DESCRIZIONE
Argentum nitricum è il nitrato di argento (formula chimica AgNO3), cioè è il sale di argento dell’acido nitrico. A temperatura ambiente si presenta come una polvere cristallina incolore molto solubile in acqua ed abbastanza solubile in etanolo. Si ottiene sciogliendo l’argento metallico nell’acido nitrico e facendo evaporare la soluzione.
Il nitrato di argento è un reattivo molto usato in chimica analitica, specialmente come precipitante degli ioni cloro, bromo e iodio, ed in medicina e veterinaria per cauterizzare ferite infette, ove assume la nota forma di pietra infernale o caustico lunare (nitrato d’argento fuso con altri sali e colato in forma di bastoncini o coni di colore bianco o grigiastro). E’ altresì adoperato per produrre il materiale fotosensibile nelle pellicole fotografiche (l’alogenuro d’argento, ottenuto dalla reazione di nitrato d’argento con sali alogenuri, come il bromuro d’argento, AgBr), grazie alla proprietà che esposto alla luce solare diretta tende a decomporsi liberando argento metallico. Per lo stesso motivo in caso di contatto con la pelle, ma anche con gli indumenti, produce caratteristiche macchie scure difficili da eliminare. Il contatto con la pelle può provocare anche delle ustioni. Il nitrato d’argento viene anche utilizzato per la purificazione dell’acqua deionizzata che è molto usata nei laboratori chimici.
Il rimedio omeopatico Argentum nitricum si ottiene per triturazione del nitrato di argento con lattosio e successive diluizioni/dinamizzazioni in soluzione idroalcolica.
Per ulteriori informazioni sulla preparazione, consultare l’articolo “Rimedi omeopatici: origine” della sezione “Approfondimenti”.
CARATTERISTICHE DEL RIMEDIO
Il rimedio agisce principalmente sulle mucose e sul sistema nervoso. E’ un caustico e perciò produce irritazione ed ulcerazione delle mucose che possono talvolta sanguinare (in quanto il rimedio ha anche tendenza emorragica) e suppurare. L’interessamento della pelle è un carattere secondario. Le ulcere possono comparire alla gola, alle palpebre, alla vescica, alla vagina, allo stomaco.
Il soggetto che richiede Argentum nitricum è irritabile, nervoso, ansioso, agitato, ha la sensazione che il tempo passi troppo in fretta, ha una costante frenesia, deve sempre fare qualcosa, appena si rilassa per riposare deve di nuovo alzarsi per mettersi in attività, vorrebbe aver terminato ancor prima di iniziare, cammina in fretta. E’ un tipo apprensivo ed emotivo. La sua ansia è massima quando deve recarsi in un luogo pubblico, tra la folla, a teatro, in riunioni, in chiesa, ad un appuntamento, a scuola per un’interrogazione, ad un incontro galante, a prendere il treno, ad un esame: è allora che compaiono i sintomi fisici quali emicrania, tremori agli arti inferiori, diarrea, palpitazioni. E’ cioè sensibile ad ogni minima emozione. Soffre inoltre di agorafobia (teme gli spazi aperti) e di claustrofobia (teme i luoghi chiusi). I suoi sogni sono angosciosi.
Argentum nitricum somiglia in un certo senso a Gelsemium, però mentre quest’ultimo ha paura solo al momento dell’esame, dell’incontro o dell’avvenimento, Argentum nitricum è colto da angoscia anticipatoria, cioè alcuni giorni prima dell’evento è agitato ed ansioso, teme di non riuscire ad affrontare la situazione ed a superare le difficoltà, vede tutto nero e sono scuri anche i bordi gengivali e la zona intorno alle unghie.
Il rimedio si dimostra efficacissimo nei disturbi del sistema nervoso ed in particolare nell’epilessia, quando qualche giorno prima della crisi le pupille incominciano a dilatarsi e nelle convulsioni precedute da grande agitazione.
Argentum nitricum è un tipo dall’aspetto appassito, vecchio, con gocce di sudore sul volto che è di colore bluastro, respira pesantemente ed ha un polso impercettibile. E’ triste, malinconico, confuso, nervoso, soffre di astenia (stanchezza) e di dispepsia (digerisce male e soffre di flatulenza). Argentum nitricum è il rimedio più flatulento della Materia Medica Omeopatica.
La sua nota caratteristica è la sensazione di avere una scheggia di legno o una lisca di pesce nello stomaco, nel retto o in gola durante la deglutizione (come Hepar e Nitricum acidum). Il soggetto inoltre ha desiderio di dolci, di zucchero, che però non digerisce e che aumentano la flatulenza. Ha eruttazioni violente, acidità di stomaco e diarrea. Ha nausea dopo ogni pasto e fa sforzi dolorosi per vomitare (di solito vomito e diarrea sono presenti contemporaneamente).
Argentum nitricum è il rimedio principe della gastrite e dell’ulcera gastrica, nonché delle convulsioni e dell’epilessia.
Le donne soffrono di dismenorrea (mestruazioni dolorose) e di metrorragia (perdite intermestruali) e tutti i sintomi peggiorano nel periodo mestruale. L’atto di coricarsi sul lato dx aggrava le palpitazioni. L’individuo è un congestionato e pertanto è aggravato dal calore, in estate, con il caldo del letto. Il freddo migliora alcuni sintomi, peggiora altri.
In estrema sintesi al rimedio si può attribuire l’etichetta: Argentum nitricum è il rimedio omeopatico di colui che vive male l’attesa, che prova ansia ed agitazione in vista di qualsivoglia evento, che soffre cioè di angoscia anticipatoria. Per molti autori è il rimedio delle parole che iniziano con la lettere “a” (ansia, agitazione, angoscia anticipatoria).
Argentum nitricum è anche un ottimo rimedio della sfera mentale.
Dal punto di vista terapeutico è un cosiddetto policresto, cioè è un rimedio di fondo che ha un’azione generale riequilibrante utilizzabile per curare varie patologie.
USO DEL RIMEDIO
Argentum nitricum si usa nei seguenti principali casi, quando i sintomi corrispondono e si associano alle caratteristiche del rimedio.
1) APP. GASTROINTESTINALE: gastrite (infiammazione della mucosa gastrica) e ulcera gastrica (erosione della mucosa gastrica o nei casi più gravi perforazione della parete dello stomaco). Per tali affezioni si rivela un ottimo rimedio. I sintomi sono: aerofagia con eruttazioni rumorose, violente e brucianti, che sopraggiunge subito dopo i pasti con palpitazioni, senso di gonfiore, rigurgiti acidi e dolore acuto all’epigastrio che si irradia verso la colonna vertebrale all’altezza della scapola sx, con tendenza emorragica. Il soggetto è frettoloso e mangia troppo rapidamente. Il desiderio di zuccheri o di cibi molto dolci, in particolare di cioccolato, che egli possiede è una manifestazione molto importante per la scelta del rimedio.
La “diarrea emotiva” che sopraggiunge alla vigilia di un evento è caratterizzata da feci espulse insieme ad abbondanti gas brucianti. Le feci sono verdi come gli spinaci tritati e la diarrea si manifesta soprattutto dopo aver mangiato dolci. Possono essere presenti tracce di sangue. Il soggetto ha la sensazione di avere una scheggia nello stomaco. Il rimedio è usato anche nei casi di diarrea dei lattanti nel corso della dentizione.
2) SISTEMA NERVOSO: affezioni nervose con vertigini, tremori delle mani e degli arti inferiori, convulsioni (contrazioni involontarie di alcuni muscoli volontari), paresi (diminuzione della mobilità volontaria di un distretto muscolare), perdita delle nozione del tempo (ciò che determina l’ansia) e dello spazio (ciò che determina paura, timore, agitazione, inquietudine, irritabilità, malinconia, angoscia, attacchi di panico). Per tali affezioni si rivela uno dei rimedi più importanti
In tutti i casi in cui manca la coordinazione nervosa e muscolare, come nell’epilessia (condizione cronica neurologica caratterizzata da crisi epilettiche, dovute all’iperattività di alcune cellule nervose cerebrali, i neuroni, che si manifestano con una varietà di sintomi quali brevi episodi di perdita di conoscenza e/o alterazioni sensitive, psichiche e motorie accompagnate da spasmi o da convulsioni) e nella balbuzie con aggravamento di notte o al mattino al risveglio. Anche nei casi in cui il soggetto durante il sonno è agitato ed ha soprassalti.
Argentum nitricum è altresì un magistrale rimedio mentale. Si usa ad es. per gli studenti colti da ansia e da agitazione prima di interrogazioni o di esami. In tal caso la cura con Argentum nitricum inizia nei 2 – 3 giorni antecedenti l’evento, sostituendo lo stesso con Gelsemium nel giorno dell’evento.
3) GOLA e NASO: sensazione di avere una scheggia di legno conficcata in gola quando si deglutisce; accumulo di muco nella faringe e nella laringe; ulcerazione del naso e delle tonsille con suppurazione e perdita dell’olfatto; raucedine o afonia; laringite cronica tipica dei cantanti. La laringe è il luogo di elezione del rimedio poiché il radicale argento agisce sui tessuti cartilaginei e fibrosi. La tosse è scatenata dalla sensazione di un capello o della scheggia alla gola.
4) OCCHI: congiuntivite (infiammazione della congiuntiva, che è la membrana sottile e trasparente che ricopre la parte bianca dell’occhio e la parte interna delle palpebre) con secrezione abbondante, muco-purulenta e non irritante, che incolla le palpebre tra loro; stanchezza visiva con fotofobia. I sintomi si aggravano con il calore e migliorano con applicazioni fredde e con aria fredda.
5) APP. URO-GENITALE: incontinenza urinaria, bisogno urgente di urinare con emissione di abbondante urina chiara, dolori brucianti, soprattutto durante la minzione e sensazione di avere una spina o una scheggia nel condotto urinario.
Anche nei casi di dismenorrea (mestruazioni dolorose), metrorragia (perdite intermestruali), le cui perdite ematiche spesso compaiono due settimane dopo le mestruazioni, e cervicite (infiammazione acuta o cronica della cervice uterina) con perdite vaginali di colore giallo-verdastro, a volte purulenti ed abbondanti, in genere accompagnate da dolori brucianti. Sussiste la sensazione di presenza della scheggia o della lisca.
6) PELLE: ulcere varicose (complicazioni delle vene varicose, che sono dilatazioni permanenti e patologiche di alcune vene, soprattutto delle gambe, dovute ad una perdita di tonicità delle loro pareti), verruche (piccole escrescenze della pelle, di natura benigna, causate da virus, che colpiscono prevalentemente i piedi), erisipela (infezione acuta della pelle che si manifesta con febbre e con chiazze calde, rosse, dolenti, tendenti alla diffusione, specie su braccia, gambe e volto), orticaria (infiammazione della pelle di natura allergica, caratterizzata da pomfi pruriginosi, cioè da rigonfiamenti del derma di colore rosso o bianco, tondeggianti e lisci), prurito, pelle ruvida con sensazione di avere una tela di ragno sul viso. La cute tende al colore scuro.
7) DOLORI: cefalea (il comune “mal di testa”) con la sensazione che la testa aumenti di volume; il dolore migliora fasciando strettamente la testa o con la pressione delle mani sulla testa (come Bryonia, Apis e Pulsatilla). Anche nei casi di lombalgie (dolori che colpiscono la regione lombare e sacrale), associate ad una forte debolezza alle gambe, che si manifestano o si aggravano quando ci si alza da una sedia e che migliorano stando in posizione eretta e camminando.
DOSI
◊ Nel caso 1), diluizione 30CH, 2 – 3 granuli 3 volte al dì. Iniziare la cura 2 – 3 giorni prima dell’evento. In assenza di un evento specifico e quindi di una particolare situazione emotiva, diluizione 4CH, 3 granuli inizialmente ogni 3 ore. Per gastrite ed ulcera gastrica, diluizione D4 – D6, 3 granuli o 5 – 10 gocce ogni 1 – 2 ore e poi 4 volte al dì.
◊ Nel caso 2), diluizione 15CH o 30CH secondo i casi, 3 granuli ogni 10 – 15 giorni.
◊ Nei casi 3), 4), 5) e 6), diluizione 4CH, 3 granuli ogni 3 ore e poi continuare con 3 granuli mattino e sera per un periodo piuttosto lungo, specie nei casi 5) e 6).
◊ Nel caso 7), diluizione D6, 3 granuli o 5 – 10 gocce 3 volte al dì.
(*) V. Note esplicative
Marco dice
Buon giorno Dott.ssa
volevo chiedere a lei un consiglio. Io soffro di varie malattie. Fin da piccolo (asma e allergie stagionali), attualmente soffo di ansia
e sono anni che ho avuto un po di infiammazione prostatica e per finire
il tutto da 1 anno soffo della malattia di La Peyronie (induratio penis plastica).
Sto attualmente usando vari prodotti 1/2 pasticca di Xanax + prodotti fitoterapici come Iperico e un complesso Valeriana/Melissa/Passiflora per l’ansia.
In concomitanza per La Peyronie (vari antiossidanti e integratori vitaminici) (PABA, vitamina E, Piascledine, Ginkgo Biloba), tutto seguito da un andrologo
che mi cura + Betulla in gocce e Cranberry per l’infiammazione prostatica.
Nonostante questo sono molto ansioso e ho spesso dolori di stomaco visto la mole di prodotti che assumo per queste malattie.
La mia domanda specifica è questa. Ho fatto una cura di 6 mesi seguito
da un omeopata della mia città che mi ha fatto assumere vari prodotti omeopatici
come Phosphorus (dose unica) per iniziare. Dopo 1a settimana Conium maculatum 30 ch + Mercurius Corrosivus 7 ch (4 granuli al di per 21 giorni) + Uva Ursina 2 cp. a seguire Arsenicum album 30ch + Kalium phosphoricum 7ch (4 granuli al di per 21 giorni)
a fine cura Phosphorus MK (dose unica) .
Questa cura è durata x 6 mesi fatta a tappe
nel senso che usavo 2 prodotti per 21 giorni e a seguire cambiavo con gli altri 2 prodotti.
Onestamente stavo abbastanza bene nel periodo che ho fatto questa cura
ma dopo un mese che avevo finito la cura e non stavo assumendo prodotti omeopatici
casusa problemi familiari (credo) ho avuto un forte attacco di ansia e tachicardia.
Devo ammettere che per mio errore finita la cura (dei 6 mesi)
avevo continuato ad assumere Arsenicum album 30ch + Kalium phosphoricum 7ch
di mia iniziativa per almeno 1 altro mese dato che vedevo che usando quei 2 prodotti stavo bene.
Può essere che l’uso di questi 2 prodotti in modo più prolungato può avermi dato fastidio?
Purtroppo con il mio omeopata ho un appuntamento fra altri 4 mesi
e mi è difficile contattarlo anche per chiedere consigli. Cosa per me molto strana,
visto che sono un suo paziente…
Quindi attualmente non so cosa fare o aspettare tutto questo tempo
non sentendomi bene (sono piuttosto ansioso) o addirittura prendere un appuntamento
con un omeopata diverso visto che 4 mesi di attesa per me sono molto lunghi.
Spero di avere da Lei un suo consiglio
anche riguardo ai prodotti da assumere
e mi scusi per il lungo messaggio
cordiali saluti
Marco
ps: spero che questo è lo spazio giusto per il mio argomento.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Marco, è abbastanza inverosimile che l’uso prolungato di Arsenicum album e Kali phosphoricum possa essere responsabile dei suoi disturbi, perché un eventuale effetto iatrogeno dovuto all’assunzione dei due rimedi si sarebbe esaurito in un tempo relativamente breve senza lasciare alcuna conseguenza. E’ invece molto più probabile che la cura non doveva considerarsi conclusa e quindi lei è rimasto senza copertura terapeutica. Se non riesce ad ottenere l’anticipo della visita medica omeopatica o quantomeno un contatto con il medico omeopata, il consiglio più saggio da dare è di rivolgersi ad un altro bravo medico omeopata, perché quattro mesi potrebbero essere troppo lunghi per i suoi malesseri. Infine per quanto riguarda i prodotti da assumere, come lei sa solo un medico omeopata può essere in grado di farlo visitando e studiando il paziente, atteso che l’omeopatia è una medicina molto personalizzata, che “veste su misura”, come si è solito sintetizzare, che non ha cure standardizzate che vanno bene per tutti, che per ogni paziente richiede facilmente una terapia (rimedi, diluizioni, posologie, tempi di cura, ecc.) diversa da quella di altri, quand’anche tutti affetti dalla stessa patologia o dalla stessa disfunzione o dallo stesso disturbo. Cordiali saluti.
sabrina dice
Gentile dottoressa i dubbi li ho e non per questo credo debba studiare omeopatia ne tanto meno chiedo informazioni di qua e di là…a meno che lei si ritiene tale visto che le sto chiedendo a lei.Non mi sembra di aver mai chiesto cure specifiche per me ma chiesto solo delle informazioni generali per chiarirmi meglio alcune cose a riguardo sui rimedi e la loro funzionalità, se poi non si può neanche questo ne prenderò atto.
La ringrazio,cordiali saluti.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Sabrina, quello di studiare l’omeopatia su qualche testo di riferimento era solo un suggerimento, che purtroppo vedo che non ha apprezzato e me ne dispiace, ma niente altro, considerato che mi sembrava abbastanza interessata ed appassionata alla materia e che molti dubbi riguardavano alcuni principi fondamentali di tale medicina. Lo dicevo solo per lei, per farle accrescere organicamente la conoscenza in campo omeopatico che indispensabilmente deve passare per lo studio di qualche buon libro, non solo per capire i meccanismi di funzionamento dell’omeopatia, ma anche per comprenderne le modalità e gli ambiti di applicazione. Ovviamente il “di qua o di là” includeva anche questo sito web, non intendendomi sottrarre. Non si tratta neppure di chiedere cure specifiche, che nessun sito è in grado di dare e nessun buon libro riporta, ma di avere un minimo di conoscenza che risulta essere molto utile anche alla figura del paziente. Se poi lei decide di non farlo, perché ritenuto superfluo e offensivo, ne è liberissima. Io resto sempre qui a cercare di fornire un’informazione chiara, oggettiva, responsabile e disinteressata, nel modo migliore che riesco a fare. Solo ed esclusivamente per spirito di servizio, senza alcun altro fine. Cordiali saluti.
sabrina dice
Le riporto una sua risposta a un altra lettrice dove chiedeva se l’argentum nitricum creava ulcere e per quello vorrei farle una domanda ancora perchè non ho capito bene ” Gentile Annette, è esattamente il contrario: quanto descritto costituisce la patogenesi del rimedio, cioè sono i sintomi che il rimedio è in grado di provocare se somministrato ripetutamente ad un individuo sano e che viceversa è in grado di curare se somministrato all’individuo malato che ne è affetto. Ciò corrisponde al principio fondamentale dell’omeopatia, cioè alla Legge di similitudine del rimedio (“similia similibus curantur”: i simili si curano con i simili), in base alla quale perciò le malattie vengono guarite con i rimedi che provocano nell’individuo sano i sintomi della malattia stessa.
La domanda che mi sono posta quindi è..siccome io non ho ulcere,tendenze emorragiche,,non sono una persona frenetica ma anzi sempre stanca ,non ho crisi epilettiche quindi in questo senso sono sana cosa fà il rimedio le crea? chiedo scusa per l’ignoranza della mia domanda magari e chiedo venia se non ho capito bene io.
E poi volevo chiederle ma l’argento sappiamo essere un metallo pesante e quindi non salutare e mi chiedevo se prenderlo seppur omeopatizzato è la stessa cosa e quindi non salutare in senso stretto dell’argento, o è tutta un altra cosa?
E ultima cosa ci sono dei rimedi che amano l’aceto,le olive e la liquirizia?
Grazie molte.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Sabrina, poiché vedo che di dubbi ne ha tanti e tutti riguardanti le nozioni di base dell’omeopatia, le suggerisco di incominciare a studiare su qualche buon testo di Autori importanti (ad es. Clarke, Hodiamont, Kent, Julian, Tétau, Allen, ecc.), se è effettivamente interessata e non attingere notizie di qua o di là oppure su internet, non sempre completamente attendibili. In alternativa, ma non è la stessa cosa di un buon libro di testo, potrebbe leggere con attenzione i diversi articoli di questo sito web a iniziare dalla sezione “Approfondimenti” e dalle home-page delle sezioni riguardanti l’omeopatia. Comunque, venendo alle sue domande, dobbiamo ricordare che la medicina omeopatica fonda il suo principio terapeutico sulla legge di similitudine: “similia similibus curantur”, ossia i simili si curano con i simili, che è una legge naturale antichissima, risalente ai tempi di Ippocrate (com’è noto, il medico greco antico vissuto tra il V e IV secolo a.c., considerato il padre della medicina). Secondo tale legge la sostanza che assunta a dosi ponderali (cioè in quantità massicce) provoca nell’individuo sano i sintomi di una malattia, è viceversa in grado di curarli se assunta opportunamente diluita. I rimedi omeopatici contengono, infatti, sostanze fortemente diluite, addirittura a livello infinitesimale. E’ questa la chiave di lettura di tutti i rimedi omeopatici, nel senso, ripeto, che i sintomi che appartengono al rimedio (patogenesi) sono quelli che lo stesso è in grado di provocare se somministrato ripetutamente ad un individuo sano (cioè a dosi ponderali) e che viceversa è in grado di curare se somministrato oculatamente all’individuo malato che ne è affetto. Questo è il motivo per cui nel linguaggio omeopatico spesso si usa l’espressione “il rimedio provoca o produce…..”, ma ci si riferisce agli effetti che può causare la sostanza di origine oppure quando incautamente il rimedio viene assunto a dosi eccessivamente ripetute e quindi con una posologia sbagliata. In quest’ultimo caso si produce il cosiddetto “aggravamento iatrogeno”, ossia la comparsa di nuovi sintomi contenuti nella patogenesi del rimedio, che sono temporanei, che possono ostacolare il percorso di guarigione, ma che mai sono in grado di provocare la malattia. Un rimedio omeopatico ben scelto, con la diluizione e la posologia giuste, è capace di curare soltanto i sintomi che gli appartengono presenti nel paziente, sugli altri è assolutamente indifferente. Credo di aver risposto anche alla domanda relativa alla velenosità o tossicità della sostanza di origine che non si trasmette al rimedio omeopatico, dove la stessa è presente a dosi infinitesimali, anzi per quanto detto finora (legge di similitudine) ciò rende il rimedio curativo sugli effetti che la sostanza velenosa o tossica provoca nell’organismo. Per tale motivo moltissimi rimedi omeopatici si ottengono da sostanze velenose o tossiche. Infine la predilezione per l’aceto, le olive e la liquirizia non va interpretata come un difetto da correggere e non necessariamente potrebbe costituire un segno di richiamo significativo per orientare correttamente la scelta del rimedio omeopatico somigliante, ma potrebbe restare soltanto un dettaglio. Ogni segno non deve essere mai considerato da solo, ma inserito nell’intero contesto. Cordiali saluti.
sabrina dice
Buongiorno dottoressa vorrei chiederle delle informazioni proprio sul rimedio argentum nitricum che stò prendendo. Il suo aiuto è molto prezioso perché mette a disposizione il suo lavoro e le sue conoscenze omeopatiche chiarendoci molti dubbi che magari non si ha il tempo di chiedere e chiarire al medico.
L’omeopata mi ha dato per un mese 5 gocce 40 ch di argentum nitricum poi ci siamo risentiti e siccome mi creava un alternanza di coliche di pancia a stitichezza mi ha abbassato a 30 ch ma 5+5 gocce pur tnendo lo stesso rimedio perché lui ha detto che non è molto d’accordo a cambiare rimedio spesso!Adesso le domande che mi pongo sono un po’ ma andrò per gradi magari con più messaggi.
La prima cosa che vorrei sapere è dopo quanto tempo uno vedrà dei risultati seppur uno cura nn il singolo sintomo ma noi stiamo prendendo in causa tutta la mia storia e quindi cercando di andare alla causa principale di tutto,e se il miglioramento si capirà dalla remissione dei propri sintomi o da altro,se il peggioramento è sempre contemplato o può anche non avvenire,se c’è differenza tra gocce e globuli e se uno potrebbe assumere per tutto il tempo della cura sempre lo stesso rimedio.
E poi volevo sapere se il rimedio in questione ha delle preferenze alimentari che piacciono o non piacciono e delle intolleranze ,cheho visto in questo caso siano gli zuccheri maè anche quello a cui io sono attratta però ho visto che il medico non me li ha tolti perché il problema credo non sia lo zucchero in sé ma la situazione psicofisica del soggetto da guarire così da togliere il disturbo anche creato dal cibo in questione sbaglio? grazie.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Sabrina, sarebbe per lei molto utile leggere attentamente l’articolo “Ansia, Depressione, Attacchi di panico” nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi”, dove sono riportati i principali rimedi omeopatici che vengono più frequentemente utilizzati nei disturbi emotivi e nei disturbi psicosomatici. Di ogni rimedio ne viene fatta una breve descrizione, ma sufficiente a metterne in risalto le caratteristiche più importanti. Come potrà quindi rilevare, Argentum nitricum è un importante rimedio omeopatico (è un policresto, V. una risposta precedente) per la cura di un determinato tipo d’ansia e non solo. Tra i segni di richiamo troviamo il desiderio degli zuccheri o di cibi molto dolci, che non necessariamente rappresenta un difetto anche se potrebbe tradurre una qualche sofferenza psichica, ma che può essere utilizzato come nota chiave per la corretta individuazione del rimedio somigliante. Come già spiegato in una risposta precedente, i tempi di guarigione sono strettamente personali, legati al grado di profondità della patologia o del disturbo e alla capacità reattiva dell’organismo, tenendo presente che quando occorre intervenire anche sull’aspetto mentale o psichico i tempi non sono mai brevi, come del resto con qualsiasi altra medicina. Comunque se il rimedio scelto è il proprio “simillimum” (il rimedio cioè che assomiglia in tutto e per tutto al paziente), i tempi di guarigione sono sempre inferiori. A proposito di simillimum, se Argentum nitricum non lo è per lei, è possibile che nel tempo la terapia possa prevedere la sua sostituzione o l’affiancamento con un altro rimedio omeopatico, meglio se sinergico o complementare, qualora il quadro clinico del momento lo dovesse richiedere. L’aggravamento omeopatico, quello terapeutico, che ricordiamolo consiste in un peggioramento temporaneo dei sintomi da curare, non sempre si verifica e può manifestarsi nella fase iniziale della terapia, stando ad indicare la reazione positiva dell’organismo allo stimolo del rimedio. Per comprendere la qualità di una cura omeopatica e quindi se si sta procedendo verso la guarigione bisogna saper distinguere tra lo stato di salute generale e lo stato dei sintomi locali. Si può parlare di cura appropriata solo quando lo stato di salute generale, che comprende i sintomi generali e la sensazione di percezione interna della propria salute, fin dall’inizio della terapia incomincia progressivamente a migliorare, al di là di quello che può succedere nella fase interlocutoria ai sintomi locali. Questi ultimi, qualora dovessero transitoriamente peggiorare o per il terapeutico aggravamento omeopatico, di cui in precedenza, o per l’aggravamento iatrogeno (comparsa di sintomi nuovi contenuti nel rimedio come sviluppo del suo potere patogeno), sono destinati comunque a migliorare, sempre nelle ipotesi di cura appropriata (rimedio e diluizione giusti). Infine tra gocce e granuli esiste qualche differenza, che però si può annullare: le gocce consentono lo scuotimento energico del contenitore ad ogni assunzione al fine di modificarne ogni volta la potenza e quindi di evitare l’effetto iatrogeno di cui in precedenza; i granuli, così come sono, risultano più comodi da assumere e se necessario, per evitare il rischio iatrogeno, si possono trasformare in forma liquida lasciandoli sciogliere in un poco d’acqua, bevendo un sorsetto ai tempi prescritti (ogni sorso è una dose) e travasando rapidamente più volte il liquido da un bicchiere all’altro ad ogni assunzione allo scopo di aumentare la potenza della dose omeopatica. Cordiali saluti.
Mariella dice
Buonasera Dott.ssa, sono 2 settimane che assumo Argentum Nitricum 30CH per l’ansia, le spiego meglio che tipo di ansia ho: quando so che devo andare per esempio ad una cena, pranzo, compleanno mi inizio ad agitare dal giorno in cui mi viene detto, poi mentre mi trovo in quella situazione capita di estraniarmi con il cervello ed è li che ho paura dell’attacco di panico. Secondo lei ho scelto il rimedio giusto?
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Mariella, Argentum nitricum è tipicamente il rimedio omeopatico dell’ansia cosiddetta “anticipatoria”, cioè dell’ansia che subentra in vista di un evento che ci riguarda o per le cose da fare. A tale condizione spesso si associa anche “la paura nella paura”, ossia la preoccupazione del possibile arrivo di un attacco di panico. Per ulteriori informazioni la invito a consultare l’articolo “Ansia, Depressione, Attacchi di panico” nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi”. Però se lei intende superare il suo disturbo emotivo con l’omeopatia, le consiglio di rivolgersi ad un medico omeopata, perché l’automedicazione difficilmente può offrire le garanzie sufficienti. Cordiali saluti.
Stefano dice
Buongiorno gent.ma dr.ssa Della Volpe le sarei grato di un suggerimento per il mio problema. Da ormai qualche anno soffro di reflusso gastroesofageo curato,nei periodi più critici,con pantoprazolo che,però,ripresentandosi spesso i disturbi alla sospensione,non intenderei assumere continuamente. Dato che ho molta fiducia nei rimedi omeopatici,le sarei grato se potesse consigliarmi un rimedio e in che diluizione,oltre ai modi e tempi di somministrazione. I miei sintomi più frequenti sono rigurgiti acidi,a volte sensazione di bruciore all’altezza dell’esofago(soprattutto da sdraiato)e,saltuariamente,leggera tosse stizzita. Nel ringraziarla,la saluto cordialmente
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Stefano, i principali rimedi omeopatici che vengono più frequentemente utilizzati per i vari disturbi del digerente, tra cui il reflusso gastroesofageo, sono consultabili all’articolo “Disturbi gastrici” nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi”. Ovviamente, nel rispetto della “legge dei simili” su cui l’omeopatia fonda il suo principio terapeutico, il rimedio (o i rimedi) più adatto risulterà quello con la sintomatologia più somigliante alla propria. Ad esempio, tra i rimedi più specifici per trattare il reflusso gastroesofageo e tutti i sintomi associati, troviamo Argentum nitricum, Arsenicum album, Calcarea carbonica, Ignatia amara, Iris versicolor, Kalium carbonicum, Nux vomica, Phosphoricum acidum, Phosphorus, Robinia pseudoacacia, Sanguinaria, Sulphuricum acidum. In diversi casi a supporto viene associato qualche gemmoterapico della fitoterapia rinnovata (o gemmoderivati, si tratta di macerati glicerici di gemme vegetali con diluizione alla prima decimale hahnemanniana), in gocce, come Ficus carica M.G. D1 che ha un tropismo elettivo per stomaco e duodeno, normalizza la secrezione del succo gastrico ed esercita un’azione cicatrizzante sulle mucose, agisce sulle distonie neurovegetative regolarizzando motilità e secrezione gastroduodenale, per cui risulta indicato per disfagia esofagea, pirosi, reflusso gastroesofageo, turbe dispeptiche funzionali, gastroduodeniti, aerofagia, meteorismo ed altro. Tale gemmoterapico espleta anche un’importante attività drenante. Per quanto riguarda la fitoterapia classica dia un’occhiata all’articolo “Digestione facile” nella sezione del sito “Rimedi della nonna”. Bisognerà potersi aiutare anche con un’alimentazione adeguata, che deve essere semplice e sana, evitando le pietanze eccessivamente condite o pesanti, privilegiando i cibi ricchi di vitamine (in particolare le vitamine A, C, E e del gruppo B), limitando gli alimenti che ritardano lo svuotamento dello stomaco (cibi ricchi di grassi, cioccolato, insaccati, fritture, ecc.), riducendo il consumo di alcool, caffè, tè e spezie piccanti, abolendo le bevande gassate, masticando lentamente e a lungo. Inoltre occorrerebbe ridurre l’eventuale sovrappeso, evitare l’uso di cinture o abiti troppo stretti in vita che possano aumentare la pressione addominale, dormire con la testa sollevata, ecc. Occorrerebbe evitare anche la sedentarietà. Sarebbe però consigliabile che la terapia più adatta gliela prescrivesse un medico omeopata, al quale sarà opportuno rivolgersi. Cordiali saluti.
giulio dice
spesso quando sono sotto pressione inizio a sudare in modo impressionante questo capita sopratutto quando vengo interpellato dai quadri non per forza per delle critiche ma anche se vengo elogiato, se devo comunicare un evento al gruppo spesso non trovo le parole per la forte ansia inizio a impappinarmi questo scaturisce oltre a una cospicua sudorazione un forte disagio. mi rivolo a lei se può consigliarmi un rimedio appropriato.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Giulio, com’è noto la sudorazione è un fenomeno assolutamente normale e indispensabile al nostro organismo per regolare la temperatura interna e per espellere le tossine. Se però la quantità di sudore diventa eccessiva, allora si può parlare più propriamente di disturbo che assume il nome di “iperidrosi”. E’ l’effetto di un’attività più elevata di una parte del sistema nervoso vegetativo (il sistema nervoso simpatico), rispetto a quella necessaria per le suddette funzioni fisiologiche. L’iperidrosi, quando non dovuta a cause patologiche, come sembrerebbe nel suo caso, può essere ascrivibile a stati di ansia, stress, nervosismo, emotività, insicurezza, forte timidezza, ecc. E’ facile poi che si inneschi un meccanismo perverso, nel senso che la stessa iperidrosi, creando imbarazzo nel momento in cui si manifesta, non fa altro che aumentare ulteriormente il disagio emotivo generando una vera e propria escalation. L’omeopatia può fornire un valido contributo per aiutare a superare innanzitutto il disturbo emotivo e di conseguenza anche la sudorazione eccessiva, disponendo di una ricchezza di rimedi e di patogenesi “potenzialmente” in grado di far fronte a varie sintomatologie del genere. Volutamente ho adoperato l’avverbio “potenzialmente” per ricordare un concetto fondamentale in omeopatia e cioè che un rimedio omeopatico produce gli effetti terapeutici desiderati solo se assomiglia al paziente, nella sintomatologia e nelle caratteristiche, nelle causalità e nelle modalità delle manifestazioni, nelle sensazioni e nei sintomi concomitanti, e quanto maggiore è tale somiglianza tanto migliori saranno i risultati. I rimedi omeopatici che in una condizione come la sua sembrerebbero da considerare sono Argentum nitricum, Baryta carbonica, Calcarea carbonica, Gelsemium, Ignatia amara, Lycopodium, Pulsatilla, Thuya. A verifica di ciò la invito a consultare l’articolo “Ansia, Depressione, Attacchi di panico” nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi”. Non è escluso che possa rendersi necessaria una cura del proprio “terreno”, legato al patrimonio genetico e comportamentale, con rimedi di fondo, probabilmente ad alta diluizione, che richiedono l’esame e lo studio approfondito del paziente e del suo ambiente, che solo un medico omeopata può fare. Per quanto riguarda specificamente l’iperidrosi anche una dieta alimentare appropriata può fornire il suo contributo, come ad es. privilegiare gli alimenti ricchi di silicio, che è un minerale che regola la sudorazione e di vitamine del gruppo B, che sono utili a ridurre la sudorazione eccessiva, nonché diminuire le quantità di grassi ed evitare il consumo di alcool e di pietanze piccanti. Un ulteriore aiuto può venire ancora dalla natura con la Salvia, che è una delle piante officinali più adoperate ed efficaci per limitare la sudorazione eccessiva, di cui si può preparare l’infuso di foglie per berne una tazza un paio di volte al giorno. Sarebbe comunque opportuno, come già accennato, rivolgersi ad un medico omeopata che saprà individuare la terapia più appropriata al suo caso ed alla sua persona. Cordiali saluti.
Nico dice
Buonasera Gent.ma Dott. Della Volpe, avrei una domanda sulle diluizioni utilizzabili di argentum nitricum: è possibile utilizzare la diluizione 30CH una volta alla settimana e quotidianamente la diluizione 9CH ad esempio per 2 volte al giorno? Nel recente passato ho utilizzato argentum nitricum per l’ansia con discreti risultati.
Grazie e Cordiali Saluti.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Nico, come ho avuto occasione di precisare in altre occasioni, il discorso è sempre molto personale, per cui solo la visita medica omeopatica può essere in grado di stabilire ciò con la maggior precisione possibile. Comunque quello da lei indicato è uno dei protocolli terapeutici che viene utilizzato nelle cure omeopatiche di una certa durata che devono coinvolgere l’intera persona. Cioè all’inizio del ciclo si utilizza una diluizione medio-alta, per intervenire più profondamente e sistemicamente, e giornalmente si utilizza una diluizione più bassa per il sintomatico e per il mantenimento. Cordiali saluti.
Lorella dice
Gentile Dottoressa Volpe, ho seguito il suo consiglio e nella sezione”affezzioni e rimedi” oltre all’argentum nitricum, hanno parecchio in comune, pulsatilla e lycopodium. Può cortesemente consigliarmi nelle diluzioni? Poi leggendo i MG tiglio, per l’insonnia e difficoltà ad addormentarmi, e svegliarmi presto..quante gocce mi consiglia? La ringrazio infinitamente
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Lorella, le informazioni che la potrebbero interessare, ripeto, sono consultabili all’articolo “Ansia, Depressione, Attacchi di panico” nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi”, da dove lei proviene, tenendo però presente che in omeopatia ogni entità terapeutica (rimedio, diluizione, posologia, tempi di cura, ecc.) è strettamente legata al caso personale e quindi non generalizzabile. Questo è solo uno dei tanti buoni motivi per cui è indispensabile rivolgersi ad un medico omeopata. Come riportato nel citato articolo, la posologia solitamente utilizzata del gemmoterapico Tilia tormentosa M.G. D1 è di 50-100 gocce al giorno, da suddividere nelle assunzioni prima dei pasti, sciolte in un poco d’acqua. Infine, come rilevabile dalla sezione del sito “Chi sono”, non sono un medico bensì una biologa appassionata e studiosa di omeopatia che cerca di fornire con il presente sito un’informazione chiara, comprensibile, oggettiva, disinteressata e soprattutto responsabile su ciò che l’omeopatia e i rimedi naturali possono fare per la nostra salute e il nostro benessere. Ma il medico rimane sempre la figura centrale di riferimento non sostituibile. Cordiali saluti.
Lorella dice
Buongiorno Dottoressa, mentre aspetto la sua risposta, le chiedo..ma lei ha uno studio? Vorrei venire da le se possibile! Buon lavoro