DESCRIZIONE
Belladonna, il cui nome scientifico è Atropa belladonna, è una pianta erbacea perenne appartenente, come il pomodoro e la patata, alla famiglia delle Solanaceae. E’ caratterizzata da un grosso rizoma e da un fusto robusto, eretto e ramificato, sottilmente scanalato, che può raggiungere l’altezza di 150 cm ed oltre. Le foglie sono semplici, di forma ovale-lanceolata, alterne, con una più piccola dell’altra nella zona superiore. Come il fusto, esse sono ricoperte di una peluria responsabile dell’odore sgradevole emanato dalla pianta. I fiori, che compaiono nel periodo estivo, sono piccoli, caliciformi, poco attraenti, di colore porporino-violaceo. Il frutto è una bacca nera lucida, contornata da un calice a stella, delle dimensioni di un’amarena, dall’aspetto invitante e può essere confusa con i frutti del sottobosco come i mirtilli. La pianta cresce sporadica nelle zone montane e submontane dell’Europa centrale, Africa settentrionale ed Asia occidentale. In Italia la si può trovare nei boschi delle Alpi e degli Appennini. L’intera pianta è velenosa ed in modo particolare le sue bacche, nonostante abbiano un sapore dolciastro e gradevole. L’ingestione di solo alcune di esse può provocare la morte. I sintomi sono contenuti in una vecchia filastrocca inglese, che recita: “caldo come una lepre” (febbre), “cieco come un pipistrello” (dilatazione pupillare e inibizione dell’accomodazione), “secco come un osso” (blocco di salivazione e sudorazione), “rosso come una barbabietola” (congestione di volto e collo), “matto come una gallina” (allucinazioni, eccitazione). Proprio a questi effetti letali si deve il termine Atropa che compone il nome della pianta. Atropa infatti, era una figura della mitologia greca che aveva il compito di recidere il filo della vita. Il termine Belladonna, che è il nome comune dato alla pianta, invece deriverebbe dall’uso cosmetico che ne facevano le donne del Rinascimento, le quali la utilizzavano per migliorare il colorito del viso e per dilatare le pupille allo scopo di rendere lo sguardo più luminoso ed ammaliante.
La pianta contiene tre alcaloidi, che sono i suoi principi attivi, e precisamente: l’atropina, la iosciamina e la scopolamina. L’atropina agisce sul sistema nervoso parasimpatico ed espleta attività sedative ed anestetiche, ma è pericolosissima in quanto è proprio questa la sostanza mortale. Ancora oggi è usata nel campo dell’oculistica per dilatare le pupille onde osservare il fondo oculare. La iosciamina è uno stimolante del sistema nervoso centrale. La scopolamina è un depressivo del sistema nervoso centrale. Entrambe hanno capacità antispasmodiche. Alle opportune dosi, le parti della pianta (foglie, radici, semi) possono essere utilizzate nella cura di diverse malattie, come asma, nevralgie, cefalea, dolori reumatici e muscolari, spasmi e coliche gastrointestinali e biliari.
Il rimedio omeopatico Belladonna si ottiene dalle diluizioni, intervallate dalle dinamizzazioni, della Tintura Madre di tutta la pianta Atropa belladonna quando comincia a fiorire.
Per ulteriori informazioni sulla preparazione, consultare l’articolo “Rimedi omeopatici: origine” della sezione “Approfondimenti”.
CARATTERISTICHE DEL RIMEDIO
Belladonna è uno dei principali policresti dell’omeopatia. Il rimedio è adatto per tutti i problemi in cui c’è una forte stimolazione del sistema nervoso. Caldo, rossore e bruciore sono i tre grandi sintomi chiave che si manifestano costantemente nella patogenesi. Si tratta di malattie con congestione localizzata o generalizzata i cui sintomi compaiono in modo acuto, improvviso e violento, accompagnati dall’arrossamento (che è visibile solo nei casi di malattia delle parti esterne del corpo), da sensazione di calore, bruciore e dolore pulsante, da ipereccitabilità di tutti i sensi, spesso da febbre a volte accompagnata da delirio e allucinazione. Il soggetto non sopporta il minimo rumore o il minimo urto, non sopporta particolarmente la luce. Il rimedio è adatto anche per qualsiasi problema, esterno o interno al corpo, che si manifesta con tumefazione (gonfiore) rapida.
Il tipo Belladonna è estremamente influenzabile, è una persona gradevole, di compagnia, ma solo quando sta bene; al contrario quando si ammala diventa violento e spesso delira: guai a dargli fastidio. Il più delle volte si tratta di donne e bambini con capelli chiari ed occhi azzurri, carnagione chiara, cute delicata, nervosi con tendenza alle convulsioni. Possiamo immaginare Belladonna proprio come una bella donna, formosa e piacente nell’aspetto ma estremamente sensibile, che scatta e si tinge di rosso se viene disturbata, facilmente influenzabile e stimolabile dal punto di vista emotivo.
Belladonna è particolarmente indicato per coloro che sono molto sensibili al freddo, che non sopportano di scoprirsi. Inoltre il rimedio non ha profondità di azione, cioè non penetra abbastanza profondamente nell’organismo e la sua azione dura qualche giorno. Il dolore di Belladonna si manifesta con fitte che vanno dall’alto verso il basso e compaiono dopo aver preso freddo alla testa (a differenza di Aconitum e Pulsatilla i cui disturbi cominciano dopo essersi bagnati i piedi e vanno dal basso verso l’alto ed anche di Rhus toxicodendron i cui malesseri compaiono dopo che il soggetto si è bagnato ed i dolori si localizzano sulle parti bagnate). Altra caratteristica di Belladonna è che il soggetto non può rimanere coricato sul fianco malato, sulla parte infiammata, al contrario di Bryonia che invece deve coricarsi sul lato dolente.
Belladonna è l’acuto di Calcarea carbonica, che è il suo sinergico, ma è anche l’antidoto di Lachesis. E’ un rimedio destro (cioè agisce meglio per i problemi che interessano la parte destra del corpo) ed ha costituzione carbonica.
Riepilogando i sintomi di Belladonna si aggravano al tatto, con il movimento, con il rumore, con la luce, con le correnti d’aria, stando sdraiati, di notte, scoprendosi il corpo, con il taglio dei capelli, con gli urti e le scosse (il soggetto non sopporta che gli si tocchi il letto su cui è sdraiato). Migliorano con il riposo, stando in posizione eretta, in una camera calda.
Uno degli usi più appropriati e più conosciuti di Belladonna è quello inerente alle affezioni dell’apparato respiratorio, tipiche dell’influenza con i suoi vari sintomi. Quindi come Aconitum, che è un altro grande policresto dell’omeopatia, è il rimedio delle situazioni acute, che scoppiano all’improvviso. E’ altresì il rimedio delle malattie esantematiche dei bambini, ove le eruzioni della pelle si allargano rapidamente.
USO DEL RIMEDIO
Il rimedio omeopatico Belladonna si usa nei seguenti principali casi, quando i sintomi corrispondono e si associano alle caratteristiche del rimedio stesso.
1) APP. RESPIRATORIO. Tendenza a raffreddarsi con facilità, specie se dopo aver tagliato i capelli o dopo aver lasciato la testa scoperta. Nei casi di raffreddore, rinite allergica, tosse, influenza, pneumopatie di origine batterica o virale con febbre che si manifesta improvvisamente e può raggiungere i 40°C. Nel raffreddore con interessamento oculare è utile l’associazione con Euphrasia; nella rinite allergica con Hydrastis, Kalium bichromicum e Sambucus; se la febbre è accompagnata da indolenzimento e dolore muscolare con Arnica; se la tosse è stizzosa e spasmodica con Drosera; se la tosse è accompagnata da nausea e vomito e abbondante salivazione con Cina o Coccus cacti o Ferrum phosphoricum o Ipecacuana; se la tosse è cronica ed è accompagnata da espettorazione con Solidago; se la tosse è secca ed insistente con Cuprum metallicum.
2) GOLA. Nei casi di gola molto arrossata e secca, angina di gola, tosse senza senso di costrizione, deglutizione difficile, dolore che si irradia verso le orecchie (più forte a dx). Se c’è gonfiore dell’ugola e senso di soffocamento è utile l’associazione con Apis; se c’è presenza di pus con Phytolacca o Mercurius.
3) ORECCHIE. Nei casi di otite sia interna che esterna, soprattutto dell’orecchio dx. Dolore alle parotidi (le grosse ghiandole salivari poste nel retrobocca, dietro la mandibola). Parotite.
4) OCCHI. Nei casi di congiuntivite con dilatazione pupillare.
5) MALATTIE ESANTEMATICHE. Nei casi di scarlattina, morbillo e rosolia.
6) APP. GENITALE. Nei casi di mestruazioni in anticipo o in ritardo, ipermenorrea con perdite ematiche di colore rosso chiaro (come Sabina), dismenorrea. Secchezza della vagina. Dolori all’ovaio dx, al sopraggiungere delle mestruazioni, che compaiono e scompaiono bruscamente. Vampate di calore della menopausa con rossore del viso e sudorazione. Mammelle gonfie, infiammate o dure.
7) SISTEMA NERVOSO. Nei casi di convulsioni infantili, epilessia, depressione, insonnia, delirio con ipereccitazione motoria e verbale accompagnato da allucinazioni, nevralgie atroci attenuate da pressione esterna, cefalea con sensazione che il sangue affluisca e pulsi dentro la testa e che migliora apponendovi una fascia stretta. Belladonna è un rimedio eccellente per le cefalee.
8) PELLE. Nei casi di eczema, erisipela, acne, ascessi, foruncoli, che insorgono con rapido gonfiore, bruciore, dolore battente, calore e rossore. Eritema solare, geloni.
9) APP. GASTRO-INTESTINALE. In tutti i casi di sindromi gastro-intestinali, in special modo gastrite e ulcera gastroduodenale, coliti con coliche accompagnate da stitichezza e gonfiore al ventre, senso di pienezza. Si può associare con Arsenicum album, Bryonia, Colocinthis, Magnesium phosphoricum ed altri.
10) DOLORI. Nei casi di dolori articolari causati da eccessiva esposizione al freddo umido, che peggiorano con il contatto e migliorano con il riposo. Dolori ai denti con gengive gonfie, rosse e sanguinanti, al lato dx.
DOSI
In tutti i casi diluizione 4CH, 3 granuli o 5 gocce da 3 a 6 volte al dì a seconda delle necessità.
(*) V. Note esplicative
emanuela dice
gentile dott.ssa, per la mia bambina di un anno e mezzo, ho usato belladonna e mercurius solubilis per combattere febbre e placche alla gola (dietro indicazione del pediatra). la bambina sta meglio anche se ha ancora tosse e muco. sono stata in farmacia per prendere qualche prodotto per aiutare il suo sistema immunitario e mi hanno consigliato rexorubia e anas coccinum. lei cosa ne pensa? grazie ancora per l’attenzione. a presto emanuela.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Emanuela, la prima cosa da fare per rafforzare il sistema immunitario è di curare l’alimentazione, che deve essere sana ed equilibrata, che, compatibilmente con l’età della bambina, privilegi i cibi ricchi di vitamine (in particolare le vitamine A, B12, C, E), di grassi polinsaturi (omega-3 e omega-6), di minerali (in particolare rame, manganese, selenio e zinco), di prebiotici e probiotici. I prodotti da lei citati non sono dei preparati erboristici e neppure dei rimedi omeopatici dell’omeopatia classica, bensì degli antiomotossici, ossia dei rimedi dell’omotossicologia, la quale pur avendo diversi punti di contatto con l’omeopatia, alla quale si ispira, ha però dei principi terapeutici e di scelta dei rimedi completamente differenti. In particolare sono entrambi dei complessi, costituiti cioè da un mix di rimedi omeopatici o di bioterapici sinergici ad azione convergente e circoscritta. Rexorubia sarebbe indicato nei casi di carenza di minerali, soprattutto stati di decalcificazione, ritardi della crescita, rachitismo, anemia, linfatismo, astenia di diversa origine, dimagrimento, convalescenze. Anas coccinum sarebbe indicato per prevenire e curare le patologie invernali, quali influenza e raffreddore. Se invece per rafforzare le difese immunitarie volesse ricorrere a dei veri e propri preparati erboristici, da utilizzare comunque su parere del pediatra, potrebbe considerare ad es. quelli a base Echinacea, gel di Aloe vera, Ribes nigrum, Propoli, Uncaria tormentosa, Eleuterococco, Astragalo, ecc. Cordiali saluti.
nadia dice
sono mamma di una bambina di 6 anni che soffre spesso di tonsilliti ricorrenti volevo sapere quale rimedio potrei darle per combattere questa patologia per non incorrere poi all’intervento.
grazie.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Nadia, tutti i rimedi omeopatici che hanno un’azione elettiva sulle prime vie respiratorie sono potenzialmente indicati per trattare le varie affezioni della gola, tra cui le tonsilliti. Ho usato l’avverbio “potenzialmente” per ricordare un concetto fondamentale in medicina omeopatica e cioè che un rimedio omeopatico produce gli effetti terapeutici desiderati solo se assomiglia al paziente, nella sintomatologia e nelle caratteristiche, e quanto maggiore è tale somiglianza tanto migliori saranno i risultati. L’articolo “Mal di gola” della sezione del sito “Affezioni-Rimedi”, che la invito a consultare, riporta i principali rimedi omeopatici più frequentemente utilizzati e le note caratteristiche che ne distinguono l’attività. Tra essi occorrerà individuare, come sopra detto, il rimedio (o i rimedi) che si presenta più somigliante al paziente, altrimenti i risultati non saranno quelli auspicati. Ad esempio, un importante rimedio omeopatico che potrebbe essere utile per le tonsilliti recidivanti è Baryta carbonica. Una delle prime cose da fare però è di aiutare il sistema immunitario ad aumentare le proprie difese, considerato che per l’età della sua bambina il sistema immunitario non è completamente maturo e quindi sufficientemente forte da poter respingere tutti gli attacchi degli agenti patogeni esterni, ma con la crescita, rafforzandosi i meccanismi di difesa, i problemi tenderanno sicuramente a regredire. Il modo più semplice e naturale per rafforzare le difese immunitarie è di adottare un’alimentazione sana ed equilibrata che privilegi i cibi ricchi di vitamine (in particolare le vitamine A, B12, C, E), di grassi polinsaturi (omega-3 e omega-6), di minerali (in particolare rame, manganese, selenio e zinco), di prebiotici e probiotici. Esistono anche diversi preparati erboristici in grado di rafforzare le difese immunitarie, quali ad es. quelli a base di Echinacea, gel di Aloe vera, Ribes nigrum, Propoli, Uncaria tormentosa, Eleuterococco, Astragalo, ecc. Infine dia un’occhiata all’articolo “Mal di gola subito via” nella sezione del sito “Rimedi della nonna”, dove sono riportati diversi preparati fitoterapici dell’antica tradizione molto utili e validi. Si ricordi però che la parola spetta sempre al medico. Cordiali saluti.
emanuela dice
Gentile dott.ssa i granuli di belladonna (30 ch) possono essere disciolti in un cucchiaio d’acqua o devono per forza essere sciolti in bocca? sto provando a darli alla mia bambina ma non riescie a tenerli in bocca e farli sciogliere lentamente.
Grazie per l’attenzione.
a presto.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Emanuela, i granuli di un rimedio omeopatico possono essere lasciati sciogliere in un poco d’acqua, evitando l’acqua del rubinetto che è clorata ed evitando il contatto con oggetti metallici, come ad es. il cucchiaio, preferendo al limite uno di plastica. Se invece la sua bimba beve dal bicchiere, si può utilizzare questo sia per lasciar sciogliere i granuli e sia per bere il sorsetto, altrimenti si può usare il biberon. Per un migliore assorbimento tramite la mucosa sublinguale ed in subordine quella della bocca, sarebbe meglio che il liquido sostasse il più possibile in bocca, anche se si sa che ciò è difficile da ottenere con i bambini piccoli. Cordiali saluti.
Susy dice
Gentile dottoressa,
sofro di dolori mestruali molto importanti con vampate di calore e dolori alla schiena e pelvi. Sono stata operata per L’endometriosi in laparoscopia ma il medico mi ha detto che comunque i dolori mestruali probabilmente non scompaiono per sospetta adenomiosi.Posso fare uso di belladonna 5CH durante questi attacchi se si,quante volate al dì?
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Susy, Belladonna è uno dei rimedi omeopatici che viene utilizzato per la dismenorrea e le vampate di calore, però deve tenere presente che in omeopatia gli effetti terapeutici si ottengono solo se il rimedio assomiglia al paziente, nella sintomatologia e nelle caratteristiche, e quanto maggiore è tale somiglianza tanto migliori saranno i risultati. Belladonna è indicato se i sintomi si presentano con le caratteristiche del rimedio, cioè in modo acuto, improvviso e violento, ed in particolare le vampate di calore sono accompagnate da notevoli rossori in viso, sensazione intensa di calore e traspirazione profusa. Tra gli altri principali rimedi omeopatici troviamo: Lachesis quando i dolori migliorano con la comparsa del mestruo e le vampate di calore spesso si accompagnano ad un freddo glaciale ai piedi; Actaea racemosa (o Cimicifuga) quando i dolori sono proporzionali al flusso, intensi ed estenuanti, simili a spasmi del basso ventre e le vampate di calore sono frequenti con bisogno di stare all’aria aperta; Chamomilla se i dolori interessano il basso ventre ed a volte anche la schiena; Arsenicum album quando i dolori sono lancinanti, il mestruo è abbondane ed escoriante, a volte anticipato; Magnesia phosphorica quando i dolori compaiono prima del ciclo e migliorano con l’arrivo, il mestruo è di sangue scuro e in anticipo; Colocynthis quando le mestruazioni sono scarse e i dolori, spasmodici simili a crampi, migliorano in posizione piegata su se stessa; Dioscorea se viceversa i dolori sono più sostenibili in posizione eretta; Cyclamen se il mestruo è di sangue scuro; eccetera. La soluzione migliore però è di affidarsi alla competenza di un medico omeopata che saprà trovare la terapia più adatta al suo caso ed alla sua persona. Nelle more generalmente ci si orienta per le basse diluizioni, quali ad es. quelle non superiori alla 7CH, che spesso vengono utilizzate in ragione di 3 granuli 3-6 volte al dì, salvo diversa prescrizione medica. Una delle modalità che viene utilizzata consiste nell’iniziare alcuni giorni prima dell’arrivo delle mestruazioni. Anche l’alimentazione potrebbe fornire il suo contributo, privilegiando i cibi con vitamine e sali minerali (soprattutto calcio, magnesio, potassio) e quelli particolarmente consigliati sono cavolo, lattuga, fico, finocchio, prezzemolo. Anche una buona tisana potrebbe alleviare i dolori, prima fra tutte la tisana di camomilla, la quale non a caso è una pianta che presenta nella denominazione botanica il termine “matricaria” (Matricaria chamomilla), da “matrice” che anticamente indicava gli annessi uterini. Dia anche un’occhiata all’articolo “Per solo donne” nella sezione del sito “Rimedi della nonna”, dove sono riportati diversi preparati fitoterapici molto validi per tali problematiche femminili. Cordiali saluti.
Enrica dice
Gentile dottoressa mia figlia ha 18 mesi e di notte continua a svegliarsi tre o quattro volte,non piange,non ha fame o sete e non ha dolori semplicemente si sveglia e non riesce a riaddormentarsi(spesso impiega 2 ore!).L’abbiamo rimessa nel lettone perché l’unico modo per riaddormentarla è tenerla stretta a me.Quando aveva 10 mesi,in accordo con la pediatra, le abbiamo dato la melatonina ma non ha avuto alcun effetto.La belladonna potrebbe aiutarla a regolarizzare il sonno?Se sì in quali dosi?
La ringrazio anticipatamente
Cordiali saluti
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Enrica, Belladonna è un rimedio omeopatico che può risultare utile nell’insonnia che presenti però questa particolare modalità: il soggetto pur crollando dal sonno non riesce ad addormentarsi e quando alla fine sopraggiunge il sonno si manifestano numerose piccole scosse muscolari. Un altro rimedio omeopatico particolarmente adatto per l’insonnia dei lattanti e dei bambini ed anche più in generale per la loro agitazione è Chamomilla (si legga l’articolo omonimo nella stessa sezione dl sito). L’opportunità dell’uso dell’uno o dell’altro rimedio omeopatico, con relativa diluizione e posologia, la può stabilire solo il medico omeopata, al quale è opportuno rivolgersi, considerata anche l’età della piccolina. Solo a titolo informativo, casi simili di lattanti sono stati trattati con basse diluizioni, ad es. 4 o 5CH, 3 granuli (da lasciar sciogliere nel biberon) al giorno, salvo diversa prescrizione medica, senza la quale, ripeto, ogni terapia “fai da te” è sconsigliata. Come lei sa, situazioni come la sua sono abbastanza comuni e tendono a risolversi spontaneamente con la crescita. Cordiali saluti.
Federico dice
Gentile Dottoressa,
mio figlio ha 14 mesi e da due giorni ha circa 38 di febbre accompagnata da raffreddore e qualche colpo di tosse. Ieri ha anche avuto dei problemi di coliche. Belladonna potrebbe essere un rimedio utile? Grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Federico, se non l’avesse già fatto, le consiglio di far visitare suo figlio dal pediatra o da un medico omeopata se decidesse di seguire la strada dell’omeopatia e dei rimedi naturali. Solo a titolo informativo, Belladonna potrebbe risultare il rimedio omeopatico adatto, meglio se in una prima fase venisse alternato con Aconitum per un’azione più rapida ed efficace. Le ripeto, però, che è opportuno affidarsi alla competenza medica. Cordiali saluti.
rosa dice
questo sito che ho trovato per caso cercando spiegazioni sulla ignatia della hell, mi piace molto, fatto molto bene . grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Rosa, grazie per i complimenti. Seguiti a visitarci perché il sito è in continuo aggiornamento e potrà sempre trovare delle nuove ed interessanti pubblicazioni, commenti e risposte compresi. Cordiali saluti.
Daneiele dice
Complimenti per l’articolo, molto interessante.
Volevo chiederle un parere, da alcuni giorni soffro di forti dolori al braccio destro, penso sia il nervo infiammato, il braccio è molto debole, non riesco ad alzarto e il dolore si irradia dalla spalla fino al polso, riducendosi mano a mano… ieri avevo anche la febbre e ho preso una tachipirina, ora va un po’ meglio, ma comunque non riesco a muoverlo bene, è debole e fa male…
Sabato sera ho preso freddo e umidità e domenica avevo nevralgia in faccia, poi è passata e è venuto fuori questo problema… mi chiedevo se questo rimedio può fare al caso mio…grazie!
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Daniele, Belladonna potrebbe essere il rimedio potenzialmente adatto, considerato che il dolore si è presentato improvvisamente e violentemente dopo esposizione al freddo umido e che il il rimedio ha una spiccata lateralità destra. Bisognerebbe però porre attenzione alle modalità, perché i dolori di Belladonna migliorano con il riposo e peggiorano con il contatto. Invece se i dolori dovessero migliorare con il movimento (anche se all’inizio sono molto intensi) e peggiorare o non migliorare affatto con il riposo ed essere altresì migliorati dal calore e aggravati dal freddo umido, allora il rimedio potrebbe essere Rhus toxicodendron. Qualora dovesse trattarsi di nervo infiammato un rimedio omeopatico adatto potrebbe essere Hypericum, che è anche un ottimo rimedio per il dolore di qualsiasi origine. Se non dovesse risolversi in tempi ragionevoli le consiglio di rivolgersi al medico. Grazie per i complimenti. Cordiali saluti.
cristina dice
Mio figlio d ei quasi 7 anni soffre di enuresi notturna, durante il sonno è molto agitato e muove spesso le gambe come se volesse dare dei calci. Potrebbe essergli utile la belladonna ? Grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Cristina, com’è noto l’enuresi notturna è uno dei disagi più frequenti nei bambini, che ha quasi sempre una base emotiva dovuta ad esempio a un ambiente troppo severo o troppo permissivo, una situazione che possa modificare lo status psico-affettivo del bambino (nascita di un fratellino, ingresso a scuola, separazione dei genitori, ecc.). Il disturbo tende a risolversi spontaneamente con la crescita. Belladonna è certamente uno dei principali rimedi omeopatici indicato per l’enuresi o per l’incontinenza urinaria in generale e tipicamente presenta un sonno agitato con sussulti degli arti, per cui potrebbe essere adatto. Si ricordi però che la parola spetta sempre al medico. Cordiali saluti.
Veronica dice
Gentile dottoressa soffro da circa sei anni e mezzo di vampate post menopausa e sudorazione eccessiva…purtroppo tutti i medicinali assunti contro codesti sintomi non hanno funzionato….la belladonna potrebbe alleviare qst miei sintomi? Grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Veronica, Belladonna è senz’altro uno dei principali rimedi omeopatici in grado di contrastare le vampate di calore della menopausa, però, così come richiede l’omeopatia con la legge dei simili, occorrerà verificare che ci sia un buon grado di somiglianza con le caratteristiche del rimedio, a partire innanzitutto dalla sintomatologia, atteso che quanto maggiore è l’affinità tanto migliori saranno i risultati. Belladonna è uno dei più importanti policresti omeopatici ed in quanto tale è capace di espletare un’azione specifica nei confronti del disturbo, ma anche un’azione riequilibrante generale nei confronti dell’intero organismo. Le vampate di calore della menopausa che Belladonna riesce a trattare bene sono accompagnate da notevoli rossori in viso, sensazione intensa di calore e traspirazione profusa. Se lei si ritrova almeno in ciò, allora Belladonna potrebbe essere il rimedio adatto. A titolo informativo, tra gli altri principali rimedi omeopatici indicati per le vampate di calore della menopausa troviamo: Lachesis, nel caso in cui la paziente ha vampate di calore con emicrania, può essere gelosa e logorroica, con alternanza di eccitazione e depressione e con il sonno disturbato; Sepia, in caso di vampate di calore non visibili esternamente riguardanti una paziente dal temperamento malinconico e con sensazione di pesantezza pelvica; Sulphur, in caso di donna calorosa, robusta, amante dell’aria aperta, soggetta a eruzioni cutanee recidivanti e turbe vascolari, per cui, oltre alle vampate di calore, potrebbe presentare ipertensione arteriosa; Sanguinaria, in caso di vampate molto violente, con rossori molto evidenti, generalmente circoscritti alle guance, seguiti da bruciori intensi; Veratrum viride, in caso di vampate di calore con sudori freddi; Glonoinum, in caso di vampate con sudori caldi; eccetera. Sarebbe anche importante un’alimentazione semplice e sana, varia ed equilibrata, ricca di frutta e verdura, preferendo i cibi freschi, evitando i cibi troppo grassi, abolendo i cibi piccanti e le spezie, non trascurando di bere abbastanza acqua, ecc. Anche un regolare esercizio fisico, pur se moderato, può contribuire ad aumentare la capacità termoregolatoria dell’organismo. Cordiali saluti.