DESCRIZIONE
L’Arnica montana è un’erba perenne appartenente alla famiglia delle Asteraceae. E’ alta dai 20 ai 60 cm. Presenta rizoma bruno e fusto eretto, leggermente peloso, munito alla base di una rosetta di foglie ovali lanceolate, di un verde pallido, con nervature longitudinali sporgenti nella pagina inferiore. Alla sommità si trovano i fiori a capolino di un bel colore giallo-aranciato con i caratteristici petali spettinati e dal gradevole odore aromatico. I frutti sono acheni bruni, irsuti, sormontati da un ciuffo o pappo di peli bianchi o giallastri. Fiorisce in giugno – luglio. Vive esclusivamente nelle zone montane dell’Europa e dell’America, ove privilegia i terreni poveri e silicei. In Italia la si trova nei pascoli e nei prati elevati delle Alpi e degli Appennini. Sta diventando sempre più rara, soprattutto nelle regioni nordiche, a causa dell’aumento delle coltivazioni intensive. Oggi la pianta appartiene alla flora protetta.
L’Arnica è stata descritta per la prima volta nel XVI secolo dal medico e naturalista tedesco Theodorus Jacobus Von Bergzabern (1520–1590), il cui cognome venne latinizzato in Tabernamontanus, che diede alla pianta il nome attuale. E’ chiamata comunemente “starnutina” per la capacità che ha il suo odore di provocare starnuti. Dalle sue foglie si ricava il cosiddetto “tabacco di montagna”, usato dalle popolazioni montane per la pipa e come tabacco da fiuto. E’ velenosa se ingerita; a forti dosi può provocare tachicardia e paralisi. L’intera pianta contiene un glucoside dal principio amaro, l’arnicina, che ha azione simile alla canfora. I fiori ed i rizomi essiccati contengono due rispettivi oli essenziali. La pianta ha proprietà medicinali ed è adoperata come rimedio in fitoterapia ed in omeopatia. Si utilizzano i fiori che vengono raccolti durante il periodo della fioritura, scegliendo quelli appena aperti.
Il rimedio omeopatico Arnica montana si ottiene dalla Tintura Madre dei fiori della pianta omonima.
CARATTERISTICHE DEL RIMEDIO
Poiché la pianta cresce sulle montagne, possiede un’affinità naturale con gli effetti delle cadute e dei traumi. Arnica montana è il rimedio traumatico per eccellenza e corrisponde agli effetti dovuti a traumi recenti e passati.
La chiave di lettura di questo rimedio omeopatico è lo sportivo, con tutti i problemi cui uno sportivo può andare incontro: disturbi muscolari, traumi, lividi, ematomi, disturbi cardiaci ed inoltre stati febbrili ed eruzioni cutanee, allorché sussiste una particolare condizione psichica. In tal caso il soggetto ha una sensazione di contusione muscolare (come se fosse stato percosso), di indolenzimento, di estrema stanchezza (come se avesse fatto uno sforzo fisico intenso e prolungato); tutto il corpo sembra rotto, a pezzi; il materasso su cui è disteso gli sembra troppo duro e si rigira continuamente alla ricerca di una posizione comoda; è depresso e misantropo, vuole essere lasciato solo, non vuole che gli si parli né che ci si avvicini poiché teme di essere toccato. Durante la notte ha insonnia ed agitazione, soprattutto dopo una fatica intensa.
Arnica montana è bisbetico, irritabile, triste, pieno di timore; solitamente è pessimista, indifferente, poco stabile nelle decisioni; è malinconico, scontroso, imbronciato, pletorico; ha carnagione colorita; è debilitato e flaccido.
Il soggetto Arnica montana ha prevalentemente una costituzione sulfurica e un temperamento sanguigno.
Nel soggetto Arnica montana i capillari tendono facilmente a rompersi ed a sanguinare nelle zone infiammate (se il soggetto tossisce, espettora muco contenente grumetti di sangue; se il suo apparato urinario è infiammato, emette urina con tracce di sangue; se lo stomaco è infiammato, il vomito contiene tracce di sangue; nelle donne sono possibili mestruazioni abbondanti).
Tutti i sintomi peggiorano con il contatto, al tatto, con una leggera pressione, con gli urti, con le scosse, con il movimento, con il freddo umido; migliorano in posizione supina con la testa bassa, con il riposo, con applicazioni calde.
Il rimedio migliora la circolazione del sangue, la respirazione, ha proprietà antidolorifiche ed antinfiammatorie. L’azione sull’apparato digerente è secondaria.
Qualsiasi rimedio per uso esterno a base di Arnica montana non deve essere utilizzato sulle lesioni della cute o sulle ferite.
In estrema sintesi al rimedio è possibile attribuire l’etichetta: Arnica montana è lo sportivo, corrisponde cioè al Discobolo di Mirone (nota scultura realizzata da Mirone nel 455 a.c., raffigurante un atleta che sta per scagliare un disco).
USO DEL RIMEDIO
Arnica montana si usa nei seguenti principali casi, quando i sintomi corrispondono e si associano alle caratteristiche del rimedio.
1) TRAUMI: è il rimedio principe in tutti i casi di trauma sia fisico che psichico, sia recente che passato. E’ usato per i traumi fisici, quali ecchimosi (ne facilita l’assorbimento); fratture (le cicatrizza), ove si può associare a Ruta e Symphytum; contusioni; distorsioni sia della caviglia che del ginocchio, ove spesso è seguito da Rhus tox che agisce sui legamenti facilitando la guarigione; lussazioni; stati di indebolimento dovuti ad un eccessivo sforzo fisico. E’ utilizzato inoltre in tutte le conseguenze di cadute, di incidenti, di strappi muscolari, dopo un intervento chirurgico, dopo un’estrazione dentale, dopo il parto. Per quanto riguarda i traumi psichici il rimedio è usato per curare gli effetti di paure improvvise, eccessi di collera, stati di shock, dispiaceri, lutti, emozioni molto intense, spaventi. E’ utile l’associazione con Calendula officinalis per il trauma fisico e con Hypericum per il trauma psichico .
2) APP. CARDIOVASCOLARE: nei casi di eretismo cardiaco, di “cuore dell’atleta”; nei disturbi cardiaci con sensazione di costrizione, come in Cactus cui il rimedio è spesso associato, e di contusione nella regione toracica in corrispondenza del cuore; nell’ipertensione con congestione alla testa; nelle cefalee battenti; nelle vertigini con mani e piedi freddi, che si avvertono camminando. E’ utile l’associazione con Aurum, Avena sativa, Camphora, Crataegus, Ignatia, Valeriana.
Nei casi di varici, gambe pesanti, stasi venosa, fragilità capillarein genere con rossore vascolare e tendenza alle ecchimosi, epistassi ed emorragie con sensibilità alla palpazione, emorroidi. E’ utile l’associazione con Aesculus hippocastanum, Hamamelis, Paeonia, Ratanhia.
3) TESSUTO CUTANEO E SOTTOCUTANEO: nelle ecchimosi, foruncoli, acne, con eruzioni simmetriche.
4) REUMATISMO: nei casi di reumatismo sia acuto che cronico con gonfiore alle articolazioni e paura di essere toccati.
5) APP. URO-GENITALE: nelle infiammazioni della regione pelvica, urine con sangue, ipermenorrea con sangue di colore rosso intenso, emorragie post-partum ed in quelle dovute all’introduzione della spirale anticoncezionale. In alcuni casi si rivela utile l’associazione con Sepia, Aesculus hippocastanum, Paeonia, Sanguinaria.
6) OCCHI: nelle ecchimosi della congiuntiva e delle palpebre in seguito a traumi. L’associazione utile è con Symphytum.
7) STATI INFETTIVI E FEBBRILI: nella scarlattina, nell’erisipela ed in altre malattie, in particolare nella polmonite, nella febbre malarica, nella febbre tifoide. In alcuni casi di crisi malariche il rimedio si è dimostrato più efficace del chinino. E’ usato anche in molti casi di febbri adinamiche. Durante la febbre il soggetto ha viso arrossato e caldo, mentre il naso ed il resto del corpo sono freddi. Nei casi di febbre dovuti ad influenza è spesso associato a Aconitum, Apis, Bryonia, Eupatorium, perforatum, Ferrum phosphoricum, Mercurius.
8) APP. DIGERENTE: nei casi di nausea e vomito con sangue, con flatulenza maleodorante di odore solforoso. Alitosi dall’odore di uova marce. Sensazione di stomaco tirato da una corda che lo spinge verso la colonna vertebrale. Mancanza di appetito, disgusto per carne e latte, grande sete. Il rimedio è usato anche nei disturbi dovuti a mal d’auto e mal di mare, in associazione con Cocculus, Ignatia, Nux vomica, Petroleum, Tabacum.
9) APP. RESPIRATORIO: afonia dei cantanti, tosse influenzale o dovuta ad altra malattia dell’apparato respiratorio, tosse traumatica, tosse stizzosa e spasmodica con emottisi (emissione orale di sangue). E’ utile l’associazione con Belladonna, Cina, Coccus cacti, Cuprum, Drosera, Eupatorium, Ferrum, Gelsemium, Ipeca, Mercurius solubtilis, Rhus tox, Solidago.
DOSI
□ Nei casi 1), se i disturbi sono dovuti ad un trauma recente sono usate la basse diluizioni quale ad es. la diluizione 4CH alla dose di 4 granuli 3 volte al dì. La stessa diluizione in genere si adopera anche nelle associazioni. La cura si completa con l’uso della pomata per le applicazioni locali.
Se i disturbi sono dovuti ad un trauma remoto è preferibile una diluizione più alta quale ad es. la 15CH o la 30CH alla dose di 15 gocce al dì.
Se si tratta di un trauma psicologico si adopera la diluizione 15CH in un’unica dose di 5 granuli, che si ripete dopo 10 – 15 giorni.
Per gli interventi chirurgici si assume una dose di 3 granuli, diluizione 30CH, poche ore prima dell’intervento. Invece in convalescenza o nel post-partum o dopo un’estrazione dentale si usa la diluizione 4CH, 3 granuli ogni 2 – 3 ore.
□ Nei casi 2), 3) e 4), diluizione 4CH, 3 – 4 granuli o 10 – 15 gocce, 3 – 4 volte al dì. Si completa con la pomata per uso esterno.
□ Nel casi 5), 6) e 7), diluizione 3CH, 2 – 3 granuli o 5 – 10 gocce, 3 – 6 volte al dì.
□ Nel casi 8), se trattasi di mal d’auto o mal di mare di adulti, diluizione 3CH, 10 gocce ogni ora; se di bambini, stessa diluizione, 5 gocce ogni ora. Il trattamento è preferibile che inizi con una dose prima del viaggio. Nelle altre situazioni, diluizione 4CH, 3 – 4 granuli o 10 gocce, 3 volte al dì.
□ Nel casi 9), diluizione 4CH, 2 – 3 granuli o 5 gocce ogni 2 – 3 ore.
(*) V. Note esplicative
RITA dice
Buonasera ,
gentile dottoressa sono bloccata con la schiena e mi porta forti dolori al nervo sciatico .
soffro da anni di fibromialgia oggi mi ha preso la schiena
mi è stato consigliato Arnica in microgranuli da 1000 monodose
può avere effetto immediato sui sintomi o devo prolungare la terapia nel tempo ?
Lei che dosaggio consiglierebbe?
grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Rita, Arnica montana è il rimedio omeopatico in grado di fornire comunque il suo contributo, essendo per eccellenza il rimedio di tutti i tipi di traumi. Eventualmente rimedi omeopatici più specifici per trattare la fibromialgia, od anche la lombosciatalgia, sono consultabili all’articolo “Reumatismi” nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi”. Com’è noto, nel rispetto della Legge di Similitudine su cui l’Omeopatia pone le basi del suo principio terapeutico, il rimedio (o i rimedi) adatto sarà quello che contiene la sintomatologia somigliante a quella del paziente e quanto maggiore è tale somiglianza tanto migliori saranno i risultati. Per quanto riguarda la diluizione, questa, come del resto tutte le entità terapeutiche omeopatiche, è molto personale, non generalizzabile, in quanto legata alla situazione individuale del paziente, in particolare alla reattività del singolo organismo allo stimolo del rimedio omeopatico, alla profondità della patologia, al livello d’intervento terapeutico necessario, nonché al grado di somiglianza rimedio-paziente. Come primo approccio e nelle more di rivolgersi ad un medico omeopata, generalmente ci si orienta verso le basse diluizioni (quelle ad es. fino a 7CH), che solitamente si utilizzano in ragione di pochi granuli pro-dose più volte al dì, lontano dai pasti, salvo diversa prescrizione medica. Come riportato nel succitato articolo, in diversi casi viene utilizzato, meglio se in associazione alla cura omeopatica, qualche gemmoterapico della Fitoterapia rinnovata (o gemmoderivato, si tratta di macerati glicerici di gemme vegetali con diluizione alla prima decimale hahnemanniana, che si pongono a cavallo tra l’Omeopatia e la Fitoterapia classica), in gocce, come ad es. Ribes nigrum M.G. D1 o Pinus montana M.G. D1. Per quanto riguarda la Fitoterapia classica, dia un’occhiata agli articoli “Sollievo per lombalgie e coliche” e “Stop reumatismi-nevralgie-ecc.” nella sezione del sito “Rimedi della nonna”. Per quanto riguarda l’alimentazione, anche se non esiste una dieta specifica, è preferibile limitare gli zuccheri, ridurre i grassi ed il sale, incrementare frutta, verdura e cereali integrali, evitare alcool e caffè, bere molta acqua. Relativamente all’esercizio fisico è consigliabile un’attività continuativa ma non troppo intensa e, nei limiti del possibile, praticare aerobica, stretching, massaggi, nuoto. Le consiglio comunque di non fare da sola ma, come accennato, di rivolgersi ad un medico omeopata, che con la visita saprà prescrivere la terapia appropriata al suo caso specifico. Cordiali saluti.
romario dice
Gentile Dottssa sono un uomo di 46 anni mi è stato prescritto acidum phosphoricum 30 ch per astenia psicofisica ormai cronica trascinata per 30 anni circa.Chiedo che rimedio costituzionale è…chiedo perché la posologia di 3 gr per 3 volte al giorno dura solamente 2 mesi e poi si deve cambiare il rimedio anche se funziona bene e infine chiedo per cosa è principalmente impiegato Arsenicum album
Gentili saluti
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Romario, l’Omeopatia è una medicina che si presta poco alle regole di carattere generale ed a protocolli terapeutici universalmente validi o standardizzati, bensì è una medicina con una personalizzazione molto spinta, che “veste su misura”, come si è solito sintetizzare, dove ogni paziente richiede la sua terapia che è facilmente diversa da quella di un altro, quand’anche entrambi affetti dalla stessa patologia o dallo stesso disturbo. L’Omeopatia è cioè la medicina per la cura di una persona con il proprio quadro clinico e non per la cura di una patologia o di un disturbo in generale. Di conseguenza tutte le entità terapeutiche che compongono una cura omeopatica (rimedi, diluizioni, posologie, durata della cura, ecc.) sono molto personali, non generalizzabili, in quanto legate agli aspetti individuali del paziente, ossia a tutte quelle peculiarità che rendono il paziente unico rispetto a tutti gli altri affetti dalla stessa patologia o dallo stesso disturbo. Ciò premesso, se a distanza di 2 mesi il suo medico omeopata decide di sostituire il rimedio, tenendo ovviamente conto dei risultati terapeutici conseguiti, posso ritenere che lo faccia da un lato per completare la copertura del quadro clinico e dall’altro per attuare una terapia che guarda lontano, al medio-lungo periodo, al fine di ottenere un effetto terapeutico stabile e duraturo, così come richiede la sua situazione personale. Ovviamente il medico omeopata potrà essere più preciso e fornirle tutte le delucidazioni del caso. A titolo informativo, una panoramica dei principali rimedi omeopatici che vengono più spesso utilizzati nei vari disturbi di origine psichica, tra cui Phosphoricum acidum e Arsenicum album, con un accenno anche alle altre sfere di azione, è consultabile all’articolo “Ansia, Depressione, Attacchi di panico” nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi”. Cordiali saluti.
Alessandra dice
Salve! Tre settimane fa la mia bomba di 9 mesi e caduta dal letto sbattendo la testa dietro.Anche se al ps mi hanno detto che non ha niente,da allora e cambiata ha uni stato di agitazione,irritabilita,nervosismo , non vuole mangiare urla tutto il giorno non viile stare con altare persoane,difficolta addormentarsi,non e mai di buon umore.prima della caduta era tutto al contrario allegra di buon umore una mangiona.Secondo lei coda puo essere e come potrei curarla?Arnica va bene?la ringrazio tanto
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Alessandra, come avrà potuto rilevare dall’articolo, Arnica montana è il rimedio omeopatico per eccellenza di tutti i tipi di traumi, sia fisici che psichici, per cui potrebbe essere di aiuto. Però sull’opportunità d’uso del rimedio, sulla diluizione (anche questa scelta è strategica per il successo della terapia), sulla posologia, sulla durata della cura, ecc., sarebbe opportuno che si esprimesse un medico omeopata, che con la visita sarà in grado di prescrivere la terapia adatta alla sua bambina. Cordiali saluti.
Paola dice
Buongiorno da più di un anno soffro con bruciori alla caviglia, dolore alla natica e pulsazioni al polpaccio gamba dx. Dopo varie terapie, sia farmacologiche che manuali, ancora persistono i sintomi. Premetto che dalle indagini risultano delle protrusionI A livello L4-L5 e L5-S1 e piccole cisti S2-S3. L’ultima Osteopata mi ha prescritto arnica Montana inizialmente alla 1000 ogni 3 giorni per 5 dosi, succ.te alla 30ch 5 granuli sub linguali 2 volte al dì, poi tre volte e dopo 12 giorni, senza nessun miglioramento , alla 9 Ch 5 granuli 3 volte al dì. Ho iniziato il 19/10 ma ad oggi non ho avuto ancora nessun beneficio per i dolori.
Dopo quanto tempo posso aspettarmi l’effetto? quanto tempo posso prendere il farmaco per decretare se efficace o meno Per il mio problema?
La ringrazio vivamente.
Cordiali saluti
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Paola, sarebbe opportuno che lei informasse l’osteopata che le ha prescritto la cura di come stanno andando le cose, per darle la possibilità di valutare meglio la situazione e quindi eventualmente d’intervenire. Però, durante una cura omeopatica bisogna saper fare distinzione tra ciò che accade a livello dei sintomi generali e ciò che accade a livello dei sintomi locali. In Omeopatia si può parlare di percorso terapeutico favorevole solo se si verifica il progressivo miglioramento dello stato di salute generale del paziente, indipendentemente da quello che può accadere ai sintomi locali, quelli da curare, in una fase interlocutoria iniziale. Occorre cioè tenere presente che l’Omeopatia è la medicina per la cura del malato piuttosto che della malattia in sé, per cui il punto d’importanza capitale sono i sintomi generali del paziente, che si sintetizzano in quella sensazione interna di miglioramento, di inizio di rinnovato benessere, di positività, non meglio precisabile, che comunque fa dire al paziente: sul piano generale incomincio a sentirmi meglio. Se si verifica ciò, anche i sintomi locali, se non sono ancora migliorati, non tarderanno a migliorare. Se invece sin dall’inizio della terapia sia lo stato di salute generale che i sintomi locali non accennano a migliorare o addirittura peggiorano, allora vuol dire che la cura omeopatica deve essere modificata. Ad un mese circa di distanza un bilancio del genere lo si può e lo si deve fare. Cordiali saluti.
Loredana dice
ho comprato i granuli di arnica montana 200k che posologia devo seguire per i dolori premestruali / mal di schiena e mal di testa?
La ringrazio
Loredana
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Loredana, Arnica montana non è tra i rimedi più specifici per trattare una sindrome premestruale e/o una dismenorrea, anche se, essendo un importante policresto, ossia un “rimedio ad azione generale”, un contributo lo potrebbe fornire, a condizione però che lei si riconosca nelle caratteristiche generali del rimedio, ampiamente rilevabili dal presente articolo. Ciò, com’è noto, nel rispetto della Legge di Similitudine su cui l’Omeopatia fonda il suo principio terapeutico, secondo la quale un rimedio può considerarsi adatto solo se assomiglia al paziente, nelle caratteristiche e nella sintomatologia, sia a livello fisico che psichico e quanto maggiore è tale somiglianza tanto migliori saranno i risultati. I rimedi omeopatici più specifici che vengono frequentemente adoperati sono altri, come ad es. Actaea racemosa, Arsenicum album, Belladonna, Chamomilla, Colocynthis, Cyclamen, Dioscorea, Ferrum metallicum, Ignatia amara, Lachesis, Magnesia phosphorica, Pulsatilla, Sabina, Sepia, Veratrum album ed altri. Ripeto, solo il rimedio che più di ogni altro rispecchia la globalità dei sintomi del paziente può ritenersi adatto. La 200K è una diluizione alta che è consigliabile utilizzare solo se esiste un buon grado di somiglianza rimedio-paziente, di cui in precedenza. Tale diluizione ha mediamente una copertura terapeutica di circa un mese, per cui generalmente al di sotto di tale lasso di tempo non è opportuno ripeterla, alla dose standard di 3 o 5 granuli. Ciò a meno di casi specifici legati alla situazione personale del paziente e quindi secondo prescrizione medica. La precisione pertanto la può fornire solo un medico omeopata con la visita. Cordiali saluti.
francesco dice
Gent.le Dott.ssa
vorrei sottoporle un mio problema che ultimamente si è aggravato; sono uno sportivo ed in questo periodo faccio degli allenamenti intesi (a volte anche serali) per la preparazione di una maratona.
Ultimamente dopo gli allenamenti serali (non riesco a dormire tutta la notte) e comunque ora mi sto accorgendo che dormo pochissime ore (4 ore massimo 5 a notte) anche quando mi alleno di mattina.
Premetto che non sono mai stato un dormiglione ma mi sono accorto che l’attività fisica svolta a ritimi piu intensi mi da una carica che probabilmente non riesco a smaltire; molti mie colleghi dopo gli allenamenti dormono meglio e di più.
Per questo tipo di problema puo andar bene Arnica CH9?
La ringrazia per l’eventaule risposta.
Cordiali saluti
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Francesco, Arnica montana, essendo il rimedio omeopatico per eccellenza di tutti i tipi di traumi, sia fisici che psichici, è adatto anche per l’insonnia. A titolo informativo, in diversi casi risulta utile adoperare anche dei gemmoterapici della Fitoterapia rinnovata (o gemmoderivati, si tratta di macerati glicerici di gemme vegetali alla prima diluizione decimale hahnemanniana, che si pongono a cavallo tra la Fitoterapia classica e l’Omeopatia), in gocce, come ad es. Tilia tormentosa M.G. D1 che è un regolatore del sistema nervoso, un ottimo tranquillante, indicato per vari stati di ipereccitabilità nervosa, ansia, stress, nervosismo, nevrosi varie, insonnia. Per contrastare l’insonnia potrebbe essere importante adottare anche alcuni accorgimenti di sicuro giovamento. La sera consumare un pasto leggero, limitando i cibi grassi, le salse, i farinacei che appesantiscono la digestione e introdurre gli alimenti che esercitano un’azione sedativa, come aglio, cipolle, scalogni, basilico, avena, cavolo, zucca, maggiorana, lattuga, melissa, mela, albicocche, pesche, miele. Preferire sempre un’alimentazione con cibi ricchi di vitamine, con un buon contenuto di fibre e di sali minerali e abolire le sostanze eccitanti come tè, caffè, tabacco. Prendere l’abitudine di bere la sera, prima di andare a letto, una tisana di foglie d’arancio o di tiglio o di passiflora o di melissa o di escolzia o di biancospino o di camomilla, ecc. Controllare anche alcuni fattori nella camera da letto, come ad es. la temperatura, la rumorosità, l’idoneità del letto, del materasso, del cuscino, delle coperte, del pigiama. Ritornando all’alimentazione, spesso trascurata nella terapia dell’insonnia, essa assume un ruolo importante sia per quantità che per qualità. Va infatti osservato che l’equilibrio nutrizionale mette abbastanza al riparo dal rischio d’insonnia, perché gli ormoni che facilitano il sonno, ossia la serotonina e la melatonina, necessitano del giusto apporto di triptofano, di carboidrati complessi, di vitamine (in particolare B1 e B6) e di sali minerali (in particolare calcio e magnesio). Il triptofano, che è un precursore della serotonina (quest’ultima a sua volta è un precursore della melatonina), è contenuto maggiormente negli alimenti di origine animale, come carni, uova, latte e derivati, yogurt, ma anche in semi di soia, semi di sesamo, semi di girasole, patate, banane, riso, cereali integrali, verdure a foglia verde, noci, mandorle, arachidi, ecc. I carboidrati complessi sono contenuti principalmente nei cereali e derivati (pasta, pane, mais, orzo, riso, segale, ecc.) e nei tuberi (patate). La vitamina B1 (o tiamina) è contenuta soprattutto in germe e crusca di frumento, soia, noci, lievito di birra, pistacchi, grano saraceno, piselli, avena, fagiolini, fagioli, fave, ecc. La vitamina B6 (o piridossina) è contenuta principalmente in legumi (piselli, soia, lenticchie), patate, cereali integrali e derivati, verdura a foglia verde, ortaggi (cavoli, carote, fagiolini), uova, frutta fresca (meloni, banane, avocado), castagne, frutta secca (mandorle, pistacchi, nocciole), erbe aromatiche (salvia, alloro, menta), ecc. Gli alimenti più ricchi di calcio sono latte e derivati, erbe aromatiche, legumi, verdure, frutta secca e oleosa, cereali e derivati, ecc. Gli alimenti più ricchi di magnesio sono cereali integrali, verdure a foglia verde, frutta secca, kiwi, banane, uva, patate, legumi, ecc. Infine dia un’occhiata all’articolo “Per riposare meglio” nella sezione del sito “Rimedi della nonna”, dove sono riportati diversi preparati fitoterapici dell’antica tradizione molto utili per una regolarizzazione del sonno sia in quantità che in qualità. Ovviamente la garanzia per una terapia più adatta al proprio caso specifico la può offrire solo un medico omeopata, al quale è sempre opportuno rivolgersi. Cordiali saluti.
letizia dice
Gentile Dottoressa,
mia madre ha appena subito una coronografia e le hanno messo due stent. Per entrare nel polso le hanno fatto molto male traumatizzandole l’intero braccio che ora le fa molto male ed è pieno di ematomi e versamenti.La farmacista omeopata mi ha consigliato arnica 200ch 2 granuli subito poi 5 diluiti in acqua da bere(un sorso) ogni 15 min per 4 volte, poi ogni 30 min x 4 v., poi ogni ora per 4v. fino a scendere a 4 volte al giorno. Che ne pensa?Basta?
Inoltre lei soffre da anni di caldane dovute alla menopausa e abbiamo tentato tutto senza risultati (incluso fiori australiani,di bach e agopuntura) non la fanno nemmeno dormire di notte e la qualità della sua vita non è il massimo perché ne ha decine durante la giornata.Puo’ consigliarmi qualcosa?
Prima del problema coronarico le avevano consigliato essenza di salvia,salvia quintessenza spagirica,trifoglio secco in capsule e tisana di biancospino,melissa e passiflora ma non ha ancora iniziato a prenderli.Che ne pensa per favore? Cordiali e saluti e grazie anticipatamente.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Letizia, Arnica montana è indubbiamente il rimedio omeopatico per eccellenza di tutti i tipi di traumi e quindi anche degli interventi chirurgici. Ovviamente, nel rispetto della Legge di Similitudine su cui l’Omeopatia fonda il suo principio terapeutico, i risultati saranno tanto migliori quanto più si ravvisano somiglianze con le caratteristiche generali del rimedio, ampiamente rilevabili dal presente articolo. Ciò potrà consentire di spingere la diluizione verso l’alto per un’azione terapeutica più profonda e duratura. Ma queste cose la farmacista omeopata le conosce bene e perciò probabilmente le avrà consigliato la 200CH che è una diluizione alta. Per quanto riguarda le vampate di calore della menopausa, i rimedi omeopatici potenzialmente utili sono diversi e quello più adatto, sempre in base alla citata Legge di Similitudine, sarà il rimedio che assomiglia di più alla paziente, nelle caratteristiche e nella sintomatologia, sia a livello fisico che psichico. I due grandi rimedi omeopatici delle menopause difficili sono Lachesis e Sepia. Lachesis si addice di più ad una donna ipereccitata, nervosa, robusta, muscolosa, con colorito rosso, viso congestionato e con vampate di calore che spesso si accompagnano a freddo glaciale ai piedi. Possono associarsi palpitazioni cardiache con senso di costrizione al petto, cefalee più violente a sinistra, senso di soffocamento. Sepia si addice di più ad una donna depressa, debole, con tutti gli organi e apparati privi di tono, pallida, a volte con il viso segnato da macchie brunastre e con vampate di calore improvvise, con sudore momentaneo e con tendenza allo svenimento. Possono accompagnarsi cefalee sinistre con dolore battente, pesantezza alle gambe. Tra gli altri rimedi omeopatici spesso utilizzati troviamo Actaea racemosa, Belladonna, Glonoinum, Sanguinaria, Sulphur ed altri. In diversi casi vengono adoperati, in associazione alla cura omeopatica o da soli, dei gemmoterapici della Fitoterapia rinnovata (o gemmoderivati, si tratta di macerati glicerici di gemme vegetali alla prima diluizione decimale hahnemanniana, che si pongono a cavallo tra la Fitoterapia classica e l’Omeopatia), in gocce, come Sorbus domestica M.G. D1 che è particolarmente indicato nei disturbi circolatori della menopausa, tra cui le vampate di calore, o Rubus idaeus M.G. D1 che è particolarmente indicato nelle disendocrinie della menopausa. Anche la Fitoterapia classica potrebbe fornire il suo contributo con diversi preparati, come ad esempio le tinture madri di Salvia o di Rovo. Con le foglie della Salvia comune si può preparare anche un infuso casalingo che è molto valido per contrastare le vampate di calore e la sudorazione eccessiva. Sarebbe altresì importante adottare un’alimentazione semplice e sana, varia ed equilibrata, ricca di frutta e verdura, preferendo i cibi freschi, evitando i cibi troppo grassi, abolendo i cibi piccanti e le spezie, non trascurando di bere abbastanza acqua, riducendo il consumo di zuccheri semplici e dolciumi ed incrementando quello degli alimenti ricchi di silicio e di vitamine del gruppo B, ecc. Anche un regolare esercizio fisico, pur se moderato, può contribuire ad aumentare la capacità termoregolatoria dell’organismo. Il consiglio comunque è di non fare da sole ma di rivolgersi ad un medico omeopata che saprà prescrivere la terapia più appropriata al caso specifico di sua madre. Cordiali saluti.
Paolo dice
Sono reduce di operazione chirurgica oculistica.
Primo intervento: Asportazione Membrana Epiretinica (Pucher Maculare).
Secondo intervento: Cataratta.
Ora la retina a livello della fovea e la parte che ospita il cristallino artificiale presentano uno stato edematoso che richiederà diverso tempo perché si ritiri. Faccio uso di medicine a tal scopo.
Apprezzerei il Vostro consiglio sull’impiego di Arnica e altro a livello omeopatico.
Grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Paolo, Arnica montana è indubbiamente il rimedio omeopatico più importante per gli effetti di tutti i tipi di traumi e quindi anche degli interventi chirurgici. Oltre a ciò, in particolare dopo un’operazione oculare si rivela utile l’associazione con rimedi omeopatici come Hypericum o Strontium carbonicum o Alumen, al fine di rafforzare ulteriormente l’azione antinfiammatoria e cicatrizzante. Ovviamente per il caso specifico sarà opportuno rivolgersi ad un medico omeopata. Cordiali saluti.
Rossella dice
per un trauma ad un alluce (bambina di 11 anni) posso prendere ARNICA IN GRANULI di BOIRON 30CH ? quanti granuli posso darle e con che frequenza?
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Rossella, indubbiamente Arnica montana è il rimedio omeopatico più adatto per gli effetti di tutti i tipi di trauma fisico (ed anche psichico), a maggior ragione se è verificata la somiglianza con le altre caratteristiche del rimedio, ampiamente rilevabili dal presente articolo. Ciò, com’è noto, nel rispetto della Legge di Similitudine su cui l’Omeopatia fonda il suo principio terapeutico. Una panoramica dei principali rimedi omeopatici che vengono maggiormente utilizzati nei disturbi dolorosi dell’apparato osteo-mio-articolare, tra cui Arnica montana, è consultabile all’articolo “Reumatismi” nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi”. Per quanto riguarda la diluizione e la posologia, queste, come tutte le entità terapeutiche omeopatiche, sono strettamente personali, non generalizzabili, in quanto essenzialmente legate alla reattività e sensibilità del singolo organismo allo stimolo del rimedio omeopatico, alla profondità della patologia o disturbo ed al grado di somiglianza rimedio-paziente. Quello che è possibile dire è che la 30CH è una diluizione medio-alta, centrale, importantissima, che si adopera soprattutto per i casi sub-acuti e cronici, per il funzionale e per i sintomi generali, ma ha effetto anche sui sintomi acuti. Generalmente impiega alcuni giorni per agire pienamente ed ha una copertura terapeutica di un paio di settimane circa. Pertanto le sue somministrazioni (solitamente 3 granuli pro-dose) possono andare da una ogni qualche giorno ad una ogni qualche settimana, a meno di casi specifici legati alla situazione personale del paziente. Però sull’opportunità dell’uso del rimedio, della diluizione relativa e della posologia conseguente sarebbe opportuno che si esprimesse un medico omeopata. Cordiali saluti.
Bruna dice
Buongiorno volevi anche un suo parere io 9 mesi fa mi recai da un agopuntore x problemi lombosacrali dopo 15 giorni ho iniziato ad avere bruciori anali mai avuti prima lui mi disse perché mi stavo disintossicando perché mi stava dando lycopodium 30 CH tutti i giorni ogni volta che andavo da lui il bruciore era sempre più inteso dopo due mesi nn ci sono più andata ora è da qualche mese che oltre che shake e anche vaginale . Mille visite anche costose ginecologica fatto tutti i tamponi del caso tutti negativi visita protologica lievi groviglioli interni decongestionati ma lui dice he con sua vista e tutte le cure volessi che x emorroidi compreso cortisone nn mi hanno fatto effetto secondo lii potrebbe poterle togliere ma nn garantisce che siamo quelle ( io senza garanzia nn mi faccio toccare )…. Secondo me una forma come la mia ce la potrebbero avere tutti io nn ho dolore ne prurito ne sangue solo bruciore…. Ultima visita dopo di che penso di averlo fatto quasi tutto è stata neurologica dove la dottoressa mi ha detto che sicuramente si sono
Infiammati i
Nervi periferici della zona anale e vaginale e mi
Ha dato
Neurotin io x ora nn senti granché !!! Io sono stanca dopo 9 mesi volerei sapere un suo parere è devo arnica Montana potrebbe aiutarmi ringrazio infinitamente …PS ma può essere che agopuntore possa aver causato tutto ciò
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Bruna, il bruciore è indubbiamente indicativo di un processo infiammatorio in atto, sia nella zona anale che in quella vaginale. E’ alquanto improbabile che la causa sia dovuta all’agopuntura, la quale è una tecnica terapeutica che, specie se condotta da mani esperte, generalmente non produce effetti collaterali oppure in ogni caso li potrebbe produrre in lieve entità e senza conseguenze. Sarebbe comunque opportuno parlarne con l’agopuntore, che dovrebbe essere un medico. Sarebbe anche opportuno continuare la ricerca medica della possibile causa dell’infiammazione, che può essere di origine patologica o non patologica. Ciò, ovviamente, consentirebbe, nei limiti del possibile, di allontanare o limitare la stessa, di indirizzare correttamente la terapia e di conoscere i risultati ottenibili con la cura omeopatica. Tra le cause non patologiche del bruciore, sia anale che vaginale, si ricordano l’eccessiva sudorazione, l’uso di detergenti irritanti, un’eccessiva igiene intima, l’utilizzo quotidiano di salva-slip, l’uso di biancheria intima sintetica, l’abitudine ad un abbigliamento troppo aderente (jeans, leggins, collant), le terapie antibiotiche, la stitichezza (per il bruciore anale), gli assorbenti interni e/o i rapporti sessuali con scarsa lubrificazione (per il bruciore vaginale), ecc. Anche la componente psicologica potrebbe avere la sua parte di responsabilità. Tra i rimedi omeopatici che vengono più spesso utilizzati nei bruciori anali e vaginali troviamo Anacardium orientale, Arsenicum album, Borax, Calcarea carbonica, Cantharis, Nitricum acidum, Pulsatilla ed altri. Nel rispetto della “legge di similitudine” su cui l’omeopatia fonda il suo principio terapeutico, il rimedio (o i rimedi) più adatto sarà quello più somigliante al paziente, nelle caratteristiche e nella sintomatologia. Arnica montana è un rimedio omeopatico maggiormente indicato per gli effetti di tutti i traumi fisici (ed anche psichici) ed è altresì adatto per la pelle e il tessuto sottocutaneo specialmente in caso di ecchimosi, foruncoli, sanguinamento di capillari, emorragie, ecc. Anche la fitoterapia potrebbe fornire il suo contributo con più di un preparato, come ad es. la tintura madre di Calendula o l’olio essenziale di Melaleuca (noto anche come Tea Tree Oil), oppure l’olio essenziale di Lavanda, da diluire nelle opportune quantità (poche gocce per gli oli essenziali) in acqua sterilizzata previa bollitura, per dei lavaggi locali o per l’igiene intima, onde ottenere un’azione antisettica, antinfiammatoria, lenitiva, calmante, anestetica, ecc. Possono essere altresì utili applicazioni locali con l’olio di Mandorle dolci o di Borragine od anche con una crema a base di Avena o di Echinacea o della stessa Calendula. Anche i preparati a base di cumarina (dalle sommità fiorite del Meliloto) e di bromelina (dal gambo dell’Ananas) sono validi per le spiccate proprietà antinfiammatorie. Dia anche un’occhiata all’articolo “Spegniamo le infiammazioni” nella sezione del sito “Rimedi della nonna”. Sarebbe ancora opportuno associare altri tipi di intervento, quali ad esempio un’alimentazione appropriata (fibre, vitamine, sali minerali), una corretta igiene personale, l’uso di detergenti delicati e non troppo alcalini, l’uso di indumenti intimi idonei (di cotone e traspiranti), l’eliminazione di jeans o pantaloni troppo stretti ed altro. Il consiglio comunque è di non fare da sola ma di rivolgersi ad un medico omeopata che saprà prescrivere la terapia più appropriata al suo caso specifico. Cordiali saluti.