DESCRIZIONE
Arsenicum album è il triossido di arsenico, avente formula chimica As2O3. Può assumere diverse denominazioni quali anidride arseniosa, ossido arsenioso, arsenolite, arsenico bianco ed altre. A temperatura ambiente si presenta come una polvere cristallina incolore, poco solubile in acqua.
L’arsenico è uno degli elementi più tossici che esistano. Anche molti dei suoi composti sono veleni particolarmente potenti. L’arsenico si trova naturalmente sulla terra in piccole concentrazioni. Nella crosta terrestre assume un’abbondanza media e raramente si rinviene allo stato puro, ma associato, soprattutto nei minerali, ad argento, cobalto, ferro, antimonio, nichel, zolfo. Nell’atmosfera la presenza dell’arsenico e dei suoi composti è dovuta a diverse fonti quasi tutte ascrivibili alle attività umane, quali la combustione dei combustibili fossili, le industrie di raffinazione dei minerali di metalli come rame, piombo, zinco ed anche l’agricoltura ove è impiegato come pesticida. Una volta introdotto non può essere distrutto, ma solo trasformato chimicamente. Nell’ambiente l’arsenico si combina con ossigeno, cloro e zolfo per formare composti inorganici, che costituiscono la forma chimica più pericolosa per l’uomo in quanto vengono bene assorbiti dall’apparato gastroenterico ed a livello polmonare. Negli animali e nelle piante l’arsenico quando viene metabolizzato si combina con carbonio e idrogeno dando luogo a composti organici che sono molto più inoffensivi in quanto se ingeriti vengono facilmente eliminati con le feci e le urine. L’uomo può essere esposto all’arsenico attraverso il cibo, l’acqua e l’aria, ma anche attraverso il contatto della pelle con terreno o acqua che lo contengono. L’esposizione ad arsenico inorganico comporta danni gravissimi al sistema digestivo ed al sistema nervoso, portando l’intossicato alla disidratazione ed alla morte per shock. Contatti ripetuti o prolungati con la pelle possono causare irritazioni e dermatiti. Le sostanze contenenti arsenico hanno inoltre effetti cancerogeni su polmoni, fegato, reni, vescica e prostata.
Composti di arsenico sono utilizzati nell’industria elettronica come semiconduttori, per rendere i circuiti integrati più veloci di quelli realizzati in silicio. Vi sono usi anche in pirotecnica per la realizzazione di fuochi d’artificio. Il triossido di arsenico è stato impiegato per la cura di alcune leucemie.
Il rimedio omeopatico Arsenicum album si ottiene dalle diluizioni, intervallate dalle dinamizzazioni, in soluzione alcolica del triossido di arsenico.
Per ulteriori informazioni sulla preparazione, consultare l’articolo “Rimedi omeopatici: origine” della sezione “Approfondimenti”.
CARATTERISTICHE DEL RIMEDIO
Arsenicum album è un policresto, esercita la sua azione sulle mucose, sulle sierose, sul sistema nervoso, sulla pelle, sul sangue. Rinforza i muscoli degli arti e l’apparato respiratorio. Per questo è definito un rimedio energetico.
Il tipo Arsenicum album è caratterizzato da ansia (soprattutto la notte), panico fino all’angoscia, palpitazioni, agitazione e prostrazione; si stanca al minimo sforzo e la stanchezza non è avvertita quando è coricato; si muove continuamente nonostante la sua debolezza, nessuna posizione è quella giusta; ha paura di essere incurabile e di dover morire. Ha colorito cadaverico, volto pallido e gonfio (soprattutto al mattino), occhi cerchiati con edema (gonfiore) delle palpebre inferiori. Le sue secrezioni ed escrezioni odorano di putrido, sono scarse, acri, producono escoriazioni. Ha sete di piccole quantità di acqua fredda, quanto basta per inumidirsi la bocca, a meno che non abbia sudorazione e febbre. Ha crampi muscolari, tremore agli arti, sensazione di torpore. Ha ipersensibilità a livello di tutti i sensi e non sopporta di essere toccato. Ha tendenza al sanguinamento ed all’ulcerazione. E’ triste, teme la solitudine e la sua malinconia si accentua quando è solo; è diffidente e sospettoso; è meticoloso fino alla pignoleria, ipocondrico; rifiuta medicamenti ed aiuti. E’ freddoloso, si copre pesantemente, tuttavia ha bisogno di aria fresca. E’ brontolone. Arsenicum album è il rimedio più brontolone della Materia Medica Omeopatica.
Il rimedio agisce soprattutto sulla parte dx. E’ un periodico, cioè i suoi sintomi si manifestano ogni 2–4–7–15 giorni. I sintomi si aggravano nel corso della notte, tra mezzanotte e le tre del mattino, con un picco intorno all’una, ove alterna momenti di ansia e agitazione fino al panico ad altri di depressione e spossatezza; finalmente verso le quattro si riaddormenta. E’ pertanto un rimedio cosiddetto cronometro.
Il sintomo caratteristico di Arsenicum album è la sensazione di bruciore come da aghi arroventati o da carboni ardenti, alleviata da applicazioni calde o dal calore, sia che si tratti di una lombalgia o di un eczema, sia che si tratti di bruciore allo stomaco, alla gola, ecc., tranne la cefalea che è alleviata dall’acqua fredda. I dolori si aggravano al mattino.
Arsenicum album è utile nelle malattie catarrali croniche, nelle quali si hanno facili epistassi, nei disturbi dovuti all’ingestione di cibi avariati, con sintomi simili all’intossicazione da arsenico. Come Phosphorus è il rimedio dei problemi che interessano fegato, rene e surrene. E’ inoltre definito il rimedio del cavallo (Antimonium crudum lo è del maiale, Pulsatilla lo è della pecora), in quanto l’arsenico nei cavalli, che sono animali nervosi sempre in movimento e che si spaventano facilmente, aumenta la resistenza allo sforzo fisico.
USO DEL RIMEDIO
Arsenicum album si usa nei seguenti principali casi, quando i sintomi corrispondono e si associano alle caratteristiche del rimedio.
1) APP. GASTROENTERICO – E’ il rimedio principe delle sindromi a carattere gastrointestinale. Colite. Enterite acuta. Gastrite acuta con sete intensa e dolori brucianti che aumentano al tatto ed alla pressione. Ulcera gastroduodenale sanguinante a tendenza necrotica, con sangue nero nelle feci. Alitosi. Secrezioni di saliva maleodorante. Ulcerazione della lingua e della bocca con secchezza. Bruciore alla bocca. Afte. Emorroidi e ragadi anali alleviate da applicazioni calde. Evacuazioni fetide, irritanti, con sangue dopo aver mangiato e bevuto, seguite da grande prostrazione. Gonfiore dell’addome con flatulenza e borborigmi. Ipertrofia di fegato e milza. E’ anche un rimedio a forte capacità disintossicante per cui utilizzabile nei casi di intossicazioni alimentari per ingestione di cibi avariati o nei casi di intossicazione da arsenico e di altri minerali tossici.
2) APP. RESPIRATORIO – E’ un ottimo rimedio per gli attacchi dispnoici. Dispnea e Asma con eccessi notturni da mezzanotte in poi. Bronchite cronica. Polmonite. Anche per Raffreddore con facile epistassi (fuoriuscita di sangue dal naso) e con catarro escoriante il labbro superiore, alternato a secchezza e sensazione di bruciore alla laringe. Rinite allergica. Tosse secca con sensazione di soffocamento, sudorazione e brividi. Dolore soprattutto al polmone dx. Costrizione e compressione del torace con sensazione di bruciore, debolezza, ansia ed angoscia.
3) APP. URINARIO – Cistite con dolori brucianti durante la minzione. Ematuria. Albuminuria. Nefrite associata ad ematuria e albuminuria con gonfiori.
4) CUTE – Pelle pallida, cerea, secca, incartapecorita, raggrinzita con eruzioni squamose accompagnate da prurito e bruciore specie durante la notte. Il soggetto si gratta sino ad escoriare la cute, allora il prurito cessa ma compare il bruciore e il dolore, appena si attenua il dolore ricompare il prurito e così via. E’ un ottimo rimedio per tutte le infezioni cutanee che si aggravano di notte, con il freddo e d’inverno, mentre migliorano con il calore e d’estate. Foruncoli. Orticaria. Eczema. Psoriasi.
5) DOLORI – Dolori lancinanti e violenti che possono interessare varie parti del corpo, sia interne che superficiali, accompagnati da edemi. Lombalgia che aumenta se la schiena è toccata. Dolori alle braccia che iniziano dal gomito e si estendono alle ascelle. Dolori articolari di tipo bruciante.
6) CRAMPI – Crampi e sensazione di torpore agli arti, soprattutto a quelli inferiori, come negli alcolisti.
7) APP. CARDIOVASCOLARE – Angina pectoris. Edema del pericardio. Palpitazioni. Aritmia con sensazione di costrizione toracica. Ulcere varicose con le caratteristiche del rimedio (bruciore, sanguinamento, trasudato fetido).
8) SANGUE – Anemia, Epistassi (fuoriuscita di sangue dal naso), Ematuria, Ipermenorrea con le caratteristiche del rimedio. Per l’anemia Arsenicum album è un rimedio valido quasi quanto Ferrum.
9) TESTA – Cefalea occipitale che si aggrava con la luce e con il rumore, migliora stando distesi al buio con la testa sollevata, oppure con l’acqua fredda o camminando all’aperto. La cefalea è accompagnata dalla sensazione che la testa sta per scoppiare, in genere compare dopo pranzo e va sempre aumentando per durare tutta la notte. Il dolore è più intenso al lato dx, il volto è rosso e caldo. Crosta lattea accompagnata da prurito, bruciore e sensibilità al tatto tale da non potersi pettinare.
10) OCCHI – Congiuntivite. Infiammazione di occhi e palpebre. Gonfiore degli occhi. Secchezza degli orli delle palpebre con eccessiva fotofobia. Edema della palpebra inferiore, gonfia come un sacchetto pieno d’acqua.
11) ORECCHIO – Otite con dolori pressanti e con bruciore.
DOSI
Nei casi 1), diluizione 5CH, 3 granuli, o 5 – 6 gocce, 3 – 5 volte al dì.
Nei casi 2), 3), 4), 7), 8), 9), 10) e 11), diluizione 4CH, 3 granuli, o 5 – 6 gocce, ogni 3 ore.
Nei casi 5) e 6), diluizione 5CH, 3 granuli, o 5 – 6 gocce, ogni 3 ore.
(*) V. Note esplicative
franco dice
soffro di una forma allergica con lacrimazione e blocco della respirazione nasale(rinite allergica?)mi causa problemi di notte in quanto dormo a bocca chiusa per dormire uso uno spray vicks sinex aloe altrimenti non dormo.
Qualche suggerimento grazie.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Franco, in genere le allergie si curano piuttosto bene con l’Omeopatia, però la cura è quasi sempre lunga e laboriosa (come del resto lo è con qualsiasi altro tipo di terapia), può richiedere più di un passaggio per la risoluzione del problema, può andare avanti per gradi, dove ciascun grado può richiedere un suo particolare adattamento terapeutico. La cura necessita quindi di una vera e propria strategia terapeutica, con l’adozione di piani terapeutici specifici e talvolta l’uso di rimedi omeopatici di diversa natura e provenienza. Infatti i farmaci omeopatici che vengono utilizzati, in relazione al caso specifico ed all’esperienza del medico omeopata, sono i rimedi omeopatici veri e propri (adoperati per il trattamento sintomatico e soprattutto per la cura di fondo) e/o bioterapici in preparazione omeopatica. Negli ultimi tempi si va sempre più affermando una bioterapia di ispirazione omeopatica, la Microimmunoterapia omeopatica, la quale utilizza, in dose diluita e dinamizzata, le stesse sostanze immuno-modulatrici che l’organismo produce per reazione immunologica agli allergeni. La reazione allergica da lei descritta potrebbe richiedere qualche rimedio omeopatico sintomatico di cui all’articolo “Raffreddore e Rinite allergica” nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi”. Potrebbero quindi essere presi in considerazione rimedi come Allium cepa, Apis, Arsenicum album, Dulcamara, Euphrasia, Lachesis, Sabadilla, Scilla, Sulphur. Nel rispetto della Legge di Similitudine su cui l’Omeopatia pone le basi del suo principio terapeutico, il rimedio (o i rimedi) adatto sarà quello che contiene la sintomatologia maggiormente somigliante a quella del paziente. In diversi casi viene associato qualche gemmoterapico della Fitoterapia rinnovata (si tratta di macerati glicerici di gemme vegetali con diluizione alla prima decimale hahnemanniana, che si pongono a cavallo tra la Fitoterapia classica e l’Omeopatia), in gocce, come ad es. Ribes nigrum M.G. D1 che è un ottimo antinfiammatorio con attività simil-cortisonica e simil-antistaminica, un buon regolatore del sistema immunitario e quindi indicato in caso di allergie. Ovviamente stiamo parlando di rimedi sintomatici, in grado cioè di affrontare la fase acuta della reazione allergica, ma non la causa della stessa, ovvero l’allergia in sé, per la qual cosa, come accennato in precedenza, occorrerà affiancare una cura omeopatica di fondo che possa intervenire sul «terreno» del paziente, legato al patrimonio genetico e comportamentale e che quindi “educhi” il sistema immunitario a non avere una reazione spropositata nei confronti di sostanze (allergeni) normalmente innocue. Se lei quindi intende avvalersi dell’Omeopatia e delle bioterapie collegate, le consiglio comunque di non fare da solo, ma di rivolgersi ad un medico omeopata che con la visita sarà in grado di prescrivere la terapia appropriata al suo caso specifico. Cordiali saluti.
Emanuela dice
Dottoressa buona sera mio padre ha iniziato da poco immunoterapia per un tumore a cellule squamose al polmone con metastasi sulla ghiandola del surrene ,nelle prime sedute di immunoterapia l unica controindicazione è stata la stanchezza e la mancanza di forza a fare qualsiasi cosa nn riusciva a stare in piedi ora invece dall ultima seduta ha una forte diarrea fino ad arrivare a 8- 9 scariche al giorno subito dopo i pasti o anche se solo beve acqua abbiamo provato con fermenti con gelenteriumduo senza risultati .le chiedo è consigliabile l assunzione di aloe 5ch oppure mi dica lei .la ringrazio cordiali saluti
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Emanuela, Aloe socotrina è uno dei tanti rimedi omeopatici utili a trattare la diarrea, in particolare quando le feci hanno un aspetto gelatinoso per la presenza di muco. Tra gli altri rimedi omeopatici spesso prescritti in caso di diarrea troviamo: Carbo vegetabilis (ogni cibo ingerito sembra trasformarsi in gas, gonfiore dello stomaco dopo aver mangiato o bevuto, diarrea con evacuazioni liquide, pallide o simili a muco), Arsenicum album (diarrea con spasmi addominali e prostrazione), Croton tiglium (diarrea a carattere esplosivo subito dopo aver bevuto o mangiato), Podophyllum (in presenza di gorgoglii o brontolii addominali), Ipeca (se si manifestano nausea e/o vomito), Sulphur (se si accompagnano prurito in zona anale e bisogno di evacuare appena svegli), Veratrum album (diarrea violenta, con spasmi addominali, brividi e sudorazione abbondante), Gambogia (evacuazione improvvisa ed a getto), Argentum nitricum (diarrea emotiva in vista di un evento o di una prova importante), Asa foetida (diarrea e flatulenza maleodoranti), Phosphoricum acidum (diarrea indolore non debilitante e sensazione di peso allo stomaco in soggetti stressati e depressi). Relativamente alla Fitoterapia, dia un’occhiata all’articolo “Fermiamo la diarrea” nella sezione del sito “Rimedi della nonna”, dove sono riportate diverse piante che possono fornire il loro contributo per contrastare la diarrea e per regolarizzare le funzioni intestinali. Ovviamente si tratta di preparati da assumere anch’essi dietro parere medico. Pertanto, se lei intende avvalersi dell’Omeopatia e del Naturale, le consiglio di non fare da sola, ma di rivolgersi ad un medico omeopata che con l’esame del caso specifico di suo padre sarà in grado di prescrivere la terapia meglio appropriata. Cordiali saluti.
Gianni dice
Buonasera dr.ssa.
Ho letto diversi siti web ” Curare il fegato con l’omeopatia”.Nella stragrande maggioranza viene indicato, per la gran parte delle malattie, il rimedio Arsenicum Album mentre lei indica come rimedio principale Phosphorus.
Posso avere da lei un maggior chiarimento?
Grazie.
Cordialità.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Gianni, non mi sembra di aver espressamente affermato che Phosphorus è il principale rimedio omeopatico del fegato, me ne sarei guardata bene, atteso che i rimedi omeopatici potenzialmente idonei sono tanti e che quello giusto va individuato sulla base della sintomatologia specifica causata dalle problematiche a carico del fegato. Mi spiego meglio: così come richiede la Legge di Similitudine, su cui, com’è noto, l’Omeopatia pone le basi del suo principio terapeutico, ciò che conta è la sintomatologia del paziente (nella zona del fegato o in altre sedi o comunque ascrivibile al fegato), ovvero che essa corrisponda a quella contenuta nella patogenesi del rimedio, senza badare troppo al nome della malattia o dell’organo o dell’agente patogeno. Pertanto, il rimedio omeopatico che contiene la sintomatologia maggiormente somigliante a quella del paziente sarà per questi il miglior rimedio omeopatico possibile ai fini curativi. Arsenicum album e Phosphorus sono due importanti rimedi omeopatici per il fegato (infatti, nel presente articolo ho testualmente scritto «Come Phosphorus è il rimedio dei problemi che interessano fegato, rene e surrene»), ma, come detto, non sono gli unici e non sono i principali (ripeto il concetto: il principale per il paziente è il rimedio meglio somigliante). Altri importanti rimedi omeopatici per il fegato sono Lycopodium, Nux vomica, Mercurius solubilis, China, Podophyllum, Berberis vulgaris, Adlumia, Aloe socotrina, Bryonia, Ammonium chloratum, Chelidonium, Magnesia sulphurica, Pulsatilla, Sepia, Natrium sulphuricum. Antimonium crudum, Sulphur … Cordiali saluti.
Fabio dice
buonasera, ho 50 anni e mi è stato diagnoticata in un paio di punti sul corpo impetigine, mi hanno indicato come cura antibiotico x 7 gg ma con questo caldo preferirei evitare se possibile, ho sentito il medico che ci segue e mi ha dato due pomate acido salicidico al 2×100 e rigenoma che sto mettendo da una settimana e non mi sembra di vedere grossi miglioramenti, le chiedo se invece con omeopatia potrei risolvere, sfogliano su internet ho individuato arsenicum album merzerenum e mercurius ma non vorrei fare troppo il fai da te e quindi le chiederei se venno bene e che diluizione …o se mi indica la cura più idonea, grazie
Fabio
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Fabio, i rimedi omeopatici che vengono prescritti per trattare un’impetigine sono diversi, ma quelli che trovano più larga applicazione sono Antimonium tartaricum, Arsenicum album, Hepar sulphur, Graphites e Mezereum. Nel rispetto della Legge di Similitudine su cui l’Omeopatia pone le basi del suo principio terapeutico, il rimedio giusto sarà quello che contempla una sintomatologia simile a quella del paziente, ovvero il rimedio che più si adatta alla tipologia delle lesioni cutanee. Molto sinteticamente: Antimonium tartaricum, impetigine caratterizzata da eruzione di pustole (bolle, vescicole, cavità superficiali contenenti pus), con areola rossa, con prurito intorno, con successiva formazione di croste; Arsenicum album, eruzioni di pustole scure dolorose e pruriginose; Hepar sulphur, eruzione pustolosa dolorosa al tatto e possibile sanguinamento facile; Graphites, eruzione umida o con croste, con secrezione densa, a volte con prurito intenso la sera e la notte; Mezereum, eruzioni secretive, pruriginose, con areole rosso brillante, coperte da croste bianco-giallastre. Per quanto riguarda la diluizione e la posologia, anch’esse comunque molto individuali, per un intervento prevalentemente sintomatico e nelle more di rivolgersi ad un medico omeopata, in genere ci si orienta verso le basse diluizioni (ad es. fino a 7CH), che solitamente si utilizzano in ragione di pochi granuli pro-dose (ad es. 2-3 granuli), più volte al dì (ad es. 3-4 volte), lontano dai pasti. In diversi casi, sempre a titolo informativo, vengono associati dei gemmoterapici della Fitoterapia rinnovata (o gemmoderivati, si tratta di macerati glicerici alla prima diluizione hahnemanniana, che si pongono a cavallo tra la Fitoterapia classica e l’Omeopatia), in gocce, come ad es.: Ulmus campestris M.G. D1, indicato negli eczemi umidi, vescicolari ed in tutte le forme di dermatiti trasudanti; Juglans regia M.G. D1, indicato nelle dermatiti infette e nelle dermatiti pustolose. Se lei intende avvalersi dell’Omeopatia, le consiglio comunque, come accennato, di non fare da solo, ma di rivolgersi ad un medico omeopata che con la visita sarà in grado di prescrivere la terapia appropriata al suo caso specifico. Tenga presente che l’impetigine è un’infezione batterica, altamente contagiosa, che se mal curata può produrre delle complicanze, per cui richiede la sorveglianza medica. Cordiali saluti.
enrica dice
Gentile dottoressa, soffro di fibromialgia, la quale mi provoca forte bruciore e rigidità muscolare, senso di calore e crampi, e conseguente stanchezza. cercavo un aiuto da potere integrare con la cura che attualmente faccio con miorilassanti, tizanidina. ( solo la sera 2 mg). L arsenicum album potrebbe aiutarmi? ho provato per 15 gg il Cuprum della Hell ( 3 pastiglie al giorno) ma senza nessun risultato. la ringrazio per l attenzione e spero che possa darmi qualche consiglio.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Enrica, considerato che la fibromialgia è una malattia cronica reumatica che colpisce l’apparato muscolo-scheletrico, con rigidità muscolare e dolori provenienti dai muscoli e dai tessuti fibrosi, come tendini e legamenti, i principali rimedi omeopatici che possono trovare impiego sono consultabili all’articolo “Reumatismi” nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi”. Com’è noto, nel rispetto della Legge di Similitudine su cui l’Omeopatia pone le basi del suo principio terapeutico, il rimedio adatto sarà quello che contiene la sintomatologia somigliante a quella del paziente e quanto maggiore è tale somiglianza tanto migliori saranno i risultati. Altri possibili disturbi della sindrome fibromialgica sono proprio la sensazione di caldo intenso ed i crampi agli arti inferiori. In caso di dolori brucianti i rimedi omeopatici da prendere in considerazione, oltre Arsenicum album, potrebbero essere Apis, Bryonia, Ruta graveolens, ma anche Rhus toxicodendron o Nux vomica, che sono abbastanza prescritti per la fibromialgia. Ripeto, solo il rimedio omeopatico che rispecchia meglio la globalità dei sintomi del paziente potrà produrre i risultati attesi. Per quanto riguarda l’alimentazione, anche se non vi è una dieta specifica, è preferibile limitare gli zuccheri semplici, ridurre i grassi saturi ed il sale, incrementare frutta, verdura e cereali integrali, evitare alcool e caffè, bere molta acqua. Relativamente all’esercizio fisico è consigliabile un’attività continuativa ma non troppo intensa e, nei limiti del possibile, praticare aerobica, stretching, massaggi, nuoto. Il consiglio comunque è di non fare da sola, ma di rivolgersi ad un medico omeopata che con la visita sarà in grado di prescrivere la terapia appropriata al suo caso specifico. Cordiali saluti.
Lucia dice
Come posso risolvere il problema della BOCCA URENTE?
Qualche consiglio GRAZIE!
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Lucia, com’è noto, la sindrome della bocca urente è un disturbo caratterizzato da bruciore o dolore bruciante a livello orale, come se la bocca fosse ustionata, senza evidenti lesioni locali. Può interessare lingua, gengive, labbra, interno delle guance, palato, o essere diffusa all’intero cavo orale. La sindrome colpisce prevalentemente le donne e nella maggioranza dei casi insorge dai 50 anni di età in poi. Spesso la causa non è nota ed in tal caso si parla di sindrome primaria. A volte la causa è identificata poiché legata ad una condizione patologica ed in tal caso si parla di sindrome secondaria. Tra le cause identificate più ricorrenti troviamo: micosi orali, lichen planus del cavo orale, deficit nutrizionali (vitamine, ferro, zinco, ecc.), deficit estrogenico post-menopausa, protesi dentarie, reflusso gastroesofageo, allergie o reazioni alimentari, danno neurologico dei nervi correlati, alcune tipologie di farmaci, irritazione orale da abitudini inappropriate (eccessivo spazzolamento della lingua, eccessivo uso di collutori, abuso di bevande alcoliche o acide, ecc.), fattori psicologici aggravanti. Relativamente all’Omeopatia, i rimedi omeopatici che possono aiutare sono tutti quelli che contengono come sintomo predominante il bruciore, tra cui si citano Arsenicum album, Apis, Arum triphyllum, Belladonna, Cantharis, Phosphorus, Sanguinaria. Ovviamente, nel rispetto della Legge di Similitudine su cui l’Omeopatia pone le basi del suo principio terapeutico, il rimedio adatto sarà quello che assomiglia al paziente, nelle caratteristiche e nella sintomatologia, e quanto maggiore è tale somiglianza tanto migliori saranno i risultati. Per quanto riguarda la Fitoterapia, dia un’occhiata all’articolo “Bocca sorridente” nella sezione del sito “Rimedi della nonna”, dove è possibile aggiungere applicazioni con gel di aloe vera, olio di lavanda, curcuma. Come misure di carattere generale è consigliato evitare i cibi troppo speziati e acidi, gli alimenti con menta o cannella, il fumo, variare i dentifrici e bere frequentemente sorsi d’acqua per mantenere umide le mucose. Se lei intende avvalersi dell’Omeopatia e del Naturale, il consiglio comunque è di rivolgersi ad un medico omeopata che con la visita sarà in grado di prescrivere la terapia appropriata al suo caso specifico. Cordiali saluti.
franca dice
Buon giorno dottoressa sono franca . mi è stata riscontrata un’ allergia al Nichel, purtroppo questo metallo si trova anche negli alimenti .in questo caso l’omeopatia potrebbe aiutarmi? ho le palpebre superiori molto gonfie e e anche il viso, sono sempre stanca ma nonostante la stanchezza non riesco a stare ferma .grazie,cordiali saluti.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Franca, in genere le allergie si curano piuttosto bene con l’Omeopatia, però la cura è quasi sempre lunga e laboriosa (come del resto lo è con qualsiasi altro tipo di terapia), può richiedere più di un passaggio per la risoluzione del problema, può andare avanti per gradi, dove ciascun grado può richiedere un suo particolare adattamento terapeutico. La cura necessita quindi di una vera e propria strategia terapeutica, con l’adozione di iter terapeutici specifici e talvolta l’uso di rimedi omeopatici di diversa natura e provenienza. Infatti i farmaci omeopatici che vengono utilizzati, in relazione al caso specifico ed all’esperienza del medico omeopata, sono i rimedi omeopatici veri e propri (adoperati per il trattamento sintomatico e soprattutto per la cura di terreno) e/o bioterapici in preparazione omeopatica, quali ad es. organoterapici, omotossicologici, immunofarmacologici. Negli ultimi tempi si va sempre più affermando una bioterapia di ispirazione omeopatica, la Microimmunoterapia omeopatica, la quale utilizza, in dose diluita e dinamizzata, le stesse sostanze immuno-modulatrici che l’organismo produce per reazione immunologica agli allergeni. La reazione allergica al nichel da lei descritta, caratterizzata da gonfiore alle palpebre ed al viso, potrebbe richiedere l’utilizzo di rimedi omeopatici sintomatici come: Aconitum napellus (rossore e gonfiore delle palpebre, viso gonfio, caldo e rosso o alternativamente arrossato e pallido), Apis (gonfiore edematoso delle palpebre, palpebre superiori che pendono, gonfiore edematoso del viso, rosso e caldo e talvolta così gonfio da rendere quasi irriconoscibili), Arsenicum album (gonfiore infiammatorio o edematoso delle palpebre, talora con dolori urenti, viso rosso e gonfio, gonfiore duro e elastico del viso, principalmente sopra le palpebre e soprattutto al mattino), Guaiacum (gonfiore delle palpebre con sensazione di occhi sporgenti e che le palpebre siano troppo corte, rossore e gonfiore doloroso del viso), Kali carbonicum (gonfiore delle palpebre con difficoltà ad aprire gli occhi, gonfiore anche tra le palpebre e le sopracciglia, gonfiore del viso e arrossamento delle guance, talvolta con eruzioni come puntine), Rhus toxicodendron (gonfiore edematoso attorno agli occhi, gonfiore delle palpebre, infiammazione erisipelatosa e gonfiore del viso, spesso con fitte pressanti e tensive e formicolio urente), Tellurium metallicum (gonfiore delle palpebre, in particolare delle palpebre superiori, a volte inspessite, essudanti, infiammate e edematose, gonfiore del viso con improvvise vampe di arrossamento). A uno o più di siffatti rimedi sintomatici occorrerà associare, come accennato, un rimedio omeopatico costituzionale per una cura di fondo e di terreno onde evitare che le manifestazioni possano ripetersi successivamente. Pertanto, se lei intende curarsi con l’Omeopatia e le Bioterapie collegate, con delle concrete possibilità di successo, le consiglio di rivolgersi ad un medico omeopata che con la visita sarà in grado di prescrivere la terapia appropriata al suo caso specifico. Cordiali saluti.
Armando dice
Salve dottoressa, volevo chiederle se arsenicum album oltre a essere valdio per sfera psichica può essere utole anche per i geloni che nel periodo invernale a volte soffro?
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Armando, Arsenicum album è uno dei rimedi omeopatici che si rivela utile anche a trattare i geloni, in particolare quando questi si presentano di colore rosso-blu-nerastro e migliorano con il caldo o con le applicazioni calde. Relativamente ai fitoterapici, dia un’occhiata all’articolo “Liberi da calli, verruche, geloni” nella sezione del sito “Rimedi della nonna”. Poiché i geloni sono il risultato di un difetto della microcircolazione alle estremità (di solito a mani e piedi, ma anche a naso e orecchie), dovuta all’azione del freddo che causa un restringimento locale dei vasi sanguigni, l’alimentazione consigliata è quella ricca di vitamine, per rinforzare i vasi, aiutare a tenere tonica ed elastica la pelle e facilitare la guarigione degli arrossamenti. Un’attività fisica costante consente inoltre un miglioramento della circolazione e dell’elasticità dei vasi sanguigni, in modo da rendere gli stessi meno sensibili all’azione del freddo. Cordiali saluti.
Armando dice
Buongiorno dottoressa. Il mio medico omeopata mi ha prescritto arsenicum album 30 CH in quanto questi giorni mi sento ansioso e un po debilitato (causa forse anche l ‘influenza). Dopo la 30 CH che soluzione posso assumere la 200CH e in che modo oppurepassare alla LM?
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Armando, sarebbe opportuno che chiedesse al medico omeopata, perché l’Omeopatia è una medicina molto personalizzata, dove non esistono cure standardizzate o protocolli terapeutici universalmente validi, ma ogni terapia è intimamente legata al singolo caso in esame. Se l’azione terapeutica con la 30CH, che è una diluizione medio-alta ad ampio spettro, continua a manifestarsi soddisfacente e progressiva nei miglioramenti, allora da sola potrebbe anche bastare, ovviamente previa conferma del medico. Cordiali saluti.
Tamara dice
Buonasera dottoressa,
mi chiamo Tamara; mio figlio di 5 anni soffre di tonsille e adenoidi, solo quest’anno nei primi 5 mesi ha preso tre volte l’antibiotico per curare l’influenza, ha continui russamenti e per ultimo le placche alla gola che attualmente sta curando con antibiotico.
È un bimbo gracile, mangia di tutto, ma è di costituzione magro, e ogni volta che inizia la cura antibiotica laddove trova giovamento mi sembra di aggravare la situazione… mi è stato consigliato dall’erborista di dargli il mercurius e l’argentum quarzo… mi ha consigliato di iniziare la terapia contemporaneamente all’assunzione degli antibiotici (che sta attualmente ancora prendendo)… la terapia è corretta.? Nella mia più totale
ignoranza mi domando se in un certo qual modo l’antibiotico vada ad “interferire”con l’assunzione degli omeopatici.
Inoltre la cura per quanto tempo deve essere assunta? grazie molte
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Tamara, il concetto è che i rimedi omeopatici ed i farmaci o altri prodotti con principio terapeutico differente possono essere incompatibili quando in particolare servono a curare la stessa patologia o lo stesso disturbo, per cui in tal caso andrebbe evitato il loro utilizzo contemporaneo. Questo perché i rimedi omeopatici preferiscono operare in un organismo quanto più possibile privo di “rumore di fondo”, senza subire eventuali interferenze specifiche, onde veicolare correttamente la bio-informazione in essi contenuta e farla giungere integra ai sistemi di difesa e di regolazione generale dell’organismo stesso. Nell’uso congiunto sono i farmaci tradizionali a poter inficiare l’azione dei rimedi omeopatici, invece i rimedi omeopatici non interferiscono mai con i farmaci tradizionali. Naturalmente si tratta di possibilità legate a diversi fattori, quali la tipologia di farmaco, la sua durata di copertura terapeutica, la distanza di assunzione dal rimedio omeopatico, la forma farmaceutica, ecc. Per quanto riguarda la durata, in genere le cure omeopatiche possono continuare finché si registrano benefici, senza porsi dei limiti temporali particolarmente stringenti ed ovviamente si smettono alla guarigione o al raggiungimento di un risultato soddisfacente e stabile. Comunque sarebbe meglio che la cura omeopatica appropriata al caso specifico del suo bambino la prescrivesse un medico omeopata con la visita. Cordiali saluti.