DESCRIZIONE
Il rimedio omeopatico Calcarea carbonica si ottiene dalla triturazione con lattosio del carbonato di calcio e dalle successive diluizioni/dinamizzazioni in soluzione idroalcolica.
Per ulteriori informazioni sulla preparazione, consultare l’articolo “Rimedi omeopatici: origine” della sezione del sito “Approfondimenti”.
Il carbonato di calcio, avente formula chimica CaCO3, è il sale di calcio dell’acido carbonico. A temperatura ambiente si presenta come un solido bianco, quasi insolubile in acqua, ma solubile in acque contenenti anidride carbonica (CO2) disciolta. Il carbonato è il minerale di calcio più abbondante in natura. Si rinviene in due forme
cristalline, precisamente nei minerali Calcite, a forma trigonale, molto birifrangente, con cristalli di diverso abito (prismatico, romboedrico, scalenoedrico, tabulare) e Aragonite, molto meno comune, a forma rombica, con cristalli generalmente prismatici. La calcite è il componente principale del calcare, del marmo (che, per la compattezza e per la facilità con cui si lascia levigare, è molto richiesto come materiale da costruzione) e di numerosissime pietre pregiate di varie colorazioni (usate in edilizia come materiali ornamentali), ma è anche la materia prima per la produzione industriale della calce e, unita ad argilla, per la produzione dei cementi in genere.
Il calcio è essenziale alla vita degli animali e delle piante, dato che svolge importanti funzioni metaboliche ed è il principale costituente di ossa e denti. Sono formati da carbonato di calcio anche i gusci delle uova, i gusci delle ostriche, l’osso di seppia, i coralli.
Il carbonato di calcio è usato per togliere l’acidità dal vino, nei dentifrici come sostanza abrasiva per favorire la rimozione della placca dentale, in medicina come farmaco antiacido per alleviare i bruciori di stomaco e come integratore alimentare, nell’industria alimentare come colorante bianco con la sigla E170. E’ il principale componente del calcare presente nell’acqua, responsabile della sua durezza,
Alla solubilità del carbonato di calcio in acque contenenti anidride carbonica, la cui reazione produce bicarbonato di calcio (o più propriamente idrogenocarbonato), si deve la formazione delle incrostazioni calcaree nelle caldaie da acque dure e di stalattiti e stalagmiti nelle grotte.
Il carbonato di calcio che viene utilizzato per la preparazione del rimedio omeopatico Calcarea carbonica è estratto dallo strato centrale di madreperla del guscio d’ostrica.
CARATTERISTICHE DEL RIMEDIO
Calcarea carbonica è uno dei principali policresti dell’omeopatia ed è anche uno dei principali rimedi della psora, cioè la sua diatesi è marcatamente psorica. E’ un rimedio ad azione profonda che agisce sulle forze vitali dell’organismo, rivitalizzando il metabolismo. Riequilibra l’assorbimento del calcio, per cui agisce specificamente sulle ossa e sulle articolazioni, nonché sulle ghiandole linfatiche, sulle vene, sulla pelle, e sugli apparati digerente, respiratorio, urinario e genitale femminile.
Il biotipo Calcarea c. ha una costituzione carbonica ed un temperamento linfatico. Ha predisposizione ad ingrassare ed il suo addome è prominente e pieno di gas. E’ calmo, pacifico, metodico, lento, sia intellettualmente che nei movimenti, è un soggetto atonico: i suoi muscoli sono flaccidi e cadenti, così come il suo grasso. E’ stanco, ha difficoltà di concentrazione, preferisce il riposo e la tranquillità. E’ ritenuto il “fratello maggiore” di Baryta carbonica, con la differenza che, pur essendo ugualmente duro di comprendonio, alla fine “ci arriva”. E’ altresì timoroso, pauroso, sfiduciato e pessimista. E’ ipoteso se giovane, frequentemente iperteso se anziano. E’ pallido, ha unghie ondulate, rugose e irregolari. I denti sono spesso cariati o assenti o malformati. Ha mani e piedi freddi e sudati, è freddoloso e si raffredda facilmente, ha la sensazione di indossare abiti bagnati. E’ lento ad ammalarsi e la sua febbre non è mai alta. La sintomatologia tende a protrarsi più a lungo della media. Le linfoghiandole sono ingrossate e dure. Sono frequenti polipi e papillomi. Nelle ragazze lo stato di anemia è dovuto a cicli mestruali lunghi e frequenti. Le affezioni dovute a raffreddamento, che interessano naso, occhi e orecchie, sono spesso accompagnate da cefalea.
In Calcarea c. tutto è acido: il gusto, la flatulenza (i rigurgiti sono acidi), la diarrea (soprattutto dopo aver bevuto latte), la pelle, il sudore.
Calcarea c. è un ottimo rimedio delle affezioni croniche respiratorie, cardiovascolari, cutanee e gastroenteriche, specie nelle reazioni allergiche al latte, delle affezioni a carico dell’orecchio e nei casi di mestruazioni a lungo irregolari delle adolescenti.
Si rivela utile per tutte le età. Neonati durante le fase della dentizione. Bambini che presentano un ritardo nello sviluppo scheletrico, il quale si manifesta anche con un ritardo nella chiusura delle fontanelle, che hanno una debolezza nelle gambe, per cui imparano tardi a camminare, che hanno ghiandole ipertrofiche (di volume aumentato). Bambini e adolescenti di corporatura robusta, con tendenza all’obesità, “cicciottelli”, con testa voluminosa che trasuda alla nuca, al minimo sforzo o durante il primo sonno, tanto da bagnare il cuscino su cui dormono, ma anche di
bambini e adolescenti emaciati, con cute flaccida e muscolatura debole. Adolescenti con ritardo puberale. Adulti maschi tarchiati e tozzi, con addome prominente e mammelle evidenti, con pochi peli, denti larghi, occhi tondeggianti e grandi come il bue, labbra carnose, collo grosso, piedi tozzi, camminatura ondeggiante a mo’ di elefante, che hanno un buon appetito. Donne adulte generalmente grasse, con seni ben sviluppati, mestruazioni lunghe e anticipate, isteriche. Anziani corpulenti e obesi, con le malattie della nutrizione, malinconici e tristi, depressi, sclerotici.
I sintomi migliorano con le applicazioni calde, con il tempo secco, dopo un piccolo movimento. Peggiorano con l’umidità, con il freddo, dopo aver bevuto il latte, dopo uno sforzo fisico, con il riposo, con il plenilunio.
Il rimedio è considerato il “ciccione” dell’omeopatia e gli viene attribuita l’etichetta: Calcarea carbonica è Obelix (il noto personaggio dei fumetti della serie “Asterix il gallico”).
I principali sinergici (complementari) di Calcarea c. sono Belladonna, Lycopodium, Rhus toxicodendron, Silicea, Sulfur, Sulfur iodatum.
USO DEL RIMEDIO
Il rimedio omeopatico Calcarea carbonica si usa nei seguenti principali casi, quando i sintomi corrispondono e si associano alle caratteristiche del rimedio stesso.
1) TESTA. Epilessia con intensificazione delle crisi durante il plenilunio. Vertigini quando si sale su luoghi alti con paura del vuoto e/o girando bruscamente la testa. Cefalea periodica (7 – 15 giorni) nella regione sopraorbitale che scende lungo il naso, con sensazione di freddo alla testa, che di solito inizia al risveglio, caratterizzata da un dolore di pressione, accompagnata spesso da nausea e vomito, che può comparire dopo uno sforzo di qualsiasi natura.
2) OCCHI. Infiammazione e gonfiore degli occhi, con secrezione e agglutinazione notturna, palpebre appiccicate. Oftalmie pruriginose con fitte, spesso accompagnate da cefalea se conseguenti a uno sforzo. Offuscamento della cornea. La maggior parte dei problemi agli occhi compare dopo essersi bagnati i piedi, con il tempo freddo e umido, dopo essere andati in bicicletta, dopo essere usciti con il sole, o dopo aver affaticato la vista.
3) ORECCHIO. Otite cronica con otorrea purulenta. Parotite.
4) GOLA. Angine di gola croniche.
5) APP. RESPIRATORIO. Raffreddore cronico, faringite bruciante, ipertrofia delle ghiandole alla base del collo, poliposi nasale, laringite con raucedine cronica, dispnea con tosse, tracheite e bronchite cronica.
6) APP. DIGERENTE. Gastroenterite. Digestione lenta con addome gonfio e meteorismo, rigurgiti acidi, vomito acido, diarrea acida (in Calcarea c. tutto è acido), anche nei lattanti durante la dentizione (ove si può associare a Aethusa cynapium) e nei bambini rachitici. Costipazione cronica, feci inizialmente dure, poi pastose e poi liquide. Coliche epatiche. Calcolosi biliari recidivanti.
7) GHIANDOLE. Ipertrofia (aumento di volume) delle ghiandole linfatiche (collo, ascelle, inguine, intestino, torace).
8) APP. MUSCOLO-SCHELETRICO. Disfunzioni dovute ad difetti di assimilazione del calcio, rachitismo, debolezza della colonna vertebrale, osteopatie, carie dentali, dentizione difficile dei bambini.
9) ARTICOLAZIONI. Gotta, reumatismo articolare dovuto ad esposizione alle intemperie o ad un cambiamento del tempo in freddo e umido.
10) APP. GENITALE FEMMINILE. Ipermenorrea alla minima eccitazione mentale. Amenorrea dopo un bagno freddo con leucorrea. Ritardo del processo puberale.
11) APP. URINARIO. Coliche e calcolosi renali recidivanti.
12) CUTE. Crosta lattea; dermatiti del volto, della regione retro-auricolare e del cuoio capelluto con croste spesse e umide o successivamente con squame; orticaria dovuta a intolleranza al latte; psoriasi palmare; follicolite della barba; foruncoli; impetigine; screpolature nelle dita delle mani; verruche; cute ruvida e secca.
13) APP. CARDIOVASCOLARE. Vene varicose. Flebiti. Palpitazioni cardiache di notte o dopo un pasto.
DOSI
□ Nei casi 6) e 12), diluizione 4CH, 3 granuli da 1 a 3 volte al dì.
□ Nel caso 8), diluizione 7CH, 3 granuli da 1 a 3 volte al dì.
□ In tutti gli altri casi, diluizione 7 o 9CH, 2 – 3 granuli con periodicità legata alla situazione specifica.
(*) V. Note esplicative

Erika dice
Grazie per il suo commento molto approfondito. Sono estremamente convinta di essere in uno stato “psorico” anche perchè ho proprio la sensazione di una intossicazione generale, la pelle rimargina molto molto lentamente, mentre prima lo faceva molto più in fretta, mi cadono molti capelli e nella zone dal ginocchio in giù tutti i peli sono scomparsi. Ho provato ad assumere sulfur tempo fa, a potenze piuttosto basse, e anche il complesso della heel che lo contiene, ma l’effetto era quello di esacerbare i sintomi come di una “allergia”(che comunque sono presenti anche adesso, anche senza l’utilizzo di sulfur ma in forma molto meno accentuata)… con del pizzicore soprattutto al viso, che diventava rosso con la pelle sensibilissima e pruriginosa, naso colante occhi rossi. Altri sintomi strani che presento sono un pizzicore/formicolio che va a periodi, sulla lingua. Davvero sono piuttosto sconfortata, anche perchè sono tre anni che ci giro intorno, so che l’omeopatia potrebbe davvero risolvere questa sequela di sintomi, ma pur avendo contattato ormai tre omeopati e aver speso molto denaro, i risultati tardano ad arrivare, e sinceramente uno incomincia a porsi molte domande.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Erika, nella sua situazione occorre solo individuare la strategia terapeutica giusta, perché non basta saper scegliere i rimedi che personificano meglio il paziente ma occorre saperli porli nella giusta sequenza e combinazione, occorre individuare le diluizioni più adatte, la periodicità delle somministrazioni, l’uso di eventuali rimedi interlocutori, l’uso dei drenaggi, l’uso del rimedio antipsorico, la reattività del paziente agli stimoli dei singoli rimedi, ecc. ecc. Solo un medico omeopata esperto, con una buona capacità di osservazione, molto abile nell’interpretare correttamente e tempestivamente i segnali che vengono dal campo, che operi una corretta gerarchizzazione dei sintomi, che valorizzi la connessione corpo-mente, che abbia una buona tecnica e una buona tattica, che individui gli eventuali adattamenti necessari, può riuscire nell’intento. Bisogna solo avere pazienza, perché spesso le cure sono lunghe e come visto laboriose. Ad esempio per quanto riguarda Sulphur, il re degli antipsorici, il suo utilizzo in una cura omeopatica deve essere valutato attentamente ed in ogni caso l’uso deve essere molto misurato proprio per evitare la violenza delle reazioni di eliminazione di cui lei parla, da non confondere però con il fenomeno transitorio dell’aggravamento omeopatico. Non si scoraggi che l’omeopatia una soluzione per lei la tiene, basta solo trovare la strada giusta. Cordiali saluti.
Erika dice
Gentilissima dottoressa, vorrei sapere se pulsatilla può essere considerato un rimedio sinergico di calcarea C. Ma aldi là di questa domanda gradirei avere un suo parere sul possibile utilizzo di Pulsatilla. Mi ritrovo perfettamente nella descrizione psico fisica (e quindi anche sintomi) di pulsatilla, ma anche molti tratti di staphysagria mi descrivono bene. Ho sofferto spesso di orzaioli, blefarite, pizzicore agli occhi al cuoio capelluto e alla pelle che ora appare secca, ruvida e insana, caduta e assottigliamento di peli e capelli, starnuti, muco trasparente dal naso, cistiti, gonfiori addominali e dispepsia con problemi di acidità, in alcuni casi bocca amara, mestruo ridotto in quantità e durata, alvo molle e stitichezza. Ho dei dubbi però su alcune cose, per quanto mi riguarda mi sento molto meglio quando sudo e faccio un pò di movimento (che però non deve essere intenso e soprattutto non con la testa al sole, che è sempre congestionata) e col caldo perchè sono molto freddolosa (ma non in una stanza chiusa). In sostanza ciò che mi favorisce la sudorazione mi fa stare meglio, evidentemente ho la necessità di “buttare fuori” tossine. Però è anche vero che pur avendo mestruazioni ritardate e scarse sento spesso un peggioramento emotivo dopo di queste. La mia costituzione è ovviamente mista ma prevalgono tratti della fosforica e fluorica.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Erika, relativamente al primo quesito, Pulsatilla e Calcarea carbonica sono due rimedi omeopatici sinergici, pur se con grado di sinergia non elevato, per cui l’uno può “seguire bene” l’altro. Venendo al resto, se lei si ritrova perfettamente in Pulsatilla, sia a livello fisiologico che a livello psicologico, è molto probabile che questo è il rimedio più adatto a lei, lasciando stare per il momento Staphysagria, anche se vi sono molti tratti in comune, perché Pulsatilla è un policresto e un costituzionale e quindi è senz’altro da preferire. Pulsatilla è il rimedio omeopatico femminile per eccellenza, che riguarda una giovane donna (ma l’età non è un requisito esclusivo, come spesso succede in omeopatia anche con altre caratteristiche), dolce, gentile, timida, timorosa, molto emotiva, con tendenza al pianto, che mostra una grande profondità di sentimenti e una notevole sensibilità, che ha una costituzione fosfo-fluorica, un temperamento linfatico-sanguigno e una diatesi tubercolinica, che è freddolosa (ma paradossalmente teme il calore di una camera chiusa e ricerca il fresco dell’aria aperta), che ha una tendenza al rallentamento della circolazione capillare linfatica e venosa, che è migliorata dall’esercizio fisico moderato, che presenta disturbi mestruali (come irregolarità del ciclo mestruale, sia quanto alla comparsa che alla durata e alla quantità), disturbi della circolazione venosa (come gonfiore alle gambe, geloni, varici), disturbi oculari (come orzaiolo, blefarite), disturbi cutanei (come pruriti, erisipele, eruzioni), disturbi vari che riguardano gli apparati respiratorio (come raffreddore, rinorrea, starnuti, tosse), digerente (come gonfiore addominale, pirosi, dispepsia, diarrea), urinario (come pollachiuria, ematuria, cistite) e muscolo-scheletrico (come dolori articolari privi di caratteristiche ben precise). Quindi Pulsatilla sembrerebbe rappresentarla abbastanza bene, ci sono però alcune modalità che non sono proprio caratterizzanti quali ad es. l’alvo molle alternato a stipsi, la pelle secca, raggrinzita e malsana, l’alopecia, il miglioramento con la sudorazione e il peggioramento dopo le mestruazioni. Molto di ciò effettivamente, come lei ipotizza, potrebbe essere riconducibile alla necessità che l’organismo avverte di espellere le tossine e quindi di depurarsi. Potrebbe perciò essere molto utile coadiuvare Pulsatilla con Sulphur, che è il grande rimedio dell’eliminazione, della depurazione, della purificazione, del “buttare fuori”, per cui sarebbe in grado di liberare l’organismo da tutte le sostanze tossiche mantenendo pulite le strutture cellulari. Infatti Sulphur in omeopatia si utilizza proprio quando occorre ripulire l’organismo per renderlo più recettivo e reattivo alla cura del rimedio omeopatico principale, cioè quando il paziente si trova nel cosiddetto “stato psorico” che potrebbe ostacolare la cura omeopatica, per cui in tal caso Sulphur rimuove l’ostacolo e consente al rimedio principale di agire correttamente. Inoltre va sottolineato che Sulphur è un ottimo sinergico di Pulsatilla, per cui ne completerebbe e rafforzerebbe l’azione. Cordiali saluti.
Gabriella dice
Gentile dott.ssa, le avevo scritto per mia moglie ed ora le scrivo per me stesso. Ho un’osteoporosi abbastanza seria alla colonna vertebrale e leggera sul femore. Con la medicina tradizionale mi è stato prescritto Alendros che ha però molte controindicazioni. In tre anni di cura sono migliorato di poco. Faccio presente comunque che l’anno in cui sono migliorato maggiormente è l’anno in cui ho aggiunto per tre mesi calcarea fluorica 35 K. Il consiglio di questo rimedio l’avevo letto su diversi siti omeopatici e la diluzione è quella che il mio medico omeopatico prescriveva a diversi pazienti per le malattie croniche. In questi giorni ho voluto ripetere la cura inserendo anche calcarea carbonica la sera (sempre alla 35K). Quindi due volte al giorno (colazione e pranzo assumo c. fluorica ed una volta c. carbonica). Quand’ero più giovane il rimedio c. carbonica mi veniva prescritto qualche volta dal medico omeopatico alla 30 CH. Lei forse mi dirà che ho fatto una gran confusione e si chiederà perché ho fatto tutto da solo. Le rispondo che dal medico ci sono stato alcuni mesi fa e mi aveva prescritto (con mia grande delusione) arsenicum album! Ma si può prescrivere arsenicum album ad un paziente con un’osteoporosi grave? La ringrazio anticipataente per una sua eventuale risposta. Cordiali saluti Franco
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Franco marito di Gabriella, i rimedi omeopatici che lei utilizza sono effettivamente tra quelli più frequentemente adoperati per il trattamento dell’osteoporosi. D’altronde se lei ha già avuto benefici con Calcarea fluorica ed in passato le è stato prescritto Calcarea carbonica, vorrà dire che entrambi i rimedi potrebbero essere adatti. Come lei certamente saprà occorrerà aiutarsi anche mantenendo una buona forma fisica e adottando una dieta alimentare appropriata (calcio e vitamina D in particolare). Cordiali saluti.
Lina dice
Gentile dottoressa,
Sono in sovrappeso di circa 15 kg. Mi è stato consigliato di assumere la Calcare Carbonica 200 ch, 1 volta a settimana. Lei ritiene che tale posologia possa essere appropriata? Inoltre volevo sapere se ci sono controindicazioni per l’assunzione (contestualmente) della Coffea Cruda (9 ch 5 granuli/die).
La ringrazio in anticipo per l’attenzione.
Cordiali saluti.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Lina, Calcarea carbonica è senz’altro uno dei più importanti rimedi omeopatici in grado di aiutare a perdere peso, però deve tenere presente che in omeopatia i risultati si ottengono solo se esiste una buona somiglianza con il rimedio, sia dal punto di vista fisiologico che dal punto di vista psicologica, altrimenti si avranno solo insuccessi, oppure gli effetti non saranno quelli auspicati. In estrema sintesi Calcarea carbonica la possiamo immaginare come la donna corpulenta, grossa, in sovrappeso, con metabolismo rallentato, che tende al trattenimento dei liquidi, che ama mangiare, che tende a condurre una vita di routine, che è tendenzialmente lenta, pigra e flemmatica. Solo se lei si ritrova abbastanza in queste caratteristiche, Calcarea carbonica potrebbe aiutarla a dimagrire. Ovviamente l’omeopatia da sola potrebbe non bastare, per cui occorrerà cercare di avviare un percorso di rieducazione alimentare e di miglioramento del proprio stile di vita. Ad esempio potrebbe essere molto utile masticare lentamente e consumare alimenti poco energetici e ad alto indice di sazietà, come cibi con molta acqua e fibre, quali frutta e verdura, legumi, cereali integrali, ecc., che garantiscono anche la regolarità delle funzioni intestinali indispensabile per il dimagrimento. Lo stesso dicasi per un’attività fisica regolare e continuativa. Relativamente alla diluizione deve considerare che la 200CH è un’alta diluizione, con azione profonda e sistemica, che viene prescritta solamente quando esiste un’ottima somiglianza con il rimedio e quando la stessa rientra in un quadro di strategia terapeutica teso ad una correzione del terreno costituzionale del paziente. Se la somiglianza non è rispettata l’assunzione di un’alta diluizione potrebbe comportare una serie di inconvenienti a volte molto seri e fastidiosi. Ecco perché il ricorso al medico omeopata rappresenta sempre la migliore garanzia. Infine poiché Coffea cruda non è tra i rimedi incompatibili di Calcarea carbonica, i due rimedi omeopatici possono convivere. Cordiali saluti.
Nadia dice
Buongiorno, mi chiamo Nadia… Mi è stato consigliato Calcarea carbonica ostrearum 5ch, 3co. tre volte al dì da sciogliere sotto la lingua lontano dai pasti per un mese, per regolare la sudorazione sotto le ascelle. Ho cominciato come mi è stato prescritto, ma ora ho letto su internet che questo prodotto fa ingrassare. Questo mi preoccupa molto perché ho lottato molto e sto continuando a voler lottare per dimagrire e leggere che questo prodotto fa ingrassare…beh…mi preoccupa e sinceramente non so se voglio continuarlo a prendere. E’ vero quello che ho letto, oppure mi può dare più delucidazioni? Grazie mille….
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Nadia, è esattamente il contrario, Calcarea carbonica è uno dei più importanti rimedi omeopatici in grado di aiutare a perdere peso. L’equivoco sarà nato dal fatto che costituzionalmente il soggetto Calcarea carbonica è corpulento, ha un aspetto rotondeggiante, è in sovrappeso e che nella patogenesi del rimedio troviamo sintomi come aumento dell’appetito, fame eccessiva, tendenza ad ingrassare, tendenza all’obesità, ecc. La lettura omeopatica di tali affermazioni assume un significato completamente opposto, perché quelli citati sono i sintomi o le condizioni che il rimedio è in grado di provocare se somministrato ripetutamente a un individuo sano e che viceversa è in grado di curare se somministrato all’individuo malato che ne è affetto. Ciò corrisponde al principio fondamentale dell’omeopatia, cioè la Legge dei simili (“similia similibus curantur”: i simili si curano con i simili), secondo la quale perciò le malattie vengono guarite con i rimedi che provocano nell’individuo sano i sintomi della malattia stessa. Può stare quindi tranquilla che Calcarea carbonica non la fa ingrassare, anzi potrebbe aiutarla a dimagrire. Cordiali saluti.
Antonella dice
Gentilissima dottoressa ho problemi do polipi nasali ho già subito 2 interventi e, adesso mi si ripresenta lo stesso problema un’altro problema è che sono in menopausa e ho avuto un notevole aumento di peso. Mi consiglia la Calcarea carbonica? In che dose? Grazie mille..
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Antonella, come ho avuto modo di rispondere ad altri commenti nel presente articolo, Calcarea carbonica è un importante rimedio omeopatico costituzionale che potrebbe essere di grande aiuto nel trattamento delle poliposi nasali ed anche nel perdere peso. Il motivo di ciò è da ricercarsi nel fatto che Calcarea carbonica è il rimedio capostipite della costituzione carbonica, essendone il più rappresentativo, la quale, com’è noto, è una delle quattro costituzioni di riferimento con cui vengono classificati i biotipi umani, corrispondente al brachitipo, cioè ad un soggetto che tende a svilupparsi più in larghezza che in altezza, che ha un metabolismo rallentato, che tende al sovrappeso, che tende al trattenimento dei liquidi, che ha un rallentamento degli scambi e la tendenza all’accumulo delle tossine, che ama mangiare, che tende a condurre una vita di routine, che è tendenzialmente lento, pigro e flemmatico. La costituzione dove più facilmente possono nascere i polipi e dove più facilmente si riscontra il sovrappeso è perciò la costituzione carbonica. Per la legge dei simili i rimedi omeopatici che possono trattare adeguatamente queste due condizioni sono proprio tutti quelli carbonici o prevalentemente carbonici. Allora se lei assomiglia abbastanza a Calcarea carbonica, nel senso accennato poc’anzi e di quant’altro contenuto nel presente articolo, il rimedio potrebbe essere adatto, altrimenti i risultati non saranno quelli auspicati e di conseguenza occorrerà pensare ad altri rimedi. Ad esempio per le poliposi nasali tra i principali rimedi omeopatici più frequentemente utilizzati troviamo Baryta carbonica, Natrum carbonicum, Natrum sulphuricum, Graphites, Thuya ed altri; quando però occorre intervenire in un’eventuale fase acuta, spesso si ricorre a rimedi come Sanguinaria, Kali bichromicum, Hepar sulphur, Phosphorus, Dulcamara, Nitricum acidum ed altri. Invece, sempre a titolo informativo, tra gli altri principali rimedi omeopatici che possono aiutare a dimagrire troviamo Antimonium crudum, Belladonna, Carbo vegetabilis, Kalium chloratum, Phytolacca decandra, Sulphur ed altri. Per i disturbi della menopausa troviamo, tra i più importanti rimedi omeopatici, Lachesis, Sepia, Graphites, Sulphur, Actaea racemosa, Belladonna, Sanguinaria ed altri. Il consiglio migliore è di rivolgersi ad un medico omeopata, che possa inquadrare il suo biotipo dal punto di vista omeopatico, analizzare a fondo la sua situazione, vagliare tutti i sintomi e prescrivere una terapia personalizzata per il trattamento di tutti i suoi disturbi (rimedi, diluizioni, posologie, durata della cura, eventuali adattamenti in corso d’opera, ecc.), secondo i corretti canoni omeopatici e medici in generale. Nelle more, sconsigliando il “fai da te”, ci si può orientare verso le basse diluizioni, quali ad es. quelle non superiori alla 7CH, che solitamente si utilizzano in ragione di 3 granuli 3-6 volte al dì. Cordiali saluti.
michele dice
buonasera dottoressa, mi chiamo michele, e soffro da oramai molto tempo di polipi nasali. Dopo varie cure classiche volevo sapere se ci sono dei rimedi omeopatici che possono aiutare il mio problema. Dopo ricerche ho visto che la Calcarea Carbonica, può aiutare ad espellere i polipi, e a stare meglio, secondo lei potrebbe funzionare o mi può indirizzare in altre vie? cordiali saluti
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Michele, l’omeopatia può dare dei buoni risultati nel trattamento delle poliposi nasali, soprattutto quando queste sono di minori dimensioni, riuscendo in moltissimi casi a ridurre il volume dei polipi fino a farli scomparire. I risultati migliori si ottengono quando la terapia omeopatica è orientata a modificare il “terreno” costituzionale del paziente predisposto alla produzione di dette formazioni. Infatti in campo omeopatico le poliposi sono considerate una manifestazione “sicotica” legata ad una predisposizione costituzionale che comporta un rallentamento degli scambi e la tendenza all’accumulo di tossine, con la conseguente formazione locale di vere e proprie escrescenze. La costituzione di riferimento dove più facilmente possono nascere i polipi è quella carbonica (corrispondente al brachitipo) e per tale motivo i rimedi omeopatici più adatti per la correzione del terreno fanno capo a questa costituzione. Calcarea carbonica, che è proprio il rimedio capostipite della costituzione carbonica, è uno dei principali rimedi costituzionali per la terapia di fondo delle poliposi nasali o delle poliposi in genere. Tenga però presente che in omeopatia i risultati si ottengono solo e soltanto se il rimedio assomiglia al paziente in tutte le sue manifestazioni, sia dal punto di vista fisiologico che dal punto di vista psicologico, o, per meglio dire, i risultati saranno tanto migliori quanto maggiore è la suddetta somiglianza. Se tale similitudine non è sufficientemente rispettata, si otterranno solo insuccessi. Pertanto se lei si ritrova abbastanza in Calcarea carbonica, allora il rimedio potrebbe essere adatto, altrimenti occorrerà pensare ad altri rimedi. Ad esempio tra gli altri rimedi costituzionali carbonici o prevalentemente carbonici troviamo Baryta carbonica, Natrum carbonicum, Natrum sulphuricum, Graphites, Thuya ed altri. Quando invece occorre intervenire in un’eventuale fase acuta, spesso si ricorre a rimedi come Sanguinaria, Kali bichromicum, Hepar sulphur, Phosphorus, Dulcamara, Nitricum acidum ed altri. Se lei volesse ricorre all’omeopatia per il trattamento della sua poliposi nasale, le consiglio di rivolgersi ad un medico omeopata che possa esaminare la sua situazione, inquadrare il suo biotipo, vagliare tutti i sintomi ed individuare il rimedio omeopatico (o i rimedi) adatto e quindi prescriverle una terapia ad hoc, ritagliata sul suo caso e sulla sua persona (rimedio, diluizione, posologia, durata della cura, eventuale adattamento in corso d’opera, ecc.). Cordiali saluti.
cristina dice
Gentilissima dottoressa, dopo 2 gravidanze ho accumulato qui 15 kg che non riesco proprio a perdere. Ho letto del rimedio calcarea carbonica e mi rivedo molto in questo elemento, ho molta pesantezza alle gambe posso prenderla e come.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Cristina, Calcarea carbonica è uno dei principali rimedi omeopatici che potrebbe contribuire a far perdere peso, considerato che è un importante rimedio costituzionale, capostipite della costituzione carbonica dove il sovrappeso è frequentemente associato. Se lei si ritrova molto nel rimedio, sia dal punto di vista fisiologico che dal punto di vista psicologico, allora Calcarea carbonica potrebbe essere adatto. Inoltre il rimedio potrebbe anche aiutarla per la pesantezza alle gambe. La conferma di ciò è meglio che la dia un medico omeopata, al quale è sempre opportuno rivolgersi; nelle more ci si può orientare verso le basse diluizioni, ad es. quelle non superiori alla 7CH, che solitamente si utilizzano in ragione di 3 granuli 3-4 volte al dì. Tenga infine presente che l’omeopatia può fornire un valido aiuto ma da sola potrebbe non bastare, per cui occorrerà anche adeguare il proprio stile di vita, come ad es. tenere un’attività fisica regolare e continua ed adottare una dieta alimentare equilibrata che preveda il consumo di pasti leggeri e nutrienti, con fibre ed acqua per garantire la regolarità delle funzioni intestinali. Cordiali saluti.
silvia dice
Gentilissima dottoressa, da un paio d’anni ho trovato giovamento alle caldane della menopausa attraverso l’assunzione quotidiana di 5 granuli di Sepia 7ch e della dose consigliata di Oximix 5+. Le caldane non sono sparite, ma ne è sparito l’insopportabile parossismo, che mi svegliava più e più volte durante la notte e mi affliggeva di frequente durante il giorno. Ora gli episodi si associano per lo più a certi comportamenti alimentari (quando mangio cioccolata, o dolci, o bevo vino), ma come dicevo sono di intensità assai inferiore al passato (sono in menopausa dal dicembre 2009, e i primi anni sono stati assai duri). Dal momento che soffro di una serie di problemi collegati all’uso di Calcarea Carbonica (punti 5-6-8-13), le chiedo se vi sia per caso incompatibilità con Sepia o con i componenti di Oximix 5+, e a quale diluizione e con quale dosaggio sarebbe meglio assumerla. La ringrazio moltissimo della risposta e le auguro buon anno e buon lavoro.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Silvia, Calcarea carbonica e Sepia sono dei rimedi omeopatici sinergici, anche se con grado di sinergia non elevato, per cui possono essere associati. Anche l’integratore da lei citato non dovrebbe contenere alcuna sostanza incompatibile con i suddetti rimedi. Relativamente alla diluizione e al dosaggio, anche se questi sono molto legati alla persona, dovendo agire a livello sintomatico ci si può orientare verso le basse diluizioni, ad es. quelle non superiori alla 7CH, che spesso si utilizzano in ragione di 3 granuli 3-4 volte al dì. Si ricordi, però, che la parola spetta sempre al medico. Cordiali saluti.
Lucia dice
Gent.ma Dott.ssa Della Volpe, sono Lucia che le scrisse anche l’11 novembre scorso, per avere un suo parere circa il dosaggio che era stato proposto dal medico omeopata a mia figlia di 4 anni, per contrastare frequenti tonsilliti streptococciche. Nella sua risposta mi aveva detto che effettivamente il dosaggio di 3 granuli di calcarea carbonica 200 ch per 2 volte la settimana poteva essere la causa dell’inappetenza di cui la bimba soffriva…e comunque di rivolgermi al mio omeopata. Le confido che di mia iniziativa ho deciso di sospendere la somministrazione di calcarea carbonica a mia figlia perché davvero la situazione si era fatta difficile…la bambina non voleva mangiare neppure i suoi cibi preferiti…il suo peso si è arrestato ormai da 8 mesi! Solo dietro l’insistenza mia e del papà ha ripreso un po’ a mangiare…ma niente a paragone di prima che iniziasse la cura omeopatica, ovvero agosto di quest’anno. Sinceramente il costo di ogni visita omeopatica,con cadenza mensile, non era più da me affrontabile…ma oggi leggo che effettivamente la somministrazione di calcarea carbonica a dosaggio alto come appunto 200 ch può dare problemi seri e fastidiosi…secondo lei mi devo preoccupare per l’inappetenza prolungata di mia figlia? Può quel dosaggio aver causato qualche duraturo disturbo alla bambina? La ringrazio ancora
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Lucia, se l’inappetenza della sua bimba fosse da considerarsi un sintomo patogenetico indotto dall’assunzione di Calcarea carbonica, allora nel giro di qualche settimana dovrebbe scomparire senza altre conseguenze. Se invece, sempre nell’ipotesi che il sintomo appartenga alla patogenesi del rimedio, dovesse perdurare, è probabile che bisogna prescrivere un nuovo rimedio, scelto in maniera più omeopatica rispetto al precedente. Però bisogna stabilire bene proprio questo e cioè se l’inappetenza è la conseguenza di Calcarea carbonica oppure è qualcosa di precedente che stava già preparandosi, considerato, come lei afferma, che il peso di sua figlia è fermo da 8 mesi e la cura omeopatica invece è iniziata 4 mesi fa. Ovviamente tutto quanto detto finora è soltanto un’ipotesi, che potrà o meno confermare solo il medico omeopata, al quale si può fare anche una telefonata per esporgli la situazione, senza sostenere l’eventuale onere di una nuova visita. Nelle more le consiglio di utilizzare per la sua bimba della pappa reale, che è un alimento ricco di eccellenti proprietà nutritive e ricostituenti, di vitamine (in particolare A, complesso B, C, D. E) che aiutano a rafforzare il sistema immunitario ed inoltre la stessa contribuisce ad aprire l’appetito. Cordiali saluti.