DESCRIZIONE
Il rimedio omeopatico Calcarea carbonica si ottiene dalla triturazione con lattosio del carbonato di calcio e dalle successive diluizioni/dinamizzazioni in soluzione idroalcolica.
Per ulteriori informazioni sulla preparazione, consultare l’articolo “Rimedi omeopatici: origine” della sezione del sito “Approfondimenti”.
Il carbonato di calcio, avente formula chimica CaCO3, è il sale di calcio dell’acido carbonico. A temperatura ambiente si presenta come un solido bianco, quasi insolubile in acqua, ma solubile in acque contenenti anidride carbonica (CO2) disciolta. Il carbonato è il minerale di calcio più abbondante in natura. Si rinviene in due forme cristalline, precisamente nei minerali Calcite, a forma trigonale, molto birifrangente, con cristalli di diverso abito (prismatico, romboedrico, scalenoedrico, tabulare) e Aragonite, molto meno comune, a forma rombica, con cristalli generalmente prismatici. La calcite è il componente principale del calcare, del marmo (che, per la compattezza e per la facilità con cui si lascia levigare, è molto richiesto come materiale da costruzione) e di numerosissime pietre pregiate di varie colorazioni (usate in edilizia come materiali ornamentali), ma è anche la materia prima per la produzione industriale della calce e, unita ad argilla, per la produzione dei cementi in genere.
Il calcio è essenziale alla vita degli animali e delle piante, dato che svolge importanti funzioni metaboliche ed è il principale costituente di ossa e denti. Sono formati da carbonato di calcio anche i gusci delle uova, i gusci delle ostriche, l’osso di seppia, i coralli.
Il carbonato di calcio è usato per togliere l’acidità dal vino, nei dentifrici come sostanza abrasiva per favorire la rimozione della placca dentale, in medicina come farmaco antiacido per alleviare i bruciori di stomaco e come integratore alimentare, nell’industria alimentare come colorante bianco con la sigla E170. E’ il principale componente del calcare presente nell’acqua, responsabile della sua durezza,
Alla solubilità del carbonato di calcio in acque contenenti anidride carbonica, la cui reazione produce bicarbonato di calcio (o più propriamente idrogenocarbonato), si deve la formazione delle incrostazioni calcaree nelle caldaie da acque dure e di stalattiti e stalagmiti nelle grotte.
Il carbonato di calcio che viene utilizzato per la preparazione del rimedio omeopatico Calcarea carbonica è estratto dallo strato centrale di madreperla del guscio d’ostrica.
CARATTERISTICHE DEL RIMEDIO
Calcarea carbonica è uno dei principali policresti dell’omeopatia ed è anche uno dei principali rimedi della psora, cioè la sua diatesi è marcatamente psorica. E’ un rimedio ad azione profonda che agisce sulle forze vitali dell’organismo, rivitalizzando il metabolismo. Riequilibra l’assorbimento del calcio, per cui agisce specificamente sulle ossa e sulle articolazioni, nonché sulle ghiandole linfatiche, sulle vene, sulla pelle, e sugli apparati digerente, respiratorio, urinario e genitale femminile.
Il biotipo Calcarea c. ha una costituzione carbonica ed un temperamento linfatico. Ha predisposizione ad ingrassare ed il suo addome è prominente e pieno di gas. E’ calmo, pacifico, metodico, lento, sia intellettualmente che nei movimenti, è un soggetto atonico: i suoi muscoli sono flaccidi e cadenti, così come il suo grasso. E’ stanco, ha difficoltà di concentrazione, preferisce il riposo e la tranquillità. E’ ritenuto il “fratello maggiore” di Baryta carbonica, con la differenza che, pur essendo ugualmente duro di comprendonio, alla fine “ci arriva”. E’ altresì timoroso, pauroso, sfiduciato e pessimista. E’ ipoteso se giovane, frequentemente iperteso se anziano. E’ pallido, ha unghie ondulate, rugose e irregolari. I denti sono spesso cariati o assenti o malformati. Ha mani e piedi freddi e sudati, è freddoloso e si raffredda facilmente, ha la sensazione di indossare abiti bagnati. E’ lento ad ammalarsi e la sua febbre non è mai alta. La sintomatologia tende a protrarsi più a lungo della media. Le linfoghiandole sono ingrossate e dure. Sono frequenti polipi e papillomi. Nelle ragazze lo stato di anemia è dovuto a cicli mestruali lunghi e frequenti. Le affezioni dovute a raffreddamento, che interessano naso, occhi e orecchie, sono spesso accompagnate da cefalea.
In Calcarea c. tutto è acido: il gusto, la flatulenza (i rigurgiti sono acidi), la diarrea (soprattutto dopo aver bevuto latte), la pelle, il sudore.
Calcarea c. è un ottimo rimedio delle affezioni croniche respiratorie, cardiovascolari, cutanee e gastroenteriche, specie nelle reazioni allergiche al latte, delle affezioni a carico dell’orecchio e nei casi di mestruazioni a lungo irregolari delle adolescenti.
Si rivela utile per tutte le età. Neonati durante le fase della dentizione. Bambini che presentano un ritardo nello sviluppo scheletrico, il quale si manifesta anche con un ritardo nella chiusura delle fontanelle, che hanno una debolezza nelle gambe, per cui imparano tardi a camminare, che hanno ghiandole ipertrofiche (di volume aumentato). Bambini e adolescenti di corporatura robusta, con tendenza all’obesità, “cicciottelli”, con testa voluminosa che trasuda alla nuca, al minimo sforzo o durante il primo sonno, tanto da bagnare il cuscino su cui dormono, ma anche di bambini e adolescenti emaciati, con cute flaccida e muscolatura debole. Adolescenti con ritardo puberale. Adulti maschi tarchiati e tozzi, con addome prominente e mammelle evidenti, con pochi peli, denti larghi, occhi tondeggianti e grandi come il bue, labbra carnose, collo grosso, piedi tozzi, camminatura ondeggiante a mo’ di elefante, che hanno un buon appetito. Donne adulte generalmente grasse, con seni ben sviluppati, mestruazioni lunghe e anticipate, isteriche. Anziani corpulenti e obesi, con le malattie della nutrizione, malinconici e tristi, depressi, sclerotici.
I sintomi migliorano con le applicazioni calde, con il tempo secco, dopo un piccolo movimento. Peggiorano con l’umidità, con il freddo, dopo aver bevuto il latte, dopo uno sforzo fisico, con il riposo, con il plenilunio.
Il rimedio è considerato il “ciccione” dell’omeopatia e gli viene attribuita l’etichetta: Calcarea carbonica è Obelix (il noto personaggio dei fumetti della serie “Asterix il gallico”).
I principali sinergici (complementari) di Calcarea c. sono Belladonna, Lycopodium, Rhus toxicodendron, Silicea, Sulfur, Sulfur iodatum.
USO DEL RIMEDIO
Il rimedio omeopatico Calcarea carbonica si usa nei seguenti principali casi, quando i sintomi corrispondono e si associano alle caratteristiche del rimedio stesso.
1) TESTA. Epilessia con intensificazione delle crisi durante il plenilunio. Vertigini quando si sale su luoghi alti con paura del vuoto e/o girando bruscamente la testa. Cefalea periodica (7 – 15 giorni) nella regione sopraorbitale che scende lungo il naso, con sensazione di freddo alla testa, che di solito inizia al risveglio, caratterizzata da un dolore di pressione, accompagnata spesso da nausea e vomito, che può comparire dopo uno sforzo di qualsiasi natura.
2) OCCHI. Infiammazione e gonfiore degli occhi, con secrezione e agglutinazione notturna, palpebre appiccicate. Oftalmie pruriginose con fitte, spesso accompagnate da cefalea se conseguenti a uno sforzo. Offuscamento della cornea. La maggior parte dei problemi agli occhi compare dopo essersi bagnati i piedi, con il tempo freddo e umido, dopo essere andati in bicicletta, dopo essere usciti con il sole, o dopo aver affaticato la vista.
3) ORECCHIO. Otite cronica con otorrea purulenta. Parotite.
4) GOLA. Angine di gola croniche.
5) APP. RESPIRATORIO. Raffreddore cronico, faringite bruciante, ipertrofia delle ghiandole alla base del collo, poliposi nasale, laringite con raucedine cronica, dispnea con tosse, tracheite e bronchite cronica.
6) APP. DIGERENTE. Gastroenterite. Digestione lenta con addome gonfio e meteorismo, rigurgiti acidi, vomito acido, diarrea acida (in Calcarea c. tutto è acido), anche nei lattanti durante la dentizione (ove si può associare a Aethusa cynapium) e nei bambini rachitici. Costipazione cronica, feci inizialmente dure, poi pastose e poi liquide. Coliche epatiche. Calcolosi biliari recidivanti.
7) GHIANDOLE. Ipertrofia (aumento di volume) delle ghiandole linfatiche (collo, ascelle, inguine, intestino, torace).
8) APP. MUSCOLO-SCHELETRICO. Disfunzioni dovute ad difetti di assimilazione del calcio, rachitismo, debolezza della colonna vertebrale, osteopatie, carie dentali, dentizione difficile dei bambini.
9) ARTICOLAZIONI. Gotta, reumatismo articolare dovuto ad esposizione alle intemperie o ad un cambiamento del tempo in freddo e umido.
10) APP. GENITALE FEMMINILE. Ipermenorrea alla minima eccitazione mentale. Amenorrea dopo un bagno freddo con leucorrea. Ritardo del processo puberale.
11) APP. URINARIO. Coliche e calcolosi renali recidivanti.
12) CUTE. Crosta lattea; dermatiti del volto, della regione retro-auricolare e del cuoio capelluto con croste spesse e umide o successivamente con squame; orticaria dovuta a intolleranza al latte; psoriasi palmare; follicolite della barba; foruncoli; impetigine; screpolature nelle dita delle mani; verruche; cute ruvida e secca.
13) APP. CARDIOVASCOLARE. Vene varicose. Flebiti. Palpitazioni cardiache di notte o dopo un pasto.
DOSI
□ Nei casi 6) e 12), diluizione 4CH, 3 granuli da 1 a 3 volte al dì.
□ Nel caso 8), diluizione 7CH, 3 granuli da 1 a 3 volte al dì.
□ In tutti gli altri casi, diluizione 7 o 9CH, 2 – 3 granuli con periodicità legata alla situazione specifica.
(*) V. Note esplicative
maria dice
Da circa 20 anni sono affetta da acufene. Ho 66 anni ,7 anni fa sono stata operata al seno ,ho fatto ciclo di radio e anastrazolo x 5 anni. Ho una lieve osteoporosi.curo tiroidite con eutirox .negli ultimi anni ho preso 10 kg che non riesco a perdere.da poco mi sono avvicinata all’omeopatia.mi è stato prescritto :-)calcarea phasforica 200k globuli in unica somministazione non ho capito bene quale problema mi risolve ed eventuali effetti collaterali.spero di esserd stata chiara matuuti questi problemi mi assillano specie il p
eso eccessivo.potrei fare altro?grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Maria, farebbe bene a rivolgere la domanda al medico omeopata che le ha prescritto Calcarea phosphorica, che, avendola visitata e quindi conoscendola bene, più di chiunque altro può essere in grado di fornire la risposta con la dovuta precisione. Tra l’altro lo stesso medico omeopata potrebbe anche affrontare la problematica del sovrappeso. Come lei sa gli acufeni possono avere diverse origini e se sono state escluse patologie a carico dell’orecchio che generano deficit uditivi, i quali rappresentano la causa principale degli acufeni, oppure patologie o malformazioni in altre sedi che generano vibrazioni continue percepite dall’orecchio (acufeni oggettivi, abbastanza rari), allora come possibile causa occorrerà pensare solo a fattori psicologici. Infatti è possibile che una situazione particolarmente stressante sul piano emotivo possa essere stata la prima responsabile dell’insorgenza dell’acufene, che nel tempo ha probabilmente peggiorato lo stato psichico che a sua volta ha continuamente abbassato o non migliorato la soglia di sopportabilità, aumentando o mantenendo quindi la percezione dell’acufene ed instaurando di fatto un circolo vizioso che va avanti da solo. Su tale sfera molto probabilmente si sta concentrando la terapia del medico omeopata, avendo individuato per lei Calcarea phosphorica che è uno dei principali rimedi omeopatici che viene utilizzato per la cura dei disturbi emotivi e non solo. Infatti Calcarea phosphorica si prescrive in caso di astenia mentale e fisica, depressione frequente, nervosismo, apprensione continua e di riflesso specificamente anche per gli acufeni. Per quanto riguarda gli effetti collaterali, intesi questi nel senso tradizionale del termine, i rimedi omeopatici non ne hanno in quanto non contengono sostanze a livello ponderale ma solo infinitesimale e la loro azione consiste unicamente nello stimolare ed incanalare correttamente la capacità propria di guarigione o di regolazione dell’organismo. Per quanto riguarda il peso eccessivo, anche se la sistemazione della componente psicologica con Calcarea phosphorica un beneficio lo dovrebbe apportare, i rimedi omeopatici più specifici per dimagrire sono altri e tra essi troviamo Antimonium crudum, Belladonna, Calcarea carbonica, Carbo vegetabilis, Graphites, Ignatia amara, Kalium chloratum, Lycopodium, Phytolacca decandra, Sulphur, Thuya, ecc. Nel rispetto della “legge dei simili” su cui l’omeopatia fonda il suo principio terapeutico, il rimedio che assomiglia di più a sé stessi produrrà i risultati migliori. Ovviamente occorrerà anche associare un’alimentazione appropriata e un corretto stile di vita. Come accennavo all’inizio ne parli con il medico omeopata. Cordiali saluti.
francesca dice
scusate, per un piccolo calcolo salivare -dotto stenone- quasi risolto-ma talvolta ancora presente in forma di aumento di salivazione fastidiosa (che chiaramente non spurga del tutto in base ad una spiccata sensibilità rispetto ai cibi o a varie ore del giorno )si può usare calcarea per aiutarlo d uscire? mi confermate questa mia nozione acquisita di cui nn sono certa??
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Francesca, le confermo che Calcarea carbonica è il più importante rimedio omeopatico che viene utilizzato nel trattamento delle calcolosi salivari. Però l’opportunità dell’uso del rimedio e della relativa diluizione la può stabilire solo un medico omeopata. Cordiali saluti.
laura dice
Salve sono la mamma di un bimbo di 7 anni con adenoidi ingrossate e catarro nelle orecchie l’otorino mi consiglia un intervento chirurgico ma io prima vorrei provare un rimedio naturale, ho letto della calcarea carbonica ch 30 in quanto mio figlio corrisponde a quel tipo ma in che modo bisogno darglielo e con quale frequenza e a cosa lo dovrei associare?
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Laura, le cure omeopatiche, con le loro entità terapeutiche (rimedio, diluizione, posologia, tempi di cura, uso di altri bioterapici, ecc.) sono strettamente personali e non generalizzabili, perché intimamente legate alle peculiarità che rendono il soggetto unico rispetto a tutti gli altri affetti dalla stessa patologia o dallo stesso disturbo. Solo la visita medica omeopatica può stabilire ciò con la dovuta precisione. Le posso solo confermare che Calcarea carbonica è un importantissimo rimedio omeopatico che viene utilizzato nel trattamento dell’ipertrofia degli organi linfoghiandolari e quindi anche delle adenoidi. Altri rimedi omeopatici spesso utilizzati sono Baryta carbonica (considerato il fratello minore di Calcarea carbonica), Thuya (che è il capostipite della diatesi hahnemanniana “sicosi”), Agraphis nutans (che è un piccolo rimedio importante per l’ipertrofia adenoidea o tonsillare con secrezioni faringee e sordità catarrale di origine faringea). Ovviamente lo studio del paziente con la sua sintomatologia orienterà correttamente la scelta del rimedio e della sua diluizione, al fine di ottenere il miglior risultato terapeutico, Sarebbe perciò opportuno rivolgersi ad un medico omeopata, meglio se anche pediatra. Sarebbe altresì importante, per ridurre il rischio delle infezioni, rafforzare le difese del sistema immunitario con un’alimentazione sana ed equilibrata, che, compatibilmente con l’età del bambino, privilegi i cibi ricchi di vitamine (in particolare le vitamine A, B5, B12, C, E), di grassi polinsaturi (omega-3 e omega-6), di minerali (in particolare rame, manganese, selenio e zinco), di prebiotici (cibi ricchi di fibre) e probiotici (cibi fermentati). Cordiali saluti.
andrea dice
Dottoressa volevo chiederle se potrei risolvere dei calcoli alla ghiandola salivare sottomandibolare sinistra…in pratica quando mangio, solo quando mastico mi si gonfia leggermente la ghiandola sotto la mandibola posso usare la calcarea carbonica per espellerli naturalmente questi calcoletti??cosa dovrei fare???
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Andrea, Calcarea carbonica è il più importante rimedio omeopatico che viene utilizzato nella calcolosi salivare. La sua azione spesso è duplice, sia nel contribuire al dissolvimento dei calcoli e sia nel favorire la loro espulsione. Per quest’ultimo aspetto talvolta viene associato a Magnesia carbonica, che è un rimedio omeopatico in grado di lavorare sullo spasmo dei dotti salivari che potrebbe ostacolare il deflusso dei calcoli. Potrebbe essere utile anche adoperare qualche gemmoterapico della fitoterapia rinnovata (o gemmoderivato, si tratta di un macerato glicerico di gemme vegetali con diluizione alla prima decimale hahnemanniana), in gocce, come Betula pubescens M.G. D1 che è un ottimo drenante generale capace di stimolare il sistema reticoloendoteliale, ha proprietà toniche ed aumenta le difese dell’organismo o Quercus peduncolata M.G. D1 che ha un’azione simile e complementare a quella di Betula pubescens. Potrebbe essere altresì utile, al fine di eliminare spontaneamente i calcoli, stimolare la produzione del flusso salivare (ovviamente in maniera controllata per evitare ogni spasmo), con ad es. il succo di limone, le caramelle dure, una buona idratazione, ecc. Sarebbe però opportuno rivolgersi ad un medico omeopata che possa prescrivere la terapia meglio confacente al caso specifico. Cordiali saluti.
paola dice
Salve,
mamma di un bimbo di 15 mesi che soffre di raffreddore, almeno uno ogni due settimane, spesso legati alla dentizione (ha 15 denti) da quando aveva una settimana di vita. Che tipo di rimedio posso dargli anche in via preventiva?
Cordiali saluti e ringraziamenti
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Paola, anche se non è stata dimostrata una correlazione diretta tra le affezioni delle prime vie respiratorie e la dentizione dei bambini, è possibile che un calo delle difese immunitarie a livello del cavo orale, provocato dalla modificazione della saliva durante la dentizione, favorisca l’infiammazione della mucosa nasale e quindi l’insorgere del raffreddore che ne è la manifestazione tipica. La nascita dei nuovi dentini potrebbe essere pertanto una causa indiretta del malanno. I rimedi omeopatici utili a trattare il raffreddore sono consultabili all’articolo “Raffreddore e Rinite allergica” nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi”. Tra essi, nel rispetto della “legge dei simili” su cui l’omeopatia fonda il suo principio terapeutico, il rimedio adatto sarà quello che contempla la sintomatologia più somigliante e quanto maggiore è tale somiglianza tanto migliori saranno i risultati. Calcarea carbonica invece è un rimedio più adatto nel ritardo della dentizione dei neonati. Anche la fitoterapia dispone di diversi preparati molto validi per il raffreddore come quelli consultabili all’articolo “Via raffreddore-tosse-influenza-ecc.” nella sezione del sito “Rimedi della nonna”. La migliore prevenzione da mettere in atto è di rafforzare le difese del sistema immunitario con un’alimentazione sana ed equilibrata, che, compatibilmente con l’età del bimbo, privilegi i cibi ricchi di vitamine (in particolare le vitamine A, B5, B12, C, E), di grassi polinsaturi (omega-3, omega-6), di minerali (in particolare rame, manganese, selenio, zinco), di prebiotici (cibi ricchi di fibre) e probiotici (cibi fermentati). Sarebbe comunque opportuno rivolgersi ad un medico omeopata, meglio se anche pediatra, che con la visita omeopatica potrà prescrivere la terapia più appropriata al caso specifico e seguire adeguatamente il bimbo durante la cura. Cordiali saluti.
Angela dice
Buongiorno!sono Angela mamma di una bambina di 4 mesi che soffre di reflusso
Rigurti frequenti ruttino anche a distanza
Di 2 ore dalla poppata(lm esclusivo)
Si inarca quando mangia piange è si punta
Quando rutta probabilmente infastidita
Dal latte che risale
Durante il giorno riposa male
È molto vorace nel mangiare ingorda ma anche
Molto vivace sveglia attentissima ai rumori
È le piace osservate tutto attorno a se
La fase dell addormentamento è uno strazio
Perché giù da sola non ci sta e in braccio
Bisogna tenerla stretta stretta a se ed andare
Si è giù …
In casa ho asa fetida e calcarea carbonica
Tutte e due 200 ch come diluizione.
Come posso usarle?
Grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Angela, Asa foetida e Calcarea carbonica sono rimedi omeopatici entrambi potenzialmente validi a trattare il reflusso gastroesofageo. Ho adoperato l’avverbio “potenzialmente” per ricordare un concetto fondamentale in omeopatia e cioè che un rimedio omeopatico produce gli effetti terapeutici desiderati solo se assomiglia al paziente, nella sintomatologia e nelle caratteristiche, nelle causalità e nelle modalità delle manifestazioni, e quanto maggiore è tale somiglianza tanto migliori saranno i risultati. La 200CH è una diluizione alta che è consigliabile adoperare quando esiste un buon grado di somiglianza rimedio-paziente, appena accennato, e quando occorre effettuare un’azione terapeutica profonda e sistemica. Dia un’occhiata all’articolo “Disturbi gastrici” nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi”, per prendere visione dei principali rimedi omeopatici adatti al reflusso, sempre a livello potenziale. Le consiglio di sentire il pediatra e qualora volesse ricorre all’omeopatia di rivolgersi ad un medico omeopata, considerata anche l’età della piccolina. Cordiali saluti.
Irene dice
Gentile dottoressa sono la mamma di un bambino di 3anni che soffre di disturbo dello spettro autistico. Ho deciso di curare il mio bambino con l’omeopatia. Così mi sono rivolta ad un omeopata che gli ha prescritto il Calcarea Carbonica 6K-MK. Mio figlio è molto difficile con i gusti e con le novità. Sapevo che non si sarebbe bevuto questi granuli disciolti nell’acqua. E così è stato. Quindi ho pensato di mettere qualche goccia di succo di frutta nell’acqua. In questo modo riesco a fargliela prendere, ma il mio dubbio è se dato così questo medicinale farà lo stesso effetto. La ringrazio per la sua attenzione.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Irene, dovrebbe andare bene così come sta facendo, però a conferma chieda anche all’omeopata. Cordiali saluti.
Debora dice
BUongiorno dott.ssa grazie per il chiarimento, la mi omeopata mi ha sostituito calcarea carbonica con kalium arsenicosum perché nell’ultimo periodo è sembrato che calcarea carbonica non faceva più effettto per la mia ansia e paura di morire quindi mi ha prescritto kalium solo che io ho un po’ di timore ad iniziare a prenderlo perché di arsenicum non me ne hanno parlato molto bene ed ho paura di peggiorare i miei sintomi anche se la mia omeopata dice che non è possibile a livello mentale inoltre io noni rispecchio nelle indicazioni cliniche cosa mi suggerisce? Grazie per l’attenzione buona giornata
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Debora, se la sua omeopata le ha cambiato il rimedio è perché ha fatto le proprie valutazioni e quindi ha potuto stabilire che Kali arsenicosum è il rimedio omeopatico più adatto a lei. Quindi non deve avere alcun timore e non deve ascoltare i commenti delle persone, perché in omeopatia non esistono i rimedi buoni e quelli cattivi ma esistono solo i rimedi adatti o non adatti al singolo paziente. Ovviamente lei non deve vedersi rispecchiata in tutte le indicazioni cliniche del rimedio ma solo in quelle che si addicono al suo caso, le quali comunque devono corrispondere alla patogenesi del rimedio, cioè alla modalità propria del rimedio con cui si instaura il processo morboso di cui all’indicazione clinica, che deve assomigliare alla sua situazione. Per quanto riguarda il profilo psicologico Kali arsenicosum si addice ad un soggetto con depressione nervosa, con forte nervosismo, ansioso, spaventato, scontroso, imbronciato, appartato, scontento, geloso, indifferente a tutto, che risponde poco o male alle domande che gli vengono poste. Cordiali saluti.
Debora dice
Buongiorno dott.ssa sono Debora volevo un informazione la mia omeopata mi ha prescritto Kalium arsenicosum e volevo sapere le indicazioni ma ho cercato in internet ma nn ho trovato nulla se mi può essere di aiuto lei. Grazie buona serata
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Debora, Kalium (o Kali) arsenicosum è un rimedio omeopatico che si ottiene dall’arseniato di potassio KH2AsO3. Ha le seguenti indicazioni cliniche: anasarca, affezioni della cute, diarrea, eczema, epitelioma, esoftalmi, gelosia, glomerulonefrite, herpes zoster, nevralgia della lingua, malinconia, morbillo, nevralgie in genere, nevrastenia, affezioni degli occhi, psoriasi, rash miliare, sordità, ulcere, vene varicose. Ovviamente le suddette indicazioni vanno contestualizzate con il quadro patogenetico del rimedio, il quale deve trovare riscontro nel quadro clinico del paziente. Cordiali saluti.
Giulia dice
Grazie mille per la sua disponibilità. Ne approfitto per chiederle un’ ultimo chiarimento; quando mi dice di alternare i due rimedi intende in due momenti diversi ( pur sempre assumendoli nella stessa giornata) o di alternarli come cicli di terapia? Grazie ancora
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Giulia, Calcarea carbonica e Graphites sono due rimedi omeopatici complementari (anche se non di forte grado), nel senso che l’uno prolunga e rafforza l’azione del rimedio che lo precede, per cui è preferibile alternarli. Quando si utilizzano le basse diluizioni la modalità da privilegiare è di assumere una volta l’uno e la volta successiva l’altro, nell’ambito della stessa giornata. Ciò consente di beneficiare in modo più uniforme e continuativo dei vantaggi dell’associazione dei due rimedi. Cordiali saluti.