DESCRIZIONE
Belladonna, il cui nome scientifico è Atropa belladonna, è una pianta erbacea perenne appartenente, come il pomodoro e la patata, alla famiglia delle Solanaceae. E’ caratterizzata da un grosso rizoma e da un fusto robusto, eretto e ramificato, sottilmente scanalato, che può raggiungere l’altezza di 150 cm ed oltre. Le foglie sono semplici, di forma ovale-lanceolata, alterne, con una più piccola dell’altra nella zona superiore. Come il fusto, esse sono ricoperte di una peluria responsabile dell’odore sgradevole emanato dalla pianta. I fiori, che compaiono nel periodo estivo, sono piccoli, caliciformi, poco attraenti, di colore porporino-violaceo. Il frutto è una bacca nera lucida, contornata da un calice a stella, delle dimensioni di un’amarena, dall’aspetto invitante e può essere confusa con i frutti del sottobosco come i mirtilli. La pianta cresce sporadica nelle zone montane e submontane dell’Europa centrale, Africa settentrionale ed Asia occidentale. In Italia la si può trovare nei boschi delle Alpi e degli Appennini. L’intera pianta è velenosa ed in modo particolare le sue bacche, nonostante abbiano un sapore dolciastro e gradevole. L’ingestione di solo alcune di esse può provocare la morte. I sintomi sono contenuti in una vecchia filastrocca inglese, che recita: “caldo come una lepre” (febbre), “cieco come un pipistrello” (dilatazione pupillare e inibizione dell’accomodazione), “secco come un osso” (blocco di salivazione e sudorazione), “rosso come una barbabietola” (congestione di volto e collo), “matto come una gallina” (allucinazioni, eccitazione). Proprio a questi effetti letali si deve il termine Atropa che compone il nome della pianta. Atropa infatti, era una figura della mitologia greca che aveva il compito di recidere il filo della vita. Il termine Belladonna, che è il nome comune dato alla pianta, invece deriverebbe dall’uso cosmetico che ne facevano le donne del Rinascimento, le quali la utilizzavano per migliorare il colorito del viso e per dilatare le pupille allo scopo di rendere lo sguardo più luminoso ed ammaliante.
La pianta contiene tre alcaloidi, che sono i suoi principi attivi, e precisamente: l’atropina, la iosciamina e la scopolamina. L’atropina agisce sul sistema nervoso parasimpatico ed espleta attività sedative ed anestetiche, ma è pericolosissima in quanto è proprio questa la sostanza mortale. Ancora oggi è usata nel campo dell’oculistica per dilatare le pupille onde osservare il fondo oculare. La iosciamina è uno stimolante del sistema nervoso centrale. La scopolamina è un depressivo del sistema nervoso centrale. Entrambe hanno capacità antispasmodiche. Alle opportune dosi, le parti della pianta (foglie, radici, semi) possono essere utilizzate nella cura di diverse malattie, come asma, nevralgie, cefalea, dolori reumatici e muscolari, spasmi e coliche gastrointestinali e biliari.
Il rimedio omeopatico Belladonna si ottiene dalle diluizioni, intervallate dalle dinamizzazioni, della Tintura Madre di tutta la pianta Atropa belladonna quando comincia a fiorire.
Per ulteriori informazioni sulla preparazione, consultare l’articolo “Rimedi omeopatici: origine” della sezione “Approfondimenti”.
CARATTERISTICHE DEL RIMEDIO
Belladonna è uno dei principali policresti dell’omeopatia. Il rimedio è adatto per tutti i problemi in cui c’è una forte stimolazione del sistema nervoso. Caldo, rossore e bruciore sono i tre grandi sintomi chiave che si manifestano costantemente nella patogenesi. Si tratta di malattie con congestione localizzata o generalizzata i cui sintomi compaiono in modo acuto, improvviso e violento, accompagnati dall’arrossamento (che è visibile solo nei casi di malattia delle parti esterne del corpo), da sensazione di calore, bruciore e dolore pulsante, da ipereccitabilità di tutti i sensi, spesso da febbre a volte accompagnata da delirio e allucinazione. Il soggetto non sopporta il minimo rumore o il minimo urto, non sopporta particolarmente la luce. Il rimedio è adatto anche per qualsiasi problema, esterno o interno al corpo, che si manifesta con tumefazione (gonfiore) rapida.
Il tipo Belladonna è estremamente influenzabile, è una persona gradevole, di compagnia, ma solo quando sta bene; al contrario quando si ammala diventa violento e spesso delira: guai a dargli fastidio. Il più delle volte si tratta di donne e bambini con capelli chiari ed occhi azzurri, carnagione chiara, cute delicata, nervosi con tendenza alle convulsioni. Possiamo immaginare Belladonna proprio come una bella donna, formosa e piacente nell’aspetto ma estremamente sensibile, che scatta e si tinge di rosso se viene disturbata, facilmente influenzabile e stimolabile dal punto di vista emotivo.
Belladonna è particolarmente indicato per coloro che sono molto sensibili al freddo, che non sopportano di scoprirsi. Inoltre il rimedio non ha profondità di azione, cioè non penetra abbastanza profondamente nell’organismo e la sua azione dura qualche giorno. Il dolore di Belladonna si manifesta con fitte che vanno dall’alto verso il basso e compaiono dopo aver preso freddo alla testa (a differenza di Aconitum e Pulsatilla i cui disturbi cominciano dopo essersi bagnati i piedi e vanno dal basso verso l’alto ed anche di Rhus toxicodendron i cui malesseri compaiono dopo che il soggetto si è bagnato ed i dolori si localizzano sulle parti bagnate). Altra caratteristica di Belladonna è che il soggetto non può rimanere coricato sul fianco malato, sulla parte infiammata, al contrario di Bryonia che invece deve coricarsi sul lato dolente.
Belladonna è l’acuto di Calcarea carbonica, che è il suo sinergico, ma è anche l’antidoto di Lachesis. E’ un rimedio destro (cioè agisce meglio per i problemi che interessano la parte destra del corpo) ed ha costituzione carbonica.
Riepilogando i sintomi di Belladonna si aggravano al tatto, con il movimento, con il rumore, con la luce, con le correnti d’aria, stando sdraiati, di notte, scoprendosi il corpo, con il taglio dei capelli, con gli urti e le scosse (il soggetto non sopporta che gli si tocchi il letto su cui è sdraiato). Migliorano con il riposo, stando in posizione eretta, in una camera calda.
Uno degli usi più appropriati e più conosciuti di Belladonna è quello inerente alle affezioni dell’apparato respiratorio, tipiche dell’influenza con i suoi vari sintomi. Quindi come Aconitum, che è un altro grande policresto dell’omeopatia, è il rimedio delle situazioni acute, che scoppiano all’improvviso. E’ altresì il rimedio delle malattie esantematiche dei bambini, ove le eruzioni della pelle si allargano rapidamente.
USO DEL RIMEDIO
Il rimedio omeopatico Belladonna si usa nei seguenti principali casi, quando i sintomi corrispondono e si associano alle caratteristiche del rimedio stesso.
1) APP. RESPIRATORIO. Tendenza a raffreddarsi con facilità, specie se dopo aver tagliato i capelli o dopo aver lasciato la testa scoperta. Nei casi di raffreddore, rinite allergica, tosse, influenza, pneumopatie di origine batterica o virale con febbre che si manifesta improvvisamente e può raggiungere i 40°C. Nel raffreddore con interessamento oculare è utile l’associazione con Euphrasia; nella rinite allergica con Hydrastis, Kalium bichromicum e Sambucus; se la febbre è accompagnata da indolenzimento e dolore muscolare con Arnica; se la tosse è stizzosa e spasmodica con Drosera; se la tosse è accompagnata da nausea e vomito e abbondante salivazione con Cina o Coccus cacti o Ferrum phosphoricum o Ipecacuana; se la tosse è cronica ed è accompagnata da espettorazione con Solidago; se la tosse è secca ed insistente con Cuprum metallicum.
2) GOLA. Nei casi di gola molto arrossata e secca, angina di gola, tosse senza senso di costrizione, deglutizione difficile, dolore che si irradia verso le orecchie (più forte a dx). Se c’è gonfiore dell’ugola e senso di soffocamento è utile l’associazione con Apis; se c’è presenza di pus con Phytolacca o Mercurius.
3) ORECCHIE. Nei casi di otite sia interna che esterna, soprattutto dell’orecchio dx. Dolore alle parotidi (le grosse ghiandole salivari poste nel retrobocca, dietro la mandibola). Parotite.
4) OCCHI. Nei casi di congiuntivite con dilatazione pupillare.
5) MALATTIE ESANTEMATICHE. Nei casi di scarlattina, morbillo e rosolia.
6) APP. GENITALE. Nei casi di mestruazioni in anticipo o in ritardo, ipermenorrea con perdite ematiche di colore rosso chiaro (come Sabina), dismenorrea. Secchezza della vagina. Dolori all’ovaio dx, al sopraggiungere delle mestruazioni, che compaiono e scompaiono bruscamente. Vampate di calore della menopausa con rossore del viso e sudorazione. Mammelle gonfie, infiammate o dure.
7) SISTEMA NERVOSO. Nei casi di convulsioni infantili, epilessia, depressione, insonnia, delirio con ipereccitazione motoria e verbale accompagnato da allucinazioni, nevralgie atroci attenuate da pressione esterna, cefalea con sensazione che il sangue affluisca e pulsi dentro la testa e che migliora apponendovi una fascia stretta. Belladonna è un rimedio eccellente per le cefalee.
8) PELLE. Nei casi di eczema, erisipela, acne, ascessi, foruncoli, che insorgono con rapido gonfiore, bruciore, dolore battente, calore e rossore. Eritema solare, geloni.
9) APP. GASTRO-INTESTINALE. In tutti i casi di sindromi gastro-intestinali, in special modo gastrite e ulcera gastroduodenale, coliti con coliche accompagnate da stitichezza e gonfiore al ventre, senso di pienezza. Si può associare con Arsenicum album, Bryonia, Colocinthis, Magnesium phosphoricum ed altri.
10) DOLORI. Nei casi di dolori articolari causati da eccessiva esposizione al freddo umido, che peggiorano con il contatto e migliorano con il riposo. Dolori ai denti con gengive gonfie, rosse e sanguinanti, al lato dx.
DOSI
In tutti i casi diluizione 4CH, 3 granuli o 5 gocce da 3 a 6 volte al dì a seconda delle necessità.
(*) V. Note esplicative
Paola dice
Gentile dottoressa Rita,sono una mamma di 53 anni che crede fortemente nell omeopatia e che purtroppo non ha sempre funzionato con me ma tante volte si!Mio figlio di 24 anni studia medicina a ferrara e si ostina a dire che l omeopatia non può funzionare perchè i principi attivi sono troppo diluiti.Io vorrei discutere con lui ma non capisco molto di queste cose però lui dice che su Belladonna 5CH non sono indicati i grammi di principio attivo e questo non va bene.Mi dice che sarebbe buona norma indicarli perchè 5CH indica una diluzione di 100 per cinque volte e quindi 10000000000 e che quindi non può funzionare.L ultima volta mi ha scritto che la probabilità di trovare il principio attivo in una pastiglia omeopatica è come trovare un ago in mille pagliai.Posso trovare i grammi di principio attivo di Belladonna e fargli vedere che si sbaglia??Grazie e buona domenica!
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Paola, le principali critiche che vengono mosse all’Omeopatia sono essenzialmente due: 1) l’estrema diluizione dei rimedi omeopatici che porta a ritenere che non sia presente alcun principio attivo; 2) la mancata conoscenza del meccanismo d’azione dei farmaci omeopatici. Tuttavia la ricerca scientifica finora effettuata e soprattutto l’esperienza clinica maturata in tutto il mondo in oltre 200 anni di pratica medica dimostrano l’efficacia dell’Omeopatia, che è una medicina che cura e guarisce. E’ oramai ampiamente documentato e scientificamente dimostrato che l’Omeopatia “funziona” sia in vitro che in vivo ed a livello clinico sono stati condotti accurati studi in ambito ospedaliero e universitario, pubblicati su autorevoli riviste mediche, che comprovano la validità di questa medicina. Purtroppo molti si fermano alla domanda “come funziona” senza porsi prima l’altra domanda molto più importante “se funziona”. Per il “se” la risposta già esiste, per il “come” stiamo ancora aspettando una risposta definitiva. L’Omeopatia rimane al momento una medicina sperimentale per definizione, forte della conoscenza dei dati sperimentali, clinici e tossicologici dei farmaci utilizzati ai fini terapeutici. Un dato però è certo: l’azione del rimedio omeopatico non si basa su un principio chimico, ossia il meccanismo d’azione non è affatto chimico, piuttosto si basa su fenomeni di tipo fisico che poco hanno a che fare con la quantità di principio attivo presente nel rimedio. E’ questo l’errore che commettono i diffidenti o i detrattori della medicina omeopatica, i quali si ostinano a ragionare con le logiche della medicina tradizionale che confida molto nella chimica e quindi nell’azione chimica del principio attivo, dove la quantità dello stesso diventa importante. L’Omeopatia non ha niente a che vedere con la chimica, ma probabilmente è più vicina alla fisica ed alla bio-cibernetica. Il rimedio omeopatico veicola una bio-informazione che stimola ed incanala correttamente la capacità propria di guarigione, andando a ripristinare l’efficienza e la funzionalità dei sistemi di difesa e di regolazione generale dell’organismo (sistemi immunitario, nervoso, endocrino). La ricerca scientifica in campo omeopatico, che ha dato luogo a diverse pubblicazioni su riviste specialistiche del settore ed anche su riviste scientifiche di fama internazionale, ha seguito due filoni fondamentali: la cosiddetta ricerca di base, finalizzata a dimostrare l’attività biologica dei medicinali omeopatici e delle dosi infinitesimali; la ricerca clinica, finalizzata a dimostrare l’efficacia di un determinato rimedio omeopatico per una specifica patologia e la validità del metodo omeopatico in generale. Inoltre rivestono un particolare significato anche le cosiddette “meta-analisi”, che confrontano i dati presentati in importanti convegni medico-scientifici e/o pubblicati su varie riviste specializzate, giungendo a conclusioni relative alla qualità delle sperimentazioni effettuate ed all’affidabilità dei risultati, non mancando di effettuare una valutazione statistica sull’insieme dei dati desumibili dalle differenti sperimentazioni analizzate. Al riguardo sono significative, tra le tante, le meta-analisi di J. Kleijnen ed altri, pubblicata nel 1991 dal British Medical Journal, di K. Linde ed altri, pubblicata nel 1997 su The Lancet e nel 2000 quelle di A. Huntley, pubblicata su Thorax, di R. Hackman, pubblicata su Journal of Asthma e di M. Cucherat, pubblicata su European Journal of Clinical Pharmacology. Tali analisi affermano che gli studi effettuati in ambito omeopatico esaminati sono dotati di rigore scientifico ed i risultati ottenuti escludono l’ipotesi secondo cui i risultati clinici dell’Omeopatia sarebbero unicamente degli effetti “placebo”. Nonostante il conforto di queste ricerche vi è molto ancora da studiare e da comprendere, per cui gli studi proseguono, anche se la ricerca è ostacolata non solo dalla particolarità della materia ma anche, e soprattutto, dalle scarse risorse economiche disponibili nel settore. In conclusione, chi è diffidente o parla male dell’Omeopatia è perché non la conosce, non ha mai aperto un libro di Omeopatia e non ha mai sperimentato egli stesso una cura omeopatica. D’altro canto, facendo un’ultima considerazione, se l’Omeopatia vive da oltre 200 anni, curando e guarendo milioni di persone, qualcosa di buono l’avrà pure fatto, altrimenti sarebbe scomparsa completamente. Per completezza d’informazione, la invito anche a leggere sulla pagina “Lycopodium” di questa sezione del sito le risposte al visitatore Armando del 9 marzo 2015 alle 13:00 e del 14 aprile 2015 alle 14:14, che rappresentano un’altra buona sintesi. Cordiali saluti.
Candida dice
Salve dott.ssa,mia figlia di 10 anni sta soffrendo di otite media non dolorosissima e senza secrezioni. Ha fatto 6 gg di antibiotico e gocce di otalgan ma e’ritornata. Ora il pediatra sta dando nurofen per tre gg per cercare di non ridare antibiotico. Potrei dare i granuli 30 ch di belladonna? Perché li abbiamo in casa.un saluto.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Candida, indubbiamente Belladonna è uno dei migliori rimedi omeopatici per gli stati infiammatori acuti e quindi per le patologie a carico dell’orecchio come l’otite media. Per questa affezione Belladonna è particolarmente indicato quando i dolori sono pulsanti, a volte associati a congestione cefalica e sudorazione profusa. Sempre a titolo informativo, gli altri due rimedi omeopatici potenzialmente adatti e maggiormente utilizzati negli stati infiammatori acuti sono Aconitum napellus e Ferrum phosphoricum, con la differenza che la sindrome infiammatoria di Ferrum phosphoricum è meno intensa di quella di Aconitum napellus o di Belladonna. Quindi Ferrum phosphoricum è maggiormente indicato in tutti gli stati infiammatori intermedi e tutte le volte che si è indecisi tra Aconitum napellus e Belladonna spesso conviene prescrivere proprio Ferrum phosphoricum. Però sull’opportunità dell’uso di un rimedio, della diluizione relativa e della posologia conseguente sarebbe opportuno che si esprimesse un medico omeopata, con valutazioni da fare sul caso specifico. Cordiali saluti.
fiorella dice
Buongiorno, chiedo un aiuto per quanto riguarda il disturbo del mio bimbo di 3 mesi appena compiuti. non dorme ed è facilmente irritabile a causa del reflusso… ha l’acido che gli sale in gola e piange o si contorce nel sonno e si sveglia all’improvviso. Mi chiedo se c’è qualche rimedio naturale per lui. La pediatra mi ha consigliato una medicina sciroppo tradizionale ma io vorrei proprio evitare. grazie aspetto una vostra risposta cosicchè da orientarmi.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Fiorella, il rimedio omeopatico classicamente pediatrico è Chamomilla, adatto ai bambini ipernervosi, agitati, che non stanno mai fermi, che soffrono di disturbi gastrici vari, d’insonnia o di disturbi del sonno, ecc. Belladonna è il rimedio omeopatico che generalmente viene associato quando subentra la febbre a seguito di qualche problema (dentizione, gola, ecc.). Però l’opportunità dell’uso di un rimedio, la diluizione relativa e la posologia conseguente sarebbe opportuno che le stabilisse un medico omeopata, possibilmente pediatra. Un’alternativa, da utilizzare nei periodi di maggiore eccitazione e non per lungo tempo, potrebbe essere una tisana leggera di fiori di camomilla che presa calda, soprattutto la sera, aiuta nei disturbi digestivi, calma e concilia il sonno. Cordiali saluti.
Yassmine dice
Salve Dottoressa,
Sono una ragazza di 24 anni e sono alla mia ultima settimana di gravidanza,proprio due giorni fa ho beccato un raffreddore accompagnato da dolori febbrili e mal di testa. Ho comprato belladonna homaccord ma ho avuto paura ad usarlo e mi sono presa la tacchipirina da 1000, ma ho paura lo stesso perché in un giorno ho preso 4 compresse. La mia domanda é posso prendere il belladonna tranquillamente per questi sintomi oppure me lo sconsiglia visto il mio stato interessante? E a che dosi? La ringrazio molto.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Yassmine, i rimedi omeopatici o i rimedi in preparazione omeopatica sono generalmente sicuri in qualsiasi condizione e quindi anche in gravidanza, in quanto non introducono sostanze a livello ponderale ma solo a livello infinitesimale e la loro azione consiste unicamente nello stimolare ed incanalare correttamente la capacità propria di guarigione dell’organismo, andando a ripristinare l’efficienza e la funzionalità dei sistemi di difesa e di regolazione generale dell’organismo. Belladonna Homaccord, che è un rimedio complesso appartenente all’Omotossicologia e non all’Omeopatia classica, troverebbe indicazioni nelle infiammazioni locali, come ad es. la tonsillite. La posologia, che come tutte le entità terapeutiche è strettamente legata al caso individuale e quindi non generalizzabile, può andare da 10 gocce ogni 15 min nei casi acuti a 10 gocce 3 volte al dì. Però sull’opportunità dell’uso del rimedio e della relativa posologia sarebbe opportuno che si esprimesse un medico omeopata. Cordiali saluti.
yasmine dice
Buon pomeriggio dottoressa,
mio figlio di sei mesi e mezzo soffre molto per l’arrivo dei dentini, non riesce a prendere sonno la notte e di giorno e’ molto infastidito.
Mi hanno consigliato BellaDonna 7 ch ma non so la posologia e per quanto tempo posso andare avanti.
Inoltre, in quanto si dovrebbero notare i miglioramenti?
grazie mille!
cordiali saluti,
Yasmine
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Yasmine, a titolo puramente informativo, tenga presente che il rimedio omeopatico maggiormente utilizzato nella dentizione difficile e dolorosa dei bambini è Chamomilla. Belladonna può essere associato specialmente in presenza di febbre. Però l’opportunità dell’uso di un rimedio, la sua diluizione e la posologia conseguente sarebbe opportuno che le stabilisse un medico omeopata. Una valida alternativa, da utilizzare nei periodi di maggiore eccitazione e non per lungo tempo, potrebbe essere costituita da una tisana leggera di fiori di camomilla, dolcificata con zucchero o ancora meglio con miele, che, presa calda soprattutto la sera, calma e concilia il sonno. Cordiali saluti.
Francesca romana dice
Buonasera ho partorito da 7 settimane e da circa due soffro per un ingorgo di latte al seno destro. Vorrei evitare che sfociasse in mastite e volevo sapere se la belladonna può risolvere la situazione che da ieri é peggiorata visibilmente. Da due giorni prendo 3 pasticche di arnica al dì ma mi chiedevo se la belladonna potesse avere un’azione più efficace e soprattutto più veloce.
Grazie, Francesca.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Francesca, dobbiamo innanzitutto premettere che il primo modo per prevenire o risolvere un ingorgo mammario è di svuotare meglio e con maggiore frequenza il seno materno. Ad esempio può essere utilissimo aumentare il numero di poppate giornaliere, assicurarsi che il neonato sia ben attaccato al seno e che la suzione sia efficace, posizionare il neonato in modo che senta bene il contatto con il corpo della mamma, ecc. Il miglioramento della suzione aumenta la produzione del latte, sbloccando l’ingorgo, perché ciò contribuisce all’incremento della prolattina che è l’ormone che promuove la lattazione. Anche l’alimentazione riveste un ruolo importante, preferendola sana ed equilibrata, eliminando le bevande alcoliche (ad eccezione di un uso moderato della birra), limitando il consumo di caffeina, bevendo molta acqua, introducendo nella dieta i cibi cui si attribuisce la proprietà di stimolare la produzione del latte materno, quali ad es. farina d’avena, patate dolci, carote, asparagi, piselli, prezzemolo, fagiolini, borragine, finocchio, albicocche, ecc. Per quanto riguarda l’omeopatia, questa contempla tre importanti rimedi, particolarmente indicati per l’ingorgo mammario o per la mastite ed in generale per diverse problematiche riguardanti la mammella, che sono Belladonna, Bryonia e Phytolacca decandra. Questi tre rimedi omeopatici danno risposta alla problematica per i seguenti motivi: Belladonna perché è il rimedio delle sindromi infiammatorie acute, che predilige il lato destro (come nel suo caso); Bryonia perché è il rimedio della mammella dolente e/o gonfia e/o dura ed anche delle infiammazioni; Phytolacca perché è il rimedio degli organi ghiandolari. Per trattare il disturbo, se necessario, i suddetti rimedi vengono utilizzati anche in associazione, alternandoli tra loro. Sarebbe però opportuno che tutto ciò lo stabilisse un medico omeopata, che rappresenta sempre la migliore garanzia, sia perché è un medico e sia perché come omeopata è in grado di prescrivere la terapia più appropriata al suo caso specifico. Cordiali saluti.
Fabiana Mota dice
Boa noite
Sou estudante téc em farmácia ,e preciso apresentar um trabalho em sala sobre homeopatia. Gostaria de saber para que serve o composto Belladonna 30ch e Ferrum phosphoricum 30ch, pois já procurei em vários sites e livros mas não encontro.
Por favor me ajude.
Desde já agradeço,
Fabiana Mota
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Fabiana, i tre rimedi omeopatici degli stati infiammatori acuti sono Aconitum, Belladonna e Ferrum phosphoricum. La sindrome infiammatoria di Ferrum phosphoricum è però meno intensa di quella di Aconitum o di Belladonna. Quindi Ferrum phosphoricum è maggiormente indicato in tutti gli stati febbrili intermedi, essendo meno caldo e meno ansioso di Aconitum ed anche meno rosso e meno agitato o meno abbattuto di Belladonna. Quando si è indecisi tra Aconitum e Belladonna, conviene prescrivere Ferrum phosphoricum. Devo perciò ritenere che l’associazione di Belladonna con Ferrum phosphoricum possa essere utile proprio nei casi in cui la sindrome infiammatoria, con la caratteristica triade Rubor, Calor, Dolor (rossore, calore, dolore), è intermedia tra i due rimedi omeopatici, oppure alcuni sintomi appartengono di più a Belladonna ed altri di più a Ferrum phosphoricum. Pertanto il composto dei due rimedi potrebbe essere utile per coprire l’intero quadro clinico del paziente. Infatti le patogenesi dei due rimedi presentano diverse analogie ma anche diverse differenze. Come abbiamo già detto, Belladonna è il rimedio degli stati infiammatori e degli stati congestizi violenti che si accompagnano all’ipereccitabilità di tutti i sensi e quindi è adatto a angine di gola, raffreddore, influenza, pneumopatie, vampate di calore della menopausa (caratterizzate da notevoli rossori del viso, sensazione intensa di calore, traspirazione profusa), dermatosi eritematose, febbri eruttive con esantema rosso, congiuntiviti, mastiti. Inoltre è il rimedio degli spasmi (sindromi gastrointestinali, specie gastriti e ulcere, coliche, laringiti acute di origine spastica, tossi di tipo pertosse, ecc.) e dei disturbi dolorosi dell’apparato muscolo-scheletrico. Belladonna, alle diluizioni medie e alte, è anche un rimedio molto prezioso nell’ambito neuropsichiatrico (delirio violento, epilessia, convulsioni infantili, meningite linfocitaria, cefalee congestizie, insonnia). Ferrum phosphoricum fa parte dei preparati biochimici di Schussler, il fosfato di ferro, per cui presenta disturbi nel metabolismo del ferro (leggera anemia) e del fosforo (patologie respiratorie). E’ il rimedio degli stati infiammatori meno intensi, che si presentano con queste tre caratteristiche: 1) febbre moderata; 2) vampate vasomotorie; 3) tendenza emorragica. E’ quindi adatto a sindromi polmonari (influenza, bronchite, broncopolmoniti), faringiti, laringiti, tonsilliti, tosse secca dolorosa, cefalee congestizie, influenza intestinale con febbre e feci diarroiche che possono essere striate di sangue. E’ anche il rimedio dell’otite media acuta, che si manifesta con dolore acuto all’orecchio e sensazione di pulsazioni. E’ tipicamente il rimedio della spalla dolorosa che presenta i seguenti sintomi: l’articolazione è molto infiammata (calda, rossa e gonfia), il dolore si irradia nel braccio e si aggrava con il minimo movimento, la spalla maggiormente colpita è quella destra. Ferrum phosphoricum è perciò il rimedio della periartrite scapolo-omerale destra acuta. Altra differenza tra i due rimedi è che Belladonna è un policresto, cioè un rimedio “ad azione generale”, che ha una costituzione carbonica, un temperamento linfatico-nervoso e una diatesi tubercolinico-spasmofila. Ferrum phosphoricum invece è un rimedio “ad azione locale”, che ha una costituzione fosforica e un temperamento linfatico-sanguigno. Com’è noto, i rimedi ad azione generale sviluppano un’attività terapeutica profonda e polivalente capace di curare moltissime patologie e di coprire una vasta gamma di sintomi, tutti legati dalla diatesi di riferimento. I rimedi ad azione locale intervengono in patologie ben determinate o su sintomi ben specifici. Cordiali saluti.
sorina dice
Sal complimenti per la pagina…vorrei chiederle un informazione ho un bimbo di 8 mesi e ha mal di denti fortissimo piange forte nel sonno belladonna va bene per il mal di denti dei neonati? Se si quale? Grazie buonagiornata
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Sorina, il rimedio omeopatico che viene più frequentemente adoperato per tutte le problematiche legate alla dentizione dei bambini è Chamomilla. Tale rimedio calma il dolore, riduce l’agitazione e contrasta l’insonnia. Belladonna generalmente viene associato in presenza di febbre. Quando occorre intervenire a livello sintomatico ci si indirizza verso le basse diluizioni (quelle non superiori a 7CH), che solitamente si utilizzano in ragione di qualche granulo più volte al dì, salvo diversa prescrizione medica. Sarebbe perciò opportuno che sull’uso dei rimedi, delle diluizioni e delle posologie si esprimesse un medico omeopata. Grazie per i complimenti. Cordiali saluti.
Monica dice
Salve dottoressa..qualche giorno fa una mia amica ha avuto un’eruzione cutanea sulle braccia (bolle)…di sua iniziativa ha cominciato a prendere Belladonna 3 granuli ogni ora (non so per quanto tempo)…la sera è dovuta andare in pronto soccorso perchè le si era gonfiato il viso, le articolazioni (che erano anche molto doloranti) e aveva sensazione di soffocamento….secondo lei potrebbe essere stata la belladonna? Grazie mille!
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Monica, è difficile dare una risposta precisa, anche se dei dubbi esistono soprattutto perché la reazione è stata molto esasperata, pur considerando che la sintomatologia subentrata (gonfiore, dolore alle articolazioni, sensazione di soffocamenti) appartiene alla patogenesi del rimedio e quindi potrebbe rientrare nell’ambito dell’aggravamento omeopatico e/o iatrogeno. Quest’ultimo in particolare, quello più temibile, quando si verifica è comunque frutto della scelta di un rimedio sbagliato o di una diluizione sbagliata o di una posologia sbagliata. A ciò, per il caso specifico, si aggiunge anche la considerazione, che potrebbe essere la più verosimile, che poiché Belladonna non è un rimedio adatto a curare le eruzioni cutanee con bolle, ma più che altro è adatto a curare le eruzioni simili ad eritemi (arrossamento, calore, prurito, dolore), non si può escludere che la reazione, probabilmente di natura allergica, sia evoluta liberamente arrivando alle conseguenze descritte. Cordiali saluti.
gianfranco dice
Salve a tutti sono Gianfranco e descrivo bene la mia situazione. Sono asmatico sin da piccolo e mi sono curato sempre con l’omeopatia. Poi purtroppo la dottoressa è scomparsa e un po’ per dubbi dei miei genitori e un po per pigrizia mi sono curato con la medicina tradizionale. Ad oggi me ne pento perché ogni inverno cado sempre malato. Forti mal di gola e febbre (prima prendevo sempre la belladonna e passava tutto oppure facevo il vaccino omeopatico. Oggi rivoglio tornare all’omeopatia perché sono sempre malato e non mi godo più i weekend. Essendo un tipo ansioso e lavorando sodo mi ammalo sempre nei fine settimana come se il mio fisico accusasse di tutta l’ansia accumulata. Prima seppur l’asma non mancava di presentarsi non stavo così. Solo che nella mia città è difficile trovare un bravo dottore omeopatico. Prima andavo a Napoli (io sono di Avellino). Adesso ho un gola secca, il naso gronda alle volte di muco bianco come se fosse acqua. Le orecchie sono leggermente appilate e ho una stanchezza diffusa. Riesco con difficolta a deglutire. Ieri ho avuto la febbre ma oggi no. Vorrei prendere la belladonna e lasciar perdere antibiotici e cortisonici. Non ce la faccio più. È già la sesta influenza che mi becco questo inverno. Ho fatto la spirometria ed è tutto bene. Ho fatto i test allergici ed è risultato acaro e pelo di cane. Sono attento alla pulizia e alla profilassi consigliata in questi casi. Cosa mi consigliate? Belladonna 30ch va bene? Si prende ancora sotto la lingua? Ho trent’anni non penso che vada diluito ;-)
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Gianfranco, lei che ha avuto a che fare con il mondo dell’omeopatia conosce bene l’importanza che assume la figura del medico omeopata per individuare la terapia più adatta al singolo caso, soprattutto nelle situazioni complesse, al fine di ottenere gli effetti terapeutici desiderati. L’omeopatia è una medicina tanto meravigliosa quanto difficile e per avere successo bisogna saperla applicare correttamente, altrimenti facilmente si va incontro a fallimenti. L’omeopatia infatti è una medicina con una personalizzazione molto spinta che richiede l’esame e lo studio approfondito del paziente, l’indagine dell’anamnesi, la valutazione del quadro clinico, il vaglio della sintomatologia, sia a livello fisico che a livello psichico, la disamina dello stile di vita e la valorizzazione di tutte quelle peculiarità che rendono il soggetto unico rispetto a tutti gli altri affetti dalla stessa patologia. Dopodiché è possibile pervenire alla scelta dei rimedi omeopatici e delle relative diluizioni, nel pieno rispetto della “legge di similitudine” su cui, com’è noto, l’omeopatia fonda il suo principio terapeutico. E’ molto probabile che la sua situazione non richieda soltanto l’utilizzo di rimedi omeopatici sintomatici, ma anche e soprattutto l’uso di rimedi costituzionali per una cura di fondo, sistemica e polivalente, tesa a correggere e regolare il proprio terreno, legato al patrimonio genetico e comportamentale, non trascurando la componente psicologica. In tal caso i rimedi omeopatici costituzionali, che saranno rimedi importanti ad azione profonda e generale, verranno scelti accuratamente sulla base della somiglianza con i propri caratteri morfologici, fisiologici e psicologici. Un “lavoro” del genere, ovviamente, lo può svolgere solo un medico omeopata. Difficilmente con l’automedicazione riuscirà a venire fuori completamente e definitivamente dalla sua situazione. Comunque Belladonna è un rimedio omeopatico che viene prescritto per curare i sintomi da lei descritti, soprattutto se si presentano con le caratteristiche del rimedio, cioè in modo acuto, improvviso e violento. Belladonna è il rimedio degli stati infiammatori che provocano l’arrossamento della zona colpita, la sensazione intensa di calore, il dolore pulsante (Rubor, Calor, Dolor), l’ipereccitabilità di tutti i sensi e per quanto riguarda la gola questa è molto arrossata e secca, la deglutizione è dolorosa con un senso di costrizione e il dolore si irradia verso le orecchie (più forte a destra), la sete è intensa. E’ anche il rimedio dei raffreddori, delle influenze con febbre talvolta elevata e delle pneumopatie. I rimedi omeopatici in granuli vanno assunti lasciandoli sciogliere sotto la lingua, ma potrebbero essere lasciati sciogliere anche in un poco d’acqua e trattenere il sorso per almeno un minuto. Sarebbe comunque importante che lei rafforzasse le difese del sistema immunitario, anche come forma di prevenzione, a cominciare da un’alimentazione sana ed equilibrata, che privilegi i cibi ricchi di vitamine (in particolare le vitamine A, B5, B12, C, E), di grassi polinsaturi (omega-3, omega-6), di minerali (in particolare rame, manganese, selenio, zinco), di prebiotici (cibi ricchi di fibre) e probiotici (cibi fermentati). Per tutto quanto detto finora, ripeto, sarebbe consigliabile ed anche opportuno che lei riuscisse a trovare un bravo medico omeopata e si affidasse alla sua competenza. Cordiali saluti.