DESCRIZIONE
Belladonna, il cui nome scientifico è Atropa belladonna, è una pianta erbacea perenne appartenente, come il pomodoro e la patata, alla famiglia delle Solanaceae. E’ caratterizzata da un grosso rizoma e da un fusto robusto, eretto e ramificato, sottilmente scanalato, che può raggiungere l’altezza di 150 cm ed oltre. Le foglie sono semplici, di forma ovale-lanceolata, alterne, con una più piccola dell’altra nella zona superiore. Come il fusto, esse sono ricoperte di una peluria responsabile dell’odore sgradevole emanato dalla pianta. I fiori, che compaiono nel periodo estivo, sono piccoli, caliciformi, poco attraenti, di colore porporino-violaceo. Il frutto è una bacca nera lucida, contornata da un calice a stella, delle dimensioni di un’amarena, dall’aspetto invitante e può essere confusa con i frutti del sottobosco come i mirtilli. La pianta cresce sporadica nelle zone montane e submontane dell’Europa centrale, Africa settentrionale ed Asia occidentale. In Italia la si può trovare nei boschi delle Alpi e degli Appennini. L’intera pianta è velenosa ed in modo particolare le sue bacche, nonostante abbiano un sapore dolciastro e gradevole. L’ingestione di solo alcune di esse può provocare la morte. I sintomi sono contenuti in una vecchia filastrocca inglese, che recita: “caldo come una lepre” (febbre), “cieco come un pipistrello” (dilatazione pupillare e inibizione dell’accomodazione), “secco come un osso” (blocco di salivazione e sudorazione), “rosso come una barbabietola” (congestione di volto e collo), “matto come una gallina” (allucinazioni, eccitazione). Proprio a questi effetti letali si deve il termine Atropa che compone il nome della pianta. Atropa infatti, era una figura della mitologia greca che aveva il compito di recidere il filo della vita. Il termine Belladonna, che è il nome comune dato alla pianta, invece deriverebbe dall’uso cosmetico che ne facevano le donne del Rinascimento, le quali la utilizzavano per migliorare il colorito del viso e per dilatare le pupille allo scopo di rendere lo sguardo più luminoso ed ammaliante.
La pianta contiene tre alcaloidi, che sono i suoi principi attivi, e precisamente: l’atropina, la iosciamina e la scopolamina. L’atropina agisce sul sistema nervoso parasimpatico ed espleta attività sedative ed anestetiche, ma è pericolosissima in quanto è proprio questa la sostanza mortale. Ancora oggi è usata nel campo dell’oculistica per dilatare le pupille onde osservare il fondo oculare. La iosciamina è uno stimolante del sistema nervoso centrale. La scopolamina è un depressivo del sistema nervoso centrale. Entrambe hanno capacità antispasmodiche. Alle opportune dosi, le parti della pianta (foglie, radici, semi) possono essere utilizzate nella cura di diverse malattie, come asma, nevralgie, cefalea, dolori reumatici e muscolari, spasmi e coliche gastrointestinali e biliari.
Il rimedio omeopatico Belladonna si ottiene dalle diluizioni, intervallate dalle dinamizzazioni, della Tintura Madre di tutta la pianta Atropa belladonna quando comincia a fiorire.
Per ulteriori informazioni sulla preparazione, consultare l’articolo “Rimedi omeopatici: origine” della sezione “Approfondimenti”.
CARATTERISTICHE DEL RIMEDIO
Belladonna è uno dei principali policresti dell’omeopatia. Il rimedio è adatto per tutti i problemi in cui c’è una forte stimolazione del sistema nervoso. Caldo, rossore e bruciore sono i tre grandi sintomi chiave che si manifestano costantemente nella patogenesi. Si tratta di malattie con congestione localizzata o generalizzata i cui sintomi compaiono in modo acuto, improvviso e violento, accompagnati dall’arrossamento (che è visibile solo nei casi di malattia delle parti esterne del corpo), da sensazione di calore, bruciore e dolore pulsante, da ipereccitabilità di tutti i sensi, spesso da febbre a volte accompagnata da delirio e allucinazione. Il soggetto non sopporta il minimo rumore o il minimo urto, non sopporta particolarmente la luce. Il rimedio è adatto anche per qualsiasi problema, esterno o interno al corpo, che si manifesta con tumefazione (gonfiore) rapida.
Il tipo Belladonna è estremamente influenzabile, è una persona gradevole, di compagnia, ma solo quando sta bene; al contrario quando si ammala diventa violento e spesso delira: guai a dargli fastidio. Il più delle volte si tratta di donne e bambini con capelli chiari ed occhi azzurri, carnagione chiara, cute delicata, nervosi con tendenza alle convulsioni. Possiamo immaginare Belladonna proprio come una bella donna, formosa e piacente nell’aspetto ma estremamente sensibile, che scatta e si tinge di rosso se viene disturbata, facilmente influenzabile e stimolabile dal punto di vista emotivo.
Belladonna è particolarmente indicato per coloro che sono molto sensibili al freddo, che non sopportano di scoprirsi. Inoltre il rimedio non ha profondità di azione, cioè non penetra abbastanza profondamente nell’organismo e la sua azione dura qualche giorno. Il dolore di Belladonna si manifesta con fitte che vanno dall’alto verso il basso e compaiono dopo aver preso freddo alla testa (a differenza di Aconitum e Pulsatilla i cui disturbi cominciano dopo essersi bagnati i piedi e vanno dal basso verso l’alto ed anche di Rhus toxicodendron i cui malesseri compaiono dopo che il soggetto si è bagnato ed i dolori si localizzano sulle parti bagnate). Altra caratteristica di Belladonna è che il soggetto non può rimanere coricato sul fianco malato, sulla parte infiammata, al contrario di Bryonia che invece deve coricarsi sul lato dolente.
Belladonna è l’acuto di Calcarea carbonica, che è il suo sinergico, ma è anche l’antidoto di Lachesis. E’ un rimedio destro (cioè agisce meglio per i problemi che interessano la parte destra del corpo) ed ha costituzione carbonica.
Riepilogando i sintomi di Belladonna si aggravano al tatto, con il movimento, con il rumore, con la luce, con le correnti d’aria, stando sdraiati, di notte, scoprendosi il corpo, con il taglio dei capelli, con gli urti e le scosse (il soggetto non sopporta che gli si tocchi il letto su cui è sdraiato). Migliorano con il riposo, stando in posizione eretta, in una camera calda.
Uno degli usi più appropriati e più conosciuti di Belladonna è quello inerente alle affezioni dell’apparato respiratorio, tipiche dell’influenza con i suoi vari sintomi. Quindi come Aconitum, che è un altro grande policresto dell’omeopatia, è il rimedio delle situazioni acute, che scoppiano all’improvviso. E’ altresì il rimedio delle malattie esantematiche dei bambini, ove le eruzioni della pelle si allargano rapidamente.
USO DEL RIMEDIO
Il rimedio omeopatico Belladonna si usa nei seguenti principali casi, quando i sintomi corrispondono e si associano alle caratteristiche del rimedio stesso.
1) APP. RESPIRATORIO. Tendenza a raffreddarsi con facilità, specie se dopo aver tagliato i capelli o dopo aver lasciato la testa scoperta. Nei casi di raffreddore, rinite allergica, tosse, influenza, pneumopatie di origine batterica o virale con febbre che si manifesta improvvisamente e può raggiungere i 40°C. Nel raffreddore con interessamento oculare è utile l’associazione con Euphrasia; nella rinite allergica con Hydrastis, Kalium bichromicum e Sambucus; se la febbre è accompagnata da indolenzimento e dolore muscolare con Arnica; se la tosse è stizzosa e spasmodica con Drosera; se la tosse è accompagnata da nausea e vomito e abbondante salivazione con Cina o Coccus cacti o Ferrum phosphoricum o Ipecacuana; se la tosse è cronica ed è accompagnata da espettorazione con Solidago; se la tosse è secca ed insistente con Cuprum metallicum.
2) GOLA. Nei casi di gola molto arrossata e secca, angina di gola, tosse senza senso di costrizione, deglutizione difficile, dolore che si irradia verso le orecchie (più forte a dx). Se c’è gonfiore dell’ugola e senso di soffocamento è utile l’associazione con Apis; se c’è presenza di pus con Phytolacca o Mercurius.
3) ORECCHIE. Nei casi di otite sia interna che esterna, soprattutto dell’orecchio dx. Dolore alle parotidi (le grosse ghiandole salivari poste nel retrobocca, dietro la mandibola). Parotite.
4) OCCHI. Nei casi di congiuntivite con dilatazione pupillare.
5) MALATTIE ESANTEMATICHE. Nei casi di scarlattina, morbillo e rosolia.
6) APP. GENITALE. Nei casi di mestruazioni in anticipo o in ritardo, ipermenorrea con perdite ematiche di colore rosso chiaro (come Sabina), dismenorrea. Secchezza della vagina. Dolori all’ovaio dx, al sopraggiungere delle mestruazioni, che compaiono e scompaiono bruscamente. Vampate di calore della menopausa con rossore del viso e sudorazione. Mammelle gonfie, infiammate o dure.
7) SISTEMA NERVOSO. Nei casi di convulsioni infantili, epilessia, depressione, insonnia, delirio con ipereccitazione motoria e verbale accompagnato da allucinazioni, nevralgie atroci attenuate da pressione esterna, cefalea con sensazione che il sangue affluisca e pulsi dentro la testa e che migliora apponendovi una fascia stretta. Belladonna è un rimedio eccellente per le cefalee.
8) PELLE. Nei casi di eczema, erisipela, acne, ascessi, foruncoli, che insorgono con rapido gonfiore, bruciore, dolore battente, calore e rossore. Eritema solare, geloni.
9) APP. GASTRO-INTESTINALE. In tutti i casi di sindromi gastro-intestinali, in special modo gastrite e ulcera gastroduodenale, coliti con coliche accompagnate da stitichezza e gonfiore al ventre, senso di pienezza. Si può associare con Arsenicum album, Bryonia, Colocinthis, Magnesium phosphoricum ed altri.
10) DOLORI. Nei casi di dolori articolari causati da eccessiva esposizione al freddo umido, che peggiorano con il contatto e migliorano con il riposo. Dolori ai denti con gengive gonfie, rosse e sanguinanti, al lato dx.
DOSI
In tutti i casi diluizione 4CH, 3 granuli o 5 gocce da 3 a 6 volte al dì a seconda delle necessità.
(*) V. Note esplicative
Sofia dice
Soffro di extrasistole e miocloni soprattutto notturni che mi causano risvegli durante la notte. Come potrei aiutarmi mediante un rimedio omeopatico? Grazie per l’attenzione. Sofia
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Sofia, se lei intende trattare l’extrasistole (aritmia cardiaca) e la mioclonia con l’omeopatia le consiglio di rivolgersi ad un medico omeopata, perché solo la visita medica omeopatica può riuscire a individuare i rimedi più adatti a lei e le relative diluizioni, sulla base della migliore somiglianza psico-fisica. Con la visita omeopatica il medico effettua l’esame e lo studio del paziente, l’anamnesi, la valutazione del quadro clinico, il vaglio della sintomatologia, sia a livello fisico che a livello psichico, la disamina dello stile di vita e la valorizzazione di tutte quelle peculiarità che rendono il soggetto unico rispetto a tutti gli altri affetti dalla stessa patologia. Dopo di che l’omeopata sarà in grado di prescrivere la terapia personalizzata meglio appropriata al caso specifico (rimedi, diluizioni, posologie, durate di cura, eventuali adattamenti in corso d’opera, eventuali bioterapici di supporto, ecc.). Tale terapia potrebbe prevedere l’uso non solo di rimedi sintomatici (cioè rimedi che vengono scelti privilegiando la somiglianza con la sintomatologia del paziente) ma anche di rimedi costituzionali per una cura di fondo, sistemica e polivalente, tesa a correggere e regolare il terreno del paziente, legato al patrimonio genetico e comportamentale. In tal caso i rimedi costituzionali, che saranno rimedi importanti ad azione profonda e generale, vengono scelti accuratamente in base alla somiglianza con i caratteri morfologici, fisiologici e psicologici del paziente. Solo a titolo informativo, tra i rimedi omeopatici sintomatici che vengono utilizzati in caso di aritmia cardiaca troviamo Digitalis, Naja tripudians, Lycopus, Spigelia anthelmia; tra i rimedi omeopatici sintomatici per la mioclonia troviamo Cuprum metallicum, Magnesia phosphorica, Menyanthes, Zincum metallicum. Ovviamente ne va verificata l’applicabilità al caso specifico. Le ripeto quindi che è indispensabile rivolgersi ad un medico omeopata. Cordiali saluti.
lorena dice
Gentile dottoressa;
Sono affaetta da angioedema;allergica; e non posso prensere medicinali
Per tale motivo un piccolo mal di gola si trasforma subito in febbre.
Ho sentito parlare di belladonna e trovo questo articolo molto interessante
Posso secondo lei;assumere bella donna?senz effetti collaterali quale edema?
Grazie per la risposta…
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Lorena, Belladonna è uno dei rimedi omeopatici che viene utilizzato nell’angioedema, però, per il caso specifico, l’opportunità dell’uso del rimedio e la scelta della relativa diluizione le può stabilire solo un medico omeopata. A titolo informativo altri rimedi omeopatici spesso utilizzati sono Apis, Kali carbonicum, Natrum sulphuricum, Thuya, Urtica urens. Per quanto riguarda gli effetti collaterali, intesi questi nel senso tradizionale del termine, generalmente i rimedi omeopatici non ne hanno perché non contengono sostanze a livello ponderale, ma solo a livello infinitesimale, e la loro azione terapeutica è rivolta unicamente a stimolare ed incanalare correttamente la capacità propria di guarigione o di regolazione dell’organismo. Questo però non significa che possono essere assunti senza cautela e senza prescrizione medica (si tratta pur sempre di farmaci), in quanto se si dovesse assumere un rimedio omeopatico sbagliato, o una diluizione sbagliata (specialmente se alta), o una posologia sbagliata si potrebbe andare incontro a inconvenienti abbastanza seri e fastidiosi. Ritornando all’angioedema, in diversi casi viene associato un gemmoterapico della fitoterapia rinnovata come Ribes nigrum M.G. D1 (trattasi di un macerato glicerico delle gemme della pianta omonima con diluizione alla prima decimale hahnemanniana), in gocce, che è un ottimo cortisone-like, con attività antinfiammatorie e antistaminiche ed è un ottimo regolatore del sistema immunitario, per cui è indicato anche per le allergie. Tale gemmoterapico inoltre esercita anche un’importante azione drenante. I preparati della fitoterapia classica che vengono utilizzati sono le applicazioni locali con il gel di Aloe vera, una pomata alla Calendula, l’olio di Menta o di Sandalo, oppure gli impacchi con infuso di Camomilla o di Biancospino o di farina di Avena e bicarbonato di sodio o di Zenzero o di Curcuma o di radice di Liquirizia ed altro. Anche i preparati a base di cumarina (dalle sommità fiorite del Meliloto) e di bromelina (dal gambo dell’Ananas) sono validi per le proprietà antinfiammatorie e antiedematose. Sarebbe altresì consigliabile adottare un’alimentazione sana ed equilibrata che privilegi i cibi ricchi di vitamine, in particolare le vitamine B1, B2, B3, B12, C, E ed evitare, ovviamente, i cibi o gli additivi alimentari o i farmaci in grado di scatenare i sintomi. Si ricordi comunque che la parola spetta al medico. Cordiali saluti.
elena dice
Buon giorno dott.ssa,mio figlio autistico di 8 anni ha la febbbre alta ormai da 2 giorni e mezzo!Da questa mattina gli sto somministrando belladonna e apis 3 granuli ogni ora!La febbre non scende ha l’orecchio dx infiammato.Gli ho anche dato una pasticca di tachipirina xke’ le supposte non gli fanno piu’ effetto.Vorrei sapere se dopo la tachipirina posso ancora dargli apis e belladonna.P.S.non vuole mangiare niente,sono molto preoccupata,grazie e buon lavoro!
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Elena, se non l’avesse ancora fatto sarebbe comunque opportuno ricorrere al pediatra. Per quanto riguarda la sua domanda, i rimedi omeopatici possono essere adoperati dopo l’uso di farmaci tradizionali che hanno la stessa azione terapeutica. Per una panoramica sui rimedi omeopatici potenzialmente utili in caso di febbre dia un’occhiata all’articolo “Febbre e Influenza” nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi”. Si ricordi però che la parola spetta sempre al medico. Cordiali saluti.
antonio dice
da diversi anni soffro di mioclonia ,parte destra del viso,dall’occhio al labbro,ma principalmente all’occhio. anni fa avevo anche effettuato la risonanza e il neurologo mi aveva prescritto alprozolam 5 gg, tre volte al di. poi diciamo che mi era quasi scomparso per poi ricomparire quando ero sempre super impegnato. ha fatto la cura di prodotti fitoterapici per circa tre mesi, continuo a prendere il magnesio supremo da oltre due anni, ho usato anche i sali tessutati per circa tre mesi ma nulla,poi ho provato anche i fiori di back , da circa una mese sto prendendo su consiglio del dr.omeopata farmacista cuprum 30 ch e ignatia 5 ch ma senza grandi risultati. volevo chiederle posso integrarli con belladonna. analisi del sangue e urina tutto ok,per la mia pressine al mattino prendo unapastiglia di goverlam e alla sera una lobidiur 5 mg. posso integrare con BELLADONNa: i tre prodotti sono compatibili? .mille grazie. antono
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Antonio, i tre rimedi omeopatici citati, ossia Cuprum metallicum, Ignatia amara e Belladonna, non sono incompatibili per cui volendo possono essere associati. Però la certezza che la cura che sta adottando è giusta per lei la può fornire solo un medico omeopata con la visita omeopatica, perché, com’è noto, l’omeopatia riesce ad essere curativa solo con la terapia a misura del singolo paziente e della sua sintomatologia. Cordiali saluti.
Federica dice
Gentile dottoressa la mia bambina di 11 anni usa da anni x la febbre apisbelladonna che pero’ nn le fa passare il mal di testa …..posso darle bella donnahomaccord o meglio solo bella donna e in quale posologia?
Saluti
Federica
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Federica, si tratta di due rimedi diversi. Belladonna è un rimedio omeopatico unitario dell’omeopatia classica che, come avrà rilevato leggendo l’articolo, è utile per numerose affezioni, essendo un policresto omeopatico ed anche per la cefalea quando questa è pressante, come un chiodo fisso e si aggrava con il freddo. Ovviamente, nel rispetto della “legge dei simili”, si richiede la somiglianza con il rimedio, nella sintomatologia e nelle caratteristiche, nelle causalità e nelle modalità, nelle sensazioni e nei sintomi concomitanti, e quanto maggiore è tale somiglianza tanto migliori saranno gli effetti terapeutici. Belladonna Homaccord non è un rimedio dell’omeopatia classica, bensì è un antiomotossico, cioè un rimedio dell’omotossicologia, che pur avendo diversi punti di contatto con l’omeopatia, alla quale si ispira, ha però degli orientamenti terapeutici e dei criteri di scelta dei rimedi completamente differenti. In particolare è un complesso di rimedi omeopatici, tra cui Belladonna, con caratteristiche funzionali analoghe e tropismo tissutale affine. Ogni componente è presente in più diluizioni a scalare (basse, medie, alte), in modo da poter trattare le malattie di origine psico-somatica agendo sull’aspetto organico tramite le basse diluizioni, sull’aspetto funzionale/fisiologico tramite le medie diluizioni e sull’aspetto mentale tramite le alte diluizioni. Il complesso risulterebbe indicato per infiammazioni locali, ad es. tonsillite, foruncoli, antrace. La posologia, come le altre entità terapeutiche in omeopatia (rimedio, diluizione, tempi di cura, ecc.), è strettamente personale, non generalizzabile e solo la visita medica omeopatica può essere in grado di individuare con la dovuta precisione. Sarebbe pertanto opportuno rivolgersi ad un medico omeopata, che possa prescrivere la terapia più appropriata e seguire adeguatamente la bambina. Cordiali saluti.
alessandra dice
buongiorno dottoressa sono una mamma di 3 bambini e per la prima volta ho comprato la tintura madre di belladonna perchè tutti e tre i miei figli di 9,7 anni e 13 mesi hanno febbre e tosse.Vorrei usare la bella donna ma non sò come somministrarla,le dosi per le diverse età dei bambini e anche vorrei sapere per piacere quando si dovrebbe dare,quando la febbre è ormai alta o anche prima per prevenire che si alzi la febbre?grazie.cordiali saluti.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Alessandra, l’uso di Belladonna come fitoterapico, qual è la tintura madre, non è raccomandabile se non sotto stretto controllo medico. Ciò perché Belladonna è una pianta ad azione forte, che deve essere dosata con cura e che alle grosse dosi può risultare dannosa. Infatti la pianta contiene degli alcaloidi molto tossici. Inoltre è controindicata in caso di asma bronchiale, bradicardia e glaucoma ed ha numerose interazioni farmacologiche. Infine la tintura madre ha un contenuto alcolico che in genere è meno consigliato per i bambini. Sarebbe perciò opportuno avvalersi del medico. Altra cosa invece è Belladonna omeopatico. Cordiali saluti.
nunzio dice
Cara dottoressa ho un bimbo di 6 anni che soffre di eneuresi notturna, ha un sonno agitato è pauroso, timido ma allo stesso tempo pestifero non sta fermo un minuto, geloso verso il fratello minore mi hanno consigliato belladonna30ch vorrei un suo parere.La ringrazio anticipatamente per l’attenzione
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Nunzio, com’è noto l’enuresi notturna dei bambini è quasi sempre su base psico-affettiva e si verifica quindi in risposta ad una situazione emotiva stressante. Perciò è molto probabile che la nascita del fratellino sia stata la causa scatenante del disturbo. Nella stragrande maggioranza dei casi questa condizione si risolve spontaneamente prima dell’adolescenza. Nel frattempo è opportuno mettere in atto alcuni semplici interventi comportamentali, come ad esempio controllare l’assunzione dei liquidi, soprattutto la sera, eliminando le bevande che contengono caffeina (cola o cioccolata calda), assicurarsi che il bambino vada in bagno prima di andare a letto, evitare assolutamente i rimproveri o le manifestazioni di rabbia e di frustrazione, ecc. L’omeopatia può aiutare a risolvere il problema con diversi rimedi, tra cui senz’altro Belladonna, che corrisponde ad un soggetto timido, inquieto, agitato, con tendenza a spaventarsi e sonno agitato. Altri rimedi omeopatici che vengono spesso prescritti per l’enuresi dei bambini sono: Causticum, che è un pauroso, agitato, apprensivo ed ha il sonno inquieto; Equisetum, che è un irritabile, si affatica facilmente ed ha il sonno turbato; Plantago, che è un irrequieto, irritabile, impaziente ed ha il sonno disturbato; Sepia, che è un timoroso, inquieto, nervoso, ha il sonno agitato e l’enuresi si manifesta specialmente durante il primo sonno. Anche la fitoterapia potrebbe fornire il suo contributo con, ad esempio, la tintura madre di Cupressus. Il consiglio però è di non fare da solo ma di rivolgersi ad un medico omeopata, meglio se anche pediatra, che con la visita potrà essere in grado di prescrivere la terapia personale più appropriata e seguire adeguatamente il bimbo durante la cura. Cordiali saluti.
Marzia dice
Gentile Dott.ssa,
la mia bimba di 21 mesi ha spesso il raffreddore, frequenta l’asilo nido, vorrei sapere come curarla con l’omeopatia.
Ora ha un raffreddore con scolo frequente e arrossamento delle gote.
Stamattina ho fatto 1 supposta di viburcol e euphorbium sray nasale.
Sarebbe meglio darle i granuli di allium cepa, oppure belladonna?
Mi hanno anche parlato del ferrum phosphoricum.
La ringrazio anticipatamente
Cordiali saluti
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Marzia, la invito a consultare l’articolo “Raffreddore e Rinite allergica” nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi”, dove sono riportati i principali rimedi omeopatici a ciò preposti. Nel rispetto della “legge dei simili” su cui l’omeopatia fonda il suo principio terapeutico, occorrerà individuare il rimedio (o i rimedi) che assomiglia di più al paziente, nella sintomatologia e nelle caratteristiche, nelle causalità e nelle modalità, nelle sensazioni provate e nei sintomi concomitanti, e quanto maggiore è tale somiglianza tanto migliori saranno i risultati. Dia anche un’occhiata all’articolo “Via raffreddore-tosse-influenza-ecc.” nella sezione del sito “Rimedi della nonna”, dove sono riportati diversi preparati fitoterapici molto utili nelle affezioni delle prime vie respiratorie. Sarebbe anche importante rafforzare le difese del sistema immunitario con un’alimentazione sana ed equilibrata, che, compatibilmente con l’età della bimba, privilegi i cibi ricchi di vitamine (in particolare le vitamine A, B5, B12, C, E), di grassi polinsaturi (omega-3, omega-6), di minerali (in particolare rame, manganese, selenio, zinco), di prebiotici (cibi ricchi di fibre) e probiotici (cibi fermentati). Sarebbe comunque opportuno rivolgersi ad un medico omeopata, meglio se anche pediatra, che, con la visita omeopatica, potrà prescrivere la terapia personalizzata più appropriata e seguire adeguatamente la bimba durante la cura. Cordiali saluti.
Federica dice
Gentile Dottoressa, leggo con molto piacere il suo sito e vorrei sottoporle una questione… ho purtroppo delle mestrauzioni molto dolorose e non regolari. Ho inoltre le ovaie microcistiche e nonostante il mio ginecologo mi dice che nel mio caso dovrei assumere una pillola, visto il ciclo abbondante, i dolori e le irregolarità, volevo sapere se esisteva una cura omeopatica per evitare la pillola. La ringrazio e le auguro un buon lavoro
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Federica, i rimedi omeopatici in grado di trattare le mestruazioni dolorose (dismenorrea) ed altri disturbi mestruali sono tanti e diversi nei profili, tra cui individuare il rimedio (o i rimedi) che si presenta più somigliante alla propria condizione, nelle manifestazioni e nelle caratteristiche, così come richiede l’omeopatia con la “legge dei simili”, altrimenti i risultati non saranno quelli auspicati. Tra i principali rimedi omeopatici più frequentemente utilizzati troviamo: Lachesis quando i dolori migliorano con la comparsa del mestruo; Actaea racemosa (o Cimicifuga) quando i dolori sono proporzionali al flusso, intensi ed estenuanti, simili a spasmi del basso ventre; Belladonna se i dolori si presentano con le caratteristiche del rimedio, cioè in modo acuto, improvviso e violento; Chamomilla se i dolori interessano il basso ventre ed a volte anche la schiena; Arsenicum album quando i dolori sono lancinanti, il mestruo è abbondane ed escoriante, a volte anticipato; Magnesia phosphorica quando i dolori compaiono prima del ciclo e migliorano con l’arrivo, il mestruo è di sangue scuro e in anticipo; Colocynthis quando i dolori, spasmodici simili a crampi, migliorano in posizione piegata su se stessa; Dioscorea se viceversa i dolori sono più sostenibili in posizione eretta; Cyclamen se il mestruo è di sangue scuro; Ferrum metallicum se il mestruo si presenta piuttosto pallido, Sabina se il mestruo si presenta di colore rosso vivo; eccetera. Potrebbe essere utile associare alcuni rimedi gemmoterapici (o gemmoderivati, si tratta di un macerati glicerici di gemme vegetali con diluizione alla prima decimale hahnemanniana), che, oltre ad avere delle proprie attività terapeutiche, espletano un’importante azione di “drenaggio” capace di stimolare gli organi emuntori, liberare l’organismo dalle tossine e rendere lo stesso più recettivo all’azione della cura omeopatica o di qualsiasi altra terapia. Nel caso specifico si potrebbe ricorrere a gemmoterapici particolarmente indicati per la dismenorrea ed altri disturbi mestruali, come Salix alba (Salice) M.G. D1 e Rubus idaeus (Lampone) M.G. D1, quest’ultimo indicato anche per l’ovaio micropolicistico. Anche l’alimentazione potrebbe fornire il suo contributo, privilegiando i cibi con vitamine e sali minerali (soprattutto calcio, magnesio, potassio) e quelli particolarmente consigliati sono cavolo, lattuga, fico, finocchio, prezzemolo. Anche una buona tisana potrebbe alleviare i dolori, prima fra tutte la tisana di camomilla, la quale non a caso è una pianta che presenta nella denominazione botanica il termine “matricaria” (Matricaria chamomilla), da “matrice” che anticamente indicava gli annessi uterini. Dia anche un’occhiata all’articolo “Per solo donne” nella sezione del sito “Rimedi della nonna”, dove sono riportati diversi preparati fitoterapici molto validi per tali problematiche femminili. La soluzione migliore però è di affidarsi alla competenza di un medico omeopata che saprà trovare la terapia più adatta al suo caso ed alla sua persona. Cordiali saluti.
virginia dice
La belladonna puo essere somministrata per sintomi influenzali, rafredore febbre, per bimbi?
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Virginia, Belladonna è un rimedio omeopatico generalmente adatto per le sindromi influenzali, sia degli adulti che per dei bambini, però deve tenere presente che, nel rispetto della “legge dei simili”, i risultati saranno tanto migliori quanto più la sintomatologia del paziente assomiglia a quella del rimedio. Cordiali saluti.