Avere cura dei propri occhi deve diventare una consuetudine necessaria ed indispensabile per salvaguardarne l’integrità e la salute, considerato che si tratta di organi molto delicati. Come al solito la migliore cura è la prevenzione e quindi oltre ad effettuare le periodiche visite dall’oculista, bisogna adottare una serie di cautele che consentano di evitare agli occhi ogni affaticamento o l’esposizione a fattori ambientali che possono risultare nocivi. Si pensi ad es. all’uso smisurato di computer, alla visione prolungata e troppo ravvicinata dell’apparecchio tv, a letture in ambienti scarsamente illuminati, all’esposizione eccessiva degli occhi ai raggi solari, a vento, polvere, fumo, ecc. ecc. Avere occhi belli e sani, oltre a darci una visione chiara, permette di fornire una magnifica espressione al nostro volto.
L’affezione più ricorrente che può interessare gli occhi è la congiuntivite. Trattasi di un’infiammazione della congiuntiva, che è la membrana sottile e trasparente che ricopre la parte bianca dell’occhio e la parte interna delle palpebre. E’ una malattia molto comune in quanto la congiuntiva è particolarmente esposta agli agenti esterni. Essa può essere causata da infezioni (batteri, virus, funghi) ed in tal caso è molto contagiosa, da allergie (la più frequente è la congiuntivite primaverile), o da irritazioni (da fumo, corpi estranei, eccessi di luce, vento, polvere, cosmetici, saponi, lenti a contatto, ecc.). I principali sintomi sono arrossamento degli occhi, lacrimazione intensa, intolleranza alla luce, gonfiore delle palpebre, sensazione di sabbia negli occhi, cui si aggiunge nel caso della congiuntivite infettiva la secrezione, nel caso della congiuntivite allergica prurito e gonfiore della congiuntiva, nel caso della congiuntivite irritativa il bruciore.
La cheratite è l’infiammazione, acuta o cronica, della cornea, che è il tessuto trasparente delimitante la parte anteriore del bulbo oculare, sempre bagnata dal film lacrimale e che costituisce la prima lente del percorso ottico. I sintomi comuni sono vascolarizzazione della cornea (che in condizioni normali non ha vasi), dolore agli occhi, calo della vista, sensazione di corpo estraneo, lacrimazione, fotofobia (intolleranza alla luce). Possono manifestarsi piccole erosioni superficiali e opacità disseminate della cornea, spesso accompagnate da edemi corneali, cioè da un eccesso di contenuto acquoso all’interno della cornea. Le cause delle cheratiti sono attribuibili a diversi fattori: agenti biologici (infezioni da virus, batteri, protozoi, funghi), agenti fisici e chimici (raggi ultravioletti, lesioni della cornea, lenti a contatto, cosmetici, polvere, polline, inquinamento, sostanze acide o alcaline, ecc.), malattie sistemiche (come artriti reumatoidi o vasculiti). Se non curate le cheratiti possono provocare danni permanenti alla vista, andando a compromettere la trasparenza della cornea (leucoma corneale) ed a creare ulcere corneali (perdita di tessuto), le quali a loro volta degenerano in cicatrici che se centrali ostacolano la visione. Trattasi in questi casi di cheratiti profonde, per distinguerle da quelle superficiali, molto più comuni, che dopo la guarigione non lasciano cicatrici. La forma infettiva più insidiosa, in grado di provocare la disgregazione del tessuto corneale, è dovuta al protozoo Acanthamoeba hystolitica, molto resistente, che può trovarsi nelle acque di piscine, fiumi, laghi e che può essere contratto in caso di microlesioni della cornea, spesso presenti nei portatori di lenti a contatto. Altra causa frequente di cheratite infettiva è quella legata agli Herpes virus.
Si parla di cheratocongiuntivite quando sono presenti l’infiammazione sia della cornea che delle congiuntiva (la malattia ha quindi i caratteri sia della cheratite che della congiuntivite).
La blefarite è l’infiammazione dei bordi delle palpebre degli occhi. Può essere causata da infezione batterica (spesso da stafilococco), da malattie della pelle (dermatite seborroica, acne), da allergie, da problemi alimentari, da fattori ambientali (fumo, vento, polvere, lenti a contatto, cosmetici, ecc.). L’infezione batterica produce una blefarite ulcerativa; le altre cause in genere producono una blefarite squamosa o seborroica (non ulcerativa). I primi sintomi sono prurito, lacrimazione eccessiva, sensazione di corpo estraneo nell’occhio, sensibilità alla luce, talvolta accompagnati da arrossamento e gonfiore delle palpebre. La forma ulcerativa si manifesta con piccole pustole (lesioni rilevate della pelle contenenti pus) all’altezza dei follicoli piliferi delle ciglia; la forma non ulcerativa si manifesta con squame untuose ai margini delle palpebre. La malattia è soggetta a recidiva.
Con il termine generico oftalmia si è soliti indicare le malattie infiammatorie degli occhi.
I rimedi naturali che la nonna qui propone consentono di apportare sollievo e beneficio in risposta ai piccoli e fastidiosi disturbi cui possono andare incontro i nostri occhi, prima che si complichino.
Nota: Per informazioni sulle modalità di preparazione dei rimedi che vengono utilizzati, quali infusi, decotti, tisane, sciroppi, succhi, impacchi, cataplasmi, ecc., consultare l’articolo “Tipi di preparati fitoterapici” della sezione del sito “Approfondimenti”.
◊ Alchemilla: con l’infuso di foglie secche (60 – 100 g per 500 ml d’acqua bollente) lavare gli occhi più volte al dì. Serve per le congiuntiviti e per le altre infiammazioni degli occhi. Se si vuole rafforzare l’effetto, assumere anche per via interna l’infuso più leggero (metà dose di foglie), bevendone 2 tazze al dì.
◊ Aloe: preparare una soluzione con qualche goccia di gel ricavato dalle foglie della pianta in acqua tiepida. Lavare gli occhi 3 – 4 volte al dì. Sul principio potrebbe manifestarsi bruciore o pizzicore, non preoccuparsi. Serve per le infiammazioni degli occhi e delle palpebre (blefarite).
◊ Altea: cuocere 1/2 cucchiaino di fiori secchi in una tazza e mezzo d’acqua per 5 min. Lavare gli occhi più volte al dì oppure bagnare una garza e tenerla sugli occhi fino a miglioramento, avendo cura di cambiarla ogni tanto. Utile nelle congiuntiviti.
◊ Assenzio selvatico (o Erba di S. Giovani o Canapaccio o Artemisia vulgaris): con il decotto di foglie e sommità fiorite essiccate (4 – 5 g in 1 tazza grande d’acqua), lavare gli occhi 3 volte al dì. Utile nelle infiammazioni degli occhi, congiuntiviti comprese.
◊ Camomilla: con l’infuso di fiori di camomilla (6 – 9 g per 1 litro d’acqua bollente) tiepido, lavare gli occhi più volte al dì. Serve nelle congiuntiviti e nelle altre infiammazioni degli occhi.
◊ Cipolla: nei casi di occhi gonfi ed infiammati lavarli 3 – 5 volte al dì con un decotto di cipolla (alcune cipolle sbucciate, lavate ed affettate in una pentola d’acqua). Si può aggiungere qualche rametto di rosmarino.
◊ Equiseto: il decotto di giovani rami e foglie entrambi essiccati (5 g in 200 ml d’acqua), cui aggiungere una manciata di petali di rosa rossa, da utilizzare per impacchi locali più volte al dì, è utile per l’infiammazione degli occhi e delle palpebre (blefarite).
◊ Eufrasia (o Euphrasia officinalis): preparare un infuso con fiori e foglie della pianta secca (10 g per 1 litro d’acqua bollente) in cui bagnare delle garze da applicare sugli occhi per tutta la notte, trattenendole con una benda. Efficace per le congiuntiviti e per gli occhi arrossati. Inoltre migliora e rinforza la vista, per cui è particolarmente indicato nelle debolezze della vista e nella miopia. Il rimedio era già conosciuto nell’antica medicina. Oggi molto più comodamente si può utilizzare il collirio, meglio se in associazione con camomilla.
◊ Finocchio: nell’antica medicina il finocchio era molto usato come oftalmico. Per preparare il collirio, far bollire in 250 ml d’acqua per 10 min 1/2 cucchiaio di semi ridotti in polvere, lasciar intiepidire e lavare gli occhi più volte al dì. Serve nelle congiuntiviti e per conservare e migliorare la vista.
◊ Fumaria: la pianta deve il nome al fatto che il suo succo messo sugli occhi li fa lacrimare, come un fumo molto acre, rischiarando la vista. Utile in tutte nelle infiammazioni degli occhi, che diventano rossi e doloranti.
◊ Lattuga: le foglie di lattuga, lessate ed applicate ben calde sulla parte interessata, riducono l’infiammazione ed il dolore (mal di denti, infiammazione agli occhi, contusioni e lussazioni, ecc.). Con l’acqua di cottura si possono lavare gli occhi.
◊ Maggiorana: preparare un infuso (30 g di sommità fiorite per 1 litro d’acqua bollente) con cui effettuare fumenti o lavaggi agli occhi più volte al dì. Sono indicati nelle congiuntiviti.
Malva: utile nelle oftalmie.
◊ Noce: ungere con 2 – 3 gocce di olio di noce, ogni giorno almeno 1 volta, le palpebre e le ciglia. E’ un rimedio prezioso contro le macchie degli occhi.
◊ Olio di ricino: in caso di congiuntivite passare sulle ciglia un batuffolo di cotone imbevuto di olio di ricino. Elimina anche le desquamazioni delle palpebre.
◊ Olivo: la resina che cala dal tronco degli olivi era apprezzatissima nella vecchia medicina. Con essa si producevano dei colliri per curare le congiuntiviti e tutte le infiammazioni degli occhi. La resina veniva spesso utilizzata anche in vapori.
◊ Prezzemolo: le foglie fresche pestate ed applicate sugli occhi sono utili nelle congiuntiviti e nelle oftalmie purulenti.
◊ Rosa canina: si prepara l’infuso dei petali secchi (10 g per 1 litro d’acqua bollente) e si lavano gli occhi più volte al dì. E’ eccellente nelle infiammazioni degli occhi con lacrimazione e delle palpebre (blefarite). E’ ancora più efficace se vi si aggiunge un cucchiaio di equiseto.
◊ Ruta: mangiare spesso qualche foglia e lavare gli occhi con un leggero decotto di tale pianta, rischiara la vista. Buoni risultati si ottengono anche orientando i vapori del decotto verso gli occhi. La Scuola Salernitana insegnava: «nobilis est Ruta, quae lumina reddit acuta». Plinio invece diceva: «Ruta commesta visum acuit».
◊ Sambuco: sciacqui tiepidi agli occhi da fare con l’infuso di fiori (3 g in 200 ml d’acqua bollente), sono un ottimo rimedio contro le congiuntiviti e le oftalmie (infiammazioni) croniche.
◊ Timo: con l’infuso caldo di foglie secche (5 – 10 g in 100 ml d’acqua bollente) effettuare fumenti indirizzati verso gli occhi. Sono utilissimi nei casi di congiuntiviti catarrali. Assumerne, inoltre, per via orale 2 – 3 cucchiai al dì.
◊ Verbena: l’infuso di foglie e fiori (5 g in 1 tazza d’acqua bollente) mitiga il gonfiore degli occhi.
◊ Vite: la linfa della pianta che si ricava in primavera dal fusto, incidendolo, è efficace nella cura delle oftalmie.
Caterina dice
Buongiorno Dott. ssa, mio figlio di 25 anni a causa del lavoro e la passione per la lettura, trascorre moltissime ore al PC e sui libri, e questo probabilmente è la causa del progredire della miopia. Indossa lenti di alto livello con filtro blu e siamo in attesa di visita oculistica per controllo e ulteriori consigli sulle lenti da portare quando legge. Da piccolo ho sempre curato mio figlio con i rimedi omeopatici dai quali ha avuto risultati eccellenti. In qst caso secondo Lei, quale rimedio omeopatico potrebbe portare beneficio? Mio papà, che ha la retinite pigmentosa assume da anni, con buoni risultati , ganglio life che è un integratore. Esiste un rimedio anche per lui?
Complimenti per la qualità del servizio
Grazie per l’attenzione e cordiali saluti
Caterina
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Caterina, l’unico contributo che potrebbe fornire l’Omeopatia sarebbe quello di contrastare l’affaticamento oculo-cerebrale dei miopi, con rimedi omeopatici come Natrum muriaticum o Lilium tigrinum. È noto poi che è opportuno leggere in buone condizioni di luce, tenere una dieta alimentare ricca di vitamine (in particolare vitamine A e C), evitare gli sport violenti. Ovviamente la prescrizione giusta per suo figlio la può garantire solo un medico omeopata, previa visita. Cordiali saluti.
romina dice
Salve Dottoressa,
grazie per la risposta, sto curando con un oculista gia, mi chiedevo se ci fosse qulacosa di omeopatico per aiutare..i colliri antifunghini sono dolorosissimi e molto invasivi. pensavo che considerato fosse un fungo, quindi naturale, se ci fosse anche qualche erba da poter usare per combatterlo, non escludendo la parte medica, solo aiutando.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Romina, sarebbe meglio con creare interferenze con la cura in atto, adoperando altri prodotti, per non correre il rischio di pregiudicare la stessa. Cordiali saluti.
Romina dice
Salve che aiuto para ceratite fungica
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Romina, sarebbe opportuno non fare da sé, ma rivolgersi ad un medico oculista, perché la cheratite fungina può essere particolarmente pericolosa e far correre il rischio di cecità permanente se non si interviene tempestivamente. Cordiali saluti.
vittorio dice
buongiorno da qualche anno mi è stato diagnosticato la sindrome di Stargardt, ci sono rimedi omeopatici?
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Vittorio, purtroppo la cura o il trattamento della malattia di Stargardt (maculopatia di Stargardt) non rientra nelle prerogative dell’Omeopatia. Si informi bene perché nell’ambito della ricerca oculistica sono in corso sperimentazioni con terapie che aprono a qualche possibilità e aiutano a non avere ulteriori problemi visivi. Cordiali saluti.