DESCRIZIONE
Il rimedio omeopatico Cantharis è estratto, come indica il suo nome latino, dall’insetto Cantharis vesicator. Questo è un coleottero appartenente alla famiglia dei Meloidi, che vive in gran parte dell’Europa centro-meridionale, ove preferisce i climi temperati secchi e lo si trova frequentemente su fiori e foglie di cui si nutre. Il suo nome scientifico è Lytta vesicatoria, ma è conosciuto anche come Cantaride e popolarmente come la “mosca spagnola”. L’esemplare adulto, lungo circa 10 – 25 mm, ha il corpo interamente di colore verde smeraldo metallico con riflessi dorati, tranne i flagelli delle antenne ed in qualche caso i tarsi delle zampe che sono neri. Le elitre (la coppia di ali mesotoraciche) sono sclerificate, rugose, ridotte e divergenti, solitamente dello stesso colore del corpo anche se in alcune forme possono essere presenti due bande gialle longitudinali o delle macchie dorate. Le ali metatoraciche (la seconda coppia di ali adatte al volo), sono ben sviluppate, integralmente membranacee e provviste di venulazione evidente e caratteristica.
L’insetto contiene un principio attivo, denominato cantaridina, che si estrae dalla polvere ottenuta dopo la sua essicazione e che è conosciuto sin dall’antichità. Ha odore caratteristico, sgradevole e sapore amaro pungente; è insolubile in acqua fredda e solubile negli oli. La cantaridina ha proprietà rubefacenti e vescicatorie. E’ fortemente irritante sulla pelle e può provocare vescicole nei punti di contatto. Per la facilità del suo assorbimento cutaneo o peggio ancora se ingerita, è estremamente pericolosa per la salute umana, potendo causare, in doti eccessive, finanche la morte. I sintomi sono costituiti da abbondante salivazione, nausea, vomito, cefalea, diarrea, dolori addominali, ematuria, nefrite emorragica, convulsioni e collasso. In passato veniva usata come revulsivo locale, antiflogistico, vescicatorio, antirabbico, veleno e persino come afrodisiaco. Veniva adoperata per stimolare l’entrata in calore delle giumente.
Il rimedio omeopatico Cantharis si ottiene dalla tintura o dalla triturazione con lattosio degli insetti Cantharis vesicator e dalle successive diluizioni-dinamizzazioni in soluzione idroalcolica.
Per ulteriori informazioni sulla preparazione, consultare l’articolo “Rimedi omeopatici: origine” della sezione del sito “Approfondimenti”.
CARATTERISTICHE DEL RIMEDIO
Cantharis è un rimedio ad azione locale che agisce prevalentemente sull’apparato urinario, ma anche sulle gonadi, sull’apparato gastro-intestinale, sul sistema nervoso, sulla pelle, sulle mucose e sulle sierose.
Tutte le secrezioni, liquide o vischiose con possibili tracce ematiche, risultano abbondanti ed escorianti.
L’individuo che richiede Cantharis ha sensazioni di bruciore e di calore brutali e violente, presenta dermatiti brucianti (in Rhus tox le vescicole sono meno brucianti, più pruriginose, più piccole, di colore rosso scuro, dolenti ed aggravate dal freddo), ha dolori all’addome insopportabili, taglienti (simili a coltellate) e costrittivi che sopraggiungono soprattutto quando la vescica è piena, ha minzione difficile, lenta e dolorosa, nonché frequente con emissione di poche gocce di urina.
Il dolore bruciante e l’intollerabile bisogno di urinare sono i sintomi guida di Cantharis in tutte le affezioni infiammatorie.
Il soggetto ha un’iperestesia generale (aumento della sensibilità cutanea di tipo dolorifico, determinata da un’anormale eccitazione nervosa), occhi lucidi e pupille molto dilatate, viso pallido con espressione di sofferenza, sete con avversione per il bere. E’ una persona prostrata e stanca, depressa, inquieta e agitata (si muove continuamente) ed ha un aumentato desiderio sessuale.
I bruciori non migliorano né durante né dopo la minzione. I sintomi cutanei migliorano con applicazioni fredde. La diarrea peggiora dopo i pasti o dopo aver bevuto. I dolori all’addome migliorano piegandosi in due e peggiorano con la pressione (Colocynthis invece migliora sia piegandosi in due che con la pressione). I dolori alla vescica peggiorano bevendo anche piccole quantità di acqua o bevendo caffè.
I principali sinergici (complementari) sono Belladonna, Mercurius, Phosphorus, Pulsatilla, Sepia, Sulphur.
I principali antidoti sono Aconitum (per la violenza dei dolori), Apis (per la cistite), Camphora (per la stranguria e l’oliguria), Kali nitricum (per i sintomi renali).
L’incompatibile è Coffea.
USO DEL RIMEDIO
Il rimedio omeopatico Cantharis si usa nei seguenti principali casi, quando i sintomi corrispondono e si associano alle caratteristiche del rimedio stesso.
1) APP. URINARIO. Cistite con ematuria. Uretrite. Nefrite acuta. Albuminuria. Stranguria. Oliguria.
2) PELLE. Erisipela. Eritema solare. Dermatite con grosse vescicole o bolle. Herpes e più specificamente Herpes zoster. Ustioni di secondo grado.
3) TESTA. Vertigini e cefalea con pulsazioni e sensazione di caldo. Congiuntivite e irritazioni oculari con lacrimazione escoriante. Infiammazione alle orecchie. Afte e glossite.
4) GOLA. Angine di gola. Faringite. Laringite. Raucedine.
5) APP. RESPIRATORIO. Affezioni catarrali delle vie aeree con muco appiccicoso e fitte violente quando si respira.
6) APP. GENITALE: Infiammazione dell’utero, delle ovaie, della vagina, o degli organi esterni con bruciore. Ipersensibilità di tutti gli organi. Dismenorrea. Mestruazioni anticipate e abbondanti. Nel post-partum il rimedio può favorire le contrazioni per l’espulsione della placenta. Prostatite.
7) APP. GASTRO-INTESTINALE. Violenti dolori di stomaco. Bruciore di tutto il tubo digerente. Muco ed a volte sangue in vomito e feci. Coliche addominali. Diarrea con bruciore all’ano.
8) SISTEMA NERVOSO. Infiammazione dei tessuti nervosi e iperestesia. Ansia, irrequietezza, irritazione, eccessi di rabbia.
DOSI
In tutti i casi, se acuti diluizione 5CH, 1 granulo ogni 5 – 10 min, oppure 5 gocce ogni 10 – 15 min, allungando i tempi con i miglioramenti; se recidivanti diluizione 7CH, 3 – 4 granuli o 5 – 10 gocce ogni 3 ore.
Nei problemi di pelle è utile aggiungere applicazioni locali di pomata di Cantharis in associazione con Calendula e Rhus toxicodendron. Nei casi di ustioni di secondo grado può essere utile l’associazione con Arnica montana.
Negli stati infiammatori acuti e sub-acuti dell’apparato genito-urinario, può essere utile l’associazione con Arsenicum album, Mercurius, Hepar sulphur.
(*) V. Note esplicative
Angeles dice
Gentile dottoressa, mi sono rivolta a un medico antroposofico per curare una serie di disturbi: reflusso, colon irritabile e cistite recidivante; quest’ultima provocata praticamente sempre da germi fecali (e. coli, Klebsiella pneumoniae, Enterococcus faecalis). Il Medico mi ha prescritto, tra le altri rimedi (Enterelle, Femelle e Aspidium/Salix), anche CANTHARIS COMP. GLOBULI VELATI 20G (WALA). Tuttavia il dosaggio del CANTHARIS mi sembra particolarmente alto, anche considerato che in questo momento ho più che altro un fastidio, ma non la cistite in fase acuta.
Il dosaggio è di 10 globuli per 4 volte al giorno. Le sarei davvero grata se mi potesse dare qualche indicazione al riguardo.
Cordiali saluti
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Angeles, come lei sa la medicina antroposofica ha dei principi terapeutici completamente differenti da quella della medicina omeopatica ed anche i farmaci che essa adopera, pur potendosi ricollegare sotto molti aspetti a quelli omeopatici, hanno applicazioni diverse e vengono individuati con criteri molto diversi. Anche le forme farmaceutiche sono diverse, ad esempio in omeopatia i globuli sono riservati alle medie e alte diluizioni e sono contenuti in tubi-dose per un’unica somministrazione che può essere giornaliera (in genere per i trattamenti in fase acuta) o a periodi più lunghi (in genere per i trattamenti di tipo cronico). Non trovano pertanto riscontro nelle basse diluizioni, come invece lo sono quelle dei componenti del rimedio complesso da lei indicato. Le posso certamente dire che per l’omeopatia la posologia prescritta è eccessiva e potrebbe essere alta anche per la medicina antroposofica, però farebbe bene a chiedere delucidazioni al suo medico che ha ben chiara la strategia terapeutica. Cordiali saluti.
Milli dice
Gentile dottoressa,
da quando mi sono sposata ( quasi tre anni) soffro di candida recidivante ( dovuta all’inizio all’assunzione di antibiotici per presenza di streptococco beta emolitico A e per la presenza di gardnarella un anno e mezzo fa) e sono stata in cura molto spesso con il diflucan. Dopodicchè un anno fa, rifacendo il tampone vaginale, mi è uscito assenza di candida albicans ma presenza di alcuni cocchi gram + e di diverse colonie di escherechia coli. Siccome, poi, sentivo il bisogno di urinare spesso ho fatto anche l’urinocultura e mi è uscito una carica di 100.000 unità di escherechia coli. Per questo sono andata dall’urologo il quale, visto la concentrazione bassa del batterio, non mi ha voluto prescrivere l’antibiotico ( anche per non far ritornare la candida) e mi ha dato il prodotto cistiflux plus a cui sono risultata allergica ( forse per la forte presenza di cranberry ( anche se l’urologo è stato titubante), visto che poi ho assunto per una ventina di giorni il d-mannosio senza farmi nulla e precedentemnente un alytro prodotto a base di cranberry e d- mannosio a concentrazioni più basse).In particolare, anche il ginecologo mi ha detto di non preoccuparmi per questo batterio e mi ha consigliato di bere molto ( 2 litri di acqua al giorno). Ora, a novembre 2013 mi è ritornata la candida che è stata curata di nuovo con il diflucan e intanto ho dovuto cominciare anche una cura con ovuli di progesterone per una diagnosticata iperplasia endometriale complessa con atipie. Da un tampone fatto, poi, un mese fa è emerso che la candida è andata via ma che c’era ancora l’escherechia coli che mi porta sempre bruciore dopo i rapporti. E’ come se non riuscissi ad avere una vita sessuale normale e ciò mi consegue anche a non riuscire a provare per un’eventuale bambino. In particolare, per vedere se dovessi avere le tube occluse il ginecologo mi ha consigliato di fare una isterosalpingografia, ma per farla devo essere completamente senza batteri per cui ho deciso di andare da un omeopata il quale mi ha prescritto una prima volta:
– Enneaphyt 4
1 compressa dopo colazione
-Fortakehl D5
1 compressa almeno 15 minuti prima del pranzo
– R18
tre compresse distribuite nell’arco della giornata prima di mangiare
– Biodren gi gocce
15 minuti dopo pranzo
-Alkimo polvere
un cucchiaino 2 ore dopo i pasti principali
Dopo due settimane, invece, mi ha prescritto la stessa terapia solo che il Fortakel D5 lo dovrei prendere solo il sabato e la domenica, mentre, invece, negli altri giorni della settimana dovrei assumere Sankombi D5.Inoltre, mi ha consigliato di non assumere lieviti, latte e derivati e zuccheri.
Ora le chiedo se questa cura va già bene così o se c’è qualcosa di più specifico per questa vaginite batterica da escherechia coli, visto che dopo i rapporti continuo ad avere bruciori che poi restano costanti, anche se a dirle la verità dopo l’assunzione di questi farmaci e senza avere rapporti sembrava andasse meglio.La mia preoccupazione ora è poter andare a fare quanto prima l’esame delle tube. Inoltre, le chiedo se è possibile associare ( secondo quali modalità e posologia) ai mecidinali omeopatici i prebiotici Candinorm ( a base di Saccharomyces boulardi, Lactobacillus acidophilus, selenio e biotina) e Dicoflor elle ( a base di Lactobacillus rhamnosus GR-1 e Lactobacillus reuteri RC-14), visto che assumendoli prima della cura omeopatica mi sono ricomparsi i preziosi bacilli di Doderlin nella flora batterica vaginale.
La ringrazio infinitamente dell’aiuto.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Milli, l’omeopata le ha prescritto una terapia costituita da rimedi complessi di diversa natura, che però nella sua globalità non appartiene all’omeopatia classica ed ai relativi canoni, ma piuttosto all’omotossicologia che può rappresentare un’evoluzione in senso moderno della stessa omeopatia classica. L’omotossicologia pur avendo diversi punti di contatto ed ispirativi con l’omeopatia, ha però dei principi terapeutici completamente differenti. In estrema sintesi l’omotossicologia parte dal concetto che la malattia è l’espressione della lotta tra l’organismo ed una “tossina” che ne sta turbando l’equilibrio, per cui i rimedi omotossicologici devono disintossicare l’organismo nel suo insieme ed eventualmente riparare i danni provocati. L’omeopatia si basa sul principio che la malattia può essere curata con una serie di sostanze, provenienti dal mondo vegetale, minerale e animale, che in alte dosi sono in grado di provocare gli stessi sintomi della malattia, mentre fortemente diluite e dinamizzate hanno la capacità di curare la stessa malattia (principio di similitudine). Da qui l’importanza che assumono per l’omeopatia la sintomatologia e la persona che ne è portatrice, valutata in tutti i suoi aspetti. Il rimedio omeopatico deve perciò assomigliare il più possibile al paziente, sia dal punto di vista fisiologico che dal punto di vista psicologico, tenendo in debito conto le modalità di manifestazione dei sintomi. Ad esempio nel suo caso di vaginite da enterobatteri del tipo Escherichia coli, tra i rimedi omeopatici che possono essere utilizzati in base alla sintomatologia predominante troviamo: Mercurius solubilis, se la leucorrea (ossia l’aumento delle secrezioni vaginali) presenta un colore giallo-verdastro ed è irritante e maleodorante, vi è bruciore e prurito, i sintomi peggiorano con il caldo del letto e migliorano con il freddo locale; Hydrastis canadensis, se la leucorrea è giallastra, vischiosa, filante, corrosiva ed i sintomi peggiorano camminando e si aggravano dopo le mestruazioni; Kreosotum, se la leucorrea è bianco-giallastra, maleodorante, irritante, acida e corrosiva, vi è bruciore, prurito e tendenza al sanguinamento, le mestruazioni sono abbondanti e di sangue scuro; Kali bichromicum, se la leucorrea è verdastra, densa e irritante, con prurito e bruciore; Hepar sulphur, se la leucorrea è abbondante, verdastra, maleodorante e irritante; Pulsatilla, se la leucorrea è giallastra, di aspetto cremoso, poco irritante ed i sintomi peggiorano con il movimento e con il fresco. Anche la fitoterapia potrebbe fornire un valido contributo con più di un preparato, come, ad esempio, la tintura madre di Calendula che sciolta in acqua (1 o 2 cucchiai per litro d’acqua) può essere utilizzata per praticare delle lavande vaginali, utili anche per fare prevenzione, che hanno un’azione antisettica, antinfiammatoria, lenitiva, anestetica; oppure l’olio di Mandorle dolci o di Borragine od anche una crema a base di Avena per un’azione lenitiva, calmante, antipruriginosa, disarrossante. Sarebbe ancora opportuno associare anche altri tipi di intervento, quali ad esempio un’alimentazione appropriata (fibre, vitamine, sali minerali), una corretta igiene personale, l’uso di detergenti delicati e non troppo alcalini, l’uso di indumenti intimi idonei (di cotone e traspiranti) e l’eliminazione di jeans o pantaloni troppo stretti, l’attività fisica ed altro. Cordiali saluti.
Ercole dice
Da 2 anni sono stato operato al collo vescicale per sclerosi dello stesso,dopo la 1 operazioni andava tutto bene fino al 6 mese dopodiché’ ho accusato nuovi disturbi perché’ la pelle interna al collo vescicale essendo stata cicatrizzata con la corrente si sono formati dei cristalli tuto intorno al collo.ho subito altro intervento e il collo e’ stato grattato per eliminare tutti i cristalli. Da allora ho perso elasticità’ al collo vescicale e ricorro a sedute mensili di riflessologa plantare , assumo spincter 5ch,vessie5 ch,e mirtillo rosso americano giornalmente.pero’ ogni sei mesi inverno – estate ho forti dolori dopo la minzione e il getto diminuisce notevolmente.ho eseguito visite urologiche e mi è’ stato detto che probabilmente d’inverno avviene l’indurimento del collo in quanto ha un aspetto biancaceo con poca circolazione sanguigna dovuta dall’asportazione di fibre nervose.volevo chiederle gentilmente se è’ un pericolo per la mia salute assumere lo spincter della venisse 5ch, vessie 5 ch per lunghi periodi ormai lo assumo da 1anno e mezzo ,alcune volte lo riduco quando sto meglio.saltuariamente assumo anche berberis vulgaris,nell’ultima crisi ho assunto anche cantharis 4ch con dose di 5 granuli per 3 volte al di’.
Ogni volta che sto male con i sintomi sopracitati l’uso logo mi ha prescritto la seguente cura; deflazacort per 10 gg.,levoxacin 500mg,xatral 2,5 mg la sera.Laringrazio anticipatamente e spero in una sua risposta
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Ercole, i rimedi omeopatici e quelli fitoterapici da lei citati sono tutti utilizzati per il trattamento di problematiche analoghe alla sua. Se, come ritengo, essi sono stati prescritti da un medico omeopata, sarebbe il caso di aggiornarlo della situazione in atto e di come la stessa si è andata evolvendo, allo scopo di verificare se si dovessero rendere necessari degli adattamenti, tenendo comunque presente che le cure per la risoluzione del caso generalmente sono abbastanza lunghe. Cordiali saluti.
tabita dice
cosa mi consiglia per il mio bimbo di due anni soffre spesso di infezione urinaria con febbre e il pediatra mi prescrive l’antibiotico in base alll’antibiogramma. da qualche giorno ha dolore a urinare, piange anche di notte mettendo le mani al pannolino, ma non ha febbre solo dolore e non proprio tutte le volte che urina cantharis può essere appropriato o cos’altro? la ringrazio e la saluto
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Tabita, la invito a consultare l’articolo “Cistite senza più scampo” della sezione del sito “Rimedi della nonna”, ove sono riportati diversi rimedi naturali di origine vegetale che rappresentano una efficacissima e validissima soluzione per il trattamento della cistite. Cantharis è uno dei rimedi indicati per le infezioni delle vie urinarie e quindi anche per la cistite, però tenga presente che l’individuazione di un rimedio omeopatico richiede, volendosi limitare all’ambito sintomatico, la conoscenza quanto più precisa possibile del quadro sintomatologico del bimbo e ciò potrebbe risultare alquanto difficoltoso considerata la sua età. La parola però spetta sempre al medico. Cordiali saluti.
Edoardo dice
È possibile utslizzarla in gocce per infezioni dello apparato urinario canino?
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Edoardo, Cantharis è un rimedio omeopatico specifico per qualsiasi apparato unitario e sotto qualsiasi forma. Cordiali saluti.
Agata dice
Buongiorno,
Mi sono rivolta ad un omeopata perchè da mesi soffro di infiammazione vaginale con bruciore e calore che si alleviano con il freddo e inoltre ho dei fastidi durante i rapporti con il mio compagno,come se ci fossero dei taglietti all’ingresso vaginale. Mi sono rivolta ad un omeopata che mi ha prescritto cantharis 7ch 5 granuli 3 volte al giorno,un tubo dose alla settimana di thuya e sempre un tubo dose alla settimana di sepia. Volevo chiederLe se secondo Lei è possibile che con questi rimedi venga risolta la mia problematica. Inoltre mi ha anche prescritto nitricum acidum 7 ch 5 granuli due volte al giorno e cuprum metallicum 7 ch al bisogno per dolori addominali. Lei cosa ne pensa?si puo’sperare in una guarigione? Mi fido dell’omeopatia ma ne ho passate cosi tante che non vedo l’ora di guarire del tutto,sebbene in mesi di creme io sia migliorata molto,desidero che l’omeopatia mi dia la spinta finale verso la guarigione..Lei cosa ne pensa?
Dimenticavo..alla sera prima di coricarmi devo prendere 5 granuli di pulsatilla
Grazie mille,buon lavoro
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Agata, i rimedi omeopatici per il trattamento delle vaginiti sono tanti e la scelta è legata, com’è richiesto da ogni terapia omeopatica, non solo dai sintomi a carico dell’apparato genitale ma anche (e forse soprattutto) da tutte le altre caratteristiche individuali psico-somatiche, dal quadro della personalità, la sensibilità, lo stile di vita, le abitudini, ecc., nonché da ogni situazione emotiva o comportamentale che può alimentare il sintomo fisico. Evidentemente se il medico omeopata ha prescritto i rimedi da lei citati è perché ha riscontrato nella sua persona le corrispondenze con i quadri sintomatologici (sia fisici che psichici) caratteristici dei rimedi stessi. In generale le posso dire che l’omeopatia riesce abbastanza bene a curare questo tipo di problematica. Comunque è opportuno associare anche altri tipi di intervento, quali ad es. un’alimentazione appropriata (fibre, vitamine e sali minerali), una corretta igiene personale, l’uso di detergenti delicati e non troppo alcalini, l’uso di indumenti intimi idonei (di cotone e traspiranti), l’attività fisica ed altro. Cordiali saluti.
Giovanna dice
Gentile dottoressa, soffro di cistite quasi una volta al mese e devo prendere gli antibiotici. Ho finito di prenderli da due giorni e in farmacia mi hanno consigliato Cantharis 5ch per prevenire il disturbo. Secondo lei va bene? Se si, in che dosi e tempistiche mi consiglia di somministrare il farmaco?
La ringrazio in anticipo, cordiali saluti.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Giovanna, il consiglio del farmacista potrebbe essere appropriato, specie se l’affezione nella sua fase acuta è accompagnata da “piuria” ed “ematuria” (rispettivamente presenza di pus e di sangue nelle urine). La diluizione potrebbe essere 5-7CH, 3 granuli 3 volte al dì. Consulti anche l’articolo “Infezioni vie urinarie” della sezione del sito “Affezioni-Rimedi” per la eventuale individuazione di un altro rimedio più somigliante al suo caso. Tenga però presente che stiamo parlando di rimedi omeopatici “sintomatici”, a bassa diluizione, cioè di rimedi in grado di contrastare il sintomo quando siamo nella fase acuta, per cui la loro azione è locale, di organo, più superficiale e quindi non sistemica. Per fare una prevenzione più efficace o per meglio dire per evitare ogni recidiva, si potrebbe valutare la possibilità, se la situazione lo richiede, di ricorrere ad un “trattamento di fondo” con rimedi specifici ad azione sistemica, molto personalizzati e ad alta diluizione, ed a volte anche con isoterapici. Ciò ovviamente lo può stabilire solo il medico omeopata. Cordiali saluti.
Marisa Amabili dice
Gent.Dott.ssa, recentemente a causa di bruciori (sensazione di fuoco) al basso ventre, nell’urinare e nei rapporti sessuali, ho fatto il tampone vaginale e tampone uretrale risultai positivi al proteus mirabilis ed allo streptococco agalactiae. La mia dott.di base mi ha prescritto il bactrim in quanto risultato utile dall’antibiogramma, però io non vorrei assumere al’antibiotico.
Le chiedo se ci sono rimedi omeopatici utili al mio caso.
Ho letto del cantharis vescicatoria alla 12 CH, può andar bene al caso mio ed in che dosaggio e per quanto tempo?
Aggiungo che sono in menopausa e recidiva alle cistiti.
La ringrazio sentitamente .
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Marisa, la invito a consultare l’articolo “Infezioni vie urinarie” della sezione del sito “Affezioni-Rimedi” e la home-page della stessa sezione. Cordiali saluti.
Diego dice
Salve. Io ho una lieve cistite e in farmacia mia hanno fatto comprare cantharis 5ch in granuli. In che dosi e per quanto tempo mi consiia di prendere il farmaco? Come devo compormi per la notte?
La ringrazio in anticipo.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Diego, in genere nel casi simili al suo vengono prescritti 3 granuli da 3 a 6 volte al dì, escluso la notte, allungando i tempi con i miglioramenti. Il tutto fino a guarigione e comunque generalmente non oltre 3 mesi circa. Cordiali saluti.
carmen dice
complimenti la pagine è molto esaustiva e non avrei mai pensato che la cantharis provenisse da un insetto grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Carmen, grazie per l’apprezzamento e continui a visitare il sito ove troverà sempre nuove pubblicazioni. Cordiali saluti.