L’infiammazione o flogosi è una risposta protettiva localizzata dell’organismo che fa seguito a una lesione di tessuto provocata da agenti fisici (traumi, calore, ecc.), chimici (acidi, ecc.) e biologici (batteri, virus, ecc.), il cui obiettivo finale è la distruzione dell’agente nocivo e la riparazione o sostituzione del tessuto danneggiato.
I sintomi più importanti sono: calore (aumento di temperatura dovuto all’aumentata vascolarizzazione), gonfiore (o edema, dovuto all’accumulo del liquido infiammatorio extravascolare, l’essudato, nel tessuto interessato), arrossamento (dovuto all’aumento di afflusso di sangue nei vasi della parte infiammata), dolore (dovuto alla compressione e stimolazione delle terminazioni nervose sensitive causate dall’essudato e dall’agente flogogeno) e compromissione funzionale della zona colpita.
Può essere acuta quando la risposta allo stimolo lesivo è immediata e precoce, oppure cronica, di maggiore durata, quando coesistono per lungo tempo l’infiammazione attiva, la distruzione del tessuto ed i tentativi di riparazione. Un’infiammazione cronica può subentrare ad un’infiammazione acuta non completamente risolta per persistenza degli agenti flogogeni, oppure, come più frequentemente succede, nascere già cronica.
Sono di grandissimo aiuto i rimedi della nonna qui riportati.
Nota: Per informazioni sulle modalità di preparazione dei rimedi che vengono utilizzati, quali infusi, decotti, tisane, sciroppi, succhi, impacchi, cataplasmi, ecc., consultare l’articolo “Tipi di preparati fitoterapici” della sezione del sito “Approfondimenti”.
□ Agrimonia: pediluvi caldi con il decotto di fiori e giovani foglie (60 g in 500 ml d’acqua) dà sollievo nel caso di infiammazione e stanchezza ai piedi.
□ Arancia: nei casi di gonfiori ghiandolari dolorosi, dovuti a stati di infiammazione, è ottimo l’unguento preparato con tale frutto. Cuocere nell’olio di oliva un’arancia intera, finché non si riduce in poltiglia. Applicare in loco mattino e sera.
□ Bardana (o Lappa): nelle infiammazioni dello stomaco (gastrite e ulcere) e problemi di digestione risulta efficace il decotto delle foglie (3 g in 200 ml d’acqua) da prendere alla dose di 3 cucchiai da minestra mattina e sera.
□ Ceci: i cataplasmi di farina di ceci cotta in poca acqua, applicati localmente, risolvono facilmente i gonfiori ghiandolari dovuti ad infiammazioni. Si può assumere anche l’infuso che si prepara con 30 g di ceci torrefatti e macinati, posti in un sacchetto di tela, che si immerge in 500 ml d’acqua bollente fino a quando l’acqua non diventa tiepida, quindi si filtra e si beve metà al mattino e l’altra metà a sera.
□ Cipolla: nei casi di occhi gonfi ed infiammati lavarli 3 – 5 volte al dì con un decotto di cipolla (alcune cipolle sbucciate, lavate ed affettate in una pentola d’acqua).
□ Edera terrestre: gli impacchi con il decotto (5 g di foglie in 200 ml d’acqua) sono utili nel caso di gotta e di gonfiore alle gambe.
□ Equiseto: il decotto di giovani rami e foglie (5 g in 200 ml d’acqua), cui aggiungere una manciata di petali di rosa rossa, da utilizzare per impacchi locali più volte al dì, è utile per l’infiammazione agli occhi.
□ Farina di grano: un cataplasma fatto con fiore di farina cotto in acqua, risolve ogni tipo di infiammazione. Se si aggiunge anche il lievito si ottiene un ottimo composto che accelera la maturazione di foruncoli, ascessi, paterecci, ecc. La nonna usava cataplasmi di pane bollito.
□ Farina di riso: contro le infiammazioni i cataplasmi con la farina di riso cotta in acqua, applicati sulla parte dolente, sono utilissimi.
□ Felce maschio: i rizomi bolliti in aceto e usati in cataplasmi guariscono le infiammazioni dei piedi. Le foglie verdi fresche, applicate localmente tramite fasciatura, combattono i crampi a piedi e polpacci.
□ Lattuga: le foglie di lattuga, lessate ed applicate ben calde sulla parte interessata, riducono l’infiammazione ed il dolore (mal di denti, infiammazione agli occhi, contusioni e lussazioni, ecc.).
□ Malva: si adoperano le foglie o l’intera pianta di malva in decotto o in infuso da usare per bevande, gargarismi, fumenti, bagni, lavande, colliri, cataplasmi, compresse, ecc. ogniqualvolta si ha un’infiammazione dello stomaco, dell’intestino, della gola, della pelle, degli occhi, ecc. Il decotto si prepara con 20 – 30 g di foglie (o pianta) in 1 l di acqua; l’infuso con 5 g di foglie (pianta) in 200 ml di acqua. Entrambi con un po’ di miele sono espettoranti e bechici (calmanti della tosse).
□ Olio di ricino: in caso di congiuntivite passare sulle ciglia un batuffolo di cotone imbevuto di olio di ricino. Elimina anche le desquamazioni delle palpebre.
□ Tiglio: i cataplasmi preparati con foglie di tiglio pestate e bollite in acqua, applicati localmente, sono calmanti per tutte le infiammazioni della pelle che procurano dolore (scottature, piaghe, punture d’insetti). Si possono usare anche i fiori o la corteccia della pianta, in quanto hanno le medesime proprietà.
□ Verbena: le foglie fresche pestate, unite a farina di segale e albume d’uovo, formano un impasto che applicato in cataplasmi sulla parte interessata consente di curare la sinovite (infiammazione della membrana sinoviale di un’articolazione).
□ Viola mammola: lo sciroppo di tale pianta è utilissimo nelle uretriti (infiammazioni dell’uretra). Si prepara mettendo in infusione, in un contenitore coperto per 24 ore, 50 g di petali freschi senza calice con 500 ml d’acqua bollente. Dopo si aggiungono 900 g di zucchero e si riscalda il tutto per 20 min. Si lascia riposare per alcune ore e si travasa la parte liquida in recipienti chiusi. Si conserva in luogo fresco ed al riparo dalla luce. Bere lo sciroppo secondo necessità.
francesco dice
salve. da circa un mesetto ho un dolorino (non molto forte) sotto l’ascella destra. il dolore non è costante, ma si presenta solo al compimento di certi movimenti (come alzare il braccio al di sopra della spalla). inoltre avverto una sensazione di formicolio alla mano destra, in concomitanza con il dolore, ed una sensazione di calore sempre alla mano.
quali le cause ed i possibili rimedi?
grazie, francesco.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Francesco, anche se il dolorino sotto l’ascella, con possibili ripercussioni varie fino alla mano, in genere non deve preoccupare perché potrebbe essere provocato da uno stato infiammatorio del nervo ascellare o della muscolatura della spalla causato da vari fattori, sarebbe opportuno sottoporsi a controllo medico per stabilirne con esattezza l’origine e quindi intraprendere la terapia giusta. Ad esempio se dovesse trattarsi di infiammazione potrebbero andare bene i preparati fitoterapici del presente articolo (od anche diversi rimedi omeopatici), ma in ogni caso ciò deve essere accertato con sicurezza, sia per curare e sia per rimuovere le possibili cause (le più banali potrebbero essere uno sforzo eccessivo, un’attività fisica accentuata, ecc.) allo scopo di evitare le recidive. Cordiali saluti.
mery62 dice
quindi non impacchi con quelle (erbe?) ma con pastiglie da ingerire vero ? grazieee
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Mery62, la risposta secca alla sua domanda è si, però ciò sarebbe molto riduttivo considerato che l’omeopatia ha dei principi terapeutici e quindi di scelta dei rimedi completamente differenti da quelli della medicina tradizionale o di altre medicine naturali quali ad es. la fitoterapia. In estrema sintesi l’omeopatia non funziona utilizzando dei farmaci generici per curare determinati sintomi o malattie che vanno bene per qualsiasi paziente, ma funziona solo quando si applica la “Legge di similitudine” (o legge dei simili) secondo la quale il rimedio omeopatico diventa curativo nella misura in cui assomiglia al paziente, ovverosia personifica il paziente in tutte le sue manifestazioni patologiche e può essere diverso da persona a persona anche se affette dalla stessa patologia. Pertanto se lei volesse avvicinarsi al mondo della medicina omeopatica, sarebbe opportuno acquisirne un minimo di conoscenza, almeno nelle linee essenziali e perciò le consiglio di leggere qualche articolo della sezione del sito “Approfondimenti” od anche la home-page della sezione del sito “Rimedi omeopatici” che rappresenta una buon riassunto. Cordiali saluti.
mery62 dice
Carissima dott.ssa della Volpe, per i calazi lei consiglia : “Staphysagria, Rhododendron, Thuja, Pulsatilla.” Ma in che modo ? impacchi caldi o freddi in loco con i 4 elementi o per bocca o come ? grazie mille e cari saluti
PS per infiammazione dell’occhio ho sentito parlare MOLTO bene del cataplasma alla RICOTTA, ne sa nulla , che ne pensa ? aiutooooooo
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Mery62, quelli citati per la cura dei calazi, vale a dire Staphysagria, Rhododendron, Thuja e Pulsatilla, sono dei rimedi omeopatici, cioè farmaci a tutti gli effetti che si adoperano per uso interno sotto varie forme farmaceutiche, tra cui le più utilizzate sono i granuli, i globuli, le gocce o le compresse. In merito alle proprietà antinfiammatorie che alcuni attribuiscono al cataplasma di ricotta, queste sarebbero tutte da dimostrare, per cui se si vuole andare sul sicuro si possono adottare i trattamenti già noti e sperimentati nel tempo, come ad esempio, nel caso dei calazi, i lavaggi di acqua tiepida, prima sterilizzata tramite bollitura, con acido borico oppure gli impacchi di foglie di cavolo fresche scottate al vapore. Cordiali saluti.
aldo dice
Gent. dott.ho da piu’ di 8 mesi una sciatica nella gamba sinistra fino al piede ho gia’ provato di tutto anche agopuntura ,quattro anni fa, e forse piu’ per lo stesso problema che aveva mio fratello tramite
internet avevo scaricato una ricetta che se non vado errato comprendeva senape e fichi secchi piu’ farina e mio fratello aveva unto la gamba con questo unguento e il dolore della sciatica era scomparito,e non mi ricordo piu’il sito dove avevo scaricato questa ricetta.Gent.Dott.Lei che e’ molto brava puo’ inviarmi la ricetta per farmi guarire da questa sciatica,dovuta a due protusioni discali,La Ringrazaio in anticipo
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Aldo, non conosco la ricetta cui lei si riferisce, però le posso dire che in genere la medicina naturale può essere molto utile nel trattamento di una sciatica. Ad esempio l’omeopatia contempla diversi rimedi che sono potenzialmente indicati, tra i quali occorre individuare quello che presenta una sintomatologia più somigliante alla sua, condizione questa indispensabile per ottenere dei risultati positivi così come richiede la migliore pratica omeopatica. A titolo informativo, tra i rimedi omeopatici più utilizzati troviamo: Arnica montana, che è il rimedio principe di tutti i traumi, fisici o psichici, quando questi sono accompagnati, oltre che dal dolore, da un senso di prostrazione fisica generale; Arsenicum album, se i dolori, urenti e brucianti, sono accompagnati da agitazione ed eccitazione; Magnesia carbonica, se i dolori si irradiano lungo il tragitto del nervo e migliorano camminando; Hypericum, se i dolori sono soprattutto a carattere nevralgico ed il soggetto può scivolare dall’ansia o dall’eccitazione alla depressione; Ammonium carbonicum, se i dolori peggiorano con la pressione; Colocynthis, se i dolori peggiorano con il movimento e si estendono anche all’anca che sembra chiusa in una morsa, ecc. Anche la fitoterapia può fornire il suo contributo con diversi preparati, quali ad esempio quelli dell’antica tradizione riportati nell’articolo “Stop reumatismi-nevralgie-ecc.” della stessa sezione del sito “Rimedi della nonna”, che la invito a visitare. Cordiali saluti.
fedele dice
di nuovo colgo l’opportunita x esternare anche questo disturbo che mi affligge ormai da circa 1 mese e 15 giorni,ho una forte infiammazione sul tallone di sx ho usato una crema arnica e artiglio del diavolo,alternata con voltaren,e inpacchi ripetuti di ghiaccio,ecco con gli inpacchi di ghiaccio l’infiammazione ed ildolore si attenua e x circa 4 o 5 ore ho un’autonomia x muovermi e fare le cose quotidiane finito tale tenpo ritorna l’infiammazione la parte tende ad infiammarsi e se mi muovo ho un forte dolore,ora sono andato dal dottore che mi ha dato Dicroleum in pasticche 1 pillola x 20 giorno grazie x una risposta
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Fedele, una spiegazione che si potrebbe cercare di dare alla sua particolare condizione, ma ovviamente è solo un’ipotesi, è che lei potrebbe avere un’eccessiva sensibilità sensoriale, cioè un’iperestesia estrema, un’esagerata eccitabilità sensitiva nel campo della sensibilità generale e dei sensi, che comporterebbe un’insofferenza al minimo avvicinamento o al minimo contatto fisico, con irritabilità di diversi sistemi, organi e apparati tali da provocare numerosi fastidi o sproporzionate disfunzioni organiche. L’omeopatia è in grado di trattare l’iperestesia con più di un rimedio, quali, ad esempio, Arnica montana, Belladonna, Cantharis, Lachesis, Ignatia amara, Nux vomica, Phosphorus, Silicea ed altri. Per quanto riguarda il secondo commento da lei rilasciato, relativamente all’infiammazione e al dolore al tallone, anche stavolta l’omeopatia potrebbe intervenire con un rimedio come, ad esempio, Phytolacca decandra (per l’occasione si legga l’articolo omonimo nella sezione del sito “Rimedi omeopatici”) che è indicato per le infiammazioni reumatiche, dimostrandosi particolarmente adatto quando è presente proprio il suddetto sintomo. Ma potrebbero andare bene anche i rimedi fitoterapici del presente articolo. Ovviamente per tutto quanto detto finora, la parola finale spetta sempre al medico. Cordiali saluti.
fedele dice
buona sera,dott,le espongo il mio caso molto singolare ho una sensibilita fuori dal comune,se mi si avvicina qualc’uno,o che fuma o che ha molto stress,oppure ha disturbi nervosi e nevrotici,assorbo immediatamente tali influenze,mi diventa rosso l’orrecchio dalla parte vicino al soggetto disturbato,oppure sento immediatamente come se qualc’uno mi avesse messo un peso sulla spalla,oppure sento come un irrisistibile voglia di grattarmi sulla zona entrata in contatto x via eterica con l’influenza del soggetto che mi ha avvicinato,chiaramente con soggetti sani non ho nessun tipo di disturbo,cosa posso fare x salvaguardarmi da queste influenze ETERICHE,grazie
Michela dice
Cara dottoressa,
Ho 30 anni e un mese fa ho avvertito un fastidio al labbro
destro mai provato prima.
nel giro di pochi giorni é maturato un ascesso alla ghiandola di
Bartolini.
é stato inciso dopo una settimana dal primo fastidio avendo
Raggiunto i5 cm di diametro.
essendosi gonfiati di nuovo la ginecologa con pazienza l’ha
Drenato completamente,e il giorno dopo era rimarginato.
ho preso antibiotici per un totale di 20 giorn di cui
8 dopo quest’ultimo drenaggio. Fino al 19 giugno.
Ora sono guarita ma la parte é molto delicata e tende a
infiammarsi anche con una passeggiata.
Vorrei prevenire un eventuale ritorno dell’ascesso e tornare
Alla mia sana vita attiva normale, amo frequentare la monagna, nuotare, ballare
E fare l’amore con il mio fidanzato magari.
Mi é stato prospettato l’intervento per asportare la ghiandola
In caso di ritorno, ma si che il corpo ha grandi potenzialità
E so che l’omeopatia funziona. Vorrei rinforzarlo e potenziarlo, in modo
Che questa infiammazione rimanga un episodio isolato.
sono ottimista
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Michela, poiché com’è noto l’ascesso è una raccolta di pus quale espressione di un processo infiammatorio locale, dovuto quasi sempre a batteri, il modo più efficace per prevenirlo è di rafforzare le difese del sistema immunitario. Questo risultato lo si può ottenere, in modo del tutto naturale, adeguando il proprio stile di vita ed adottando un appropriato regime alimentare. I consigli in merito, a dimostrata valenza scientifica, possono essere tanti, quali ad esempio tenere una costante attività fisica, ridurre l’eventuale sovrappeso, limitare l’assunzione degli zuccheri semplici, moderare l’introito delle proteine, privilegiare i cibi ricchi di vitamine (in particolare le vitamine A, B12, C, E), di grassi polinsaturi (omega3 e omega6), di minerali (in particolare selenio e zinco), di prebiotici e probiotici ed altro ancora. Esistono anche diversi preparati erboristici in grado di rafforzare le difese immunitarie, da scegliere su consiglio dell’erborista ed in base alle proprie esigenze personali. Ad esempio si va sempre più affermando l’utilizzo del gel di Aloe vera, che com’è noto è una pianta officinale dalle proprietà preziosissime che per questo si dovrebbe tenere sempre in casa (per l’occasione si legga l’articolo “Aloe” nella sezione del sito “Piante & Salute”). Potrebbero essere utili anche applicazioni locali con una crema di Calendula per un’azione lenitiva, protettiva, antisettica, anestetica, cicatrizzante, antinfiammatoria. Per il trattamento di un malaugurato ascesso i rimedi omeopatici più idonei e più utilizzati sono Hepar sulphur e Silicea. Invece diversi rimedi naturali dell’antica tradizione, di origine vegetale, sono riportati nell’articolo “Per maturare foruncoli e ascessi” della sezione del sito “Rimedi della nonna”, che la invito a consultare. Rimanga ottimista che le soluzioni naturali esistono. Cordiali saluti.
serena dice
Gentile Dott.ssa,
le scrivo perchè spero mi possa consigliare un rimedio omeopatico.
Ho 27 anni e dai risultati del Pap Test è emersa un’ infiammazione, riporto testualmente”fondo emorragico e flogistico. Cellule esocervicali cilindriche e di metaplasia in flogosi. Flora lactobacillaria scarsa.”.
Mentre dal tampone vaginale, qualche mese fa, è risultata un’ infezione da Staphylococcus epidermidis.
Effettivamente durante i rapporti ho spesso perdite di sangue.
Cosa potrei assumere per contrastare questa fastidiosa infiammazione?
La ringrazio anticipatamente.
Saluti Cordiali.
Serena
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Serena, il trattamento efficace della vaginite richiede una visita medica ed un’anamnesi omeopatica accurata, in modo che possano essere utilizzati i rimedi omeopatici giusti così come richiede il tipo di vaginite, le cause che l’hanno prodotta, il modo di presentarsi della sintomatologia, l’inquadramento del soggetto dal punto di vista omeopatico e se è richiesta o meno una cura di terreno. Da quanto descritto è probabile che lei sia affetta da una vaginite non infettiva e quindi con sola infiammazione, per la qual cosa sarebbe opportuno individuarne le cause ed eliminarle o attrezzarsi meglio allo scopo di evitare future recidive (ad es. abitudini igieniche, abbigliamento, modalità dei rapporti sessuali ed altro). In ogni caso occorrerebbe ripristinare il basso livello della flora lattobacillare in quanto ciò rende meno acido l’ambiente vaginale e quindi espone ad un maggior rischio di contrarre infezioni. Tenga comunque presente che il batterio Staphylococcus epidermidis fa parte della normale flora microbica vaginale e solitamente non è patogeno. I rimedi omeopatici potenzialmente indicati sono diversi quali ad es.: Mercurius solubilis se le perdite sono irritanti e di colore giallo-verdastro; Nitric acidum se le perdite sono sanguinolenti, irritanti e di odore fetido; Kreosotum se le perdite sono irritanti, se c’è bruciore vaginale e se le mucose sanguinano al minimo contatto; Borax se le perdite sono chiare; Hepar sulphur se le perdite sono abbondanti, irritanti, di colore verdastro e di cattivo odore. Potrebbero essere comunque utili le lavande vaginali con la tintura madre di Calendula (che è un fitoterapico) diluita in acqua, per un’azione antisettica e antinfiammatoria. Le consiglio però, se volesse ricorrere ad una terapia omeopatica, di rivolgersi ad un medico omeopata. Cordiali saluti.
Simona dice
Buongiorno Dottoressa,
grazie per la disponibilità e la pazienza.
Il mio compagno da più di un mese ha dolore, bruciore e gonfiore alla caviglia sinistra. Dapprima i sintomi erano limitati e riusciva a camminare con un bastone, tanto che si pensava ad una semplice distorsione, anche se non si ricordava nessun trauma recente. Il problema si è sempre più aggravato e ad oggi, dopo esser rimbalzati da pronto soccorso, dottori di varie specializzazioni, esami, diagnosi e cure inefficaci, si è giunti ad un unanime diagnosi di infiammazione ossea (?) e di tutti i tessuti circostanti, causati da un trauma lieve di diversi mesi fa, ma aggravato dalla presenza della sindrome di Sudek. Ora sembra che l’infiammazione sia allo stadio più avanzato. La cura è: bagni di acqua ghiacciata e piede sollevato, eventualmente una crema antinfiammatoria. Previsione di guarigione dai 3 ai 6/9 mesi. Purtroppo la crema non da nessun sollievo, altri antinfiammatori non gli vengono prescritti, così come antidolorifici, ed il problema sembra che peggiori, tant’è che ora non riesce quasi più ad appoggiare o muovere il piede e le dita, il gonfiore si è esteso, ed il dolore risale verso il polpaccio. Fa iniezioni di ozono una volta la settimana, e alla sera mette l’argilla, ma sembra gli scaldi troppo e dopo poco la deve togliere perchè “brucia” ed è completamente essicata in meno di mezz’ora. Mi può gentilmente consigliare qualcosa per aiutare il processo di guarigione e magari lenire leggermente il forte dolore? Grazie mille e mi scusi per la mia prolissa spiegazione.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Simona, tra i rimedi omeopatici in grado di fornire dei benefici ci possono essere Arnica montana per i traumi in genere, Symphytum per i traumi dell’osso e del periostio, Hypericum per i traumi ai nervi e per il dolore. Le consiglio quindi, se volesse indirizzarsi verso l’omeopatia, di rivolgersi ad un medico omeopata per un approfondimento della situazione e per la relativa terapia. Cordiali saluti.
Antonella bucca dice
Ascesso sacro-coccigeo
Rimedi naturali anche per il dolore
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Antonella, per il trattamento dell’ascesso con rimedi naturali dell’antica tradizione la invito a consultare l’articolo “Per maturare foruncoli ed ascessi” della stessa sezione del sito “Rimedi della nonna”. Sono altresì utili applicazioni locali con la pomata Phytolacca compositum, oppure con 1 o 2 gocce di olio essenziale di Tea Tree (ossia di Melaleuca), oltre che con il classico ittiolo. Per lenire il dolore vanno bene gli impacchi di lattuga o di cavolo. Cordiali saluti.