DESCRIZIONE
L’Arnica montana è un’erba perenne appartenente alla famiglia delle Asteraceae. E’ alta dai 20 ai 60 cm. Presenta rizoma bruno e fusto eretto, leggermente peloso, munito alla base di una rosetta di foglie ovali lanceolate, di un verde pallido, con nervature longitudinali sporgenti nella pagina inferiore. Alla sommità si trovano i fiori a capolino di un bel colore giallo-aranciato con i caratteristici petali spettinati e dal gradevole odore aromatico. I frutti sono acheni bruni, irsuti, sormontati da un ciuffo o pappo di peli bianchi o giallastri. Fiorisce in giugno – luglio. Vive esclusivamente nelle zone montane dell’Europa e dell’America, ove privilegia i terreni poveri e silicei. In Italia la si trova nei pascoli e nei prati elevati delle Alpi e degli Appennini. Sta diventando sempre più rara, soprattutto nelle regioni nordiche, a causa dell’aumento delle coltivazioni intensive. Oggi la pianta appartiene alla flora protetta.
L’Arnica è stata descritta per la prima volta nel XVI secolo dal medico e naturalista tedesco Theodorus Jacobus Von Bergzabern (1520–1590), il cui cognome venne latinizzato in Tabernamontanus, che diede alla pianta il nome attuale. E’ chiamata comunemente “starnutina” per la capacità che ha il suo odore di provocare starnuti. Dalle sue foglie si ricava il cosiddetto “tabacco di montagna”, usato dalle popolazioni montane per la pipa e come tabacco da fiuto. E’ velenosa se ingerita; a forti dosi può provocare tachicardia e paralisi. L’intera pianta contiene un glucoside dal principio amaro, l’arnicina, che ha azione simile alla canfora. I fiori ed i rizomi essiccati contengono due rispettivi oli essenziali. La pianta ha proprietà medicinali ed è adoperata come rimedio in fitoterapia ed in omeopatia. Si utilizzano i fiori che vengono raccolti durante il periodo della fioritura, scegliendo quelli appena aperti.
Il rimedio omeopatico Arnica montana si ottiene dalla Tintura Madre dei fiori della pianta omonima.
CARATTERISTICHE DEL RIMEDIO
Poiché la pianta cresce sulle montagne, possiede un’affinità naturale con gli effetti delle cadute e dei traumi. Arnica montana è il rimedio traumatico per eccellenza e corrisponde agli effetti dovuti a traumi recenti e passati.
La chiave di lettura di questo rimedio omeopatico è lo sportivo, con tutti i problemi cui uno sportivo può andare incontro: disturbi muscolari, traumi, lividi, ematomi, disturbi cardiaci ed inoltre stati febbrili ed eruzioni cutanee, allorché sussiste una particolare condizione psichica. In tal caso il soggetto ha una sensazione di contusione muscolare (come se fosse stato percosso), di indolenzimento, di estrema stanchezza (come se avesse fatto uno sforzo fisico intenso e prolungato); tutto il corpo sembra rotto, a pezzi; il materasso su cui è disteso gli sembra troppo duro e si rigira continuamente alla ricerca di una posizione comoda; è depresso e misantropo, vuole essere lasciato solo, non vuole che gli si parli né che ci si avvicini poiché teme di essere toccato. Durante la notte ha insonnia ed agitazione, soprattutto dopo una fatica intensa.
Arnica montana è bisbetico, irritabile, triste, pieno di timore; solitamente è pessimista, indifferente, poco stabile nelle decisioni; è malinconico, scontroso, imbronciato, pletorico; ha carnagione colorita; è debilitato e flaccido.
Il soggetto Arnica montana ha prevalentemente una costituzione sulfurica e un temperamento sanguigno.
Nel soggetto Arnica montana i capillari tendono facilmente a rompersi ed a sanguinare nelle zone infiammate (se il soggetto tossisce, espettora muco contenente grumetti di sangue; se il suo apparato urinario è infiammato, emette urina con tracce di sangue; se lo stomaco è infiammato, il vomito contiene tracce di sangue; nelle donne sono possibili mestruazioni abbondanti).
Tutti i sintomi peggiorano con il contatto, al tatto, con una leggera pressione, con gli urti, con le scosse, con il movimento, con il freddo umido; migliorano in posizione supina con la testa bassa, con il riposo, con applicazioni calde.
Il rimedio migliora la circolazione del sangue, la respirazione, ha proprietà antidolorifiche ed antinfiammatorie. L’azione sull’apparato digerente è secondaria.
Qualsiasi rimedio per uso esterno a base di Arnica montana non deve essere utilizzato sulle lesioni della cute o sulle ferite.
In estrema sintesi al rimedio è possibile attribuire l’etichetta: Arnica montana è lo sportivo, corrisponde cioè al Discobolo di Mirone (nota scultura realizzata da Mirone nel 455 a.c., raffigurante un atleta che sta per scagliare un disco).
USO DEL RIMEDIO
Arnica montana si usa nei seguenti principali casi, quando i sintomi corrispondono e si associano alle caratteristiche del rimedio.
1) TRAUMI: è il rimedio principe in tutti i casi di trauma sia fisico che psichico, sia recente che passato. E’ usato per i traumi fisici, quali ecchimosi (ne facilita l’assorbimento); fratture (le cicatrizza), ove si può associare a Ruta e Symphytum; contusioni; distorsioni sia della caviglia che del ginocchio, ove spesso è seguito da Rhus tox che agisce sui legamenti facilitando la guarigione; lussazioni; stati di indebolimento dovuti ad un eccessivo sforzo fisico. E’ utilizzato inoltre in tutte le conseguenze di cadute, di incidenti, di strappi muscolari, dopo un intervento chirurgico, dopo un’estrazione dentale, dopo il parto. Per quanto riguarda i traumi psichici il rimedio è usato per curare gli effetti di paure improvvise, eccessi di collera, stati di shock, dispiaceri, lutti, emozioni molto intense, spaventi. E’ utile l’associazione con Calendula officinalis per il trauma fisico e con Hypericum per il trauma psichico .
2) APP. CARDIOVASCOLARE: nei casi di eretismo cardiaco, di “cuore dell’atleta”; nei disturbi cardiaci con sensazione di costrizione, come in Cactus cui il rimedio è spesso associato, e di contusione nella regione toracica in corrispondenza del cuore; nell’ipertensione con congestione alla testa; nelle cefalee battenti; nelle vertigini con mani e piedi freddi, che si avvertono camminando. E’ utile l’associazione con Aurum, Avena sativa, Camphora, Crataegus, Ignatia, Valeriana.
Nei casi di varici, gambe pesanti, stasi venosa, fragilità capillarein genere con rossore vascolare e tendenza alle ecchimosi, epistassi ed emorragie con sensibilità alla palpazione, emorroidi. E’ utile l’associazione con Aesculus hippocastanum, Hamamelis, Paeonia, Ratanhia.
3) TESSUTO CUTANEO E SOTTOCUTANEO: nelle ecchimosi, foruncoli, acne, con eruzioni simmetriche.
4) REUMATISMO: nei casi di reumatismo sia acuto che cronico con gonfiore alle articolazioni e paura di essere toccati.
5) APP. URO-GENITALE: nelle infiammazioni della regione pelvica, urine con sangue, ipermenorrea con sangue di colore rosso intenso, emorragie post-partum ed in quelle dovute all’introduzione della spirale anticoncezionale. In alcuni casi si rivela utile l’associazione con Sepia, Aesculus hippocastanum, Paeonia, Sanguinaria.
6) OCCHI: nelle ecchimosi della congiuntiva e delle palpebre in seguito a traumi. L’associazione utile è con Symphytum.
7) STATI INFETTIVI E FEBBRILI: nella scarlattina, nell’erisipela ed in altre malattie, in particolare nella polmonite, nella febbre malarica, nella febbre tifoide. In alcuni casi di crisi malariche il rimedio si è dimostrato più efficace del chinino. E’ usato anche in molti casi di febbri adinamiche. Durante la febbre il soggetto ha viso arrossato e caldo, mentre il naso ed il resto del corpo sono freddi. Nei casi di febbre dovuti ad influenza è spesso associato a Aconitum, Apis, Bryonia, Eupatorium, perforatum, Ferrum phosphoricum, Mercurius.
8) APP. DIGERENTE: nei casi di nausea e vomito con sangue, con flatulenza maleodorante di odore solforoso. Alitosi dall’odore di uova marce. Sensazione di stomaco tirato da una corda che lo spinge verso la colonna vertebrale. Mancanza di appetito, disgusto per carne e latte, grande sete. Il rimedio è usato anche nei disturbi dovuti a mal d’auto e mal di mare, in associazione con Cocculus, Ignatia, Nux vomica, Petroleum, Tabacum.
9) APP. RESPIRATORIO: afonia dei cantanti, tosse influenzale o dovuta ad altra malattia dell’apparato respiratorio, tosse traumatica, tosse stizzosa e spasmodica con emottisi (emissione orale di sangue). E’ utile l’associazione con Belladonna, Cina, Coccus cacti, Cuprum, Drosera, Eupatorium, Ferrum, Gelsemium, Ipeca, Mercurius solubtilis, Rhus tox, Solidago.
DOSI
□ Nei casi 1), se i disturbi sono dovuti ad un trauma recente sono usate la basse diluizioni quale ad es. la diluizione 4CH alla dose di 4 granuli 3 volte al dì. La stessa diluizione in genere si adopera anche nelle associazioni. La cura si completa con l’uso della pomata per le applicazioni locali.
Se i disturbi sono dovuti ad un trauma remoto è preferibile una diluizione più alta quale ad es. la 15CH o la 30CH alla dose di 15 gocce al dì.
Se si tratta di un trauma psicologico si adopera la diluizione 15CH in un’unica dose di 5 granuli, che si ripete dopo 10 – 15 giorni.
Per gli interventi chirurgici si assume una dose di 3 granuli, diluizione 30CH, poche ore prima dell’intervento. Invece in convalescenza o nel post-partum o dopo un’estrazione dentale si usa la diluizione 4CH, 3 granuli ogni 2 – 3 ore.
□ Nei casi 2), 3) e 4), diluizione 4CH, 3 – 4 granuli o 10 – 15 gocce, 3 – 4 volte al dì. Si completa con la pomata per uso esterno.
□ Nel casi 5), 6) e 7), diluizione 3CH, 2 – 3 granuli o 5 – 10 gocce, 3 – 6 volte al dì.
□ Nel casi 8), se trattasi di mal d’auto o mal di mare di adulti, diluizione 3CH, 10 gocce ogni ora; se di bambini, stessa diluizione, 5 gocce ogni ora. Il trattamento è preferibile che inizi con una dose prima del viaggio. Nelle altre situazioni, diluizione 4CH, 3 – 4 granuli o 10 gocce, 3 volte al dì.
□ Nel casi 9), diluizione 4CH, 2 – 3 granuli o 5 gocce ogni 2 – 3 ore.
(*) V. Note esplicative
Maurizio dice
Gentile Dottoressa Della Volpe,
ultimamente sono costretto a fare una vita molto sedentaria e passo lunghe ore seduto al computer ed altrettante in poltrona: da mesi ormai soffro di una fastidiosa infiammazione perianale che non mi da pace.
Esiste un rimedio omeopatico locale o meglio centrale per risolvere questo problema?
Mi hanno parlato dell’arnica 30CH.
Lei che ne pensa?
La ringrazio anticipatamente e La saluto cordialmente.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Maurizio, se non l’avesse ancora fatto le consiglio di sottoporsi a indagine medica per porre una diagnosi precisa e quindi escludere con assoluta certezza che l’infiammazione della regione anale non sia attribuibile a patologie più serie. Ciò consentirebbe di indirizzare correttamente la terapia, anche quella omeopatica. Nelle more potrebbe utilizzare dei medicamenti fitoterapici di sicuro giovamento, come ad es. le pomate di Calendula, di Lavanda o di gel di Aloe vera, per le loro proprietà antipruriginose, lenitive, calmanti, antisettiche, antinfiammatorie, cicatrizzanti, ecc. Anche i preparati a base di cumarina (dalle sommità fiorite del Meliloto) e di bromelina (dal gambo dell’Ananas) sono validi per le spiccate proprietà antinfiammatorie. Dia anche un’occhiata all’articolo “Spegniamo le infiammazioni” nella sezione del sito “Rimedi della nonna”. Arnica montana è un rimedio omeopatico maggiormente indicato per gli effetti di tutti i traumi fisici (ed anche psichici) ed è adatto anche per la pelle e il tessuto sottocutaneo specialmente in caso di ecchimosi, foruncoli, sanguinamento di capillari, emorragie, ecc. Cordiali saluti.
GIUSEPPE dice
Gentile dottoressa, soffro spesso di epistassi, una vena nasale, in particolare, mi fu cauterizzata, ma molto male. Ho letto che si può usare il gel di Arnica Montana, ma ho anche letto che non va posto su ferite. Lei cosa mi consiglia? La ringrazio
Cordiali saluti
Giuseppe
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Giuseppe, i preparati fitoterapici a base di Arnica montana, come il gel o la pomata, non vanno adoperati su lesioni cutanee, piaghe o ferite aperte a causa della tossicità del componente “alenalina” (lattone sesquiterpenico), che è proprio il composto chimico che conferisce alla pianta la nota attività antinfiammatoria. Rimanendo sempre sui fitoterapici, per l’epistassi in diversi casi vengono utilizzati la polvere di Equiseto (intera pianta), o il succo di Ortica, o la polvere di Sambuco (foglie) da inspirare nella narice interessata. Per fermare il sanguinamento può essere inserito un tampone di cotone imbevuto di succo fresco di limone, o di succo di Ortica, o di succo di Piantaggine. Relativamente all’omeopatia, i rimedi omeopatici frequentemente utilizzati sono Achillea millefolium, Ammonium carbonicum, Arnica montana, Carbo vegetabilis, China, Crotalus, Hamamelis, Phosphorus. Ovviamente, nel rispetto della “legge dei simili”, il rimedio (o i rimedi) più adatto risulterà quello più somigliante al paziente nella sintomatologia e nelle sensazioni. Per il caso specifico è opportuno rivolgersi ad un medico omeopata. Cordiali saluti.
pietro dice
Gent.ma d.ssa ho subto l’estrazione di 6 denti arcata superiore con innesto di 4 impuanti. Oltre al gonfiore pist operatorio superato dopo 3/4 giorni sono comparsi lividivrossi sulle gore sotto mento e sotto occhi dovuti a versament di sangue. Come posso intervenire?
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Pietro, come avrà potuto rilevare leggendo il presente articolo, Arnica montana è il rimedio omeopatico principe di tutti i traumi e quindi anche delle estrazioni dentarie, con tutti i sintomi associati. Di solito viene utilizzata anche una crema (o gel) alla stessa Arnica per delle applicazioni locali sulle parti interessate dai lividi. Altre piante utili sono Aesculus hippocastanum (ippocastano), Hypericum perforatum (iperico), Vaccinum myrtillus (mirtillo nero). Sarebbe altresì importante mangiare tanta frutta e verdura, ricca di vitamine dalle proprietà antiedemigene e vasoprotettrici (soprattutto la vitamina C). Cordiali saluti.
zena dice
Gentilissima Dott.ssa. Da giovane praticavo ginnastica artistica e ho dovuto lasciare dopo qualche anno per colpa dei crampi al terzo dito dei ambi piedi. Ora ho 50 anni e nei ultimi anni questi crampi sono più spessi e mi vengono in situazioni banali, per esempio salendo in macchina, camminando semplicemente, quando vado in bici.. cosa mi consiglia? Grazie mille
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Zena, i rimedi omeopatici più frequentemente utilizzati per i crampi degli arti inferiori, dita dei piedi compresi, sono Cuprum metallicum e Magnesia phosphorica, ma ci potrebbero essere anche Belladonna o Zincum valerianicum. I crampi muscolari possono colpire sia a riposo che durante l’attività fisica. Nel primo caso si verificano specialmente durante il sonno notturno e sono per lo più dovuti ad una diminuzione della circolazione del sangue causata da un abbassamento della temperatura corporea o da una cattiva posizione assunta. Nel secondo caso, come sembrerebbe per lei, si verificano prevalentemente a causa di un affaticamento muscolare soprattutto se ci si trova in ambienti caldo-umidi. In tale evenienza ai rimedi omeopatici precedenti è utile associare Arnica montana. Altri fattori che possono determinare l’insorgenza dei crampi sono gli squilibri nello stato di idratazione, l’uso di diuretici, carenze di minerali in particolare di potassio, magnesio, calcio e sodio. Tra gli alimenti consigliati per prevenire i crampi troviamo banane, mandorle, noci, fichi, verdure a foglia verde (in particolare broccoli, spinaci, rucola, verze), rosmarino, uova, yogurt, formaggio, pesce, legumi, germe di grano, ecc. Anche le tisane di malva o di passiflora possono avere specifiche attività benefiche. Per il caso specifico sarebbe comunque opportuno rivolgersi ad un medico omeopata. Cordiali saluti.
Daniela dice
Buon giorno Dottoressa, volevo un informazione riguardante uno stato fisico che mi trascino da diverso tempo.
Ho tosse con catarro e raffreddore con naso chiuso che ho curato con antibiotici, ma non essendo abituata a prendere medicine sono restia nel continuare a farlo (visto che reputo le medicine delle bombe x il corpo). Mi hanno consigliato di prendere l’Arnica, anche se con tempi più lunghi ma di maggior effetto. Mi può aiutare?
Grazie anticipatamente per l’aiuto.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Daniela, Arnica montana non è un rimedio omeopatico tra i più specifici per trattare le affezioni delle vie respiratorie. Poiché è il rimedio per eccellenza dei traumi, degli sforzi o degli shock, potrebbe trovare indicazione nella tosse susseguente a irritazione accidentale delle prime vie aeree come ad es. in caso di grida o pianti. Invece i rimedi omeopatici in grado di trattare la tosse sono altri e cioè tutti quelli che hanno un’azione elettiva sull’apparato respiratorio. La invito pertanto a consultare l’articolo “Tosse” nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi”, dove sono riportati i principali rimedi omeopatici a ciò adatti, tra cui, così come richiede l’omeopatia con la “legge dei simili”, occorrerà individuare il rimedio (o i rimedi) che rispecchia meglio la propria sintomatologia, a seconda delle caratteristiche della tosse, delle sensazioni che provoca e dei sintomi concomitanti. Ad esempio tra i rimedi omeopatici più adatti ad una tosse grassa troviamo Antimonium tartaricum, Causticum, Coccus cacti, Ferrum phosphoricum, Guaiacum, Hepar sulphur, Ipeca, Kalium bichromicum, Lachesis, Phosphorus, Pulsatilla, Scilla, Silicea, Sulphur, Thuya. Solo il rimedio (o i rimedi) che assomiglia di più sarà in grado di produrre i migliori risultati. Potrebbe anche essere utile associare qualche rimedio gemmoterapico della fitoterapia rinnovata (o gemmoderivato, si tratta di un macerato glicerico di gemme vegetali con diluizione alla prima decimale hahnemanniana), in gocce, che oltre ad avere delle proprie attività terapeutiche espleta un’importante azione di “drenaggio” capace di stimolare gli organi emuntori, liberare l’organismo dalle tossine e rendere lo stesso più recettivo all’azione della cura omeopatica. Nel caso specifico si potrebbe ricorrere a gemmoterapici come Ribes nigrum M.G. D1 che è un ottimo cortisone-like, con attività antinfiammatorie e antistaminiche ed è un ottimo regolatore del sistema immunitario, per cui andrebbe bene anche per un eventuale problema allergico, e/o Carpinus betulus M.G. D1 che ha una specifica attività sul rino-faringe, sulla trachea e sulle mucose respiratorie, ha un’azione antinfiammatoria, anticatarrale, sedativa della tosse, curativa delle mucose affette da processi flogistici e riduce gli spasmi delle prime vie respiratorie. Dia anche un’occhiata all’articolo “Via raffreddore-tosse-influenza-ecc.” nella sezione del sito “Rimedi della nonna”, dove sono riportati diversi preparati fitoterapici molto validi, tra i quali si cita lo sciroppo di cipolla e limone, od anche gli infusi di malva, maggiorana, timo. Sarebbe però opportuno, per il caso specifico, rivolgersi ad un medico omeopata che, ovviamente, rappresenta sempre la migliore garanzia. Cordiali saluti.
chiara dice
Buonasera dottoressa. Sono in stato di gravidanza e ho dovuto fare una devitalizzazione al dente. La mia ginecologa mi ha consigliato di assumere arnica montana 200 k (granuli monodose). Mi sa dire secondo quale modalità li devo prendere (quanti e ogni quanto) grazie mille
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Chiara, sarebbe opportuno che lei rivolgesse la domanda alla ginecologa, perché la 200k è una diluizione alta che si adopera quando esiste una buona somiglianza rimedio-paziente e quando occorre effettuare un’azione terapeutica più profonda e sistemica. Trattandosi di una monodose in genere va assunta per intero una sola volta, lasciando sciogliere i globuli sotto la lingua, però, ripeto, prima di assumerla chieda conferma alla ginecologa. Cordiali saluti.
Tatiana dice
Gentilissima dottoressa.
Mio marito a giorni deve subire un intervento per un ernialinguinale. Una persona mi ha consigliato di fargli assumere Arnica 200 ch monodose il giorno prima dell’intervento e arnica comp. Hel 10 x 3 per 20 giorni. Lei è d’accordo con questa assunzione?
Le sarei grata di una sua cortese risposta.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Tatiana, Arnica montana è indubbiamente il rimedio omeopatico per eccellenza dei traumi fisici (ed anche psichici), tra cui rientrano certamente gli interventi chirurgici. La 200CH è però una diluizione alta che viene utilizzata quando esiste un’ottima somiglianza rimedio-paziente, nelle manifestazioni e nelle caratteristiche, sia fisiche che psichiche e quando occorre praticare un’azione terapeutica profonda e sistemica. Nel caso di un intervento chirurgico ci si può limitare ad un’azione rivolta maggiormente al sintomatico, perciò meno profonda, allo scopo di sostenere meglio l’evento e per questo generalmente sono più adatte le basse diluizioni o al più le medie diluizioni. Arnica compositum Heel non è un rimedio dell’omeopatia classica bensì è un antiomotossico, cioè un rimedio dell’omotossicologia, che pur avendo diversi punti di contatto con l’omeopatia, alla quale si ispira, ha però dei principi terapeutici e di scelta dei rimedi completamente differenti. In particolare è un rimedio complesso costituito da un insieme sinergico di rimedi omeopatici o di omeoterapici a bassa diluizione che sarebbe indicato per patologie acute come lesioni di qualsiasi tipo a carico dell’apparato di sostegno e locomotore (storte, contusioni, distorsioni, lussazioni, ematomi, fratture ossee), processi infiammatori (artriti), artrosi delle articolazioni, parodontite, ecc. Le posso riportare un protocollo terapeutico, maggiormente omeopatico, che viene utilizzato. Esso consiste nell’adoperare Arnica montana a bassa diluizione, ad es. non superiore a 7CH, in ragione di 3 granuli 4 volte al dì, per una settimana prima dell’intervento e per le due settimane successive. L’azione di Arnica viene spesso potenziata (ad es. per favorire ulteriormente la cicatrizzazione o per controllare ulteriormente il dolore) alternando, nella sola settimana successiva all’intervento, Hypericum che è un rimedio omeopatico sinergico di Arnica, sempre in bassa diluizione con 3 granuli e sempre per un totale di 4 somministrazioni giornaliere (questa volta 2 di Arnica e 2 di Hypericum, alternate tra loro). Inoltre la sola mattina dell’intervento viene utilizzato Arnica 30CH in monodose (oppure 3 granuli se non è disponibile la monodose) e dopo l’intervento, per l’intera giornata, Hypericum e Arnica (sempre 3 granuli a bassa diluizione) vengono alternati con maggiore frequenza, alla bisogna anche a distanza di un’ora tra loro. Ovviamente per il caso specifico sarebbe opportuno rivolgersi ad un medico omeopata. Cordiali saluti.
Daniela dice
Buonasera,
Spero mi possa aiutare. Al mio cagnolino (peso circa 10 kg) é stato diagnosticato uno schiacciamento di due vertebre all’attaccatura della coda.
Poiché si tratta di un trauma non recente (forse risalente a questa estate) il mio veterinario ha prescritto un ciclo di antinfiammatori senza troppe speranze.
Terminato il ciclo, ho notato dei miglioramenti che mi fanno ben sperare, tuttavia vorrei provare a curarlo con l’omeopatia, curandomi io stessa da più di 10 anni con questo metodo.
Purtroppo nella mia zona non ci sono veterinari omeopati.
Crede che questo schiacciamento possa migliorare con la somministrazione di arnica?secondo quale dosaggio?la ringrazio infinitamente,
Daniela
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Daniela, trattandosi di un trauma il rimedio generalmente più indicato è proprio Arnica montana. Dovendo intervenire a livello sintomatico è opportuno orientarsi per le basse diluizioni, quelle ad es. fino a 7CH, che nel caso specifico potrebbero utilizzarsi in ragione di 3 granuli 2-3 volte al dì. Cordiali saluti.
Claudia dice
Buongiorno,
mia suocera di 93 anni ha un problema al ginocchio, l’ortopedico le vorrebbe fare una protesi lei non e’ dell’idea, le hanno fatto delle infiltrazioni di acido ialuronico e ha meno dolore in generale nell’appoggiarlo ma appena le si sfiora la pelle prova dolore e il ginocchio oltre ad essere piu gonfio dell’altro e’ anche piu’ caldo. Mia nipote suggerisce l’uso dell’arnica. Lei cosa ne pensa? e se si in che dosaggio?
la ringrazio
Claudia
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Claudia, i rimedi omeopatici che potrebbero rivelarsi più adatti, considerato che c’è gonfiore e calore, sono Apis e Belladonna, i cui dolori peggiorano proprio con il contatto e con il movimento. Arnica montana potrebbe risultare altresì adatto perché è comunque un rimedio ad attività analgesica e antinfiammatoria, anche se la sua principale sfera d’azione riguarda le conseguenze dei traumi. Ad eventuale conferma dia un’occhiata all’articolo “Reumatismi” nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi”, dove potrà trovare diverse informazioni che la potrebbero interessare. Sarebbe però opportuno fare riferimento ad un medico omeopata. Cordiali saluti.
carmen dice
dovendo assumere un vaccino influenzale per diverse e pesanti recidive da qualche anno sto assumendo oscillocuccinum boiron e da allora non ho più avuto l’influenza. però mi sono accorta che questo rimedio contiene lattosio al quale sono intollerante in quanto mi compaiono croste dure e attaccatissime sul cuoio capelluto con soffocamento sei bulbi ecc.Le chiedo non esiste qualcos’altro di così ugualmente efficace che mi possa consigliare e quindi senza lattosio e glutine? nell’attesa cordiali saluti
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Carmen, non saprei indicarle niente di sostitutivo. Però la prima e importante forma di prevenzione da mettere in atto contro l’influenza e moltissime altre malattie è di potenziare le difese del sistema immunitario. Ciò lo si può fare in modo naturale adottando un’alimentazione sana ed equilibrata che privilegi i cibi ricchi di vitamine (in particolare le vitamine A, B12, C, E), di grassi polinsaturi (omega-3 e omega-6), di minerali (in particolare rame, manganese, selenio e zinco), di prebiotici (cibi ricchi di fibre) e probiotici (cibi fermentati). Un aiuto può venire anche dalla fitoterapia con diversi preparati erboristici in grado di rafforzare naturalmente le difese immunitarie, quali ad es. quelli a base di Echinacea, gel di Aloe vera, Ribes nigrum, Propoli, Uncaria tormentosa, Eleuterococco, Astragalo, ecc. Cordiali saluti.