Il comune foruncolo è una piodermite, cioè è un’infiammazione suppurativa e necrotica di un apparato pilosebaceo, causata in genere dal batterio stafilococco, che normalmente si trova sulla superficie della pelle, quando questo penetra in un follicolo del pelo. Si manifesta come un rilievo arrossato e purulento della pelle, a volte doloroso. Quando perviene a maturazione si verifica la fuoriuscita del pus e quindi la guarigione. I foruncoli possono verificarsi in qualsiasi follicolo pilifero del corpo, ma più spesso interessano viso, collo, ascelle, glutei e cosce.
L’ascesso cutaneo o sottocutaneo è una raccolta di pus in una cavità formatasi per necrosi colliquativa dei relativi tessuti, cioè per un processo degenerativo che comporta la fluidificazione dei tessuti. E’ l’espressione di un processo infiammatorio locale, determinato quasi sempre da batteri. Si manifesta con tutte le caratteristiche dell’infiammazione: tumefazione, calore, rossore, dolore e limitazione funzionale della parte colpita. Se la cavità non si svuota naturalmente, è necessario l’intervento chirurgico. Nel caso di mancato svuotamento, l’ascesso di modesta entità può essere riassorbito con la formazione di una cicatrice altrimenti si avrà la formazione di una cisti. Una possibile complicanza della cisti, in particolare della cisti sacro-coccigea, è di andare incontro a un processo infettivo che evolve di nuovo verso l’ascesso, il quale spontaneamente si apre all’esterno, mediante un orifizio posto sulla cute, dando origine a una fistola.
I rimedi della nonna qui proposti risultano indicatissimi per maturare e guarire foruncoli, ascessi ed altro.
Nota: Per informazioni sulle modalità di preparazione dei rimedi che vengono utilizzati, quali impacchi, cataplasmi, ecc., consultare l’articolo “Tipi di preparati fitoterapici” della sezione del sito “Approfondimenti”.
□ Aglio: cotto e messo in cataplasmi matura gli ascessi.
□ Altea: le foglie riscaldate sono emollienti e cicatrizzanti, per cui applicate direttamente sull’ascesso ne facilitano la maturazione e la guarigione.
□ Bardana (o Lappa): la polpa di radice fresca, applicata direttamente in loco, calma il dolore e facilita la maturazione dell’ascesso o del foruncolo. L’unguento fatto con il succo ricavato dalle foglie della pianta, da utilizzare per applicazioni locali risolve piaghe, crosta lattea, tigna, ulcere varicose, ecc. Si prepara mescolando a freddo uguali quantità di succo ricavato dalla premitura di foglie di bardana triturate con olio di oliva. Si agita finché l’olio non prende un bel colore verde omogeneo e si conserva in contenitori non trasparenti ben chiusi. Le applicazioni di tale olio sono altresì utili nei casi di ulcere varicose ed abbinate al massaggio alle gambe combattono l’insufficienza venosa.
□ Cipolla: fette di cipolla calda applicate direttamente sull’ascesso o sul foruncolo, ne facilitano la maturazione. Si può utilizzare anche sui gonfiori dovuti all’ingrossamento delle ghiandole.
□ Farina di fave: si utilizza la farina di fave mescolata con acqua calda fino ad ottenere una pasta abbastanza densa (se si eccede con l’acqua la si mette a colare). Si spalma questa pasta ancora tiepida (altrimenti la si riscalda a bagnomaria) per ottenere dei cataplasmi che vanno applicati più volte al dì sulle parti interessate. Il risultato è assicurato.
□ Farina di grano: un cataplasma fatto con fiore di farina cotto in acqua, risolve ogni tipo di infiammazione. Se si aggiunge anche il lievito si ottiene un ottimo composto che accelera la maturazione di foruncoli, ascessi, paterecci, ecc. La nonna usava cataplasmi di pane bollito.
□ Ittiolo: l’ittiolo (o ictammolo) è un prodotto naturale a base di ammonio solfoittiolato (principio attivo), precisamente è un catrame minerale ottenuto per distillazione a secco, con successive solforazione e ammoniazione, di scisti bituminosi ricchi di resti fossili di pesci e rettili marini (detti ittioliti, da cui il nome). L’ittiolo si presenta sotto forma di unguento di colore nero-bruno ed applicato sull’infezione cutanea (foruncoli, brufoli, favi, follicoliti, paterecci, cisti, ascessi, ecc.), con rinnovi di un paio di volte al giorno, ne facilita la maturazione e la colliquazione, grazie ad un’azione antiflogistica, antirritante, antisettica, batteriostatica, cheratolitica e sebostatica. L’unguento di ittiolo si reperisce in farmacia.
□ Lino: per maturare gli ascessi sono ottimi i cataplasmi con semi di lino, da applicare fino a quando non maturano e si risolvono. I semi di lino vanno cotti in acqua (200 g in 500 ml d’acqua), fino a quando questa non si consuma del tutto.
□ Malva: Con la radice si ottengono cataplasmi dall’effetto risolvente sui foruncoli.
□ Olive: le olive mature schiacciate, applicate su foruncoli od ascessi, li fanno suppurare rapidamente.
□ Patata: applicazioni di patata grattugiata o anche di fette di patata su foruncoli ed ascessi, tolgono il dolore e l’infiammazione. Si può usare anche la patata cotta ridotta in poltiglia e unita a decotti di piante mucillaginose (malva, semi di lino, ecc.) per un preparato che calma il dolore ed accelera la maturazione.
□ Sambuco: il succo delle foglie tenere introdotto nelle orecchie, per 5 – 6 volte, matura a fa suppurare gli ascessi del condotto uditivo.
□ Verbasco: gli impacchi con il decotto delle foglie bollite in acqua o latte, applicati sulla parte di pelle interessata, sono utilissimi nei casi di scottature, foruncoli, ulcere, flebiti (queste ultime com’è noto sono infiammazioni che colpiscono soprattutto le vene superficiali, in particolare delle gambe), ecc.
□ Vischio: dalle bacche pestate si ricava un succo che messo sugli ascessi li matura e affretta la fuoriuscita del pus.
□ Vite: la cenere dei rami di vite è utile per curare bolle e pustole, per la qual cosa si usano i sarmenti (residui della potatura). La cenere passata al setaccio si fa bollire nel vino bianco, in cui si bagnano delle salviette o delle garze che si applicano sulla parte malata. Utile anche in caso di herpes.
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LINA dice
SALVE DOTTORESSA VORREI UN CONSIGLIO,A MIA SORELLA GLI E STATA FATTA UNA SIRINGA A SUPPORA ZIONE NON HA AVUTO ROTTURA DELLA CUTE,DOPO MOLTI ANTIBIOTICI SI E MOLTO RIDOTTO MA SI E FATTO COME UN FORUNCOLO GIGANTE,ALLA GUARDA MEDICA GLI HA CONSIGLIATO DI FARE DEGLI IMPACCHI CON SEMI DI LINO ,LEI OSA CONSIGLIA E VERO CHE FANNO BENE ?
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Lina, i semi di lino, grazie all’elevato contenuto di acidi grassi polinsaturi omega-3, possiedono un’importante proprietà antinfiammatoria, per cui gli impacchi hanno la capacità di ridurre le reazioni infiammatorie della pelle e quindi si rivelano utili in caso di dermatiti, infezioni cutanee, cisti, ascessi, foruncoli, ferite, psoriasi, ecc. Cordiali saluti.
lionella dice
Salve dottoressa io da qualche mese ho una piccola cisterna dura sotto cutaneo nella parte desttra del fianco ma ora mi fa male osa posso fare il mio medico mi aveva detto che era un brufoli sotto pelle ma a me non sembra un brufolo sembra una ciste
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Lionella, i preparati di quest’articolo sono tutti utili per aiutare a maturare e guarire foruncoli, cisti e ascessi, ossia le varie infezioni cutanee. Infatti, ad esempio, il passo da una cisti a un ascesso è abbastanza breve. Un altro preparato naturale, in genere molto efficace, è l’unguento di ittiolo (o ictammolo), da reperire in farmacia, che applicato sulla formazione patologica ne facilita la maturazione e la colliquazione, grazie all’azione antiflogistica, antirritante, antisettica, batteriostatica, cheratolitica e sebostatica. Rimanga sempre sotto il controllo medico. Cordiali saluti.
Olimpia dice
Gent.ma dottoressa
Qualche anno fa ,ho schiacciato un punto nero sul seno .dopo qualche giorno ho notato la formazione di una piccola cisti che si è infiammata e dalla quale è fuoriuscito pus.
Ora mi si è ripresentato lo stesso problema solo che la cisti è molto più grande e sta maturando.
Mi fa anche male ,perché è un punto dove fa pressione il reggiseno .
Cosa mi consiglia
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Olimpia, un preparato naturale molto valido è l’unguento di ittiolo (o ictammolo), da acquistare in farmacia, che applicato sull’ascesso (oramai di questo si tratta data la presenza di pus e non più di cisti) ne facilita la maturazione e la colliquazione. Le altre caratteristiche del medicamento le può reperire da alcune risposte riportate su questa pagina. Consideri comunque che la formazione patologica richiede la sorveglianza medica. Cordiali saluti.
Giulia dice
Salve, 3 giorni fa il mio dottore mi ha detto di avere una ciste pilonidale. Oggi sono al terzo giorno di antibiotico e la ciste è praticamente scoppiata. È uscito prevalentemente sangue. Fino ad ora ho fatto impacchi caldo umidi, continuo?
Appena scoppiata l’ho lavata e disinfettata. Quello che vorrei sapere è se c’è comunque bisogno di intervenire chirurgicamente. Ho 20 anni.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Giulia, la cisti pilonidale o cisti sacro-coccigea richiede la sorveglianza medica e la scelta oculata dei rimedi o dei farmaci specificamente adatti, seguendo attentamente sia la sintomatologia che l’evoluzione della formazione patologica. Questo perché la rottura della cisti o dell’ascesso (il passo dall’una all’altro è breve) non è garanzia assoluta che il processo si sia definitivamente risolto, permanendo il rischio che possa ripetersi anche a distanza di tempo. Bisogna quindi tenere sotto controllo la condizione e seguire la clinica relativa. Al momento è opportuno mantenere la zona pulita e priva di peli. La terapia della cisti pilonidale è esclusivamente chirurgica, in dipendenza anche dell’entità e della cronicità della patologia. Ovviamente il medico curante saprà fornirle tutte le indicazioni del caso. Cordiali saluti.
Ada dice
Salve dottoressa.
Da qualche giorno ho notato un piccolo rigonfiamento sull’areola, ad 1 cm dal capezzolo del seno dx. Ieri sera ho iniziato a sentire dolore e mi sono accorta di avere una piccola pallina dura sotto, con una puntina bianca. Sottolineo che allatto il mio bimbo da 6 mesi. Il dolore è simile a quello di un brufolo. Potrebbe essere un piccolo ascesso? Cosa posso usare per farlo maturare e che risulti compatibile con l’allattamento?
Grazie
Ada
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Ada, potrebbe trattarsi di una cisti sviluppatasi in uno o più dotti che portano il latte al capezzolo, che richiede comunque un controllo medico. Le consiglio perciò di sottoporsi a visita medica, iniziando dal medico di famiglia. Dopodiché si potrà pensare all’eventuale terapia. Cordiali saluti.
Anna dice
Gent.ma dott.ssa, buongiorno.
Le scrivo perché già da diversi anni ho un problema piuttosto noioso e doloroso alle ascelle, in un a in particolar modo. Al tatto sento tipo delle piccole palline che ogni anno all’incirca nel mese di marzo iniziano a diventare doloranti fino a non poter più muovere il braccio. il dolore si intensifica e il gonfiore aumenta fino a supporare. E’ inutile prendere farmaci, antibiotici e cortisone o pomate, perché alla fine si allevia soltanto in dolore prolungando soltanto la sofferenza. il mio medico mi ha consigliato di intervenire chirurgicamente e fino ad allora, per aiutare la maturazione delle cisti, utilizzare la pomata ittiolo. Vorrei il Suo parere ed eventualmente il Suo consiglio. Grazie. Anna
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Anna, l’ittiolo (o ictammolo) è un ottimo rimedio naturale per la maturazione di un ascesso, il quale, com’è noto, rappresenta la complicanza di una cisti quando l’accumulo di secreto nella relativa cavità, con il procedere dell’aumento di volume e dell’infiammazione, si infetta. Sotto l’ascella ciò può capitare in corrispondenza di un bulbo pilifero o di una ghiandola sudoripara. Anche i preparati fitoterapici del presente articolo sono utili per la maturazione di un ascesso, quali, ad esempio, per citare le preparazioni più casalinghe, la cipolla, l’aglio, la farina di fave, la farina di grano, i semi di lino, ecc. Con la maturazione dell’ascesso, verificandosi la fuoriuscita del pus, si perviene alla guarigione. Rimanga sempre sotto controllo medico. Cordiali saluti.
diana dice
buon giorno!il mio marito adesso 8 messi fa ha avuto un foruncolo sopra al ginocchio,a presso l antibiotico 2 sett,era andato in pronto soccorso perché non poteva più camminare ,loro non l anno inciso,li ha detto solo che deve prendere antibiotico,finalmente dopo un mese di antibiotico con tanta dolore e scoppiato da solo.problema e che adesso li esce di nuovo,ed no so cosa fare perché se va in pronto soccorso non li fa niente ,e ancora piccolo,abbiamo messo la cippola cotta sopra. grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Diana, i preparati fitoterapici del presente articolo sono tutti utili per la maturazione e quindi la guarigione di un foruncolo (o di un ascesso), c’è solo l’imbarazzo della scelta. Ad esempio, tra le preparazioni più casalinghe si citano la cipolla, l’aglio, la farina di fave, la farina di grano, i semi di lino, ecc. Ma può essere molto efficace anche l’ittiolo (o ictammolo), oggi un poco dimenticato, da reperire in farmacia, che è un prodotto naturale a base di ammonio solfoittiolato (principio attivo), precisamente è un catrame minerale ottenuto per distillazione a secco, con successive solforazione e ammoniazione, di scisti bituminosi ricchi di resti fossili di pesci e rettili marini (detti ittioliti, da cui il nome). L’ittiolo si presenta sotto forma di unguento di colore nero-bruno ed applicato sul foruncolo (in genere da rinnovare un paio di volte al giorno) ne facilita la maturazione e la colliquazione, grazie ad un’azione antiflogistica, antirritante, antisettica, batteriostatica, cheratolitica e sebostatica. La formazione patologica richiede comunque la sorveglianza medica. Cordiali saluti.
Sally dice
Salve dottoressa, nel giro di tre settimane mi si è formato un ascesso fastidioso nn nella zona vaginale ma accanto.il mio ginecologo mi ha confermato che non è la ghiandola di Bartolini. Sotto antibiotico del medico di base alla prima mi è scoppiata ma non del tutto.alla seconda si è scoppiata ma rimango ancora infiammata…cosa devo fare oltre che finire gli antibiotici come prescritti dal medico? Rischio la formazione di cisti? Dovrei andare in ospedale e farmi incidere? Anche se non è guarita la ferita
Grazie.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Sally, sarebbe opportuno che lei osservasse scrupolosamente le indicazioni e le prescrizioni del ginecologo e del medico di base, lasciando a loro ogni valutazione ed ogni decisione sulle eventuali ulteriori iniziative da intraprendere, se veramente necessarie. Nel frattempo possono essere molto utili i lavaggi locali giornalieri con ammollo, impiegando la tintura madre di Calendula, o l’olio essenziale di Melaleuca (noto anche come Tea Tree Oil), o l’olio essenziale di Lavanda, da diluire nelle opportune quantità (poche gocce per gli oli essenziali) in acqua calda, sterilizzata previa bollitura, per un’azione calmante, lenitiva, antinfiammatoria, antisettica, cicatrizzante, ecc. Anche diversi preparati del presente articolo possono apportare i loro benefici e perciò mostrarsi degli ottimi coadiuvanti. Sarebbe altresì importante adottare un’alimentazione sana ed equilibrata, che possa essere di supporto nel combattere i processi infiammatori e che possa rafforzare le difese immunitarie, come ad esempio limitare l’assunzione degli zuccheri semplici e dei grassi saturi, privilegiare i cibi ricchi di vitamine (in particolare le vitamine A, B5, B12, C, E), di acidi grassi polinsaturi (omega-3 e omega-6), di minerali (in particolare rame, manganese, selenio e zinco), di prebiotici (cibi ricchi di fibre) e probiotici (cibi fermentati). Cordiali saluti.
Luisa dice
Salve dottoressa da venerdì mio marito soffre di un ascesso all’inizio del sedere che risulta gonfio rosso e pelle screpolata, sta facendo una cura di antibiotico a base di pennicellina e per il dolore punture di toradol. Quello che volevo chiederle come mai dopo l’effetto della toradol il dolore ricompare sempre? e per questo motivo e costretto a farne un altra. Un ultima cosa quanto pensa che ci vuole ancora per guarire?
Grazie arrivederci
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Luisa, evidentemente l’infezione è ancora in atto. Dobbiamo infatti ricordare che il dolore è il segnale di un danno tissutale in corso, da interpretare correttamente sia per giungere alla diagnosi e sia per stabilire o adattare la terapia. Probabilmente senza il farmaco antinfiammatorio-analgesico il dolore sarebbe ancora più intenso. Per quanto riguarda il tempo occorrente per la guarigione, questo dipende dall’estensione e dalla profondità della lesione tissutale, ma generalmente non è mai breve. Comunque per il caso specifico sarebbe opportuno rivolgere le domande al medico che ha prescritto la cura. Cordiali saluti.
Lara dice
Salve, da circa una settimana sto cercando di curare un ascesso perianale al mio bambino di quattro anni. L’altro ieri è stato visitato da un chirurgo secondo il quale l’ascesso non era ancora maturo, ma da ieri sera lamenta dolore e riesce solo a stare disteso. Sto procedendo con impacchi caldo umidi per favorire la maturazione,anche impacci con ricotta che mi era stata indicaa come osmotico…come posso accorgermi della completa maturazione? La zona è molto arrossata, calda e la pelle leggermente squamata…
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Lara, un ascesso può considerarsi maturo se affiora alla cute, diventa molle, si rompe spontaneamente o deve essere inciso per permettere il drenaggio e quindi la pulizia della cavità che si è formata. L’affezione, com’è noto, richiede la sorveglianza medica e la scelta oculata degli rimedi specificamente adatti, seguendo attentamente sia la sintomatologia che l’evoluzione della formazione patologica. Cordiali saluti.