DESCRIZIONE
L’Arnica montana è un’erba perenne appartenente alla famiglia delle Asteraceae. E’ alta dai 20 ai 60 cm. Presenta rizoma bruno e fusto eretto, leggermente peloso, munito alla base di una rosetta di foglie ovali lanceolate, di un verde pallido, con nervature longitudinali sporgenti nella pagina inferiore. Alla sommità si trovano i fiori a capolino di un bel colore giallo-aranciato con i caratteristici petali spettinati e dal gradevole odore aromatico. I frutti sono acheni bruni, irsuti, sormontati da un ciuffo o pappo di peli bianchi o giallastri. Fiorisce in giugno – luglio. Vive esclusivamente nelle zone montane dell’Europa e dell’America, ove privilegia i terreni poveri e silicei. In Italia la si trova nei pascoli e nei prati elevati delle Alpi e degli Appennini. Sta diventando sempre più rara, soprattutto nelle regioni nordiche, a causa dell’aumento delle coltivazioni intensive. Oggi la pianta appartiene alla flora protetta.
L’Arnica è stata descritta per la prima volta nel XVI secolo dal medico e naturalista tedesco Theodorus Jacobus Von Bergzabern (1520–1590), il cui cognome venne latinizzato in Tabernamontanus, che diede alla pianta il nome attuale. E’ chiamata comunemente “starnutina” per la capacità che ha il suo odore di provocare starnuti. Dalle sue foglie si ricava il cosiddetto “tabacco di montagna”, usato dalle popolazioni montane per la pipa e come tabacco da fiuto. E’ velenosa se ingerita; a forti dosi può provocare tachicardia e paralisi. L’intera pianta contiene un glucoside dal principio amaro, l’arnicina, che ha azione simile alla canfora. I fiori ed i rizomi essiccati contengono due rispettivi oli essenziali. La pianta ha proprietà medicinali ed è adoperata come rimedio in fitoterapia ed in omeopatia. Si utilizzano i fiori che vengono raccolti durante il periodo della fioritura, scegliendo quelli appena aperti.
Il rimedio omeopatico Arnica montana si ottiene dalla Tintura Madre dei fiori della pianta omonima.
CARATTERISTICHE DEL RIMEDIO
Poiché la pianta cresce sulle montagne, possiede un’affinità naturale con gli effetti delle cadute e dei traumi. Arnica montana è il rimedio traumatico per eccellenza e corrisponde agli effetti dovuti a traumi recenti e passati.
La chiave di lettura di questo rimedio omeopatico è lo sportivo, con tutti i problemi cui uno sportivo può andare incontro: disturbi muscolari, traumi, lividi, ematomi, disturbi cardiaci ed inoltre stati febbrili ed eruzioni cutanee, allorché sussiste una particolare condizione psichica. In tal caso il soggetto ha una sensazione di contusione muscolare (come se fosse stato percosso), di indolenzimento, di estrema stanchezza (come se avesse fatto uno sforzo fisico intenso e prolungato); tutto il corpo sembra rotto, a pezzi; il materasso su cui è disteso gli sembra troppo duro e si rigira continuamente alla ricerca di una posizione comoda; è depresso e misantropo, vuole essere lasciato solo, non vuole che gli si parli né che ci si avvicini poiché teme di essere toccato. Durante la notte ha insonnia ed agitazione, soprattutto dopo una fatica intensa.
Arnica montana è bisbetico, irritabile, triste, pieno di timore; solitamente è pessimista, indifferente, poco stabile nelle decisioni; è malinconico, scontroso, imbronciato, pletorico; ha carnagione colorita; è debilitato e flaccido.
Il soggetto Arnica montana ha prevalentemente una costituzione sulfurica e un temperamento sanguigno.
Nel soggetto Arnica montana i capillari tendono facilmente a rompersi ed a sanguinare nelle zone infiammate (se il soggetto tossisce, espettora muco contenente grumetti di sangue; se il suo apparato urinario è infiammato, emette urina con tracce di sangue; se lo stomaco è infiammato, il vomito contiene tracce di sangue; nelle donne sono possibili mestruazioni abbondanti).
Tutti i sintomi peggiorano con il contatto, al tatto, con una leggera pressione, con gli urti, con le scosse, con il movimento, con il freddo umido; migliorano in posizione supina con la testa bassa, con il riposo, con applicazioni calde.
Il rimedio migliora la circolazione del sangue, la respirazione, ha proprietà antidolorifiche ed antinfiammatorie. L’azione sull’apparato digerente è secondaria.
Qualsiasi rimedio per uso esterno a base di Arnica montana non deve essere utilizzato sulle lesioni della cute o sulle ferite.
In estrema sintesi al rimedio è possibile attribuire l’etichetta: Arnica montana è lo sportivo, corrisponde cioè al Discobolo di Mirone (nota scultura realizzata da Mirone nel 455 a.c., raffigurante un atleta che sta per scagliare un disco).
USO DEL RIMEDIO
Arnica montana si usa nei seguenti principali casi, quando i sintomi corrispondono e si associano alle caratteristiche del rimedio.
1) TRAUMI: è il rimedio principe in tutti i casi di trauma sia fisico che psichico, sia recente che passato. E’ usato per i traumi fisici, quali ecchimosi (ne facilita l’assorbimento); fratture (le cicatrizza), ove si può associare a Ruta e Symphytum; contusioni; distorsioni sia della caviglia che del ginocchio, ove spesso è seguito da Rhus tox che agisce sui legamenti facilitando la guarigione; lussazioni; stati di indebolimento dovuti ad un eccessivo sforzo fisico. E’ utilizzato inoltre in tutte le conseguenze di cadute, di incidenti, di strappi muscolari, dopo un intervento chirurgico, dopo un’estrazione dentale, dopo il parto. Per quanto riguarda i traumi psichici il rimedio è usato per curare gli effetti di paure improvvise, eccessi di collera, stati di shock, dispiaceri, lutti, emozioni molto intense, spaventi. E’ utile l’associazione con Calendula officinalis per il trauma fisico e con Hypericum per il trauma psichico .
2) APP. CARDIOVASCOLARE: nei casi di eretismo cardiaco, di “cuore dell’atleta”; nei disturbi cardiaci con sensazione di costrizione, come in Cactus cui il rimedio è spesso associato, e di contusione nella regione toracica in corrispondenza del cuore; nell’ipertensione con congestione alla testa; nelle cefalee battenti; nelle vertigini con mani e piedi freddi, che si avvertono camminando. E’ utile l’associazione con Aurum, Avena sativa, Camphora, Crataegus, Ignatia, Valeriana.
Nei casi di varici, gambe pesanti, stasi venosa, fragilità capillarein genere con rossore vascolare e tendenza alle ecchimosi, epistassi ed emorragie con sensibilità alla palpazione, emorroidi. E’ utile l’associazione con Aesculus hippocastanum, Hamamelis, Paeonia, Ratanhia.
3) TESSUTO CUTANEO E SOTTOCUTANEO: nelle ecchimosi, foruncoli, acne, con eruzioni simmetriche.
4) REUMATISMO: nei casi di reumatismo sia acuto che cronico con gonfiore alle articolazioni e paura di essere toccati.
5) APP. URO-GENITALE: nelle infiammazioni della regione pelvica, urine con sangue, ipermenorrea con sangue di colore rosso intenso, emorragie post-partum ed in quelle dovute all’introduzione della spirale anticoncezionale. In alcuni casi si rivela utile l’associazione con Sepia, Aesculus hippocastanum, Paeonia, Sanguinaria.
6) OCCHI: nelle ecchimosi della congiuntiva e delle palpebre in seguito a traumi. L’associazione utile è con Symphytum.
7) STATI INFETTIVI E FEBBRILI: nella scarlattina, nell’erisipela ed in altre malattie, in particolare nella polmonite, nella febbre malarica, nella febbre tifoide. In alcuni casi di crisi malariche il rimedio si è dimostrato più efficace del chinino. E’ usato anche in molti casi di febbri adinamiche. Durante la febbre il soggetto ha viso arrossato e caldo, mentre il naso ed il resto del corpo sono freddi. Nei casi di febbre dovuti ad influenza è spesso associato a Aconitum, Apis, Bryonia, Eupatorium, perforatum, Ferrum phosphoricum, Mercurius.
8) APP. DIGERENTE: nei casi di nausea e vomito con sangue, con flatulenza maleodorante di odore solforoso. Alitosi dall’odore di uova marce. Sensazione di stomaco tirato da una corda che lo spinge verso la colonna vertebrale. Mancanza di appetito, disgusto per carne e latte, grande sete. Il rimedio è usato anche nei disturbi dovuti a mal d’auto e mal di mare, in associazione con Cocculus, Ignatia, Nux vomica, Petroleum, Tabacum.
9) APP. RESPIRATORIO: afonia dei cantanti, tosse influenzale o dovuta ad altra malattia dell’apparato respiratorio, tosse traumatica, tosse stizzosa e spasmodica con emottisi (emissione orale di sangue). E’ utile l’associazione con Belladonna, Cina, Coccus cacti, Cuprum, Drosera, Eupatorium, Ferrum, Gelsemium, Ipeca, Mercurius solubtilis, Rhus tox, Solidago.
DOSI
□ Nei casi 1), se i disturbi sono dovuti ad un trauma recente sono usate la basse diluizioni quale ad es. la diluizione 4CH alla dose di 4 granuli 3 volte al dì. La stessa diluizione in genere si adopera anche nelle associazioni. La cura si completa con l’uso della pomata per le applicazioni locali.
Se i disturbi sono dovuti ad un trauma remoto è preferibile una diluizione più alta quale ad es. la 15CH o la 30CH alla dose di 15 gocce al dì.
Se si tratta di un trauma psicologico si adopera la diluizione 15CH in un’unica dose di 5 granuli, che si ripete dopo 10 – 15 giorni.
Per gli interventi chirurgici si assume una dose di 3 granuli, diluizione 30CH, poche ore prima dell’intervento. Invece in convalescenza o nel post-partum o dopo un’estrazione dentale si usa la diluizione 4CH, 3 granuli ogni 2 – 3 ore.
□ Nei casi 2), 3) e 4), diluizione 4CH, 3 – 4 granuli o 10 – 15 gocce, 3 – 4 volte al dì. Si completa con la pomata per uso esterno.
□ Nel casi 5), 6) e 7), diluizione 3CH, 2 – 3 granuli o 5 – 10 gocce, 3 – 6 volte al dì.
□ Nel casi 8), se trattasi di mal d’auto o mal di mare di adulti, diluizione 3CH, 10 gocce ogni ora; se di bambini, stessa diluizione, 5 gocce ogni ora. Il trattamento è preferibile che inizi con una dose prima del viaggio. Nelle altre situazioni, diluizione 4CH, 3 – 4 granuli o 10 gocce, 3 volte al dì.
□ Nel casi 9), diluizione 4CH, 2 – 3 granuli o 5 gocce ogni 2 – 3 ore.
(*) V. Note esplicative
marina dice
Gentile dott. della volpe vorrei sapere se il rimedio omeopatico arnica montana interferisce con l’assunzione e l’effetto contraccettivo della pillola cerasette.
La ringrazio.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Marina, per quanto ne sappia non dovrebbe interferire, però sarebbe opportuno chiedere conferma al medico che le ha prescritto la pillola. Cordiali saluti.
Cristina dice
Gentile dott Della Volpe, in seguito ad una forte tosse ho provocato uno strappo muscolare alla parete sinistra sotto la cassa toracica. Volevo sapere se era possibile utilizzare l’arnica compositum sulla parte infiammata. Sono alla 33^settimana di gravidanza e mi è stato detto che l’arnica in gravidanza è assolutamente da evitare in quanto danneggerebbe il bambino e provocherebbe parto prematuro.
Le risulta? Se è possibile utilizzarla, quante applicazioni di pomata è possibile fare al giorno?
Cordiali saluti.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Cristina, la questione è un po’ dibattuta sulla tollerabilità assoluta della pomata Arnica compositum in gravidanza. Anche se la pomata contiene l’Arnica e gli altri componenti a dosi omeopatiche, cioè infinitesimali, il buon senso suggerisce di chiedere l’approvazione del medico, dal momento che si tratta pur sempre di un prodotto farmaceutico. E così anche per le applicazioni giornaliere, che nelle situazioni normali possono ripetersi più volte al giorno, da 3 in poi. Cordiali saluti.
Costanza dice
Buongiorno Dottoressa,
ho 33 anni e sono alla mia prima gravidanza. Sento un dolore al lato DX del collo. Non è, a mio parare, dato ne dalla gola ne dall’orecchio ne dai denti. La guardia medica afferma che può essere una contrattura del muscolo linguale. Il dolore non è presente finché non deglutisco, e in alcune posizioni migliora. Poggiando tre dita in prossimità della giugulare destra e con leggera pressione avverto dolore. Non sembrano comuque presenti rigonfiamenti. Visto il mio stato interessantr, posso assumere qualche rimedio omeopatico? Ho in casa arnica 9CH in granuli ma non so se possano andare bene.
Grazie di cuore.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Costanza, se si tratta di trauma, allora, com’è noto, Arnica è il miglior rimedio omeopatico in assoluto. Quando occorre intervenire a livello sintomatico, le basse diluizioni sono le più appropriate, soprattutto perché agiscono a livello locale ed in tempi brevi. Per basse diluizioni si intendono quelle non superiori alla 7CH, per cui con la 9CH siamo leggermente fuori. Per quanto riguarda la tollerabilità in gravidanza dell’Arnica, la questione è un po’ dibattuta. Anche se parliamo di un rimedio omeopatico, dove quindi i principi attivi della pianta sono fortemente diluiti (a livelli infinitesimali), il buon senso suggerisce di chiedere comunque l’approvazione del medico, dal momento che si tratta pur sempre di un prodotto farmaceutico. Cordiali saluti.
giuseppe dice
Buongiorno,
ho un problema al tendine d’Achille precisamente la RM ha evidenziato uno sfilacciamento con dolenzia che è stata importante agli inizi, marzo 2014, ed ora sta ritornando; mi è stato prescritto un ciclo di “”onde d’urto”” e di integratori; ora mi chiedevo se l’arnica comp. Heel, che mi è stata consigliata in farmacia può essere utile alla bisogna, e se si in quale dose la dovrei utilizzare. Nel ringraziare porgo cordiali saluti.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Giuseppe, Arnica compositum Heel è un rimedio complesso, cioè è un mix di rimedi omeopatici (o di omeopatizzati) sinergici, che non appartiene al mondo dell’omeopatia classica, bensì al mondo dell’omotossicologia, che pur avendo diversi punti di contatto con l’omeopatia, alla quale si ispira, ha però dei principi terapeutici e di scelta dei rimedi completamente differenti. Riporta come indicazioni l’artrosi delle articolazioni e le lesioni di qualsiasi tipo a carico dell’apparato di sostegno e locomotore. Anche se la posologia è legata al singolo caso personale, una che viene spesso utilizzata è di 10 gocce (o di 1 compressa da sciogliere in bocca) 3 volte al dì, salvo diversa prescrizione medica. Cordiali saluti.
Roberta dice
Buongiorno Dotteressa e grazie per la risposta. Per la cagnolina ho letto ed effettivamente i rimedi consigliati sono specifici e immagino che le dosi riportate siano per uso umano. Spero di trovare un veterinario omeopata che purtroppo ho constatato non essere molti.
Per quanto riguarda me o visto le dosi di arnica 5 ch…
Ma quindi l’arnica comp.hell compresse masticabili per cosa lo si usa?e il dosaggio dove lo posso trovare?
grazie infinite
e buona giornata
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Roberta, Arnica compositum Heel è un rimedio complesso, cioè è un mix di rimedi omeopatici (o di omeopatizzati) sinergici, che non appartiene al mondo dell’omeopatia classica, bensì al mondo dell’omotossicologia, che pur avendo diversi punti di contatto con l’omeopatia, alla quale si ispira, ha però dei principi terapeutici e di scelta dei rimedi completamente differenti. Riporta come indicazioni l’artrosi delle articolazioni e le lesioni di qualsiasi tipo a carico dell’apparato di sostegno e locomotore. La posologia, come del resto per tutti i rimedi omeopatici, non la si trova da nessuna parte perché è legata al singolo caso personale. Una posologia che viene utilizzata, che assume quindi solo carattere orientativo, è di 1 compressa da sciogliere in bocca 3 volte al dì. Le ripeto, comunque, che è sempre meglio affidarsi alla competenza di un medico omeopata. Cordiali saluti.
Roberta dice
Buongiorno Dotteressa e grazie di cuore per i preziosi consigli!
Vorrei chiederle 2 consigli
Uno riguarda me e lombalgia dovuta ad ernia del disco L3L4 che a seguito di qualche sforzo o sollevamento mi si autizza e permane per settimane e va via via affievolendosi.
Ho in casa arnica hell comp. e arnica 5CH granuli quale e in che dasaggi mi consiglia?
il secondo consiglio è per una cagnolona che ho preso in adozione, di circa 30kg che soffre a causa di artrite e artrosi cronica oltre a una dura vita come cane da monta. Vorrei aiutarla almeno per i dolori cosa mi consiglia? pensavo arnica hell comp….non saprei in che dosaggi?
la ringrazio in anticipo
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Roberta, la invito a consultare l’articolo “Reumatismi” nella sezione “Affezioni-Rimedi”, dove troverà i principali rimedi omeopatici che vengono adoperati per i disturbi dolorosi dell’apparato osteoarticolare, con le relative sintomatologie e tutte le altre informazioni che la potrebbero interessare. Arnica è un rimedio che va sempre bene quando la problematica è causata o acuita da un trauma fisico. Il grande rimedio però dell’artrosi è Rhus toxicodendron. Per quanto riguarda la sua cagnolina, se il quadro sintomatico corrisponde, potrebbe essere adatto Bryonia, che è il rimedio sia dell’artrite che dell’artrosi, eventualmente alternato a Rhus tox. Ovviamente sarebbe opportuno che tutto ciò lo stabilisse un omeopata. Cordiali saluti.
Alice dice
Buongiorno Dottoressa,
vorrei chiederle informazioni riguardo Rhus Tox. La differenza rispetto ad Arnica Montana e tra dosaggio basso ed elevato, come rimedio per dolori articolari, muscolari e di tipo tendineo e legamentoso.
Cordiali saluti.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Alice, se lei consulta l’articolo “Reumatismi” nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi”, riuscirà a comprendere agevolmente la differenza tra i rimedi omeopatici Arnica montana e Rhus toxicodendron per i disturbi dolorosi dell’apparato muscolo-scheletrico. In estrema sintesi Arnica è maggiormente indicato per i disturbi dovuti a traumi, mentre Rhus tox è maggiormente indicato nell’artrosi ed agisce in maniera più specifica su legamenti e tendini articolari. La differenza tra diluizione bassa e diluizione alta, non tra dosaggio basso ed elevato, è da ricercarsi nel tipo di azione terapeutica: generalmente le diluizioni basse (ad es. quelle non superiori alla 7CH) agiscono nei casi acuti, sui sintomi, sul drenaggio e sul lesionale, invece le alte diluizioni agiscono meglio nei casi cronici, sul funzionale, sul “terreno” e sulla componente psicologica. Quindi, in linea generale, quando occorre agire a livello sintomatico le diluizioni basse sono le più adatte. Cordiali saluti.
anna dice
carissima dr.ssa ,
vorrei sostituire Dolisobios 15, che assumo da anni, con un “vaccino” alternativo che potenzi le difese immunitarie durante il periodo invernale e per scongiurare i gravi danni delle influenze stagionali. Settembre sembra il mese migliore per iniziare la posologia, che Le chiedo di indicarmi. Nel ringraziarla , La saluto con un caro abbraccio.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Anna, per l’omeopatia unicista (ed anche per quella pluralista) risulta sempre molto problematico individuare un vaccino antinfluenzale o una cura omeopatica preventiva per rafforzare le difese immunitarie, perché ciò richiederebbe la conoscenza a priori delle modalità con cui il soggetto si ammalerà se dovesse contrarre l’influenza, che sono diverse da soggetto a soggetto. Provo a spiegarmi meglio: i rimedi omeopatici per produrre un’azione curativa devono essere prescritti secondo il principio di similitudine con la totalità dei sintomi che la malattia induce, composta dai sintomi comuni e dai sintomi caratteristici di ciascun soggetto. Tale criterio omeopatico deve essere adottato anche se volessimo fare prevenzione, con la difficoltà, però, che non possiamo conoscere i sintomi individuali caratteristici prima che questi si manifestino e quindi non possiamo individuare preventivamente il simillimum (il rimedio omeopatico più simile al paziente). Pertanto una cura omeopatica preventiva fatta con rimedi unitari non appropriati o è del tutto inutile o può produrre addirittura dei risultati controproducenti. Il Dolisobios 15 è un rimedio complesso, cioè è un mix di rimedi omeopatici (o di omeopatizzati) sinergici, che non appartiene al mondo dell’omeopatia classica, bensì al mondo dell’omotossicologia, che pur avendo diversi punti di contatto con l’omeopatia, alla quale si ispira, ha però dei principi terapeutici e di scelta dei rimedi completamente differenti. Se lei intende continuare a seguire questa strada potrebbe riferirsi ad altri complessi che l’omotossicologia propone, quali ad es. Oscillococcinum, Iver, Homeos 42, Dolicoccil ed altri. Ma le difese immunitarie si possono rafforzare in modo naturale anche con una giusta alimentazione, sana ed equilibrata, che privilegi i cibi ricchi di vitamine (in particolare le vitamine A, B12, C, E), di grassi polinsaturi (omega-3 e omega-6), di minerali (in particolare rame, manganese, selenio e zinco), di prebiotici e probiotici. Esistono anche diversi preparati erboristici in grado di rafforzare le difese immunitarie, da scegliere su consiglio dell’erborista, quali ad es. quelli a base di Echinacea, gel di Aloe vera, Uncaria tormentosa, Astragalo, Ribes nigrum, Propoli, ecc. Il consiglio rimane sempre quello di affidarsi alla competenza medica. Cordiali saluti.
guido dice
Buongiorno,
sono un collega odontoiatra e mi capita sempre più spesso che i pazienti mi chiedano di sostituire o integrare le terapie farmacologiche tradizionali con quelle omeopatiche.
Ho letto le dosi che consigli per le estrazioni e per gli interventi chirurgici e mi chiedevo se e quanti gg prima deve iniziare il trattamento omeopatico.
Quando parli di 3 granuli 30 ch qualche ora prima dell’ intervento intendi una monodose.
Grazie ciao
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Guido, tengo a precisare che non sono un medico, come è possibile rilevare dalla sezione del sito “Chi sono”, bensì una biologa studiosa e appassionata di omeopatia, che cerca con il presente sito di fornire un’informazione chiara, obiettiva e responsabile su quello che l’omeopatia e i rimedi naturali possono fare per la nostra salute e il nostro benessere. Le posologie indicate, che possono avere solo carattere orientativo, fanno esclusivamente riferimento a quanto riportato più frequentemente in letteratura. Rispondendo alla tua domanda, sempre attingendo dalla letteratura, in genere si ottengono buoni risultati utilizzando Arnica montana omeopatico alle basse diluizioni, ad es. quelle non superiori a 7CH, in ragione di 3 granuli 4 volte al dì, per una settimana prima dell’estrazione e per le due settimane successive. L’azione di Arnica viene spesso potenziata (ad es. per favorire ulteriormente la cicatrizzazione o per controllare ulteriormente il dolore) alternando, nella settimana successiva all’estrazione, Hypericum omeopatico che è un rimedio sinergico di Arnica, sempre in bassa diluizione con 3 granuli e sempre con un totale di 4 somministrazioni giornaliere (questa volta 2 di Arnica e 2 di Hypericum, alternate tra loro). Inoltre la sola mattina dell’estrazione viene spesso utilizzato Arnica 30CH in monodose e dopo l’estrazione, per un’intera giornata, l’Hypericum omeopatico viene utilizzato anche ogni ora. Ovviamente il tutto salvo diversa prescrizione medica. Cordiali saluti.
Giorgia dice
Buonasera Dottoressa, quale rimedio mi consiglia fra quelli che mi ha scritto? E in che dosi? Grazie ancora e tanti cordiali saluti.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Giorgia, il rimedio omeopatico, tra quelli citati, che potrebbe essere più adatto perché presenta una sintomatologia molto somigliante alla sua, è Actaea racemosa. Infatti in Actaea racemosa il dolore è localizzato alle vertebre cervicali e alle prime tre dorsali, si irradia verso la parte sinistra del collo, si aggrava o insorge con il freddo umido. In attesa della prescrizione del medico omeopata ci si potrebbe orientare verso le basse diluizioni, ad es. quelle non superiori alla 7CH, che solitamente vengono utilizzate in ragione di 3 granuli 3-6 volte al dì. Si ricordi anche della pomata fitoterapica all’Artiglio del diavolo. Cordiali saluti.