DESCRIZIONE
L’Arnica montana è un’erba perenne appartenente alla famiglia delle Asteraceae. E’ alta dai 20 ai 60 cm. Presenta rizoma bruno e fusto eretto, leggermente peloso, munito alla base di una rosetta di foglie ovali lanceolate, di un verde pallido, con nervature longitudinali sporgenti nella pagina inferiore. Alla sommità si trovano i fiori a capolino di un bel colore giallo-aranciato con i caratteristici petali spettinati e dal gradevole odore aromatico. I frutti sono acheni bruni, irsuti, sormontati da un ciuffo o pappo di peli bianchi o giallastri. Fiorisce in giugno – luglio. Vive esclusivamente nelle zone montane dell’Europa e dell’America, ove privilegia i terreni poveri e silicei. In Italia la si trova nei pascoli e nei prati elevati delle Alpi e degli Appennini. Sta diventando sempre più rara, soprattutto nelle regioni nordiche, a causa dell’aumento delle coltivazioni intensive. Oggi la pianta appartiene alla flora protetta.
L’Arnica è stata descritta per la prima volta nel XVI secolo dal medico e naturalista tedesco Theodorus Jacobus Von Bergzabern (1520–1590), il cui cognome venne latinizzato in Tabernamontanus, che diede alla pianta il nome attuale. E’ chiamata comunemente “starnutina” per la capacità che ha il suo odore di provocare starnuti. Dalle sue foglie si ricava il cosiddetto “tabacco di montagna”, usato dalle popolazioni montane per la pipa e come tabacco da fiuto. E’ velenosa se ingerita; a forti dosi può provocare tachicardia e paralisi. L’intera pianta contiene un glucoside dal principio amaro, l’arnicina, che ha azione simile alla canfora. I fiori ed i rizomi essiccati contengono due rispettivi oli essenziali. La pianta ha proprietà medicinali ed è adoperata come rimedio in fitoterapia ed in omeopatia. Si utilizzano i fiori che vengono raccolti durante il periodo della fioritura, scegliendo quelli appena aperti.
Il rimedio omeopatico Arnica montana si ottiene dalla Tintura Madre dei fiori della pianta omonima.
CARATTERISTICHE DEL RIMEDIO
Poiché la pianta cresce sulle montagne, possiede un’affinità naturale con gli effetti delle cadute e dei traumi. Arnica montana è il rimedio traumatico per eccellenza e corrisponde agli effetti dovuti a traumi recenti e passati.
La chiave di lettura di questo rimedio omeopatico è lo sportivo, con tutti i problemi cui uno sportivo può andare incontro: disturbi muscolari, traumi, lividi, ematomi, disturbi cardiaci ed inoltre stati febbrili ed eruzioni cutanee, allorché sussiste una particolare condizione psichica. In tal caso il soggetto ha una sensazione di contusione muscolare (come se fosse stato percosso), di indolenzimento, di estrema stanchezza (come se avesse fatto uno sforzo fisico intenso e prolungato); tutto il corpo sembra rotto, a pezzi; il materasso su cui è disteso gli sembra troppo duro e si rigira continuamente alla ricerca di una posizione comoda; è depresso e misantropo, vuole essere lasciato solo, non vuole che gli si parli né che ci si avvicini poiché teme di essere toccato. Durante la notte ha insonnia ed agitazione, soprattutto dopo una fatica intensa.
Arnica montana è bisbetico, irritabile, triste, pieno di timore; solitamente è pessimista, indifferente, poco stabile nelle decisioni; è malinconico, scontroso, imbronciato, pletorico; ha carnagione colorita; è debilitato e flaccido.
Il soggetto Arnica montana ha prevalentemente una costituzione sulfurica e un temperamento sanguigno.
Nel soggetto Arnica montana i capillari tendono facilmente a rompersi ed a sanguinare nelle zone infiammate (se il soggetto tossisce, espettora muco contenente grumetti di sangue; se il suo apparato urinario è infiammato, emette urina con tracce di sangue; se lo stomaco è infiammato, il vomito contiene tracce di sangue; nelle donne sono possibili mestruazioni abbondanti).
Tutti i sintomi peggiorano con il contatto, al tatto, con una leggera pressione, con gli urti, con le scosse, con il movimento, con il freddo umido; migliorano in posizione supina con la testa bassa, con il riposo, con applicazioni calde.
Il rimedio migliora la circolazione del sangue, la respirazione, ha proprietà antidolorifiche ed antinfiammatorie. L’azione sull’apparato digerente è secondaria.
Qualsiasi rimedio per uso esterno a base di Arnica montana non deve essere utilizzato sulle lesioni della cute o sulle ferite.
In estrema sintesi al rimedio è possibile attribuire l’etichetta: Arnica montana è lo sportivo, corrisponde cioè al Discobolo di Mirone (nota scultura realizzata da Mirone nel 455 a.c., raffigurante un atleta che sta per scagliare un disco).
USO DEL RIMEDIO
Arnica montana si usa nei seguenti principali casi, quando i sintomi corrispondono e si associano alle caratteristiche del rimedio.
1) TRAUMI: è il rimedio principe in tutti i casi di trauma sia fisico che psichico, sia recente che passato. E’ usato per i traumi fisici, quali ecchimosi (ne facilita l’assorbimento); fratture (le cicatrizza), ove si può associare a Ruta e Symphytum; contusioni; distorsioni sia della caviglia che del ginocchio, ove spesso è seguito da Rhus tox che agisce sui legamenti facilitando la guarigione; lussazioni; stati di indebolimento dovuti ad un eccessivo sforzo fisico. E’ utilizzato inoltre in tutte le conseguenze di cadute, di incidenti, di strappi muscolari, dopo un intervento chirurgico, dopo un’estrazione dentale, dopo il parto. Per quanto riguarda i traumi psichici il rimedio è usato per curare gli effetti di paure improvvise, eccessi di collera, stati di shock, dispiaceri, lutti, emozioni molto intense, spaventi. E’ utile l’associazione con Calendula officinalis per il trauma fisico e con Hypericum per il trauma psichico .
2) APP. CARDIOVASCOLARE: nei casi di eretismo cardiaco, di “cuore dell’atleta”; nei disturbi cardiaci con sensazione di costrizione, come in Cactus cui il rimedio è spesso associato, e di contusione nella regione toracica in corrispondenza del cuore; nell’ipertensione con congestione alla testa; nelle cefalee battenti; nelle vertigini con mani e piedi freddi, che si avvertono camminando. E’ utile l’associazione con Aurum, Avena sativa, Camphora, Crataegus, Ignatia, Valeriana.
Nei casi di varici, gambe pesanti, stasi venosa, fragilità capillarein genere con rossore vascolare e tendenza alle ecchimosi, epistassi ed emorragie con sensibilità alla palpazione, emorroidi. E’ utile l’associazione con Aesculus hippocastanum, Hamamelis, Paeonia, Ratanhia.
3) TESSUTO CUTANEO E SOTTOCUTANEO: nelle ecchimosi, foruncoli, acne, con eruzioni simmetriche.
4) REUMATISMO: nei casi di reumatismo sia acuto che cronico con gonfiore alle articolazioni e paura di essere toccati.
5) APP. URO-GENITALE: nelle infiammazioni della regione pelvica, urine con sangue, ipermenorrea con sangue di colore rosso intenso, emorragie post-partum ed in quelle dovute all’introduzione della spirale anticoncezionale. In alcuni casi si rivela utile l’associazione con Sepia, Aesculus hippocastanum, Paeonia, Sanguinaria.
6) OCCHI: nelle ecchimosi della congiuntiva e delle palpebre in seguito a traumi. L’associazione utile è con Symphytum.
7) STATI INFETTIVI E FEBBRILI: nella scarlattina, nell’erisipela ed in altre malattie, in particolare nella polmonite, nella febbre malarica, nella febbre tifoide. In alcuni casi di crisi malariche il rimedio si è dimostrato più efficace del chinino. E’ usato anche in molti casi di febbri adinamiche. Durante la febbre il soggetto ha viso arrossato e caldo, mentre il naso ed il resto del corpo sono freddi. Nei casi di febbre dovuti ad influenza è spesso associato a Aconitum, Apis, Bryonia, Eupatorium, perforatum, Ferrum phosphoricum, Mercurius.
8) APP. DIGERENTE: nei casi di nausea e vomito con sangue, con flatulenza maleodorante di odore solforoso. Alitosi dall’odore di uova marce. Sensazione di stomaco tirato da una corda che lo spinge verso la colonna vertebrale. Mancanza di appetito, disgusto per carne e latte, grande sete. Il rimedio è usato anche nei disturbi dovuti a mal d’auto e mal di mare, in associazione con Cocculus, Ignatia, Nux vomica, Petroleum, Tabacum.
9) APP. RESPIRATORIO: afonia dei cantanti, tosse influenzale o dovuta ad altra malattia dell’apparato respiratorio, tosse traumatica, tosse stizzosa e spasmodica con emottisi (emissione orale di sangue). E’ utile l’associazione con Belladonna, Cina, Coccus cacti, Cuprum, Drosera, Eupatorium, Ferrum, Gelsemium, Ipeca, Mercurius solubtilis, Rhus tox, Solidago.
DOSI
□ Nei casi 1), se i disturbi sono dovuti ad un trauma recente sono usate la basse diluizioni quale ad es. la diluizione 4CH alla dose di 4 granuli 3 volte al dì. La stessa diluizione in genere si adopera anche nelle associazioni. La cura si completa con l’uso della pomata per le applicazioni locali.
Se i disturbi sono dovuti ad un trauma remoto è preferibile una diluizione più alta quale ad es. la 15CH o la 30CH alla dose di 15 gocce al dì.
Se si tratta di un trauma psicologico si adopera la diluizione 15CH in un’unica dose di 5 granuli, che si ripete dopo 10 – 15 giorni.
Per gli interventi chirurgici si assume una dose di 3 granuli, diluizione 30CH, poche ore prima dell’intervento. Invece in convalescenza o nel post-partum o dopo un’estrazione dentale si usa la diluizione 4CH, 3 granuli ogni 2 – 3 ore.
□ Nei casi 2), 3) e 4), diluizione 4CH, 3 – 4 granuli o 10 – 15 gocce, 3 – 4 volte al dì. Si completa con la pomata per uso esterno.
□ Nel casi 5), 6) e 7), diluizione 3CH, 2 – 3 granuli o 5 – 10 gocce, 3 – 6 volte al dì.
□ Nel casi 8), se trattasi di mal d’auto o mal di mare di adulti, diluizione 3CH, 10 gocce ogni ora; se di bambini, stessa diluizione, 5 gocce ogni ora. Il trattamento è preferibile che inizi con una dose prima del viaggio. Nelle altre situazioni, diluizione 4CH, 3 – 4 granuli o 10 gocce, 3 volte al dì.
□ Nel casi 9), diluizione 4CH, 2 – 3 granuli o 5 gocce ogni 2 – 3 ore.
(*) V. Note esplicative
Saretta dice
Salve io non ho mai avuto modo di provare ARNICA MONTANA 5CH però ho sentito parlare bene di questo farmaco omeopatico..io soffro di artrite reumatoide e da anni ho periodi altalenanti giornate acute di dolori e giornate che mi sento un leone..purtroppo con la miapatologia sono costretta a prendere sempre l immunosopressore e il cortisone anche quando i dolori sono leggeri..chiedo..secondo lei se prendessi ARNICA MONTANA 5CH quando lo stato infiammatorio è minore non potrei stare bene ugualmente? Evitando cosi di distruggermi fegato e stomaco?? Grazie. Cordiali saluti. Saretta
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Saretta, in linea generale la risposta è sì, cioè se Arnica montana è il rimedio omeopatico adatto a lei indubbiamente potrà contribuire a farla stare bene. Però ciò lo può stabilire con la dovuta precisione solo un medico omeopata con la visita medica omeopatica. Se lei è vicina al mondo dell’omeopatia sa bene che stiamo parlando di una medicina con una personalizzazione molto spinta, che “veste su misura”, come si è solito dire, che non ha cure standardizzate che vanno bene per tutti, che per ogni paziente richiede facilmente una terapia diversa da quella di un altro, quand’anche entrambi affetti dalla stessa patologia o dallo stesso disturbo. Occorre sempre ricordare che l’omeopatia è la medicina per la cura di una persona che ha un certo sintomo o malattia e non per un disturbo in generale. L’omeopatia, com’è noto, fonda il suo principio terapeutico sulla “legge di similitudine”, secondo la quale i rimedi omeopatici per essere curativi devono assomigliare al paziente, nelle caratteristiche e nella sintomatologia, sia dal punto di vista fisico che da quello psichico, e quanto maggiore è tale somiglianza tanto migliori saranno gli effetti terapeutici. La somiglianza deve riguardare non solo il sintomi comuni della patologia o del disturbo, ma anche (e forse soprattutto) i sintomi caratteristici individuali, quali ad es. sensazioni, percezioni, causalità, modalità delle manifestazioni, localizzazione precisa dei disturbi, sintomi concomitanti, circostanze di aggravamento e di miglioramento, riflessi psicologici, ecc. Il medico omeopata con la visita medica omeopatica sarà in grado perciò di pervenire alla prescrizione della terapia più adatta all’individuo-paziente, decidendo il rimedio omeopatico somigliante, la relativa diluizione (anche questa scelta è strategica per il successo della terapia), la posologia, i tempi di cura, le condizioni di compatibilità con gli altri farmaci, gli eventuali adattamenti in corso d’opera, ecc. Come avrà avuto modo di rilevare leggendo l’articolo, Arnica montana è un rimedio omeopatico che viene adoperato nei disturbi dolorosi dell’apparato muscolo-scheletrico e osteoarticolare, essendo il rimedio principe delle conseguenze di tutti i tipi di traumi, sia fisici che psichici. E’ anche il rimedio del paziente che ha la sensazione di indolenzimento a seguito di un trauma, come se fosse stato percosso. Il profilo psicologico è generalmente connotato da ansia, irritabilità, astenia fino alla prostrazione, depressione, paura della morte, tristezza, insofferenza per la compagnia, incubi notturni. Le modalità generali sono di aggravamento con il freddo umido e di miglioramento distendendosi con la testa bassa. Se lei si riconosce in tali caratteristiche, almeno nelle linee essenziali, allora Arnica potrebbe essere adatto. Comunque, a titolo informativo, i principali rimedi omeopatici che vengono più frequentemente utilizzati nelle sindromi dolorose reumatiche sono consultabili all’articolo “Reumatismi” nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi”. Per il caso specifico, ripeto, sarebbe opportuno affidarsi alla competenza di un medico omeopata. Cordiali saluti.
Silvia dice
Gent.le dottoressa, i primi di febbraio sono caduta battendo il coccige. Non ho riportato nessuna frattura pero’ ancor oggi, nonostante cure con antinfiammatori e visite non ho risolto il problema. Il dolore e’ presente nella zona alta del gluteo destro. Chiedevo se l’arnica potrebbe aiutarmi….grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Silvia, Arnica montana potrebbe essere adatto, considerato che è il rimedio omeopatico per eccellenza di tutti i tipi di traumi, sia fisici che anche psichici. A livello locale potrebbero essere utili applicazioni con pomata di Arnica o di Artiglio del diavolo, per le loro spiccate proprietà antinfiammatorie ed analgesiche. Cordiali saluti.
Nino dice
Gent.le dott.ssa, ho una borsite da alluce valgo, con che farmaco potrei ridurre l’infiammazione? mi hanno consigliato una pomata a base di Arnica, secondo Lei va bene? Grazie e cordiali saluti.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Nino, la pomata di Arnica potrebbe essere utile, per le proprietà antinfiammatorie e analgesiche, anche se si mostra maggiormente adatta per i tessuti molli. Per il trattamento dell’alluce valgo i rimedi fitoterapici che vengono più frequentemente utilizzati sono l’olio di lavanda, o l’olio di lavanda e di mandorle, o l’olio di lilium, o l’olio di ricino da applicare con leggeri massaggi. Altresì utilizzato è l’impacco freddo di un mix degli oli essenziali di camomilla romana, lavanda e rosmarino, oppure di olio essenziale di melaleuca (noto anche come tea tree oil), da tenere in posa per almeno 15 min. Anche una tintura di alloro, fatta in casa, applicata in loco, eventualmente dopo un pediluvio in acqua calda con un po’ di bicarbonato, può essere di aiuto. I preparati fitoterapici con spiccate attività antinfiammatorie sono consultabili all’articolo “Spegniamo le infiammazioni” nella sezione del sito “Rimedi della nonna”, cui si potrebbero aggiungere le tisane di curcuma, zenzero, tè verde, mirtillo, rosa canina, ecc. Anche i preparati erboristici a base di cumarina (dalle sommità fiorite del meliloto) e di bromelina (dal gambo dell’ananas) hanno delle ottime proprietà antinfiammatorie. L’alimentazione consigliata è quella semplice e sana, ricca di vitamine, di sali minerali e di acidi grassi polinsaturi (omega-3 e omega-6), che combattono meglio i processi infiammatori. Cordiali saluti.
Francesco dice
Buongiorno Dott.ssa, prenda l’arnica montana per le mie corde vocali, mi hanno diagnosticato un polipo da sforzo, (sono cantante), alla corda vocale sin.che andrà asportato chirurgicamente.Il farmacista mi ha consigliato l’arnica come rimedio transitorio mi ha dato CH 30 e prendo 3 granuli x 3 volte al dì pensa che il dosaggio sia giusto ?
Grazie
Cordiali saluti
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Francesco, come potrà rilevare dall’articolo “Afonia e Raucedine” nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi”, Arnica montana è uno dei rimedi omeopatici che viene adoperato nei disturbi della voce, essendo per eccellenza il rimedio dei traumi, sia fisici che psichici. Per tale caratteristica potrebbe essere di aiuto anche come preparazione all’intervento chirurgico. Solo a titolo informativo, un grande rimedio omeopatico che viene spesso utilizzato nei casi di polipi, noduli o cisti alle corde vocali è Thuya, che ha una marcata lateralità sinistra. Per quanto riguarda la diluizione e la posologia queste, come qualsiasi altra entità terapeutica in omeopatia, sono strettamente personali, non generalizzabili e solo la visita medica omeopatica può essere in grado di individuarle con la dovuta accuratezza. La diluizione, ad esempio, è legata al grado di somiglianza rimedio-paziente, alla reattività e sensibilità del singolo organismo allo stimolo del rimedio omeopatico, nonché al livello d’intervento terapeutico necessario. La posologia è legata alla durata di copertura terapeutica del rimedio, a sua volta influenzata notevolmente dalla diluizione. Esiste una correlazione inversa tra diluizione e posologia, nel senso che al crescere della diluizione è opportuno ridurre la posologia, allungando i tempi di assunzione. La 30CH è una diluizione medio-alta, centrale, importantissima, che si prescrive quando esiste una buona somiglianza rimedio-paziente, che offre un’azione terapeutica che va dai casi acuti a quelli cronici, dai sintomi generali al mentale. Le somministrazioni possono andare da una al giorno a una a settimana, in dipendenza della citata reattività individuale del paziente. Ovviamente, come già detto, la precisione per il caso specifico la può fornire solo un medico omeopata. Cordiali saluti.
Mirta dice
Salve Dott.sa,
Cambia molto se come post-partum prendo 30ch invece di 4ch? Uso la stessa pososlogia 3 granuli ogni 2/3 ore? per quanto giorni? 3/4?
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Mirta, Arnica montana è un ottimo rimedio omeopatico anche per il post-partum. Per quanto riguarda la diluizione e la conseguente posologia valgono le stesse considerazioni fatte nella risposta al commento da lei rilasciato sulla pagina “Actaea racemosa o Cimicifuga”. I valori riportati nel sito sono generici, hanno solo carattere orientativo e quindi possono valere per molti ma non per tutti. Quello che le posso dire, in linea del tutto generale, è che quanto più si sale con la diluizione tanto maggiore deve essere la somiglianza con il rimedio e tanto minore deve essere la posologia. Però, ripeto, l’opportunità dell’uso del rimedio, la scelta della diluizione e della relativa posologia le può stabilire con la dovuta precisione solo un medico omeopata. Cordiali saluti.
Giulia dice
Buongiorno. Sono una ragazza di 31 anni e ormai da qualche anno la circolazione delle mie gambe non é ottimale. In estate soffro molto per la pesantezza, e sono emerse ormai da un po’ delle vene varicose. Vorrei sapere se il gel di arnica mi può aiutare per questo mio problema. Sto già assumendo delle tisane per tentare di migliorare la circolazione e la pesantezza e faccio movimento appena possibile. Grazie per l’aiuto!
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Giulia, il gel di Arnica è più adatto per i traumi fisici, per le lesioni di qualsiasi tipo a carico dell’apparato di sostegno e locomotore (storte, contusioni, distorsioni, lussazioni, ematomi, fratture ossee, ecc.). Per migliorare la circolazione sanguigna degli arti inferiori, per le vene varicose, per un’attività vasoprotettrice le pomate più specifiche sono altre, come ad esempio quelle a base di Amamelide, Ippocastano, Centella asiatica, Vite rossa, Rusco, Calendula, ecc. Dia un’occhiata all’articolo “Emorroidi e vene varicose ko” nella sezione del sito “Rimedi della nonna”. Cordiali saluti.
Fiorella dice
Gentile dottoressa, ho 62 anni, da molti anni sono in cura con Eutirox per ipotiroidismo autoimmune, vorrei chiederle se posso usare Arnica comp heel, avendo appunto una malattia autoimmune, in presenza di dolori cervicali, emicranie, infiammazione intestinale con dolori alla parte bassa della schiena. Sono inoltre in cura con Tareg, Congescor e Deursil. La ringrazio infinitamente per la gentile attenzione.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Fiorella. Arnica compositum Heel è un rimedio complesso costituito da un insieme sinergico di rimedi omeopatici in diluizioni decimali, tra cui Arnica montana. Non è un rimedio omeopatico classico bensì è un antiomotossico, ossia un rimedio dell’omotossicologia e risulterebbe indicato nei processi infiammatori dell’apparato di sostegno e locomotore, artriti, artrosi delle articolazioni, lesioni di qualsiasi tipo (storte, contusioni, distorsioni, lussazioni, ematomi, fratture ossee), ecc. Ha un’azione terapeutica sintomatica, rapida ma non profonda e quindi andrebbe bene in caso di patologia acuta. Nella cronicizzazione della malattia tali complessi solitamente vengono affiancati o sostituiti da rimedi di sostegno ad azione trofica più profonda. Relativamente all’omeopatia classica i principali rimedi omeopatici che vengono più spesso utilizzati nei disturbi dolorosi dell’apparato muscolo-scheletrico sono consultabili all’articolo “Reumatismi” nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi”. Ovviamente, così come richiede l’omeopatia con la “legge dei simili”, il rimedio più adatto sarà quello che contiene la sintomatologia più somigliante a quella del paziente. Come riportato nel succitato articolo, in diversi casi l’azione terapeutica viene sostenuta da gemmoterapici della fitoterapia rinnovata, che hanno delle specifiche attività terapeutiche ed effettuano un’importante azione drenante, per cui possono essere adoperati anche da soli. Relativamente alla fitoterapia classica, dia un’occhiata all’articolo “Sollievo per lombalgie e coliche” nella sezione del sito “Rimedi della nonna”, i cui preparati vengono utilizzati anche per una cervicalgia e sintomi associati. Le consiglio però di non provare a fare da sola ma di rivolgersi ad un medico omeopata, che possa studiarla omeopaticamente, esaminare il suo quadro clinico generale, verificare la compatibilità dei farmaci tradizionali con i rimedi omeopatici e con gli altri eventuali bioterapici e quindi prescriverle la terapia più adatta al suo caso ed alla sua persona. Cordiali saluti.
Marina dice
Gentile dottoressa da anni ho un dolore alla spalla credo inizialmente di origine traumatica che si è accentuato nel tempo Di recente mi hanno diagnosticato una capsulite che ho curato con arnica compositum compresse heel una ogni 15′ per due ore e poi una ogni otto ore. Consigliata dal farmacista. Devo dire che non ne ho avuto però benefici. Mi consiglia di aumentare le dosi? Oppure devo protrarre per quanto tempo la terapia?
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Marina, potrebbe non essere una questione di dosi o di durata della terapia, ma molto più probabilmente di scelta del rimedio. Intanto bisogna considerare che Arnica compositum Heel non è un rimedio dell’omeopatia classica, bensì è un antiomotossico, ossia è un rimedio dell’omotossicologia, che pur avendo diversi punti di contatto con l’omeopatia, alla quale si ispira, ha però degli orientamenti terapeutici e dei criteri di scelta dei rimedi completamente differenti. In particolare è un rimedio complesso costituito da un mix selezionato di rimedi omeopatici sinergici a diluizioni decimali, tra cui Arnica montana, che risulterebbe indicato per lesioni di qualsiasi tipo a carico dell’apparato di sostegno e locomotore (storte, contusioni, distorsioni, lussazioni, ematomi, fratture ossee), processi infiammatori dell’apparato di sostegno e locomotore, artriti, artrosi delle articolazioni, ecc. Tali tipologie di complessi hanno un’azione terapeutica sintomatica, rapida ma non profonda e quindi vanno bene per le patologie acute o al più subacute. Nella cronicizzazione della malattia solitamente vengono affiancati o sostituiti da rimedi di sostegno ad azione trofica più profonda. Pertanto il complesso sembrerebbe non adatto alla sua situazione. Una panoramica dei principali rimedi omeopatici unitari dell’omeopatia classica più spesso utilizzati per i disturbi dolorosi dell’apparato muscolo-scheletrico è consultabile all’articolo “Reumatismi” nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi”. Nel rispetto della “legge di similitudine” su cui l’omeopatia fonda il suo principio terapeutico, il rimedio (o i rimedi) più adatto sarà quello che contiene una sintomatologia quanto più somigliante alla propria. Inoltre, come riportato nell’articolo, in diversi casi l’azione terapeutica viene rafforzata e sostenuta associando alla cura omeopatica dei preparati gemmoterapici che, oltre ad avere delle specifiche proprietà terapeutiche sinergiche, effettuano anche un’importante attività drenante. Però, se lei intende curarsi con l’omeopatia e con i rimedi naturali, le consiglio di rivolgersi ad un medico omeopata, che è l’unica figura in grado di fornirle le garanzie indispensabili alla cura della sua capsulite. Infatti il medico omeopata visitandola, esaminando il suo quadro clinico locale e generale e studiandola omeopaticamente potrà prescrivere la terapia più appropriata per lei, secondo i corretti canoni omeopatici e medici. Cordiali saluti.
paola dice
Gentile dottoressa, sto cercando un rimedio omoepatico o fitoterapico per mio figlio undicenne che in questi giorni lamenta dolore agli arti inferiori:il motivo è la rieducazione funzionale è stata intrapresa ,attraverso una soletta di 0,5 cm che indossa nella scarpa sinistra che risulta più corta di quella destra di 1,5 cm.
Il pediatra ci consiglia un antiinfiammatorio tipo ibuprofene tre volte al giorno ma i miei figli hanno smesso di prendere medicinali ormai da parecchi anni!!
Il problema è quindi articolare ma anche di tendini e muscoli.
Attendo con fiducia un suo prezioso consiglio.
Grazie!!!
Paola
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Paola, i principali rimedi omeopatici più frequentemente utilizzati nei disturbi dolorosi dell’apparato muscolo-scheletrico sono consultabili all’articolo “Reumatismi” nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi”. Nel rispetto della “legge di similitudine” su cui l’omeopatia fonda il suo principio terapeutico, il rimedio (o i rimedi) che assomiglia di più alla sintomatologia del paziente potrà produrre i risultati migliori. Ad esempio, Rhus toxicodendron agisce in maniera più elettiva su tendini e legamenti, invece Arnica montana si dimostra più adatto per sindrome dolorose dovute a traumi o microtraumi continui. Lo stesso articolo riporta diversi gemmoterapici della fitoterapia rinnovata che vengono spesso associati alla cura omeopatica o utilizzati da soli, come, ad esempio, Ribes nigrum che è l’antinfiammatorio per eccellenza, Vitis vinifera che è indicato nei reumatismi infiammatori cronici, Ampelopsis veitchii che è un antinfiammatorio per le articolazioni, ecc. Relativamente alla fitoterapia classica spesso si fa uso di Artiglio del diavolo TM (tintura madre) o pomata per una spiccata azione antinfiammatoria e analgesica. Dia anche un’occhiata all’articolo “Stop reumatismi-nevralgie-ecc.” nella sezione del sito “Rimedi della nonna”, dove sono riportati diversi preparati fitoterapici dell’antica tradizione che si rivelano sempre preziosi. Sarebbe però consigliabile che la terapia più adatta al caso specifico di suo figlio la prescrivesse un medico omeopata, al quale sarà opportuno rivolgersi. Cordiali saluti.
Maurizio dice
Gerntile Dottoressa della Volpe.
l’Ho fatto e mi sono fatto visitare da un dermatologo che ha riscontrato una micosi da Candida.
E pensare che credevo fosse appannaggio di solo Voi donne.
Mi è stata indicata come cura una crema di Propast (praticamente PROPOLI) unitamente ad una di Trovacort per uso locale.Il Trovacort non mi sembra molto fitoterapico.
Cosa ne pensa?
Avrei un’altro quesito da porle e mi perdoni se le dò tanto disturbo.
Soffro ricorrentemente di mal di schiena dovuto a varie piccole protrusioni, ad una colonna molto rigida con veramente mobile solo il tratto lombare.
Ogni tanto mi blocco di brutto senza una apparente ragione.
ed ad ogni episodio mi imbottisco di Voltaren, Muscoril e spesso, se non risolvo così, ricorro al cortisone.
La domanda è questa: stanco di avvelenarmi con queste porcherie come posso DIFENDERMI per via omeopatica da future recidive, quantomeno per renderle meno violente?
Ho 68 anni peso 100 chili (ultimamente sono dimagrito 18 kg) sono alto 183 e da poco (AL DI LA DEL PERIODO INVERNALE) ho preso l’abitudine di fare lunghe passeggiate a passo svelto che mi hanno detto fare molto bene anche per la schiena.
La saluto cordialmente.
Maurizio.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Maurizio, come le sarà noto, Propast, ad azione antinfiammatoria, antimicotica, anestetizzante e antiprurito, è una pasta all’ossido di zinco con propoli depollinata, acido undecilenico (derivato dall’olio di ricino) e amido idrorepellente. E’ quindi un prodotto che può definirsi naturale. Travocort, indicato nel trattamento delle dermatomicosi, è invece un farmaco di sintesi che contiene due principi attivi, precisamente l’isoconazolo (derivato imidazolico) e il diflucortolone valerato (corticosteroide). L’uso topico di tali sostanze, per il basso assorbimento sistemico, dovrebbe limitare sensibilmente gli eventuali effetti collaterali. Per quanto riguarda il mal di schiena, i principali rimedi omeopatici per i disturbi dolorosi dell’apparato muscolo-scheletrico sono consultabili all’articolo “Reumatismi” nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi”. I preparati fitoterapici sono invece consultabili all’articolo “Sollievo per lombalgie e coliche” nella sezione del sito “Rimedi della nonna”. Si ricordi però che la parola spetta sempre al medico. Cordiali saluti.