DESCRIZIONE
L’Arnica montana è un’erba perenne appartenente alla famiglia delle Asteraceae. E’ alta dai 20 ai 60 cm. Presenta rizoma bruno e fusto eretto, leggermente peloso, munito alla base di una rosetta di foglie ovali lanceolate, di un verde pallido, con nervature longitudinali sporgenti nella pagina inferiore. Alla sommità si trovano i fiori a capolino di un bel colore giallo-aranciato con i caratteristici petali spettinati e dal gradevole odore aromatico. I frutti sono acheni bruni, irsuti, sormontati da un ciuffo o pappo di peli bianchi o giallastri. Fiorisce in giugno – luglio. Vive esclusivamente nelle zone montane dell’Europa e dell’America, ove privilegia i terreni poveri e silicei. In Italia la si trova nei pascoli e nei prati elevati delle Alpi e degli Appennini. Sta diventando sempre più rara, soprattutto nelle regioni nordiche, a causa dell’aumento delle coltivazioni intensive. Oggi la pianta appartiene alla flora protetta.
L’Arnica è stata descritta per la prima volta nel XVI secolo dal medico e naturalista tedesco Theodorus Jacobus Von Bergzabern (1520–1590), il cui cognome venne latinizzato in Tabernamontanus, che diede alla pianta il nome attuale. E’ chiamata comunemente “starnutina” per la capacità che ha il suo odore di provocare starnuti. Dalle sue foglie si ricava il cosiddetto “tabacco di montagna”, usato dalle popolazioni montane per la pipa e come tabacco da fiuto. E’ velenosa se ingerita; a forti dosi può provocare tachicardia e paralisi. L’intera pianta contiene un glucoside dal principio amaro, l’arnicina, che ha azione simile alla canfora. I fiori ed i rizomi essiccati contengono due rispettivi oli essenziali. La pianta ha proprietà medicinali ed è adoperata come rimedio in fitoterapia ed in omeopatia. Si utilizzano i fiori che vengono raccolti durante il periodo della fioritura, scegliendo quelli appena aperti.
Il rimedio omeopatico Arnica montana si ottiene dalla Tintura Madre dei fiori della pianta omonima.
CARATTERISTICHE DEL RIMEDIO
Poiché la pianta cresce sulle montagne, possiede un’affinità naturale con gli effetti delle cadute e dei traumi. Arnica montana è il rimedio traumatico per eccellenza e corrisponde agli effetti dovuti a traumi recenti e passati.
La chiave di lettura di questo rimedio omeopatico è lo sportivo, con tutti i problemi cui uno sportivo può andare incontro: disturbi muscolari, traumi, lividi, ematomi, disturbi cardiaci ed inoltre stati febbrili ed eruzioni cutanee, allorché sussiste una particolare condizione psichica. In tal caso il soggetto ha una sensazione di contusione muscolare (come se fosse stato percosso), di indolenzimento, di estrema stanchezza (come se avesse fatto uno sforzo fisico intenso e prolungato); tutto il corpo sembra rotto, a pezzi; il materasso su cui è disteso gli sembra troppo duro e si rigira continuamente alla ricerca di una posizione comoda; è depresso e misantropo, vuole essere lasciato solo, non vuole che gli si parli né che ci si avvicini poiché teme di essere toccato. Durante la notte ha insonnia ed agitazione, soprattutto dopo una fatica intensa.
Arnica montana è bisbetico, irritabile, triste, pieno di timore; solitamente è pessimista, indifferente, poco stabile nelle decisioni; è malinconico, scontroso, imbronciato, pletorico; ha carnagione colorita; è debilitato e flaccido.
Il soggetto Arnica montana ha prevalentemente una costituzione sulfurica e un temperamento sanguigno.
Nel soggetto Arnica montana i capillari tendono facilmente a rompersi ed a sanguinare nelle zone infiammate (se il soggetto tossisce, espettora muco contenente grumetti di sangue; se il suo apparato urinario è infiammato, emette urina con tracce di sangue; se lo stomaco è infiammato, il vomito contiene tracce di sangue; nelle donne sono possibili mestruazioni abbondanti).
Tutti i sintomi peggiorano con il contatto, al tatto, con una leggera pressione, con gli urti, con le scosse, con il movimento, con il freddo umido; migliorano in posizione supina con la testa bassa, con il riposo, con applicazioni calde.
Il rimedio migliora la circolazione del sangue, la respirazione, ha proprietà antidolorifiche ed antinfiammatorie. L’azione sull’apparato digerente è secondaria.
Qualsiasi rimedio per uso esterno a base di Arnica montana non deve essere utilizzato sulle lesioni della cute o sulle ferite.
In estrema sintesi al rimedio è possibile attribuire l’etichetta: Arnica montana è lo sportivo, corrisponde cioè al Discobolo di Mirone (nota scultura realizzata da Mirone nel 455 a.c., raffigurante un atleta che sta per scagliare un disco).
USO DEL RIMEDIO
Arnica montana si usa nei seguenti principali casi, quando i sintomi corrispondono e si associano alle caratteristiche del rimedio.
1) TRAUMI: è il rimedio principe in tutti i casi di trauma sia fisico che psichico, sia recente che passato. E’ usato per i traumi fisici, quali ecchimosi (ne facilita l’assorbimento); fratture (le cicatrizza), ove si può associare a Ruta e Symphytum; contusioni; distorsioni sia della caviglia che del ginocchio, ove spesso è seguito da Rhus tox che agisce sui legamenti facilitando la guarigione; lussazioni; stati di indebolimento dovuti ad un eccessivo sforzo fisico. E’ utilizzato inoltre in tutte le conseguenze di cadute, di incidenti, di strappi muscolari, dopo un intervento chirurgico, dopo un’estrazione dentale, dopo il parto. Per quanto riguarda i traumi psichici il rimedio è usato per curare gli effetti di paure improvvise, eccessi di collera, stati di shock, dispiaceri, lutti, emozioni molto intense, spaventi. E’ utile l’associazione con Calendula officinalis per il trauma fisico e con Hypericum per il trauma psichico .
2) APP. CARDIOVASCOLARE: nei casi di eretismo cardiaco, di “cuore dell’atleta”; nei disturbi cardiaci con sensazione di costrizione, come in Cactus cui il rimedio è spesso associato, e di contusione nella regione toracica in corrispondenza del cuore; nell’ipertensione con congestione alla testa; nelle cefalee battenti; nelle vertigini con mani e piedi freddi, che si avvertono camminando. E’ utile l’associazione con Aurum, Avena sativa, Camphora, Crataegus, Ignatia, Valeriana.
Nei casi di varici, gambe pesanti, stasi venosa, fragilità capillarein genere con rossore vascolare e tendenza alle ecchimosi, epistassi ed emorragie con sensibilità alla palpazione, emorroidi. E’ utile l’associazione con Aesculus hippocastanum, Hamamelis, Paeonia, Ratanhia.
3) TESSUTO CUTANEO E SOTTOCUTANEO: nelle ecchimosi, foruncoli, acne, con eruzioni simmetriche.
4) REUMATISMO: nei casi di reumatismo sia acuto che cronico con gonfiore alle articolazioni e paura di essere toccati.
5) APP. URO-GENITALE: nelle infiammazioni della regione pelvica, urine con sangue, ipermenorrea con sangue di colore rosso intenso, emorragie post-partum ed in quelle dovute all’introduzione della spirale anticoncezionale. In alcuni casi si rivela utile l’associazione con Sepia, Aesculus hippocastanum, Paeonia, Sanguinaria.
6) OCCHI: nelle ecchimosi della congiuntiva e delle palpebre in seguito a traumi. L’associazione utile è con Symphytum.
7) STATI INFETTIVI E FEBBRILI: nella scarlattina, nell’erisipela ed in altre malattie, in particolare nella polmonite, nella febbre malarica, nella febbre tifoide. In alcuni casi di crisi malariche il rimedio si è dimostrato più efficace del chinino. E’ usato anche in molti casi di febbri adinamiche. Durante la febbre il soggetto ha viso arrossato e caldo, mentre il naso ed il resto del corpo sono freddi. Nei casi di febbre dovuti ad influenza è spesso associato a Aconitum, Apis, Bryonia, Eupatorium, perforatum, Ferrum phosphoricum, Mercurius.
8) APP. DIGERENTE: nei casi di nausea e vomito con sangue, con flatulenza maleodorante di odore solforoso. Alitosi dall’odore di uova marce. Sensazione di stomaco tirato da una corda che lo spinge verso la colonna vertebrale. Mancanza di appetito, disgusto per carne e latte, grande sete. Il rimedio è usato anche nei disturbi dovuti a mal d’auto e mal di mare, in associazione con Cocculus, Ignatia, Nux vomica, Petroleum, Tabacum.
9) APP. RESPIRATORIO: afonia dei cantanti, tosse influenzale o dovuta ad altra malattia dell’apparato respiratorio, tosse traumatica, tosse stizzosa e spasmodica con emottisi (emissione orale di sangue). E’ utile l’associazione con Belladonna, Cina, Coccus cacti, Cuprum, Drosera, Eupatorium, Ferrum, Gelsemium, Ipeca, Mercurius solubtilis, Rhus tox, Solidago.
DOSI
□ Nei casi 1), se i disturbi sono dovuti ad un trauma recente sono usate la basse diluizioni quale ad es. la diluizione 4CH alla dose di 4 granuli 3 volte al dì. La stessa diluizione in genere si adopera anche nelle associazioni. La cura si completa con l’uso della pomata per le applicazioni locali.
Se i disturbi sono dovuti ad un trauma remoto è preferibile una diluizione più alta quale ad es. la 15CH o la 30CH alla dose di 15 gocce al dì.
Se si tratta di un trauma psicologico si adopera la diluizione 15CH in un’unica dose di 5 granuli, che si ripete dopo 10 – 15 giorni.
Per gli interventi chirurgici si assume una dose di 3 granuli, diluizione 30CH, poche ore prima dell’intervento. Invece in convalescenza o nel post-partum o dopo un’estrazione dentale si usa la diluizione 4CH, 3 granuli ogni 2 – 3 ore.
□ Nei casi 2), 3) e 4), diluizione 4CH, 3 – 4 granuli o 10 – 15 gocce, 3 – 4 volte al dì. Si completa con la pomata per uso esterno.
□ Nel casi 5), 6) e 7), diluizione 3CH, 2 – 3 granuli o 5 – 10 gocce, 3 – 6 volte al dì.
□ Nel casi 8), se trattasi di mal d’auto o mal di mare di adulti, diluizione 3CH, 10 gocce ogni ora; se di bambini, stessa diluizione, 5 gocce ogni ora. Il trattamento è preferibile che inizi con una dose prima del viaggio. Nelle altre situazioni, diluizione 4CH, 3 – 4 granuli o 10 gocce, 3 volte al dì.
□ Nel casi 9), diluizione 4CH, 2 – 3 granuli o 5 gocce ogni 2 – 3 ore.
(*) V. Note esplicative
Pietro dice
Una curiosità da sempre: come mai l’Arnica (rimedio da sempre usato allopaticamente per i traumi e le distorsioni) viene usato anche omeopaticamente per lo stesso tipo di malattie?
Una curiosità da ieri: mio figlio ha avuto una brutta ferita al ginoccho e l’omeopata ci ha detto di dargli Arnica 200K per tre giorni. Io avevo saputo che la pomata di arnica va usata nei traumi senza sangue altrimenti non favorisce la cicatrizzazione — la dinamizzazione omeopatica risolve questo effetto collaterale? Grazie Pietro
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Pietro, la risposta alle sue domande è contenuta nel presente articolo, al paragrafo DESCRIZIONE della sostanza di origine, ossia della pianta Arnica montana, in particolare quando si riporta, tra l’altro, che: “a forti dosi può provocare tachicardia e paralisi”, ciò che invece il rimedio omeopatico consente di curare. Lo stesso dicasi per tutti gli altri sintomi. E’ questa la chiave di lettura. Com’è noto, giusto per riepilogare, l’omeopatia fonda il suo principio terapeutico sulla “legge di similitudine”, ossia “similia similibus curantur”, il simile viene curato dal simile, che è una legge naturale di antichissima memoria (il merito della sua valorizzazione lo si deve ad Ippocrate, il medico greco antico vissuto tra il V e IV secolo a.c., considerato il padre della medicina), secondo la quale la sostanza che a dosi ponderali provoca nell’individuo sano i sintomi della malattia è invece capace di curarli se opportunamente diluita. Il rimedio omeopatico, in cui la sostanza di origine è fortemente diluita, risponde a tale legge la quale ne costituisce il principio terapeutico di base. La dinamizzazione della diluizione, che si deve all’intuizione di Hahnemann, conferisce poi al rimedio il noto “quid energetico”. La legge di similitudine trova applicazione anche nella medicina tradizionale o nella fitoterapia e la pomata di Arnica ne costituisce proprio uno dei tanti esempi. Infatti la pomata di Arnica, che è un prodotto fitoterapico, contiene una quantità di principi attivi molto bassa (in genere qualche %), stabilita da apposite leggi e normative, ma comunque in quantità misurabili. Ciò nonostante tutti i preparati fitoterapici a base di Arnica montana (pomata, crema, gel, tintura madre, ecc.), che sono previsti per un uso esclusivamente topico, non vanno adoperati su lesioni cutanee, piaghe o ferite aperte a causa della tossicità del componente “alenalina” (lattone sesquiterpenico), che è proprio il composto chimico che conferisce alla pianta la nota attività antinfiammatoria. Discorso diverso vale per Arnica omeopatico, ove i principi attivi sono presenti in quantità infinitesimali e perciò, invocando ancora la legge di similitudine, il rimedio riesce ad essere sempre curativo e quindi a favorire la cicatrizzazione anche in presenza di sanguinamento. Cordiali saluti.
TINA dice
Buongiorno, ho una cagnolina di due anni che pesa 5 kg. Da tr,e settimane dopo unacaduta spesso solleva la zampa posteriore quando corre. Vorrei curarla con l’ arnica montana, ma non so il dosaggio e per quanto tempo posso somministrargliela. Mi può aiutare ?
Mille grazid
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Tina, com’è noto, l’omeopatia applicata agli animali richiede tecniche, strategie e pratiche completamente differenti da quelle per l’uso umano. Gli animali hanno anatomia, fisiologia e patologia diverse dal genere umano e ciò indispensabilmente richiede un trattamento terapeutico diverso. Di ciò si occupa l’Omeopatia Veterinaria. Sarebbe pertanto opportuno rivolgere la domanda a un sito veterinario che tratta l’omeopatia o direttamente a un veterinario omeopata. Cordiali saluti.
MARCO dice
BUONGIORNO,IL 21/06/15 HO SUBITO UN TRAUMA AL MALLEOLO INT DX,CON SEGUITO DI FRATTURA E VASTO EDEMA,STO TERMINANDO L’EPARINA,TRE GIORNI FA MI HANNO ESTRATTO ANCHE DEL LIQUIDO.
OGGI,DOPO AVER TERMINATO LA CURA ANTIBIOTICA E ANTINFIAMMATORIA,HO DECISO DI INIZIARE SOTTO CONSIGLIO DELLA FARMACISTA OMEOPATA A PRENDERE ARNICA MONTANA CH 200,MI HA CONSIGLIATO 5 GRANULI PER 3 VOLTE AL GIORNO,PER UNA SETTIMANA.
RIUSCIRO SECONDO LEI A FAR SI CHE L’EDEMA SI SCIOLGA,E CHE IL DOLORE PASSI.
COSI POTREI RIUSCIRE ANCHE A CARICARE SUL PIEDE, DISTACANDOMI DALLE STAMPELLE.
RESTO IN ATTESA DI UN SUO PARERE.
GRAZIE
SALUTI
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Marco, come avrà avuto modo di rilevare leggendo l’articolo, Arnica montana è il rimedio omeopatico principe per tutti i tipi di traumi, sia fisici che psichici. E’ pertanto un ottimo rimedio per le fratture e le ecchimosi (lividi o ematomi). Ovviamente, nel rispetto della “legge di similitudine” su cui l’omeopatia fonda il suo principio terapeutico, i risultati saranno tanti migliori quanto più lei ravvisa somiglianze anche con le caratteristiche generali del rimedio, almeno nelle linee essenziali. Ciò potrà consentire di spingere la diluizione per un’azione terapeutica più profonda e duratura. Ma queste cose la farmacista omeopata le conosce bene e perciò probabilmente le ha indicato la 200CH che è una diluizione alta. Invece per quanto riguarda l’edema, pur essendo Arnica un rimedio che può dare il suo contributo, i rimedi omeopatici più specifici sono altri, a cominciare da Apis che è per eccellenza il rimedio delle infiammazioni dove predominano gli edemi. Tra l’altro proprio Arnica e Apis sono due rimedi che hanno un buon grado di sinergia. Tra gli altri rimedi omeopatici troviamo, citando i più noti, Aconitum napellus, Arsenicum album, Belladonna, Bryonia, Calcarea carbonica, Chelidonium, China, Ferrum phosphoricum, Iodium, Kali carbonicum, Ledum palustre, Mercurius, Natrum carbonicum, Phosphorus, Rhus toxicodendron, Thuya, ecc. Possono essere utili anche applicazioni locali con il gel di Aloe vera, una pomata alla Calendula, l’olio di Menta o di Sandalo, oppure gli impacchi con infuso di Camomilla o di Biancospino o di farina di Avena e bicarbonato di sodio o di Zenzero o di Curcuma o di radice di Liquirizia ed altro. Anche i preparati a base di cumarina (dalle sommità fiorite del Meliloto) e di bromelina (dal gambo dell’Ananas) sono validi per le proprietà antinfiammatorie e antiedematose. Restando ancora sui fitoterapici, diversi preparati antinfiammatori sono consultabili all’articolo “Spegniamo le infiammazioni” nella sezione del sito “Rimedi della nonna”. Sarebbe altresì consigliabile un’alimentazione semplice e sana, ricca di vitamine, di sali minerali e di acidi grassi polinsaturi (omega-3 e omega-6), che combattono meglio i processi infiammatori. Ne parli con la farmacista. Cordiali saluti.
Silvia dice
Gentile dott.ssa, su indicazioni del mio veterinario, ho iniziato una cura per il mio cane (30 kg) per una displasia all’anca con 3 pastiglie al giorno di Arnica Montana ma dopo circa 20 gg. ha iniziato ad avere diarrea e vomito e così per sicurezza ho sospeso l’Arnica, non sapendo comunque con certezza che fosse quella la causa. Dopo una settimana di sospensione l’ho ripresa ma subito dopo due giorni si è ripresentato lo stesso problema e così ho sospeso definitivamente. Mi può dire se effettivamente l’Arnica può dare questi problemi? Posso aver esagerato con il dosaggio secondo lei? Grazie per la risposta. Silvia
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Silvia, com’è noto, l’omeopatia applicata agli animali richiede tecniche, strategie e pratiche completamente differenti da quelle per l’uso umano. Gli animali hanno anatomia, fisiologia e patologia diverse dal genere umano e ciò indispensabilmente richiede un trattamento terapeutico diverso. Di ciò si occupa l’Omeopatia Veterinaria. Sarebbe pertanto opportuno rivolgere la domanda al veterinario omeopata che ha indicato il rimedio. Quello che si può dire, ma che riguarda l’uomo, è che tra i possibili effetti iatrogeni di Arnica, causati da un uso eccessivo e ripetuto del rimedio, c’è anche la diarrea con tenesmo rettale. Cordiali saluti.
marina dice
buongiorno, 4 giorni fa mia mamma 74enne (no osteoporosi, di solito pressione bassa, colesterolo appena un pochino alto) è caduta e si è rotta la caviglia, entrambi i malleoli. domani dovrebbero operarla per metterle “un ferro”. in questi giorni attorno alla caviglia fasciata ha tenuto una cavigliera con magneti e sul punto più doloroso un grosso magnete 8000cosam. inoltre le ho detto di prendere l’arnica, mi ha detto sì, ma non son sicura ne abbia già ingerita. oggi sicuramente prende una monodose 200ch cosa che farà anche prima e poi subito dopo l operazione e ancora per altri due giorni se avrà tanto male. Per lei è importantissimo poter riprendere a camminare presto e bene (è il camminare 4-8km al giorno che la fa stare bene e sopportare la schiena con ernia del disco lombare e artrosi). c’è qualche altro prodotto omeopatico che posso farle prendere? molte grazie per l’aiuto
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Marina, come avrà rilevato dall’articolo, Arnica montana è il rimedio omeopatico principe di tutti i tipi di traumi, sia fisici che psichici. In diversi casi, per ridurre ulteriormente il dolore ed accelerare la cicatrizzazione, Arnica viene alternato con Hypericum, che è un suo rimedio complementare. A migliore garanzia, per il caso specifico, è sempre opportuno rivolgersi ad un medico omeopata. Cordiali saluti.
sabrina dice
Buongiorno dottoressa ,volevo chiederle una cosa, una mia amica faceva per la sua periartrite calcifica delle spalle delle punture di arnica ma adesso spostandosi di zona non ha più il medico che gli e le può fare e allora mi chiedeva chi dovrebbe cercare ,se un medico ortopedico per forza o può andar bene anche un medico o un infermiere in questo caso! non ho saputo cosa risponderle! Lei sà se il rimedio omeopatico seppur su una spalla piuttosto che su un altro posto serva per forza di un medico ortopedico? grazie.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Sabrina, il medico è sempre meglio e se dovesse trattarsi di un medico omeopata potrebbe anche valutare se nello stato attuale le punture possono considerarsi ancora valide. Cordiali saluti.
Max dice
Buongiorno..
Volevo sentire un suo parere, il veterinario ha prescritto per il mio cane causa ernia discale arnica comp e zeel-t , e’ passato più di un mese ma risultati apprezzabili non se ne vedono, lui è’ contrario al cortisone invece un altro veterinario ario avrebbe prescritto una cura di deltacortene .. Cosa fare e chi ascoltare , non vorrei aspettare troppo o avere aspettato peggiora di le cose quando magari il cortisone avrebbe dato giovamenti subito.. Grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Max, com’è noto, l’omeopatia applicata agli animali richiede tecniche, strategie e pratiche completamente differenti da quelle dell’uso umano. Gli animali hanno anatomia, fisiologia e patologia diverse dal genere umano e ciò indispensabilmente richiede un trattamento diverso. Di ciò si occupa l’Omeopatia Veterinaria. Quello che è possibile dire, in linea del tutto generale per un organismo vivente, è che i cortisonici, con i possibili effetti collaterali, sono dei potenti farmaci antinfiammatori e immunosoppressori, in grado di risolvere rapidamente la manifestazione acuta, senza ovviamente intervenire sulla causa. Una cura omeopatica, se giusta e appropriata, potrebbe mettere in condizione l’organismo di reagire meglio all’affezione ed ai sintomi associati, con risultati apprezzabili nel medio-lungo periodo. Cordiali saluti.
Silvia dice
Buongiorno in seguito ad una caduta mi ritrovo da circa 3 mesi con una dolorosa contrattura sul gluteo destro che non passa. Chiedevo in che diluizione prendere arnica e se sono preferibili le gocce o i granuli. Cordiali saluti
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Silvia, in omeopatia ogni entità terapeutica (rimedio, diluizione, posologia, tempi di cura, ecc.) è strettamente personale, non generalizzabile, proprio perché l’omeopatia, fondando il suo principio terapeutico sulla “legge di similitudine”, è una medicina molto personalizzata che individua i rimedi curativi sulla base della somiglianza rimedio-paziente, cioè sulla base della somiglianza tra la patogenesi del rimedio e il quadro clinico del paziente. In particolare la diluizione, con la posologia che ne consegue, è strettamente legata alla reattività e sensibilità del singolo organismo allo stimolo del rimedio omeopatico ed al livello d’intervento terapeutico necessario. Nelle more di rivolgersi ad un medico omeopata ci si potrebbero orientare verso le basse diluizioni (ad es. quelle fino a 7CH), che in genere agiscono meglio a livello sintomatico, le quali solitamente vengono utilizzate in ragione di pochi granuli più volte al dì, salvo diversa prescrizione medica. Granuli o gocce è indifferente, forse i granuli sono più comodi da utilizzare e non hanno un contenuto alcolico. Cordiali saluti.
max dice
Bungiorno e complimenti per le risposte..
Volevo chiedere qual’e’ il modo migliore per somministrare ad un cane le compresse di zeel-t e arnica comp con dei pezzetti di cibo o sciolti in acqua? Grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Max, sarebbe preferibile in acqua perché verrebbe interessata meglio la mucosa della bocca. Grazie per i complimenti. Cordiali saluti.
paola dice
Può cortesemente farmi il nome di qualche bravo omeopata di sua conoscenza diretta o indiretta nella zona di Udine? Grazie!!
Paola
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Paola, mi dispiace non poterla aiutare, se non ha altri riferimenti potrebbe fare una ricerca in rete relativamente a siti sicuri e ad associazioni omeopatiche accreditate, molte delle quali hanno un’organizzazione territoriale nazionale, oppure rivolgersi ad una farmacia di fiducia con vendita omeopatica per essere indirizzata verso un bravo medico omeopata che sicuramente esisterà nella sua zona. Cordiali saluti.