DESCRIZIONE
Il rimedio omeopatico Calcarea carbonica si ottiene dalla triturazione con lattosio del carbonato di calcio e dalle successive diluizioni/dinamizzazioni in soluzione idroalcolica.
Per ulteriori informazioni sulla preparazione, consultare l’articolo “Rimedi omeopatici: origine” della sezione del sito “Approfondimenti”.
Il carbonato di calcio, avente formula chimica CaCO3, è il sale di calcio dell’acido carbonico. A temperatura ambiente si presenta come un solido bianco, quasi insolubile in acqua, ma solubile in acque contenenti anidride carbonica (CO2) disciolta. Il carbonato è il minerale di calcio più abbondante in natura. Si rinviene in due forme
cristalline, precisamente nei minerali Calcite, a forma trigonale, molto birifrangente, con cristalli di diverso abito (prismatico, romboedrico, scalenoedrico, tabulare) e Aragonite, molto meno comune, a forma rombica, con cristalli generalmente prismatici. La calcite è il componente principale del calcare, del marmo (che, per la compattezza e per la facilità con cui si lascia levigare, è molto richiesto come materiale da costruzione) e di numerosissime pietre pregiate di varie colorazioni (usate in edilizia come materiali ornamentali), ma è anche la materia prima per la produzione industriale della calce e, unita ad argilla, per la produzione dei cementi in genere.
Il calcio è essenziale alla vita degli animali e delle piante, dato che svolge importanti funzioni metaboliche ed è il principale costituente di ossa e denti. Sono formati da carbonato di calcio anche i gusci delle uova, i gusci delle ostriche, l’osso di seppia, i coralli.
Il carbonato di calcio è usato per togliere l’acidità dal vino, nei dentifrici come sostanza abrasiva per favorire la rimozione della placca dentale, in medicina come farmaco antiacido per alleviare i bruciori di stomaco e come integratore alimentare, nell’industria alimentare come colorante bianco con la sigla E170. E’ il principale componente del calcare presente nell’acqua, responsabile della sua durezza,
Alla solubilità del carbonato di calcio in acque contenenti anidride carbonica, la cui reazione produce bicarbonato di calcio (o più propriamente idrogenocarbonato), si deve la formazione delle incrostazioni calcaree nelle caldaie da acque dure e di stalattiti e stalagmiti nelle grotte.
Il carbonato di calcio che viene utilizzato per la preparazione del rimedio omeopatico Calcarea carbonica è estratto dallo strato centrale di madreperla del guscio d’ostrica.
CARATTERISTICHE DEL RIMEDIO
Calcarea carbonica è uno dei principali policresti dell’omeopatia ed è anche uno dei principali rimedi della psora, cioè la sua diatesi è marcatamente psorica. E’ un rimedio ad azione profonda che agisce sulle forze vitali dell’organismo, rivitalizzando il metabolismo. Riequilibra l’assorbimento del calcio, per cui agisce specificamente sulle ossa e sulle articolazioni, nonché sulle ghiandole linfatiche, sulle vene, sulla pelle, e sugli apparati digerente, respiratorio, urinario e genitale femminile.
Il biotipo Calcarea c. ha una costituzione carbonica ed un temperamento linfatico. Ha predisposizione ad ingrassare ed il suo addome è prominente e pieno di gas. E’ calmo, pacifico, metodico, lento, sia intellettualmente che nei movimenti, è un soggetto atonico: i suoi muscoli sono flaccidi e cadenti, così come il suo grasso. E’ stanco, ha difficoltà di concentrazione, preferisce il riposo e la tranquillità. E’ ritenuto il “fratello maggiore” di Baryta carbonica, con la differenza che, pur essendo ugualmente duro di comprendonio, alla fine “ci arriva”. E’ altresì timoroso, pauroso, sfiduciato e pessimista. E’ ipoteso se giovane, frequentemente iperteso se anziano. E’ pallido, ha unghie ondulate, rugose e irregolari. I denti sono spesso cariati o assenti o malformati. Ha mani e piedi freddi e sudati, è freddoloso e si raffredda facilmente, ha la sensazione di indossare abiti bagnati. E’ lento ad ammalarsi e la sua febbre non è mai alta. La sintomatologia tende a protrarsi più a lungo della media. Le linfoghiandole sono ingrossate e dure. Sono frequenti polipi e papillomi. Nelle ragazze lo stato di anemia è dovuto a cicli mestruali lunghi e frequenti. Le affezioni dovute a raffreddamento, che interessano naso, occhi e orecchie, sono spesso accompagnate da cefalea.
In Calcarea c. tutto è acido: il gusto, la flatulenza (i rigurgiti sono acidi), la diarrea (soprattutto dopo aver bevuto latte), la pelle, il sudore.
Calcarea c. è un ottimo rimedio delle affezioni croniche respiratorie, cardiovascolari, cutanee e gastroenteriche, specie nelle reazioni allergiche al latte, delle affezioni a carico dell’orecchio e nei casi di mestruazioni a lungo irregolari delle adolescenti.
Si rivela utile per tutte le età. Neonati durante le fase della dentizione. Bambini che presentano un ritardo nello sviluppo scheletrico, il quale si manifesta anche con un ritardo nella chiusura delle fontanelle, che hanno una debolezza nelle gambe, per cui imparano tardi a camminare, che hanno ghiandole ipertrofiche (di volume aumentato). Bambini e adolescenti di corporatura robusta, con tendenza all’obesità, “cicciottelli”, con testa voluminosa che trasuda alla nuca, al minimo sforzo o durante il primo sonno, tanto da bagnare il cuscino su cui dormono, ma anche di
bambini e adolescenti emaciati, con cute flaccida e muscolatura debole. Adolescenti con ritardo puberale. Adulti maschi tarchiati e tozzi, con addome prominente e mammelle evidenti, con pochi peli, denti larghi, occhi tondeggianti e grandi come il bue, labbra carnose, collo grosso, piedi tozzi, camminatura ondeggiante a mo’ di elefante, che hanno un buon appetito. Donne adulte generalmente grasse, con seni ben sviluppati, mestruazioni lunghe e anticipate, isteriche. Anziani corpulenti e obesi, con le malattie della nutrizione, malinconici e tristi, depressi, sclerotici.
I sintomi migliorano con le applicazioni calde, con il tempo secco, dopo un piccolo movimento. Peggiorano con l’umidità, con il freddo, dopo aver bevuto il latte, dopo uno sforzo fisico, con il riposo, con il plenilunio.
Il rimedio è considerato il “ciccione” dell’omeopatia e gli viene attribuita l’etichetta: Calcarea carbonica è Obelix (il noto personaggio dei fumetti della serie “Asterix il gallico”).
I principali sinergici (complementari) di Calcarea c. sono Belladonna, Lycopodium, Rhus toxicodendron, Silicea, Sulfur, Sulfur iodatum.
USO DEL RIMEDIO
Il rimedio omeopatico Calcarea carbonica si usa nei seguenti principali casi, quando i sintomi corrispondono e si associano alle caratteristiche del rimedio stesso.
1) TESTA. Epilessia con intensificazione delle crisi durante il plenilunio. Vertigini quando si sale su luoghi alti con paura del vuoto e/o girando bruscamente la testa. Cefalea periodica (7 – 15 giorni) nella regione sopraorbitale che scende lungo il naso, con sensazione di freddo alla testa, che di solito inizia al risveglio, caratterizzata da un dolore di pressione, accompagnata spesso da nausea e vomito, che può comparire dopo uno sforzo di qualsiasi natura.
2) OCCHI. Infiammazione e gonfiore degli occhi, con secrezione e agglutinazione notturna, palpebre appiccicate. Oftalmie pruriginose con fitte, spesso accompagnate da cefalea se conseguenti a uno sforzo. Offuscamento della cornea. La maggior parte dei problemi agli occhi compare dopo essersi bagnati i piedi, con il tempo freddo e umido, dopo essere andati in bicicletta, dopo essere usciti con il sole, o dopo aver affaticato la vista.
3) ORECCHIO. Otite cronica con otorrea purulenta. Parotite.
4) GOLA. Angine di gola croniche.
5) APP. RESPIRATORIO. Raffreddore cronico, faringite bruciante, ipertrofia delle ghiandole alla base del collo, poliposi nasale, laringite con raucedine cronica, dispnea con tosse, tracheite e bronchite cronica.
6) APP. DIGERENTE. Gastroenterite. Digestione lenta con addome gonfio e meteorismo, rigurgiti acidi, vomito acido, diarrea acida (in Calcarea c. tutto è acido), anche nei lattanti durante la dentizione (ove si può associare a Aethusa cynapium) e nei bambini rachitici. Costipazione cronica, feci inizialmente dure, poi pastose e poi liquide. Coliche epatiche. Calcolosi biliari recidivanti.
7) GHIANDOLE. Ipertrofia (aumento di volume) delle ghiandole linfatiche (collo, ascelle, inguine, intestino, torace).
8) APP. MUSCOLO-SCHELETRICO. Disfunzioni dovute ad difetti di assimilazione del calcio, rachitismo, debolezza della colonna vertebrale, osteopatie, carie dentali, dentizione difficile dei bambini.
9) ARTICOLAZIONI. Gotta, reumatismo articolare dovuto ad esposizione alle intemperie o ad un cambiamento del tempo in freddo e umido.
10) APP. GENITALE FEMMINILE. Ipermenorrea alla minima eccitazione mentale. Amenorrea dopo un bagno freddo con leucorrea. Ritardo del processo puberale.
11) APP. URINARIO. Coliche e calcolosi renali recidivanti.
12) CUTE. Crosta lattea; dermatiti del volto, della regione retro-auricolare e del cuoio capelluto con croste spesse e umide o successivamente con squame; orticaria dovuta a intolleranza al latte; psoriasi palmare; follicolite della barba; foruncoli; impetigine; screpolature nelle dita delle mani; verruche; cute ruvida e secca.
13) APP. CARDIOVASCOLARE. Vene varicose. Flebiti. Palpitazioni cardiache di notte o dopo un pasto.
DOSI
□ Nei casi 6) e 12), diluizione 4CH, 3 granuli da 1 a 3 volte al dì.
□ Nel caso 8), diluizione 7CH, 3 granuli da 1 a 3 volte al dì.
□ In tutti gli altri casi, diluizione 7 o 9CH, 2 – 3 granuli con periodicità legata alla situazione specifica.
(*) V. Note esplicative

sergio dice
buongiorno
gradirei sapere se la calcarea carbonica ha delle controindicazioni assunta assieme a farmaci della tiroide e psicofarmaci e se può aiutare nella cura della stipsi in forma molto acuta, inoltre la formulazione ch 30 è la più adatta per curare la stipsi, il senso di freddo anche in presenza di piccole emozioni, la sonnolenza, gli sbalzi d’umore, carenza di autostima, la grazio e le porgo distinti saluti
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Sergio, Calcarea carbonica, che è il rimedio omeopatico costituzionale capostipite della costituzione carbonica, contiene nella sua patogenesi tutte le disfunzioni dal lei riportate, per cui potrebbe aiutare nella cura delle stesse. Relativamente alla diluizione, tenga presente che in omeopatia non esiste la regola generale, come invece spesso avviene nella medicina convenzionale, ma la scelta del rimedio e della sua diluizione dipendono esclusivamente dalla situazione personale: ricordiamoci infatti che l’omeopatia è la medicina del malato più che della malattia. Questo lavoro lo fa il medico omeopata. La 30CH è una diluizione medio-alta che ha un’azione che tende a diventare profonda e sistemica, per cui si utilizza prevalentemente per le malattie croniche e per i sintomi generali, ma ha effetto anche sui sintomi acuti. Per quanto riguarda infine la compatibilità dei farmaci convenzionali con quelli omeopatici, occorre considerare che, soprattutto se servono a curare le stesse patologie o disfunzioni, è possibile che il farmaco convenzionale limiti o annulli l’effetto di quello omeopatico essendo il suo meccanismo d’azione opposto al principio omeopatico. Nel caso specifico Calcarea carbonica dovrebbe svolgere la stessa azione terapeutica dei farmaci per l’ipotiroidismo e dei psicofarmaci e quindi per quanto detto poc’anzi potrebbe subire qualche interferenza. Cordiali saluti.
Katia dice
Buongiorno,
soffro di ipotiroidismo dalla seconda gravidanza nel 2006. Da allora ho tendenza ad ingrassare pur non essendo una gran mangiona. Sono passata da 63 a 82 kg. in 6 anni e pur seguendo varie diete non risco a dimagrire. La cosa incomincia a causarmi anche problemi in società perchè mi vergogno del mio aspetto. Può essermi d’aiuto la calcarea carbonica. Grazie mille.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Katia, il rimedio omeopatico Calcarea carbonica può aiutare a perdere sovrappeso, come risulta dalla sua patogenesi, tanto più che l’ipotiroidismo è una condizione spesso associata alla costituzione carbonica, di cui Calcarea è proprio il rimedio capostipite. I risultati saranno tanto migliori, così come richiede l’omeopatia, quanto più lei ravvisa somiglianze con le altre caratteristiche del rimedio, sia dal punto di vista fisiologico che da quello psicologico. Ovviamente anche uno stile di vita appropriato può fornire il suo contributo, come ad es. tenere un’attività fisica regolare e costante ed adottare una dieta alimentare che preveda il consumo di pasti leggeri ma nutrienti. Cordiali saluti.
Tonia dice
GentileDott.ssa nel ringraziar la per il celere e valido consulto le pongo un ulteriore quesito.Considerato che i lmio e un problema di iperidrosi maleodorante la calcarea carbonica deve essere acquistata sotto forma di globuli granuli o gocce? ed in quale quantità? Confidando in una sua risposta cordiali saluti
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Tonia, solo a titolo orientativo, in attesa di consultare un omeopata, può prendere a riferimento una bassa diluizione, quale ad es. la 5CH, in ragione di 3 granuli 3-6 volte al dì, allungando i tempi con i miglioramenti. Cordiali saluti.
Tonia dice
Gentile dottoressa , da tempo mi tormenta l. iperidrosi ascellare forse legata ad una temperatura corporea alta o fattori emotivi.ho letto dei rimedi omeopatici e specificamente della calcarea carbonica , mi rivolgo a lei per chiedere un consulto in merito alla efficienza della medicina omeopatica e ad eventuali effetti della calcarea carbonica. Cordialmente
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Tonia, Calcarea carbonica è certamente un rimedio omeopatico in grado di contrastare l’iperidrosi ascellare, ma è uno dei tanti rimedi, per cui, come richiede la medicina omeopatica, i risultati saranno tanto migliori quanto più lei ravvisa somiglianze con le caratteristiche dello stesso rimedio. Ovviamente la medicina da sola potrebbe non bastare, per cui sarebbe opportuno adottare alcuni accorgimenti altrettanto utili ed efficaci, come ad es. sciacquare ogni sera le ascelle con acqua e aceto di mele o succo di limone, oppure con acqua e bicarbonato di sodio; lavare le ascelle più volte al giorno utilizzando saponi delicati; usare deodoranti a base di allume o strofinare direttamente le ascelle con un pezzetto di allume di rocca; tenere depilate le ascelle; indossare indumenti di cotone, meglio se di colore chiaro o di fibre naturali e comunque traspiranti; prendere in esame la possibilità di usare gli assorbenti per ascelle, reperibili in farmacia e nei supermercati; ed altro ancora. Anche una dieta alimentare appropriata può fornire il suo contributo, come ad es. privilegiare gli alimenti ricchi di silicio, che è un minerale che regola la sudorazione e di vitamine del gruppo B, che sono utili a ridurre la sudorazione eccessiva, nonché evitare il consumo di alcool e di pietanze piccanti. Infine la informo che una delle piante più adoperate ed efficaci per limitare la sudorazione eccessiva è la Salvia officinalis, di cui si può preparare l’infuso di foglie (meglio fresche, ma vanno bene anche quelle secche) per berne una tazza un paio di volte al giorno e/o per fare impacchi alle ascelle. Cordiali saluti.
Federica dice
Buongiorno,
Ho una bimba di 8 mesi che ha la dermatite atopica da quando aveva 2 mesi circa. Le ho provate un po’ tutte ma senza risultato. Ho iniziato con silicea mezza dose e poi calcarea carbonica 7ch ma dopo 2 giorni la dermatite era peggiorata con forte prurito e pelle ruvida, secca e con piaghe. Allora mi è stata prescritta silicea 30 ch ogni 2 ore per far eliminare le tossine accumulate perchè la bimba è molto reattiva. Ora la pelle è sempre brutta e in più sono comparsi dei puntini rossi su pancia petto e braccia. Lei saprebbe dirmi il perché è se il rimedio è valido? C’è qualcosa di efficace per il prurito? Mi è stato detto di non metterle creme ma la pelle è troppo secca. Grazie per il suo aiuto. Saluti.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Federica, la dermatite atopica sta diventando purtroppo un fenomeno abbastanza ricorrente nei neonati e nei bambini piccoli (si calcola che colpisce più del 20% dei bambini nei primi 5 anni di vita), che, avendo un sistema immunitario non ancora ben formato, sono maggiormente esposti al rischio di contrarla. Essa è la conseguenza di una eccessiva sensibilità della pelle, probabilmente di tendenza ereditaria, che si rivela particolarmente vulnerabile all’azione degli agenti esterni e delle sostanze inquinanti presenti nell’ambiente (caldo, freddo, umidità, polveri, pollini, peli di animali, ecc) e si manifesta come una reazione cutanea di tipo allergico. Può essere anche dovuta ad alcune sostanze alimentari. Generalmente il problema tende a regredire con la crescita, quando si rafforzano i meccanismi di difesa del sistema immunitario, fino a scomparire completamente. Se è ancora in corso l’allattamento al seno, sarebbe opportuno che lei adottasse una dieta alimentare sana, equilibrata e leggera, ma nello stesso tempo nutriente, evitando i cibi con ingredienti potenzialmente allergenici. Per quanto riguarda la terapia omeopatica di solito si ricorre inizialmente a rimedi acuti, che possano da subito alleviare i sintomi, e successivamente, od anche in contemporanea, a rimedi costituzionali per una cura di fondo e di terreno. Tra i rimedi sintomatici più utilizzati troviamo ad es. Belladonna se la manifestazione cutanea è simile ad un eritema con rossore, calore e prurito; Apis, se il rossore è meno intenso e la pelle è meno liscia che in Belladonna; Rhus toxicodendron se la pelle è dolente ed infiammata con piccole vescichette pruriginose a capocchia di spillo; Cantharis se le vescicole sono più grandi; Graphites se vi è una secrezione giallastra, viscosa e densa; Arsenicum album se vi è una desquamazione simile a forfora; e così via. Tra i rimedi costituzionali più utilizzati troviamo ad es. Calcarea carbonica, Silicea, Sulphur, Lycopodium, ed altri ancora. Ovviamente solo il medico omeopata sarà in grado di scegliere e di prescrivere i rimedi che più si adattano alla sintomatologia in atto ed al soggetto omeopatico. Non è escluso che la nuova situazione cutanea sia dovuta a Silicea nell’ambito dell’aggravamento omeopatico. Di tanto sarebbe opportuno informare l’omeopata. Infine per lenire il prurito ed ogni manifestazione cutanea, utilizzando rimedi naturali dell’antica tradizione di origine vegetale, la invito a consultare l’articolo “Pelle sempre bella” nella sezione del sito “Rimedi della nonna”. Cordiali saluti.
sisia giuseppina dice
Gentile dottoressa,mi e’ stato consigliato calcarea carbonica 9 ch per problemi di poliposi nasale con frequenti raffreddori , naturalmente naso chiuso soprattutto di notte, cosa ne pensa? mi e’ stato consigliato dal farmacista, ma non mi ha detto per quanto tempo devo prenderle ,conosce altri rimedi? cordiali saluti Pina
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Giuseppina, Calcarea carbonica è tra i rimedi più utilizzati per le poliposi in generale e quindi anche per la poliposi nasale. Altri rimedi omeopatici altresì indicati sono Medorrhinum, Nitricum acidum, Phosphorus, Sanguinaria, o Thuja. Generalmente le cure omeopatiche, salvo diverso avviso, hanno durata di qualche mese. Cordiali saluti.
Fabio Dal bò dice
Grazie Dottoressa per la risposta.
Per quanto riguarda Graphites e Fucus vesicolosus sempre da 5ch e sempre un granulo prima di mangiare?
Cordiali saluti.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Fabio, la diluizione consigliata è sempre la 5CH sia per Graphites che per Fucus vesicolosus. La dose che spesso si utilizza è di 3 granuli per ogni somministrazione, da 3 a 6 volte al dì lontano dai pasti, dell’uno o dell’altro rimedio. Cordiali saluti.
Fabio Dal bò dice
Buongiorno, vorrei usare la calcarea carbonica e oenothera blennis per dimagrire un po’. Mi sapete dire che diluizione devo prendere? Io faccio palestra 3 volte la settimana e lavoro in ufficio.
Grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Fabio, generalmente viene utilizzata una diluizione bassa, come ad es. la 5CH. Tenga comunque presente che, oltre a Calcarea carbonica, gli altri rimedi omeopatici più spesso utilizzati per aiutare a dimagrire sono Graphites e Fucus vesicolosus. Cordiali saluti.
carla dice
buongiorno, mi sono sempre curata con medicine omeopatiche, ma nel 2012 ho avuto una dissecazione aortica, con relativa operazione e da lì mi hanno riempito di farmaci allopatici i quali fra l’altro mi hanno fatto venire un ipotiroidismo, per cui mi ingrasso anche mangiando poco, ho letto che Calcarea carbonica serve anche per risvegliare la tiroide, il metabolismo, ma incide sulla pressione sanguigna? perchè io devo tenerla assolutamente bassa; avrei piacere di avere un vostro parere, la posso prendere? avrà qualche effetto ?; grazie e arrivederci
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Carla, in Calcarea carbonica la pressione arteriosa non è un sintomo ma è solo un aspetto costituzionale, su cui il rimedio non dovrebbe agire. Infatti nel soggetto che richiede Calcarea carbonica la pressione arteriosa è tendenzialmente bassa, per poi eventualmente innalzarsi con l’avanzare dell’età, come di solito normalmente avviene. Sarebbe però sempre opportuno sentire il parere del medico. Cordiali saluti.
sara dice
Salve,
da quasi 2 anni mi curo solo con medicina omeopatica visto che la tradizionale mi da più problemi che benefici. Sul vostro sito, che è molto interessante ed esplicativo, ho scoperto di essere di costituzione carbonica-linfatica, mi ritrovo ad avere molti dei sintomi cronici descritti (stipsi, emorroidi, tendenza ad ingrassare, stanchezza,livelli di ossidazione altissimi, digestione lenta, transaminasi alte, psoriasi con annesso prurito ed eruzioni cutanee, insonnia etc). Vorrei cominciare ad utilizzare la nux vomica, la calcarea carbonica ed il lycopodium insieme, mi chiedevo per quanto tempo posso utilizzarli e se ce ne sono altri da utilizzare sinergicamente, per avere un risultato più efficace. Solitamente ogni cura omeopatica che ho fatto è durata un mese, eccetto il mangostano che prendo tuttora quotidianamente. Grazie per il suo aiuto.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Sara, i tre rimedi omeopatici da lei citati, cioè Calcarea carbonica, Lycopodium e Nux vomica, essendo dei sinergici possono essere associati. Tenga però presente che quanto più un rimedio omeopatico ci assomiglia (e questo per lei potrebbe essere Calcarea carbonica) tanto più da solo è in grado di risolvere tutti i nostri problemi. La informo inoltre che le cure omeopatiche in genere possono avere cicli di durata di circa 2-3 mesi, con eventuale sospensione di circa 1 mese, salvo diverso parere del medico. Grazie per gli apprezzamenti riguardanti il sito. Cordiali saluti.