DESCRIZIONE
L’Arnica montana è un’erba perenne appartenente alla famiglia delle Asteraceae. E’ alta dai 20 ai 60 cm. Presenta rizoma bruno e fusto eretto, leggermente peloso, munito alla base di una rosetta di foglie ovali lanceolate, di un verde pallido, con nervature longitudinali sporgenti nella pagina inferiore. Alla sommità si trovano i fiori a capolino di un bel colore giallo-aranciato con i caratteristici petali spettinati e dal gradevole odore aromatico. I frutti sono acheni bruni, irsuti, sormontati da un ciuffo o pappo di peli bianchi o giallastri. Fiorisce in giugno – luglio. Vive esclusivamente nelle zone montane dell’Europa e dell’America, ove privilegia i terreni poveri e silicei. In Italia la si trova nei pascoli e nei prati elevati delle Alpi e degli Appennini. Sta diventando sempre più rara, soprattutto nelle regioni nordiche, a causa dell’aumento delle coltivazioni intensive. Oggi la pianta appartiene alla flora protetta.
L’Arnica è stata descritta per la prima volta nel XVI secolo dal medico e naturalista tedesco Theodorus Jacobus Von Bergzabern (1520–1590), il cui cognome venne latinizzato in Tabernamontanus, che diede alla pianta il nome attuale. E’ chiamata comunemente “starnutina” per la capacità che ha il suo odore di provocare starnuti. Dalle sue foglie si ricava il cosiddetto “tabacco di montagna”, usato dalle popolazioni montane per la pipa e come tabacco da fiuto. E’ velenosa se ingerita; a forti dosi può provocare tachicardia e paralisi. L’intera pianta contiene un glucoside dal principio amaro, l’arnicina, che ha azione simile alla canfora. I fiori ed i rizomi essiccati contengono due rispettivi oli essenziali. La pianta ha proprietà medicinali ed è adoperata come rimedio in fitoterapia ed in omeopatia. Si utilizzano i fiori che vengono raccolti durante il periodo della fioritura, scegliendo quelli appena aperti.
Il rimedio omeopatico Arnica montana si ottiene dalla Tintura Madre dei fiori della pianta omonima.
CARATTERISTICHE DEL RIMEDIO
Poiché la pianta cresce sulle montagne, possiede un’affinità naturale con gli effetti delle cadute e dei traumi. Arnica montana è il rimedio traumatico per eccellenza e corrisponde agli effetti dovuti a traumi recenti e passati.
La chiave di lettura di questo rimedio omeopatico è lo sportivo, con tutti i problemi cui uno sportivo può andare incontro: disturbi muscolari, traumi, lividi, ematomi, disturbi cardiaci ed inoltre stati febbrili ed eruzioni cutanee, allorché sussiste una particolare condizione psichica. In tal caso il soggetto ha una sensazione di contusione muscolare (come se fosse stato percosso), di indolenzimento, di estrema stanchezza (come se avesse fatto uno sforzo fisico intenso e prolungato); tutto il corpo sembra rotto, a pezzi; il materasso su cui è disteso gli sembra troppo duro e si rigira continuamente alla ricerca di una posizione comoda; è depresso e misantropo, vuole essere lasciato solo, non vuole che gli si parli né che ci si avvicini poiché teme di essere toccato. Durante la notte ha insonnia ed agitazione, soprattutto dopo una fatica intensa.
Arnica montana è bisbetico, irritabile, triste, pieno di timore; solitamente è pessimista, indifferente, poco stabile nelle decisioni; è malinconico, scontroso, imbronciato, pletorico; ha carnagione colorita; è debilitato e flaccido.
Il soggetto Arnica montana ha prevalentemente una costituzione sulfurica e un temperamento sanguigno.
Nel soggetto Arnica montana i capillari tendono facilmente a rompersi ed a sanguinare nelle zone infiammate (se il soggetto tossisce, espettora muco contenente grumetti di sangue; se il suo apparato urinario è infiammato, emette urina con tracce di sangue; se lo stomaco è infiammato, il vomito contiene tracce di sangue; nelle donne sono possibili mestruazioni abbondanti).
Tutti i sintomi peggiorano con il contatto, al tatto, con una leggera pressione, con gli urti, con le scosse, con il movimento, con il freddo umido; migliorano in posizione supina con la testa bassa, con il riposo, con applicazioni calde.
Il rimedio migliora la circolazione del sangue, la respirazione, ha proprietà antidolorifiche ed antinfiammatorie. L’azione sull’apparato digerente è secondaria.
Qualsiasi rimedio per uso esterno a base di Arnica montana non deve essere utilizzato sulle lesioni della cute o sulle ferite.
In estrema sintesi al rimedio è possibile attribuire l’etichetta: Arnica montana è lo sportivo, corrisponde cioè al Discobolo di Mirone (nota scultura realizzata da Mirone nel 455 a.c., raffigurante un atleta che sta per scagliare un disco).
USO DEL RIMEDIO
Arnica montana si usa nei seguenti principali casi, quando i sintomi corrispondono e si associano alle caratteristiche del rimedio.
1) TRAUMI: è il rimedio principe in tutti i casi di trauma sia fisico che psichico, sia recente che passato. E’ usato per i traumi fisici, quali ecchimosi (ne facilita l’assorbimento); fratture (le cicatrizza), ove si può associare a Ruta e Symphytum; contusioni; distorsioni sia della caviglia che del ginocchio, ove spesso è seguito da Rhus tox che agisce sui legamenti facilitando la guarigione; lussazioni; stati di indebolimento dovuti ad un eccessivo sforzo fisico. E’ utilizzato inoltre in tutte le conseguenze di cadute, di incidenti, di strappi muscolari, dopo un intervento chirurgico, dopo un’estrazione dentale, dopo il parto. Per quanto riguarda i traumi psichici il rimedio è usato per curare gli effetti di paure improvvise, eccessi di collera, stati di shock, dispiaceri, lutti, emozioni molto intense, spaventi. E’ utile l’associazione con Calendula officinalis per il trauma fisico e con Hypericum per il trauma psichico .
2) APP. CARDIOVASCOLARE: nei casi di eretismo cardiaco, di “cuore dell’atleta”; nei disturbi cardiaci con sensazione di costrizione, come in Cactus cui il rimedio è spesso associato, e di contusione nella regione toracica in corrispondenza del cuore; nell’ipertensione con congestione alla testa; nelle cefalee battenti; nelle vertigini con mani e piedi freddi, che si avvertono camminando. E’ utile l’associazione con Aurum, Avena sativa, Camphora, Crataegus, Ignatia, Valeriana.
Nei casi di varici, gambe pesanti, stasi venosa, fragilità capillarein genere con rossore vascolare e tendenza alle ecchimosi, epistassi ed emorragie con sensibilità alla palpazione, emorroidi. E’ utile l’associazione con Aesculus hippocastanum, Hamamelis, Paeonia, Ratanhia.
3) TESSUTO CUTANEO E SOTTOCUTANEO: nelle ecchimosi, foruncoli, acne, con eruzioni simmetriche.
4) REUMATISMO: nei casi di reumatismo sia acuto che cronico con gonfiore alle articolazioni e paura di essere toccati.
5) APP. URO-GENITALE: nelle infiammazioni della regione pelvica, urine con sangue, ipermenorrea con sangue di colore rosso intenso, emorragie post-partum ed in quelle dovute all’introduzione della spirale anticoncezionale. In alcuni casi si rivela utile l’associazione con Sepia, Aesculus hippocastanum, Paeonia, Sanguinaria.
6) OCCHI: nelle ecchimosi della congiuntiva e delle palpebre in seguito a traumi. L’associazione utile è con Symphytum.
7) STATI INFETTIVI E FEBBRILI: nella scarlattina, nell’erisipela ed in altre malattie, in particolare nella polmonite, nella febbre malarica, nella febbre tifoide. In alcuni casi di crisi malariche il rimedio si è dimostrato più efficace del chinino. E’ usato anche in molti casi di febbri adinamiche. Durante la febbre il soggetto ha viso arrossato e caldo, mentre il naso ed il resto del corpo sono freddi. Nei casi di febbre dovuti ad influenza è spesso associato a Aconitum, Apis, Bryonia, Eupatorium, perforatum, Ferrum phosphoricum, Mercurius.
8) APP. DIGERENTE: nei casi di nausea e vomito con sangue, con flatulenza maleodorante di odore solforoso. Alitosi dall’odore di uova marce. Sensazione di stomaco tirato da una corda che lo spinge verso la colonna vertebrale. Mancanza di appetito, disgusto per carne e latte, grande sete. Il rimedio è usato anche nei disturbi dovuti a mal d’auto e mal di mare, in associazione con Cocculus, Ignatia, Nux vomica, Petroleum, Tabacum.
9) APP. RESPIRATORIO: afonia dei cantanti, tosse influenzale o dovuta ad altra malattia dell’apparato respiratorio, tosse traumatica, tosse stizzosa e spasmodica con emottisi (emissione orale di sangue). E’ utile l’associazione con Belladonna, Cina, Coccus cacti, Cuprum, Drosera, Eupatorium, Ferrum, Gelsemium, Ipeca, Mercurius solubtilis, Rhus tox, Solidago.
DOSI
□ Nei casi 1), se i disturbi sono dovuti ad un trauma recente sono usate la basse diluizioni quale ad es. la diluizione 4CH alla dose di 4 granuli 3 volte al dì. La stessa diluizione in genere si adopera anche nelle associazioni. La cura si completa con l’uso della pomata per le applicazioni locali.
Se i disturbi sono dovuti ad un trauma remoto è preferibile una diluizione più alta quale ad es. la 15CH o la 30CH alla dose di 15 gocce al dì.
Se si tratta di un trauma psicologico si adopera la diluizione 15CH in un’unica dose di 5 granuli, che si ripete dopo 10 – 15 giorni.
Per gli interventi chirurgici si assume una dose di 3 granuli, diluizione 30CH, poche ore prima dell’intervento. Invece in convalescenza o nel post-partum o dopo un’estrazione dentale si usa la diluizione 4CH, 3 granuli ogni 2 – 3 ore.
□ Nei casi 2), 3) e 4), diluizione 4CH, 3 – 4 granuli o 10 – 15 gocce, 3 – 4 volte al dì. Si completa con la pomata per uso esterno.
□ Nel casi 5), 6) e 7), diluizione 3CH, 2 – 3 granuli o 5 – 10 gocce, 3 – 6 volte al dì.
□ Nel casi 8), se trattasi di mal d’auto o mal di mare di adulti, diluizione 3CH, 10 gocce ogni ora; se di bambini, stessa diluizione, 5 gocce ogni ora. Il trattamento è preferibile che inizi con una dose prima del viaggio. Nelle altre situazioni, diluizione 4CH, 3 – 4 granuli o 10 gocce, 3 volte al dì.
□ Nel casi 9), diluizione 4CH, 2 – 3 granuli o 5 gocce ogni 2 – 3 ore.
(*) V. Note esplicative
Romina dice
Gentile Dottoressa,
Innanzitutto la ringrazio per questo servizio che offre.
Sono stata colpita da una forte influenza, e come sempre accade, in concomitanza all’influenza vengo colpita un forte mal di schiena e sciatica.
Ho letto che l’ arnica montana potrebbe essere un buon rimedio, io ne posseggo con un dosaggio di 9ch. Che somministrazione devo seguire?
Grazie per la gentilezza
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Romina, in genere una media diluizione come la 9CH viene solitamente utilizzata in ragione di pochi granuli pro-dose (3 possono essere sufficienti), una o due volte al dì, lontano dai pasti, salvo diversa prescrizione medica. La prescrizione appropriata al suo caso specifico la può infatti garantire solo un medico omeopata con la visita. Cordiali saluti.
Dofra dice
Salve dottoressa,
Fra una settimana Dovrei fare un filler riempitivo al viso per appianare piccole cicatrici post acne. Per evitare edemi e versamenti, visto che tendo a fare lividi, pensavo di assumere arnica. Che diluizione e formula? Grazie!
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Dofra, in Omeopatia ogni entità terapeutica (rimedio, diluizione, posologia, durata della cura, ecc.) è molto personale, non generalizzabile, in quanto strettamente legata alla situazione clinica del paziente ed a tutte quelle peculiarità che rendono lo stesso unico rispetto a tutti gli altri affetti dalla stessa patologia o dallo stesso disturbo. Ciò, com’è noto, nel rispetto della Legge di Similitudine su cui l’Omeopatia pone le basi del suo principio terapeutico. In Omeopatia, cioè, non esistono cure standardizzate o protocolli terapeutici universalmente validi, ma ogni volta occorrerà adattarsi al singolo caso. Come primo approccio, per un intervento sintomatico e nelle more di rivolgersi ad un medico omeopata, generalmente ci si orienta verso le basse diluizioni (quelle ad es. fino a 7CH), che solitamente si utilizzano in ragione di pochi granuli pro-dose (3 possono essere sufficienti), più volte al dì, lontano dai pasti. Cordiali saluti.
Doriana dice
Buongiorno dottoressa mio marito un anno fa è stato operato x un kapparetto e tumore prostata…prima di questo ha subito un intervento al cuore mettendo uno stend ….alcuni giorni fa è caduto ed ha riportato una frattura radio e urna del polso e frattura malleolo …ha già preso le prime 4 dosi uniche da 200 ch adesso x il mantenimento dovrei prendere quelle da 30 ch….vorrei sapere se ci sono controindicazioni essendo cardiopatico …in quanto ultimamente secondo cosa fa glu viene l affanno…..grz in anticipo doriana
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Doriana, in genere i rimedi omeopatici non hanno controindicazioni o effetti collaterali, in quanto non introducono praticamente sostanze, dal momento che grazie alla forte diluizione esse sono ridotte a livello estremamente basso, pressoché infinitesimale. La loro azione consiste unicamente nello stimolare ed incanalare correttamente la capacità propria di guarigione dell’organismo, andando a ripristinare l’efficienza e la funzionalità dei sistemi di difesa e di regolazione generale dell’organismo stesso. Per il caso specifico sarebbe comunque opportuno un parere medico. Cordiali saluti.
anna dice
Gent.ma dott. della Volpe
Da un po’ lamento prurito all’altezza del buco dell’ombelico che mi è stato praticato chirurgicamente durante l’intervento di ricostruzione al seno con metodo T.R.A.M.. A ben guardare è come se si fosse sedimentato all’interno un ostruzione nera che non riesco a rimuovere con l’olio, creme idratanti e acqua ossigenata. neanche il gettito della doccia riesce a liberarmi da questa specie di escremento( mi scusi il termine). Inoltre ho un gonfiore alla pancia e al torace che suppongo sia per via della colecisti satura di calcoli e l’assunzione di pane col lievito, di cui non riesco a farne a meno. Sono correlate queste due cose? Devo allarmarmi per un’eventuale neoplasia? La ringrazio.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Anna, potrebbe esserci una correlazione con l’intervento di ricostruzione mammaria con lembo T.R.A.M., ma con assoluta tranquillità e senza allarmismi consulti il medico di famiglia che certamente saprà darle tutte le indicazioni ed i suggerimenti del caso. Cordiali saluti.
Loredana dice
Buonasera, ho 44 anni e sono una sportiva. Da circa un mese ho un forte dolore al braccio destro che al momento si è localizzato all’altezza del gomito e ha ridotto la capacità prensile della mano. Praticamente quando stringo il pungno il dolore si irradia su tutto l’avambraccio.
Il medico generico mi ha prescritto una visita fisiatrica supponendo che questo fastidio sia attribuibile ad una epicondilite. Nel frattempo mi ha consigliato di fare delle applicazioni di ghiaccio locale e di assumere un antiinfiammatorio.
Non faccio uso di medicinali, quindi ho acquistato in farmacia l’arnica montana in granuli da 30 ch della Boiron. Una confezione è piccola e pare sia una dose unica, l’altra è più grande e sono entrambe di colore lilla.
Il farmacista non mi ha saputo dire come dovrò assumerle (!!!) e sulle confezioni non ci sono indicazioni relative alla posologia e la modalità di utilizzo.
Cosa dovrei fare?
Aiuto!!!!
Grazie in anticipo
Loredana
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Loredana, l’assunzione dei rimedi omeopatici, qualunque sia la forma farmaceutica, avviene per via sub-linguale, perché in tale sede la mucosa ha una notevole capacità di assorbimento dovuta alla ricca vascolarizzazione. I globuli della monodose vanno assunti in un’unica somministrazione, travasandoli dal contenitore (o tubo-dose) direttamente sotto la lingua e lasciandoli qui sciogliere lentamente. I granuli del tubo normale, in numero di 3-5 per singola dose, vanno fatti cadere nel coperchio del tubo stesso, trasferiti sotto la lingua e qui lasciati sciogliere lentamente. I rimedi vanno assunti lontano dai pasti e dall’uso di sostanze o aromi forti (es. menta, caffè, dentifricio, ecc.), per non comprometterne l’efficacia terapeutica. Relativamente agli intervalli di somministrazione, occorre tenere presente che quanto più è alta la diluizione del rimedio, ossia la sua copertura terapeutica, tanto più lunghi saranno tali intervalli. La 30CH è una medio-alta diluizione che ha una durata terapeutica di un paio di settimane, per cui generalmente la dose non va ripetuta prima di una settimana. Ciò a meno di casi specifici legati alla situazione individuale del paziente e quindi secondo prescrizione medica. Cordiali saluti.
Anna dice
Buongiorno vorrei chiedere come mai l arnica complex si puo solo prendere per due settimane io ho una cervicale cronica grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Anna, Arnica Complex non è un rimedio unitario dell’Omeopatia classica, bensì è un rimedio complesso dell’Omotossicologia, che pur avendo diversi punti di contatto con l’Omeopatia, alla quale si ispira, adotta orientamenti terapeutici, rimedi e criteri di scelta degli stessi completamente differenti. Il rimedio è pertanto un omotossicologico (o antiomotossico), è un rimedio complesso in preparazione omeopatica, più precisamente è un composto semplice in quanto costituito da un mix di rimedi omeopatici unitari in basse diluizioni decimali (Arnica montana, Aconitum napellus, Belladonna, Bryonia, China, Nux vomica, Ruta graveolens, Hypericum, Achillea millefolium, Sambucus nigra), scelti per sinergismo, complementarietà e completezza di azione. I composti semplici si utilizzano prevalentemente negli stati acuti, in quanto sono di più rapido effetto sintomatico ma con azione poco profonda, non vanno ripetuti a lungo per evitare la relativa assuefazione e comunque la loro assunzione va cessata quando il quadro clinico è nettamente migliorato o risolto. Generalmente nella cronicizzazione della malattia o del disturbo, dopo un ulteriore accertamento medico, vengono sostituiti da rimedi di sostegno ad azione trofica più profonda, in diluizioni più elevate. L’omotossicologico Arnica Complex troverebbe indicazione in caso di traumi di qualsiasi origine, contusioni, distorsioni, indolenzimenti, dolori dopo esercizio o influenza. Sarebbe pertanto meglio affidarsi alla competenza di un medico omeopata, che con la visita sarà in grado di prescrivere la terapia appropriata al suo caso specifico. Cordiali saluti.
Claudia dice
Gentile Dottoressa, le scrivo perchè ho bisogno di un consiglio.
Due anni fa una TC ha svelato la presenza di un versamento a livello dell’ articolazione
coxo-femorale causato da un errato utilizzo del tapis roulant. Non ho problemi di limitazione funzionale ma il dolore si presenta periodicamente e sono stufa di prendere antidolorifici.
Giorni fa, mi sono ricordata di aver assunto in passato le gocce di Arnica comp heel per problemi di altra natura e averne avuto beneficio, così ho pensato di riutilizzarle anche per questo problema.
La posologia era di 7 – 10 gocce per 3 volte al dì per 4 settimane: nel caso i risultati fossero modesti, potrei continuare per più tempo? Se si ripresentassero, dopo poco (come mi succede di solito) potrei riprendere la cura? Avevo pensato di acquistare le compresse invece delle gocce, perché più comode quando sono a lavoro, ma ho letto che si possono assumere solo per 15 giorni e non 30! In questo caso, la cura deve durare solo due settimane?
Spero mi possa rispondere, perché da quando mi sono ricordata dell’ arnica ho la speranza di poter risolvere questo brutto problema che mi sta preoccupando molto! Anche se sono passati due anni dalla diagnosi, pensa che potrei trarne beneficio comunque?
La ringrazio anticipatamente per la risposta e le disponibilità
Buona serata
Claudia
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Claudia, Arnica compositum è un rimedio omotossicologico complesso, ossia è un rimedio in preparazione omeopatica che appartiene all’Omotossicologia, la quale è una medicina che si ispira all’Omeopatia, ma con orientamenti terapeutici differenti. L’Omeopatia pone le basi del suo principio terapeutico sulla Legge di Similitudine, secondo la quale un rimedio omeopatico per essere curativo deve assomigliare al paziente, nelle caratteristiche e nella sintomatologia, sia a livello fisico che psichico. L’Omotossicologia parte dal concetto che la malattia è l’espressione della lotta tra l’organismo e una tossina (denominata anche omotossina) che ne sta turbando l’equilibrio, la cui cura può avvenire con la relativa disintossicazione. L’omotossicologico Arnica compositum è un rimedio complesso, precisamente un composto semplice, perché costituito da un mix di rimedi omeopatici unitari (Arnica, Calendula, Hamamelis, Millefolium, Belladonna, Aconitum, Mercurius, Hepar sulphur, Chamomilla, Symphytum, Bellis, Echinacea, Echinacea purpurea, Hypericum), in basse diluizioni decimali, con tropismo tissutale specifico per un’azione rapida ma non profonda, su quadri clinici a netta base istopatologica. I composti semplici si utilizzano prevalentemente nelle patologie acute, in quanto sono di rapido effetto sintomatico. Non vanno ripetuti a lungo per evitarne l’assuefazione e comunque la loro assunzione va cessata quando il quadro clinico è nettamente migliorato o risolto. Generalmente nella cronicizzazione della malattia, dopo un ulteriore accertamento medico, vengono affiancati o sostituiti da rimedi di sostegno ad azione trofica più profonda, in diluizioni più elevate. Arnica compositum troverebbe indicazione nei processi infiammatori e degenerativi dell’apparato di sostegno e locomotore, artriti, artrosi delle articolazioni del bacino, del ginocchio e delle piccole articolazioni, lesioni di qualsiasi tipo (storte, contusioni, distorsioni, lussazioni, ematomi, fratture ossee), parodontite, parodontosi, suppurazioni delle sacche gengivali. Sarebbe pertanto opportuno affidarsi alla competenza di un medico omeopata, che con la vista sarà in grado di prescrivere la terapia appropriata al suo caso specifico. Cordiali saluti.
ANGELA dice
Salve, per un intervento di ginecomastia ad un mio parente il chirurgo ha prescritto di assumere un tubo di arnica la sera prima , un tubo la mattina dell’intervento ed uno la sera nel postintervento, ma senza specificare la diluizione ed ora non so quale prendere . In erboristeria mi han Detto che hanno 6CH , 9Ch, 30 CH ma possono ordinare qualsiasi diluizione , quale mi consiglia?? Secondo lei un intero tubo è troppo? Quanti granuli ci sono in un tubo di solito? Grazie mille
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Angela, sarebbe opportuno chiedere al medico che ha prescritto il rimedio, perché la diluizione è molto importante ai fini degli effetti terapeutici ed è molto legata a fattori clinici di carattere individuale. Poiché si parla di tubo dovrà trattarsi di una media o di una alta diluizione (da 9CH a salire), che sono le diluizioni riservate ai globuli contenuti nel tubo-dose (spesso in numero di 200), che si assumono in un’unica soluzione, come monodose. Tale forma omeo-farmaceutica è studiata per ottenere la migliore risposta diluizione/dose/effetto del rimedio, in quanto, contenendo i globuli che sono 10 volte più piccoli dei granuli (questi ultimi sono invece destinati a tutte le diluizioni), permette di massimizzare la “superficie di scambio” tra il rimedio omeopatico e l’organismo ricevente. Cordiali saluti.
Antonella dice
Salve dottoressa, mio figlio di 7 anni (che curo con l’omeopatia dalla nascita) dovrà mettere a breve l’apparecchio ortodontico sia superiore che inferiore.
Per il fastidio/dolore dei giorni iniziali pensavo di utilizzare Arnica già in anticipo.
Che dosaggio consiglia?
Pensavo ad arnica Compositum ma la percentuale di diluizione alcoolica mi crea problemi.
Grazie mille un cordiale saluto
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Antonella, Arnica montana è il rimedio omeopatico più utile e più utilizzato per qualsiasi tipo di trauma, sia fisico che psichico e perciò potrebbe essere di aiuto anche per il suo bambino. Però, com’è noto, in Omeopatia ogni entità terapeutica (rimedio, diluizione, posologia, durata della cura, ecc.) è molto personale, non generalizzabile, in quanto legata alla situazione clinica del singolo paziente ed a tutte quelle peculiarità che rendono lo stesso unico rispetto a tutti gli altri affetti dalla stessa patologia o dallo stesso disturbo. In particolare la diluizione, con la posologia che ne consegue, è legata alla reattività e sensibilità individuale del paziente allo stimolo del rimedio omeopatico, alla profondità della patologia o disturbo, al livello d’intervento terapeutico necessario, nonché al grado di somiglianza rimedio-paziente. Come primo approccio, per un trattamento sintomatico e nelle more di rivolgersi ad un medico omeopata, generalmente ci si orienta verso le basse diluizioni (quelle ad es. fino a 7CH), che solitamente si utilizzano in ragione di pochi granuli pro-dose più volte al dì, lontano dai pasti. Arnica compositum è un rimedio complesso omotossicologico, ossia è un rimedio in preparazione omeopatica che appartiene all’Omotossicologia, la quale è una medicina che si ispira all’Omeopatia, ma con orientamenti terapeutici differenti. È un rimedio complesso perché costituito da un mix di rimedi omeopatici unitari in basse diluizioni decimali, tra cui Arnica montana e troverebbe indicazione nei processi infiammatori dell’apparato di sostegno e locomotore, artriti, artrosi delle articolazioni, lesioni di qualsiasi tipo (storte, contusioni, distorsioni, lussazioni, ematomi, fratture ossee), ecc. Ovviamente la prescrizione appropriata al caso specifico del suo bambino la può garantire solo un medico omeopata, al quale è sempre opportuno rivolgersi. Cordiali saluti.
silvia dice
buon giorno,
sono una ragazza di 25 anni, e sono in attesa del mio secondo figlio.
Il primo parto è stato un cesareo, nel gennaio 2015.
ora ad aprile ho il termine del secondo bimbo.
i medici sono un pò in difficoltà nel farmi provare un parto di prova..per la vicinanza con il cesareo e per il peso del mio primo figlio (4300g), un’ostetrica mi ha detto, se mi fissano un cesareo, di prendere l’arnica 200ch in granuli la sera prima.
Che rischi corro? non è come indurre il parto? perchè i medici mi hanno detto che uno dei rischi che corro nel provare a partorire è la rottura dell’utero..
spero di essere stata chiara..
grazie mille
silvia
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Silvia, in genere i rimedi omeopatici sono sicuri in qualsiasi condizione, quindi anche in gravidanza od in occasione del parto, non hanno controindicazioni o effetti collaterali (intesi questi nel senso tradizionale del termine), in quanto non introducono praticamente sostanze per effetto della diluizione estrema e la loro azione consiste unicamente nello stimolare ed incanalare correttamente la capacità propria di reazione dell’organismo, andando a stimolare la funzionalità e l’efficienza dei sistemi di difesa e di regolazione generale dell’organismo stesso. Arnica montana è il rimedio omeopatico più utile e più utilizzato per qualsiasi trauma, sia fisico che psichico e perciò viene spesso usato anche per il parto. Ovviamente, nel rispetto della Legge di Similitudine su cui l’Omeopatia pone le basi del suo principio terapeutico, i risultati saranno tanto migliori quanto più si ravvisano somiglianze con le caratteristiche del rimedio, ampiamente rilevabili dal presente articolo. La 200CH è una diluizione alta che è consigliabile adoperare solo se esiste un buon grado di somiglianza rimedio-paziente, di cui in precedenza, sia a livello fisico che psichico. Pertanto, sull’opportunità dell’uso del rimedio, sulla diluizione e posologia relative, sarebbe opportuno che si esprimesse un medico omeopata, che saprà valutare cosa è meglio per il suo caso specifico. Cordiali saluti.