DESCRIZIONE
Il rimedio omeopatico Hypericum si ottiene dalla tintura dell’intera pianta fresca in fiore di Hypericum perforatum e dalle successive diluizioni-dinamizzazioni in soluzione idroalcolica.
Per ulteriori informazioni sulla preparazione, consultare l’articolo “Rimedi omeopatici: origine” della sezione del sito “Approfondimenti”.
Hypericum perforatum (nome italiano Iperico) è una pianta perenne sempreverde appartenente alla famiglia delle Clusiaceae (precedentemente Hypericaceae o Guttiferae), molto comune in Italia, in Europa, in Asia occidentale e in Nord Africa. Cresce nei luoghi asciutti, soleggiati ed erbosi, colline ed oliveti, ai margini delle strade di campagna ed oggi viene anche coltivata. Alta 30 – 80 cm e comunque non oltre 1 m, ha un fusto eretto, angoloso, percorso da due strisce longitudinali in rilievo. Le foglie sono piccole, sessili, oblunghe-ellittiche. Quando non è in fioritura tali foglioline viste in controluce appaiono bucherellate, da cui il nome perforatum. Trattasi in realtà di vescichette traslucide contenenti resine ed oli essenziali incolori. I fiori, a cinque petali di colore giallo-oro, sono riuniti in pannocchie che raggiungono la fioritura verso il 24 giugno, da qui il nome popolare di Erba di San Giovanni. Ai margini dei petali sono visibili dei punti neri per la presenza di strutture ghiandolari contenenti un succo oleoso di colore rosso-violaceo, chiamato volgarmente sangue di San Giovanni (perché ricorda il sangue versato dal Santo fatto decapitare da Erode intorno al 35 d.c.), che deve la sua colorazione alla ipericina, sostanza di cui è particolarmente ricco. I frutti sono capsule ovali che a maturazione si aprono scoprendo i semi cilindrici di colore nero o bruno scuro.
L’iperico è conosciuto sin dall’antichità, a partire dall’Età Classica, per le sue proprietà medicinali e veniva utilizzato per curare molte malattie. Nel Medioevo era ritenuto utile per tenere lontano i demoni e per questo gli venne attribuito l’appellativo popolare di “erba scacciadiavoli”.
Oggi alla pianta si riconoscono diverse proprietà terapeutiche, tra cui ricordiamo quella antinfiammatoria, antisettica, cicatrizzante, riepitelizzante, analgesica, diuretica, depurativa, ipotensiva, astringente, antiossidante, vasoprotettrice, ma soprattutto l’attività sedativa e antidepressiva.
Tale ultima proprietà è stata scientificamente provata agli inizi degli anni ’90 del secolo scorso da alcuni studiosi americani e ciò ha prodotto un più consistente uso della pianta per la cura della sindrome della depressione, in alternativa ai tradizionali farmaci di sintesi, tanto che attualmente negli Stati Uniti ed in Germania il 50% circa degli antidepressivi che si vendono sono a base di iperico. La pianta agisce con un’efficacia del tutto equivalente a quella dei comuni farmaci antidepressivi, con il vantaggio di non presentare controindicazioni alle dosi consigliate. L’attività però non è immediata, ma necessita di almeno 15 – 20 giorni per dare i primi risultati significativi.
La proprietà antidepressiva dell’iperico è attribuibile al contenuto di sostanze, che costituiscono i principi attivi più importanti, quali l’ipericina, l’iperforina ed alcune classi di flavonoidi, particolarmente presenti nelle foglie e nelle sommità fiorite. L’azione combinata di tali sostanze favorisce nel sistema nervoso centrale l’aumento dei livelli di serotonina, neurotrasmettitore coinvolto principalmente nella regolazione dell’umore, e modula la secrezione di melatonina, ormone che regola il ciclo sonno-sveglia. Ciò si traduce in un’attività biologica spiccatamente antidepressiva, che contrasta i disturbi dell’umore ed aiuta a ristabilire l’equilibrio emotivo. Per tali caratteristiche la pianta si è procurato l’ulteriore appellativo di “antidepressivo vegetale”.
L’iperico, inoltre, è considerato il rimedio per eccellenza di tutte le lesioni della pelle, soprattutto le ustioni ma anche piaghe e ferite, nonché per il trattamento degli stati infiammatori dei bronchi e delle vie urinarie, per la protezione dei vasi sanguigni e per combattere l’ipertensione arteriosa grazie alla sua azione vasodilatatrice.
Oltre che in omeopatia la pianta è molto utilizzata nella farmacologia tradizionale, nella cosmesi ed in fitoterapia.
Ad esempio le tisane e le tinture, oltre alla già trattata azione antidepressiva, trovano impiego come espettoranti e come sedativi della tosse, tant’è che la pianta si trova nella maggior parte delle preparazioni degli sciroppi contro la tosse, anche di quella di tipo convulsivo dei bambini.
La pomata o meglio l’olio di iperico applicato sulle ustioni (eritemi solari in primis) consente di calmare rapidamente il dolore e di accelerare la cicatrizzazione delle piaghe. Esplica inoltre un’importante azione antivirale locale per cui si rivela utile per il trattamento dell’herpes simplex (responsabile dell’herpes labiale e genitale) e dell’herpes zoster (responsabile della varicella nei bambini e del Fuoco di Sant’Antonio negli adulti). Usato nei massaggi fornisce sollievo ai dolori muscolari, nevralgici e reumatici.
I lavaggi con il decotto di iperico sono efficaci per tutte le infiammazioni della pelle ed i cataplasmi dei fiori freschi sono ottimi lenitivi e cicatrizzanti. Le foglie ed i fiori aggiunti all’acqua da bagno hanno un effetto tonificante e nutriente.
L’iperico ha un’azione fotosensibilizzante, per cui durante l’assunzione occorre evitare una lunga esposizione al sole. Inoltre ne è sconsigliato l’uso in gravidanza, durante l’allattamento ed in pediatria e quando si stanno assumendo alcune tipologie di farmaci con i quali potrebbe interagire riducendone l’efficacia.
Tra gli effetti indesiderati che si possono manifestare, specialmente se nell’uso degli estratti della pianta si superano le dosi consigliate, ce ne sono alcuni comuni agli antidepressivi di sintesi, come astenia e agitazione, affaticamento, tachicardia, incremento della frequenza delle minzioni, irritazioni gastrointestinali, secchezza della bocca, riduzione della libido, o reazioni allergiche.
CARATTERISTICHE DEL RIMEDIO
Hypericum è un rimedio omeopatico che agisce principalmente sul sistema nervoso, sia centrale che periferico, con un’azione che sembra essere di tipo centripeto, cioè che risale dalle terminazioni nervose al sistema nervoso centrale. Per questo motivo il rimedio corrisponde maggiormente alle irritazioni ed alle infiammazioni dei nervi sensitivi che sono essenzialmente centripeti. In generale quindi Hypericum è il rimedio adatto in tutti i casi di nevrite, quando si verifica una degenerazione, di natura traumatica, infettiva, tossica od altro, di un nervo o di un gruppo di nervi con il dolore che risale lungo il tragitto del nervo.
E’ un ottimo rimedio per la terapia del dolore di qualsiasi origine, in modo particolare di quello a carattere nevralgico (sciatica, nevriti, nevralgie, ecc.), di quello dovuto a traumi (ferite, contusioni, distorsioni, ecc. e più specificamente di quello al coccige o alla schiena per caduta o per colpo violento), di quello dovuto a reumatismi (artriti, artrosi, ecc.), a interventi chirurgici, a estrazioni dentarie, al post-partum, al ciclo mestruale, alle vene varicose, ecc.
Il rimedio è in grado di rimuovere manifestazioni dolorose di traumi anche antichi ed è particolarmente specializzato per le lesioni prodotte da strumenti acuminati, anche se risulta ugualmente efficace per qualsiasi tipo di trauma che interessa zone molto innervate con dolori brucianti, acuti, pungenti, irradiati (come ad es. lo schiacciamento delle dita).
I traumi vertebrali possono essere accompagnati da febbre con sete intensa, pupille dilatate, timore del minimo contatto e del minimo movimento (come in Belladonna che però viene preferito in caso di malattia infettiva e non di trauma).
Hypericum favorisce anche la cicatrizzazione di tutti i tipi di ferite (da taglio, da punta, lacere, lacero-contuse, da arma da fuoco, ecc) e ne evita l’infezione. In tal caso è spesso associato o susseguente a Ledum palustre che è il miglior rimedio per le ferite da punta (coltello, chiodo, cacciavite, ecc.) e per l’azione di prevenzione sul tetano.
Hypericum è altresì indicato per i disturbi respiratori, quali tosse stizzosa o pertussoide e crisi di asma, migliorate dall’espettorazione, nonché per i problemi dell’apparato digerente (soprattutto se di origine nervosa) accompagnati da grande sete e sensazione di calore in bocca, lingua bianca, senso del gusto diminuito, cefalea post-prandiale, diarrea estiva, desiderio di bevande calde, di vino e di sottaceti.
Il soggetto Hypericum in una prima fase è ansioso, ipersensibile, stenico e reattivo, è eccitato, si sveglia di notte con le carotidi pulsanti, con le pupille dilatate, avverte i battiti cardiaci nella testa (e ciò gli impedisce di dormire), è ansioso, agitato e non vuole essere toccato (come Arnica), non vuole cambiare di posto neppure per farsi rifare il letto, ha vertigini, ronzii alle orecchie e spesso perde il filo del discorso.
In una seconda fase evolve progressivamente verso la depressione, avendo esaurite le sue riserve di energia nervosa. Appartiene pertanto alla categoria di persone che a seguito di un trauma, di una paura, di uno shock, cadono nella depressione nervosa.
Hypericum è uno dei migliori rimedi per la cura della depressione (non a caso la pianta da cui trae origine è definita l’antidepressivo vegetale) ed anche per la nevrosi della menopausa.
Il rimedio, anche se per certi sintomi di eccitazione mentale somiglia a Belladonna, ha uno psichismo molto più vicino a quello di Arnica, essendo entrambi dei traumatizzati. Tra l’altro Hypericum è spesso utilizzato in associazione con Arnica o quando questa ha terminato il suo lavoro e cessa di agire.
I sintomi peggiorano con il freddo (tranne la tosse che è aggravata sia dal freddo che dal caldo), con la nebbia che scatena le crisi d’asma, con il contatto, con il movimento.
Migliorano piegando la testa all’indietro. Il dolore delle nevralgie dentarie migliora, fino a scomparire del tutto, se ci si corica sul lato dolente e si resta immobili (è questo un sintomo chiave da ricordare, che si trova anche in Bryonia in altre circostanze).
I principali sinergici (complementari) di Hypericum sono Aconitum napellus, Arnica montana, Ledum palustre, Magnesia phosphorica.
I principali antidoti (ma che ne aiutano l’azione) sono Arsenicum album, Chamomilla, Sulphur.
USO DEL RIMEDIO
Il rimedio omeopatico Hypericum si usa nei seguenti principali casi, quando i sintomi corrispondono e si associano alle caratteristiche del rimedio descritte in precedenza.
1) SISTEMA NERVOSO. Depressione reattiva o con stanchezza e letargia. Depressione post traumatica e post operatoria. Stati depressivi dopo commozione cerebrale. Shock da trauma fisico o emotivo. Stati di ansia e di ipersensibilità generale spesso accompagnati da cefalee congestizie. Anche per la nevrosi della menopausa. Vertigini. Nevriti e nevralgie in genere, spontanee o insorte dopo un trauma accidentale o chirurgico. Sciatica.
2) DOLORI. Dolori di qualsiasi natura e in ogni sede, in particolare quelli provocati da traumi. Sono tipici i dolori, dopo una caduta o un colpo violento, per una lesione al coccige, per una contusione alla colonna vertebrale, per un traumatismo che interessa mani, piedi, collo, spalle, braccia e gambe con difficoltà di movimento. Torcicollo. Lombalgia cronica. Mal di denti e dolori da interventi dentari. Dolori o fitte agli occhi per piccoli traumi. Dolori da ferite e da ustioni. Dolori post-partum. Sintomatologie dolorose legate a processi infiammatori. Dismenorrea. Alluce valgo.
3) FERITE. Ferite di qualsiasi tipo (da taglio, da punta, lacere, lacero-contuse, da arma da fuoco, ecc), per le quali il rimedio attenua il dolore, evita l’infezione e favorisce la cicatrizzazione. Ferite in zone fortemente innervate (polpastrelli delle dita, labbra, ecc.). Ferite penetranti provocate da oggetti appuntiti (spine, chiodi, ecc.), da morsi di animali, da interventi chirurgici. Unghia incarnita.
4) PELLE. Dermatosi fotosensibili. Ustioni ed in particolare eritemi solari. Eruzioni cutanee, tipo orticaria, sulle mani. Herpes labiale e herpes zoster.
5) APP. RESPIRATORIO. Tosse lacerante e secca di tipo nervoso. Asma in ambiente umido, migliorata dall’espettorazione, le cui crisi sopraggiungono o sono aggravate per un traumatismo del sistema nervoso.
6) APP. DIGERENTE. Pressione allo stomaco anche mangiando poco. Distensione addominale (pancia gonfia) migliorata con l’evacuazione. Cefalea, eruttazioni e malessere di stomaco dopo ogni pranzo. Nausea e stimolo di vomitare. Diarrea per lo più estiva, alternata a stipsi.
7) APP. CARDIOVASCOLARE. Palpitazioni. Eretismo cardiovascolare da stress fisico o emotivo. Sensazione che di sera il cuore debba cadere. Polso accelerato e duro. Emorroidi dolorose e sanguinanti.
DOSI
In tutti i casi, diluizione 6CH, 3 granuli o 10 gocce 3-6 volte al dì.
Diluizioni più alte, consigliabili per curare nel profondo gli stati cronici, per la loro incidenza sull’organismo possono essere prescritte solo dal medico omeopata.
Nei casi 3) e 4) sono preferibili, in associazione o in esclusiva, applicazioni con preparati per uso esterno.
(*) V. Note esplicative
Vittoria dice
Gentile Dottoressa,
soffro da vari anni di un dolore fortissimo alla parte dx del corpo, dalla punta dei piedi alla cima della testa. Tale dolore mi impedisce il contatto fisico e mi provoca pianti e desiderio di morire. Credo sia legato a traumi antichi soprattutto di forte spavento e violenza fisica. Comunque l’iperico 7ch me lo fa passare quindi lo sto usando da varie settimane. Domenica l’ho finito quindi ho preso in una farmacia il 30 ch perchè non avevano altro. Ho preso due dosi da 3 granuli poi ho cominciato a stare malissimo, testa bollente, nausea, dolori fortissimi ovunque soprattutto alla testa e alle natiche. Ieri ho bevuto tanto ma ancora oggi ho mal di testa e sento nausea e vertigini. Cosa significa? Cosa mi dice questa reazione rispetto alla mia affinità o meno con il rimedio? Lo chiedo perchè mi piacerebbe provarne l’utilizzo non solo come sintomatico ma anche per curare questi traumi e la mia depressione profonda, proprio in relazione a quanto lei dice sulla sua affinità con Arnica, che appunto è stata il mio rimedio a lungo, con grande successo, prima di perdere il suo effetto un po’ di mesi fa. Spero di essermi spiegata bene, La ringrazio anticipatamente, buona giornata
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Vittoria, l’omeopatia che è sempre molto restia alle regole generali, perché ogni cura omeopatica è legata intimamente al singolo caso personale, una regola comune però ce l’ha: se un rimedio omeopatico agisce bene, con una determinata diluizione e con una determinata posologia, producendo l’azione terapeutica desiderata, è opportuno non toccare niente e così ci si comporterà fino a quando si registrano i benefici. Evidentemente con Hypericum 7CH lei ha trovato il giusto equilibrio tra la capacità di reazione del suo organismo, il livello di profondità della patologia o disturbo e il grado di somiglianza con il rimedio. Una diluizione più alta come la 30CH, che è una diluizione medio-alta ad azione più profonda e sistemica, con quella posologia, probabilmente avrà potuto provocare i disturbi che lei avverte, in un quadro inevitabile di suggestione che riesce solo a peggiorare le cose. Le ipotesi al riguardo sono diverse. Potrebbe trattarsi di un aggravamento iatrogeno, innescato da Hypericum 30CH, dovuto allo sviluppo del potere patogenetico del rimedio con la comparsa di nuovi sintomi del tutto estranei al precedente quadro sintomatico, atteso che i nuovi sintomi che lei avverte sono tutti praticamente contenuti nella patogenesi del rimedio. Potrebbe anche trattarsi di vecchi sintomi del suo passato patologico, che sono ricomparsi con un’intensità diversa e che potrebbero far parte però di un percorso terapeutico corretto secondo la legge di direzione dei sintomi di Hering (da Constantin Hering, uno dei più brillanti allievi di Hahnemann), in base alla quale la guarigione terapeutica segue una direzione ben precisa: “…..nell’ordine inverso a quello dell’apparizione dei sintomi”. Ciò potrebbe significare che sui sintomi recenti il rimedio sta continuando ad agire ed intanto sono riapparsi dei vecchi sintomi, magari in una forma più esasperata, i quali confermerebbero che la legge di direzione dei sintomi è rispettata e quindi comunque si sta procedendo lungo un percorso terapeutico positivo. In ogni caso, se così fosse, nuovi o vecchi sintomi che siano, questi dovrebbero progressivamente scomparire in un tempo ragionevolmente breve (in genere da qualche giorno a qualche settimana per scomparire completamente), senza lasciare alcuna conseguenza. Altrimenti dobbiamo pensare a qualcos’altro, come ad esempio o a sintomi evolutivi del disturbo di cui già soffre oppure a un malessere nuovo completamente estraneo a tutto il precedente. Per prudenza è opportuno comunque sospendere l’assunzione di Hypericum 30CH. Potrebbe essere utile effettuare un’attività di drenaggio che stimoli gli organi emuntori, liberi l’organismo dalle tossine e renda inoltre lo stesso più recettivo all’azione di una cura omeopatica. I drenanti che vengono generalmente utilizzati sono dei rimedi gemmoterapici (o gemmoderivati, si tratta di macerati gligerici di gemme di piante con diluizione alla prima decimale hahnemanniana) e nel caso specifico si potrebbe ricorrere a Betula pubescens M.G. D1 e/o Quercus peduncolata M.G. D1 che sono dei tonici generali, con attività simili e complementari, in grado di aumentare le difese dell’organismo e di combattere l’astenia psico-fisica. Il consiglio però, se intende dare una risposta definitiva ai suoi disturbi ed alla sua depressione profonda, è di non fare da sola ma di rivolgersi ad un medico omeopata, per un esame completo della situazione e per la prescrizione di una terapia ritagliata sul suo caso e sulla sua persona, secondo i corretti canoni omeopatici e medici in generale. Cordiali saluti.
elena dice
buongiorno dottoressa,
ho incominciato oggi l’assunzione di I.P. 7ch, soffro di depressione,mi potrebbe suggerire la giusta posologia?
la ringrazio
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Elena, in genere le basse diluizioni, qual è appunto la 7CH, si utilizzano in ragione di 3 granuli 3-6 volte al dì, salvo diversa prescrizione del medico omeopata. Cordiali saluti.
Tiz dice
Buonasera i granuli sublinguali sono da prendere a digiuno e lontano dai pasti?? La ringrazio
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Tiz, è proprio così, i granuli omeopatici, come del resto tutte le altre forme farmaceutiche di rimedi omeopatici che utilizzano la via sublinguale, vanno assunti lontano dai pasti e dall’uso di sostanze o aromi forti (es. menta, caffè, dentifricio, ecc.), allo scopo di non comprometterne l’efficacia terapeutica. Cordiali saluti.
chiara dice
salve sono una donna di 60 anni .con problemi di ansia che da poco mi fa salire la pressione.160/80.sempre dolori diffusi ,dormo male ansiosa prima di addormentarmi.puo darmi un consiglio,un rimedio omeopatico ,sto usando rescue remedy grazie salutiChiara
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Chiara, i rimedi omeopatici per il trattamento dell’ansia son tanti e diversi nelle caratteristiche, tra i quali, così come richiede l’omeopatia con la legge dei simili, per ottenere la migliore efficacia occorrerà individuare il rimedio che assomiglia di più al paziente, quello cioè che rispecchia meglio la sua condizione emotiva, altrimenti i risultati non saranno quelli auspicati. Inoltre, in molti casi, per superare definitivamente la problematica occorrerà fare ricorso anche a rimedi costituzionali, cioè a rimedi omeopatici importanti che personificano il paziente nel suo insieme e nella totalità delle sue manifestazioni, che si rifanno al suo biotipo omeopatico, che ricalcano i suoi caratteri morfologici, fisiologici e psicologici. Tali rimedi costituzionali, probabilmente ad alta diluizione, avranno un’azione più profonda e sistemica allo scopo di correggere il “terreno” del paziente, cioè il bagaglio genetico e comportamentale. Tutto questo “lavoro” lo svolge il medico omeopata, al quale è sempre opportuno rivolgersi per la migliore garanzia di risultato. A titolo di esempio tra i principali rimedi omeopatici frequentemente utilizzati per la cura dell’ansia troviamo: Nux vomica quando lo stato ansioso è conseguente a irritazione, collera, affaticamento, emotività, tali da instaurare una condizione di irritabilità e di iperestesia generale; Ignatia amara quando l’ansia è conseguente a emozioni perturbanti, dispiaceri, pensieri, preoccupazioni, delusioni, tali da instaurare una condizione di instabilità emotiva con frequenti cambi di umore; Natrum muriaticum quando l’instabilità emotiva è molto più marcata, ove si alternano momenti di nervosismo, irascibilità, irritabilità, preoccupazione, ansia, angoscia a momenti di depressione, oscuramento, pessimismo, prostrazione, debolezza, stanchezza fisica e mentale al punto di non riuscire a fare le cose; Argentum nitricum quando l’ansia è accompagnata da insicurezza, depressione, paura di sentirsi in pericolo e della morte, da mente vagante sugli impegni futuri e da sensazione di mancanza di tempo; Gelsemium quando l’ansia è accompagnata da affaticamento e preoccupazione per gli eventi prossimi a venire; Aconitum napellus quando l’ansia è accompagnata da pensieri di morte e/o dovuta a dispiaceri o malattie; Arsenicum album quando l’ansia è accompagnata da preoccupazione e forte irrequietezza mentale, paura di morire e delle malattie; Hypericum quando il soggetto può scivolare dall’ansia o dall’eccitazione alla depressione; Phosphoricum acidum quando l’ansia si accompagna a stanchezza fisica e psichica; eccetera. Cordiali saluti.
claudia dice
Salve
Dopo una lunga e persistente insonnia accuso dolori agli arti , a mio parere sono i nervi a causarli, sto pensando di cominciare ad assumere Hypericum ma non so in che diluizione e dosaggio , lei cosa mi consiglia?
Cordiali saluti
Claudia
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Claudia, il consiglio è di rivolgersi ad un medico omeopata che rappresenta sempre la migliore garanzia. Tenga presente che, com’è noto, in omeopatia i risultati si ottengono solo se il rimedio assomiglia al paziente e ne rispecchia al meglio i sintomi, altrimenti si otterranno solo insuccessi. In effetti, a differenza della medicina tradizionale, in omeopatia non esiste il rimedio per curare una certa malattia, utilizzabile genericamente da tutti, ma esiste il rimedio per un certa persona affetta da una certa malattia e quindi come risultato di una prescrizione strettamente personale. Relativamente alla sintomatologia per la scelta del rimedio si terrà conto delle modalità di manifestazione dei dolori, dei loro modi di insorgenza, dei sintomi concomitanti, delle circostanze di aggravamento e di miglioramento, ecc. Se lei si ritrova abbastanza nelle caratteristiche di Hypericum, allora il rimedio potrebbe essere adatto, in caso contrario occorrerà cercarne un altro. Per quanto riguarda la diluizione e la posologia, in attesa della prescrizione medica, potrebbero essere prese a riferimento quelle riportate nell’articolo che hanno però solo carattere orientativo e informativo. Cordiali saluti.
Emanuela dice
Gent.le Dr.ssa,
soffro da diversi mesi di un prurito molto intenso nelle zone intime, vaginale ed anale. Ho fatto, seguendo le indicazione del mio medico, gli esami del sangue per la celiachia, risultati negativi. Mi sono rivolta allora, al dermatologo che mi ha consigliato una pomata al cortisone, da usare quando c’è prurito. Ultimamente il prurito sta interessando anche l’ addome, in particolare nella parte dx, a volte la testa. E’ un prurito non continuo, ma quando prende è molto fastidioso, migliora grattando, ma fino a quando?
Grazie
Emanuela
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Emanuela, qualsiasi terapia per il prurito non potrà che essere sintomatica, prescindendo dalle cause effettive. Invece sarebbe molto importante cercare di risalire alle origini del prurito, in modo da poter mettere in atto le cure appropriate a eliminare stabilmente le cause stesse. Il prurito nella sua manifestazione è presente come segno clinico collaterale di molte patologie specifiche e aspecifiche. Tra le patologie specifiche più ricorrenti si ricordano eczematosi, herpes, orticaria, diabete, gotta, stitichezza, scabbia o parassitosi diverse, intossicazioni o allergie alimentari, allergie da contatto e anche stati d’ansia. Relativamente all’omeopatia, i principali rimedi che possono contribuire a lenire il prurito sono: Rumex crispus in caso di prurito che si manifesta svestendosi o esponendosi all’aria fresca; Urtica urens se il prurito è peggiorato dalle applicazioni fredde; Apis se invece il prurito migliora con le applicazioni fredde, Natrum sulphuricum quando il prurito si manifesta scoprendosi e/o quando è presente una dermatosi desquamante; Ignatia amara se il prurito ha origine nervosa; Dolichos pruriens quando il prurito colpisce per lo più persone anziane e/o migliora se con il grattamento la pelle sanguina; Nux vomica se il prurito interessa un paziente con le caratteristiche del rimedio; Sulphur quando il prurito aumenta con il caldo del letto e con l’acqua fredda ed è in genere migliorato dal clima freddo; eccetera. Anche la fitoterapia può fornire un valido contributo con più di un preparato come, ad esempio, la tintura madre di Saponaria, particolarmente indicata per il prurito da intossicazione, o il Cedro glicerolato, particolarmente indicato per il prurito dell’eczematosi, ma entrambi validi per il prurito in generale. Per uso esterno possono essere molto utili i bagni locali con un infuso che si ottiene miscelando Malva, Noce e Sambuco, nella proporzione di una parte di miscela e due parti di acqua bollente, che è un ottimo calmante topico del prurito. Lavaggi locali possono realizzarsi anche diluendo la tintura madre di Calendula o l’olio essenziale di Melaleuca (noto anche come Tea Tree Oil), che hanno importanti proprietà antipruriginose, lenitive, calmanti, antisettiche, antinfiammatorie, cicatrizzanti, ecc. e che sono spesso utilizzati anche per l’igiene intima. Entrambi i preparati vanno diluiti in acqua sterilizzata, previa bollitura e le quantità che generalmente si utilizzano sono, per mezzo litro d’acqua, 40-50 gocce per la tintura madre di Calendula e 5-10 gocce di olio essenziale di Melaleuca. Sono altresì validi, sempre per uso esterno, l’olio di Mandorle dolci o di Borragine od anche una crema a base di Avena per un’azione lenitiva, calmante, antipruriginosa, disarrossante. Sarebbe opportuno associare anche altri tipi di intervento, quali ad esempio un’alimentazione appropriata (fibre, vitamine, sali minerali) riducendo, in particolare, il consumo di dolci e di zuccheri semplici, una corretta igiene personale, l’uso di detergenti delicati a pH fisiologico (4 o 5), l’uso di indumenti intimi idonei (di cotone e traspiranti), l’eliminazione di jeans o pantaloni troppo stretti, l’esercizio fisico, resistere al bisogno di grattare le zone interessate per non aggravare ulteriormente il problema ed altro. Cordiali saluti.
leilani dice
Gentile Dr.ssa.:
Sono madre d’un piccolo di 15 messi. Dopo il parto e più d’un anno senza dormire come dovuto mi sento molto triste e fatico a godermi la bella vita che ho. Credo di avere una depressione, dovuta alla stanchezza, ma anche al trauma del parto e la solitudine che a volte si sente dopo questo. Sto pensando di usare Hypericum, ma ancora allatto. In realtà sono nel processo di smettere l’allattamento e lui prende il latte solo prima di dormire una volta nella sera. Mi sono informata e ci sono degli studi che dicono che non ci sono effetti negativi sui neonati. Lei che ne pensa?
Cordiali saluti
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Leilani, per una situazione come la sua, piuttosto che a Hypericum, verrebbe da pensare a un rimedio come Sepia, che è uno dei più importanti rimedi omeopatici per la cura degli stati depressivi che sopravvengono proprio dopo il parto. Sepia è la donna che sembra alimentarsi di tristezza, di malinconia, di pessimismo, di stanchezza, che soffre d’insonnia, che vede tutto nero (proprio come l’inchiostro della seppia, da cui il rimedio ha origine), che pensa in negativo e che tutto le pesa. Ha anche un modo esagerato di reagire ad ogni piccolissimo stimolo, per cui entra facilmente in ansia per qualsiasi cosa, però, poiché è un soggetto molto stanco, non ha la resistenza necessaria per sopportare la situazione di stress. Questa donna stanca e depressa prova indifferenza per le cose della vita, non sa più gioire, non ha più entusiasmi, non si interessa più a nulla, perché è come se si sentisse inadeguata a provare sentimenti normali e pertanto si percepisce vuota, inutile e costretta a soffrire per sempre. Però di tutto questo si rende conto e ne soffre, ma non riesce a fare nulla. Pur essendo indifferente a tutto, soffre di solitudine e non ama rimanere sola, perché ha bisogno della presenza dei suoi cari. In estrema sintesi in Sepia “tutto è giù” e ciò si riflette non solo sul piano psicologico ma anche sul piano fisiologico con la limitazione di diverse funzionalità organiche. Se lei si ritrova abbastanza nel suddetto profilo, allora Sepia potrebbe essere il rimedio omeopatico più adatto, non che non lo possa essere anche Hypericum, che comunque rimane un valido antidepressivo omeopatico, ma Sepia è un rimedio costituzionale con un’azione più importante, profonda e sistemica. La conferma di ciò la può fornire ovviamente solo un medico omeopata, al quale è sempre opportuno rivolgersi per la garanzia di vedersi prescrivere una terapia strettamente personale che individui in maniera rigorosamente omeopatica il rimedio, la diluizione più idonea, la posologia conseguente e la durata della cura tesa al superamento definitivo dello stato depressivo. Infine, per quanto riguarda la compatibilità con l’allattamento può stare tranquilla che in genere i rimedi omeopatici non sono in grado di trasmettere effetti negativi, grazie allo loro innocuità. Cordiali saluti.
Valeria dice
Salve, in seguito ad incidente mi sono fratturata tibia perone e sterno, per il quale non viene fatta alcuna terapia “fisica” ma vengono solo prescritti antidolorifici… dopo un mese il dolore allo sterno mi sveglia ancora la notte, ed è costante… hypericum perforatum 5ch e arnica montana 5ch alternati possono andare? Quante volte al giorno in totale? E in locale meglio la pomata di arnica o l’olio di iperico o alterno? A proposito, l’olio di iperico si può mettere anche sulle ferite in via di guarigione?
Grazie mille, saluti, Valeria
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Valeria, Hypericum 5CH e Arnica montana 5CH possono essere alternati tra loro a maggior ragione se si considera che sono due rimedi omeopatici sinergici (cioè l’uno migliora e completa l’azione dell’altro), con alto grado di sinergia. Le diluizioni basse come la 5CH solitamente vengono utilizzate in ragione di 3 granuli 3-6 volte al dì. La pomata di Arnica e l’olio di Iperico, se ne ha la possibilità, possono essere anch’essi alternati e l’Iperico a differenza dell’Arnica può essere applicato sulle ferite. Cordiali saluti.
laura dice
salve dottoressa,
c’è molta differenza tra l’hypericum granuli da 6ch con quello da 7ch?
Stò usando il 7ch per la cervicale.Ne prendo due granuli a volta (invece di 3 per i 6ch) se stando fuori casa avverto dolore.altrimenti solo due granuli prima di andare a dormire in quanto so ceh con l’umidità di notte (vivo praticamente in campagna) e muovendomi mentre dormi mi risveglio con dei fastidi.Da quanto ho capito più che la concentrazione è le volte che si prende il rimedio quello che può incidere.Attendo un suo parere..grazie come sempre
Laura
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Laura, è tutto giusto se lei per concentrazione intende l’entità della singola somministrazione, cioè il numero di granuli della singola dose. Infatti abbiamo avuto modo di ricordare che ai fini terapeutici è più importante la ripetizione della somministrazione, cioè il numero di volte che la stessa viene assunta, rispetto alla quantità della medesima, per cui o 2 o 3 granuli per volta non fanno una grossa differenza. Confermo inoltre che le diluizioni 6CH e 7CH essendo sono molto vicine hanno un comportamento terapeutico non molto dissimile e quindi sono abbastanza equivalenti. Se il suo modo di procedere produce dei benefici vorrà dire che può ritenersi appropriato. Cordiali saluti.
Sara dice
Ah inoltre soffro di herpes al labbro, meglio hypericum oppure arnica?!? Ho appena iniziato a conoscere questi prodotti!