DESCRIZIONE
L’Arnica montana è un’erba perenne appartenente alla famiglia delle Asteraceae. E’ alta dai 20 ai 60 cm. Presenta rizoma bruno e fusto eretto, leggermente peloso, munito alla base di una rosetta di foglie ovali lanceolate, di un verde pallido, con nervature longitudinali sporgenti nella pagina inferiore. Alla sommità si trovano i fiori a capolino di un bel colore giallo-aranciato con i caratteristici petali spettinati e dal gradevole odore aromatico. I frutti sono acheni bruni, irsuti, sormontati da un ciuffo o pappo di peli bianchi o giallastri. Fiorisce in giugno – luglio. Vive esclusivamente nelle zone montane dell’Europa e dell’America, ove privilegia i terreni poveri e silicei. In Italia la si trova nei pascoli e nei prati elevati delle Alpi e degli Appennini. Sta diventando sempre più rara, soprattutto nelle regioni nordiche, a causa dell’aumento delle coltivazioni intensive. Oggi la pianta appartiene alla flora protetta.
L’Arnica è stata descritta per la prima volta nel XVI secolo dal medico e naturalista tedesco Theodorus Jacobus Von Bergzabern (1520–1590), il cui cognome venne latinizzato in Tabernamontanus, che diede alla pianta il nome attuale. E’ chiamata comunemente “starnutina” per la capacità che ha il suo odore di provocare starnuti. Dalle sue foglie si ricava il cosiddetto “tabacco di montagna”, usato dalle popolazioni montane per la pipa e come tabacco da fiuto. E’ velenosa se ingerita; a forti dosi può provocare tachicardia e paralisi. L’intera pianta contiene un glucoside dal principio amaro, l’arnicina, che ha azione simile alla canfora. I fiori ed i rizomi essiccati contengono due rispettivi oli essenziali. La pianta ha proprietà medicinali ed è adoperata come rimedio in fitoterapia ed in omeopatia. Si utilizzano i fiori che vengono raccolti durante il periodo della fioritura, scegliendo quelli appena aperti.
Il rimedio omeopatico Arnica montana si ottiene dalla Tintura Madre dei fiori della pianta omonima.
CARATTERISTICHE DEL RIMEDIO
Poiché la pianta cresce sulle montagne, possiede un’affinità naturale con gli effetti delle cadute e dei traumi. Arnica montana è il rimedio traumatico per eccellenza e corrisponde agli effetti dovuti a traumi recenti e passati.
La chiave di lettura di questo rimedio omeopatico è lo sportivo, con tutti i problemi cui uno sportivo può andare incontro: disturbi muscolari, traumi, lividi, ematomi, disturbi cardiaci ed inoltre stati febbrili ed eruzioni cutanee, allorché sussiste una particolare condizione psichica. In tal caso il soggetto ha una sensazione di contusione muscolare (come se fosse stato percosso), di indolenzimento, di estrema stanchezza (come se avesse fatto uno sforzo fisico intenso e prolungato); tutto il corpo sembra rotto, a pezzi; il materasso su cui è disteso gli sembra troppo duro e si rigira continuamente alla ricerca di una posizione comoda; è depresso e misantropo, vuole essere lasciato solo, non vuole che gli si parli né che ci si avvicini poiché teme di essere toccato. Durante la notte ha insonnia ed agitazione, soprattutto dopo una fatica intensa.
Arnica montana è bisbetico, irritabile, triste, pieno di timore; solitamente è pessimista, indifferente, poco stabile nelle decisioni; è malinconico, scontroso, imbronciato, pletorico; ha carnagione colorita; è debilitato e flaccido.
Il soggetto Arnica montana ha prevalentemente una costituzione sulfurica e un temperamento sanguigno.
Nel soggetto Arnica montana i capillari tendono facilmente a rompersi ed a sanguinare nelle zone infiammate (se il soggetto tossisce, espettora muco contenente grumetti di sangue; se il suo apparato urinario è infiammato, emette urina con tracce di sangue; se lo stomaco è infiammato, il vomito contiene tracce di sangue; nelle donne sono possibili mestruazioni abbondanti).
Tutti i sintomi peggiorano con il contatto, al tatto, con una leggera pressione, con gli urti, con le scosse, con il movimento, con il freddo umido; migliorano in posizione supina con la testa bassa, con il riposo, con applicazioni calde.
Il rimedio migliora la circolazione del sangue, la respirazione, ha proprietà antidolorifiche ed antinfiammatorie. L’azione sull’apparato digerente è secondaria.
Qualsiasi rimedio per uso esterno a base di Arnica montana non deve essere utilizzato sulle lesioni della cute o sulle ferite.
In estrema sintesi al rimedio è possibile attribuire l’etichetta: Arnica montana è lo sportivo, corrisponde cioè al Discobolo di Mirone (nota scultura realizzata da Mirone nel 455 a.c., raffigurante un atleta che sta per scagliare un disco).
USO DEL RIMEDIO
Arnica montana si usa nei seguenti principali casi, quando i sintomi corrispondono e si associano alle caratteristiche del rimedio.
1) TRAUMI: è il rimedio principe in tutti i casi di trauma sia fisico che psichico, sia recente che passato. E’ usato per i traumi fisici, quali ecchimosi (ne facilita l’assorbimento); fratture (le cicatrizza), ove si può associare a Ruta e Symphytum; contusioni; distorsioni sia della caviglia che del ginocchio, ove spesso è seguito da Rhus tox che agisce sui legamenti facilitando la guarigione; lussazioni; stati di indebolimento dovuti ad un eccessivo sforzo fisico. E’ utilizzato inoltre in tutte le conseguenze di cadute, di incidenti, di strappi muscolari, dopo un intervento chirurgico, dopo un’estrazione dentale, dopo il parto. Per quanto riguarda i traumi psichici il rimedio è usato per curare gli effetti di paure improvvise, eccessi di collera, stati di shock, dispiaceri, lutti, emozioni molto intense, spaventi. E’ utile l’associazione con Calendula officinalis per il trauma fisico e con Hypericum per il trauma psichico .
2) APP. CARDIOVASCOLARE: nei casi di eretismo cardiaco, di “cuore dell’atleta”; nei disturbi cardiaci con sensazione di costrizione, come in Cactus cui il rimedio è spesso associato, e di contusione nella regione toracica in corrispondenza del cuore; nell’ipertensione con congestione alla testa; nelle cefalee battenti; nelle vertigini con mani e piedi freddi, che si avvertono camminando. E’ utile l’associazione con Aurum, Avena sativa, Camphora, Crataegus, Ignatia, Valeriana.
Nei casi di varici, gambe pesanti, stasi venosa, fragilità capillarein genere con rossore vascolare e tendenza alle ecchimosi, epistassi ed emorragie con sensibilità alla palpazione, emorroidi. E’ utile l’associazione con Aesculus hippocastanum, Hamamelis, Paeonia, Ratanhia.
3) TESSUTO CUTANEO E SOTTOCUTANEO: nelle ecchimosi, foruncoli, acne, con eruzioni simmetriche.
4) REUMATISMO: nei casi di reumatismo sia acuto che cronico con gonfiore alle articolazioni e paura di essere toccati.
5) APP. URO-GENITALE: nelle infiammazioni della regione pelvica, urine con sangue, ipermenorrea con sangue di colore rosso intenso, emorragie post-partum ed in quelle dovute all’introduzione della spirale anticoncezionale. In alcuni casi si rivela utile l’associazione con Sepia, Aesculus hippocastanum, Paeonia, Sanguinaria.
6) OCCHI: nelle ecchimosi della congiuntiva e delle palpebre in seguito a traumi. L’associazione utile è con Symphytum.
7) STATI INFETTIVI E FEBBRILI: nella scarlattina, nell’erisipela ed in altre malattie, in particolare nella polmonite, nella febbre malarica, nella febbre tifoide. In alcuni casi di crisi malariche il rimedio si è dimostrato più efficace del chinino. E’ usato anche in molti casi di febbri adinamiche. Durante la febbre il soggetto ha viso arrossato e caldo, mentre il naso ed il resto del corpo sono freddi. Nei casi di febbre dovuti ad influenza è spesso associato a Aconitum, Apis, Bryonia, Eupatorium, perforatum, Ferrum phosphoricum, Mercurius.
8) APP. DIGERENTE: nei casi di nausea e vomito con sangue, con flatulenza maleodorante di odore solforoso. Alitosi dall’odore di uova marce. Sensazione di stomaco tirato da una corda che lo spinge verso la colonna vertebrale. Mancanza di appetito, disgusto per carne e latte, grande sete. Il rimedio è usato anche nei disturbi dovuti a mal d’auto e mal di mare, in associazione con Cocculus, Ignatia, Nux vomica, Petroleum, Tabacum.
9) APP. RESPIRATORIO: afonia dei cantanti, tosse influenzale o dovuta ad altra malattia dell’apparato respiratorio, tosse traumatica, tosse stizzosa e spasmodica con emottisi (emissione orale di sangue). E’ utile l’associazione con Belladonna, Cina, Coccus cacti, Cuprum, Drosera, Eupatorium, Ferrum, Gelsemium, Ipeca, Mercurius solubtilis, Rhus tox, Solidago.
DOSI
□ Nei casi 1), se i disturbi sono dovuti ad un trauma recente sono usate la basse diluizioni quale ad es. la diluizione 4CH alla dose di 4 granuli 3 volte al dì. La stessa diluizione in genere si adopera anche nelle associazioni. La cura si completa con l’uso della pomata per le applicazioni locali.
Se i disturbi sono dovuti ad un trauma remoto è preferibile una diluizione più alta quale ad es. la 15CH o la 30CH alla dose di 15 gocce al dì.
Se si tratta di un trauma psicologico si adopera la diluizione 15CH in un’unica dose di 5 granuli, che si ripete dopo 10 – 15 giorni.
Per gli interventi chirurgici si assume una dose di 3 granuli, diluizione 30CH, poche ore prima dell’intervento. Invece in convalescenza o nel post-partum o dopo un’estrazione dentale si usa la diluizione 4CH, 3 granuli ogni 2 – 3 ore.
□ Nei casi 2), 3) e 4), diluizione 4CH, 3 – 4 granuli o 10 – 15 gocce, 3 – 4 volte al dì. Si completa con la pomata per uso esterno.
□ Nel casi 5), 6) e 7), diluizione 3CH, 2 – 3 granuli o 5 – 10 gocce, 3 – 6 volte al dì.
□ Nel casi 8), se trattasi di mal d’auto o mal di mare di adulti, diluizione 3CH, 10 gocce ogni ora; se di bambini, stessa diluizione, 5 gocce ogni ora. Il trattamento è preferibile che inizi con una dose prima del viaggio. Nelle altre situazioni, diluizione 4CH, 3 – 4 granuli o 10 gocce, 3 volte al dì.
□ Nel casi 9), diluizione 4CH, 2 – 3 granuli o 5 gocce ogni 2 – 3 ore.
(*) V. Note esplicative
Antonella Pallante dice
Buongiorno dottoressa, mi è stata diagnosticata un epicondilite al braccio dx. Sono quasi due mesi che avverto dolore e difficoltà di movimento. Attualmente sto facendo delle sedute di fisioterapia che sembrano migliorare la situazione. Inoltre non posso prendere gli antinfiamatori classici perchè soffro di gastrite.
Un’amica mi ha detto che lei ha risolto il mio stesso problema con l’Arnica in granuli. Lei cosa mi consiglia?
Grazie e buona giornata
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Antonella, Arnica montana è proprio il rimedio omeopatico più adatto per il problema da lei evidenziato, sia in granuli che in associazione con la pomata. Cordiali saluti.
marinella dice
salve, fortunatamente mi è passato quasi del tutto e anche velocemente devo dire!!..tranne x alcuni momenti che facendo un lavoro x lo piu in piedi ho ancora qualche debolezza fastidio e tiramento a livello del nervo, dovrei continuare con arnica e bryonia o basterebbe la bryonia ? e x quanto ancora? in realtà sapevo anche dell’efficacia dell’ hypericum, sbaglio?
poi, intanto che ci sono, vorrei che mi consigliasse qualcosa sempre e solo di omeopatico x cicatrizzare un taglio al centro della lingua che non so x quale motivo non si ricompone gia da un paio di mesi..forse calo di vitamine!
grazie tante dottoressa,..di tutto!!
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Marinella, quando una cura omeopatica si dimostra efficace in genere si continua fino alla completa scomparsa dei sintomi, tenendo conto che il tutto si dovrebbe concludere nel giro di pochi mesi. Se invece i sintomi non scompaiono completamente oppure ne compaiono altri nuovi, allora è il caso di esaminare la possibilità di cambiare i rimedi, sostituendo, ad esempio, Bryonia con Hypericum. Tra l’altro proprio Hypericum potrebbe favorire la cicatrizzazione del taglio della lingua. Cordiali saluti.
marinella dice
salve dottoressa, solo per sicurezza, preciso che si tratta di infiammazione che parte dalla zona lombare e scende sul nervo sciatico sx fino tutta la gamba. dato che non ho modo di contattare il medico vorrei che lei mi desse il suo parere, ho preso arnica 30 ch gocce e bryonia 5 ch granuli, secondo lei bastano 15 gocce al giorno di arnica?..la bryonia ne prendo 3 granuli all’ora. grazie mille
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Marinella, se il mio consiglio giunge ancora in tempo credo che il tutto potrebbe bastare. Si ricordi però di allungare i tempi di Bryonia con i miglioramenti. Cordiali saluti.
marinella dice
salve dottoressa, la contatto perchè è ritornata un’infiammaziome al nervo sciatico, non è un dolore acuto ma ormai cronico, che quando cambia il tempo fa male, e prende l’anca, la spalla, il braccio e il costato sinistri e la parte bassa della schiena tutta(non c’è un punto preciso)e di conseguenza a volte anche lo stomaco per la posizione della schiena. la scorsa volta mi era stato consigliato da un medico arnica montana e bryonia 5ch in 5 granuli 3 v al di, e in pochi giorni era passato tutto. ora però è diffuso anche in altre zone e non è acuto, secondo lei dovrei riprendere le stesse cose e dosi o cosa mi consiglia. grazie mille dottoressa.
distinti saluti
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Marinella, i sintomi che lei descrive non sembrano tipici di una sciatica, considerate le zone del corpo coinvolte. Tuttavia i rimedi da lei già utilizzati potrebbero essere ancora indicati, probabilmente in una diluizione più alta. La parola però spetta sempre al medico. Cordiali saluti.
Paola dice
Mi è stata data dal farmacista, su consiglio telefonico di un suo amico omeopata la bryonia 200ch monodose (1 grammo) per una cervicobrachialgia da ernia del disco cervicale che ho scoperto l’anno scorso dopo una fase acuta durata 1 mese e risoltasi con il cortisone. Da circa 1 settimana mi si sono riaffacciati i dolori in maniera subacuta come l’anno scorso (ma di intensità inferiore). Sto prendendo da una settimana l’arnica compositum -HEEL (3 cp/die) e applico Artrosilene schiuma 2 volte al giorno. Da tre giorni prendo anche il lysen compresse 2 mg 3 vv die che però mi da tachicardia. Allora cerco un rimedio omeopatico che mi elimini la contrattura. Secondo lei sono indicati bryonia 200ch 1g + LachNantes 30 ch 5 gr 3 vv die. Sono un pò scettica….Ho paura degli effetti collaterali….Posso fidarmi????L’idea di prendere la bryonia monodose per via sublinguale mi spaventa molto. Mi sembra una dose esagerata, mi sembra di capire che le diluizioni alte sono pericolose. Un’altro dubbio: posso continuare a prendere anche l’arnica? Grazie.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Paola, Bryonia e più specificamente Lachnanthes sono rimedi omeopatici senz’altro indicati per i dolori cervicali di varia eziologia. Arnica compositum, pur potendosi considerare adatto, è maggiormente indicato nei disturbi del muscolo-scheletrico dovuti a traumi, nei processi infiammatori e nelle artrosi. Ha ragione a preoccuparsi delle alte diluizioni. Le consiglio pertanto di evitare il “fai da te” e di sottoporsi ad una visita da un medico omeopata che potrà individuare il rimedio (o i rimedi) adatto alla sua persona ed alla sua situazione, stabilendone la diluizione ed il trattamento. Cordiali saluti.
Michela dice
Buonasera,
Ho un consiglio da chiedervi!
Qualche settimana fa ci sono entrati in casa i ladri, noi eravamo fuori casa, ma quando siamo entrati sembrava fosse passato un uragano… La mia bimba di 3 anni è rimasta traumatizzata, la notte ha sempre dormito benissimo sin dai primi giorni di vita ma da allora si sveglia terrorizzata la notte e si riaddormenta solo dopo molto nel lettone, di giorno ha paura ad andare nelle stanze dove non c’è nessuno… Ho paura che abbia assorbito la paura spt da me, non sono stata in grado di essere fredda e tranquillizzarla, non sto passando un bel periodo e questa era la “ciliegina sulla torta”…. Mi spiace davvero tanto… Mi hanno consigliato per iniziare a darle una dose di arnica montana 200? Puó andare bene? La ringrazio infinitamente…
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Michela, trattandosi di un trauma Arnica montana potrebbe essere indicato. Considerato però che 200CH è una diluizione alta, spero che il consiglio le sia stato dato da un medico omeopata. Cordiali saluti.
sirietto dice
buon giorno avrei bisogno di un parere medico o affine. da un mesetto e mezzo circa ho un dolore a livello pubico e lo avverto in particolar modo quando allargo la gamba in estensione massima. ipotizzando come causa la pubalgià la dottoressa mi ha consigliato di prendere arnica..ho sospeso tutte le mie attività fisiche, calcetto compreso, e i rimedi precedenti non hanno provocato giovamento..questa sarebbe una soluzione nuova. Non riesco più a stare fermo e voglio tornare alla mia consueta vita sportiva. volevo sapere se l uso di arnica potesse agevolare il mio lungo e tribolato recupero. grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Sirietto, Arnica è proprio il rimedio più adoperato per le conseguenze dei traumi e non a caso è definito il rimedio dello sportivo. Deve solo avere la pazienza di aspettare. Si tenga comunque sempre in contatto con il suo medico. Cordiali saluti.
Paola dice
Gent. Dott.ssa ,
ho chiesto informazioni su un prodotto omeopatico che mi è stato consigliato in farmacia, crataegus ox. 1DH con un dosaggio di 50 gocce tre volte al giorno. Mi è stato consigliato per l’ipertensione e dei dolori forti al basso ventre e alla schiena nella parte bassa. Leggendo i diversi commenti mi è sembrato che il mio dosaggio fosse piuttosto alto. Potrebbe dirmi che cosa ne pensa. Grazie. Comunque sono contentissima di aver scoperto il mondo dell’omeopatia. E’ tutto molto interessante.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Paola, benvenuta tra noi. Continui a visitare il sito perché troverà sempre nuove pubblicazioni. Il rimedio di cui parla è un gemmoderivato ossia un macerato glicerico (in sostanza è un fitoterapico), che si ottiene dal macerato di gemme della pianta Crataegus oxyacantha (il biancospino) diluito alla prima decimale hahnemanniana (1DH) in una soluzione di glicerina – alcool – acqua distillata. E’ un rimedio particolarmente efficace per migliorare la circolazione coronarica e l’attività cardiaca, divenendo di riflesso un normotensivo (cioè che abbassa o eleva la pressione arteriosa nei soggetti rispettivamente ipertesi o ipotesi). Agisce anche come antispastico e sedativo sul sistema nervoso centrale. Solitamente si utilizzano 30-50 gocce prodose in tre somministrazioni giornaliere. Cordiali saluti.
simona dice
Gent.ma dott.ssa vorrei chiederle se esistono rimedi per la cura dell’ aneurisma dell’aorta addominale riscontrato a mio padre casualmente durante un’ecografia.Ho riscontrato in lui molte caratteristiche di arnica.Grazie per l’attenzione.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Simona, la medicina omeopatica può essere adoperata solo come coadiuvante nella terapia dell’aneurisma dell’aorta addominale. E’ indispensabile seguire le prescrizioni del medico. Cordiali saluti.
Andrea dice
Buonasera, un mio amico ha fatto una visita negli Stati Uniti per un problema agli occhi e il dott. Specializzato in omeopatia gli ha prescritto arnica 200000 ch per rimuovere un blocco emozionale. Infatti dopo l’assunzione ha avuto nella notte un viaggio nelle sue vite passate, scoprendo il perché del male che ha oggi.
Volevo chiedere se e’ possibile questa cosa? Grazie per l’attenzione.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Andrea, un rimedio omeopatico “corretto” agisce secondo la legge di guarigione di Hering, cioè secondo una direttrice centrifuga che prevede l’eliminazione dei sintomi dall’interno all’esterno, dall’alto verso il basso e secondo l’ordine inverso di apparizione. Vale a dire che la guarigione inizia dallo stato mentale – emotivo per poi interessare gli organi fisici, prima quelli più vitali e poi quelli meno vitali. Tale condizione è tanto più raggiunta quanto più il rimedio omeopatico agisce in profondità e cioè quanto più è alta la sua diluizione. Per gli importanti riflessi che si possono avere è pertanto indispensabile che la prescrizione venga fornita esclusivamente dal medico omeopata. Cordiali saluti.