DESCRIZIONE
Belladonna, il cui nome scientifico è Atropa belladonna, è una pianta erbacea perenne appartenente, come il pomodoro e la patata, alla famiglia delle Solanaceae. E’ caratterizzata da un grosso rizoma e da un fusto robusto, eretto e ramificato, sottilmente scanalato, che può raggiungere l’altezza di 150 cm ed oltre. Le foglie sono semplici, di forma ovale-lanceolata, alterne, con una più piccola dell’altra nella zona superiore. Come il fusto, esse sono ricoperte di una peluria responsabile dell’odore sgradevole emanato dalla pianta. I fiori, che compaiono nel periodo estivo, sono piccoli, caliciformi, poco attraenti, di colore porporino-violaceo. Il frutto è una bacca nera lucida, contornata da un calice a stella, delle dimensioni di un’amarena, dall’aspetto invitante e può essere confusa con i frutti del sottobosco come i mirtilli. La pianta cresce sporadica nelle zone montane e submontane dell’Europa centrale, Africa settentrionale ed Asia occidentale. In Italia la si può trovare nei boschi delle Alpi e degli Appennini. L’intera pianta è velenosa ed in modo particolare le sue bacche, nonostante abbiano un sapore dolciastro e gradevole. L’ingestione di solo alcune di esse può provocare la morte. I sintomi sono contenuti in una vecchia filastrocca inglese, che recita: “caldo come una lepre” (febbre), “cieco come un pipistrello” (dilatazione pupillare e inibizione dell’accomodazione), “secco come un osso” (blocco di salivazione e sudorazione), “rosso come una barbabietola” (congestione di volto e collo), “matto come una gallina” (allucinazioni, eccitazione). Proprio a questi effetti letali si deve il termine Atropa che compone il nome della pianta. Atropa infatti, era una figura della mitologia greca che aveva il compito di recidere il filo della vita. Il termine Belladonna, che è il nome comune dato alla pianta, invece deriverebbe dall’uso cosmetico che ne facevano le donne del Rinascimento, le quali la utilizzavano per migliorare il colorito del viso e per dilatare le pupille allo scopo di rendere lo sguardo più luminoso ed ammaliante.
La pianta contiene tre alcaloidi, che sono i suoi principi attivi, e precisamente: l’atropina, la iosciamina e la scopolamina. L’atropina agisce sul sistema nervoso parasimpatico ed espleta attività sedative ed anestetiche, ma è pericolosissima in quanto è proprio questa la sostanza mortale. Ancora oggi è usata nel campo dell’oculistica per dilatare le pupille onde osservare il fondo oculare. La iosciamina è uno stimolante del sistema nervoso centrale. La scopolamina è un depressivo del sistema nervoso centrale. Entrambe hanno capacità antispasmodiche. Alle opportune dosi, le parti della pianta (foglie, radici, semi) possono essere utilizzate nella cura di diverse malattie, come asma, nevralgie, cefalea, dolori reumatici e muscolari, spasmi e coliche gastrointestinali e biliari.
Il rimedio omeopatico Belladonna si ottiene dalle diluizioni, intervallate dalle dinamizzazioni, della Tintura Madre di tutta la pianta Atropa belladonna quando comincia a fiorire.
Per ulteriori informazioni sulla preparazione, consultare l’articolo “Rimedi omeopatici: origine” della sezione “Approfondimenti”.
CARATTERISTICHE DEL RIMEDIO
Belladonna è uno dei principali policresti dell’omeopatia. Il rimedio è adatto per tutti i problemi in cui c’è una forte stimolazione del sistema nervoso. Caldo, rossore e bruciore sono i tre grandi sintomi chiave che si manifestano costantemente nella patogenesi. Si tratta di malattie con congestione localizzata o generalizzata i cui sintomi compaiono in modo acuto, improvviso e violento, accompagnati dall’arrossamento (che è visibile solo nei casi di malattia delle parti esterne del corpo), da sensazione di calore, bruciore e dolore pulsante, da ipereccitabilità di tutti i sensi, spesso da febbre a volte accompagnata da delirio e allucinazione. Il soggetto non sopporta il minimo rumore o il minimo urto, non sopporta particolarmente la luce. Il rimedio è adatto anche per qualsiasi problema, esterno o interno al corpo, che si manifesta con tumefazione (gonfiore) rapida.
Il tipo Belladonna è estremamente influenzabile, è una persona gradevole, di compagnia, ma solo quando sta bene; al contrario quando si ammala diventa violento e spesso delira: guai a dargli fastidio. Il più delle volte si tratta di donne e bambini con capelli chiari ed occhi azzurri, carnagione chiara, cute delicata, nervosi con tendenza alle convulsioni. Possiamo immaginare Belladonna proprio come una bella donna, formosa e piacente nell’aspetto ma estremamente sensibile, che scatta e si tinge di rosso se viene disturbata, facilmente influenzabile e stimolabile dal punto di vista emotivo.
Belladonna è particolarmente indicato per coloro che sono molto sensibili al freddo, che non sopportano di scoprirsi. Inoltre il rimedio non ha profondità di azione, cioè non penetra abbastanza profondamente nell’organismo e la sua azione dura qualche giorno. Il dolore di Belladonna si manifesta con fitte che vanno dall’alto verso il basso e compaiono dopo aver preso freddo alla testa (a differenza di Aconitum e Pulsatilla i cui disturbi cominciano dopo essersi bagnati i piedi e vanno dal basso verso l’alto ed anche di Rhus toxicodendron i cui malesseri compaiono dopo che il soggetto si è bagnato ed i dolori si localizzano sulle parti bagnate). Altra caratteristica di Belladonna è che il soggetto non può rimanere coricato sul fianco malato, sulla parte infiammata, al contrario di Bryonia che invece deve coricarsi sul lato dolente.
Belladonna è l’acuto di Calcarea carbonica, che è il suo sinergico, ma è anche l’antidoto di Lachesis. E’ un rimedio destro (cioè agisce meglio per i problemi che interessano la parte destra del corpo) ed ha costituzione carbonica.
Riepilogando i sintomi di Belladonna si aggravano al tatto, con il movimento, con il rumore, con la luce, con le correnti d’aria, stando sdraiati, di notte, scoprendosi il corpo, con il taglio dei capelli, con gli urti e le scosse (il soggetto non sopporta che gli si tocchi il letto su cui è sdraiato). Migliorano con il riposo, stando in posizione eretta, in una camera calda.
Uno degli usi più appropriati e più conosciuti di Belladonna è quello inerente alle affezioni dell’apparato respiratorio, tipiche dell’influenza con i suoi vari sintomi. Quindi come Aconitum, che è un altro grande policresto dell’omeopatia, è il rimedio delle situazioni acute, che scoppiano all’improvviso. E’ altresì il rimedio delle malattie esantematiche dei bambini, ove le eruzioni della pelle si allargano rapidamente.
USO DEL RIMEDIO
Il rimedio omeopatico Belladonna si usa nei seguenti principali casi, quando i sintomi corrispondono e si associano alle caratteristiche del rimedio stesso.
1) APP. RESPIRATORIO. Tendenza a raffreddarsi con facilità, specie se dopo aver tagliato i capelli o dopo aver lasciato la testa scoperta. Nei casi di raffreddore, rinite allergica, tosse, influenza, pneumopatie di origine batterica o virale con febbre che si manifesta improvvisamente e può raggiungere i 40°C. Nel raffreddore con interessamento oculare è utile l’associazione con Euphrasia; nella rinite allergica con Hydrastis, Kalium bichromicum e Sambucus; se la febbre è accompagnata da indolenzimento e dolore muscolare con Arnica; se la tosse è stizzosa e spasmodica con Drosera; se la tosse è accompagnata da nausea e vomito e abbondante salivazione con Cina o Coccus cacti o Ferrum phosphoricum o Ipecacuana; se la tosse è cronica ed è accompagnata da espettorazione con Solidago; se la tosse è secca ed insistente con Cuprum metallicum.
2) GOLA. Nei casi di gola molto arrossata e secca, angina di gola, tosse senza senso di costrizione, deglutizione difficile, dolore che si irradia verso le orecchie (più forte a dx). Se c’è gonfiore dell’ugola e senso di soffocamento è utile l’associazione con Apis; se c’è presenza di pus con Phytolacca o Mercurius.
3) ORECCHIE. Nei casi di otite sia interna che esterna, soprattutto dell’orecchio dx. Dolore alle parotidi (le grosse ghiandole salivari poste nel retrobocca, dietro la mandibola). Parotite.
4) OCCHI. Nei casi di congiuntivite con dilatazione pupillare.
5) MALATTIE ESANTEMATICHE. Nei casi di scarlattina, morbillo e rosolia.
6) APP. GENITALE. Nei casi di mestruazioni in anticipo o in ritardo, ipermenorrea con perdite ematiche di colore rosso chiaro (come Sabina), dismenorrea. Secchezza della vagina. Dolori all’ovaio dx, al sopraggiungere delle mestruazioni, che compaiono e scompaiono bruscamente. Vampate di calore della menopausa con rossore del viso e sudorazione. Mammelle gonfie, infiammate o dure.
7) SISTEMA NERVOSO. Nei casi di convulsioni infantili, epilessia, depressione, insonnia, delirio con ipereccitazione motoria e verbale accompagnato da allucinazioni, nevralgie atroci attenuate da pressione esterna, cefalea con sensazione che il sangue affluisca e pulsi dentro la testa e che migliora apponendovi una fascia stretta. Belladonna è un rimedio eccellente per le cefalee.
8) PELLE. Nei casi di eczema, erisipela, acne, ascessi, foruncoli, che insorgono con rapido gonfiore, bruciore, dolore battente, calore e rossore. Eritema solare, geloni.
9) APP. GASTRO-INTESTINALE. In tutti i casi di sindromi gastro-intestinali, in special modo gastrite e ulcera gastroduodenale, coliti con coliche accompagnate da stitichezza e gonfiore al ventre, senso di pienezza. Si può associare con Arsenicum album, Bryonia, Colocinthis, Magnesium phosphoricum ed altri.
10) DOLORI. Nei casi di dolori articolari causati da eccessiva esposizione al freddo umido, che peggiorano con il contatto e migliorano con il riposo. Dolori ai denti con gengive gonfie, rosse e sanguinanti, al lato dx.
DOSI
In tutti i casi diluizione 4CH, 3 granuli o 5 gocce da 3 a 6 volte al dì a seconda delle necessità.
(*) V. Note esplicative
Grazia dice
Gent. Dott.ssa mia figlia soffre di allergia alle graminacee, mi hanno detto che la belladonna 9ch può essere utile soprattutto nel momento acuto, e’ vero?
Quale altro rimedio eventualmente potrebbe usare come preventivo e in fase acuta?
Ringrazio e saluto
Grazia
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Grazia, l’omeopatia può riuscire a trattare con successo o con risultati più che soddisfacenti il fenomeno delle allergie, però occorre individuare l’approccio terapeutico giusto e la strategia terapeutica più adatta al caso in esame. Il percorso può essere laborioso ed anche lungo, può richiedere più di una stagione per la risoluzione del problema, può andare avanti per gradi, dove ciascun grado potrebbe richiedere un suo particolare adattamento terapeutico. Un protocollo terapeutico molto logico, spesso adottato, consiste nel muoversi lungo due linee di azione: con la prima si affronta la fase acuta tramite rimedi omeopatici sintomatici (scelti cioè sulla base della sintomatologia che si manifesta), quasi sempre a bassa diluizione e con la seconda si affronta la fase sistemica, legata più che altro al bagaglio genetico e comportamentale, tramite rimedi omeopatici costituzionali che assomigliano al paziente nella sua totalità psicofisica, quasi sempre a più alta diluizione, in grado di correggerne il “terreno”, che stimolino le difese dell’organismo e la reattività tipica del paziente, che facciano prevenzione, che correggano il comportamento anomalo e spropositato del sistema immunitario nei confronti di alcune sostanze (allergeni) normalmente innocue. Con tale modalità si interviene abbastanza prontamente nei confronti della manifestazione acuta e non si lascia scoperto il paziente durante il periodo relativamente lungo che richiedono i rimedi costituzionali per incominciare ad agire. Ad esempio se l’allergia alle graminacee si manifesta con una rinite allergica, allora nella fase acuta (prima linea di azione) potrebbero essere adatti i rimedi omeopatici di cui all’articolo “Raffreddore e Rinite allergica” della sezione del sito “Affezioni-Rimedi”, tra cui lo stesso Belladonna. Ovviamente, così come richiede l’omeopatia con la legge dei simili, occorrerà individuare il rimedio (o i rimedi) che rispecchia al meglio la totalità dei sintomi del paziente e le loro modalità di manifestazione, altrimenti i risultati non saranno quelli auspicati. Per la fase sistemico-costituzionale (seconda linea di azione), i rimedi saranno individuati dopo un’attenta analisi omeopatica del paziente, in risposta a quell’organismo, a quel biotipo, a quel temperamento, a quel carattere, a quell’anamnesi, a quel modo di “fare malattia” ed altro. Inoltre negli ultimi tempi, a ulteriore supporto di detta terapia, si stanno sempre più affermando dei nuovi rimedi omeopatici immunofarmacologici per la cura di fondo delle allergie e dei vaccini omeopatici (ottenuti omeopatizzando l’allergene) che stanno dando dei buoni risultati. Un valido contributo lo può fornire anche la fitoterapia: ad esempio si dimostra molto utile il gemmoterapico Ribes nigrum, che è un fitoterapico rinnovato, precisamente un macerato glicerico con diluizione D1 del principio attivo (è la forma galenica più utilizzata per l’uso terapeutico), il quale ha delle ottime proprietà antinfiammatorie ed antistaminiche ed è un ottimo riequilibratore del sistema immunitario. Altrettanto utile può essere un’alimentazione ricca di vitamine (in particolare vitamine B2, C, E). Come vede le possibilità di cura ci sono, però per garanzia di risultato sarebbe opportuno rivolgersi ad un medico omeopata, l’unico in grado di prescrivere una terapia personalizzata (rimedi, diluizioni, posologie, eventuali adattamenti in corso d’opera, durata della cura, ecc.), secondo i corretti canoni omeopatici e medici in generale. Cordiali saluti.
Renato Nobili dice
Gentile Dottoressa,mio figlio di 8 anni soffre , da quando è neonato, di dondolio della testa nel sonno. Per i neuropsichiatri non è nulla,deve passare da sè oppure se lo terrà per sempre. Il bambino ha buona salute generale,ottimi risultati scolastici. Attualmente per attenuare il suo disturbo stiamo usando la melatonina. Ma non è risolutiva. Mi chiedevo se la belladonna potesse aiutarlo e a quale diluizione. La ringrazio per i suoi consigli. Cordiali saluti.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Renato, Belladonna è un rimedio omeopatico che potrebbe essere senz’altro di aiuto per superare il disturbo del suo bambino, considerato che è particolarmente indicato in caso di spasmi, convulsioni, scosse involontarie, mioclonie, tic, ecc. Tenga però presente che in omeopatia i risultati saranno tanto migliori quanto più il rimedio assomiglia al paziente, sia dal punto di vista fisiologico che da quello psicologico. A titolo informativo tra gli altri principali rimedi omeopatici utili al trattamento di disturbi di tale tipo troviamo Cuprum, Hyoscyamus, Kali carbonicum, Lachesis, Stannum, Stramonium. In assenza della prescrizione di un medico omeopata ed in attesa della stessa, ci si può orientare verso le basse diluizioni, quali ad es. quelle non superiori a 7CH, che solitamente si utilizzano in ragione di 3 granuli 3-4 volte al dì. Cordiali saluti.
fabio dice
Buonasera,
soffro di bruxismo da molti anni, la belladonna puo’ essermi d’aiuto?
grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Fabio, Belladonna è un rimedio omeopatico che potrebbe aiutare per il bruxismo, però tenga presente che, così come richiede l’omeopatia con la legge dei simili, i risultati saranno tanto migliori quanto più si ravvisano somiglianze con le caratteristiche del rimedio. Altri rimedi omeopatici potenzialmente adatti sono anche Apis e Arsenicum album. Cordiali saluti.
Giada dice
Complimenti per le informazioni! Stavo cercando un rimedio omeopatico per il mio bambino di due anni e mezzo. Durante l’inverno anche a causa dell’inserimento al nido, ha preso ogni tipo di virus. Adesso, dopo aver avuto due settimane fa la congiuntivite con mal di gola e orecchie arrossate ha di nuovo raffreddore da una settimana con scolo continuo, ogni tanto lamenta male all’orecchio e tosse. Nei giorni scorsi ha avuto anche un pò di febbre. il pediatra mi ha fatto dare un antinfiammatorio. Per tre giorni gliel’ho fato ma preferirei altre strade. Mi chiedevo se secondo lei belladonna 5ch può andare bene!
Grazie mille per la disponibilità che mostra portando avanti questo sito!
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Giada, Belladonna è senz’altro uno dei più importanti rimedi omeopatici, se non il più importante, per le affezioni delle prime vie respiratorie che compaiono improvvisamente. La sintomatologia tipica, di riferimento per verificarne la somiglianza, è raffreddore con secrezione fluida, mal di gola che si irradia alle orecchie, gola arrossata, difficoltà di deglutizione, secchezza delle mucose, gonfiore delle tonsille, otite, tosse, febbre, cefalea pressante, sudorazione, sete (ovviamente possono non essere presenti tutti i sintomi). Ma Belladonna è il grande rimedio dell’infiammazione, per cui è ottimo per abbassare la febbre e per lenire il dolore. La diluizione 5CH potrebbe essere appropriata, atteso che occorre intervenire a livello sintomatico in una fase acuta. Si ricordi però che la parola spetta sempre al medico. Grazie per i complimenti. Cordiali saluti.
debora dice
gentile dottoressa ho aquistato i granuli di belladonna 15ch da dare a mia figlia di 17 mesi come antipiretico al posto della tachipirina il mio problema è proprio quello di tenere a bada la febbre perché la bambina quando le sale velocemente le vengono le convulsioni.la mia domanda è questa io le do 3 granuli e poi dopo quanto tempo posso ripetere la dose?se la febbre non scende posso darglieli anche dopo mezzora? o le fanno male?la prego mi risponda in fretta
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Debora, la 15CH di Belladonna è una diluizione media che in genere ha un effetto abbastanza lento, cioè per agire richiede un tempo relativamente lungo, anche di qualche giorno, per cui potrebbe non essere adatta per fronteggiare una salita veloce della temperatura corporea. Sarebbero più adatte le basse diluizioni, come ad es. una 5CH, che possono essere assunte anche a breve distanza, al limite anche ogni ora negli stati febbrili particolarmente acuti e virulenti. Però, se la sua bimba corre il rischio delle convulsioni quando la febbre sale a valori preoccupanti, forse l’adozione di un antipiretico veloce ed efficace come la tachipirina è da prendere in considerazione. E’ opportuno anche cercare di contrastare l’innalzamento della temperatura con degli impacchi rinfrescanti (spugnature di acqua fredda) per favorire la perdita di calore dal corpo. La parola comunque spetta sempre al medico. Cordiali saluti.
carmelina dice
Ciao ,sono allergica alle medicine, in attesa dei test vorrei assumere belladonna in granuli x mal di denti, in che dosi?come si fa? Non ho mai preso omeopatici, posso essere allergica pure a quelli?
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Carmelina, i rimedi omeopatici, a differenza della medicina convenzionale dove i farmaci sono generici, vengono scelti unicamente in base alla somiglianza con la sintomatologia che il paziente presenta, altrimenti i risultati non sono quelli auspicati. Ad esempio Belladonna si adopera prevalentemente quando i sintomi (il mal di denti) compaiono in modo acuto, improvviso e violento ed interessano la parte destra. Invece Aconitum napellus, l’altro importante rimedio spesso utilizzato per il mal di denti, si adopera quando è interessata la parte sinistra. Dovendo agire a livello sintomatico ci si può orientare verso le basse diluizioni, ad es. quelle non superiori alla 7CH, che solitamente si assumono in ragione di 3 granuli 3-6 volte al dì lontano dai pasti. I granuli vanno fatti sciogliere lentamente sotto la lingua. Per quanto riguarda la seconda parte della domanda, può stare tranquilla che i rimedi omeopatici non sono in grado di provocare alcuna reazione allergica, in quanto non contengono sostanze a livello ponderale, ma solo a livello infinitesimale e la loro azione consiste unicamente nello stimolare ed incanalare correttamente la capacità propria di guarigione dell’organismo. Cordiali saluti.
Rosanna Scarselletti dice
Gentile Dottoressa, ho apprezzato molto l’approfondimento relativo a Belladonna in particolar modo il riferimento al suo utilizzo per contrastare le vampate in menopausa di cui avevo sentito parlare ma per cui non ero riuscita a trovare alcun riscontro in vari testi e in rete. Mi era stato suggerito da una amica sottoforma di gogge di un composto in cui c’e anche Echinacea ma finora non mi era decisa a provarlo. Questo disturbo mi crea parecchio disagio di giorno ma soprattutto la notte. Vorrei avere una sua opinione e anche indicazini sulla posologia più appropriata. Cordiali saluti e grazie.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Rosanna, l’Echinacea, tra l’altro sottoforma di tintura madre, è più utile per stimolare le difese immunitarie e per i processi infiammatori infettivi, per cui potrebbe andare bene per fatti riflessi. Invece per quanto riguarda più specificamente i disturbi della menopausa ed in particolare le vampate di calore, diversi sono i rimedi omeopatici in grado di contrastarle efficacemente come ad esempio, oltre a Belladonna, Lachesis, Sepia, Cimicifuga, Sanguinaria, Sulphur. La scelta tra essi, per il risultato migliore, è strettamente legata, come richiede l’omeopatia, alla sintomatologia ma anche al maggior numero di affinità con le altre caratteristiche del rimedio, sia dal punto di vista fisico che da quello psichico e mentale. Le diluizioni il più delle volte sono opportunamente basse, ad es. 5CH, 3 granuli 3-6 volte al dì. Le debbo comunque segnalare che il grande rimedio omeopatico per i disturbi della menopausa, vampate di calore comprese, al quale si ricorre abbastanza frequentemente, è Lachesis (si legga l’articolo omonimo nella stessa sezione del sito). La parola però spetta sempre al medico. Cordiali saluti.
Cristiana lai dice
Sto attraversando un periodo di forte stress emotivo, dormo poco e male e ho mal di testa quotidiani, più o meno forti, che è collegato anche a contratura della regione cervicale. Ho usato il cuprum, il magnesio e il gelsemium, con moderati risultati. La belladonna potrebbe essere un rimedio per i miei problemi?
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Cristiana, se lei trova abbastanza corrispondenze con le caratteristiche del rimedio, sia sul piano fisico che su quello psichico-mentale, allora Belladonna potrebbe essere il rimedio omeopatico adatto per i disturbi di cui soffre, specie se i sintomi sono comparsi in modo acuto, improvviso e violento (è questa una delle principali note chiave del rimedio). Tenga però presente che per essere aiutati a superare una condizione di stress emotivo potrebbe rendersi necessaria una terapia con rimedi di fondo e di terreno, a medio-alta diluizione, per la qual cosa indispensabilmente occorre rivolgersi ad un medico omeopata. In genere per sicurezza, ma ciò non esclude l’intervento del medico, ci si può indirizzare verso prodotti composti che possono contenere più rimedi omeopatici a bassa diluizione e/o fitoterapici in sinergia tra di loro. Anche i Fiori di Bach, il cui campo d’azione è specificamente quello dell’emotività e degli stati d’animo, potrebbero essere indicati. Per un contributo a conciliare il sonno ed a riposare meglio con rimedi naturali dell’antica tradizione di origine vegetale, la invito a consultare l’articolo “Per riposare meglio” della sezione del sito “Rimedi della nonna”. Non trascuri, infine, di tenere una dieta alimentare appropriata, nutriente ed equilibrata, con carboidrati complessi come cereali, riso, pasta, pane e patate, con frutta e verdure e con una quantità di proteine sufficiente al ricambio cellulare. Cordiali saluti.
Anna Elisa Nardone dice
Mi scusi, alla bimba metto anche supposte Viburcol e le sto somministrando mezza pasticca di Engystol 3 gvolte g al dì e Citomix 5 granul al dì. Grazie ancora, LisaNardone
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Anna Elisa, tenga presente che i rimedi omeopatici temono la luce ed il calore, che possono comprometterne l’efficacia, per cui non è opportuno diluire le gocce in acqua calda nel tentativo di elimare l’alcool. D’altro canto per i bambini, proprio per evitare l’acool, vengono preferite altre forme di preparati. Poiché una terapia così impegnativa sarà certamente stata prescritta da un medico, chieda allo stesso chiarimenti in merito. Cordiali saluti.
Anna Elisa Nardone dice
Gentile Dott.ssa, alla piccola Sara di 15 mesi con febbre a 39-39,5 da due gg, è stata consigliata,oltre la Tachipirina, la Belladonna Homaccord di Heel in gocce, ogni 15 min…non ha nessun altro sintomo. Le gocce le metto in acqua calda per far evaporare l’alcool…che ne pensa?
Grazie infinite, Lisa Nardone