DESCRIZIONE
Il rimedio omeopatico Calcarea carbonica si ottiene dalla triturazione con lattosio del carbonato di calcio e dalle successive diluizioni/dinamizzazioni in soluzione idroalcolica.
Per ulteriori informazioni sulla preparazione, consultare l’articolo “Rimedi omeopatici: origine” della sezione del sito “Approfondimenti”.
Il carbonato di calcio, avente formula chimica CaCO3, è il sale di calcio dell’acido carbonico. A temperatura ambiente si presenta come un solido bianco, quasi insolubile in acqua, ma solubile in acque contenenti anidride carbonica (CO2) disciolta. Il carbonato è il minerale di calcio più abbondante in natura. Si rinviene in due forme cristalline, precisamente nei minerali Calcite, a forma trigonale, molto birifrangente, con cristalli di diverso abito (prismatico, romboedrico, scalenoedrico, tabulare) e Aragonite, molto meno comune, a forma rombica, con cristalli generalmente prismatici. La calcite è il componente principale del calcare, del marmo (che, per la compattezza e per la facilità con cui si lascia levigare, è molto richiesto come materiale da costruzione) e di numerosissime pietre pregiate di varie colorazioni (usate in edilizia come materiali ornamentali), ma è anche la materia prima per la produzione industriale della calce e, unita ad argilla, per la produzione dei cementi in genere.
Il calcio è essenziale alla vita degli animali e delle piante, dato che svolge importanti funzioni metaboliche ed è il principale costituente di ossa e denti. Sono formati da carbonato di calcio anche i gusci delle uova, i gusci delle ostriche, l’osso di seppia, i coralli.
Il carbonato di calcio è usato per togliere l’acidità dal vino, nei dentifrici come sostanza abrasiva per favorire la rimozione della placca dentale, in medicina come farmaco antiacido per alleviare i bruciori di stomaco e come integratore alimentare, nell’industria alimentare come colorante bianco con la sigla E170. E’ il principale componente del calcare presente nell’acqua, responsabile della sua durezza,
Alla solubilità del carbonato di calcio in acque contenenti anidride carbonica, la cui reazione produce bicarbonato di calcio (o più propriamente idrogenocarbonato), si deve la formazione delle incrostazioni calcaree nelle caldaie da acque dure e di stalattiti e stalagmiti nelle grotte.
Il carbonato di calcio che viene utilizzato per la preparazione del rimedio omeopatico Calcarea carbonica è estratto dallo strato centrale di madreperla del guscio d’ostrica.
CARATTERISTICHE DEL RIMEDIO
Calcarea carbonica è uno dei principali policresti dell’omeopatia ed è anche uno dei principali rimedi della psora, cioè la sua diatesi è marcatamente psorica. E’ un rimedio ad azione profonda che agisce sulle forze vitali dell’organismo, rivitalizzando il metabolismo. Riequilibra l’assorbimento del calcio, per cui agisce specificamente sulle ossa e sulle articolazioni, nonché sulle ghiandole linfatiche, sulle vene, sulla pelle, e sugli apparati digerente, respiratorio, urinario e genitale femminile.
Il biotipo Calcarea c. ha una costituzione carbonica ed un temperamento linfatico. Ha predisposizione ad ingrassare ed il suo addome è prominente e pieno di gas. E’ calmo, pacifico, metodico, lento, sia intellettualmente che nei movimenti, è un soggetto atonico: i suoi muscoli sono flaccidi e cadenti, così come il suo grasso. E’ stanco, ha difficoltà di concentrazione, preferisce il riposo e la tranquillità. E’ ritenuto il “fratello maggiore” di Baryta carbonica, con la differenza che, pur essendo ugualmente duro di comprendonio, alla fine “ci arriva”. E’ altresì timoroso, pauroso, sfiduciato e pessimista. E’ ipoteso se giovane, frequentemente iperteso se anziano. E’ pallido, ha unghie ondulate, rugose e irregolari. I denti sono spesso cariati o assenti o malformati. Ha mani e piedi freddi e sudati, è freddoloso e si raffredda facilmente, ha la sensazione di indossare abiti bagnati. E’ lento ad ammalarsi e la sua febbre non è mai alta. La sintomatologia tende a protrarsi più a lungo della media. Le linfoghiandole sono ingrossate e dure. Sono frequenti polipi e papillomi. Nelle ragazze lo stato di anemia è dovuto a cicli mestruali lunghi e frequenti. Le affezioni dovute a raffreddamento, che interessano naso, occhi e orecchie, sono spesso accompagnate da cefalea.
In Calcarea c. tutto è acido: il gusto, la flatulenza (i rigurgiti sono acidi), la diarrea (soprattutto dopo aver bevuto latte), la pelle, il sudore.
Calcarea c. è un ottimo rimedio delle affezioni croniche respiratorie, cardiovascolari, cutanee e gastroenteriche, specie nelle reazioni allergiche al latte, delle affezioni a carico dell’orecchio e nei casi di mestruazioni a lungo irregolari delle adolescenti.
Si rivela utile per tutte le età. Neonati durante le fase della dentizione. Bambini che presentano un ritardo nello sviluppo scheletrico, il quale si manifesta anche con un ritardo nella chiusura delle fontanelle, che hanno una debolezza nelle gambe, per cui imparano tardi a camminare, che hanno ghiandole ipertrofiche (di volume aumentato). Bambini e adolescenti di corporatura robusta, con tendenza all’obesità, “cicciottelli”, con testa voluminosa che trasuda alla nuca, al minimo sforzo o durante il primo sonno, tanto da bagnare il cuscino su cui dormono, ma anche di bambini e adolescenti emaciati, con cute flaccida e muscolatura debole. Adolescenti con ritardo puberale. Adulti maschi tarchiati e tozzi, con addome prominente e mammelle evidenti, con pochi peli, denti larghi, occhi tondeggianti e grandi come il bue, labbra carnose, collo grosso, piedi tozzi, camminatura ondeggiante a mo’ di elefante, che hanno un buon appetito. Donne adulte generalmente grasse, con seni ben sviluppati, mestruazioni lunghe e anticipate, isteriche. Anziani corpulenti e obesi, con le malattie della nutrizione, malinconici e tristi, depressi, sclerotici.
I sintomi migliorano con le applicazioni calde, con il tempo secco, dopo un piccolo movimento. Peggiorano con l’umidità, con il freddo, dopo aver bevuto il latte, dopo uno sforzo fisico, con il riposo, con il plenilunio.
Il rimedio è considerato il “ciccione” dell’omeopatia e gli viene attribuita l’etichetta: Calcarea carbonica è Obelix (il noto personaggio dei fumetti della serie “Asterix il gallico”).
I principali sinergici (complementari) di Calcarea c. sono Belladonna, Lycopodium, Rhus toxicodendron, Silicea, Sulfur, Sulfur iodatum.
USO DEL RIMEDIO
Il rimedio omeopatico Calcarea carbonica si usa nei seguenti principali casi, quando i sintomi corrispondono e si associano alle caratteristiche del rimedio stesso.
1) TESTA. Epilessia con intensificazione delle crisi durante il plenilunio. Vertigini quando si sale su luoghi alti con paura del vuoto e/o girando bruscamente la testa. Cefalea periodica (7 – 15 giorni) nella regione sopraorbitale che scende lungo il naso, con sensazione di freddo alla testa, che di solito inizia al risveglio, caratterizzata da un dolore di pressione, accompagnata spesso da nausea e vomito, che può comparire dopo uno sforzo di qualsiasi natura.
2) OCCHI. Infiammazione e gonfiore degli occhi, con secrezione e agglutinazione notturna, palpebre appiccicate. Oftalmie pruriginose con fitte, spesso accompagnate da cefalea se conseguenti a uno sforzo. Offuscamento della cornea. La maggior parte dei problemi agli occhi compare dopo essersi bagnati i piedi, con il tempo freddo e umido, dopo essere andati in bicicletta, dopo essere usciti con il sole, o dopo aver affaticato la vista.
3) ORECCHIO. Otite cronica con otorrea purulenta. Parotite.
4) GOLA. Angine di gola croniche.
5) APP. RESPIRATORIO. Raffreddore cronico, faringite bruciante, ipertrofia delle ghiandole alla base del collo, poliposi nasale, laringite con raucedine cronica, dispnea con tosse, tracheite e bronchite cronica.
6) APP. DIGERENTE. Gastroenterite. Digestione lenta con addome gonfio e meteorismo, rigurgiti acidi, vomito acido, diarrea acida (in Calcarea c. tutto è acido), anche nei lattanti durante la dentizione (ove si può associare a Aethusa cynapium) e nei bambini rachitici. Costipazione cronica, feci inizialmente dure, poi pastose e poi liquide. Coliche epatiche. Calcolosi biliari recidivanti.
7) GHIANDOLE. Ipertrofia (aumento di volume) delle ghiandole linfatiche (collo, ascelle, inguine, intestino, torace).
8) APP. MUSCOLO-SCHELETRICO. Disfunzioni dovute ad difetti di assimilazione del calcio, rachitismo, debolezza della colonna vertebrale, osteopatie, carie dentali, dentizione difficile dei bambini.
9) ARTICOLAZIONI. Gotta, reumatismo articolare dovuto ad esposizione alle intemperie o ad un cambiamento del tempo in freddo e umido.
10) APP. GENITALE FEMMINILE. Ipermenorrea alla minima eccitazione mentale. Amenorrea dopo un bagno freddo con leucorrea. Ritardo del processo puberale.
11) APP. URINARIO. Coliche e calcolosi renali recidivanti.
12) CUTE. Crosta lattea; dermatiti del volto, della regione retro-auricolare e del cuoio capelluto con croste spesse e umide o successivamente con squame; orticaria dovuta a intolleranza al latte; psoriasi palmare; follicolite della barba; foruncoli; impetigine; screpolature nelle dita delle mani; verruche; cute ruvida e secca.
13) APP. CARDIOVASCOLARE. Vene varicose. Flebiti. Palpitazioni cardiache di notte o dopo un pasto.
DOSI
□ Nei casi 6) e 12), diluizione 4CH, 3 granuli da 1 a 3 volte al dì.
□ Nel caso 8), diluizione 7CH, 3 granuli da 1 a 3 volte al dì.
□ In tutti gli altri casi, diluizione 7 o 9CH, 2 – 3 granuli con periodicità legata alla situazione specifica.
(*) V. Note esplicative
Sabrina dice
Buonasera dottoressa Volpe…mia mamma ha 66 anni,menopausa precoce( a 49) anni e soffre di osteomalacia ( demineralizzazione osso) ,artosi diffusa ,dolori al bacino,alle anche e purtroppo fw fratture spontanee perché mai curata dalla dottoressa per questo problema . Ha una curvatura della colonna . Purtroppo 20 giorni fa ha avuto una frattura spontanea della vertebra L2
si pensa perchè dopo molti giorni di tosse insistente giorno e notte per una tracheite, in più tutti i problemi sopra indicati e Taaac,fratturata! Il dolore adesso ovviamente è atroce e stiamo cercando se fare delle punture intanto o gocce di Symphyrum per aiutare a ristabilire e fare rinsaldare la frattura del callo osseo . Però volevo chiederle anche una cosa,mamma ha tratti sia Silicea e Calcarea Carbonica ma anche Pulsatilla e Sepia. Come regolarsi con quale rimedio fare cura per questi disturbi e aiutare l’osso a rimineralizzarsi costituzionalmente ? Grazie molte.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Sabrina, Calcarea carbonica e Silicea possono anche coesistere, se si considera che Calcarea carbonica precede bene Silicea. Invece per quanto riguarda Pulsatilla e Sepia, che le confermo non andrebbero mai alternati, sarebbe preferibile orientarsi su Sepia, che si addice di più ad una donna matura ed inoltre agisce bene dopo Silicea. Relativamente alla demineralizzazione ossea o osteomalacia, tra i rimedi omeopatici adoperati troviamo Silicea, Baryta carbonica, Calcarea phosphorica, Mercurius solubilis, Phosphorus, Sulphur, Symphytum. Ovviamente la terapia giusta per sua madre la può garantire solo un medico omeopata, previa visita. Cordiali saluti.
Antonella dice
Buonasera Dottoressa volevo chiedere ho scoperto da poco che ho 1 calcolo da 24mm al fegato con infiammazione alla bile mi hanno prescritto il Rocefin e il Deurisil ho finito la cura sto attenta all’alimentazione volevo farle presente che da 1 anno che faccio uso di calcarea carbonica trovando tanti benefici posso riprenderla grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Antonella, se il suo quadro clinico è rimasto pressoché invariato ovvero se lei continua a riscontrare sufficienti somiglianze con le caratteristiche e la sintomatologia specifica di Calcarea carbonica, come rilevabili dal presente articolo, allora il rimedio omeopatico può considerarsi ancora adatto e quindi si può ripetere. Ovviamente la prescrizione giusta per lei la può garantire solo un medico omeopata, previa visita. Cordiali saluti.
umberto dice
Esimia Dottoressa ho da qualche settimana il nervo sciatico infiammato causa ernia discale espulsa e migrata, posso restare pochi minuti in piedi e specialmente seduto ho un dolore lancinante un pò più giù del gluteo. Mi consiglia di associare la calcarea visto che rispecchio le caratteristiche del rimedio. Attendo vostre notizie, saluti Umberto
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Umberto, i principali rimedi omeopatici che vengono spesso utilizzati in caso di sciatica (o sciatalgia) sono stati riepilogati nella risposta precedente sulla pagina “Arsenicum album”. Si tratta cioè di rimedi che rispondono bene in un’alta percentuale di casi. Anche Calcarea carbonica potrebbe fornire un suo contributo, se lei effettivamente si riconosce nelle caratteristiche psico-fisiche del rimedio, atteso che lo stesso è adatto a trattare vari tipi di dolori articolari. Ovviamente non prenda alcuna iniziativa senza il parere del medico omeopata curante. Cordiali saluti.
Anna Patrizia dice
Ho letto molto sull’argomento calcarea carbonica, e mi.sono trovata in molti dei sintomi che potrebbe curare : aumento del peso (circa 30kg), lentezza dei movimenti (sono sempre stata agile) stanchezza sempre e sonno non ristoratore (Mi sveglio molte volte di notte) in più una certa ‘depressione’ mi sento una lumaca.
Potrei trovare giovamento prendendo 5 granuli da 30 ch al giorno?
La ringrazio. Annapf
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Anna Patrizia, se lei effettivamente si riconosce nelle principali caratteristiche psico-fisiche di Calcarea carbonica, come rilevabili dal presente articolo, allora il rimedio omeopatico può considerarsi adatto ed apportare i benefici attesi. Anche la diluizione e la posologia, come del resto ogni altra entità terapeutica omeopatica, sono individuali, non sempre generalizzabili, in quanto legate alla sensibilità del singolo organismo allo stimolo del rimedio omeopatico, alla profondità della patologia o del disturbo, al livello d’intervento terapeutico necessario, nonché al grado di somiglianza rimedio-paziente. La 30CH è una diluizione medio-alta, piuttosto centrale, importantissima, molto versatile: infatti anche se viene prioritariamente prescritta per i casi sub-cronici e cronici, per i sintomi generali e per il funzionale, ha effetto anche sui sintomi acuti e sulla componente psicologica. Ovviamente la prescrizione giusta per lei la può garantire solo un medico omeopata, previa visita. Cordiali saluti.
Lucia dice
Salve, mia figlia è in amenorrea da 6 mesi circa. Ha sofferto di bulimia e ora ne sta uscendo, ha seguito una dieta data da una nutrizionista e ha perso 8 chili da maggio ad oggi.
Visita intrauterina dalla ginecologa fatta, tutto ok.
Ecografia pelvica dice che l’ovaio è microfollicolare perche non riesce ad ovulare e l’endometrio dell’utero non è ispessito.
Gli ormoni dalle analisi risultano essere a livelli normali.
Cosa mi consiglia di fare per evitare cure farmacologiche/ormonali?
Alcuni mi hanno parlato di questa Calcarea Carbonica, altri della sepia o della pulsatilla. Qual è la più adatta? Può darmi consigli?
Attendo notizie.
Distinti saluti.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Lucia, i rimedi omeopatici potenzialmente idonei a trattare un’amenorrea sono diversi, tra cui anche quelli da lei citati. Però, nel rispetto della Legge di Similitudine su cui l’Omeopatia pone le basi del suo principio terapeutico, il rimedio adatto sarà solo quello che più di altri “assomiglia alla paziente”, ovvero quello che rispecchia meglio la condizione psico-fisica della paziente, le causalità e le modalità, e quanto maggiore è tale somiglianza tanto migliori saranno i risultati. Relativamente allo specifico, Calcarea carbonica si utilizza prevalentemente in caso di amenorrea con leucorrea dopo un bagno freddo o lavandosi con acqua fredda, oppure di amenorrea in paziente dalla costituzione carbonica. Pulsatilla per amenorrea dopo aver preso freddo ai piedi o da anemia e per irregolarità del ciclo mestruale sia relativamente alla comparsa che alla durata e quantità. Sepia per ciclo mestruale breve e irregolare, con frequenti ritardi o per amenorrea in donna matura. Tra gli altri rimedi omeopatici che vengono spesso adoperati troviamo: Natrum muriaticum in caso di amenorrea dopo depressione nervosa; Colocynthis dopo una collera o arrabbiatura; Aconitum napellus dopo paura o colpo di freddo; Senecio senza una ragione o fattori scatenanti apparenti. Sempre a titolo informativo, in alcuni casi vengono associati dei gemmoterapici della Fitoterapia rinnovata (si tratta di macerati glicerici di gemme vegetali con diluizione alla prima decimale hahnemanniana, che si pongono a cavallo tra la Fitoterapia classica e l’Omeopatia), in gocce, come ad es. Rubus idaeus M.G. D1 che è indicato per diversi disturbi dell’apparato genitale femminile e diverse alterazioni della funzione mestruale o Salix alba M.G. D1 che è particolarmente indicato per l’amenorrea. Anche la Fitoterapia classica propone diverse piante e preparati, come all’articolo “Per solo donne” nella sezione del sito “Rimedi della nonna”. L’alimentazione consigliata è quella sana ed equilibrata, rafforzata nei cibi ricchi di vitamine (specialmente vitamine C ed E) e di oligoelementi (specialmente manganese, cobalto, rame), ma contenuta negli zuccheri semplici e nei grassi saturi. Le consiglio comunque di non fare da sola, ma di rivolgersi ad un medico omeopata che con l’esame del caso specifico sarà in grado di prescrivere la terapia appropriata al caso specifico di sua figlia. Cordiali saluti.
Nadia dice
Buonasera mo hanno consigliato questo rimedio x degli epulidi nel cane. Vorrei sapere se è vero e se lo è come va preso. Grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Nadia, com’è noto, l’Omeopatia applicata agli animali richiede tecniche, strategie e pratiche terapeutiche completamente differenti da quelle per l’uso umano, con ripercussioni sui criteri di scelta dei rimedi omeopatici, sulle diluizioni, sulle posologie, sui tempi di cura, ecc. Gli animali hanno anatomia, fisiologia e patologia generale diverse dal genere umano e ciò indispensabilmente richiede un trattamento terapeutico diverso. Di tanto si occupa l’Omeopatia Veterinaria. Sarebbe pertanto opportuno porre la domanda a un sito veterinario che tratta l’Omeopatia o direttamente a un veterinario omeopata. Ciò che posso dirle, che ovviamente riguarda l’uomo, è che Calcarea carbonica è uno dei rimedi omeopatici che viene adoperato per trattare le epulidi. Gli altri sono Thuya e Calcarea fluorica. Cordiali saluti.
angelo dice
Buongiorno,
pare che io soffra di iperidrosi ascellare, inodore, ma copiosa sudorazione. Come rimedio naturale ho letto che potrei assumere Calcarea carbonica ma in questo sito vedo che è utile ha chi ha altri disturbi.
Posso assumere Calcarea carbonica per risolvere il mio problema senza “effetti collaterali indesiderati”? Quale sarebbe il prodotto specifico e le dosi consigliate?
Grazie per il cortese riscontro.
Cordiali saluti,
Angelo.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Angelo, com’è noto, la sudorazione è un fenomeno assolutamente normale e indispensabile al nostro organismo per regolare la temperatura interna e per espellere le tossine. Se però la quantità di sudore diventa eccessiva, allora si può parlare più propriamente di disturbo che assume il nome di “iperidrosi”. È l’effetto di un’attività più elevata di una parte del sistema nervoso vegetativo (il sistema nervoso simpatico), rispetto a quella necessaria per le suddette funzioni fisiologiche. Nella comparsa dell’iperidrosi locale sono generalmente implicati gli stati emozionali e quindi l’iperidrosi ascellare, soprattutto quando sussiste da sola, è quasi sempre l’espressione di irritabilità emotiva. Relativamente all’Omeopatia, i rimedi omeopatici in grado di trattare un’iperidrosi sono numerosi, diversi nelle patogenesi, tra i quali, per citare i più adoperati, troviamo Argentum nitricum, Baryta carbonica, Calcarea carbonica, Carbo vegetabilis, Gelsemium, Ignatia amara, Lycopodium, Magnesia carbonica, Mercurius solubilis, Pulsatilla, Sepia, Silicea, Sulphur, Thuya. Nel rispetto della Legge di Similitudine su cui l’Omeopatia fonda il suo principio terapeutico, il rimedio (o i rimedi) più adatto sarà quello che assomiglia di più al paziente, nelle caratteristiche e nella sintomatologia, sia a livello fisico che psichico e quanto maggiore è tale somiglianza tanto migliori saranno i risultati. Pertanto se lei si riconosce nelle caratteristiche di Calcarea carbonica, come rilevabili dal presente articolo, allora il rimedio può considerarsi adatto a lei. I rimedi omeopatici non hanno controindicazioni o effetti collaterali ed agiscono unicamente sui sintomi propri che trovano riscontro nel paziente, sugli altri sono assolutamente indifferenti. Per quanto riguarda la diluizione e la posologia, che sono comunque anch’esse personali, come primo approccio e nelle more di rivolgersi ad un medico omeopata, in genere ci si orienta verso le medio-basse diluizioni (ad es. 9CH), che solitamente si utilizzano in ragione di pochi granuli pro-dose (3 granuli possono essere sufficienti), più volte al dì (ad es. 3 volte al dì), per via sub-linguale, lontano dai pasti. Anche una dieta alimentare appropriata può fornire il suo contributo, come ad es. privilegiare gli alimenti ricchi di silicio, che è un minerale che regola la sudorazione e di vitamine del gruppo B, che sono utili a ridurre la sudorazione eccessiva, nonché diminuire le quantità di grassi ed evitare il consumo di alcool e di pietanze piccanti. Un ulteriore aiuto può venire ancora dalla natura con la Salvia comune, che è una delle piante officinali più adoperate ed efficaci per limitare la sudorazione eccessiva, di cui si può preparare l’infuso di foglie. Sarebbe altresì opportuno adottare alcuni accorgimenti altrettanto utili ed efficaci, come ad es. sciacquare ogni sera le parti interessate con acqua e bicarbonato di sodio, lavare le parti utilizzando saponi delicati, indossare indumenti di cotone, meglio se di colore chiaro e comunque traspiranti, ecc. Se lei intende avvalersi dell’Omeopatia e del Naturale, le consiglio di non fare da solo, ma di rivolgersi ad un medico omeopata che con la visita sarà in grado di prescrivere quanto è necessario al suo caso specifico. Cordiali saluti.
CARLA dice
Buonasera, chiedo gentilmente una spiegazione su come assumere il rimedio calcarea carbonica 1mk.
Mi è stato dato dalla farmacista per un forte aumento di peso 11 kg causa menopausa. La posologia consigliata è stata una dose ogni 15gg ma cosa intendeva? il flaconcino intero ?…non ho potuto chiedere ulteriori spiegazioni perché non ho ritirato io il rimedio, ed ora il negozio rimarrà chiuso per ferie! Grazie dell’aiuto. Carla
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Carla, evidentemente la farmacista le ha dato la monodose, o tubo-dose, di Calcarea carbonica 1MK, contenente i globuli (circa 200), che sono molto più piccoli dei granuli (circa 10 volte) e, come dice il nome, va assunto per intero, in un’unica soluzione, ossia vanno assunti tutti i globuli in una sola volta, lasciandoli sciogliere lentamente sotto la lingua, lontano dai pasti. Tale formato è studiato per ottenere la migliore risposta diluizione/dose/effetto, giacché con i globuli si produce un maggiore effetto di superficie e quindi si rende massima la “superficie di scambio” tra il rimedio omeopatico e l’organismo ricevente: viene così agevolato e migliorato l’assorbimento del rimedio e quindi ne viene preservata al massimo l’efficacia. Cordiali saluti.
Paola dice
Buongiorno ho mia figlia grande di quasi 9 anni un po’ in sovrappeso .. Da a ottobre 2016 ha sviluppato la pancia e spesso soffre di aereofalgia … Cosa potrei farle prendere per bloccare la fame e farla a calare ? Vi ringrazio
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Paola, l’Omeopatia può aiutare a dimagrire, o per meglio dire a perdere il peso superfluo, a condizione però che si individui il rimedio (o i rimedi) giusto, ossia quello che “assomiglia al paziente”, nelle caratteristiche e nella sintomatologia, sia a livello fisico che psichico, altrimenti i risultati non saranno quelli auspicati. Ciò, com’è noto, nel rispetto della Legge di Similitudine su cui tale medicina pone le basi del suo principio terapeutico. Stiamo però parlando di rimedi che non sono dei dimagranti nel senso classico del termine, in grado cioè di inibire l’assimilazione del cibo o altro, ma di rimedi che agiscono in maniera complessiva e sistemica, coinvolgendo l’intero organismo, ottimizzando le prestazioni di tutto il corpo e mantenendo gli equilibri corporei, potendo intervenire a livello metabolico e gastro-intestinale, sulla fame eccessiva, sull’aspetto motivazionale, sull’atteggiamento mentale, ecc. I rimedi omeopatici che possono riuscire a fare ciò sono tanti e diversi, tra i quali, ripeto, occorrerà saper individuare il rimedio (o i rimedi) maggiormente somigliante. Ad esempio, potrebbero essere presi in considerazione rimedi omeopatici come Antimonium crudum (in caso di attacchi di fame), Nux vomica (eccessi alimentari), Kali phosphoricum (fame che ricomincia poco dopo aver mangiato), Lycopodium (fame vorace, metabolismo lento con disturbi digestivi), Calcarea carbonica (fame morbosa), Sulphur (fame irresistibile e metabolismo lento), Hepar sulphur (fame inusuale, ritenzione idrica e metabolismo lento), Natrum sulphuricum (per stimolare il metabolismo degli zuccheri), Graphites (per stimolare il metabolismo dei grassi), Ignatia amara o Argentum nitricum o Gelsemium o Coffea cruda o Capsicum (in caso di fame nervosa). Inoltre, è molto probabile che occorrerà associare una cura omeopatica di fondo, per intervenire sul «terreno», in modo da raggiungere la condizione di forma ottimale, sia corporea che mentale e mantenerla nel tempo. Ovviamente, con l’aiuto della cura omeopatica, occorrerà anche avviare un percorso di miglioramento del proprio stile di vita, con particolare riguardo all’attività fisica ed alla rieducazione alimentare. Potrebbe quindi essere utile masticare lentamente e consumare cibi ad alto indice di sazietà, come quelli con molta acqua e fibre, quali frutta e verdura, cereali integrali, ecc., che garantiscono anche la regolarità delle funzioni intestinali, indispensabile per il dimagrimento. Per quanto riguarda l’aerofagia (eccessiva introduzione di aria durante i pasti, spesso dovuta a cattive abitudini igienico-alimentari, come pasti frettolosi, parlare durante il pasto, eccesso di bibite gassate, ecc.), anche qui i rimedi omeopatici utili sono diversi, ma i più tipici sono Carbo vegetabilis (gonfiore localizzato allo stomaco), Lycopodium (gonfiore nella parte inferiore dell’addome), China (gonfiore totale, a stomaco e ventre). È consigliabile quindi adottare un’alimentazione semplice e sana, evitare le pietanze eccessivamente condite o pesanti e le fritture, inserire nella dieta finocchio, mela, anice, cumino, mirtilli, mirto, menta che contrastano efficacemente gli effetti dell’aerofagia, abolire le bevande gassate, bere abbastanza acqua per favorire l’eliminazione delle tossine e dei liquidi in eccesso. È altresì importante consumare i cibi senza fretta, masticando lentamente e a lungo. Inoltre potrebbe essere molto utile assumere qualche tisana a base di erbe a spiccata azione carminativa e anti-dispeptica, come ad es. le tisane di semi di finocchio, di anice, di zenzero, di melissa ed altre. Anche il carbone vegetale può fornire il suo valido contributo. Se lei intende avvalersi dell’Omeopatia e del Naturale, le consiglio comunque di non fare da sola, ma di rivolgersi ad un medico omeopata che con la visita sarà in grado di garantire la prescrizione appropriata al caso specifico di sua figlia. Cordiali saluti.
Claudia dice
Buona sera ,gentilmente avrei bisogno di un vostro consiglio,mia figlia 16 anni epilettica e con deficit cognitivo sofre di inssonia,insieme a omeopata a fatto una cura con calcarea Carbonica,con pochi risultati,abbiamo provato anche la melatonina pura e combinata,che altro mi consiglia,grazie!
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Claudia, com’è noto, l’Omeopatia non è la medicina per la cura di una patologia o di un disturbo in generale, ma è la medicina per la cura di una persona con una determinata sintomatologia, valutata nella sua totalità psico-fisica. È altresì noto che il principio terapeutico di riferimento è la Legge di Similitudine, secondo la quale un rimedio omeopatico per essere curativo deve assomigliare al paziente, nelle caratteristiche e nella sintomatologia, sia a livello fisico che psichico, altrimenti gli effetti non saranno quelli auspicati. Relativamente alla sintomatologia, la scelta del rimedio deve essere fatta considerando non solo i segni comuni di una malattia o di un disturbo ma anche (e forse soprattutto) i sintomi propri individuali e tutte quelle peculiarità che rendono il paziente unico rispetto agli altri affetti dalla stessa malattia o dallo stesso disturbo. Bisognerà quindi contemplare la tipologia delle manifestazioni, la loro localizzazione precisa, generale o locale, le causalità, le modalità, i sintomi concomitanti, le circostanze di aggravamento o di miglioramento, le sensazioni, i riflessi psicologici, lo stato mentale ed emotivo, ecc. Pertanto, fra i tanti rimedi omeopatici potenzialmente idonei a trattare l’insonnia occorrerà individuare quello che rispecchia meglio la globalità dei sintomi del paziente e quanto maggiore è tale somiglianza tanto migliori saranno i risultati. Calcarea carbonica è uno dei rimedi omeopatici che viene adoperato nei casi di insonnia e solo se sua figlia è riconoscibile nelle caratteristiche del rimedio, come rilevabili dal presente articolo, allora esso può considerarsi adatto. A titolo ovviamente solo informativo, un altro rimedio omeopatico che potrebbe essere preso in considerazione è Baryta carbonica, che caratteristicamente è il rimedio delle problematiche dell’infanzia e dell’adolescenza che hanno uno sviluppo anomalo, che presentano un ritardo intellettivo e cognitivo, che soffrono anche di insonnia o di disturbi del sonno, con buone possibilità di migliorare lo stato generale del paziente e quindi di facilitare il compito ai rieducatori specializzati. Specificamente per l’insonnia, tra gli altri rimedi omeopatici più spesso utilizzati troviamo Aconitum napellus, Arsenicum album, Chamomilla, Coffea, Gelsemium, Ignatia amara, Kali carbonicum, Nux vomica. Per quanto riguarda la Fitoterapia, dia un’occhiata all’articolo “Per riposare meglio” nella sezione del sito “Rimedi della nonna”. Il consiglio però è di non prendere alcuna iniziativa personale e di affidarsi alla competenza di un medico, che può essere un medico omeopata se vuole continuare ad avvalersi dell’Omeopatia e del Naturale, magari cambiando medico se non è rimasta soddisfatta. Cordiali saluti.
Caterina dice
Veda anche Serplus e dott Mainardi
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Caterina, prima di suggerire sarebbe opportuno documentarsi un poco. Stiamo parlando di due mondi completamente differenti: un conto è ciò che propone il dott. Mainardi con il suo integratore alimentare Serplus che, per quanto di provenienza naturale (alfa-lattoalbumina), ha una base di azione chimica e un conto è l’Omeopatia che è una medicina naturale che non ha niente a che vedere con la chimica, che cura il malato stimolando le reazioni specifiche e generali dell’organismo ed è perciò una medicina olistica, dolce, non invasiva, rispettosa delle leggi della natura e senza alcuna tossicità. Cordiali saluti.