DESCRIZIONE
Belladonna, il cui nome scientifico è Atropa belladonna, è una pianta erbacea perenne appartenente, come il pomodoro e la patata, alla famiglia delle Solanaceae. E’ caratterizzata da un grosso rizoma e da un fusto robusto, eretto e ramificato, sottilmente scanalato, che può raggiungere l’altezza di 150 cm ed oltre. Le foglie sono semplici, di forma ovale-lanceolata, alterne, con una più piccola dell’altra nella zona superiore. Come il fusto, esse sono ricoperte di una peluria responsabile dell’odore sgradevole emanato dalla pianta. I fiori, che compaiono nel periodo estivo, sono piccoli, caliciformi, poco attraenti, di colore porporino-violaceo. Il frutto è una bacca nera lucida, contornata da un calice a stella, delle dimensioni di un’amarena, dall’aspetto invitante e può essere confusa con i frutti del sottobosco come i mirtilli. La pianta cresce sporadica nelle zone montane e submontane dell’Europa centrale, Africa settentrionale ed Asia occidentale. In Italia la si può trovare nei boschi delle Alpi e degli Appennini. L’intera pianta è velenosa ed in modo particolare le sue bacche, nonostante abbiano un sapore dolciastro e gradevole. L’ingestione di solo alcune di esse può provocare la morte. I sintomi sono contenuti in una vecchia filastrocca inglese, che recita: “caldo come una lepre” (febbre), “cieco come un pipistrello” (dilatazione pupillare e inibizione dell’accomodazione), “secco come un osso” (blocco di salivazione e sudorazione), “rosso come una barbabietola” (congestione di volto e collo), “matto come una gallina” (allucinazioni, eccitazione). Proprio a questi effetti letali si deve il termine Atropa che compone il nome della pianta. Atropa infatti, era una figura della mitologia greca che aveva il compito di recidere il filo della vita. Il termine Belladonna, che è il nome comune dato alla pianta, invece deriverebbe dall’uso cosmetico che ne facevano le donne del Rinascimento, le quali la utilizzavano per migliorare il colorito del viso e per dilatare le pupille allo scopo di rendere lo sguardo più luminoso ed ammaliante.
La pianta contiene tre alcaloidi, che sono i suoi principi attivi, e precisamente: l’atropina, la iosciamina e la scopolamina. L’atropina agisce sul sistema nervoso parasimpatico ed espleta attività sedative ed anestetiche, ma è pericolosissima in quanto è proprio questa la sostanza mortale. Ancora oggi è usata nel campo dell’oculistica per dilatare le pupille onde osservare il fondo oculare. La iosciamina è uno stimolante del sistema nervoso centrale. La scopolamina è un depressivo del sistema nervoso centrale. Entrambe hanno capacità antispasmodiche. Alle opportune dosi, le parti della pianta (foglie, radici, semi) possono essere utilizzate nella cura di diverse malattie, come asma, nevralgie, cefalea, dolori reumatici e muscolari, spasmi e coliche gastrointestinali e biliari.
Il rimedio omeopatico Belladonna si ottiene dalle diluizioni, intervallate dalle dinamizzazioni, della Tintura Madre di tutta la pianta Atropa belladonna quando comincia a fiorire.
Per ulteriori informazioni sulla preparazione, consultare l’articolo “Rimedi omeopatici: origine” della sezione “Approfondimenti”.
CARATTERISTICHE DEL RIMEDIO
Belladonna è uno dei principali policresti dell’omeopatia. Il rimedio è adatto per tutti i problemi in cui c’è una forte stimolazione del sistema nervoso. Caldo, rossore e bruciore sono i tre grandi sintomi chiave che si manifestano costantemente nella patogenesi. Si tratta di malattie con congestione localizzata o generalizzata i cui sintomi compaiono in modo acuto, improvviso e violento, accompagnati dall’arrossamento (che è visibile solo nei casi di malattia delle parti esterne del corpo), da sensazione di calore, bruciore e dolore pulsante, da ipereccitabilità di tutti i sensi, spesso da febbre a volte accompagnata da delirio e allucinazione. Il soggetto non sopporta il minimo rumore o il minimo urto, non sopporta particolarmente la luce. Il rimedio è adatto anche per qualsiasi problema, esterno o interno al corpo, che si manifesta con tumefazione (gonfiore) rapida.
Il tipo Belladonna è estremamente influenzabile, è una persona gradevole, di compagnia, ma solo quando sta bene; al contrario quando si ammala diventa violento e spesso delira: guai a dargli fastidio. Il più delle volte si tratta di donne e bambini con capelli chiari ed occhi azzurri, carnagione chiara, cute delicata, nervosi con tendenza alle convulsioni. Possiamo immaginare Belladonna proprio come una bella donna, formosa e piacente nell’aspetto ma estremamente sensibile, che scatta e si tinge di rosso se viene disturbata, facilmente influenzabile e stimolabile dal punto di vista emotivo.
Belladonna è particolarmente indicato per coloro che sono molto sensibili al freddo, che non sopportano di scoprirsi. Inoltre il rimedio non ha profondità di azione, cioè non penetra abbastanza profondamente nell’organismo e la sua azione dura qualche giorno. Il dolore di Belladonna si manifesta con fitte che vanno dall’alto verso il basso e compaiono dopo aver preso freddo alla testa (a differenza di Aconitum e Pulsatilla i cui disturbi cominciano dopo essersi bagnati i piedi e vanno dal basso verso l’alto ed anche di Rhus toxicodendron i cui malesseri compaiono dopo che il soggetto si è bagnato ed i dolori si localizzano sulle parti bagnate). Altra caratteristica di Belladonna è che il soggetto non può rimanere coricato sul fianco malato, sulla parte infiammata, al contrario di Bryonia che invece deve coricarsi sul lato dolente.
Belladonna è l’acuto di Calcarea carbonica, che è il suo sinergico, ma è anche l’antidoto di Lachesis. E’ un rimedio destro (cioè agisce meglio per i problemi che interessano la parte destra del corpo) ed ha costituzione carbonica.
Riepilogando i sintomi di Belladonna si aggravano al tatto, con il movimento, con il rumore, con la luce, con le correnti d’aria, stando sdraiati, di notte, scoprendosi il corpo, con il taglio dei capelli, con gli urti e le scosse (il soggetto non sopporta che gli si tocchi il letto su cui è sdraiato). Migliorano con il riposo, stando in posizione eretta, in una camera calda.
Uno degli usi più appropriati e più conosciuti di Belladonna è quello inerente alle affezioni dell’apparato respiratorio, tipiche dell’influenza con i suoi vari sintomi. Quindi come Aconitum, che è un altro grande policresto dell’omeopatia, è il rimedio delle situazioni acute, che scoppiano all’improvviso. E’ altresì il rimedio delle malattie esantematiche dei bambini, ove le eruzioni della pelle si allargano rapidamente.
USO DEL RIMEDIO
Il rimedio omeopatico Belladonna si usa nei seguenti principali casi, quando i sintomi corrispondono e si associano alle caratteristiche del rimedio stesso.
1) APP. RESPIRATORIO. Tendenza a raffreddarsi con facilità, specie se dopo aver tagliato i capelli o dopo aver lasciato la testa scoperta. Nei casi di raffreddore, rinite allergica, tosse, influenza, pneumopatie di origine batterica o virale con febbre che si manifesta improvvisamente e può raggiungere i 40°C. Nel raffreddore con interessamento oculare è utile l’associazione con Euphrasia; nella rinite allergica con Hydrastis, Kalium bichromicum e Sambucus; se la febbre è accompagnata da indolenzimento e dolore muscolare con Arnica; se la tosse è stizzosa e spasmodica con Drosera; se la tosse è accompagnata da nausea e vomito e abbondante salivazione con Cina o Coccus cacti o Ferrum phosphoricum o Ipecacuana; se la tosse è cronica ed è accompagnata da espettorazione con Solidago; se la tosse è secca ed insistente con Cuprum metallicum.
2) GOLA. Nei casi di gola molto arrossata e secca, angina di gola, tosse senza senso di costrizione, deglutizione difficile, dolore che si irradia verso le orecchie (più forte a dx). Se c’è gonfiore dell’ugola e senso di soffocamento è utile l’associazione con Apis; se c’è presenza di pus con Phytolacca o Mercurius.
3) ORECCHIE. Nei casi di otite sia interna che esterna, soprattutto dell’orecchio dx. Dolore alle parotidi (le grosse ghiandole salivari poste nel retrobocca, dietro la mandibola). Parotite.
4) OCCHI. Nei casi di congiuntivite con dilatazione pupillare.
5) MALATTIE ESANTEMATICHE. Nei casi di scarlattina, morbillo e rosolia.
6) APP. GENITALE. Nei casi di mestruazioni in anticipo o in ritardo, ipermenorrea con perdite ematiche di colore rosso chiaro (come Sabina), dismenorrea. Secchezza della vagina. Dolori all’ovaio dx, al sopraggiungere delle mestruazioni, che compaiono e scompaiono bruscamente. Vampate di calore della menopausa con rossore del viso e sudorazione. Mammelle gonfie, infiammate o dure.
7) SISTEMA NERVOSO. Nei casi di convulsioni infantili, epilessia, depressione, insonnia, delirio con ipereccitazione motoria e verbale accompagnato da allucinazioni, nevralgie atroci attenuate da pressione esterna, cefalea con sensazione che il sangue affluisca e pulsi dentro la testa e che migliora apponendovi una fascia stretta. Belladonna è un rimedio eccellente per le cefalee.
8) PELLE. Nei casi di eczema, erisipela, acne, ascessi, foruncoli, che insorgono con rapido gonfiore, bruciore, dolore battente, calore e rossore. Eritema solare, geloni.
9) APP. GASTRO-INTESTINALE. In tutti i casi di sindromi gastro-intestinali, in special modo gastrite e ulcera gastroduodenale, coliti con coliche accompagnate da stitichezza e gonfiore al ventre, senso di pienezza. Si può associare con Arsenicum album, Bryonia, Colocinthis, Magnesium phosphoricum ed altri.
10) DOLORI. Nei casi di dolori articolari causati da eccessiva esposizione al freddo umido, che peggiorano con il contatto e migliorano con il riposo. Dolori ai denti con gengive gonfie, rosse e sanguinanti, al lato dx.
DOSI
In tutti i casi diluizione 4CH, 3 granuli o 5 gocce da 3 a 6 volte al dì a seconda delle necessità.
(*) V. Note esplicative
Roberta dice
Dottoressa buonasera…,mia figlia di 5anni soffre di sindrome di panayotopulos una forma di epilessia benigna..Lei prende il frisium da 10 mg giornalmente.Potrebbe prendere la belladonna visto il raffreddore e il mal di gola in corso?Grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Roberta, se le manifestazioni sintomatiche della sua bimba assomigliano a quelle di Belladonna, allora il rimedio può considerarsi adatto. I sintomi di Belladonna si presentano con la caratteristica triade delle sindromi infiammatorie, ossia Rubor, Calor, Dolor (rossore, calore, dolore) ed in modo acuto, improvviso e violento. Per questo motivo il rimedio trova indicazione anche nelle sindromi epilettiche. Le modalità generali sono di aggravamento con il movimento, al tatto, di notte, a qualsiasi impressione sensoriale forte e di miglioramento con il riposo e con il calore. Belladonna omeopatico non dovrebbe avere alcuna interferenza con il farmaco in uso, semmai potrebbe avvenire il contrario. Però, relativamente al caso specifico, sull’opportunità d’uso del rimedio sarebbe meglio acquisire un parere medico. Cordiali saluti.
Chiara dice
Salve, Ho un bimbo di 10 mesi influenzato. Ha avuto febbre parecchio alta,sopra i 39, per tre giorni, congestione Delle vie nasali con muco verde e Avverte fastidio al nasino. Credo gli bruci o gli pizzichi perché se lo strofina sempre. Mi hanno prescritto mercurius e belladonna 30ch. Anche ogni 2 ore se la febbre non scende. Avendo riscontrato anche la gola e l orecchio destro un po infiammato mi ha fatto aggiungere anche kalium bicromicum 30ch.3 granuli 3 v Al dì.Mi chiedevo ora che la febbre è scomparsa, se devo continuare a dare tutti e tre i rimedi tre v al giorno oppure sospenderne qualcuno.perche ho notato che a mio figlio è aumentata la sudorazione nel sonno ed è particolarmente lamentoso. La ringrazio.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Chiara, generalmente le cure omeopatiche vengono ridotte di intensità a mano a mano che si ottengono i miglioramenti, prima in termini di allungamento progressivo dei tempi di somministrazione e poi di sospensione dei rimedi con l’indicazione clinica oramai stabilmente superata. Comunque per il caso specifico, considerata anche la tenera età del bimbo, sarebbe opportuno chiedere conferma e delucidazioni al medico omeopata che ha prescritto la cura. Cordiali saluti.
anna maria dice
mi scusi un dottore mi ha prescritto magnesius sulfuricumovaria a causa del mio ciclo mestrruale molto abbondante
secondo lei e’ valido!!!!!
grazie infinite!!!!
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Anna Maria, se il dottore le ha prescritto il rimedio in parola è perché avrà fatto le proprie valutazioni, potendo quindi stabilire che esso è il più adatto alla sua situazione. Magnesium Sulfuricum/Ovaria Comp. non è un rimedio dell’Omeopatia classica bensì è un rimedio dell’Omotossicologia, che nonostante abbia diversi punti di contatto con l’Omeopatia, alla quale si ispira, adotta orientamenti terapeutici, rimedi e criteri di scelta degli stessi completamente differenti. Il rimedio è pertanto un omotossicologico (o antiomotossico), è un rimedio complesso, costituito cioè da un mix di rimedi in preparazione omeopatica, quali omeoterapici, fitoterapici e organoterapici, a basse diluizioni decimali. L’Omeopatia classica, quella propriamente detta, invece fa uso esclusivamente di rimedi unitari. Magnesium Sulfuricum/Ovaria Comp. troverebbe in genere indicazione nelle cisti ovariche e nella profilassi dei tumori ovarici. Sarebbe opportuno che per il suo caso specifico chiedesse delucidazioni al medico che le ha prescritto il rimedio. Cordiali saluti.
TEODORA dice
Gentilissima Dottoressa
Le volevo chiedere un consiglio, la mia figlia e in fase di recupero di un virus cominciato con 4 giorni naso che cola e 37 fino a 38 di febre di sera ….le davo sali minerali di dr.shusler N 3 N4 ,tisane di zenzero, sambucco fiore adesso ha un po di mucco verde e ogni tanto una tosse secca nell ambiente con aria secca. Cosa posso darle ?
Grazie infinite .
Teodora
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Teodora, i principali rimedi omeopatici che hanno un’azione elettiva sulle prime vie respiratorie e che quindi vengono più spesso utilizzati nelle affezioni relative sono consultabili all’articolo “Raffreddore e Rinite allergica” nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi”. Com’è noto, nel rispetto della Legge di Similitudine su cui l’Omeopatia fonda il suo principio terapeutico, il rimedio (o i rimedi) più adatto sarà quello che contempla la sintomatologia più somigliante a quella del paziente. Ad esempio, in caso di secrezioni giallastre o verdastre, dense, vischiose, aderenti e difficili da espellere, tra i rimedi da poter prendere in considerazione si citano Hydrastis, Kali bichromicum, Pulsatilla. La differenza fra i tre è che Hydrastis migliora con il freddo, all’aria aperta, al vento secco e si aggrava con il calore, Kali bichromicum è maggiormente predisposto all’ulcerazione, al sanguinamento e migliora con il calore, Pulsatilla è freddoloso ma paradossalmente teme il calore e ricerca il fresco, si aggrava in una camera troppo calda e migliora all’aria fresca (infatti tipicamente il naso si libera all’aria fresca e si ottura entrando in un luogo chiuso) ed ha una secrezione non irritante. Tutti e tre i rimedi presentano la tosse. Per quanto riguarda la Fitoterapia, diversi preparati validi sono riportati nell’articolo “Via raffreddore-tosse-influenza-ecc.” della sezione del sito “Rimedi della nonna”. Ad esempio, per citare le preparazioni più casalinghe, risultano molto efficaci lo sciroppo di cipolla e limone, i cataplasmi con semi di lino, le tisane di malva o maggiorana. Ovviamente la terapia meglio appropriata al caso specifico la può prescrivere solo un medico omeopata con la visita. Cordiali saluti.
Cesare dice
Grazie della risposta, ieri il medico mi ha detto di mettere 10 gocce dello stesso rimedio in un litro di acqua e di berlo durante la giornata. Dopo circa un’ora il dolore trafittivo alla gola si è sciolto ed ho cominciato i sintomi classici dell’influenza ma senza febbre. Mal di testa, freddo, sudore freddo, dolenzie varie. Stanotte non ho preso altre medicine. Ora il malessere è migliorato, residua cefalea e stordimento. Energia migliorata. Sento odore di pus nel naso operato.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Cesare, continui a tenersi in contatto con il medico e ad informarlo di come evolve la situazione, che Belladonna è un ottimo rimedio degli stati infiammatori acuti e quindi anche delle rinofaringiti o dell’influenza. Cordiali saluti.
Cesare dice
Buongiorno, ieri pomeriggio ho cominciato a bere a piccoli sorsi un bicchiere di acqua in cui avevo miscelato 5 gocce di Belladonna Q3, che il medico mi ha dato dopo un intervento di settorinoplastica. Dopo poco tempo è esploso il mal di gola. C’è un nesso? Lo riferisco al medico?
Grazie mille
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Cesare, sembrerebbe troppo presto per un eventuale aggravamento omeopatico con una diluizione come la Q3, che tra l’altro lo dovrebbe scongiurare o rendere poco significativo. Probabilmente si tratta di pura coincidenza. E’ opportuno quindi informare il medico. Cordiali saluti.
Chiara dice
Buonasera Dottoressa,vorrei chiederle un consiglio in merito ad un disturbo che si è presentato in sordina un paio di anni fa (rarissimi i casi), poi da agosto 2015 è diventato più insistente.Si tratta di “allucinazione uditive”,a soffrirne è mia madre(72 anni) la quale si lamenta di sentire rumori, voci,cinguettii soprattutto nella fase del pre-addormentamento.
Belladonna potrebbe essere utile in questi casi?
Grazie,cordiali saluti.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Chiara, Belladonna potrebbe essere utile considerato che contiene sintomi come ronzio e mormorio nelle orecchie e/o martellamento nelle orecchie, a condizione però che ci si riconosca nelle caratteristiche generali del rimedio, ampiamente rilevabili dal presente articolo. Tra i rimedi omeopatici più specifici per le allucinazioni uditive troviamo Antipyrinum, Hyosciamus, Opium, Stramonium ed altri. Com’è noto, nel rispetto della legge di Similitudine su cui l’Omeopatia fonda il suo principio terapeutico, il rimedio adatto sarà quello che assomiglia al paziente, nelle caratteristiche e nella sintomatologia, e quanto maggiore è tale somiglianza tanto migliori saranno i risultati. Il consiglio però è di non fare da sole ma di rivolgersi ad un medico omeopata che saprà prescrivere la terapia più appropriata al caso specifico di sua madre, perché difficilmente con l’auto-prescrizione si riuscirà a superare completamente il disturbo, a maggior ragione quando sono in gioco le problematiche psichiche e psicosomatiche. Cordiali saluti.
Francesca dice
Carissima Dott.ssa la ringrazio vivamente per tutte le sue informazioni. Il mio magnifico, magnifico medico omeopata putroppo è andato in pensione da qualche anno, quindi mi affido al fai da te e ad internet. Mi affido anche all’armoterapia della quale sono una grandissima appassionata ( si, so che alcune essenze non vanno per niente d’accordo con l’omeopatia!) . Vorrei conoscere meglio l’omotossicologia che trovo estremamente valida. Anzi, se avesse dei libri da consigliarmi su questi argomenti e sull’omeopatia gliene sarei grata. Credo anche che il potere autoguarente del corpo sia fortissimo, se solo lo lasciamo lavorare dandogli gli strumenti appropriati ( digiuno, riposo, sole , aria pura, atteggiamento positivo ), ma questa , forse, è un’altra storia. Un caro saluto. Francesca.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Francesca, no, non è un’altra storia, perché l’Omeopatia è una medicina che adopera proprio il potere auto-guarente dell’organismo. Infatti il meccanismo d’azione con cui operano i rimedi omeopatici non è chimico, come lo è ad esempio quello dei farmaci tradizionali o dei fitoterapici, piuttosto è fisico e bio-cibernetico. Il rimedio omeopatico veicola una bio-informazione che stimola ed incanala correttamente la capacità propria di guarigione dell’organismo, andando a ripristinare l’efficienza e la funzionalità dei sistemi di difesa e di regolazione generale dell’organismo stesso (sistemi immunitario, endocrino, nervoso). L’Omeopatia è perciò una medicina naturale sotto tutti gli aspetti, in quanto impiega mezzi e strumenti tutti naturali: sono naturali i rimedi omeopatici che si ottengono da sostanze presenti in Natura; è naturale il principio terapeutico di riferimento, ossia la Legge di Similitudine; è naturale la guarigione che utilizza per l’appunto quella dell’organismo, che è straordinaria. Ovviamente a ciò occorre affiancare un corretto stile di vita, come occorrerà farlo con qualsiasi altro tipo di medicina. Per quanto riguarda i libri da consigliare, quelli relativi all’Omeopatia, di cui questo sito si occupa prevalentemente, potrebbero essere i testi di Materia Medica Omeopatica di Autori prestigiosi come John Henry Clarke, Georges Hodiamont o Max Tétau. Le consiglio comunque di cercarsi un bravo medico omeopata, che sicuramente esisterà nella sua zona, magari facendosi consigliare, se possibile, dal medico omeopata andato in pensione. Cordiali saluti.
Francesca dice
Gentile Dottoressa, volevo solo rinnovarle i miei complimenti e il mio apprezzamento per il suo bellissimo sito, esauriente e ricco di informazioni preziose. Oggi lo stavo consultando in merito ai dolori mestruali: solitamente li ho nella notte tra il primo e il secondo giorno del ciclo, cominciano verso le 3 e finiscono alle 6 del mattino, sempre. Spesso, se durante la notte riesco ad evacuare, si placano subito. Li ho sempre avuti molto intensi anche se da diverso tempo si erano attenuati ad un semplice fastidio. Forse a causa del cambio di stagione , ma stanotte mi hanno nuovamente tormentato. Usavo la Belladonna 30ch , 3 gr ogni 15 minuti e dopo un’oretta circa provavo sollievo. Ieri avevo in casa la 5ch,3 gr ogni mezz’ora, ma non ho avuto per niente giovamento. Caratterialmente sono Belladonna: vado in giro con maglioncino e sciarpetta anche ad Agosto e i dolori peggiorano di notte e nella posizione sdraiata, migliorano leggermente se supina piuttosto che su un fianco. Forse ho sbagliato dosaggio? Cordiali saluti. Francesca
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Francesca, si può solo ritenere che è stato un problema di diluizione, considerato che Belladonna 30CH in passato le ha giovato. Tenga comunque presente che il rimedio omeopatico “giusto” non viene individuato fermandosi al profilo psicologico, che comunque resta prioritario, ma portando in conto anche le altre caratteristiche, con un occhio di riguardo agli aspetti costituzionali e diatesici. Quando poi occorre intervenire a livello prevalentemente sintomatico, sui sintomi locali o generali, la scelta del rimedio sarà ulteriormente guidata dal proprio quadro clinico e dalle modalità delle manifestazioni relative. Ovviamente se esiste una buona somiglianza con il biotipo Belladonna, sul piano della costituzione e della diatesi, a livello quindi sia fisico che psichico, l’azione del rimedio si dimostrerà più sensibile ed efficace. Relativamente alla dismenorrea, Belladonna si rivela adatto quando i dolori mestruali si presentano con le caratteristiche del rimedio cioè in modo acuto, improvviso e violento. Inoltre durante le mestruazioni si verificano sudorazione notturna, maggiormente localizzata al torace, brividi passeggeri, sete, coliche, dolori acuti e crampiformi alla schiena ed alle braccia. Il flusso mestruale si presenta solitamente di colore rosso chiaro brillante e di odore sgradevole. Le modalità generali sono di aggravamento con il movimento, al tatto, di notte, a qualsiasi impressione sensoriale forte e di miglioramento con il riposo e con il calore. A titolo informativo, tra gli altri rimedi omeopatici che vengono più spesso utilizzati nelle dismenorree troviamo Actaea racemosa, Arsenicum album, Chamomilla, Colocynthis, Cyclamen, Dioscorea, Ferrum metallicum, Lachesis, Magnesia phosphorica, Sabina, Veratrum album, ecc. In diversi casi vengono utilizzati, in associazione alla cura omeopatica o da soli, dei gemmoterapici della Fitoterapia rinnovata (o gemmoderivati, si tratta di macerati glicerici di gemme vegetali con diluizione alla prima decimale hahnemanniana, che si pongono a cavallo tra la Fitoterapia classica e l’Omeopatia), in gocce, come ad es. Rubus idaeus M.G. D1 o Salix alba M.G. D1. Anche l’alimentazione può fornire il suo contributo, ove si privilegiano i cibi ricchi di vitamine e di sali minerali (in particolare calcio, magnesio, potassio) e quelli particolarmente consigliati sono cavolo, lattuga, fico, finocchio, prezzemolo. Per quanto riguarda la Fitoterapia classica, l’articolo “Per solo donne” nella sezione del sito “Rimedi della nonna” riporta i preparati di diverse piante che si rivelano sempre preziosi come suggerito dall’antica tradizione. Anche una buona tisana potrebbe alleviare e calmare i dolori, prima fra tutte la tisana di camomilla, la quale non a caso è una pianta che presenta nella denominazione botanica il termine “matricaria” (Matricaria chamomilla), da “matrice” che anticamente indicava gli annessi uterini. Concludendo il consiglio è di rivolgersi ad un medico omeopata che saprà prescrivere la terapia più appropriata al suo caso specifico. Grazie per i complimenti. Cordiali saluti.
Sara dice
Gentilissima Dottoressa
Le volevo chiedere un consiglio, sono in dolce attesa da 7 settimane, e da quasi una settimana e’. Comparso un disturbo molto fastidioso, un’abbondante salivazione che non mi da tregua, sembra passare quando mangio, ma nel momento della fine dei pasti torna più violento di prima. Secondo lei l’uso della belladonna, può migliorare la mia situazione? Grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Sara, Belladonna è un rimedio omeopatico in grado di trattare l’eccessiva produzione di saliva (scialorrea), in particolare quando questa è densa, viscida e biancastra. A titolo informativo, altri rimedi omeopatici che vengono utilizzati per la scialorrea in gravidanza sono Aceticum acidum, Antimonium tartaricum, Coffea cruda, Helonias dioica, Kali iodatum, Kreosotum, Lactis acidum. Se vi è anche la nausea allora i principali rimedi omeopatici da poter considerare sono Cocculus, Petroleum, Tabacum. Com’è noto, nel rispetto della Legge di Similitudine su cui l’Omeopatia fonda il suo principio terapeutico, il rimedio più adatto sarà quello che contiene la sintomatologia più somigliante a quella del paziente. Ovviamente per il caso specifico sarà opportuno rivolgersi ad un medico omeopata. Cordiali saluti.