DESCRIZIONE
Arsenicum album è il triossido di arsenico, avente formula chimica As2O3. Può assumere diverse denominazioni quali anidride arseniosa, ossido arsenioso, arsenolite, arsenico bianco ed altre. A temperatura ambiente si presenta come una polvere cristallina incolore, poco solubile in acqua.
L’arsenico è uno degli elementi più tossici che esistano. Anche molti dei suoi composti sono veleni particolarmente potenti. L’arsenico si trova naturalmente sulla terra in piccole concentrazioni. Nella crosta terrestre assume un’abbondanza media e raramente si rinviene allo stato puro, ma associato, soprattutto nei minerali, ad argento, cobalto, ferro, antimonio, nichel, zolfo. Nell’atmosfera la presenza dell’arsenico e dei suoi composti è dovuta a diverse fonti quasi tutte ascrivibili alle attività umane, quali la combustione dei combustibili fossili, le industrie di raffinazione dei minerali di metalli come rame, piombo, zinco ed anche l’agricoltura ove è impiegato come pesticida. Una volta introdotto non può essere distrutto, ma solo trasformato chimicamente. Nell’ambiente l’arsenico si combina con ossigeno, cloro e zolfo per formare composti inorganici, che costituiscono la forma chimica più pericolosa per l’uomo in quanto vengono bene assorbiti dall’apparato gastroenterico ed a livello polmonare. Negli animali e nelle piante l’arsenico quando viene metabolizzato si combina con carbonio e idrogeno dando luogo a composti organici che sono molto più inoffensivi in quanto se ingeriti vengono facilmente eliminati con le feci e le urine. L’uomo può essere esposto all’arsenico attraverso il cibo, l’acqua e l’aria, ma anche attraverso il contatto della pelle con terreno o acqua che lo contengono. L’esposizione ad arsenico inorganico comporta danni gravissimi al sistema digestivo ed al sistema nervoso, portando l’intossicato alla disidratazione ed alla morte per shock. Contatti ripetuti o prolungati con la pelle possono causare irritazioni e dermatiti. Le sostanze contenenti arsenico hanno inoltre effetti cancerogeni su polmoni, fegato, reni, vescica e prostata.
Composti di arsenico sono utilizzati nell’industria elettronica come semiconduttori, per rendere i circuiti integrati più veloci di quelli realizzati in silicio. Vi sono usi anche in pirotecnica per la realizzazione di fuochi d’artificio. Il triossido di arsenico è stato impiegato per la cura di alcune leucemie.
Il rimedio omeopatico Arsenicum album si ottiene dalle diluizioni, intervallate dalle dinamizzazioni, in soluzione alcolica del triossido di arsenico.
Per ulteriori informazioni sulla preparazione, consultare l’articolo “Rimedi omeopatici: origine” della sezione “Approfondimenti”.
CARATTERISTICHE DEL RIMEDIO
Arsenicum album è un policresto, esercita la sua azione sulle mucose, sulle sierose, sul sistema nervoso, sulla pelle, sul sangue. Rinforza i muscoli degli arti e l’apparato respiratorio. Per questo è definito un rimedio energetico.
Il tipo Arsenicum album è caratterizzato da ansia (soprattutto la notte), panico fino all’angoscia, palpitazioni, agitazione e prostrazione; si stanca al minimo sforzo e la stanchezza non è avvertita quando è coricato; si muove continuamente nonostante la sua debolezza, nessuna posizione è quella giusta; ha paura di essere incurabile e di dover morire. Ha colorito cadaverico, volto pallido e gonfio (soprattutto al mattino), occhi cerchiati con edema (gonfiore) delle palpebre inferiori. Le sue secrezioni ed escrezioni odorano di putrido, sono scarse, acri, producono escoriazioni. Ha sete di piccole quantità di acqua fredda, quanto basta per inumidirsi la bocca, a meno che non abbia sudorazione e febbre. Ha crampi muscolari, tremore agli arti, sensazione di torpore. Ha ipersensibilità a livello di tutti i sensi e non sopporta di essere toccato. Ha tendenza al sanguinamento ed all’ulcerazione. E’ triste, teme la solitudine e la sua malinconia si accentua quando è solo; è diffidente e sospettoso; è meticoloso fino alla pignoleria, ipocondrico; rifiuta medicamenti ed aiuti. E’ freddoloso, si copre pesantemente, tuttavia ha bisogno di aria fresca. E’ brontolone. Arsenicum album è il rimedio più brontolone della Materia Medica Omeopatica.
Il rimedio agisce soprattutto sulla parte dx. E’ un periodico, cioè i suoi sintomi si manifestano ogni 2–4–7–15 giorni. I sintomi si aggravano nel corso della notte, tra mezzanotte e le tre del mattino, con un picco intorno all’una, ove alterna momenti di ansia e agitazione fino al panico ad altri di depressione e spossatezza; finalmente verso le quattro si riaddormenta. E’ pertanto un rimedio cosiddetto cronometro.
Il sintomo caratteristico di Arsenicum album è la sensazione di bruciore come da aghi arroventati o da carboni ardenti, alleviata da applicazioni calde o dal calore, sia che si tratti di una lombalgia o di un eczema, sia che si tratti di bruciore allo stomaco, alla gola, ecc., tranne la cefalea che è alleviata dall’acqua fredda. I dolori si aggravano al mattino.
Arsenicum album è utile nelle malattie catarrali croniche, nelle quali si hanno facili epistassi, nei disturbi dovuti all’ingestione di cibi avariati, con sintomi simili all’intossicazione da arsenico. Come Phosphorus è il rimedio dei problemi che interessano fegato, rene e surrene. E’ inoltre definito il rimedio del cavallo (Antimonium crudum lo è del maiale, Pulsatilla lo è della pecora), in quanto l’arsenico nei cavalli, che sono animali nervosi sempre in movimento e che si spaventano facilmente, aumenta la resistenza allo sforzo fisico.
USO DEL RIMEDIO
Arsenicum album si usa nei seguenti principali casi, quando i sintomi corrispondono e si associano alle caratteristiche del rimedio.
1) APP. GASTROENTERICO – E’ il rimedio principe delle sindromi a carattere gastrointestinale. Colite. Enterite acuta. Gastrite acuta con sete intensa e dolori brucianti che aumentano al tatto ed alla pressione. Ulcera gastroduodenale sanguinante a tendenza necrotica, con sangue nero nelle feci. Alitosi. Secrezioni di saliva maleodorante. Ulcerazione della lingua e della bocca con secchezza. Bruciore alla bocca. Afte. Emorroidi e ragadi anali alleviate da applicazioni calde. Evacuazioni fetide, irritanti, con sangue dopo aver mangiato e bevuto, seguite da grande prostrazione. Gonfiore dell’addome con flatulenza e borborigmi. Ipertrofia di fegato e milza. E’ anche un rimedio a forte capacità disintossicante per cui utilizzabile nei casi di intossicazioni alimentari per ingestione di cibi avariati o nei casi di intossicazione da arsenico e di altri minerali tossici.
2) APP. RESPIRATORIO – E’ un ottimo rimedio per gli attacchi dispnoici. Dispnea e Asma con eccessi notturni da mezzanotte in poi. Bronchite cronica. Polmonite. Anche per Raffreddore con facile epistassi (fuoriuscita di sangue dal naso) e con catarro escoriante il labbro superiore, alternato a secchezza e sensazione di bruciore alla laringe. Rinite allergica. Tosse secca con sensazione di soffocamento, sudorazione e brividi. Dolore soprattutto al polmone dx. Costrizione e compressione del torace con sensazione di bruciore, debolezza, ansia ed angoscia.
3) APP. URINARIO – Cistite con dolori brucianti durante la minzione. Ematuria. Albuminuria. Nefrite associata ad ematuria e albuminuria con gonfiori.
4) CUTE – Pelle pallida, cerea, secca, incartapecorita, raggrinzita con eruzioni squamose accompagnate da prurito e bruciore specie durante la notte. Il soggetto si gratta sino ad escoriare la cute, allora il prurito cessa ma compare il bruciore e il dolore, appena si attenua il dolore ricompare il prurito e così via. E’ un ottimo rimedio per tutte le infezioni cutanee che si aggravano di notte, con il freddo e d’inverno, mentre migliorano con il calore e d’estate. Foruncoli. Orticaria. Eczema. Psoriasi.
5) DOLORI – Dolori lancinanti e violenti che possono interessare varie parti del corpo, sia interne che superficiali, accompagnati da edemi. Lombalgia che aumenta se la schiena è toccata. Dolori alle braccia che iniziano dal gomito e si estendono alle ascelle. Dolori articolari di tipo bruciante.
6) CRAMPI – Crampi e sensazione di torpore agli arti, soprattutto a quelli inferiori, come negli alcolisti.
7) APP. CARDIOVASCOLARE – Angina pectoris. Edema del pericardio. Palpitazioni. Aritmia con sensazione di costrizione toracica. Ulcere varicose con le caratteristiche del rimedio (bruciore, sanguinamento, trasudato fetido).
8) SANGUE – Anemia, Epistassi (fuoriuscita di sangue dal naso), Ematuria, Ipermenorrea con le caratteristiche del rimedio. Per l’anemia Arsenicum album è un rimedio valido quasi quanto Ferrum.
9) TESTA – Cefalea occipitale che si aggrava con la luce e con il rumore, migliora stando distesi al buio con la testa sollevata, oppure con l’acqua fredda o camminando all’aperto. La cefalea è accompagnata dalla sensazione che la testa sta per scoppiare, in genere compare dopo pranzo e va sempre aumentando per durare tutta la notte. Il dolore è più intenso al lato dx, il volto è rosso e caldo. Crosta lattea accompagnata da prurito, bruciore e sensibilità al tatto tale da non potersi pettinare.
10) OCCHI – Congiuntivite. Infiammazione di occhi e palpebre. Gonfiore degli occhi. Secchezza degli orli delle palpebre con eccessiva fotofobia. Edema della palpebra inferiore, gonfia come un sacchetto pieno d’acqua.
11) ORECCHIO – Otite con dolori pressanti e con bruciore.
DOSI
Nei casi 1), diluizione 5CH, 3 granuli, o 5 – 6 gocce, 3 – 5 volte al dì.
Nei casi 2), 3), 4), 7), 8), 9), 10) e 11), diluizione 4CH, 3 granuli, o 5 – 6 gocce, ogni 3 ore.
Nei casi 5) e 6), diluizione 5CH, 3 granuli, o 5 – 6 gocce, ogni 3 ore.
(*) V. Note esplicative
Antonella dice
Gentile Dottoressa , soffro di acidità di stomaco soprattutto nei cambi di stagione ed ho un ernia iatale . Qualche anno fa un dispiacere mi ha messo in crisi e da li ho avuto una brutta otite ematica bilaterale , a seguire mi sono comparsi sintomi di lingua che brucia che persistono e in alcuni momenti sono molto fastidiosi. Questo sintomo è costante ed i medici a cui chiedo spiegazioni non trovano risposta , potrebbe essere legato alla gastrite ? Cosa posso usare … Ho in casa arsenicum album 30 ch … In che dosaggio eventualmente . Grazie antonella
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Antonella, potrebbe trattarsi di “glossodinia” o “stomatopirosi”, conosciuta anche come “sindrome della bocca urente”, in quanto il bruciore alla lingua, o il dolore bruciante simile a una scottatura, è un sintomo caratteristico di tale condizione patologica. La sindrome interessa prevalentemente le donne e nella maggioranza dei casi insorge dai 50 anni di età in poi. Ovviamente si tratta soltanto di un’ipotesi che solo un medico può o meno confermare con gli accertamenti del caso. Sarebbe quindi opportuno indagare in tal senso. Spesso la causa della sindrome non è nota ed in tal caso si parla di sindrome primaria. A volte la causa è identificata perché legata ad una situazione patologica ed in tal caso si parla di sindrome secondaria. Tra le cause identificate più ricorrenti troviamo: micosi orali, lichen planus del cavo orale, deficit nutrizionali (vitamine, ferro, zinco, ecc.), deficit estrogenico post-menopausa, protesi dentarie, reflusso gastroesofageo, allergie o reazioni alimentari, danno neurologico dei nervi correlati, alcune tipologie di farmaci, irritazione orale da abitudini inappropriate (eccessivo spazzolamento della lingua, eccessivo uso di collutori, abuso di bevande alcoliche o acide, ecc.), fattori psicologici, ecc. Relativamente all’Omeopatia, i rimedi omeopatici che possono aiutare sono tutti quelli che contengono come sintomo predominante il bruciore, tra cui Arsenicum album (che sarebbe appropriato anche per il reflusso gastroesofageo), ma anche Apis, Arum triphyllum, Belladonna, Cantharis, Phosphorus, Sanguinaria ed altri. Ovviamente, nel rispetto della Legge di Similitudine su cui l’Omeopatia pone le basi del suo principio terapeutico, il rimedio adatto sarà quello che assomiglia al paziente, nelle caratteristiche e nella sintomatologia, e quanto maggiore è tale somiglianza tanto migliori saranno i risultati. Per quanto riguarda la diluizione, con la posologia che ne consegue, essa, come del resto ogni altra entità terapeutica omeopatica, è molto personale, non generalizzabile, in quanto essenzialmente legata alla reattività e sensibilità del singolo organismo allo stimolo del rimedio omeopatico, alla profondità della patologia o disturbo, al livello d’intervento terapeutico necessario, nonché al grado di somiglianza rimedio-paziente. Come primo approccio, per un intervento sintomatico e nelle more di rivolgersi ad un medico omeopata, in genere ci si orienta verso le basse diluizioni (ad es. fino a 7CH), che solitamente vengono utilizzate in ragione di pochi granuli (3 possono essere sufficienti), più volte al dì, lontano dai pasti. Come misure igieniche e dietetiche di carattere generale si consiglia di evitare i cibi troppo speziati e acidi, gli alimenti con menta o cannella, il fumo, di variare i dentifrici e di bere frequentemente sorsi d’acqua per mantenere umide le mucose. Le consiglio comunque, come accennato, di non fare da sola ma di rivolgersi ad un medico omeopata o con la diagnosi medica preventivamente acquisita, di cui in precedenza, o seguendo le indicazioni dello stesso medico omeopata che con la visita sarà in grado di prescrivere la terapia appropriata al suo caso specifico. Cordiali saluti.
Luly dice
Buongiorno Dott.ssa ho effettuato una visita O.R.L, con diagnosi MMTT iperemiche da tubotimpanite catarrale in modesta deviazione a dx del setto nasale. Otalgia riflessa da Artrite Temporomandibolare in malloclusione e sosp. bruxismo, mi ha consigliato lavaggi nasali con acqua Sirmione spray 2 spruzzi x narice per 3 volte al dì per 20gg, sto ancora continuando perché non ho ricevuto dei benefici. Io quando prendo l’aero soffro con degli attacchi soprattutto all’orecchio sinistro, da urlare, e l’estate scorsa solo per un volo Bologna Barcellona sono stata male non solo il volo A/R ma anche tutta la vacanza, e per un lungo periodo anche al ritorno dal viaggio. o sempre la sensazione di essere tutta chiusa, e mi è stato detto che non ho per nulla del cerume. Sono a richiederle se c’è un prodotto omeopatico che mi può essere d’aiuto, sia le dosi che il periodo da prendere. Inoltre se c’è qualcosa di specifico per il periodo che devo fare un volo, anche come prevenzione. Nel ringraziarla, porgo cordiali saluti.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Luly, l’otite barotraumatica, che è il termine medico indicante il tipico mal di orecchie durante un volo d’aereo, è causata dallo scompenso tra la pressione dell’orecchio medio (che normalmente è la pressione atmosferica) e quella dell’ambiente circostante, come la cabina dell’aereo che sta salendo rapidamente in quota. L’equilibrio pressorio è affidato alla tuba di Eustacchio (condotto che collega il timpano con la fossa nasale), la quale non riesce a svolgere tale funzione quando si trova ostruita, da secrezioni o da forte congestione, in presenza ad es. di stati di raffreddamento, infezioni delle alte vie respiratorie, otiti, malformazioni anatomiche, ostruzioni varie, allergie, ecc. Come prevenzione al volo può essere utile adoperare dei decongestionanti spray o in gocce, da reperire in farmacia (ve ne cono anche a composizione naturale). Durante il volo si può simulare uno sbadiglio o masticare un chewingum o una caramella, in modo da forzare l’apertura delle tube di Eustacchio. Altra manovra consigliata è quella di spingere l’aria fuori dal naso mantenendo nel contempo le narici chiuse con le dita, evitando di deglutire. Per quanto riguarda l’Omeopatia, troviamo rimedi come Arnica montana, Arsenicum album, Belladonna, Chamomilla, Nux vomica, che sono quelli più spesso utilizzati. Com’è noto, nel rispetto della legge di Similitudine su cui l’Omeopatia pone le basi del suo principio terapeutico, il rimedio (o i rimedi) adatto sarà quello che contiene la sintomatologia somigliante a quella del paziente e quanto maggiore è tale somiglianza tanto migliori saranno i risultati. Come primo approccio, per un intervento sintomatico e nelle more di rivolgersi ad un medico omeopata, in genere ci si orienta verso le basse diluizioni (ad es. quelle fino a 7CH), che solitamente si utilizzano in ragione di pochi granuli (3 possono essere sufficienti), più volte al dì, lontano dai pasti. Ovviamente, come accennato, la prescrizione appropriata al caso specifico la può garantire solo un medico omeopata, al quale sarà opportuno rivolgersi. Cordiali saluti.
Daniela dice
Dotteressa ho un endometriosi ovarica severa ho bloccato le mestruazioni e le ovaie sono a riposo, prendo ogni sera una pillola in continuo per bloccare il mestruo, un me se e mezzo fa ho iniziato una cura omropatica per altri problemi febbricola fastidi faianvo dx diluizioni due a distanza di sette gg da 200k una poi da mk e dopo granuli da 35 sospesi perché no stavo piu bene. Il mio quesito è…. ora a distanza di un mese e mezzo sento come se dovessero presentarsi le mestruazioni, potrebbe essere che arsenicum album possa aver interagito negativamente sulla mia vura svegliando le mie obvaie sono molto spaventata perche nn deve assolutamente succedere…il mio omropata dice di no… lei cosa ne pensa?
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Daniela, penso che ha ragione il suo medico omeopata, perché, a distanza di un mese e mezzo, un eventuale aggravamento omeopatico (quello terapeutico, consistente in un’esacerbazione temporanea dei sintomi da curare) o iatrogeno (consistente nella comparizione temporanea di nuovi sintomi appartenenti alla patogenesi del rimedio), prodotto dall’assunzione di Arsenicum album, si sarebbe dovuto abbondantemente esaurire, senza lasciare alcuna conseguenza. Anche considerando la sensazione di mestruo in arrivo come la riapparizione di vecchi sintomi del proprio passato patologico (cosa possibile durante la fase iniziale di una cura omeopatica nell’ambito dell’aggravamento omeopatico di cui in precedenza), questa tuttavia rimarrebbe un sintomo senza produrre alcun effetto concreto, cioè alcun mestruo e comunque sarebbe dovuta già passare. I rimedi omeopatici in genere non hanno controindicazioni o effetti collaterali e gli unici eventi possibili, laddove si presentano, sono quelli menzionati, che comunque hanno carattere transitorio. Si tratta verosimilmente di un fenomeno estraneo alla cura omeopatica, per cui sarebbe opportuno rifare il punto della situazione con il medico omeopata. Cordiali saluti.
Elisabetta dice
Buongiorno Dottoressa,
reduce da un profondo stress dovuto ad un’operazione al cuore di mio marito che ho seguito in modo totalitario e con una preoccupazione notevole, che mi ha portato ad essere sempre sopra le righe.
Ho cominciato ad accusare una forte cistite con frequente intensa orinazione, soprattutto al mattino,
la dottoressa che mi segue mi ha prescritto sepia 30ch 3 granuli e poi 10 granuli da assumere in mezzo litro d’acqua circa.
dopo di che, dal momento che i sintomi tornavano, anche se ero più tranquilla mi ha detto di ripetere 3gran la sera x 3 gg.
dopo qualche giorno la situazione è peggiorata e da mercoledì un forte dolore bruciante si è irradiato a livello dei reni soprattutto a sn.
E’ inoltre comparsa una stanchezza enorme e da ieri un brivido interno in tutto il corpo da nn riuscire a parlare.
Dovendo condurre una lezione prestabilita, ho preso 3gr. di Ignazia 30 che in effetti mi hanno fatto cessare il tremito ed ho potuto, seppur non con la solita condizione di sempre, portare a termine il mio impegno.
Stamani però pur avendo dormito tutta la notte, mi sono alzata con una stanchezza indicibile piegata in due dai dolori alla schiena ed è tornato il tremito.
sono andata a farmi vedere dalla dottoressa e quando mi ha toccato il rene di sn sono saltata.
una volta a casa febbre a 38 e il tremito pare cessato.
La dottoressa mi ha prescritto di continuare con ignazia 30 tre gran e poi 10/15 in mezzo litro d’acqua perchè è un rimedio utilizzato negli spasmi in più pareira brava sempre 3 gr. e poi 15/20 in mezzo litro d’acqua più alcuni fitoterapici come Ursidioica e propolis.
La mia sensibilità mi dice che forse il grande stress accomulato si sta scaricando in questo modo così violento, costringendomi a fermarmi e che forse anche il dolore è dovuto a una forte tensione che si è concentrata a livello renale per la gradissima paura e preoccupazione trattenuta.
Nella consapevolezza che bisognerebbe andare sempre ad interagire con l’emozione scatenante il sintomo gradirei avere da lei un parere.
Cordialmente
Elisabetta
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Elisabetta, se la dottoressa omeopata le ha prescritto i rimedi in parola è perché ha fatto le proprie valutazioni e quindi ha potuto stabilire che essi in questa fase sono i più adatti alla sua situazione. Ignatia amara è certamente uno dei più importanti rimedi della Materia Medica Omeopatica che viene prescritto, come policresto, per la cura di diverse patologie e disturbi, tra cui gli spasmi in varie regioni del corpo, ma soprattutto in caso di depressione reattiva, alternata e sovrapposta ad ansia, con marcata instabilità emotiva, innescata da un trauma psicologico. Pareira brava, che ha un’organospecificità su vescica, reni e vie urinarie, viene prescritto in caso di cistite, cistopielite, uretrite, calcoli renali e vescicali, con continuo stimolo ad urinare e dolori brucianti. Ursidioica è un fitoterapico, precisamente un macerato a base di ortica dioica e uva ursina, che risulta indicato per contrastare i disturbi delle vie urinarie, con effetto diuretico e depurativo. Propolis è un altro rimedio di origine vegetale, ottenuto dalla sostanza omonima elaborata, com’è noto, dalle api, che ha la proprietà di aumentare le difese immunitarie e di comportarsi come un antimicrobico per le attività antibiotiche, antimicotiche e antivirali, oltre ad esercitare un’azione antinfiammatoria su pelle e mucose. Non manchi di informare la dottoressa omeopata di come evolve la situazione, per darle la possibilità di valutare meglio ogni contingenza. Cordiali saluti.
Armando dice
Buongiorno dottoressa, in questi giorni sono affetto da una pubalgia all’inguine abbastanza fastidiosa. Il mio modico mi ha suggerito riposo senza effettuare alcuna attività sportiva associato ad un antiinfiammatorio. In questi giorni sto assumendo arsenicum album 30 CH come suggerito dal mio omeopata. Tale rimedio va bene anche la pubalgia? Cordiali saluti
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Armando, Arsenicum album è un rimedio omeopatico che viene utilizzato nelle sindromi dolorose dell’apparato muscolo-scheletrico e può essere adatto anche per una pubalgia, atteso che nella sua patogenesi contiene sintomi come dolori che interessano la sede pubica e/o inguinale e/o la faccia interna delle cosce. Il medico omeopata curante potrà darle conferma per il caso specifico. Cordiali saluti.
Andrea dice
…dimenticavo che l’Arsenicum Album in granuli che i ha prescritto il farmacista omeopata è il 30CH.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Andrea, Arsenicum album è uno dei principali rimedi omeopatici che viene utilizzato per la cura dei disturbi psichici che rientrano nelle sue caratteristiche e nella sua patogenesi, le quali sono ampiamente rilevabili dal presente articolo. Nel rispetto della legge di Similitudine su cui l’Omeopatia fonda il suo principio terapeutico, il rimedio perciò potrà risultare adatto e quindi curativo solo se la sintomatologia in esso contenuta assomiglia a quella del paziente e quanto maggiore è tale somiglianza tanto migliori saranno i risultati. Una panoramica dei principali rimedi omeopatici che vengono più spesso utilizzati nei vari disturbi psichici, tra cui Arsenicum album, è consultabile all’articolo “Ansia, Depressione, Attacchi di panico”. In genere le cure omeopatiche possono continuare finché si registrano benefici, senza porsi dei limiti temporali particolarmente stringenti ed, ovviamente, si smettono alla guarigione o al raggiungimento di un risultato soddisfacente e stabile. La 30CH è una diluizione centrale, importantissima, che rappresenta un buon compromesso per contemperare diverse esigenze, infatti anche se viene prescritta prioritariamente per i casi sub-acuti e cronici, per il funzionale e per i sintomi generali, ha effetto anche sui sintomi acuti e sulla componente psicologica. Per quanto riguarda l’arsenico, può stare tranquillo perché nel rimedio il veleno è contenuto in dose infinitesimale e quindi non è assolutamente in grado di nuocere. D’altro canto l’Omeopatia utilizza moltissime sostanze velenose per la preparazione dei rimedi omeopatici, allo scopo di utilizzare la ricchezza di patogenesi che ne deriva e quindi per la cura dei sintomi relativi, i quali, sempre per la Legge di Similitudine, sono quelli che verrebbero provocati in dosi ponderali. Ovviamente una garanzia superiore per una terapia perfettamente adatta al caso specifico la può offrire solo un medico omeopata, cui sarà opportuno rivolgersi, il quale saprà agire in sintonia con l’operato dello psichiatra e dello psicologo. Cordiali saluti.
Andrea dice
Buongiorno Dottoressa,
da circa due anni sono in cura da uno psichiatra e da uno psicologo per disturbi legati soprattutto all’ansia di avere una malattia incurabile mia o di un componente della mia famiglia, ansia e malessere che si sono accentuati soprattutto dopo la morte di mio padre.
I problemi maggiori sono durante la notte, non ho problemi ad addormentarmi ma soffro di risvegli continui soprattutto tra le due e le tre di notte, a volte con agitazione nelle gambe. La mattina, verso le cinque, quando sono ancora nel letto nel dormiveglia, cominciano borborigmi intestinali, dovuti all’ansia della quale non riesco proprio a controllare, provocandomi a volte, diarrea mattutina o feci non formate. Al pomeriggio diminuiscono le tensioni e sto decisamente meglio, compreso il mio intestino.
Il mio farmacista omeopata in base a questi sintomi mi ha prescritto Arsenicum Album in granuli, 1 granulo per 4 volte al giorno. Mi chiedevo se questa cura fosse davvero idonea per questi tipi di sintomi e per quanto tempo debba continuare ad assumerla.
Premetto che ancora non abbia cominciato a prenderla per paura che mi possa far male dato che trattasi di arsenico. Cordiali saluti
michela dice
Gentilissima dottoressa,
Mi chiamo Michela e ho 30 anni..
Volevo chiederle come posso curare una blefarite ormai cronica con l’omeopatia..
Grazie mille
Michela
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Michela, i rimedi omeopatici per trattare una blefarite sono numerosi, diversi per caratteristiche e patogenesi, tra i quali, nel rispetto della “legge di similitudine” su cui l’omeopatia fonda il suo principio terapeutico, il rimedio (o i rimedi) più adatto sarà quello che contiene la sintomatologia più somigliante a quella del paziente. Ad esempio, tra i rimedi omeopatici che vengono più frequentemente utilizzati troviamo Aconitum napellus, Apis, Belladonna, Conium maculatum, Euphrasia, Graphites, Kali bichromicum, Lycopodium, Mercurius, Pulsatilla, Silicea, Staphisagria, Sulphur, Thuya ed altri. Anche la fitoterapia potrebbe fornire il suo contributo con diversi preparati, come quelli di cui all’articolo “Vediamoci chiaro” nella sezione del sito “Rimedi della nonna”, quali, ad esempio, il lavaggio delle palpebre con il gel diluito di Aloe vera, o con l’infuso di Camomilla, o con l’infuso di Eufrasia, o con un collirio della stessa Eufrasia, o con l’infuso di Rosa canina, o con l’infuso di Sambuco. Gli stessi lavaggi di acqua calda, previa sterilizzazione tramite bollitura, con l’aggiunta di acido borico potrebbero essere molto utili per un’azione antisettica, antinfiammatoria, depurativa, lenitiva, ecc. Sarebbe altresì importante tenere un’alimentazione sana ed equilibrata, con molta frutta e verdura, che sono ricche di vitamine, di sali minerali e di antiossidanti. Il consiglio comunque è di rivolgersi ad un medico omeopata che saprà prescrivere la terapia più adatta al suo caso specifico. Cordiali saluti.
Manu dice
Gentilissima dottoressa, desidererei sapere se le cure omeopatiche ed in particolar modo arsenicum-album possono alterare, interagire negativamente con i farmaci {SINTROM} per la cura dell’Inr. Saluti e grazie per la sua disponibilità.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Manu, caso mai potrebbe avvenire il contrario, cioè che le cure omeopatiche potrebbero andare in sofferenza se praticate nello stesso periodo di assunzione di prodotti con principi attivi differenti, come i farmaci tradizionali, soprattutto se servono a curare la stessa patologia o disturbo. Questo perché in genere i rimedi omeopatici preferiscono operare in un organismo quanto più possibile privo di “rumore di fondo”, senza subire eventuali interferenze, onde veicolare correttamente la bio-informazione in essi contenuta e farla pervenire integra ai sistemi di regolazione e di difesa dell’organismo. Perciò a risentirne potrebbe essere il rimedio omeopatico e non il viceversa. Cordiali saluti.
katia dice
Grazie mille per il riscontro, ieri mattina ho preso il monodose ma purtroppo per impazienza sono passata al monuril bustine ieri sera i bruciori persistono… Posso sperare di non avere controindicazioni giusto?
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Katia, è sempre preferibile, laddove possibile, evitare l’uso contemporaneo di rimedi omeopatici e di altri farmaci con principi attivi diversi, soprattutto se servono a curare la stessa patologia o disturbo, in quanto a soffrirne potrebbero essere i rimedi omeopatici e non il viceversa. Questo perché generalmente i rimedi omeopatici preferiscono operare in un organismo quanto più possibile privo di “rumore di fondo”, senza subire eventuali interferenze, onde veicolare correttamente la bio-informazione in essi contenuta e farla pervenire integra ai sistemi di regolazione e di difesa dell’organismo (sistemi nervoso, endocrino, immunitario). Se intende continuare a curarsi con l’omeopatia sarebbe opportuno informare di tanto il suo medico omeopata. Cordiali saluti.