DESCRIZIONE
L’Arnica montana è un’erba perenne appartenente alla famiglia delle Asteraceae. E’ alta dai 20 ai 60 cm. Presenta rizoma bruno e fusto eretto, leggermente peloso, munito alla base di una rosetta di foglie ovali lanceolate, di un verde pallido, con nervature longitudinali sporgenti nella pagina inferiore. Alla sommità si trovano i fiori a capolino di un bel colore giallo-aranciato con i caratteristici petali spettinati e dal gradevole odore aromatico. I frutti sono acheni bruni, irsuti, sormontati da un ciuffo o pappo di peli bianchi o giallastri. Fiorisce in giugno – luglio. Vive esclusivamente nelle zone montane dell’Europa e dell’America, ove privilegia i terreni poveri e silicei. In Italia la si trova nei pascoli e nei prati elevati delle Alpi e degli Appennini. Sta diventando sempre più rara, soprattutto nelle regioni nordiche, a causa dell’aumento delle coltivazioni intensive. Oggi la pianta appartiene alla flora protetta.
L’Arnica è stata descritta per la prima volta nel XVI secolo dal medico e naturalista tedesco Theodorus Jacobus Von Bergzabern (1520–1590), il cui cognome venne latinizzato in Tabernamontanus, che diede alla pianta il nome attuale. E’ chiamata comunemente “starnutina” per la capacità che ha il suo odore di provocare starnuti. Dalle sue foglie si ricava il cosiddetto “tabacco di montagna”, usato dalle popolazioni montane per la pipa e come tabacco da fiuto. E’ velenosa se ingerita; a forti dosi può provocare tachicardia e paralisi. L’intera pianta contiene un glucoside dal principio amaro, l’arnicina, che ha azione simile alla canfora. I fiori ed i rizomi essiccati contengono due rispettivi oli essenziali. La pianta ha proprietà medicinali ed è adoperata come rimedio in fitoterapia ed in omeopatia. Si utilizzano i fiori che vengono raccolti durante il periodo della fioritura, scegliendo quelli appena aperti.
Il rimedio omeopatico Arnica montana si ottiene dalla Tintura Madre dei fiori della pianta omonima.
CARATTERISTICHE DEL RIMEDIO
Poiché la pianta cresce sulle montagne, possiede un’affinità naturale con gli effetti delle cadute e dei traumi. Arnica montana è il rimedio traumatico per eccellenza e corrisponde agli effetti dovuti a traumi recenti e passati.
La chiave di lettura di questo rimedio omeopatico è lo sportivo, con tutti i problemi cui uno sportivo può andare incontro: disturbi muscolari, traumi, lividi, ematomi, disturbi cardiaci ed inoltre stati febbrili ed eruzioni cutanee, allorché sussiste una particolare condizione psichica. In tal caso il soggetto ha una sensazione di contusione muscolare (come se fosse stato percosso), di indolenzimento, di estrema stanchezza (come se avesse fatto uno sforzo fisico intenso e prolungato); tutto il corpo sembra rotto, a pezzi; il materasso su cui è disteso gli sembra troppo duro e si rigira continuamente alla ricerca di una posizione comoda; è depresso e misantropo, vuole essere lasciato solo, non vuole che gli si parli né che ci si avvicini poiché teme di essere toccato. Durante la notte ha insonnia ed agitazione, soprattutto dopo una fatica intensa.
Arnica montana è bisbetico, irritabile, triste, pieno di timore; solitamente è pessimista, indifferente, poco stabile nelle decisioni; è malinconico, scontroso, imbronciato, pletorico; ha carnagione colorita; è debilitato e flaccido.
Il soggetto Arnica montana ha prevalentemente una costituzione sulfurica e un temperamento sanguigno.
Nel soggetto Arnica montana i capillari tendono facilmente a rompersi ed a sanguinare nelle zone infiammate (se il soggetto tossisce, espettora muco contenente grumetti di sangue; se il suo apparato urinario è infiammato, emette urina con tracce di sangue; se lo stomaco è infiammato, il vomito contiene tracce di sangue; nelle donne sono possibili mestruazioni abbondanti).
Tutti i sintomi peggiorano con il contatto, al tatto, con una leggera pressione, con gli urti, con le scosse, con il movimento, con il freddo umido; migliorano in posizione supina con la testa bassa, con il riposo, con applicazioni calde.
Il rimedio migliora la circolazione del sangue, la respirazione, ha proprietà antidolorifiche ed antinfiammatorie. L’azione sull’apparato digerente è secondaria.
Qualsiasi rimedio per uso esterno a base di Arnica montana non deve essere utilizzato sulle lesioni della cute o sulle ferite.
In estrema sintesi al rimedio è possibile attribuire l’etichetta: Arnica montana è lo sportivo, corrisponde cioè al Discobolo di Mirone (nota scultura realizzata da Mirone nel 455 a.c., raffigurante un atleta che sta per scagliare un disco).
USO DEL RIMEDIO
Arnica montana si usa nei seguenti principali casi, quando i sintomi corrispondono e si associano alle caratteristiche del rimedio.
1) TRAUMI: è il rimedio principe in tutti i casi di trauma sia fisico che psichico, sia recente che passato. E’ usato per i traumi fisici, quali ecchimosi (ne facilita l’assorbimento); fratture (le cicatrizza), ove si può associare a Ruta e Symphytum; contusioni; distorsioni sia della caviglia che del ginocchio, ove spesso è seguito da Rhus tox che agisce sui legamenti facilitando la guarigione; lussazioni; stati di indebolimento dovuti ad un eccessivo sforzo fisico. E’ utilizzato inoltre in tutte le conseguenze di cadute, di incidenti, di strappi muscolari, dopo un intervento chirurgico, dopo un’estrazione dentale, dopo il parto. Per quanto riguarda i traumi psichici il rimedio è usato per curare gli effetti di paure improvvise, eccessi di collera, stati di shock, dispiaceri, lutti, emozioni molto intense, spaventi. E’ utile l’associazione con Calendula officinalis per il trauma fisico e con Hypericum per il trauma psichico .
2) APP. CARDIOVASCOLARE: nei casi di eretismo cardiaco, di “cuore dell’atleta”; nei disturbi cardiaci con sensazione di costrizione, come in Cactus cui il rimedio è spesso associato, e di contusione nella regione toracica in corrispondenza del cuore; nell’ipertensione con congestione alla testa; nelle cefalee battenti; nelle vertigini con mani e piedi freddi, che si avvertono camminando. E’ utile l’associazione con Aurum, Avena sativa, Camphora, Crataegus, Ignatia, Valeriana.
Nei casi di varici, gambe pesanti, stasi venosa, fragilità capillarein genere con rossore vascolare e tendenza alle ecchimosi, epistassi ed emorragie con sensibilità alla palpazione, emorroidi. E’ utile l’associazione con Aesculus hippocastanum, Hamamelis, Paeonia, Ratanhia.
3) TESSUTO CUTANEO E SOTTOCUTANEO: nelle ecchimosi, foruncoli, acne, con eruzioni simmetriche.
4) REUMATISMO: nei casi di reumatismo sia acuto che cronico con gonfiore alle articolazioni e paura di essere toccati.
5) APP. URO-GENITALE: nelle infiammazioni della regione pelvica, urine con sangue, ipermenorrea con sangue di colore rosso intenso, emorragie post-partum ed in quelle dovute all’introduzione della spirale anticoncezionale. In alcuni casi si rivela utile l’associazione con Sepia, Aesculus hippocastanum, Paeonia, Sanguinaria.
6) OCCHI: nelle ecchimosi della congiuntiva e delle palpebre in seguito a traumi. L’associazione utile è con Symphytum.
7) STATI INFETTIVI E FEBBRILI: nella scarlattina, nell’erisipela ed in altre malattie, in particolare nella polmonite, nella febbre malarica, nella febbre tifoide. In alcuni casi di crisi malariche il rimedio si è dimostrato più efficace del chinino. E’ usato anche in molti casi di febbri adinamiche. Durante la febbre il soggetto ha viso arrossato e caldo, mentre il naso ed il resto del corpo sono freddi. Nei casi di febbre dovuti ad influenza è spesso associato a Aconitum, Apis, Bryonia, Eupatorium, perforatum, Ferrum phosphoricum, Mercurius.
8) APP. DIGERENTE: nei casi di nausea e vomito con sangue, con flatulenza maleodorante di odore solforoso. Alitosi dall’odore di uova marce. Sensazione di stomaco tirato da una corda che lo spinge verso la colonna vertebrale. Mancanza di appetito, disgusto per carne e latte, grande sete. Il rimedio è usato anche nei disturbi dovuti a mal d’auto e mal di mare, in associazione con Cocculus, Ignatia, Nux vomica, Petroleum, Tabacum.
9) APP. RESPIRATORIO: afonia dei cantanti, tosse influenzale o dovuta ad altra malattia dell’apparato respiratorio, tosse traumatica, tosse stizzosa e spasmodica con emottisi (emissione orale di sangue). E’ utile l’associazione con Belladonna, Cina, Coccus cacti, Cuprum, Drosera, Eupatorium, Ferrum, Gelsemium, Ipeca, Mercurius solubtilis, Rhus tox, Solidago.
DOSI
□ Nei casi 1), se i disturbi sono dovuti ad un trauma recente sono usate la basse diluizioni quale ad es. la diluizione 4CH alla dose di 4 granuli 3 volte al dì. La stessa diluizione in genere si adopera anche nelle associazioni. La cura si completa con l’uso della pomata per le applicazioni locali.
Se i disturbi sono dovuti ad un trauma remoto è preferibile una diluizione più alta quale ad es. la 15CH o la 30CH alla dose di 15 gocce al dì.
Se si tratta di un trauma psicologico si adopera la diluizione 15CH in un’unica dose di 5 granuli, che si ripete dopo 10 – 15 giorni.
Per gli interventi chirurgici si assume una dose di 3 granuli, diluizione 30CH, poche ore prima dell’intervento. Invece in convalescenza o nel post-partum o dopo un’estrazione dentale si usa la diluizione 4CH, 3 granuli ogni 2 – 3 ore.
□ Nei casi 2), 3) e 4), diluizione 4CH, 3 – 4 granuli o 10 – 15 gocce, 3 – 4 volte al dì. Si completa con la pomata per uso esterno.
□ Nel casi 5), 6) e 7), diluizione 3CH, 2 – 3 granuli o 5 – 10 gocce, 3 – 6 volte al dì.
□ Nel casi 8), se trattasi di mal d’auto o mal di mare di adulti, diluizione 3CH, 10 gocce ogni ora; se di bambini, stessa diluizione, 5 gocce ogni ora. Il trattamento è preferibile che inizi con una dose prima del viaggio. Nelle altre situazioni, diluizione 4CH, 3 – 4 granuli o 10 gocce, 3 volte al dì.
□ Nel casi 9), diluizione 4CH, 2 – 3 granuli o 5 gocce ogni 2 – 3 ore.
(*) V. Note esplicative
Gio dice
Buonasera d.ssa, il mio omeopata mi ha prescritto arnica montana 5 ch ogni due ore dopo transfert di ovociti dopo cura infertilità per favorire l attecchimento dell embrione, mi conferma che può essere d aiuto? Grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Gio, se il suo medico omeopata le ha prescritto Arnica montana è perché ha fatto le proprie valutazioni e quindi ha potuto stabilire che il rimedio è il più adatto a lei. Arnica montana è il rimedio omeopatico per eccellenza di tutte le situazioni traumatiche, sia fisiche che psichiche, che ha un’azione marcata sull’apparato genitale, che si addice a pazienti depressi fisicamente e moralmente. Ovviamente il medico omeopata curante potrà fornirle tutti i ragguagli relativi al suo caso specifico. Cordiali saluti.
TIZIANA dice
Buongiorno dottoressa a giorni devo essere sottoposta ad un intervento di rimozione utero causa fibroma, in anestesia generale con isterectomia laparotomica, mi hanno consigliato il giorno prima dell’intervento l’assunzione di arnica montana MK in un’unica soluzione, poi dopo l’operazione ancora in un’unica soluzione assumere staphysagria 1000CH. Mi conferma la correttezza dei rimedi indicati? Posso stare sicura sul fatto che non interferiranno con l’operazione? Grazie. Cordiali saluti.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Tiziana, Arnica montana è il rimedio omeopatico per eccellenza di tutti i tipi di traumi, sia fisici che psichici e quindi anche degli interventi chirurgici, per cui trova spesso prescrizione prima degli stessi. Staphysagria è un rimedio omeopatico che ha un’azione marcata sull’apparato genitale ed è in grado di facilitare la cicatrizzazione, per cui trova spesso prescrizione nel post-operatorio. Per quanto riguarda un’eventuale interferenza, i rimedi omeopatici non hanno controindicazioni o effetti collaterali e non interferiscono mai né con altri farmaci né con gli interventi chirurgici. Ovviamente l’omeopata che le ha consigliato i rimedi potrà fornirle ogni ragguaglio relativamente al suo caso specifico. Cordiali saluti.
Luisa dice
Gentile dottoressa,soffro da anni di una nevralgia nella zona facciale localizzata nella zona destra arcata dentale,ho trovato sollievo con agopuntura,giorni fa un farmacista mi ha consigliato tintura madre di arnica da assumere per bocca ,15 gocce 3 volte al di.Vorrei per favore un suo parere! La ringrazio
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Luisa, l’assunzione per via orale della tintura madre di Arnica montana, che è un fitoterapico, andrebbe sempre evitata, in quanto la pianta contiene diverse sostanze tossiche, che sono i suoi principi attivi, la cui pericolosità è legata ai relativi livelli di concentrazione ed al dosaggio. L’assunzione può provocare i classici sintomi dell’avvelenamento, come cefalea, vertigini, nausea, vomito, diarrea, dolori addominali, tachicardia, ipotensione, disturbi neurologici vari, ecc. Proprio a causa di questi effetti collaterali l’Arnica non rientra nell’elenco dei prodotti che possono essere inseriti negli integratori alimentari, fornito dal Ministero della Salute. Solo il ricorso a preparati standardizzati, con il controllo delle concentrazioni, può garantire la sicurezza necessaria, ma in ogni caso l’utilizzo per via interna deve avvenire sotto stretto controllo medico. Le applicazioni consigliate dell’Arnica sono quindi quelle in uso esterno, che non presentano particolari problematiche se si utilizzano le concentrazioni giuste e ci si attiene alle indicazioni terapeutiche. Ad esempio, per l’azione antinevralgica, la tintura madre di Arnica, diluita opportunamente in acqua, può essere adoperata per fare degli impacchi sull’area interessata. Oppure si può ricorrere alla pomata, alla crema, all’unguento o al gel. Però, anche l’uso topico di Arnica è controindicato in caso di accertata ipersensibilità individuale ai componenti, per la possibile comparsa di manifestazioni simil-allergiche. Discorso completamente diverso è da farsi con l’Arnica rimedio omeopatico, ove i principi attivi sono fortemente diluiti e presenti in quantità infinitesimali, che non ha controindicazioni o effetti collaterali e per la legge dei simili riesce ad essere curativo per qualsiasi disturbo di origine traumatica, laddove esiste la somiglianza rimedio-paziente. Per rimanere nel campo dei fitoterapici e conoscere alcuni preparati che vengono utilizzati per trattare i dolori reumatici o nevralgici, dia un’occhiata all’articolo “Stop reumatismi-nevralgie-ecc.” nella sezione del sito “Rimedi della nonna”. Le consiglio di non prendere alcuna iniziativa senza un parere medico. Cordiali saluti.
flo dice
Ho chiesto consiglio perchè comincio a ritenere impensabile di continuare a prendere troppo spesso analgesici o antinfiammatori o peggio ancora quando non passa per giorni e giorni il cortisone.
Con il cortisone seppur in minime quantità risolvo sempre, ma è un tipo di farmaco che non ritengo ottimale prendere tanto spesso.
flo dice
Buonasera dottoressa, io soffro di cervicalgia da molti anni, ahimè durante la gravidanza a seguito di percosse, chiamiamole così non riesco ancora a parlare bene di cosa è accaduto, questa è andata a peggiorare sempre di più, finché si è scoperto che quell’occasione è sfociata in due piccole ernie cervico-dorsali. Infatti lamentavo un dolore diverso dal passato, i dolori che prendevano anche la nuca e la mandibola ora si allungavano verso il basso, con una sensazione costante senza pause, similare a quando si viene punti da una vespa, localizzato alla fine della cervicale vicino alle vertebre dorsali.
Oggi mi è stato regalato un campione di crema gel all’arnica e ho trovato un grande sollievo ( certo prendendo anche antinfiammatorio e sirdalud un quarto di compressa). Mi chiedevo prendere per un po’ di tempo l’arnica omeopatica in granuli può essere utile a contrastare l’insorgere molto frequente del dolore, nel mio caso? Sono stanca di sentire dolore con una frequenza davvero assillante, basta sudare un attimo o che ci sia un po’ più di umidità, o che tengo sciolti i capelli che il dolore arriva immediatamente.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Flo, intanto la invito a consultare l’articolo “Reumatismi” nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi”, dove sono riportati i principali rimedi omeopatici che vengono più spesso utilizzati nei disturbi dolorosi dell’apparato osteoarticolare e muscolare, tra cui la cervicalgia. Nel rispetto della Legge di Similitudine su cui l’Omeopatia pone le basi del suo principio terapeutico, il rimedio omeopatico adatto sarà quello che contempla la sintomatologia somigliante a quella del paziente e quanto maggiore è tale somiglianza tanto migliori saranno i risultati. Quindi sarà la sintomatologia specifica del paziente, composta dai sintomi comuni e dai sintomi individuali, a fare da guida per la scelta del rimedio omeopatico giusto. I sintomi più comuni di una cervicalgia con ernie discali cervicali sono: dolore cervicale, che può estendersi a spalle e braccia ed interessare anche la colonna vertebrale, soprattutto se le protrusioni sono localizzate sulle vertebre da C5 a C7, difficoltà di movimento, formicolii e percezione di scosse elettriche, come da punture, ecc. I sintomi individuali da considerare sono: tipologia di dolore, localizzazione precisa, modalità delle manifestazioni, sintomi concomitanti, circostanze di aggravamento o di miglioramento, sensazioni percepite, rifessi psicologici, ecc. La cervicalgia a livello generale è sempre caratterizzata da rigidità dolorosa cervicale, aggravata da freddo umido, da sforzi e dalle posizioni viziate. Come potrà rilevare, Arnica montana è un rimedio omeopatico maggiormente indicato nei dolori dovuti a traumi, aggravati da contatto, riposo, movimento, freddo umido e migliorati stando sdraiati con la testa bassa. Pertanto, se lei si riconosce nelle caratteristiche di Arnica, qui appena sintetizzate, allora il rimedio può considerarsi adatto a lei, altrimenti occorrerà individuarne un altro maggiormente somigliante ed il succitato articolo offre diverse possibilità. Per quanto riguarda la Fitoterapia, sono diversi i preparati che potrebbero fornire il loro contributo, come ad es. quelli di cui all’articolo “Sollievo per lombalgie e coliche” nella sezione del sito “Rimedi della nonna”, che sono validi anche per una cervicalgia. Anche il gel all’Arnica montana, che lei sta già adoperando, o una pomata all’Artiglio del diavolo sono generalmente efficaci. Se lei intende avvalersi dell’Omeopatia e del Naturale, le consiglio comunque di non fare da sola, ma di rivolgersi ad un medico omeopata che con la visita sarà in grado di prescrivere la terapia appropriata al suo caso specifico. Cordiali saluti.
Caterina dice
Buongiorno dottoressa, sono prossima al parto e ho letto dei benefici che puó dare arnica montana 4 CH … Va associata a qualche altra pianta officinale oppure basta prenderla cosi? Se dovessero dare dei punti?
Grazie attendo una sua risposta cosi da prepararmi
E per un miglior travaglio ho letto di prendere Aperemus?
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Caterina, gli obiettivi fondamentali che si pone l’Omeopatia per il parto sono: attenuare la paura o il timore, facilitare il travaglio, contenere gli eventuali danni immediati, prevenire o limitare le eventuali conseguenze. Arnica montana è il rimedio omeopatico per eccellenza di tutti i tipi di traumi, sia fisici che psichici e quindi anche del parto. Un piano terapeutico che trova spesso applicazione consiste: per la preparazione Arnica montana (nella settimana che precede la data del parto) e Actaea racemosa (nelle due settimane precedenti la data del parto); per il travaglio Caulophyllum (dall’inizio del travaglio); per il post-partum Arnica montana e China (limitatamente al tempo necessario). Il consiglio comunque è di non fare da sola, ma di rivolgersi ad un medico omeopata che con la visita medica omeopatica sarà in grado di prescrivere la terapia appropriata al suo caso specifico. Cordiali saluti.
Arianna dice
Salve, mi sono rotta la prima falange del mellino. E’indicata l’arnica come valido aiuto?
Grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Arianna, Arnica montana è il rimedio omeopatico per eccellenza di tutti i tipi di traumi, sia fisici che psichici e quindi anche in caso di fratture. Ovviamente la prescrizione appropriata al suo caso specifico la può garantire solo un medico omeopata con la visita. Cordiali saluti.
sara dice
Buongiorno Dott.ssa,
vorrei gentilmente conoscere la posologia per il dopo lavoro di un cavallo, per aiutare il recupero.
La ringrazio sentitamente.
Cordiali saluti.
Sara
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Sara, com’è noto, l’Omeopatia applicata agli animali richiede tecniche, strategie e pratiche terapeutiche completamente differenti da quelle per l’uso umano, con ripercussioni sui criteri di scelta dei rimedi omeopatici, sulle diluizioni, sulle posologie, sui tempi di cura, ecc. Gli animali hanno anatomia, fisiologia e patologia generale diverse dal genere umano e ciò indispensabilmente richiede un trattamento terapeutico diverso. Di tanto si occupa l’Omeopatia Veterinaria. Sarebbe pertanto opportuno porre la domanda a un sito veterinario che tratta l’Omeopatia o direttamente a un veterinario omeopata. Ciò che posso dirle, che ovviamente riguarda l’uomo, è che le cure omeopatiche non operano alcuna distinzione tra i pesi corporei. Cordiali saluti.
Antonia dice
Buongiorno dottoressa
Mia figlia ha 14 anni e soffre di iperlassità legamentosa, in particolare ha dolori alle ginocchia. Quando ha male prende 4 granuli di Arnica montana 7Ch ogni mezz’ora finché non le passa. Volevo sapere se è giusto e se può continuare così.
Grazie.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Antonia, Arnica montana è un rimedio omeopatico particolarmente indicato nei disturbi dolorosi dovuti a traumi (ad es. strappi, stiramenti, uso eccessivo dell’articolazione, esercizi troppo duri o lesioni), aggravati da contatto, riposo, movimento, freddo umido e migliorati stando sdraiati con la testa bassa. Pertanto se sua figlia è riconoscibile nelle caratteristiche del rimedio, come rilevabili dal presente articolo e qui appena sintetizzate, allora Arnica montana può considerarsi adatto. Ciò, com’è noto, nel rispetto della Legge di Similitudine su cui l’Omeopatia pone le basi del suo principio terapeutico. A titolo esclusivamente informativo, un rimedio omeopatico che viene spesso utilizzato per la lassità legamentosa e per tutti i rilassamenti del tessuto connettivo è Silicea, che talvolta viene associato a Calcarea fluorica per rafforzarne l’azione. Come lei certamente saprà la problematica è piuttosto diffusa nei bambini, con un range di movimento articolare maggiore nelle femmine che nei maschi, poiché il loro tessuto connettivo non è ancora del tutto sviluppato. Per la lassità legamentosa, previa approvazione medica, potrebbe essere utile praticare una ginnastica specifica per rinforzare i muscoli e tonificare le strutture articolari, da effettuare sotto la guida di un fisioterapista. Ovviamente la prescrizione appropriata al caso specifico di sua figlia la può garantire solo un medico omeopata con la visita. Cordiali saluti.
Angela dice
Buonasera dottoressa a me hanno consigliato l’arnica 200k per aiutare a far venire il ciclo essendo senza da circa 5 mesi me lo conferma ?
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Angela, Arnica montana non è un rimedio omeopatico idoneo a trattare un’amenorrea, semmai il contrario: infatti avendo un’azione antiemorragica è indicato per le mestruazioni eccessivamente abbondanti (ipermenorrea). I rimedi omeopatici adatti sono altri, tra i quali, com’è noto, nel rispetto della Legge di Similitudine su cui l’Omeopatia pone le basi del suo principio terapeutico, il rimedio giusto sarà quello che “assomiglia alla paziente”, ossia il rimedio che rispecchia meglio la condizione psico-fisica della paziente, le causalità e le modalità, e quanto maggiore è tale somiglianza tanto migliori saranno i risultati. Tra i rimedi omeopatici che vengono più spesso utilizzati contro l’amenorrea troviamo: Natrum muriaticum in caso di amenorrea dopo depressione nervosa; Colocynthis dopo una collera o arrabbiatura; Aconitum napellus dopo paura o colpo di freddo; Pulsatilla per essere rimaste bagnate; Senecio senza una ragione o fattori scatenanti apparenti. Sempre a titolo informativo, in alcuni casi vengono associati dei gemmoterapici della Fitoterapia rinnovata (si tratta di macerati glicerici di gemme vegetali con diluizione alla prima decimale hahnemanniana, che si pongono a cavallo tra la Fitoterapia classica e l’Omeopatia), in gocce, come ad es. Rubus idaeus M.G. D1 che è indicato per diversi disturbi dell’apparato genitale femminile e diverse alterazioni della funzione mestruale o Salix alba M.G. D1 che è particolarmente indicato per l’amenorrea. Anche la Fitoterapia classica propone diverse piante e preparati, come all’articolo “Per solo donne” nella sezione del sito “Rimedi della nonna”. L’alimentazione consigliata è quella sana ed equilibrata, rafforzata nei cibi ricchi di vitamine (specialmente vitamine C ed E) e di oligoelementi (specialmente manganese, cobalto, rame), ma contenuta negli zuccheri semplici e nei grassi saturi. Se lei intende avvalersi dell’Omeopatia e del Naturale, le consiglio però di non fare da sola, ma di rivolgersi ad un medico omeopata che con la visita medica omeopatica sarà in grado di prescrivere la terapia appropriata al suo caso specifico. Cordiali saluti.
gisella dice
Buongiorno Dott.essa , io soffro di fragilità capillare e spesso il mio corpo è pieno di lividi … potrebbe andar bene x me l arnica e in quali dosaggi dovrei prenderla? grazie mille!
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Gisella, certamente Arnica montana è un importante rimedio omeopatico idoneo a contrastare la fragilità capillare, soprattutto quando le ecchimosi (o lividi) si formano a seguito di piccoli traumi o al minimo contatto. In caso di ecchimosi spontanee tra i rimedi omeopatici maggiormente specializzati troviamo Arsenicum album, Hamamelis, Lachesis, Phosphorus, Rhus toxicodendron, Sulphuricum acidum. Com’è noto, nel rispetto della Legge di Similitudine su cui l’Omeopatia pone le basi del suo principio terapeutico, il rimedio adatto sarà quello che assomiglia al paziente, nelle caratteristiche e nella sintomatologia, con particolare riguardo al complesso dei sintomi specifici ed alle relative modalità di manifestazione. Per quanto riguarda la diluizione e la posologia, la cui scelta è anch’essa personalizzata e strategica per il successo della terapia, per un intervento prevalentemente sintomatico e nelle more di rivolgersi ad un medico omeopata, in genere ci si orienta verso le basse diluizioni (ad es. fino a 7CH), che solitamente si utilizzano in ragione di pochi granuli pro-dose (3 granuli possono essere sufficienti), più volte al dì (ad es. 3-6 volte), lontano dai pasti. Il consiglio comunque, come accennato, è di rivolgersi ad un medico omeopata che con la visita sarà in grado di prescrivere la terapia appropriata al suo caso specifico (rimedio, diluizione, posologia, durata della cura, ecc.), per un’azione profonda e sistemica e perciò dagli effetti stabili e duraturi. Cordiali saluti.