda al suo omeopata se questo rimedio può essere più adatto per lei rispetto a Hypericum. Cordiali saluti.
annamaria dice
gent.le dott.ssa Rita della Volpe, io ho la nevrite diagnosticata dal neurologo il quale mi ha prescritto la lyrica che io ho assunto per solo 15 gg perchè mi ero accorta che non la tolleravo.
Secondo lei posso risolvere se non del tutto, ma almeno in parte alleviarlo con prodotti omeopatici? Se si cosa di preciso devo prendere?
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Annamaria, un importante rimedio omeopatico particolarmente adatto per le nevriti e per la terapia del dolore è proprio Hypericum. Per intervenire a livello sintomatico in genere si ricorre alle basse diluizioni, quali ad es. 6 o 7CH, che solitamente vengono utilizzate in ragione di 3 granuli 3-6 volte al dì, salvo diversa prescrizione del medico omeopata, al quale è sempre opportuno rivolgersi. Cordiali saluti.
maurizio dice
la mia ragazza crca una settimana fa ha subito una morsicata dal suo cane io la sto curando come mi hanno detto in pronto soccorso con antibiotici 1 cp da i gr x 2 volte al di e disifenzione pulizia e detersione della mano con betadine ed apposizione di garze di betadine gli hanno fatto l’anti rabbia e l’antitetanica in quanto non era sicura delle vaccinazione del cane perche suo da poco ed ormai abbastanza grande pero dopo 6 giorni continua ad avere forti dolori alla mano in vicino alla sede del morso bruciore e sensazioone di forte trazione e di morso ancora presente come curare od aiutare la guarigione con quali rimedi omeopatici quali antidolorifici sono consigliati e quali sconsigliati
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Maurizio, i due rimedi omeopatici particolarmente adatti a situazioni del tipo esposto sono Arnica montana e Hypericum. Infatti Arnica è il rimedio principe dei traumi fisici e psichici e Hypericum è un ottimo rimedio per il dolore di qualsiasi origine. I due rimedi, essendo dei sinergici, possono essere associati, potendo così produrre il miglior risultato. Cordiali saluti.
Vittoria dice
Gent.ma dottoressa,
La ringrazio molto per la risposta estremamente esauriente. Ho fatto come mi ha indicato, ho bevuto molto e fatto movimento e già ieri il dolore era passato. Oggi invece, ahimè, mi sono svegliata con il mio solito dolore alla parte destra, per cui senz’altro utilizzerò come sempre Hypericum 7 ch. Una curiosità: un’amica austriaca ha il mio stesso problema e usa una diluizione diversa, D12, che qui in Italia non c’è. Me la consiglia, dato che quest’amica potrebbe procurarmela?
Per quanto riguarda il Suo consiglio, sono stata hià in terapia presso un omeopata e ora sono in attesa di una visita da un altro che spero risponda in modo migliore alle mie esigenze. Buongiorno e grazie ancora
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Vittoria, lasci stare l’esperienza dell’amica austriaca che potrebbe non funzionare con lei, perché in omeopatia ogni entità terapeutica è strettamente legata al singolo caso, per cui potrebbe andare bene per una persona ma non per un’altra, pur se entrambe affette dalla stessa patologia. L’omeopatia, come suol dirsi, è la medicina che “veste su misura”. Questo concetto le è stato già espresso nella risposta precedente e pertanto se lei riceve benefici con Hypericum 7CH non è opportuno, al momento, cambiare diluizione. Tra l’altro la D12, che è una diluizione più bassa della 7CH, per lei potrebbe costituire un arretramento, atteso che la sua azione è meno profonda e meno duratura della 7CH. Aspetti quindi la visita del nuovo medico omeopata, che certamente individuerà la soluzione più giusta per lei. Cordiali saluti.
gabriella fornero dice
soffro di sciatalgia a seguito di ernia discale L5-S1.poterbbe essere indicato Hypericum,in quali dosaggi?
cordialmente
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Gabriella, Hypericum è senz’altro un ottimo rimedio omeopatico per la terapia del dolore di qualsiasi origine ed in particolare per tutto ciò che ha a che fare con l’infiammazione o l’irritazione di un nervo o un gruppo di nervi, com’è per l’appunto la sciatalgia con la compressione del nervo ischiatico. Hypericum è maggiormente indicato quando il dolore risale lungo il tragitto del nervo e peggiora con il movimento e/o con il freddo. Per quanto riguarda la diluizione e la posologia, in attesa della prescrizione di un medico omeopata, ci si potrebbe orientare per le basse diluizioni, quali ad es. quelle non superiori alla 7CH, che solitamente vengono utilizzate in ragione di 3 granuli 3-6 volte al dì, salvo diversa prescrizione medica. Tenga inoltre presente che un altro importante rimedio omeopatico altresì indicato è Magnesia carbonica, che si adopera prevalentemente quando il dolore, violento e improvviso, segue il tragitto del nervo, si aggrava di notte e solitamente insorge a sinistra. Potrebbe essere utile effettuare, prima della cura omeopatica o anche congiuntamente ad essa, un’attività di drenaggio che stimoli gli organi emuntori, liberi l’organismo dalle tossine e renda lo stesso più recettivo all’azione terapeutica del rimedio omeopatico. I drenanti che vengono generalmente utilizzati sono dei rimedi gemmoterapici (si tratta di macerati gligerici di gemme di piante con diluizione alla prima decimale hahnemanniana), che vengono scelti in base all’indicazione terapeutica. Nel caso specifico si potrebbe ricorrere, ad esempio, a gemmoterapici come Pinus montana M.G. D1, che si dimostra particolarmente efficace per l’artrosi della colonna vertebrale e/o Ribes nigrum M.G. D1, che è ottimo cortisone-like, con attività antinfiammatorie e antistaminiche ed ottimo regolatore del sistema immunitario. Dia anche un’occhiata all’articolo “Stop reumatismi-nevralgie-ecc.” nella sezione del sito “Rimedi della nonna”, dove sono riportati diversi preparati fitoterapici dell’antica tradizione molto validi nel contrastare i dolori. Ovviamente tutto ciò lo potrà confermare solo il medico omeopata, al quale è sempre opportuno rivolgersi. Cordiali saluti.